Fiera Letteraria - Anno II - n. 12 - 20 marzo 1947

4 Ecco, sentite c:omc sparano. Un bel mo– mento, quando meno ve lo aspettate arriva– no; ma guardatevi e non fate come quei p1i– gionìeri impazienti. - Noi non ci nascondiomo. Un ropido inter1ccmai di cannonate in– tcnuppc il diologo e 10pra una collinn, nel– la direzione indicala poco primn dall"uomo ronfato, appena viaibilc nella luce a pie<:o, si vide 11.J:wrsi dissolversi lentnm,:ntc sfioccato un aottile filo bi:mco. Cincomo guardava In !ancella del cronomclto e calcolava mental– mente. Tornata n sedersi, Virginia scrutava ai suoi piedi In polvere del 11cnlh!ro, altratta da qunlco\11 di nrrt111canlè; era uno llWrabeo, a molnpena lo si distingueva tra la polvere bianca ove le zampe lasciavano orme ca– pillari, opaca la corazza il suo procedere era titubante per 1; foric.a di rotolore RvanlÌ una sfera più grande di lui di materia indefinibi• le a prima vista, cd ern evidente la volontà dell'initello di uscire dRI sentiero dirigendo– si aì prìmì (i]j d'erba della scarpaia. A breve distRnt.n un ah-ro scarabeo apparve intento al– lo a!U!lll bi~JTIII, ritto sulle xampe di diet10, e man mimo che l'occhio si sdattava al loro minuto sorgere, nitri parevano use.ire dal suolo come una cnrovann, arfnnnati e attivi nel vertigino110 ruotare delle zampe, A un cerio momento l'ordine fu rotto e quasi un allarme si fosse propagalo sfior1mdo le an– tenne inquiete, molti abbnndonarono la pre• da. corsero al punto dove già palpitava una massa di COMt.ze abbrnncale con una lucen– teua di verdi bronzi. tuttllvia prima di unir. si alla mischin li prendeva una qualche re• sipisccnza, esitavano. lorru,vano sui loro pns– ai a rio!Terrnrc le afere abbnndonate e a ri– prendere l'impulso della apinta: 11'\llnllora av• venivo che due SCMnbci si contendcucro In stessa pillola di sterco polveroso e 1izU1ndo· ai da unn ptnlc e dall'altro esasperali dal– l'immobi1ità dclln predu fermata 'dalle due spinte si nrrampicnvnno su di essi, sconlran• dosi in cima. dove le elitre connvano e le zampe anteriori cercavano di afferrarsi. Nel la lotta precipitavano, creavano mt1linc\li nel• In pol\'ere, la sfera acaglinta vin rimanevano n voler allenarsi e non appena uno dei due si rovcaciava col venire ,,\\'aria, le zampe convulse annRspnnti, l'altro correva ad a!Tcr, rare e aosping~re il suo bene come unll po.I– la di neve, Nesauno interveniva ad aiutare i' vinto. il quale con un rapido dondolìo della chig'ia. tentnvn di tornue ,ullc proprie zam– pe e per finire riusciva. ma questi erano aspcni periferici e aingoli della bauailin, crucntissimn al centro dove forse l'originf' dei conf!itto non era 1tn!n divers11 ma ave– \'a a8'unto proponioni anni più VHte e cru– deli, per cui gli animali laceravano uno l"ol– tro tiv ..ndo pcran la memoria della rairionf' primi'iva vieppiù inferoci1i. Sui feriti che p·ivi di unn zampa si a\lonlana\-ano brancolando trascinando un•11K1 per mcl~ strappata. piombava inesorabile un nlQ;Olo di esseri vivi e intatti i qunli per un ia1a11tf' lo ricop·iv,.no form:inrlo un snldi83imo bloc– co, un brulica,,. febbrile e insieme immobi!e che a\·vcnuto lo l'<empio si disperd,.va ub– bri,.co laHiando sul terreno unn pie.cola mas• ,o bianca palpitante e vischiosa. qualche lu ciclo frammento mct11llico. Soor,ggiun,c un 11111![0 s ilent.io e il paese apparve ,ulln crella vicina binnco e immo• bi'e, divorato dalla luce. quando le botteric cessarono improvviMmcnlc i tiri e si C"omin• ciò a senlire avvicinarsi nell'ui11 un ronzìo, crescere in Bllono lamentoso lusingnndo i•orcc:..hio come da un inc:pcribile inselto. Vir2inia <"erc,:,vnora nel cielo erfaticato d'az,. zurr ....come "veva cercalo nella polvere illu– sa dal sole al colmo del suo giro. e ll'sciti che furono dalla zona più abbacinante. uno do po l'alrro come cm avvenuto per gli searnbei vida 11kuni punri m!:;tallici. binnc.hi come frommAnti di lettera n.b~ndonati al caprie– cio delle alle correnli. Cli apparecchi escaui vano un volo concentrico, lentamente cnlan do coma è il volo riel folco quando perlustra · in un isrante quello rii lesta piombò ,ibi\an do verso il fianco della montog:na dil"lro il paeac. scomparve 1•11.1costo d,.I cam~nile m11 s11bi10 .1i ri,.h:ò .cr-nito d11ali nitri nella stes– sa. manovro ti,nro che allo slesso momento in cui ri.,ooarivn imoennalo gli ahri precipi tevano obbedit-nti rizziJndoai uno dopo l'allro Con•emporaneamente una serie di schianti la cer11va lo sp,nio rin,.rcuo•cndMi in lanhi echi nelh val'ntn. do] folto di un bo&c.opartirono i tiri arrota•i di un ri>nnoncino antiueo e IJ""' zonn di aoin dn cui 11:liacro0l11ni erano già usciti si cos•f"llò di nuvolc11e binncl>e. il.'110 mo ti era ,..lznto e indicando col braccio fe– to •pÌeS"'v" con una ccc;itazione che p:li atri-n– irolavn la vo<"c, il nunlo del bomb11rd11mento dietTo l'ahi•nto ,u!la ,tmda nazionale· ove in• lenQo e , ..o,,•rro e-r:i ad 011:nior,. il 1r11ffico dei Cl'rri armati e ,H éomions diretti al111 ]j. nCll d.-1 fronte o di là provenienti. - Il pae11e è minacciato, 0.11,;,rvòCiacomo se soltanto una ca&.1sarà colpita, le altre crol– lerimno una su.JJ 'altr.i come un mozzo di cu te. Volse a Virginia uno sguardo disperato, ~n per vi1liacchcria ma per amor di _lei che lo cupì ma non volle 110ccorrerlo: - Po– co rnnlc, di85C anzi, moriremo sollo le pietre della casa del titbaccaio e sarà una bella mo, le dopo tullo. • - Non scherzare . .e vuoi tian10 ancora in tempo a farci ricondurre a casa, basto dorn.andn,tlo a un ufficiale redeeco: ogni gior– no vi sono autom,obili loro direlte VCl'$0Ro– ma. - Allora era inutile partire, era inutile rimaner qui tanto tempo a morire di freddo e di noia, e lu sei af?mprc un antifascista che si nasconde, un ufficiale che non vuole aer- virc coi tedeschi. · • - Mia mog!ic ha paura e crede di poter achcr:Mrc fnccndovi credere che io sono un ufficiale. - Non dcvi menlire a qucsla brava gen te, esclamò Virginia rizzondosi sui gomiti non devi mentire e ot1inarti n spacciarmi per tua moglie. Vede. di,sse volgendosi all'uomo e 10rridendo ma ipocritaml"nlc. è ora di finir. la con le menzogne: una bomba poteva col– pirci tulli rrc e ora saremmo a rende.re con, lo dei noetri peccati a Dio. Noi non tiamo marito e moglie e fummo tanto vili da appro• fittarc dello confusipnc generale per andar• cene abb/\ndonando nei pasticci una povera innocente cori due bambini, questa è la ve rità. E ricadde sull'erba. Quale pazzia In prendeva ora per suggetir, i-M ',' ... ·: ~ ~ -~ FIERA LE'M'ERA.RlA . . ' '~ \ ~-•i,/ ': f l ~JJ GIUSEPPE MAZZULLO: Disegno. le una simile invenzione} T0nto Jrande lo squilibrio dei suoi nervi, pensò Giacomo. o il gusto di volersi avvilire lratcinnndo lui nello ,teHo avvilimento) - Lo città era peri• coloro per via dei bombardamenti, riprese pal. lido .:creando di dominurti, un uomo può ti· n1anerc in città, sia pure in mezzo ai peri. coli. ma poi è preso cl<\ scrupoli. sente le rc- 11ponsobili•A. perciò volli metlerla nl sicuro in campagna. Pensavo di 1ornar111ene indietro ma i treni sono venuti n mancare e così come vedete ci troviamo lutti e due bloccati qui dalle circost-anze. L'uomo !o ascoltavo decentemente senza dir parola m., nei suo occhi pareva ridere un sentimento d'i11crcdu!ità. - Se .10110tua moglie come dici. ancora ai 011inava, mostra i documenti, prova chi sci e chi i,ono io. No, non gli creda, disse. ancora al contadino. Hl paura lo fa sragiona• re cd io ho schifo della gente pauroiJO. - Allora tutto il paese le fn schifo. lo non ho paura perchè 110110malato e dei ma· lati i tedoechi non aa.nno cosa farsene: mo se potcHcro, gli uomini si farebbero murare nei ripostigli insieme alla farina e a3:li og• gelli d'oro, Pcrchè molti sono già scomp,u• ti, portaci via non si sa dove con la sc:us..a del lavoro. Gli aeroplani si erano ricongiunti nel vo– lo concentrico attorno al 110\e fino a riassor• birai nella luce, ancora si udirono distinta. mente i motori per qualche tempo e 9ul filo ll.ppcna visibile disegnato dalla strada lungo la co8f<1dello montagna bo,cosa dirimpclro, ricominciò come n un segnale l'andirivi.:ni delle automobili venute fuori dalle macchie di giovani querce ove .1'ernno riparale duriln• te il bombardamen!o, corrc"nno nei punti ove In nmda apparivn :palla contro le frane di argilla squarciala sul verde, rnggiungcvano la svolta che accarezzava il dor80 e sparivn, Allo stesso istante i cannoni ripresero il dj{l. logo botta e risposla, tcnsibilmenlc avvicinati cosi che il tremito del terreno non ceu.ava punto e da 111111 cqnca in secondo pinno. co• mc da un cratere. traboccò in densa mana il fumo bianco. - Non si schcrz-a, disse l'uomo malato, questa è vera battaglia, a notte i fuochi sa. ranno vitibili, fateci attenzione. E si alzò per anr!,uscnc, ma falli alcuni passi si fer- ;;~~/a~i Pd~:c f:'1ciJ11~:~t5c~;uo::1i:::~•at~ l'indice e disse: Honno ucciso la mucca. Poi ricominciò a scendere il sentiero con le gambe molli che a Olni pauo porevano di– sporsi a una genuflessione. Virginia <'IVCve,incrocialo le braccin e conservando lo ll('UO 1orri!o fol90 sulle lab– bra strette, vide Giacomo nvvicin11rsi fino a starle ritro davanti. allora ai distc,c come pri• rna <:O'l le mani sotto la nuca, lo sfidò con uno sguardo diretto. - Non mi piace quello tuo modo di scherzare· col pericolo~ cominciò lui, non mi piace arfatto, ,1e, ho .1baglinto II prenderti con me ,:-r.rcn di capirmi, ora non 'so coi9ll fare. - Sei pentito perchè ti sono di pc110, sen• :za di me avresti già ottraversa.to le lince CO· mc tanti altri hanno fatto; mn sei stato tu a volere che ti seguissi. - Ne83uno hn chiesto, ncnuno ha consen. tiro, siamo partili insieme e la coiJn pareva nccennria. questil è la min colpa. Ti sci crc– dutn più forte cd ora non 111i resistere alla paura. - lo non ho p.,ura, ma tono stunca, non posso più stare chiusa in una camera ad aspettare, a schiacciilre le cimici del !etio, portare biancheria sudicia e un vestito puz. zolènle di sudore; mi eaa.spera la faccia di rospo della tabaccnia - la ,un voce saliva ~tridula e rotta ,ul boato dei cannoni - vo– glio lavnrmi. le;igcre dei giornali! E anche vederti meno. non vederti più, con quella foccia dn iettatore.,. vnttene, va.tiene, lascia. mi .10ln una volto tanto! - Non gridare, per tutto quello che h..,i detto l'uomo potrebbe già denunciarci. Lo aai che non abbiarrw documenti, il che è un bene e anche un male, - Benissimo, così vedremo come finisce. e in qualche msxlo finirti I Giacomo voleva prenderla per il collo e !batterle la te9ta fino a riduda ,,1 ailenzio esasperato ai curvava su di lei per afferrar\~ le mani. se.rollarla poichè k parole non lo aiu. tavano più, quando improvvi~mcntc Virgi. nia, sollevate le gambe gli puntò i piedi sul. lo stomaco e distendendole di scatto lo rc– ,pinse in mnniera talmente rapida che peno \'equilibrio cadde riverso e incontrato il ciglio del sentiero rimose in bilico un istante, poi di proposi•o se;rui1ò a rotolare gil1 per lo chi. na. Si lasc.inva andnrc. trovando nella l!adu. ta una ilare di,tcnsionc, In certezza che nul– la era mutato fro Virtzinia e lui, e qunndo si fermò rimose rannicchialo, col respiro grot· so. incerto se simul11rc una diagrazia o insul• tarlo da lontano. Virginia se n'era inlan10 rima8fa distr.lK\ al 11110 posro. ascoltando quei tonfi morbidi della caduta. poi cominciò n ~oll.-varsi, a guardaui attorno come se la sce– na fosse c:imbinra e unn soUtudine. tangibile nell'immol.iile aria, nell'improvviso quetnrsi delle arriglierie. l'av~ase finnlmente restituita n sè srca9Q, libera dall11 mallutinn oppressio– ne. Il sola declinava nlle 8UC spalle allungnn, do le ombre, sul senliero formicolava la b,.,_ rn'lli11 deg 1 i stercorari sconvolta dal cnlocstlo di Gi,.como e mentre strnpp(lvn di.1tralla un filo d'erbn le sue e.uni rnbbrividirono sollo l'abito es.rivo per 1111 primo 110ffio.di striscio sulla terra prima di alzarsi alle foglie alte a riorendf're la forza della notte pAIISll.ln.Si rizzò in pic,.li. e scorgendo Cincomo imm(lhi– le in fo:ido alla di.1cesa, con le ginocchia abbra•.ciate a guard11re nel vuoto davanti (l sè. tremò per un'onda di tenerezza nlla vista c 1 c:lla schienA arrotondata, della nuCll scoper• la, ebbe voglia di 11<:ivolarcfino a lui, aggrc- %, ~ NE/,lA NUOVA COl,lANA •'/,A V!,Sl'A IIW',. 1/tz1 / E' USCITO Jean Louis Bory RIDE E PU.N(rn U, lUIO VILLAGGIO /.,'otJera cl11,. 11i.m:cm/o il Premio Conco11r1, lw rCJO cefobrc il JUO 2Se I11I6 <wmrc. 216 l'Af;IN~; L... 350 CAU.7.ANTJ-EDJTORE. MllANO dirlo e ro.tolarsi ;.ull'crba. Come semp1e quan• <-.,\. •<-··<.-. . ... >~<---<---) •< .•-->--<--.'-> .<-,'-)M(-, do le venivano .1imili impulsi, le tornò lltla I f ( mente qualche ricordo comune e quanto lo Y TY flvcsse amato, in parlicolarc sopra tutti gh Al • . a'.1ri una l!Cra e imbrogliate 9ensuzioni che lnternat1onal J:. nonoalantc l'intimità di poi 80prnvvenuln non Y ,A er3 mni riu8Cila a confid.ugli, CO~I che ii gro. j R , ·eh l. viglio er.i rimaslo fr..t le COlt: più 0!1<:Uredel- f esea1 ,l:. ~:.•~alC~~t:,:f 1 ~:a;,};n::1a 0 v~;n:~~iu:!,: 1':i: t Servi ce + tro, brancolando diaperati di non tro\'arc nn- f Al d:r:qu 1 /:'~C:in:ild:e;:J ~:\':itod;el!~ac.;t::d; t 276 Vift/1 Am>r111e - ,Vew fori; I, N. l'. 1 stictti pc! brace.io , odiandosi per l'impotenza f .-.1, n comunicare menhe In nebbia ai eril alzntu Y e aderivn viscida ai loro volli e alle vesti. j è l' r, g e n zia letteraria Andavano su e giù per 81ra.ducole moi vi,te, f t. i vetri dei piccoli carfè, dinimu!uti dn tende, y degli autori ed editori X squarciavnno le facciate con riquadri rossi, t l t:l~~:ich: :?s:; 1 :a tli'~:~i~ 0 sd:Ji: !:\\: ~~nbf~ } italiani iu America I g iardo, sotto vaghe insegne di abcrihi gli "\ ~ usc:i ai rncc.hiudevano per la,ciar sci\·olnrc le \' Al ombre. Virginio snpcva ch'egli voleva con• X Scrivere per informazioni ;:;~Ìiel~ 11 e i,ue~~~~c sc~u;~~a : 01 ;rn;i~::1u P : t T me non avesse una mela in un tilenzio osti• Y X Jc. Le disse infine poche p111ole ed era la j D 1 U E 'I' TOR E, J domanda di chi solo ri~c a formularla f f dopo secoli di induJi, con una disi11voltu. vt ,:;-.... ,,o R. l'itiJlli""' X ra che suonn falso e stupisc:c chi !t1 pronun· v J eia com" sentendosi u,cire dallu bocca una A j voce nuo."a· E.Ila potev~ sol<?ossentire, poichè ~ .. <->•<-.<--->-<-.'->-<.-.<-)-<...-.<-►--<-.-<.-. sapeva d1 non nver ma.1 dcs1dernlo altro e che giu91amenlc ciò doveva avvenire nell'intcrsc– cnrsi di vicoli fnngosi, dove il fialo umano 111risciosui muri, sbava dalle luci dei !ampio• ni nulle ca,e discrete e le ombre fugg<!11tiin cerca della stessa co,a. Si fermarono di fronte o una ca!li'.Inpprncntemente immersa nel 11011- no, Giacomo atcntnva a inropparc la chinve cd 11vcv1.1, nppcnn acce90 In luce del ve.1tibolo che In porla di una ca~ro. si opri e un vcc. chio a>mmariamenfe vestilo gli venne incotltro ttggru•ivo. Virginia ebbe nppen11 il tempo di indietreggiare fino olla toglia, tomnre nella strndR v:,lgendo le spalle nlln scena rn.cntre il dinlogo frn gli uomini proseguiva a voce concitata e sommessa, dn cui usciva chiaro il signifie(lto di ore sbal'liate. di prezzi paf. tuiti. Finalmente Giacomo sbattendo l'uscio ti allontanò ac:nza neppure cercarla, accecato dal diapello, dalla vergognn. nè l'nvrebba mai più cercala dopo quella 11cra s'ella non gli fosse corsa dietro. non gli aves11e ripreso il braccio trovando l'i,1into il tano giusto. l'av– \'io a \lna conversazione capace di aiutarlo, Non pensa\'a a sè sie-ba, o curare il proprio male 1ubito vomitando il disgutlo e fofiesa: per un mom.ento il loro amore oveva navign· to fra rottami di sensat:ioni equivoche. J'av• vilimenlo poteva averne TnJione, affogarlo, se pure non consumato, nelle_ acque sudice ove, affiorovano lenzuola tospcttc e il tanfo delle cnm.cre occnsionali, non doveva vincere e per que11!0 in un felice trapasso nella sua n.ilum di donna ,i era fatta leggera, svagatn come in– tendeva ch'egli In suppones,c in quel momcn. lo. Dell'urto dovette risentire gravi conse– guenze e certo per non essersene mai libera– la, sia pure verb.,lm.nle, anche nelle ore più felici del loro ttccordo le tomnva un confuso 1en110di fastidio, pari a una nausea che al– tra origine non aveva. In lui l'esperienza era valsa n indiC'lrg!i il pericolo in cui certo or– gasmo tiveva minacciato l'amore e lo aveva potuto indirit.zarc in tempo per altre vie più chiare e pa°zienti con respiro lungo per la sua lllllvagumdia: ma per questo motivo bi• mgnava rinunciare anche a!lc analisi appM• sionate che per altro .1enso avrebbero nuo· ciuto alla vita coniugn]c e o !unto era aiutalo del resto da un'intima viltà riscattntn soltanto d.il grande ttentimento che la sovra11tnva e forse provocava. Di tanto la. donna non po. leva esaergli pala, umiliata per ogni asperi– tà o nodo della sua coscienza di cui avrcb be desideralo far!o parlcciuc mcnrrc c::i:li si di~e-.ndeva eludendo, talvoha con violenzo. ogm attacco e con estrema amarezza vedeva un sempre m..,ggiore silenzio nllargorsi fra lo. ro a vantaggio della viNt in comune. Questa e non. altra l_a ra,;;cione dei suoi improvvisi r~ncon, c.npac, nella loro irruenzn elementare di rovinare la dìligente architctturn per il pia. cere di uscire 00 11èslcu.a, nello atcs80 tem• po non pot~~do_ fare a meno di ammirarlo per questo eqmhbr10 ra:rn:iunto. que~ta 1>ntica e ~n po' ottusa Hggezza di maschio. M,1 dcl– i amor~ col. suo flmvamc inebrinnlc di rccj. proca mda~me. sfido al tempo e gioco di az. zardo, dcli umore romanticamente inteso sot– tome&so ~d arte della ':onvivenzn. non ;npe. vn ~opac1lar~cne e lo pmnJlevn rabbiosamen– te, 1gnnrn d1 eascrci tulla dentro e di posse• derln nella sua form., più alta e durntura. Prese n lnncinrfl'.li dei sassi ma eenzn riu fcite 11. ra 1giungcrlo o almeno a scuoterne ij finto distacco: - lo mc ne vado gridò. ho ~me e ml! ne vado. e poichè finalmente egli 111muoveva, cominciò a scendere il 11enricro. Alle_ porte. del pacac salirono le gradinate in– croc1..,ndo I muli carichi di ha"SChc i cui zoc· coi,I a 1 ittavano sulle pietre li.1ce disunite, fin. d1c da un nrco. pieno i11 alto di azzurro vi– dero In niazzn: lel!'"'a ner le zampe poqrc,riori a Un nito ramo dell'albero. la mucca hi~nca ttqunrt/lln pen<leva molle au una no~;,a di ll>ln, guc. che _poi tii, apriva in rivoli come vene Ira I siu1. In cim,, olln se.ala poa:11:iatnall'al. bcro, t1n soldato tcdcaco n maniclic rimboc. cale. mar~('gll!!IVa 110 cohcllo, nl/orno 7Ufliv 11 • no_ , ca"•. n~1•~n~o fiencricamenrc la coda e dei bamb1n1 81 tmconcvano per giocare alla guerra. ANTONI.ET "fA 011,\C.O (Disegno di F. Tonical CINQUE PREMI .DI POE.si.A FRAN, CE:SE S1J110s111lj ttgf[iudirnti 11e[ corso dV 111111 ,mli:io1rnlc c,ri111011ia 11/lt, Bn1JJCrie I~ ·v,;., ti P11rigi'., ~ ca11c;nrremi cra 11 v · 410. Il I r1x Coeh111tf e srnto osscgufl.to II J:ouìs /.,e 01111//, 1111 r"fJ0rll'r ve11ti.re11c1111e della Ra,lw /ra11ccse pc, i/ s110 11ocm11 sui cnm. 11i i!i ,·011c1'nlrf1111('/lfn: "lo ViYe Exso,1- :wc' . Jc,m-Clmlf/ IJrisville flfl ricevut.o il Prix &11/11./>110/ lfrmx per " l.11 Oormeu• 'I<'" ~I f'ri.t Al111/t•Jei11c Cnmicr è /Qt;coto 'I .'Hflr!; c-,,:H(l ,,er " ,..e }llnli11 1/es Cir1e,, -mres . D110 f)<>cti .. G11y t/e la Motl,,e e ~eny~ Poule, IHm110 ctmdii1iJn il Pri:r i\fo. rie /Jol111e11r, o il Pri.r X111:ier llritmt è tmo 1mn•. rivortito /ri, Hvm!.r1 Bea11ssie11x e C. M. Pim11ra11/1. HonH. l'IHaa 3-lonl~ltorio, 11.:;.JJ.?I ,r~",°,.;d;tl;; "'c:&..t::::•,~~:~;::'•'•d~p;o::: ,cari• 1,.,. •. l 111,ri d•ll• •oll<1n<1 1'01.I, C OTTA mi,ono "l'P"""' " .,... ,.o ,copo: /.. t:11110,c o/Jo.,,11/..,•o lapadrano,u .. de/I• ,, .. , ........ ,., é. 11oss1,;1-i·1 Tro11<'ili <l'-'l frouce.sc (o.t.5iu del be11 trtl(lurre). Dizionario di 450 voci france:.i 1!ecltc trn quel e che, apparçntcmcnte racili, prcscn1ano imcce n111ga;iori Jirficohù per c:hi non cono~cc 1>rofondr11nc111C la lingua. I numcrOli'j ci:,e1111>i di tr:ulu:donc :.0110 suggeriti <lu un prc<'iso rigore filologico. sem11re llCCOIIIJ):lj,:11:1\0 da 1111:1 simpn1ici:,– t.'.111a Lrio~ità di es1>0sizione. 2-18 L 180 i;. 110:S~:;ni f'inc::e tlcll'i11gfese (11si:111ze o pllrticolurit1i deflo lingua i11g{ese). L'inglc...--e è, tra te li.nguc moder" ne, la 11iù focile ad essere npprc• sa 11er (1uan•o può servire :ii bi· sogni ((u·o1itliu11i, ma è rta le più tlifficili in fono di grnn111n1t'ica e di sinta,.si. cli frasi fisse e di itlio– tismi. fu c1uc~1'-01lernsono ap1rnn· 10 cons.idcrati gli scogli l)iù dif• ficili, illu~trati con quel garbo che è proprio dc:l'autor" e d1e giovn a ricor<lare riliC\'j e osser· \'t1zioni. 302 pngiue L. 250 N. l't.o1'.ANOVA Il russo. Crommlltica per BJi ltt1(ia11j.. A cura di Isidoro Chija. Corso c<L1~,vleto.ant'hc 1wr .:wlO· <lidalli, .sccontlo l'edizione uffi· ci[llc di ~losca. !<Mo pcnncllc a chi ubbia u~similato il conte11u10 dcHe 37 lezioni Ji esprimersi corrcttamc111e nella cOn\'ersazione i111olidiana o <li le ~ge.re giornali, leStj !etterari. 2·'8 pa• L. 240 Chiedete il uuo\·o CATALOGO CENEHALE 194,7 che è unn guida sieurn p.::r lu @c.::ltu di un liLro ,11, 0UGANLZZAZI0!O! 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