Fiera Letteraria - Anno II - n. 9 - 27 febbraio 1947

ANNO Il - N.\J 1,;SC.EIL GIO\'EIJÌ Settimanale di lettere arti e scienze HOMA - ~7 Febbraio 19+7 QUgS'l'A COPIA. LlltE 30 '-}, ~-<-..<-,.<~<--.-<E->-<----E-.-<---.-<-.-<--+-<-. i Direttore: G. B. Angioletti t Dire:io11e, Amministru:iorie e J->ul,bli.citd -:f' EUIZIUNI UELLA BUSSOLA t Pi11~H M1tda1;a~ 8.M -A"lel~f. SO.Y19 Ì In que,to numero scritti di: G. B. Angioletti . G. Armandi · T. Balestra - L. Bigia– relli - G. Caproni - G. Dal Pizzo - E. de' Conciai - H. De Mallei - E. Forcella - E. Fulchiguoni - G. Govoni - T. Guerrini - C. V. 'Lndovici - V. Martinelli - O. Me- ·<--<-..+-,.<---.•<~•<--..<-..<----<----<~ ... <-..(-..,(-..(--. t Abbm,ameuti, annuo L. 940 • annuo con t .j. pagawculo ,cmeil'"le L. 490 • auuuo cou t f pagawcolu triu,cot,alc L. 250 • 1'ot«o, ao- r r uuo L. JUUO • l. .ubblici.tà : al mm. L. 2U • t t copia arretr.,,1.1 L :SO .. t ·<---.-<--.•~•<--.·<_,.<--.•<--.•<--,.<--<---<--..<--<-.·~• Spediaionl io •bl•o,.•we,110 p•>.l•le (Gr11pp(I Z ) ! -(-->•(-:•~<-..<-:•<---.•<--·-E->-<-,.<-.<-.-<-.•<-----<-.~ nichini G. Natoli - C. Pellizzi - G. Petroni - A. Pieroni - A. M. Ripellino - M. Tobino A. Savinio - L. S,nisgalli - G. Vigorelli - E. Villa ecc. Personalismo in Europa di G. B. ANGIOLETTI S Eco:-.,•oo Tommaso Giglio (ncll'Un1tù I liberi come oggi, perchè oggi1 a cliflc- d1 .\lllano, 19 gennaio) gli intèl- rcnza di i<.ri, possono scegliere lra lcttuali europei sono ogg, mvisi tra due mondi diversi, tra una << società ,, personal.sti e marxisti. Personalisti e l'altra. Ecco perchè ,sembra che la (cioè asscnori della libertà della per- cultura si sia legata pili cl 1 ieri alle co. sona umana) sar~bbero, tra gli altri, S<! politiche, ed ,eco pe1chè gli intel– gli suitt.Jrì del.a rivista ing:csc 1·rau- lcttuali, acceuando la partecipazione sformai. on e Cella rivista franccs::: E- alla vita politica, accettano niente a!– spril; più in particolare, personalisti tro che la propria libertà 11, - ______ I...,.·,,.. ____ ___,...,.., I na, depressi, shcluciat1, possono an- Questo numero è di fino con la tetra 11lusonc d1 trova,_c i che ::mda1c 1nconsapevo.m nte, e pe1- "::.01 ,evo a1 propri tormenti 111tenon. I t l)agi ne ve1so la sch1~1v1ll1.Non gh intellettUd· ed è messo in vendita al prezzo di L. ;{O per copia. Gli abbonati lo ricevono senza nessu.n, auniento sulla quota versata. li. II mio (( I nvno 11. voleva s gn11icarc sopraltutlo qt1-sto: reagire tanto alla paura, alla passività quanto alln tcn– iazionc di du<lere :e proprie rcspon~ sabilità ;icccttando una cliscip.ina tut• ta esteriore. E reagire, anche, alla comune opinione che all'intdle:tuale. in qu.r1nto uomo ,e debole », non spet– ti cli di,·ig:.re spiritualmente la socie– tà in cui vive. Mi si consenta cli citare u1rn frnsc d;i mc scritta in altra acca• iSionc : (e li poeta è un uomo forte, può rivelarsi anche come il più forte degli uomini; e la sua fo,rza è pro• prio il 111luto cli abbandonarsi 111tra– ntentc a li'umano ». . I.'umano, cit•è, come lo intendono coloro, e sono ogg-i legione, che regolano la loro vita in un continuo compiacimento tt:rrcno, in una continua adulaziore clcj rr0 pri istinti e dei propri incon.rollati ~t..nt.mcnti. Un'Europa duve gli uomini forti non siano i dittatori, nè i tribuni, nè i puri teorici. ma i poeti, potrà allon– tanare, a'.la fine, l'orrorf' di una possi– b:Je nuova serviti.i. sarebbero Spender, Ehot, Morgan, Quf!sto ragionamento mi s' mbra Scnger, Ridler 1 ccc. F1a i rappr.sen- molto singolare. Per un intclleuualc tanti del persona:ismo in Italia, infi- non possono esistere due possibi:ità ne, sarei io stesso, per aver pubhli- di scelta : o rosso o nero, o bianco o cato l'11 Invito agli intclkttuali <l'Eu- verde. La libertà degli intellettuali ropa 11 nel primo numero di questo consiste in una possibilità di scelta teo– anno dtlla Fiera. ricamentc ;t:imitata, e praticamente ri- lontano da coloro che ritengono ne.. ces~arjo mantcncrt:: intatta la struttu .. radi tale società (non c'è una sola ma• niera di riconoscere colpe e difetti del– la borghesia). Ma come arrivare al Vincitori senza filosofia L'onore d'essere pos·o in cosi splcn- volta a scoprire << il bene e il male », dida compagnia, e il tono cortese del- u il vero e il falso >1 in s.nso assoluto, le obiezioni mossemi dal Giglio, mi al di là cli ogni interes5c dei momcn– farebb.;ro accettare la definizione se to; a considerare gli uomini ,secondo in essa non si celassero sottintesi ed I il retaggio che li accomuna, eia un la– equivoci di varia natura. Dice ad to, e l'individualità che li di,stinguc, e~cmpio l'autore dell'artico'.o: 11 I dall'altro lato; e non secondo la cla~– personalisti - come, fra gli altri, An- se, la ricchezza, la miseria, le idee gioielli - invocano un completo di• ac•quisite, j moti collettivi, i scntimcn~ sta_co della cultura dalla poi tica. Al- ti occasionali o gli egoismi naturali. cuni movimenti persor,a~isti sono sorti Togliete agli scrittori, agli artisti, proprio col solo proposito cli afLrma- questa possibilità di scelta infinitn. e re l'indipendenza de11a cultura dalla avrete ucciso l'arte, la poesia, il pen– politica. Gli intellettuali marxisti, 111• siero puro. Su questo punto non c'è vece, sanno che la cultura ha legami possibilità d'intesa con nessuno che molto forti particolarmente nel mond::> professi diversa opinione. E' uno di attuale con la poli:ica: il d ,stino del. quei punti .sui quali un uomo, quando la cultura è vincolato, dipende da sia capace di sentirne' la v._.rità, deve ogni trasformazione della socie à. imocgnarsi fino alle estreme conse• Non può css:::re che cosi ». guenze. Non so degli a'.tri; ma per quel che La conclusione dcli 'articolo di Gi~ mi riguarda, è in~satto dire the io in- glio è questa: ,eA molti - e pare voco un completo distacco del.a cultu• che anche Angioletti, come tutti i per– ra dalla politica~ Non vorrei essere sonalisti, cada in questo errore confuso con gli astcnsion.,sti, con i piace fnr colpa ai comunisti dell'e~i. fautori di un'esistenza tutta regolata stenza della 1c m;-issa 11. E' il caso di da funzioni puramente tecniche o am- dir" che queste persone sonv P"rlom<-– ministrative, e tantomcno con i sem- no all'oscuro del marxismo? Milior.i p11c:,s i che non comprendono l'in~osti cli uomini, per secoli, sono stati ridot– tuibilc valore morale dc la po'itica. La ti a 1c massa », i{rivati di ogni digni• politi a, anche per me, è il solo modo tà umana, da una società cli sfruttri– conscntito agli uomini di portare le mento \SUii'uomo {che rispondeva. fia grandi idee generatrici nella realtà pure, alle condizioni del .lcrnpo). ~1;. quotidiana, cd è il solo.modo possibi. tioni cli uomini si sono vista negare la le di dare autorità e potere al'e leggi poss'bilità di partc.ciparc alla vita ci.. che da quelle idee fcaturiscono. l\·la, vile e di coltivare la pro1>ria intc'.ligen– appunco per questo, la politica non za secondo le proprie capacità 1,. deve vinco!are la cultura e neppure influenzarla fino a richieclcrlc orienta• menti opposti alla sua stessa natura; è la polit=ca, invece, che Ceve essere influenzata dal 1 a cultura, perchè non ecr-eda nei ~uoj compromessi, nei suoi adattamenti, nella sua pur rcccss1ri:-i tutel:J della scc;età. La cultura deve viJ?i'arc affinchè la pol'tica non diven• ti agli uomini matrigna. Una politica che non d-rivi dalla cultura, non è oggi neppure concepi– bile, dopo .e spaventcvo1i c~r~rienzc di questi ultimi anni, dominali da uo– mini di stato improvvi~mi, ai quali O· gni arbitrio era consentito. Per que– sto, io dirci proprio l'opposto di qu-~1 che sostiene Giglio : il tlcs ino della politica è vincolato, e cioè oipende dalla maggiore o minore indiper1d n– za della cultura. Una cuitura 1ibera, <.hc possa esercitare senza çontrdsti tanto la propria funzione ispiratrice quanto la propria funzi Jne critica, im· pcclirà il predominio èella c1 ragirJne di stato )1 o della 11 ragione di parti– to II sugli interessi privati cd univer• sali. Prosegue nel suo articolo il mio con– tradditore: 11 Da quando le c!ac;si la,.' voratrici sono riuscite ad asfumerc una funzione dc erminante ne11a vita dei principali Paesi creando partiti po– litici propri in contrapposizione ai par• titj politici della classe capitalistica, gl intell:..ttuali si trovano di fronte a una \'era possibilità cli scelta. Potrei dire che jn pochi momenti sono stati Non ho mai dato colpa ,ii comuni– sti di aver voluto la <e massa >>, Sono anch'io persuaso che la massa è il frutto di una ,società arida e cieca: e mi par tempo <li dire che io sono ben ca Gino Bianco mutamGnto? Secondo me, compito d\:- gli intellettuali è appunto quello di aiu. Q ut:L C.:ongres.•o /ifo1>vfic 0 di J<o11ia, e<>" tare gli indiv:dui a c1 còltivare la pro. me sforzo orgmli::z"livo, cume iniziliva pria intelligenza )1 : cioè a sc:oglit!rsi ~:: ss~ t:n~:,.c::::r~:,:n/:;:;! 1 !i , 1 ~~:i P i''i:!~: dai vincoli imposti da un'infelice cou .. pi e, in particolare, le nustre. lJuona volo,,.. dizione collettiva e prepararsi quind. Là ne luuuw m,m~slraw par-ccclii, anche a uno stalo di consapevolezza e di di. stranieri. Ma le (111t04!sclusio11i furono mol• gnità persona IL Non vedo, in ciò, una i:ri:c!rnc~ife "s;,:e:i:' 1 0 ri~'::i!i::i'::e~. "; 1~;~,/; 1 i :;: incompatibilità assoluta con qualsiasi Ji.ane. che J}(>r wia <Juolu11que rrigwm• so– sistema che tenda sinceramente ad u- no rimaste fuori: di ciò si C / t.tl( J giù una na emancipazione delle mo!titudini. ;.:/(:'/~~:~ 1 ;;;t,•_e it;:P~';/€,;s1;:e~;sa~o 11 ~iÌe i;::: Mi scuso per la brevità C la forzata :;,en:::e, volont<trie O meno, da 1111 1 m 11 to di ilpprossimazionc di questi accenni (è vista geogrufico'! Per 11011 parlare deU'Asw cusì vasto il tema che si p<>trcbbc di- e allri contimwti mc,10 il.'uslri nel 1110,Klo scuterc per anni ..... ). Con essi tutta- j:l·~,,;~::s.°!~; 0 ;;:~"~:: 00 c:n~:~u~t~cc~ i! 11 :::i~ via ritengo di aver risposto anche a<l Slavo! alcune domande che, sempre a propo- t· tus.tt.vifl qu.estl ,1.,•séJ1li fwmw pesato sito del mio (( Invito))' mi sono .sta e 'sul Congresso. Si è discusso di uiste11::ia• tismo, ma (1.'cu11idei pri11C1J)l,/i esiste11z•ali– rivo'.te da altri, e in special mocloJ con ~tl. e f..1rse i piiì w,torevu ,., souo tedeschi; calore e acutezza, da Ernesto Porta e ,iou c'erano. E' IX!ro cl1e Jaspcrs ha nel settimanale Guerra, o Pace del I. 1,arteci1X110 con mu, <iolla relazione, ma f~bbr.1io. Aggiungerò soltanto che i: ;::;,':<~:;c~~,t~ 1 0 :tu::v 1 ~:,.::~;::ri;:i; 1 :;i;:i:: concetto di libertà, quale io lo inten- nate di Filosofia perchè le <mtorilà frnn• do, non può confondersi - come teme tesi ,ion luumo concesso il 11erm.es• il Porta - con la 1< demagogia filoso- so. Si è discusso di materialismo, fica )). La libertà che io vag-hcggio ~:i~co i e ru;;:t:::::;,;,i e d:;:;~ 1 tav;;w ::~:i non è libertà di fronte a Dio, nè a'. ,mesi do1,'>e. comw1q11e .. ;; 1 pulicl1ino i r.sul. 11 cosmo ))' e neppure a'lia J>rOpria co- w1i, r1ue.u.e do11ri1w .wt10 st1,.1e11~rtate uJ• scienza, ma libert~1 tra gli uomini suJ- ~::1~;;~e,:~f :a:~~~~-. ~:j;~~ ,; ,1:'ral~~~~ la tcrr.1. L.'bcrtà clcgli uomini contio dubbio eh.i alc1111ia11glo-.w1.sso11i avrebbero altri uomini che, ~orrettj dalla forza, ,,otl(lto w 1 ,0111rib111orii 11011seco11daria e con le armi d Ila mcnzognn e dcll~ imporL::11:0. i;opraIT 3 zionc intendono di far prcv:1- Se 11011mi .~b!lglin, wtt.o r1uesto 'l0'1 si \ere l'ambizione privata o l'o<scurv. :!;~s::el~;r;~;;;,~:~ 1/:;~ :~~~:, 11 f:~;'t:,'t 1 0tw~ quasi incffcrrabilc mn catastrofiro .,·i solta1110 i pi,ì veccl,i i,ocsi d'Europa ero• egoismo collettivo. Sulla terra, n~F-su. 110 rappresc-,uc,ti ul Congresso; e i loro na promessa di redenzione futura b~-1 ra1>p~esent~111t_i ha,w? parlalo <;ua_si_ s~lta,1: . . . , 1,, d~ Jnu,. ,dee. rrcercl1e, prmc1p1, , c,o sta a g.u:;l!f~('arc l offesa presente al-, maggiori centri _di vita e {1,rse dì .~vi/up• la persona. l'.. ,im he qu"sto è un pun- 1w sono in paesi che ,w11 s1 trovcwww rap- to dal quale discostarsi, per un uomo pres~11tati al Co,1grcsso. . di pensiero o ~'arte, ~ co!pa. Un ~o- ga~~,,~~•e: 0 cf::1r1;;~~;s~f/':~:,:;;~lc 1111 ; 1 /PJ7~ polo, una nazione, ndott1 alla mise• sulla voce. Dico d1e lt, filosofi<,, come trn• FAUSTO PIRANDELLO, Bagnanti al venia. di CA/11/LLO PELLIZZl "'izio11alme11te la inlcndùtmo, è ;m /alto eur.Jpeo, della vece/i.a 1::11ropa; e che la uecc11,,!I E11rop.1 trovandosi ora ml essere q11as1 w11cameute oggello e 110n sogg~uo d; swria, ic avviene di filoso/are di cose che si svoi.go ,w Juvri da, suoi confini.: e se questa s1u ,,oi virtuosa rasscg,1uzwm:; o semplice v,il.à spiriluale~ è coso u11cora apcrtu al g:ucLz.io. Sta ÌII /atto che i pro• tago11.st, d1. , 1 uc'.e "cose che si svolgono" m aure ::o,ie 'ael mondo si preoccupano ussai p,iì., ~ 11ou use u.s1 vcm1c1tte, ai ciu che 0011110 Jucerido, e liu11no a.ssai poca vo– •··"• e /orse Hleale pvss~bitità, di fil'!so– Jare, Insomma, gli altri /anno e 11oi filosofia• mo. E non basttt. /,i questo Co11grc.sso di H.oma at,t>ianw JiW.soJlll.O quasi soUanto i11tomo a ciò che gli nitri ft.nno l Lascia– mo pure che L'uomo ,tiella stracta sorriaa dei /1èosofi: è suo r;ecc/110 u.so e pri.11,legiu; o il sorriso C oggi raro e ad auo prezzo. Ma cluwu111e sw, anche di pocl1<ssimo, me• 110 "id,otés" de1l'uom:J dlt,a strad!I, deve -;.ompre11dere che al /011dJ di lutto questo c'è qualcost, di tragicamente grave. Que• MO vccc/1.0 momlo europeo che sembra 11011volere o non poter più Jilo.(o/are de re 6Ua e ex jure ·suo,ma solo di c,ò che altri fa11110(per lo p•ù se11z11filosofare), indica forse l't1J(Qt11a,11cl concreto della .•~torw, cli abi;i e ,,ossib.litù e vtilori che anche all'uom~ del b sirada sono i,1dispe11• ;; bili, e comu,u1ue prezw..si. Se doma,1ì aualcuno toglierà, 11011 ,Leo crutlame111e ìt voto po it1co (oggigiorno le cose !i /mino co.si ), ma [a poss.b.litù stessa di farsi una qualche prcpria idea dei problemi elle an• che col voto po[:1,c:, dovrebbero venire, ntJ• viati a so·li,zion.e. all'origine cl. <11~slami,. n.1ra:ione della sua personalità slctra,1110 woprio quei /alti per cui eg i oggi irri– rle t.;l comporlw11ento &ci suoi /ifosofi .. I-lo citalo un esempio 'I caso, fra i tanti pos· \ib1li, so:o pL'T la sua facile ev.denza, Dovremo proprio clire che La filosofia non lrn wrn $Lor.a, 11011 C 11è stor.ca 11i: a11t,sl0• ric.1: C astorica. t:ssa è ◄'arte d..l duuilare; ,. sebbene le cose (ti cu, si du.b,tu s,ano ~crtflmer1te ueila storia, e abb.anu r1u.mli u11a stur.fl , ,w,i C sWna e 11011 Jrn storia il al,bitare eh per se sLesso. t:' gwsto a/– fermare bensì che le c1,sc (fo n_tura, e i Jau 1 u111(u11) in.omo a cui si dubil!I, a lo– ro r;:Jlta n.on avrebbero mai wia stona, e pertanto la stor.a 11011 sarebbe mi.i 11ala, se a,.,o spirito uma110 11011si Josse riV4!fctJ.. to questo principio in sè aSlorico del dub• v.o; se llUll }Oi>:,C nata UISOIIIIIW t'arle oel fi.osoJare. t che 1,erta11to, se ,111est'1..rte morrà. morrà co,i essa li. storia propria• mente deu,1. _ S'interule ciac gli uomini continuera,mo 4 riprodur~i, ad amarsi e combatter.~i, a Jabbr1C!lre macch:,,~; e andra111w a colo• 11:zzare fo luna; e cii ciò q11et"cww t-errà a11che dei rccords, dcJle regi.stra:icni e documc11ta:io11i probabilmente es!ltle. Ma storia 11011 ne Jara,1110p~ù; se non quando, 1111 giorno, in qualc:he lonuma pc11iso1a o disvcr50 arc:r,d go, rioomp"in ww slnmo 1wmo dag/· occhi bovini, al r11wle, prima cli mmuforlD ~1,ovcrosamenle a morte, la .società consenta per ,m certo 11tw1cro di a,111idi ferm 1re i conosamti per la stra• t.la, ponendo foro delle strane domi.ncle, anche H.i co::c che a quct"i parevn110 evi• dc11ti e JH1c. fi.che, e portandoli a riconosce– re che, invece, evidenti e pncifiche non. erano; eia.e es.si ,wn conosceva,w, cli tafi cose, la verità; e che, infi,.,e, nemmc,w lui, l'uomo dagli occhi bovini, questa vo– rilCÌ pro1,rio sicuri.mente la conosceva.- l'ercliè tutto ciò accada un'altra volta .so– pra la tcr;a, e abbin seguito, occorrerù. c/i,e Si r;pelfl u11 grovigl.'o assai raro di fortu• r1ntissime c,Tcostmrzc; e io non credo, 1n. ba.se a "" sommario ca'colo delle proba• bilità, clic .sia ragionevole attendersi que– Sla ripetizione del fatto, o di coso in sè f' r1ei su.oi eOetti equivalente ad esso, una

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