Fiera Letteraria - Anno I - n. 36 - 12 dicembre 1946

FIERA LETTERARIA QUAJ:1TRO POETI LIRICI INGLESI contemporanei· Al ga.llo Roco 11 tuo grido antico che distingue do.Ile lenebre il gion::>, ccmc un rauc iicade nella nette. Ma secreto un allarme propago alle prosciolte memorie degli umnni, nei lor sii r.zi pa1eolanti sogni: le labili pnn cnzc già sco:npig'ia. Ed ceco rrana la di3a delle tenebre, slraripa il fiume the rip<'tla a galla delle s:br.e viventi il b.ulic.amc. E In luce ~nchc te Il scopre, altero uccello, sacro, vegliante sul ccnfine: .negato al volo, premuto sulla tena con le tue zampl" simili n radici, signore d'un pollaio, frn stupide, pettegole galline. ARNALDO BE.CCARIA nove nasceranno ;igavi ~i-e:~~ d:1r1o~~a '~ ::,1a,e /~ :1r: ;:;:~ii:repo~~~\ a c ;t Esiate, stagione di pau,nti che lasci.:ino fumo alle ralle arse e polvere sollevano ai C8rreui. IL TRENO E· così un giorno mi procurai una biciclella. Non !lo come feci, Ccci di tolto per com· prarla e la oomp:ai. Diui: AdeSso tulio è risclto, ora ci sicmo, finalmente. E. così mi misi a caml1linare con ques:a bicicle.ta; effcttivam nte si poteva ~ndare da un lnb all'11hro della ci là abbaslanza ra?i· da.mente. Andavo cor:end.): oome prima, penuvo, com!: se avessero rirr:eu:> i tram, gli autobus. la luce elttirica. il gas, i tele• foni. Ma poi le gambe erano slanche, la sera tornan,. avevo visto chi d.;ve\·o vedere, non avevo r-e.duto n s;un appuntamento, ~a la mia bocca era s.:cchiusa, respiravo con essa e guardavo con occhi 1:-alancali a cer• care quale<Miaoltre i vetri della fi ·estro. Il giorno andavo qun e là, Per 15trnda c·era gente che non conoscevo, ma pensavo che lulli cc1toio crcno lì per caso, per caso per isuada e che crima o poi sorebbero cn·rati nelle case, n<Irininteuotta fi!a di case che oosteg3,iava la via. M~ pareva che questa grnndc bar:iera d, ab;ta~ioni m1 fosse chiu· ao per sempre, che mi fosse c!ato soltanto di cammmare con quella bici'clella ai margini di quella muraglia, ai piedi di quella bar· riera, che fossi dannato a percorrere veloce· mente le strade, .e che solo per me, qu('ste non fossero delle semplici vie di comunica~ 7ione. fra una casa e 'l'altra, ma fc-. aero Punica squallida dill'lOfa, popolala di eueri effimeri che vi passa,ano in fretta. E lo. mia bocca era so:chiusa: tcspiravJ coa quella bocchrggiando e 1nvocnndo la sera e una nuova giornata. Pensavo che foue non era stata risolta o:ni coJa con quella bici· eletta, e ciò a cau&a delle cas.~ e delta gente nelle strade. Era come se nessuno più vi credeuc, nes· 1uno c1edcssc a quelle case: che foucro lì in piedi, con le loro alte facciale al sole. Pareva che fosse a oa;nuno ,·enuto a man· care qnnlcoso.: un evento che non ,·era veri· fi~ato, a cui neu'Jno e nic.nle avrebbe do– vuto sollraui. Ccme se ognuno vivcue in un"i!ola rimasta emersa, umco lembo di terra non ~mmerso da una unive1sale alluvione. E quei paln.zi , qu:!:tle strade, quelle botte-– ghe, le lucide vetrine, i iisci ottoni delle numiglie, le decor:nioni architettoniche non erano cho ombre. inconsis cn I opp,lnnz~ che imprimevano sul volto di tulli lo. pena pro fonda che 'li guidava ad rgni pasw, da una casa alraltra, alta ric.e1ca di qualcosa di cui ognuno si sentiva spoglialo. Il tempo era passato inutilmente. Giravo da un posto all'a\t,o e aspe.lavo che da un momento alrahro la gente si dovesse gel· tart' su quelle mu·a, su quelle case, per di· struggerle. ultir.ii ba,•ioni rimasti fra un'èra e l"altra. freddi e dni baluardi che si para• vano 1nnanz1 alla ncs·u1 v1111per impedirle dt proscgmre, arg m prod1g1os1 e mesorab1li diillcnticati dal destino svtla via che esso traccia perchè gli uomjni lu percorrano scnz.a sosta. Un giorno misero il gas, i lram ripresero a funzicnare ptt qualche ora, poi furono un po' più frequenli; 1111\ era prcu~ a poco lo slesso. Non era mcg!io; tu:to rcatava fermo e la gente diventJva 1empre più frettolou per le strade. Vi p .iss:r.vano soltanto. lo v1 ab1 tavo passandovi. Una nolle prim\\ di addormentarmi udii il fischio di un treno in lontananza e mi alzai E' lempo di tornine dn mio padre, non pc&so restare quauù dove tullo è intat:o, bivgna che torni alla contrada Mannarina dove ra:ni germogliano fru:ta con foglie d'olivo. (Che imp~rta se non avrò la CilS,J d'antcgucn11,). Su!lh mia terra il vcn o ha seminato fili <l1morie, d; ur-mini iasciar~no mn:e tra i i.olchi. Ho raura di battere le rèdole dei bxchi. Mi siederò alla ,oglia della stalla. attende,:> che l'anitra selvaggia t· ~rlm;~e ~~;~er~. kt:o. dovi- na~ceranno àg;avi sui morti sepolti fra i de'riti dei c11\·alli. E.LIO FILIPPO ACCROCCA Gli ubriachi Questa sera can!inmo a squarciagola. Mi ricordo un<1l.n•pida giornata che silenzirui andammo \u ttO il mare: come ahro san 0 ue In tutti noi gridava d sole ncl:e r.oslre vf'1!e. N!a a qucit"or:i che ~erbt1del rìomo una fede vi~lenta e sanguigna ,•anno a hclle :mimali assetati scoppiano i sem• gcnfi ndln terra. Ci sentiamo dandan:i dis;ier.iti con ognuoo una strada. Cc.me un'amara linfa ci separa è lo. wrte trovata questa 1era con la feccia nel knd, d'un bicchiere. LUCA CANALI Sola come il _'l'em1io ... Sola come il 'tempo sola come la Morte. Amore bella tavola costruita non m,ete, non lavo. Pendono le ali mute l<>slle appass,le allo stanco ramo. i-onte lieta d1 acque, dolc1ss1mo Amore scmp,e atlesc>, il segno tragico è nel tuo viso come ptella. li lo spc,o di fiorire all'alba. Che lu nu preuoa Amore, carne viva, usignolo di veroe pmo. Ora, sc1011aannar1a la roccm è 11111an1a, o dolc1Ss1mahamma. Azzurri occhi. acqua di cristallo, il tuo corpo e terra mhmla ove 11 m0rb1do seme germoglia. 8JAGIA MARNITI l \.~)li;fogJ:· 1fe~v~;:etiilc:~;.:~u:!!r;~:re:t}: i,cu1irc ancl1c foor1 d'ltalrn e, .s<lJJratu,to, guadogna sempre più credilo il saggio cr,· terio della sce.t:i 11olemic:i contro l'a tro d'un mero •e 11nonim-0riorilei;io di compo· 11i111cnt1 J>.Ù o meno univcrsahnente 1u!cel• lati che pure appare il più i:onsono allo u•entali1U di fondo leggittimi6ta, dello bor· ghesio inglese. N-0n è chi non vedn, non ,111110 l'u11li1ò quanto l'interesse di com;i– mili diuturne revisioni per ,.aggiare il gu· HO ~ u11cor più il colo, e delle varie i;to· gioni d1 poesia che ra1alme111e si succedo– no e che, seni:a la sollecita premura dei raccoglitori e rio:dioatori, andrebbe per" ,Imo. I.e :m1olo1ie <lei poeti italiani con· 1cm11oranei uscite nell'u timo decennio eo– no numerose cd alcune, J)rOprio per a· vcr 11u1>ut.o cogliere 11ucl color st:lg,ouale che s'è dello, meritamenic fnmQse, cd è proprio di <1uest1g,orni l'uscito d'uu iiri· mo volume <l'uno sceila chi' avrebbe l'o· rio - 111 questo ormai avan:1rnto e diso• rientato <lopoguerro - di 1irare le eomme: \'Oglio dire <1uella de 1 1o Spngnoletti, an– che se quella parte della eceha che finorn è dato conoscere, riguarda piuttosto al· cuni poeu Ul!Citiormai da 1p1ella che suol dirsi la breccia, e lo ;naggior porte, addi• riuura <lei scco!o. Si 8ll che il tempo. I spesso, rifiuta e, più che auesrnre, scon· volge e distrugge affa1to simili pros11e1· 1ive le quali, n distonza. risultano tro111ie vohe incaute o persino sfncciate, ma è doveroso ricon~cere ch'esse, poi, forma· n 0 pur sempre una base, un punto di so· stegno e, insomma, un cenlrti di gravità I di ((Uei catacl,.smi che altrimenti non sa· nirri, casselle, ~a~~lli. in un gra_n~e piaz• 1 prt::E~~ :~;oio:itd:1e n:~bt~~~~ è usci· zale. Ncn marcmp1ed1, non pc s1lme, non tn poco più di un anno fo e, 1n certo 1en• treno. Non c'era che una grande ansia di tiO, giò apparo invecchiata: giii. si 6Cnte partire in quella gente ferma. e lutti che 5 j che, qualche nuovll e più energ,ca voce i:~epa~avano a viaggi~re,. a fa,e un grande ,:~~te~•.;: _:a~~m~~:~:!l:r~~les·i~~:~n~;>:~~~ v111gg10, con1e se ogni g10rno alla &tessa ora per esempio - mnnc:l d'e~~ervi reginra· della, e seppi ctle i treni la.cevano servizio 11 dessero lì conve~no e ,i dessero wn gran tn e che alcune e.li quelle cbc si ritene· dallo stazione centrale. Andavano a Napoli, da fare p~r pariir~, si salu:aucro_, ~I a6brac· ~:~ O 0:; 111 ~~:i~, PJ:w,•E~!~c:01~d:1w:~::~ a Fo,m~a. a B:ittipa~lia, !Cendevano per le c1assero, s1 accorr.10.taggeroper pot nncon ram 1 ,aiooo, ora, invece SUl)trflue giocchè, co· gole dei monti di CaLbria, si infilavano sot· a casa atlCl'no a un desco la sera, come se I me è sta(-0 ossen,nto, un'antolog\a non è to i tunnel da.Ile p.:.reti. trafoote che davirno nien e fc»e acca.du: o. I giò un repertorio, e la storia ~elle ~pe• sul mare: il mare vi si ve:lcva in una CO'\• Ferma tultn quella gente, comè a una con· rienze. 11oeti~he vi deve pur r_ispcccluare d1 soprassalto. Credeui di superare o.ll 'im• provviso l'oKuro avviccndaiai degli anni Ira~ ccrsi, pensai di poter crede:e a un ricordo se le speranze 1est11vanoropitc. Ci s:amo, dissi tunavia, ci siamo finalrrente, ora tulio e ri· solto. E l'indemani uscii ccn la mia bici• tinua\a succe»icine di luci. Mi precip:tai ver:i,o la slaL ·o.ie . Ci 1:n10, ripetevo. Questa volta è folta. Vi entrai. In mezzo alll\ folla - una gra:1de folla di genle - doveva es.,ervi il treno, Ncn riu· scivo a vederlo: vcdc.vo la gente c.he voleva salirvi, e il treno ncn si vedeva. Si vedeva tulta quelli\ gene s.::llia ,,lige; avevano pa· La moràle danna dtlla sorte, ferma in un solo muccliio d:~u~~:\~~o~~\~: 1• 1 '1,~ 11 :e,~:/:;:: 1 ~ne e o<l- e a!faccendnta. Ma nuche ove non si tengo conto 1li E pensai che forse sempre ormai urebOe questo che ap1:.are, 6eguendo nlmeuo il staio cosi nel mondo roglialo d 1 ogni cosa. rugionnmcnto accennato di s?pra, un .ine• così nelle ,tra.de e Il( Il~ Cil&crimaste, in ogni ;:~:tl~~:n:jfcl~~o I~~:!~ ; ~01 :g~~.:,;o,qu;:: r~ cosa, per ognunG che nel mendo ero. rimasto loro stesso na1uro debbon pegiire, la 1cel· Ja prima. 111del Bcbbington 1irescnta II tri incouve- RNZO C:r.nutELJ nicn1i degni di 110111. li compilatore si 1iro1ione - e oppor• iunamente lo chiarisce nella prefazione - di in",tarc, atlraverso una cautu scelta di . . provv1sor1a quei com1>01i.mc111iche più si J>restano n esser intesi Cin nel loro disteso significntb letterale, il gran pubblico ai ri1i un po' sofistici e t111M:i mnlfamati Jellu poesia contemporanea che iu q"ello - come in Un uomo clie s; esprimeva sempre per pa• 1 Ci sono rro)i oggi, clic senlon:, sinc:cra· lUlti gli al~ri pac&•.diremmo co~i, .al cor– radoni e che Gletla Jllrll'.I d 1 bus.iado, mi m(.n/c f .. s ilio d, ui,a re~p:msab1lilà che le- rcntc, - si deve r1conosctJre, ahune, tro~· di!se un giorno: Spesso gli uomim esa.@c,ano mono di efudc,e; (cosa d.. v., /are per aoe1e I po gc!osam~~l\C protetto, appunto co111ro ~~ le c_sc o ur.o pula i a mtn.i!e più ~he da la certezze di non euc,e responsabile dei ma· p_ubbl~co P 1 ~ viisl-0, ,dal. vel~ dcli oscur! 1,n·menz one P<.Co ln:do, dalla scar.ta tidu• fonnr che seguironn.1t); e .1, me.tlono d"impe 1u: d_1 poc_11come_ I Elio!,. I Auden e il do che ha..no r.e.la J_nla.1iad, chi /i asco/la. gno a cerrorç, la via rdla. Macn!ece, 11 ~ebb1.ng1on riporta ,ohanto 1\10 alcuni .1::coi di slOfia ci hanno conia· alcuni co111pon11ne1111 s ret1Rmeme 1,-<lmpr~n· Un mol/ir.o, oeuo i dici Ilo anni, mi ~tic· iato d1 un mJle che è un gruòe oslocolo O sibili (~cl pm~o, 11er fare un csem1uo, 1,liai con lo ccm in:1one 1,/e un u~mo, se ouo· quc.tlo riarca; odiamo l'in/inilo. E' uno smo· Juc con. lrn l nltr<i, <lei c.lrou,_mo .Murde.r le,1ouò euerc /e/ice: cominciò per me un pe• nia, un'ouessione; uiaenliamJ la nc.1/ra oilo ~I tbe Ca,lied't~f. menlreÀet:v '1 ~t)w; ,io o l.isliuimo. :~:l~t;o~~:i~~rccl~~n:s:J~~i:':,,~t~b:i~.lcM:~~ 11 ~~ca{\~~io, ::;:;;; 1;; 0 :•.c~e pN>Ja:e!l: J'ts_t:;:. il ~; i(~;:; 0 pe:i~t~ 0 , o~i ,/r;:~:~zanocn J 0 ~~~~ ~~t; 0 cc~: ~h~,à~ir~:;;/1t1:s~iaun_;:;;n~~lo c~: rcir;a~: ~;rl:r:i'i .'.:_ l~~:~: 1 \!: i~~\'t~-; (('JSO mi .t1dJirc~beu /nippo; i. timore del• voci p ù sin~ r_, più J h elle, !e ,,.~o ou/en· ~::s!: "at.1:u::;;osa <1~ct\~c~~~e,_a l~rond~o~ l',mpopo!ari,ò mi cos r,nge,ebbc ai peggiori ~1;:;e :~reb i~o:';/' 0 ° ::~;~;; 0 s:/ic:ear~h!l,:f l~n~o - e onesti llc11a1(, le l!relib". e 1101· camp.o,-r.e.!i In uno paolo, aspirerei conii· copit!no V,éno e !,Bffo~hiarro le loro ooc,; 1 . tigheuc che o~mrn~. d1 fJUCl poch. rcc.3 nu<,mcnlc alla li.ann,a. c, mpiar u l, ci illt di mo di ooerle domo/e. liç'.CO ucl p~o~no. pm geloso bagaglio. E Un giovane già deluso dalla sua g;oi,inez· ~!SI ~I noSl.o ..i.1cr~o 3 i fa i:a~,loquio. E M} : 1 ::~7r.:'....h; !\~;':• ~ts~~ 1 :b 1 :!~ 0 ~;s:~rd~'\te7: :.a, mi diceoa: Sor: 0 preso d:i/ de idcrio di ~,lcn:io che .1cgu~ il no.tiro c,arlurc le , o.ic, la sua sce'1n -'che i lettori più diHidcn1i s:ipere·sc, p.st, c/e lilli ,tli uomini Juicr.J .,omrr.euamc~lc, "p.rendaro a.por/ore: raccon ,s':,rreMino a gustare quei prodotti propn• come me., ooes ero un 'inlel.ig n::a (.On/~rnl1· lon:, u,:w loro Slo~ia luf!c. d,ocr:a d.a quel/°. dcutjci come 11e fossero ahrcttante espc· lo com! lo "i • d Jare)te,o ancoro le gtier- ~hc nOI'ao~o.amo immcamala e om1J1 per no, rienzc eompiute de~ poeti ch'egli pre· ,e. !via •.!e mi oonolnce5Ji di qu::.1/0doVN!i ,ncomprennb,lc. senta. mcl/ermi senz'altro a cafecliizza1e il p,cui· . , . . . . I li Bcbbington fo inoltre u_nn dis1inzhr mo, a (.Orla mi ccmc esempio, a diffond.re Cr S!JmO b:ir 1 c·~1 con la r,0.1/ra d1.1peraz10· ne tro poe,.ia moderoa e poeua contcmpw la mia JJer,/à: mmionc repugnanlc per me, 'le didro le m~iu3coli.:: la Veri/',, la Bele::• ranen: per quest'uhimo egli 1111endc, in e .1:Aloquale nutro molli sospc/li. Co,i, Dio za, il Bene; /111/ecose che trattiamo con gran ,;cnerale, tulio il coro dei poeti 11ppartn· ci liberi dal!e nostre t1crilà: sc,opcr/o una ''~ etio perch!! .1ono raie dal a macerazione 11e111i .Jlr011rimneme 11! ~ecolo, dal Bri,I• nuova ue,ìlo dopo .1coppic cno ·nuooa .guer,a. ~~;/J:. ~-!:n °.1/~! te:~ :aì:r~~~if; 8 ~:.1~~o sf:: ~~:: ~~~ec!, 01 tf 1 ~~l~i idcS,:ir\,,P~:em 1 e!l~e~~:: Un oecc/i:o che ha dnulo inlensamenfc que• sii primi quar:inl'anni del n sire ·ecolo, mi diuoa: Ho pastaio la olla a roccosliere e a collezionare verità; ne ho lrotJale /anfe che è sia/o ccme un ogno in cd .1iscovo e si !rag• g no le mani p cne di monete. Ora sono nau· le..la e da co Do g ooa,;e oclevo rocr /icore lo mia ;;i a alla ,Lerca dt l'a oeiilà; vra do· 1ei lul'c le mie ocn'(à per pochi giorni d. ffo sentile> d1re do un uomo molto in//uenle: A bbiam:, in ·rn/a,'o b bomba alom.co : o·o dolb am::, CJ'!Ogilo·c qualche nuova sule:no mor:ile thc ci permei a di u.10·!a s~nza trop– pi scupcli. Credevo di sche,zorc e rioe/ooa il : uo più seg e/o pc n.1ieo. Oggi ~iomo tut:i .1,:ecializ·ali in esami di co!c cnz!l, E ful/aoia mai come cggi gli uo• rrini !ono s'a'i co ì fOCO preoccupo/i della prop,io rcd nz one e cosi tanfo o.i 11, cend!l/i od f'rcus:11,i a t1i ·enda. La migliore racco-o mondazione per un (ioot.ne cf e o.1piroo far· ;~r~bb;o~;i èr/~e :::;:~:ncf:e~:si:::o 0 co~'. loie ,ddosj!Q. Ora I, r,:od I è di co-r.incia e con pi; , ppunli per un rS'l'me di , o·cle,iza I' di finire con la cnccia all'uomo. Tutto l'Eu– ropa ceree i 1e.1pon,abili: o ne•suno oicne in rr.enfe cht' per lrooore il re:por.sobil.: con·ro cui mag~fo,• dot1rebbc esse1e il 11Jlnli , n basla iuardorsi den:ro. mv conoinlr che 3io mollo on reoole rimanere cora non hanno compiuto il loro ciclo di /cd.:!, a t,ucs/e m ius o!e mal ,odo (he e"c esperienze, 'insomma, e In parola «modcr• u I odi cono co·rli u I en!e E per uro V er • na•> sarebbe un «comprchcnsive term for tJ, / ullo dei no.1I i .1-/ilari bisticci, 3j :no 1he ideai; co111oined ì11 such word~ a_.. d1ff<.: pr nli a socr /ico e /u le le piccole oerità d'o• reTlt aml expermentul" e passando a esem– ni iomo ~he ci oiulono a oi'oe,e e che so· pii concreli, S1ephcn Spender -; W. H. Au· no di lu/U. den Fnrebhcro, secondo lui, poeti tnf)derni. .A.NCELO PoNSI mentre Walter de Ln Mnre cd Edmund Blunden non Jlo sarebbero, eosì comf'l moderni gh appaiono, contr,o i musici Si· be 1 iuf: e Vaughum Williams che non lo go· no, Walton e Uartak da una pnrt:, c. con· 1ro i pittori Augnstus John e Oatne L:mrn Knight, Stanley Spcncer e Salvador Doli ,loJl'altra. • Tutto ciò, indubbiamente, Et!n,irO ad at~ trarre i lettori - un es1,erime111.odel se• nere, ec non erro, uri':mtolo){ia cioè, di poeti ermetici rappresentati da componi· menti cbè non lo siano. <leve ancoru \Cli· l..A SALMA DI GRAZIA DELEDDA torsi, se non sbaglio, in Italia cd è n que· SARA' TRASLATA A NUORO, così ha de- 1,tn ddicenz:, che s.i •le\•c il poco credilo, ciso i11 Cflmpi<loglio il Cnmitata ,,ramlllt>• forse, di f(llCi poeti, t.ro noi. - lifa è in. ~e drllc celebrazioni nazionali in 011ore dubbio che cS!l saranno- ntlratli e, fle av· della Dcle,lda. nel dec('r111io de//" morte verrà, prenderanno confidenza con uno poe· dell'if/uslre scriurice. L'ordine del giorno 1,ia che non è propriamente qnelln del pe· cnmprend" le .1eg11enti ir1i::io1iue: Trashi• riodo cui ho de1lic11to le sue cure il Bcb· :io11e della salmo tli Cra~i<1Del.etlda ,Ial hington con unn poesia, bensì, che non Verann u N11orn nellfl Cluesa delfu Solitu• ; di ncs,;un periodo e che non esifto - •fine 1nr1to celebrata daUa scri11rice e ton•! J)enso, per roccusione di ripetute polemi• ·o .tosnata come luoso del suo e.1tremo ri- cbe appnr~o proprio in quel'to tLteabogit1r– poso; appo.çizione di uno lapide-ricor<lo al mile. ::ill'ossurdo di un Giorgio De Chiri• ui 1 /ino. in Via 1111,...rilf. 15. do,ie t1bi1òdu• 1 co roppresentatq unicamente dai quadri rontc la .11w.p(!rmanen::o a Roma. che vo. dipingendo da cinque o tiei anni n i1uos1a parte - con a 1 cuni componimenti "cporali - i quali, ognuno JICI suo conto, 110n e detto, poi, che non debbano comtr oicare intensi e conuuoui stau Jmci - ma non con distinte J'i~ure- <li poeu. Da allra pnrle il lit:bbington sembra m06SO a p·ubblicare la sua scel1a quasi dalla c.lispe· razione d1 non poter trovar più. presso il 1mbblieo più vas10 dei lettori CO!!lem1ioru- 11ei, non eolo 1trosellti per fa pot.~1a cr1p· llc.3, ma ad<lir,ttnra per ia po~rs 111gene• re (u this col!cction hc.s heen made iu Or" der 10 convince 1ho.se who nceJ conv,ncing tluu so for fr"m being an old·fa~h:oncd habit of certain famous men 1111d wo· men or Lhe pa;;t and cer111,11Jy eldcrly or ~~~:~;/i~n~1~l 1 i1°:,h11~d itln~i!!r~f I~~: i>;:~:::J :ilwuys must be, evf'r·)'Ollng ancl dynom e11) e ques1a, a esser sinceri, è una preoccupa· zione o!ngernta e so1)ra1u110 inutile, dopo che l'e511erienza Jel 11assa10 lrn apprern come itia inevi10:bile l'impopolarilii e la difCidenza verso le OJ>t're d'arte che ti vanno man 111:mocreando e oome, a ren· der venerata e sopratutto ·attuale I ever· young nnd dynamic) la r1gura del poela, occorra la prospettiva del 1cmpo. l'after• nursi delle fute e c.lelle nefaste sLagioni. GABRIELE BALDlNI .BIBLIOTECHE senza indici Fro le più. lotle1Joli ini::iative del Mini· stero 1/ella Pubblir.a hlru::ione vi è cer• tomente quella di Ol!Cr i.11i1ui10 una Com• n1i.s.1ione per .101iraintendere a,la ripre&a della µubbl1ca::iu11e degi'i indici e dei 011" tologl,i delle 1,o.11re l,iblio1eche. In c,,_n'epoca in cui .11udwsi d'9tpti pot!SU t·ercano di 11er/eziorwre nuo1Je armi per nwwi conflitti, è ùwao con.1olan1e consta• tare come v; simio mteora d.egli uomini la cui quotidimw /ntica con.!isu, nel pre- 11arore 1111ovi mez:::i di ricerca per nuove scopert(' nel pacifi.co campo del saper1<. Ai leltori cui lo maleria può intere.uore diamo 1101i:::ia degU mtimi lavori pulJm1· cuti tlal Poligrafico deUo Stato, che .sta cur111ulola colle:::iune degli iitdici e dei ca• ta/og/u: - hidici al secomlo volume dei Codici Palatini della Biblioteca Nmio,1ale di. Fi– ren::e, a cura del ìlott. B. RoS3I. - Bibliografia Ga,1tei,ma 1H%-J940, a cu• ra •di C. Ba//iro (primo su1111le111erl/o pub• Ulicato ir, occasio,ie del ce11tenari-Odella morte di Cnlile,, a seguito dell'opera pre– oedenumente compila1a da Carli o fau,,, nel 1896). Catalogo delle etli::io11i romane di A. Blado ed eredi, a curo della dott.ua E. Sofia Vaccaro, a seguito eùNl'opera del Fu· magalli HE/li. Indice generate degli ir1cimabili pos– .1edu1i .dalle Biblioteche d'Italia vol. I n curo della dotl.SJa ";afen%iuni.' ' LE LEGGI i'OVIETICRE VIETANO LA LE'ITERATURA PORNOGRAF)CA, IL CINlSMO E L'IMMOHALITA, co,ci .ccrive l'or1mno ,Icll',1111ba.1ci111,, r1tMa a Londra, "J "Soviet News" net .1110 uftim'o rwmero. Nell'Unione S01Jìeticn 110'1 es:ste il liberu •more nè la prostiw::ione, nè lavori tco· ~ali in Clii è tolforarn l'immoralità. La 1 etter11t11rr1 sovietico ,1or1 ,immette tlc.,;cri• ::iorii morbo.1nme11tf! J){lrticolarcggirte ,lc:,li 1iul1cri. l.,'or1e sovietica mira ad inc11lcar8 •1•imenti J(enero.Ji e coml:111110 il cirii.smo e f'egoi.11110. Que.1•0 scritto è ~111t,, puliMiC(lto oll'i,i. tlomm,i elle il Pre.1idente tlel Soviet Supre- 1110,Zlula110J/.fio prommciat(I il sua /amo• ~o di.scor.10 11c/ quale ha parlato fra l'altro tf,.l com.imw., cfrvamento p~litieo e cn.'tu• raie del po110 1 0. Il comitato <'entrale del •1artito com11ni.1ta lw rit1clato recenteme11• ·• e.\empi imollcroblli della po11ertà i(leo– logica e di prutl11:::i.011j cpocfdittiche e im– "'Wrnli nel cai11po tiella le1.ternwra o deJ.. l't1rte. * I..'« OPERA OMNIA» DI LEONE TOl..– STOr, IN 92 VOLUMI. c/1e ero !wa i11· terroita d11ra11te la guerra, viene ora ri• pre~a a Mosca con ricco apparato critico. L'opera viene p11bbl1calt1a cura di cmi• r1c11ti scritwri sovietici:, .1i !ratta della pri· mo grm11/e cdi::i011e 11azio11alei11i:i/lta 11t>l 1928. divisa in Ire serie· opere, diariì. lettere. Fra 1e e1/i::io11i fll$5C' t/cllt, prÌm(I m1teg11erro, la più com11'eta è quella in 24 1101"mi. c11rata dn P. I. 8irj11kov, Mo· SC!l 1913. Tempo nddil?tr" si em 11nrloto a Mosca tmcl,c rlell'elli:ione ,w::imw'e ,li tutte le n11ere di altri gra,i,li .~cri,wri mo il progello 11011 ebbe seguito. ' * 12 l\fillA RDI DI LIRE: ecco 111 prti- visioni .1ull'incasso lorclo delle .1ale cine- 111n1ngra/icl1e in l1nli11per l'rmnn 19,16. Il 8nlletlir10 rlelfo Società <!egli Autori J(f" f(nafo in/atti clie gli i11cn.~i /or(li rii delle sal,e nel primn trimt.1tre tli <11te.<t'tm110 am• montar10 a f.,. 2.870.900. Si prevede in– somma il doppio degli inca"i l'egisrra1i 11ellu $rasione 1945, cl1e si elevarono a lire 6,493.000.U00.

RkJQdWJsaXNoZXIy