Fiera Letteraria - Anno I - n. 34 - 28 novembre 1946

_______________________________ "1_E_n_A_LE_1_·T_E_R_A_u_1A _ __ _ _______________________ 3 SOSTA SUL LAGO vano ancora. Manrico Bartolini bi~:~ f~o~e v~~:e d~ui:i:• c~;:a cr;::i~:;: Racconto di senti ch'e, per quanto a bassa voce, alterca· Il vino era friu.anle e aveva un fondo J L _lago~iluceva immobile sollo il cie10 c_hia piegale e con lo mani intrecciate, le so1 nire per la cucina dalla quale veniva lo 1fri· aspretto e pastoso nelro stesso tempo,· che acobd:1:,1:. meuo al quale si vedeva il di· d~e;; ::;r n::~:: 1lid::t:ierro":itiei~n fon· r~~:ev~~lla padella e l'odoro del pesce che ~:": t~~~/~~valaald~~~- ii 'ì:;/: jfu':: Ste.a in fondo al golfo la piccola ciii.\ vi Come egli taceva, essa, credendolo timi- - Beve vino) - domandò la donna al inulo proprietario di quella bella bionda, chi si affacciava sopra con la piazza dell'albcr~ do, volle punzecchiarlo, e dopo averlo guar suo cliente ~uard1111dolo sorridente, quasi a da dietro il banco lo guardava in ,ilenzio. r:. cl,~ rc~~~edid·~=a:f°pc~!~~e:~~ ~~ ri!· j:~od/~ :~:~~r:is{ '~~i p:·:.~:~eria ripren· ~:i~!ivadi:er~~~ar~e~~at~:~:~ l~ta;~~ ~~sid~: ~~~idin ~~~o a~iò ri~~,:;r~: ~ l\ud;:i~ cicarc. di acque, un vagare di nebbie e di - Perchè ridd - le domandò l'uomo. razioni. Ora aveva il &aspetto che usa lo sembra è &Oddisfatto. ombre; un risuonare di cehi lontani, Tullo - Così - rispose lei scuotendo la testa avesse chiamato per suggerimento del mari- - Perfcllamente soddisfatto - rispose era, immer&a in un tranquillo silenzio. E.r.i e stringendosi nelle spalle, e dopo una bre- to. Non poteva essere altrimenti. lnlatti ave· lui. un silenzio di vita, morbido e alitante come ve pausa riprese: vano iJià preparato la tavol.1 per lui. e d.1 Poi, con tono più conciliante, le doman· l'aria della quale aveva il tepore e la do\· - Rido perchè è buffo vedere uno come come 11 padrone lo aveva accolto sembrava dò: - Il ~e è come quello che ho visto cezza. lei, un signore vfstito cosi bene, stare seduto che lo aa~ttaue. pesca.re qui davanti vero) Vicino alla riva c'era una barca con un per terra. - Desidera vino) - eua ripetè guardan· - Si è proprio come quello. Adesso è la uomo che, chino sul bordo, manovrava un re• - Ha ragiono - egli rispose - 111a -1 dolo con aria che ora gli sembrava canzo· stagione e se ne pe,ca lanlo, poi per tulio ti~~:o~h~ua~i 1:iu~:~'\fJe~:v\d\Ft~f'~!J sta~t· ~~ann~<lf~!se? natoria. Come stava appoggiata al tavolo da- ~ ii":o~~!::nnbu:noo~ Lo ne 5 e~::~\n~: fondo dell'imbarcazione. Erano pesci lun· - Si, ero stanco, ma adesso non lo so- -· per l'inverno. Guardi! - E. nel diro C03Ì :~~t~n ed/~ 0 ·scte~: 11 ::ra!a 1 :~ri~npl: ir:~~ :n~i~~c:n~;t:e:z;u~~da:n~ ,~~osd:ai~tt's~~'. e A L M A :rr~e~eev~mri~:rr~~o u:s.!:tdiet:!: 1 \: ~u:!~ sembravano di argento battulo e luccicandu brava di sognare, e quando l'ho visla ~n- Attaccale ad alcuni bastoni orizzontali, ap· 50lto il sole, riassumevano il luminoso incan· snvo proprio a una donna come lei. di ETTORE SERRA •::S::la~o~~l'i;~:Jì\at;he c~~=: !i:t~ ~:nr~: tesimo del cielo e del lago dal quale veni I - 0 1 h guarda I - essn fece strascicando messi a seccare al sole: un lieve vento le. :~°st~ 1 ~~ve~~~~tine~~ur~~n=lo d;l~u~r:~~~~ É: 1r:::;erS:rp1:~ t~r l~a ;~;~i:r:~h:e, ci: /l mare gùì gonfio al declino faceva 0&ei1laree girare k1 se stesse. facen- na posali .ivevano un lieve guizzo; poi re· viene da queste parti? del giorno si cnlma; done ogni tanto cadere le aquame disseccate stavano immobili. Tutta la loro vita era il - Si sono forestiero, e ho girato molto il manso, ir1, un palpito che brillavano brevemente in aria. I pes.:i loro luccichio. Era una pesca facile. La mo· dndo,_ ma. piTerebbe restare _qui, non an fluido di colom.bo , :iv~v~:g~;;,rj~il~ j~t:ì/~leJjor 1 :~ 0 er:~~ ~~~ ~~~lii: j~J\: ~f~~~ f;:, 0 q;:~e ~~tu:~~~~ev: ;: a~ f-~ù;;:;lo i:1° ~ bdi~~: I~' 1 iovane c0n atLSa, e lieve Lambe ra rimasto più niente. tranquillità dell'uomo, la lentezza dei su<.1iun piccolo molo del capo stringenlo la bocca, i<J spiaggia d.i sabbia. - Ma sono buoni cosi seccati) gesti, l"immobili1à dei pesci, erano intonali mentre lo guardava c~n mnlizi~, ~1;tndoal)e l{ispccchia la calma - Altro che! Poi aa, qui d"inverno c'è alla calma di quell'ora e di quel luogo, r,,-I ~~;~/:O :t ~v~i;ua~J~~: 11 inpi~ 1 gdi~ft~~fn/J~ da ,u1,bi_che ap{,e1,a l'adombrano. ra;: !n d:gl!itni~~:e,a1:rici::\ j~~;~~ai~ 3~:~\ n~:nt;od:~e t1a:Ì:i'::~~~. 1 ~ 1 r:l~:n~~r~ quanto è non fo5.$CI in realtà; poi raccolta la Non furia che S llccavalla, bisogna adattar 1 i. come respirando. biancheria ne fece una bracciata &eendendo non più lussuria di bave, La donna diceva questo con 1erenità, e A un cerio punto della strad 11, vicino a per il greppo, voltandosi indietro a guardarlo di .tpume, in abissi. chiusa la finestra gli servl .il formaggio e un ~:ii•a~::•. l;~n u~~alt!::P';bb!! ~~jf;a~u:~ auE~~ ;:;~; ~~ ~~e~;'°pe,plesso, p:>i si Dondolo dolce _di, nenia, ::~::v~e:i°n~:,o~~;;. che l"appetito non le vegetavano tra il sano pochi arbusti' baui, stese di nuovo in terra allargando le brace• nemmeno un singulto, - Meno male che ora andiamo verso la e ciuffi di ginestre. Sdraiato per terra, con preso dal desiderio di confondersi e ann 1 1l- sopore, stagione buona e comirw:iano a venire i le mani infrecCiate dietro la nuca e la faccia larsi ancora di più in quanto lo circond.iva. E questa campana villeggianti, - soggiunse la donna a mo· rivolta al cielo. c'era un uomo. Vicino a Si sentiva fe!ice_.Cu_ardava _il cielo ma non che nella. pace profonda di conclusione. guardando fuori e fa· :~i ,:~:a cb~~~a~:gal~~baudJ:i:ffi:r 1 :v:i;;~atJ ::;v~ ~~ti~nend~:t~~cdi s~t~ ;~ll~~b;;:~ s'ode e si JJC rd c, ~~1:i j;c;t:e :O.~: l°h':~ci~~n~::a i~ "'"° e il terriccio, e ogni tanto, tentendo che la sua stessa bocca, sulla quale le lo s.en• ri.torna e s'ammorza. quel momento in bottega. Era proprio il pe· r~:m!i: ~::rdavea i\1crl~:· /urd:i:io. c::; 1=.c1 10 c1;reief~Eg~ntco:i:::'~'vt~o~e b:~: Tu mi ri,posi. sui petto. ~l~r:e~d~~-barca che portava la sua pre· la".t_of;ri:°:tn:::·rdare il lago, i monti gri· I i:::::, ~~~~I f~::':e~t: ~h! 0 e:11t :u:~~ ;!Ji;r;: jf r::,/t::a~ U n sorri.so se -se?z~gi p::mtiid~=tt~~o taen:e;; d:~i ~~ i~i~~ 1 ,:,~id:'e 0 ' t~~~p:~~tidt~bi~:g1i~:: ~::rmt'd:iJ:t~ 110 AÌt::~i'.nc;;~:d: f:l ~;: SlupiLo ~:nf:e!~ 1;:: ~:~~~ e per qualche gior- zati di questi tre colori, e, anche il mantello eh~ non av~a veduta pmna. Era una vec filt.ra e trascorre ~ Quanti sono? _ rispo,e la donna. della bestia era pezzato di grigio e bianco. ch)a costruzione bassa col teti? scuro m1tc.. dal.le t.ue ciglia socchi.use; _ Due duli ·e mezzo giudicando a oc: filla f!~,r /i~:nl~. v~h~ii•::;:areran~:e:~:~~ ~r 1 :~: ~~a ':'!hiasi~l~g~rt s~p=~i:sdi e!:~ occhi in J>etali <fombra; chio. va quasi lumino&a. \e e tabacchi tutta rugginosa. . . 0nd e, i capelli, che alfulti.mo - Non mi sembrano due chili e meno; C I d I d I f I spkrufure del sole s'effondono bi10gna pesarli. - E nel dir cosi essa ai ,i;:i:o dt'\i,h';i';d:o~adau:v~,~ f{:n~,e~~ dei ~~dro~i d;1J; ::a ~ ~~llr;nbot~ :. ~:; a riva di sabbia, recò nlln stadera in fondo al banco rove1eian· ,ione che la tena l'assorbisse e lo abbrac· lo essa viveva m quelle stanze delle quali ~~ì'~ :r;ia~~o:sce che liscio e untuoso sci· c.iasse. Per quanlo non uso a stare in quel- vcdev~ I~ impa~nate chiuse, cht protegge· · I · I b fi _ Sono due chili e mezzo. Avete ra- ~: ':~1t:n\:p;~r:i 1:nd!::~~~lio T~:~\u:~ :n;a~;ti:\:: ~~;/;:e~. bi~ 1 ic~~i!e eh~ :hi, 11 :ua~\ c;ffr~:~ste~~ol:n 1 de:an\n'u~va:~i gione I - eua disse. che non ci riusciva, gli dette a malincuore undici lire, e quello se ne andò brontolando; ma quando fu sulla porta si voltò indietro e disse • - Domani se no prendo ancora ne v;, lete) - Provate a pass.ire - rispose lei - se sarete ragionevole 1u/ preuo ci accomode· remo. . lnlanlo l'ospite avendo finito di mangiare 11 suo formaggio e di centellinare il vill-.l, chiese alla donna j) conio. Dopo poco nella stanza e<>ntiguasi sen11- Si110acc:~~:11n: ':{it;on: 11 ~:u}::e p~:a,~ 0 ':j loro osp11e, e r.t1 que,to si capiva che erano d'accordo. Subito la donna ricomparve :011 un fogliello in mano che mise davanti al• l'uomo con l'aria un po' sorniona, senu gua,darlo, come per non dare importanu,, al· la cosa. Il desmare era &lato buono, ma !a tifra era piut1<>1to tonda. Egli poi si accot· IC che la somma era sbagliata naturalmente a suo danno. La donna sembrò accorgersi di qualche CO· &a e diue: - C'è il vino: che è di qualità fine e lo ha sentito. Poi il pesce è e.aro di que11i ,empi! - Non fa niente! Non fa niente I - dls.– se egli alzandosi e andando ver50 il banco. Del resto anche lui non era ipiù qudlo dcl– !a mattina: si sentiva un po pesante dopo 11 pasto e leggermente sonnolento per il vi– no bevuto ed ebbe voglia di fumare. - Mi dia un sigaro - disse. Es.sa gli porse il pacco dal quale egli ne scelse 1111-.1, guardando la donna ma pensando già ad al• tro. Essa inv«e lo esaminava attentamente come conscia del distacco. E.gli accese il sigaro; poi se lo tolse di bocca e la guardò negli occhi: e fu il suo vero saluto. Mi,e sul banco del denaro e d.isse ancla11- dosene: - ~uoniliono ! Tenga pure il resto. no~ÌÌ 11 ~ig: 1 roa~r::\,ave;som!~a~tgl:. PJr"~fr!~~ ll)Ò, ~strane ~j _tasca il libretto giallo del· I orauo ferrov1a110. Mancava ancora un'ota alt~ partenza del !Teno. Cli sembrò lunga. Poi pensò che aveva tempo di prendere un caffè. Sarebbe arrivato a Milano alle quat- ~:·i/1~ilec:1u:,,::v: 11!i~i:pp:t:~bt ~:1~ dato a cena con Lnlle. A proposito bisogna- Ìi~/~:;~: i~ili1~~ QS:al~hela.'!:~i~li11r1:i paese. C1 sarà pure qualche specialità in questo benedwo paese I Poi alle nove l'a– vrebbe portata al cinematografo. Così, 1en za occc.:>rgcr1ene, allungava il passo dimenti· cando 11 lago che era ancora lì tutto luctn· te, tra i monti grigi e il cielo bianco, con dentro i suoi pe_sci d'argento, come quelli che aveva mangiato; e non sentì neppure la capra che ritta sul greppo tendendo la i:r:lu:!~a bd~:d~~a legata, lo guardava e to \o circondava alilava e vibrava in lui aveva visto ,tesa sm cespugli. ancora profu il seno rigoglioso e maturo che si alzav.1 e - Allora, ?,iac~ si deve es.st.re precm. con la tranquilla [fioia di quell'ora iinpnrer mala di erbe e di fra&ch~. Così .. tra monte si abbassava nel respiro. Doveva es.sere uno diciamo che sono quasi tre chili: - rispos.,. ____________ _ giabile. Guardava il cielo, guardava il sole, e lago, avrebbe voluto viver~ 1111,con una splend()(e quel IC110, ed egli penfava alla l'uomo - Non av~te voluto pesarli) Vedete e non ne aveva gli occhi offesi. Giaceva sul- donna. come quella; ~ la mattma avrebbe De- faccia irsuta dell'uomo che ne era il pro- che sono stato più onesto di voi. la terra e non ne sentiva la durezza e la ca• vuto 1\ !alle munto d1 hesco dalle mammelle prietario e signore. - Che c'entra più onesto! Non voglio pra brucava piano piano la rada 'erba del I della capra C;he ora sonnecchiava accucciata - Si; mi dia del vino - rispose 1eguen• mica rubarvi 1 - rispose la dònna contra11d· ~;~~~; 1~:r"1 : ~an~a~::rei ,:~e;zid:i,i~~ ~~o, 1 e~:;e 'ra'.ce'::':~:1 a;~~~or: ~·~%~a~;~ t~:~ig~~nd!li u~~~me;~:o eJ:1r~iewpi:~c~~ ;01:~~ 1-::::e~~;~a, ~rpr:siu;~ a!~:r;!~rt 1eiolini. Che mondo era quello) 11 era s1lenz1osamente allonlanato lasciando ali:- bt~~v~ a,lt:ffs:~arÌa dt~~= ~~~z;~~~ Il Il eh eh T Egli veniva dalla grande città dove viveva lo specchio d'acqua sotto la casa deserto e O -q.. ott•op,cz 1 .,:.• .,òl cq",.• 10 •_ .. 0 • d"od~,c•~, 'i•,';••· O~~ e lavorava. Era venuto per un suo commer- splendente. A un tratto deci&e di entrare nei- pacato, quasi leggesse i suoi pensieri e voles- " , , :h ........ , ~ cio, e avendo da atten"dere alcune ore il tre- la bottega per rivedere la donna. Nel muo- se consolarlo. - U11aminestra e un po' di gi è una cattiva ~iomala e se lo porto m no che lo riporlas.se a casa, si era avviato a vrsi vide eh~ _c;asnveniva verso di !ui, Qua,1: ~~~ t11~:~g; 0 ~stro lago, e &e vuole un paeie ti ~adno Ju•~\~i lir~ e più. caso per quella strada che serpeggiava lungo ~? gli fu v,cma, guardandolo 10rndente, gli _ Rcnissimo ! Mi piace molto il pesce _ bu~r ~i:-' il ~l'lf'l:~ 1 e~:~ 1 ;og)~:-:. PN~h~ !hi~iv~jhi ~ig:;a ~:tif~ ::i:;:in:C:ììe:a::ec; ts.se :S O eh I · rt ol I en d 1 rispo.c"eocgcli ddi 0 ,t 1 ,otmto 0 .,.,to ·, ..,·,oto ch·,,m, .., la già tanto di pesce in casa, e oggi se non leg11ero. e, dimentico dei suoi negozi e dei po:-eri::~~e vu:le r'au;c:ia~one 1 quf, n:i La • " • era questo signore non avrei fatto la primn. ,uo 1 crucci, era arrivato fin lì. Aveva vi- diamo anche da mangiare. 'Non so: foue donna perchè ancla.ue a prendere la mineslra La donna tenace fece un ultimo lenlativo sto il greppo e si era soffermato: poi si era non si troverà bene I cho era pronta, e come essa fu in cucina ptt tacitare l'uomo con dieci lire, poi, visto seduto per terra e, visto che non c'era ner L"uomo rimase sorpre&a, non sapeva che -------------------------– suno, aveva finito col lasciarsi andare e di significato dare nlrinvito; poi accettò con en– stendeni per quanto era lun~. p05"ndo ti- tusiasmo, lieto di quell'occasiono che gli da– cino a sè una bot~ di pelle con dentro le va modo di starle vicino. Mentre e~li indu· carie dei suoi affari ai quali non pensava gi11vna rassettarsi il vestito e a spolverarsi i più. La quirte del luogo lo aveva impreu~o- calzoni, essa era rientrala in bottt'ga. Egli nato, dandogli la sen,azione della sua lnten- 1eese lentamente il greppo e, attraversatn la le stanchezza: e la semrilicità primitiva di strada, si affacciò sulla porla. Si lrovò cml (i~:ittf ~:n~ir~~:d~~:. CJJ:1 1 1: ::!\: :~!Ì~: t; ~~atr"aFi~cc;~~c~:g;~;ans~re~t:e,a 1 ~;11°~n!cJ~ la prima volta la fatica. Sarebbe staio bello quali appare<:chinto po una persona. vivere così semplicemente come quell'uomo Quando egli entrò nella bottega non c'e· che pesct1va. In fondo a che serviva aff11ti· ra nessuno. Sentiva però la donna che si carsi, agitarsi per che cosa poi) Bella do- muoveva nell'altra stanza, e slava quasi per veva essere la vila di quel pescatore. Così entrare, quando sulla porta del retrobottega l'uomo pensava ;illa felicilà di quel suo ai- si affacciò un uomo in maniche di camicia, mile ch'C certamente la .sera, !Ornando a ca· con un grembinlello attorcigliato attorno al– sa, trovava la m?e..lie 11d attenderlo. Certo la vita. Aveva le maniche rimboccale sulle una donna ci vuole I Una donna semplice braccia pelose e le mani infarinate. Con vi· che a,petti a casa ci vuole, e sono belle le glio deciso lo salutò come se lo aspettasse m morbide donne del lago; senza fronzoli e vitandolo ad accomodarsi al tavolo npparec· senza pretese, gioviali e &erene: veramente chinto. per l'uomo che torna stanco. Se avesse potu- E.rn u n uomo di statura media, ben pia1;– lo consolarti sarebbe rimasto Il tulio. la vila. lato, di larghe spalle, portava calzoni corti e Mentre il forestiero si lasciava andare al- fasce alle gambe; bruno di pelle, dal viso le sue fantasie .udì un oasso sulla st1.1da. e inuit> e lo sguardo deciso; partava un po' m d~lt~~~ 0 1on~~a~h: u~it~ed~ll~i C::: s1 :ici~~ ~lal~~devulln che. ~~a u;I it:~~: :e.da E~~~~;'';; veniva lentamente ver&Odi lui. Essa cammi- bottega con gesto rapi/o raccolse due b1c nava soffermandosi a ogni passo, poi sostò n chieri vuoti che erano sul banco, avvicina.n· guardare l'uomo che pescava, finchè si av- d05i poi al nuovo cliente per vedere se man- ~ vicinò ad alcuni panni buttati sui cespu~li cava nienle sul suo tavolo. palpandoli per sentire se erano aaciutti. Era lnta11to quc61i deluso aspettava di rivede· una donna Riovane. di belle forme, libe1e re la donna, e pensava quale relazione po-- 501to un vc-stito leggero sul quale portava un lesse esservi lra quesln e l"en<rgico botte– Rrcmbiule che le teneva raccolto il seno a!- gaio. La luce del lago faceva ancora il fiorante dalla scollatura col bianco1e dorato suo effetto, e l'uomo non pote-va rnuegnnrai delle bionde. Con le bmccin nude rnccor;:lie- all'idea, che pure gli si affacciava insidios.i va la biancheria muovendosi con un po" d1 alla mente, che non fosse altri che il mari· soggezione per In vicinan7.a dell'uomo. Egli to, Intanto il padrone era rivntiato nel re· si era subito alzato e orn stava seduto e co· trobottega per riprendere le sue mansioni d1 ;r:vnin;;!tdJ-: c~~t:r,à~:i a 1 a1: 1 i ~°m~r':vr~ ~it:donnnoanaii:z:u;\: 0 1~:: con tono brusco indugiasse quasi in attesa di una ~rola. C<>- - Andiamo Maria, non vedi che al ta- EÌ. tanto per dirle qu::ilche cosa le domandò: volo del signore manca l'acqua, manca la - Scusi se mi sono seduto qui. ci si può saliera! E" miC4 possibìle che debba vedere stare~ lutto io! Sbrigali. • - Certo che ci ai può stare. Ci può &lare - . Ma q~ante braccia credi che abbia! quanto vuole. Ln strad11 è di lutti! Non si - _mpose 1n malo modo la ~nna - non par;:a niente per questo I - essa rispose. v:d1 ,che ho d~ fare! Pensa p1ullosto .a fi Parlava lenlnmente, guardandolo, ma guar mr d, cuocere 11l?Csce,.e non oc~upart1 ~e.I dava al di là di lui, va~amente d1slr3.tta, e resto! - Intanto s1 s1;nt1vac.he.chiudeva v11:1 in fondo alla sua voce e era come un 1 senso le~temenlo sbattendoli spor)ell1 e cauet_t1; di malizia blarv:la e carezzevole, e nello poi entr? nella. ~tega e rivolgendosi subito squardo una specie di alterezza mili~aln dsil- rl foresl1er~ ~li dme: . . . ·. l'atteggiamento della bocca ben tagliata, che - Se.usi signore, mio marito è d1 cattive le metleva sul. viso una ~a di calma. scn- umore ~i•• . . . sualità. Essa sapeva di essere bella e s1 era - Dr c.,tt1vo umore) ~hro che d1 calli· accorta di avere fatto impressione sul fore· \'O umore c1 sarebbe da d1ve_ntarecon re! stiero che, con le braccia allomo alle ginoc- Mentre diceva così si sentiva andare e ve- EMILIO CnECO: Die«!gllO JACQUES MARITAIN, FILOSOFO, SCHl'('TORE ED AMBASCIATORE PRES O LA 'SANTA SEDE, dono la con· cfosf<me della ,ma missi<me dipfomatica, terra wi cor.10 Sf.rnordinorio di storia me' tliel}(l.leall:'Unfoersità di Notre Dame (Sto to !/.i. lnd1ona) e con t11lta probabilittì fi.,• sera per qllakhe tempo la sua residenza negli Stati Uniti. * LA TRADUZIONE DEI CLASSICI ~)AGGIORJ DI TUTTO IL MONDO lN 1 l.JTIE Lm LINGUE DELLE NAZIONI UNITE è .'-lato proposta dal de/Rg11toliba· 11ese nll'Assemblea serierale dell'O.N.U. q Nei~. Yqrk, ma ha subito incomrato l'op pos1.:10~ ciel liefcgmo sovietico Cromyl.-o il (Jl/(lle ha chiesto qwmto coMerebbe w1~ i~11,resa simile. 1''or.1e venti mifitmi, forse cmq1w111a o forYJ ad,Iirirtura cento milio· ni di cloUnri. Il delegato 11croi110 l1a 11a· iu~nlmerue tenuto bordone a Cromyk-0 di– cl11arando ,u.,urda la proposta: o,uitutlo emwerrebbc slabilire. quali cla.uici debba· 110 e.1serc ,,adotti.: mai certo, per eM!mpio quelli clic sono ì11 cotllra.sro co11 le mode;. ne teorie com,miste, IL 11e11siera 1t.ma110 - secondo Marmilisky - lta avuto artclut trovpi illdiri;:i. Cfl/Hicciosi elle potrebbero fargli 1mrnrrire un'altra uolta la retta uUI rappre.,ent(lta sccomlo lui dal com1111ismo. --./l lib1mesc pro1w11ent-0 Cl1anow1 lt.u ri– sposto di 11011 .fflfJere cosa potrebbe costa· re ,ma simile impresa, ma che fo cm1sa 1lclla p(lce avrebbe /1/Jro tlu guo,tagr1are q11a11do -i fJOf>Oli tlcl mo,ulo avra11no i,w parato a co11osccrsi meglio. a/traverso tu storia e ki refigior,e di. dasc1mo. Alla fine la pro11os1a è stata deferita al• lo srmfin dclfo Commissione per gli alfa" ri socictli, 11manirnri e culturali seri;a rlu, altri oratori ~i perito.uero di 'intervenire 11cl dibattito. Nevr,,ire 1L delegai-O llmd' ricano nella Cummi.ssinr1e, c,1e di cor15ue– to si fu r>aTudino della libertà cultumle 1rcl momfo, l1a creduto ,/( co,itrt,batUre ,,. obit'::io11i dei due .~ovietici. * TIIE FllA LE MAGGIORI CASE Ell!· TRl(;I 01 LJPSJA, fa Pl1ìlipp Reclam, Osc"r Bra11dstelfer e ). ). /Veber stanno per essere rrtuferite dai !IOVÌCfici i,, Ifo.s• #11. Si è già vrocedmo allo smo11taggio ,li ·ma varte 1/cl. m11cchimirio e fe m11cslrtm;e /1011110 ricep11l0 fo 1101.i/ica riel loro trll.1/e· rimento nefl.'Unione Sovietica. Il trasferl– me11to twviene li titolo di ripara;ione. Al– tre rl11e Case. &litrici della sl4!$!1-0 ciuà 3ef11. brano in procinto di s11bire fo med&im-11 sorte. * JOHN STEINBECK, HICEVERA • DA RE UA:\KON DI NORVEGIA fo Mci/o· ,liti della /.,ibcrttì i11 segno ,li rico11osci· me,110 deUn povolaritii ac<JUlst.ata dallo scrittore omericmw i11 Nnrul•8ici in ,1eguito (I/la p11bblic"zio11e 1/cl. !1110 roma.'l::o sulla resiste11;a clandestina norvegese daL tito– lo: "1'l1e Moo11 is Do11m" (l.,a L1111a ii calt,ia). Il romanzo 110 ovulo rma tiratura cu lossale in Norvegfo da11e si può tlire r/11• esiste in og11i C< l.ro. Stcinbeck si recl11mì 1,rossimrm1e11tea Odo !love sarà riccuutn eia /(e llaakon.

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