Fiera Letteraria - Anno I - n. 31 - 7 novembre 1946

FIERA L.ETfERARIA I GLI SPETTACOLI Teatro di André Gide rin franccsi~sima o: esemplariti'i J>, QUi sotto trave&limento di pasziche. fumi<:mo f'tc.; a,·anzi d'un pudore ormai conc:apevol.: di •~è, e che non agisce J>trcio io ,1011 eomo lievito 1>uramente critico. Oal volume Tcalro di Gide: di proSs,ma 1mlJl1licll:io11e per le Edi:io11i della Bus• softi, slra.ciamo u1 parte i11trodut1iva: Ncll':i,,eidnc dcll"opno 1,:idi:rna il tentro {(]lHltlro ICSli in J)()t'O meno di (IU:lnlll· 1'nnni) non si in~criH·c. e bar,1tcrcbhe a co1wincernc In rarilà dcll'.mpcgno, 6C non EOlto il profilo di un'.fo11)e1icnza comple– -rncn1are. 1\1.i com(' di fronte a un simile scriuorc non si 1ra11a mai tanlo d'apprez– zare le riu1-cit(' lo.:ali e •Oprattutto la ra– gi.on com1>14"~"\a, di confo!sione e testi• rn onianza, (q1Jori <1ucs1i rhe in h1i scm– llre soverchiano coi prczio~i Eignifìcati il 11uro dato C:,lclico) re!-lercbbe falbce e scnz:1 ticopo nei -~uoi r·cuar Ji ogni vel– leìtà di graduatona. ~on <liminuirrmo perciò l'irnponan:,a de~li c1,i1-odi teatrali di Citle, se aHcrmiamo che ,anno co1l.:!i– derati come apporti rnarJCnali ma necei,– Eari a un <eri1rn110 in piedi l> dell'uomo. chi non si voilia ron1cntar di restare ai margini sen1imcn1ali della i-11:i poesia. Se si ì• poi d'accordo eh;! 1u:1a l'opera gi– J·nna risulta ~e non altro .eimbolicn• .xne.ntc -- di <( tnc('uini ». ci b.lrÙ chiara I.., conrlu11ione <'hc neppure il 1entro poteva avere prc~-.o questo artiélu funzione diver– sa. Dovr,:1 :l\er la funzione, se cosi può dir.si, meno di me<:sngi.:io che di appunti <l"alo~nii llCr un mcs~nggio: il tono discre– to d'una (< pro1>0..1t1 di mc~saggio ». O"al1ro <·:11110,ciò in cui proprinmcnlo comil'le il nwtrriulc poetico gidinno più genuino, e donde l· rH.o cosi pcrmanen• temenlf' nuuale il suo enc: 0 cli scrittore (inicndiamo qllell..c :-otite variazioni di eta• ti di eo1-cienza l'inceri~--imamcnl.! ambigui. quelle ,ol::a1ili nfTernmzion, di coerenza morale che 1rovnno tulle le <'i,,,.11erie del– l'inroercnza J>Cr meglio affermarsi come narraz'.onc organira di un'anima, iofles– f.ihile nelb rif'erca dell'nc:s• Iulo vi1nle), non potrebbe che reQtare almeno in parie sacrHìrato dalle coii~enze concre1e, in cer– to sento rosi gro!lsolnnc, della ribalta. Mn ,1ui suhi10 ronvicn vedere dn qua– li i-eduzioni un Cide po•s:1 e!'scrsi tro,•a10 al1rm10 , cr1-o il lenLro, cosi npparente\– m.nto lontano dni suoi gusti. Egli non è nato dr:1111111:nurgoe possinmo star cf'r– ti che dromma1ur~o non si eo1Hider:1. (Perciò non hn scrillo per il tea!ro: bensì lrn (•H·ri11 0 t<':uro i>, nllo sresso titolo co– tne Jlocsia, ronrnnz1. soties. diari). Distin– guiamo, per ori.111arci 111Cf,:lio,frn p'arcro del 1ea1ro ~rri110, quale può essere con– cepito dn un lctternto <'hc la s:ip1>ia lun– ga. e allrnzione del t.ntro rappresi:nt:il->, drllo Fpctt:u·olo, quale può nser f:cnt~to da un in1ellem111lc :1miro delle arti ficu– rat!,•e, mimirh1, etc. C'è motivo a rn•Je. re che nmbt>duc le su(,!,::es1ioni abbi·mo pperM,, in lui. Cerio era toia'mente c,tra• neo nl richiamo del t.atro inlc!'o <'r,me mezzo di comunicazione con le folle; al 1ea1ro « fpecchio della ,•iia " quanto a quello « Ji poesia 1>: a quel calorf" ani– ma1cc:co. lui così seh'vo e rclicenl'!. che ·• del le ola1ee grcmi1e (\ uno corta di c'o· ni: r.io ~Ctt!l1H1le goffamente travc--tit .• da ..cJcbrazione di mi~tero arti~tico )). Gide l· lf'nlnni~e;imo ria 111110ciò. fn quan~o lc1- ten110, si 1rn'> pcnc:nrl! abbiano e,:·to so– pr.illu'to su ili lui l'antico nmore prr Sha– ke•pearC'. la converi:aziono di un Otcar Wilde, l't>scmpio Cf'r-eniriro di un Lafor– gue ... (Non fnct>io rhe ~u,tp:rrir pochi no– m:). Pili inrdi, al fosc:110 ilcllo sr•e:tncolo può averlo pcr!iUUSo il clirnn d'euforia teatrale dc1er111inn1oc:i atlornn ul fcnom'e· no dei hnll1•1ti ru~-.i. <1ucl cl"ma rccitame 'ìedcre, 11011 t)f' tr.bb • d:1r luo~o II figure 1ea1rnli che pr ob J,- 111 :itirhe e fluide. nel- Re Cariclaule esteriorizza un ridiia- l"ordine di liii :11nletie111 O inlcllc1tuul: rin- mo <li t,;ide ti f,l'J 11 1e~!lu: ~ 1orz:i. ùi ~i,z'~;,;;;.\:I:;,~•,~~;~~i::;r!~::.·:,t~,~ci~~:: ~~:~,:~:Y.:~,~::::::,::c~i:cf!::~:i~::~~~:,,:~:i nalc:i: Ai,isi t1e 1 ,,,cai-fo de moi ... ciue la 1-,1,icciola a ricordargli che chi troppo vuo– vlus tmguc el /a plus illcertaille figure. à le nulla siringe. Candaule smeniu di lullo /orce de ne la vou!oir ,,oint limitcr, (Na- douare 11erchè ignora l'arte di 1•0~11cdne. turalnu.:nle, 1,er-.ino dn ciue..,to di~po•iziono E ri:.chia insomma di re•lar povero. L'au– negativ:1 alla 1>las1ici1:l ,,ccnita, alle « do 1ore drarnmn11zza <1ui un 1nopr:o dilem• ~~~z\::~r: l~C:1~;;,;;i\. ~:ra?i~~: ~,r:e o;.~:; :b ~f,:~,:en::i g:r:ia :ruc:;;,:so ut,~-~~:~~:i~~I: carat1eri). coc:i incredibilm.nte gidinna, anzi così Anche Pirandello rcpugna da ogni de- « J)la1onica »! Ci mernv'.glia che <1ua11J.o finir.:i dt>lln vila in t111tue chiu~c: ancho Nu5!'itt - dopo lo nolte di ,olut1ù irwo- 1>er lui la \'ila. c:e ~i ver@u enuo uno s'.am• '1.!~ 1 i 1 l~ri~tè:.':u: 0 ~~er:~r; 1 t~: 11 1:· 0 ~1~a,!t !1i ~i:j 01:•:~or~ 01~en~l 1 i 1 :~~~ 1 d:OJ)~~~lC~~~u~~ 1~ 1 :~~ qm•.,ti perchè uccida C:indaulc. Cide non dalla gidiana all'origine, egli hu cavato i!~ig:ssii:v~:~ ~~c~~ 1 ~f. 1 , 10 EC~~~ll~~ru~ol~cglii: 111ateria di co111ra3t1 drammatici: ba po- 1 donn:i alla propria amiriz.a col re. lm– i-to l'aspirazione degli epir li lihcri a non magi!liamoci, per rimpiangerla, una l'Cenu rcalizzar:ii, a laeciarsi 6empre una \ io :iper- conclusiva tra i due uomini, ciua~i ultimo ~a ... ll!n 11 ~;~;:~i:~~~:~n:~;,\i~:~a }~~: 11 ::bt: 1 ~: 1 :~~ cap110l0 di un'altra Educa!io,1 ~cr1:,meu- 1ii in formule riconoi,cibili. Code.:ota oppO· tale: i due discorrono ecrcnumcnte, con ;-.izionc è aHcntc in Cide. impedt:ndo il ree proca afTctluosa com1>rcnsione, dull'aho determinarsi del dramma. In Paludcs i,cri- della loro conquistaw 1-aggczza scn;,a ve: 7'ou. 3 mcs .wu·s subsi~tcul /,or,ih 0 . più impicci di pnssioni torbide e con– mc,u et pèscnt. Donde il tiottrarsi nll'azio- venzionali... mngnri per concludere ro– nc; 0 il non agire che, involonrnriamcnt~ n\.:tnticn.mcnte cinici che, hÌ « dlu cm ed eccessivamente i;0lto l'i.mpulso di 1110 _ quanto abbiamo avuto di meglio». menlance reazioni nervose. Edipo infine è di un:i ch"arczzo lale (fin E, per concludere sul tema dei rap• ccces~iv-,) d'intenzioni e di luwa da non porli tra Cide e lu « tcatrulitil "· ~i u.'ì• \'Olc:- chio11c. Accenneremo a un solo J>Un• ~ervi come la particolar nurnra dello ,crit• 10. Quanlo diet, <'011 iama grazia e giu– lure. aliene, in ,crsi e in prosa da qua• ~tezza, Giacomo Debeuedcui (Cir!c ritrO• lunquc t>Oeli<'i,.1110 imaginifico, e 1u110 af- t:alo « La nuova Europa .u, 21 dil·. 19111 fidato a un 'intcrior d:sciplina di magrez- che An'drC Gide è nello stehO momento za espre.:.fi,·a, come codcsla sua 11 a1ura noslro padre e frar'!llo (sp~lla1ore nei J;io– an1irc1ori<'a. ed onlieloc1ucn1e lo &ollra~ga vani della. 11ua pr-OJ>ria avventura intellel• rii per sè alle mode 1.i111,ornli: il Saul male) riceve una Jclizio!-a lr:alJzi n • pia– è del 1398: gli anni di Wilde, degli c11te• &tica in quella ftena di Edipo don, il ma– tismi di lusso, del liberly b blico. E non rito incestuoso di Ciocasta, dopo a,er ccn– è a dire che la materia steFsa cl I dram- foe-=ato nl cognalo Creollle la 1>ro1>riae6"pc– •nu, afTo..:ata e in<1uieta (baHerebbcro il ricnz!l giovanile ancor ,11lidu, il suo or– ~cn;ualic:mo sospclloso e il mistici&mc.. « a• goglio rimasto intatto elc., ha modo di fricano l) d~ Saul - <1uasi un Cùcktail di .!lcguire non visto i dinloghi di ,1ua11ro gio. Joh:mnan e 1'c1rnrcn: la po.1:0 dei "i>rc- ,~ni d·ogg, e prcc1~a111entc dei q,:auro sagi », delle rtHC maledclte ecc.), non &uoi figli. G,do va ch amato e consenti– eia 1 1crieolosamcnto vi,•ini&.ima alla wil- reLl~e a. laseinrlli .eh_iumnre « mne'ìtr~ 1> 60• diana St,lome, come i due nulori hanno lo 111 quanto egh e dei;no .- unico tra altrove qualche {HIIIIO di contnlto. Ep1rnro I i nos-tri_ ('On1e1111mr:rnri - da :1ar11cne ul nel Saul nullo IIJ)J){lrCdi quella m:utnifi- ?ro~cen1~ ad ai,;c~ltare non v_1:i10_. ~cu;a ccnza verbale. di , 1 uel compiacimento de• 111c/1scre:1011c: le 1~ce, _le n~J)lrnz.o~u, le cadenl'.s1ieo e anc0ra tlrera0aellita: il dcbblezze dc, propn figli'. dl'1 pr-0~>r1'-':il– giullco e 1uno e ~ohnnlo morule, d nnuut", lievi » 6J>iri1ualnH ..ntc suoi coetanei. sem1>liee, '<Jimesso, non archeologico il In codesta mirobile scena (urn1111a111cn• dialogo; nuda, ridr-tta al lllirumo l'nm• te e letterariamente mirab ile; come ten– bientazionc. Insomma i,i polrj pensare a tro non conta) i probi.mi massimi: re– Casornti, non a Bakel: 6 tanto meno a Jigiosi, dello libertà di coscicuzo e d'in• un Klimt. telleuo. dell'amore in tulle le 11ue1>0<t.s1bili Come 6Crittore di teatro il suo rentro forme e manifenazioni, son passa.i in ri– Jir:co è indubbiamente in Saul, 1"01>era v; 5 1a con estrema lcggcrtzza di tocco, COh più giovani..e e tf'er$c/oue a porte. « l)r0• un'affettuosità delicata vernmenie « adole- 1e11to per mu@ica i.>) unehe al m~no inten• sccnte », dove il miglior Gide si confeisa. ~ionale e criticamente corrosa. Re Cau- Es:-.a acquiHa il suo valore p·ù gra11de tloule '1enchè risponda come Yedremo 3 (d:ciamolo con la banuta 5'1~sa: }ft ne un'esigrnz.a di 1>0lemie:1 nulobiografica. gotile pas une joie ei n'oi 1ws mie pcn• rr~ttiene nella ,.u:i i;te11ura sereno un mo- sée, je crois, qui ne soil aussitOt la siett· mento più umanamente, 1>iù cord:almente ne, et qui, par son rc/fot en lui ne se accessibile che non il flui; 60110 1 2 spoglia trouvc aussitOt ren/orccc), arq11is.a il rno e quasi povera co<.truzione. l"Edi110 a ,ua valore più grande, dicevo, dallo 1,resenza volta rispecchia nello flviluppo gidiano fisicu di Gidc-i>allrc. Por $011 rc/L t e11 lui uno siadio pseudoclassico, di 1rans"zionc, ees.a Yit:ne ad eè&ere aus(ilOt re 11 J.:,rci..t!: <' ~~•\:,~b~s!i;;7e:ln 1 ;u: 0 ~:::!:naci~~is~.~~zi:: noi l'omercmo Jhr sempre, non è vero? sciullo c,111ilihrio formale. d'una lc1tcra• TACOl'O D'AnC\ AL TEATRINO DI VIA MARGUTTA di perirolo, di nito tensione, che- uno Strawinski. un r;catl•o etc. i-cppf'ro im- L A porre alle orli !!ecniche. llOrtnnr1ole d'un colpo sul li,•èllo di un'inrnntcvole nvvr.n• FARSA DI PATELIN lurn europea. (Di fllli Pi!rs<"fone suecia1- ln Fnrncia i ragaz1.! delle _:icuole .le~gono I Ora. mcn1_re la trnd~z'.one italia. n~ ho ;.r-: mente). Pale/iu come un cla-.11ico: e III rra'.tn ,I 1ea- cc.nluato <JU~sto_c~raltcr~ 1>0polnrc ed.al~~ .Ma unu t:1,ro,a. ,e nf" fo6S-: biso~no, tro france,i,e del XV secolo non ront rcbhe 1alc fino ali _arb11no, (va s1 colgono fra I;: d1e Cide non è in @en~o dirct10 un «rlram- ran cosa se non ri fo:.6<: a n•>hilitor)I) queua tro vocaboli come .,.. fregatura» _e « 1 t.:• 111atuq:n )> un ereatorc di sh.1a:io11i - f ur:.n ,,1upendn, f'he a buon dir.uo, con:p o,. , sca.c<':e _~, 11 ~ 11 ~~r:cndo co 1 ; 10 ~ 1he 11 1cn~11 FÌ h11 rl:-. quec:101 rhc •·rii n•8ume di pe,r;o verte il La.n_son. 1>uÒ dcfin.r~i c~m~1ixli:~. r- 1:;;~ci;-:~i~lno ·:,:tx:ve ;::10 1 fit:rl~o dai1~ suggestioni illu~tri. Vnpalcarnre clac:sicbe Della for1111_v1 son d~I tUll4:> :,U{)ernta,_1nfa11~. 6c.r•ttura d, 11n'ar1ista, è lungi d.11 cor1i– hcll'e pronte. -.cn:w ,ari:1rne gran follo il I~ 1.chema11~1110 ~ la _ro1_ll11~gc11za dei ~nJll· ~pontiere 3 la 1.·ila ntulf'vol~ .,. ,.,,ntingenre di ..cgno tr:1dizion11lr, m.i solo 1orrcntlonr , 1: carnll_c~ 1 e ,;1luaz1oru \l -.on fiss.'lll con di un dialeuo ntluolc, il rcg:~ta Jnrcma ho 1 sign fi,·a11 11•11mea:-.1 a, l)rOJ>ri fiCOpi. n 1ale prec1:i1one o al lem1M>!'ICS.Socon cosi cural un!t ìnterprelnziont: itilizuila ai po~1i. Le ~ur. _sono. 111 1-1[:.r11fìra10. ~cr I n1>· ~ciruilfante Yhczzu. eia f~r_n? davvrro, margini del ballclto, 0 se si ,,,, 00 ·c del 'tcu- 1>un10 )aforp:m~no, delle ",_mor.a! 1 ta i.> c!tl\'•/nella. Hla elementare ii~llll>.l!<'IID,un tc'lo lr0 •h mariont.:tlc, con un iusto mclliato 0 \Cro I @'~endun": do,c all 1ro1~1Jti:,upcnor- e 1 gre~10, d1 gran lun,;n al Jllll not_e~olc, ,i.. J. intellettu~ilisiico. 11011 (lrivo di curopc-,z.– mentc d1lc11:m~•·l'~·u.ile~. ".attolu·.'l non h_a I J ant.1t>o t~ntro franc~se_. ~-O .das'.nvo.t!!ra zanti finetze, insomma in fie:-o contrasto fo110 rhc so~tJ1111r/'1 I 1111111:~_. 111nt1at"cab1- arch1.1eno111rn con Clii e 1111 ~1:1111:uol rn· ron lo ~pirito del \avoro. l" ,-crictù del pro1n1an1c. E ne.nH"h:! lo Lrecc10: (un avvocalo truffaldino 1rurra un Noi saremo sempre gli ultimi u :-co11d::i– i•11cre~<:(lm.t(co•nc rwr cc:cmpio inu:.r ssano mcr~nntc che a. t1UCl vnl1 11 ."olcva. trnlfarlo: lizzaici degli avangu.1rdismi, come lli!i tea, Pirandello e ~li nllri "moderni») i uur- ctl •~ truffato .. ali.a. ronclu-.ionc di unu dr: irinj di fortuna che pulluhmo corm: ger• 1i1i n co•Ì dire metafi~ici. r"eav:1hili d:1 li11osa rnrsa giudiz•?r,':l, dn un pa.-;lorc cu, mog 1 i u fianco d•·lle orgnnizzazif'11i intlu– for111ulc sceniche llrc•lic:1Jo8le. Tc<'nira• c~li. "te~so .a"e,•a m:ie~irnl_o II trulb_re i.I etria'i . Ri conosciamo anzi volenlien l::i lo. m"nlf' il ~uo procedere è li~<'io, ~ui hi- f!llld•c~ ed 1I mer~:rnlcJ. I as~e nzn,. dr ,·cvtt• ro util.it: i e f!Opportinmo d'gniioc:n111cn1e nnri della convenzione te·urnh• più cor• mo. ~li ogni ""trriore P_re0~·~ upa1.io• ~c c('I~ l'acerba esperienza dci;li allori e la com rcntc. s~nim nmbizione :1lrl'n:1 di dTc111 <t.trulln·a, _mt.:lte ~n~nra e!, 1uu ) 1 1 e viden 7 a mo,cnte 1>0\•crtà delle secne. Quello rhe tmrreali, di r.1ili?za1ioni foniche. pl:i•.tiche I~ fonta1iia r_cali~t,ea.. 1 .,m_nedmi_e~za ilei ('I lasci:t invece et:tremamcnle perple<:.si (; etc:. IJC .. udd:,,i-.ioni i n atti. la prc1ien~ dialogo ~ Je1 contra~tl Jl.~1eologir1. "° 111." Jn 11 a1ura di code11to av~n~uard ..~1110, che la:r.ione ,fci pc•rson:111:,:: i.il modo cli muo- lalvo 1 fn .su un troncone d1 <1cuhura areni• rnl terrene. storico e po emit>o <lei 1e111ro ve~li nella vit·iE!IÌIUéinc Ercnfra e co'-i e.a. guiu~ il 1114:>to ,,lei i-a.n~_uc.c. l'im11ruv- cl'og~i ~i appare ?lqunnt~ ~r3lllilo. 11. 1en– vi:,. nicnl• dcnunt'ia una ricerc 1 pur- vi"<.I •na111fc.:111r:-.1 dc la "ensib,litn. 1ro 11n 1 1ano !1a l)l~ono. d1 <'!Ire energ1el1~, chc~c:;i 1 c!i oripinnlitìl. [pii ron bada Ma non 1,rnrcmo o tCfsf'r l'elogio d, (lue- non di _1-ofi<1t1rati :•cos11tuent.1; e~lt? hu ~': come di "Olit-0 eh" n se ste~.:o. alla proprib SI<, carola,•oro tiUl <1uale fi•è neeumuln1a. sogn~ d1 sar~gue, d1 nnturn. d• ,(r t~. Tu·t, 1 foH>ln ,l'uomo: rh,, a rontiounrc, anchf'l I una lelleratura crilica in ..igne; sol<, voglia- '!?c:tn sforz~ nel earnp,o della reg,.n e_ del– i"nllc ~a,•f'le dd palco• ceni.co. il. 1cn1a1h:o mn ~nlare ~l 110"1n. fini come <1ue~ta t<• 11•: L:n~:~ll:t:Zt~a~ ::cl:~:~~ ;;;,:[ 0 , d~~~~~ll~:I~ di liii aulohiottrafi~ eh~ .., f~cr1a._ .g~az1e I med,n ~appia art,'!,llCOlll~ntc fÌ!tfn~c umori i ):edr in terra.griprcndcre ronlnllo t·on )a 1,ohnnio nll:a prop:1n ;1~e~1ua !incen!a: &IO· popolari f'd c11tcmporane1, con eu1 la gen. n·~ll.:I. ria uormP_ii,: 1 dc•. dm111_ ddlo i,1)1r11_0. te t1d borgo,_ 11011 un~oro borghese _nel 11 ~ignor J::irema. che è un uomo coho . cn,H1che la ;nii ont' _rr 1 rn? e fl:fficu;n1_c sen~o comenz10nl'Je ~e_la ~ar~la, mr1111fe: e inlellii;:ente. ma ha for<:c poro. f''ipl'r cn• dell"st~li!.c:itrali!a di C:1de •! nell :lf'U1ti:-.1· fòln !a .-_u:aua_ruralc c,'oia _d, vivere,. al di za di ('O--e italiane, 11011 si dorrJ ~e in fot• 1110 fi 1 v 1 cre (f.,zude1) dove 11arl~ ddln e.ua I r,,or• cl, og111 1~1~11uJ1az1onc rclig•o!la t> 10 di tcalro i nosiri gu~li fono ngli :mti– imim:i ('011 eloq11~r.1:r_a: t, Celle~ urne nmo~- m?ral_e. Scnonrhc e da. o~~ervore rhe pro. podi e &e non ci sentiamo di cond"·idcre rcucr. de 11nmoh1l11c.... ~elle 1~:ne e1! y_rn· pr,u in codf''lO 1mt11ralti,;11to:1moralismo 1• l'indiriu .., della sua retin, che l>"CSUJlptlr• ,icnce <les tho!lrs F~• pt•nc1r:· d_111'1n~, !_,,~: ... l'inrimn mor.:ilc ,1,• 11.ut· om~n~dia. che co11· rcbbe, 6e mai, attori co11&uma1ù:-.imi e un:1 Elle ('SI un· mt'rvf•11leu"' pr,1111 rl hc<t.1':t· sen•n st1:·:ivcr110 In lrnd 1z1011e 11op<>larc perfrtta <'Ocrcnza di 6tile. 1·orilòl ... l>, IJ11',mima non mai dcfi,,itivn, c:rhit>lli motivi dello 6pirito « snu 1ois \) e coc:i rompl("--:l ,la e•~er incapaet:: di J>OS· prelude fll n:Hurali-.1110 d1•I rinn-.rirnrnto G1onc10 Pnosl'r.111 Bibllo eca Gino Bianco 7 .a quef'ito uneggiamcnto, c:he non è èOl1an- 1a i1aliano, nou è <1ui il uc:o ,li inc!agare. ti discorso porterebbe molto lontan~ e ci rarebb1• perdere di vista il punto di par– lenzn. Che è, 1>ropriarnen1e, Viv:Jldi t: la uiu~ica musicale dei 1uoi quattro Concerti eseguili alla Filarmonica: in la minore, per due violini e archi (1ra'-crizion~ Cac:elJa). m sol minore per ,iolino e oboe ,;oliui (tracerizione Torrdranca); in ei minora, per quallro , iolini ~olis1i e archi (1rascri– zione \Voehl); in do, 1>cr orcl1 stra (tra– scrizione Co~ella). Sinbilire una gradualo– ria della quaur 0 1>agine sarebbe fa1ica va– na, giacrhè cia~cuna <li e,:,&epossiede « ti– toli,, tiuffi"i nti a farle assegnare il 1>ri– mo posto in clasiifico. ciascuna di cs!le O 1oecata dalla bellezza, con mano lieve ,. imi.eme in~inuantc e plas.ma1rice, come ha fart la bclletza, quando 11e ha "oglia. Diri:11no piulloi-10 che ancor.1 una volta abbiamo awcrtito <1u:ili larghi polmoni, <1ualt• fiato poS!edesEe questo artista, ma– la10 fin dalla nascila di « s1ro1tezza di p 110 ,,; e "he, ciononostante quando "'lii muo\C », con gli ari.colatissimi tempi alle– gri, Fprizza ritmo, en rgia vilale e s.a 1 ute da tutii i llOri dei 1uoi arti (o dei suoi ar- M U S I C A I chi?) in mov1mcn10; e quando • sta (er- mo o, et'cn il nipiro profond::, e f!uentc V . Id. C 11 dei suoi adagi, il corpo immoto ma prote– i va I e ase a ~: cnmc . (a,e quel mpfro più pieno • p1u lungo. Con• quattro Cot1ccrti di \-ivaldi, prere-l Ciu'-lamente pnrlc Torrcfranca di ""eroi– ÙUli dalla sinfonia de-ll'Olimpiat!e. pure c~ ~urort », a propo!l:lo del _Co11ceriu per di Vivaltli. e Jirrtti Jfa Alfred<.i Casella. v1olmo e oboe d:1 lui 1ra!lcr1110. E ~e fu. l'Ar<·ademia Filarmonica Romana ha inau. rore signifira impeto, veemenza, noi tro– guralo la stagione )946-47, celebr:uiva del ~inmo che il Vivaldi più nho e maturo ne )25° nnn,ver~ario della 603 fon(!azione. I e un pò tutto -~crvaso. pur_ nel p rfetto e Non è difficile indovinare qunnie ,·ohe, arrn?n10Fo cqu1libno del_ ~,scor~o so~oro: in <1ucs1i t·entovcnlif!in 11 ue anni, il nome Ag~ 1ungr.re~ 110 che un, e_11111le furore e d1 del (I Prete rosso» sia ap!>arso nei pro- ragion mus1cnle'. che c1oe non nncce, _d~ un grammi 1 1(,j roncerti accademici. Num 11 roc:c drnmnrn « pr~a1~1cn1e » alla compos1z1one, "oh:, negli ultimi anni, poche, per l'in- ma sorge e. s.1fvilup~a nel eorao ,;1e,so ~el. 11.1UJ1.:i, e nes~una, nelle i•rime 6 1ug.:i0ru. j 1~ composmcne, ohme~tuto da,I c~nf!1tt~ Eppure, già allora, era pa~sato quasi un d1 que11to con <JUd. mo11vo, .dati an.1te,~1 d! f:Cco/0 dulia morte di Vivaltli. l\Ia Vi\'nl- j !1uec:to con _qu 1 r,lm?· _Puo ~Jrs1. ~ tre_g1 di. il noslro B:ich è enlralo tardi nella 11 c:i~o ehe ti furore El n~ol\"a m g101a, 111 lf circolazione• musicale int rnationolc· 1 ,JI leti,:ia, in allegria: com'è del Concerto in anche que&ta circostanza sloric:1 J'uv~i,:i. do. per <Jrchcs1ra, al (lUale l'e_s1roso tra– na a Bach, il più grande u iconoseiulo » tcnt1<1re AlfreJ_o _Cac:ella ha a~n_nto ~ ha dei cnm1>o&ilori di musica. cquamf'nle rcst1tm10 Ja sua_ lc11~1a e 11 suo Oggi con An1onio Vivaldi s 1111z,ano buon uu1nre, •opra11u110 t1r.tbri<'O. concerti e s'inaugurano s1agionl. Vivaldi Lu1c1 COLACICCHI ,a dhentanclo un « numero d"apertura » prcssocbè popolare, a.I pari - a mom.nti - di P.ee1hoven !e. 1più /m avanti, di Brahm~. Ciò è naturale in un pae•e, come rltalin, che non ha un Ottocento sinfo. I nit"o r: che il suo iinfoni.smo deve rin– trncr.iarlo. e l'ha rintracciato. nel Selle• rento, quasi ,iorprendendolo nella sua cul- la (ma quale culla mernvigliosomcnlc do– ra1n e ingemmata, e quali po~st:nti ,, vap:i- ti u pcrcuo1on 0 i nostri orec::hi !). Ma il 11ignificn10 di qtiesln conquisi a ohr .1>assa tali mo1ivi t'Onlingenti, approfondendo le 6U0 radici in fa11i più complessi del gu- PSICOANALISI IUVJ TA TRIMESTRALE (Fascicolo 2° 1946) NU~IElLO SPECIAJ,}; UlJJICA'l'O AL 1° CON– GHISSO NAZIONALE JlI PSICOAN,U,ISI ri. ineQuivot"abili,. quasi diremmo incon- l'reuo del r,.,cicolo I.. no. ~conio IOo o s10 e della cuhura, che sono suffragati dalla « rontropro\•a \I di tulio un orienia- ) mento dello spirito (in primo lu<!go Ja { parte d~lle forzo atth•e e crtative del-1 la musiea) verso i valori c.,senziali, pu• lrovcrt;hili. di ,1uclla musica che ben può definirsi mu!li<"ale. I Quali siano i limili e le forze contrarie ------------- f,.a 8toria che tulti abbiamo vis- 11uto fru le due gucrrf", e eu quuto @fondo dcneo di vo,l!ioni e di folli ora trieti ora lieti, 111 fii,tura di un umile bidello, Ora7..io, protegoJi&lo di uon vicC'nda umnoiEeima che si svol~e trn le aule e i corridoi di un liNo ..... MIO FIGLIO PROFESSORE Un film LUX diretto da RENATO CASTELLANI interpretato da con la partecipazione di * ALDO FABRIZI LE THE SORELLE NAVA GIORGIO DE LULLO M A Il I O P I S U MARIO SOLDATI GABRIELE BALDINI DIEGO CALCAGNO ENNIO PAOLO FLAIANO MO ELLI ERCOLE PATTI ATTILIO RICCIO in \'CSle di allori /,A l'/U' SOTTIi.E E ARGU1A ti/EVOCAZIONE DEGLI Ul1/MI VENTICINQUE ANNI OEU.A NOSTRA VITA I 'i I I ,, I

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