Fiera Letteraria - Anno I - n. 12 - 27 giugno 1946

FIERA LETTERARIA l GLI S P E T T A C O L I~I italiani Jebhono compiere per ritr·marc nello spirito della nostra tradizione gli olemcn1i ,jta)j clie con~nt.ano di ripro• porre al i>ubbHco un 1ealro n08Lro; e <1ue– -.to è un altro motivo, anche fe del tulio co111ingen1e, che d imoi:i:li:i a ~011olin(':1n~ l,1 , :iliditi"1 d,~11::i. - ua Lt1il':.1. MALESSERE di SALACROU Ciò che squelifica come tali i pensonag,si di • Un uomo come. gli altri • di A,mand Salacrou è l'assenza di una definita indivi. dualità. Rifrazioni, più che figure autonome. di un uni.co sentimento ed assillo, agiscono iiU un piano premeditato come elementi di una dimosLrazione. Il che li qualifica dun– que come idee; o meglio com.e la tastiera di un 'idea, sia essa il rovello della coe :--cnza, o ·11bisogno della sincerità, o J'im. possibilità di adeguare la pratica alFideo.le e il conseguente acconciarsi a sopportare la esistenza dopo averne scontato la controd· dizione. Raou! di ritorno da una miserabile av• verHura in una taverna del porto. manifesta l'.ipocrito di8gusto deJJ' uc.mo retto per l11 condotta del cognato Dionigi e le preoccu– pazioni per la sua recente scarcerazione. (Dionigi ha tentato di essnssinare Berta. una vecchia ornante, per procdcciar denaro a Dede, ami~ del c..uore). 1uogc, di pacificarlo, gli toglie la felicità cui è ,1g,3:rnppato come a un diritto. Si.tmo dunque a!Ja mc.,rolc dell'ipocris1-t o almeno deU"onesta dissimulaz,ione) No, <:hC. come ognun vede. anche l'ipocrisia ha un giorno il suo SC:é:!CCO. Siamo invece al riconoscimento della contraddizione, che stlonca ogni volontà di coerenza, ogni tit-a. nismo me11tale, ogni mitico sogno di ve– nt,\ e di felicità. Aggrappati a questo mito come fanciulli, i personaggi di S.ilacrou e– scono. dal confronto con la vita, con l'a– marezza degli adolescenti delusi. Troppo esigenti e. nonostante lutto, intimamente poetici, per accontentarsi di una verilà ~to. ricistica, sognano, e inscgucno orribilme:1!'! mutiklta ~ trasportata nell"amore tr,1 i ses~i la "erità assoluta di Dio. Per qucslo, nelle pòUSt" di stanchezza. tornano con la me• moria olla loro infanzia fidente, dalla qu.ile non tanno '>laccarsi (ricordate ·m « Histoire de rire -. la stanza dei giocattoli), perchè in <'Ssa scorgono 11 lontano riAesso di una compiuta felicità. Incerti fra queste miticn speranza e la problematicità della vita, il lorn destino non è la tragedia ma lo S08pen. sione: essi attendono. quasì invocando una estrema possibilità. E in questo sono da"·. vero i campioni d1 un 'età ambigua, espo• 1\enti di una moralità ipersensibile in um, società in crisi, che tuttavia non rinuncia. pur(' fra cedimenti d'ogn, sorta a chiedett" un "ultima prova. GwRc10 PnosPERI [NOTIZIARIO d ' ~ Frattanto, nei vuoti fra una scena e rahra accarezza la paffuta domeiilica. Ruggero su~ rivalt' di gioventù nppassionatamente ~enrn Evelnrn, moglie di Raoul; ma Evelina ama kaoul di uri amore che serba il c.t-ndore dei begli anni. e rimanda con garbo lo spasi. mante. Sopmg6iung~ Dionigi, il mostricciat• tolo nletz.schiano, per nulla rinsavito dal carcere per mancato omicidio. Si vanta an. zi. ddla sua avventura, mettendo nei 0 tor• menti l'onima borghese di Raoul. Ma non Gi-Onri /'1, t1I Q11iri110. h& tLSSistito " 11110 è il solo ad irrompere con la sua ilggres• psumfl.zim,e. l.,'esumrtlo era Oscar Wild.e. 1:oivasincerità nella sopita coscienza di quc- che ci liamw estrnUo dalla SWI tomba ina,– st"uomo tro:;>po comune: arriva, invadente bissa/(1 nel tempo più di <1uelfo tli CfTrlo– e ~pregiudicata. Madame Berta, a prendere mal(1w. ne/J mbmcnto i11 cui me,w 11 1 e flVe• l)1011ig: e ~iconquistarlo: a,riva al suo se- vamo bisogno. guitv Dedc:. giovane e provocante. a tenta• Ogg~ ci sUTmo ll<Xorti che fo vita è be11 re l'incerta virtù del povero Raoul; uhimo più importmlt'e <!i quafL!o i~ non vofessi– vien(' Ruggero a umproverargli la suo ipo. "U> cr&_lrre. e sw~uo ~r.spl>"sti ~ c!'nclmlere crisi::i e a confessargli la propria antica pas. cli~ utl orte che rrfiulr, la r<!olt,1 e •ç?{t'!11IQ sumc per Evelina. Dinanzi a codesto vorti• ml urtr• 1>0vert1e cr11,~ele e no11 puo t'u!~– ce di sincerità a codesta i,1eaUonte furia dutre cl,~. < 1 1111 • gelHliY- deserto. Per<:10, d' f · · · R I d h I . Il I quma.lo ci 1111blllla11110m,cora i11 wI DDricm ~~a~~; :tt 1 :n:;tersf~~ n~do~ ;~~ :namsc:n: Gra,y che .vuol ,,er.~~wderci al stUJ i11fr1ll· fr • il paradossale e il patetico. confessa alla ~ 110·"0 <!1-l<!ft$'1W. n:smam.o s<111J)resi come se c~ndida Eveiina i suoi tristissimi am~ri. Ln ~~~I''~:;l'/"! 11 ,!;;~i t;;ssf;r t;~~ 11~ 1 :";: 11 :m~o:i~ doF~a~t~~~: ~fgg:~ln:ol~o~i ~ug~:):~ do~~ ro_,10 .e qw,si. i11con.,1~re11sibili le am.b~:iom r . 1 ~fi 1 .. . g d' M d dr, rPilde. lo 11011 d1ro. come 1, 0 Lello "' 1111 esperienza. n uta mv'.to . a . a a1;1a gibr1U1le. eh.e ., /remo di racc('lf)riccio li ;,,,. Berta, che, deso~ata, toglie 1.as ~~•o: I a- magin.are che wut società come qm•/1•1 di more per Dede e. morto e D10111g.1~ st~ctl~· Dorian. Cray sia mlii esistita··: 110 ,, fremo men~e _consequenzmJe, non ho pm gmsll• perchè. oltre ci 11 011 «veie qu,e~a lodevole fica-z:1oni. An~c Ruggero ~ ~ompan'?· E abitmli11e, mi set11.bm eh<.> la ,1 uestio,1e sia Raoul, fra le mcaute tentaz1on1 della 1gna. molto pii,. impbrtmll'-' di 1111 semplfr<' follo ra domestica, attende, fra i morsi e le an di co3lurne. goscie della gelosia. il ritorno di Evelina. Il prmto è q1U?.9o: oggi 11.011 è pi,ì iw:..~i– La quale toma. difatti; ma dispcratemente bile credere olCegoismo coa l'i,1ge1wi.1ù co,1 mutata e stravolta. Ormai fra i due .sposi è cui W faceva IVilfle. I s,wi fiori <rrti/icioli, rotto l'incanto. E l"t•more, che pure ognunc perd1.1to il profumo cli cui il loro temvo or– serba per l'altro, non servirà che a mcdi- mai pitì ,ul-lico cl-<!i Fortzoni be11ig11amR1ite care la ferita e a sopportare quanto resta li riuestiva. ci app,oùmo squalli<li e privi da vivere. di. ogni splmulòre. La co/ i.pa di lr'iMe è ,fi Commedia di idee, abbiamo detto, e dun. aver U.isciato fuori del suo estel'ism.o l'cmi• que precluso al soffio corroborante delb ma. Perciò le sue costru.zio11i ci sembr,mo poesia. Lo stesso males:Jere che vi circolu così fragili. e i s,ioi fiori crolicmw c/1<! 11<1• è lungi dal trasformarsi in drammatico e $ctUli) i11quel gfordi.110dalla sogli.a int•arca. stagionato pessimismo Non arr'1va ad ob- bile ch'egli ai.:eva ÌIIV<!IIUIIO per oollocarvi bicuivarsi, a liberorsi in una visione com• liii " gigat1I(! eeohtr, .. deslliwto olla re- piutn. Non fa \n tempo a veni.rei in mente <len:io11.e. · il nome di Proust, che già .siamo in grado di stabilire r ra il modello e la copia pa• ragom .schiaccianti. chè dove in Proust al tempo perduto è già disteso e composto in un compiuto unive?'S(; dello. morte, qui le f1onticre fra vita e morte, fra a.s30luto e contingente, fra presente e passato, fra pra– tic.:1 e poesia .sono quanto mai labili e m– certe. E non dolore o rimpinnto, o liric-n mcm.aria sono i sentimenti che predomina– no. rna appunto malessere, Cioè qualche cosa cli incerto e: di indefinito, al di qua della poesia: un momento, una rase critica dello spirito, nell'or'1:i crepuscolare di un 1 rovdlo ,che ancora non s'è chiarito a se stesso. jlfo UI vii<, SlrllpJ>erCÌ 11· ihle ali.e sue e:.al• tate ambi:io11i; e noi che 11011 possùmio assolvere la sua arte perd.oniamo al.l'uo'mo che diceva: "No111 infierire contro uno che– /,~, soO~lo ". Così il dolore tra.sforma 1111a vita: lf, ,Me, clop'ò il carcere e la miseria,. c~e</eva alltz 11.ece.uità cl.e/ soffrire che di. t·r<uwoi:e $€Co/i prinu1 era S'l«ta prC<.licalll sulle rit·<> cli 1111 fogo. iFr. Tcnlori). Editori L.1tcr;,a, 1·in<1uc Jei pili rnpprc-en– tnti, i la, ori lÌ'eila woiluzionc 11.!alralt.!del. l'epol'a: « I mari li » di A...,hjJI;, Tor<'IJi. <t Cau~c e<l effetti :o di Paolo Ferrari, <1 Chi i:-a il giuoco non l'in~~ni » di Fcrdinnndo Mar1jnì, « ì\crone »di Pietro C,)(-::-a e (( I.e mi~erie cli Mon-.,ù Tra, et » di Vittorio Ber-ezio. il <·om1>ilo d1c la C,·oc-e ~i è :1<-,111110 (.> dei più merju,•,oli -opratlutlo perchè ri• portare in lul'c quc~ti la,ori << ancor nomi- 11:11iper J'eeo di non l611l:1ni plau~i, rua che rimangono per i più dei lcllnri ndicr– ni puri nomi», - ::.ebbene t( I mariti», qual<"he :111110 ra, e il « Trnvet » di recente abbiamo u, ulo lraspo~izion(' c·inematogra· fica, ::ignifica riCOJldurre :illt' fonti di (]UCI IIOt-Jro ncglello teatro, che IIH'ZZO ::-e– ('010 dopo all"in,:ir<'a dove, ri e-..prim(·rc Pi– randello. J,, occ,1.. io11e rlelfo Cww11iz:a~it>11f!di \fo. dre frrrncesca S1w(•riu Cobrini. cht, on;1>r– nì il 1 luglio /J. v... -.t.,rlÌ mes..,tt in $Ce111i ull1t /Ja.,iJica di M,1s.~c11zio 1111,, ravpr1•.,1>11rr1- :io11e- dramm11tica cfol titolo: " Ln Suora d1.•j!.Jj emi~ra:nti ". /.,o s1J:etUtc<>lo. che costitui.~ce 1111w.11<'· i;ofc /ano ,rrtistico, è su,ro ùlet1lu ,fo/l'(lr. Ad ogni Javoro e prc111e-.~a una sobria cl,itel'lo Giorgio Pinzanti. ì( /(#o (ellern– introduzione -lorico-cri1ic.i e con afre11uo· rio è di Turi Vasi le e Alberto Pc-rri1:i: h s:i sollet'iludin_e, in un'« A\\crtt.n~a ». vien I musiche on'gi,,afj, per ~o~o e orcl!eslru ~/'el rtle,•ato chi:! le opere ruccolte 11c1 due ,v- 111ae...Ir,, Renzo Ro,,,,__--eJl1111. Il rllt"1$lfl '\1110 lumi, per il carallerc <leUa loro i;;;pirnzio-1 l\.fcloni ha già i11i:i1110 le 1 1rouc ;,m 1111 f."f'• no», c_ht! ri:,pcechia il tt:mJ,(' iu cui ruru· oe:io11ale e 11w11eroso complc$so di C1t1ori no scn11c, (< daranno ora J"imprc~--ionc di di c11.i, fa11110 pante Ow1ido Palmer. ~m:i. 1·er1ri i-e111pJici1i:1. o i11i;cnu1l:I, d1e è, I Crirlo ~inchj, Filip1>0 Scclzo. Luigi \Imi. uwe<'e, 11 .lorc pregio» perchè, (\ --.:mpli. 1 rr111te .• \rnoldo Foà, Clelia Matania, (,u• ci o ingenue, e~~e pur. 11.111110 una ~0~1an 2 ;1 glielm? Bernabù, Zoe lncrocci, ~oh én1-i, che manca u d1fett..'! 111 opere molto più Bu;:.0111,C:11np:1, l\Jazz.arellri. Cur<'1, e,·,·. raflìnale e l11('1·icrintidel po-,teriore 1ca1rn )). Si OfJf)r<mle i11ullre che far(UIIIQ parte in– lngcnuilà o -cmplicilù che ,1ppare rim·ortl /ej:r<mte cleUo spettaculo olcwH' 11roic:io,11 più evidenle se ritorni a1 (<.::\I.iriti» dopo ci11ei11atogrt1ficlie di l'0111111, 11l<J l'hl'. JH.r/el• a\'er fatto conoscenza ron il Mauria(' di rame,1e Ju.se co11 lii rap1>rese11ui.zI()11.<! tra- c,Amar~i mt.de » o di-ccndi ;1J e, '\'eronc » lrllf.e. d.<Trmrno maggiore 4!Vide11z,1 nl ft1sci 11 o ,;•al Cira<l(•UX cle e, Lu ~Lh!lfa di Troia 11011 f> al/'imme11si1ù del momfo che lfl pil'.:vlf, ~i farà»; ma n.ient'affallo spiace,ole ctl 1,uorn rfoveue a0ru11/f1re n'I cur~v ifp}ft. 1-ue anzi 1>e~ molti e ri.on secondari a~J~lli sorµn:mle11ti re11lizz.11:im1i. francamente apprezzabile. l'tr I occasione co11verrit1111'1 0 Homo . O'altr:. p~r~e l'oper~ di Aldri Cro('C mo'11 fJCl/egriJ1i <111i.ericw1i, poichi, ,lfttdre p:m11ge propizia per &llmolal'e e ai;e, ola re Cabrini è il primo cit1,rt:li11o,wt1111itense <1uel procc~o cH revi~ione dir gli :tutori I che sia i111rnl:oto u/J'o11ore de;zli rutori. 1.;nu; f/,/ONE 1/U, /CALE J)f uv f'()P0/,0 Del cantare • lll coro Sèml,ra l(llt''-lo, :1 tulln prim:1. 111,argu– me.nto da noio::.o pcdnµoi;o, uno tli 11uelli che fon ,olgcre il 1apo :1 que~li .1rti::-1i ,·he -,u l'an<lide nu, olcue 111~eguvno i lo– ro ,.,ogni. E.._.;.so ti 1>0rt.1 nelle ~,·noie, nel. le piriz.zc . nc_:j rilr,,, i operai. nelk c.:i~e burghc-.i, 11011 certo nei ::-:ilolli intcllel• luaJj. Eppure -ignori 111.i,·i e i ~iJ!.110ri -arebhero i mu.!òiri,ti eo1111}0::-i1ori cii e-.,·– culori è il primii:--11110 arizomenln da trallnre ~u la , in della rir-o!,lruziont. Pili i1111>0rt11nlt• de.Ile frnca.---:ile i;:.1i1uzi•mi J'i corll'Crli. d,~i 1c:1lri di~Lrulli e dr! loro re. pcrtorio. deliri C.1-..,1Ed1ri1·c Ricordi ,le,:i. -.1a1;1 dai bt,111i>.'U·d:1111cnt1. dei ~rn1ul1 in· 1crpreti dic 11011--i ,·urano tlt•lla n111~i1·11 mndcn1a, della 11iu~i<"a il:iliana antica c.: mude1 na d1c non .. j c~,•guc. ,lcllA rad'i11 et·c.: ('he -.0110 p._,i 1u11i argomenti imp,)r. 1a11ti,.!,imi. 1 \1wi dirò l'l1c l:1 .-oluzionc di quc-.li grm i problt•mi (' per alcuni l.iri proprio leg..ila :1 quc-la c1luc-azione 111u~i– l't1le dcJ popoln, e d11.• hn qu;rnclo la~cc• remo que.~1·ulti1110 fuori rlcll'u~cio non ,·1 .;.uda 111:1i , l'ra , i1a mu"icalc. F, per un ime-e l'Ome 1'11.1lia i.· 1111 bclr.i!'.,urdo. Il fa-.t"i-.1111) ha 1>cr ,..,nli :inni anclw in quc-,10 1';HHJ)Odi,·hi:1rato di , olcr antlan· , 1·r~o il ))OJ>olo. mri in rcahi't <-i è appa~ gato di manift~~tazioni ,-pc11:1colari, non attenendo-i a quel ragionalo me!odo, 11 (]lit Ila -aIda organizz;1z1onc. a (]ucllri com– petcnz:1 nC('c--•riri :illri ,('lluzione rli un t·o- 5Ì ,a::-tt1 1>robkn1:1. ,ta olJic11i,anh.'t1te bi– i, ;og.na ricono.;.ccrr <'lit• rene ittee e rer1r i.,tiluzioni, 1>urtroppo nrnl rcalizzntc. :1- n1•bhc-ro potuhl e--ere er<'ellenti, ,cl rampo dcll11 IIIU"l<'a il Con"cr\'atorio.1·011• , ilio per rngaui pri, i d1 mezzi nrn di -pi1·i'ale <1ualiti1 mu--kali. <'hc 10 rreai lot- 1:mdo conlrQ 1ri m,1rz.iale --tupidi1à del fu ~larat·c e roolro b prc"11111uo<:aparl'hiri– nc1·iri di ~t·1·cna. foc<'ntlomi per ,rnni la , i. 1a .1111ar:1:~a <'rea.don~ ,!elle c... nturie co· rali della ex Cli., o i pronedimenti alli a t,c1dian.· nei gio,ani l':unnre dcllu com. lità: il Carro tli Te~µi t' ra11i, itit mu-.i• <'fllt dopola"ori,tira: gli -peuacoli 1,opo– lari all'arcrto ccc., ~on tulle eo~c da ri– prt'ndere in attc:,to c-arnc: an,·hc ~e il Conc:en atorio•t'Oll\ ilio fu ro, inalo Jall:t mania deil:i. Ba11<fa. -e i cnncor<-i ror.1li della ex Cii (>enc,ano d'impreprirnzione e inc-ompren.,ione, e-e il c..1.rro di TesJli in– , e<·c di "' olgcre la -ua :1llività e..:;clu--i,a• 111entc nelle t·ittadin" J)ri, e di teatri e nei prie~i fece le -ue SC\.,ICnelle 2.rrindi ci11i1. anche '"C !'ritti, itì, mu"intle del DoJ)Olavo– ro J>ef.'ca,a di soverchio <'ompi,11:imeuto a certo calli, o guHo che nel popolo bi.-:o• {ma "orreggerc invece che fomentare. <\ mio 1>arere l'educazione- mu~icalc cli zio•~•: lulalt• e d,~linili,11 dcl J}r,,bh•ma I'\'• ~a UlHCe ,c,UIJiJ .. egi.1tnti hri~i; J) in;:.egna- 1111:!IIIO 1lcll,1 mu~Ì<'a ,. tanto l'Oralr- in o– ;.;ni ordine e gr:Hlo .li t-cuolc-: 2) fonu:t• zionc 1!ci quadri det!li in~cgn:1111i: :H pro• gr,11111111. Sul purilo pri111v e·;. tl'-;1dire ~ùltur1to d11• -.olo b ~niolu. 1,er il :,Ilo caraltcrc cli ublJli~atoric1ù, può imp:1r1irc un"ed 111·.1zi1 1 • lit• mu,ical,:• b:11-ilarc. Sul --e1•v1Hlopunlo. 1•h,· l• gr:l\ e, un a~;;_iorna111en10 llc~li al Inali in~e&n:i.mc111i ordinnri. l':ir;~u.nziorlf' di per~onal1~ ;>cr incarico, e il potenzia– mento d('II(' ca11cdrc di ~lu-..in1 ,·or:ilc ic:ti• 1ui1e. uci R. H. Con~en•alori potr:inno 1,~o– ir,•,-.1\amcnh• realizzare i <111ri<lri di qu,~– gli in~egn:rnri "lie faranno ,lell 1, orf' di mu'-il'a 11011 11110 ~kril,• t' noiv,, 1 in~ •gnn. IIH't1h.1.t·omc ~al\'•l ct·,·e-,o:ioni ora un icn,•. 111:i ore fli gioia e d"('le\aziont• '"l)irilu:il••. Sul 11-r/.o punto. i pro~n1111111i, ··t· da far,· un ra~ionamento <·h,• \:ile 11011 ~ollanlQ pi!r l:i i,;ruola. Considerata la commedia dell'esterno, la impres8ionc coincide· siamo difatti ai Ji. miti del dramma bor&hesc. là dove l'atmo. s[em è rarefatta e 11 linguaggio, in attesa della metamorf08i poetico, si fa più scarno e retrivo: e dove la struttura oscilla fra le composte architetture della tradizione e uno novità eh-e balena a tratti, ttattenuta da una prudenza che può anche dirs'l incertezza. Sicchè, stando oi rigori delJa czirica, dob– biamo parlare di un'opera d'arte mancata. E tuttavia il tema, chi &appia perc.epirlo ol. tre le incertezze, non manco di una invi. tante attualità: dall' e CMere se stesso» di lbsen. siamo alla àocumentata impossib~li– tà, per l'uomo contemporaneo, di essere completamente se stesso. Tutti i personaggi di questo dramma pnr– tono dal delirio, sia pure modesto e eott'Jn. tes,;, ,di una vita M90luta. Lo ste"° Raoul, eh,- aveva trovato un instabile equilibrio ha le ,~rità e la menzogna, a un certo punto e spmto a usci.r dall" equivoco e confessare l"orril:_fUc verità. La qua] cpnfessione., .in L'intere&SC con cui critici. registi e au· un po1,olo comincia dalla "rnola e cli tori atteno~ono ad av1nofondire ]a cono- que~la ci occuperemo partil'olarrnen1e. &cenza del leatro americano e a ritilJarciu- Qurindo "i esamh1erà la cnrta clclla c:cuola re j rapporti co.o quclJo france-.e è i>ili per obolirla u riformar!:!.. l'annosa quc. rhc giu~tificnbiJe dopo tanti anni di ma- ~tione della 111 U"ica e del canto eoraJe )intesa autarchia, ma ne.l contempo un se• riuffiorerà, e, com'è ormai consuetudine. greto istinto e~ spinge a ritomare a Jeg- sarà non r.i&olt.a. m:1 peggiorata. Tnfotti gere di autori italiani per ripercorrere i) anche nt:ll"uhima riforma la mancata in· c-annni.flo atlnJ.,•erso it quale si è compiuta troduzione cti tale insegnamento nella !"evoluzione del n061ro tentro dalla ::-econ. Scuola Media Unica, oltre a costituire nel– da metà dell'ottocento ai gion1i nostri e la com1>aginc deg)j ~ludi una graviss.ima rin .. i:.aldare 1a JI06tra convinzione sulln sua lacuna dj ('aratterc fuhuralc fonuativo, , i1aJjti1, a"' ilita m.:i non spenta. ha creato una drumosa djscontinuità di In questo t.enEO è d::t intendersi il sue- imcg,r1aJJ1cn10 per coloro che do\'ranno poi CCèSOdell'o1>era che Alda Croce ha dedica- frequentare gli Istituti )lag.is1rali, "-cgnan. 10 aJ e Teatro italiano del secolo c:corso », do cosi uu regre~"o note, ole in confronto ral'rol(.licndo nei primi clue , olumi, per gli a quanlo ~i era 1>ra1ic.:ito 1>rima, La "-Olu- F' ••1)11f11•'lt111ine :,ffernrnre 1•h,• J:i ~ran· tlczza ('Orale dd ·soo itrili:1110 ;. ohli:ila. pnt'l1t• 1v111~a1>pi:t1110più cnnlilre in t·n. ro. Ciò l· H'ro -.ohanto in p:me. l pro. gr:unmi d'i roneor.so impo~ti allt" Centurie t·ornli della cx Gil f'Onlcnernno 111u~id1c di Palc-1rinri. \1art"nzio. MootcHrtli a I t' 5 ,oci e '-i riu~tì n far ,·antan• que<.le mu.,id1e da un eolO""alc coro di 2000 'I.O• ei. F'u un bello ,.forzo. rhe ebbe uu ~od– didal'Cnle ri~ullato, mn pii1 appari::-rcnh~ 1•1!e intrin ..,:::('o. lnfot1i nel ~e~uirt· i con• c-or-.i dcli(' Cc111urjr rar.1111c111eho , i,to --ul , i~o ,lei ~io, ani quel ,·om i1u•i111c11to. tjut"ll"t"mozionc, <111ellafelii·it:I d1e deriva. no d:, una piena compri:nc:ionc di riò clw ,i tanta. Or:i ec è vero. come ('lai\•e il L("opardi .che lullo nell"uomo è ac:'-ucfo– zionc e venendo a 1>arlnre 11ar1icolar- 111cn1edrll11 muc:ic..1 che {1le melodie mu-.i(·ali 11011 ,lilc.·uano i non intendenti. <;(' 11011 quando !;1 ~un'('· --ione o "Hece<-"iv.1 follcirnzion,· <l'e' 1uo11i in cc:~e. i.· tale. d1c il no--1ro ore('chio vi :-;i:i as,.ucfatto » (dal 1hc -.·infcri,cc che (111cl manra10 l'otwin• cimc1110 è dO\uto allri non a~"ucfazionc <'011 le m1h.iche flO!ifoniche) è pur vcrf1 <'hc molle 01>ere (li quel grande '500 ~un. n:.1110:1i no~1ri vi-ecchi come un lingua~gio a<:lrauo, ermelico. come u11 dii:cor~o nhi,~– .!>imo e rnielerioso. che non riefci a ('0111- premlcre in1era111c111ee thc perciò ami d'un :unorc ammirato ,, ,t111>cfa110ma 11011 p:1lpilan1e. Cli ;. dw fr:1 noi e quella 11111 ~ic:.1 r·.:, qualcOtll rhe non lega; rhc l• il l'os1·umc dcll:1 110<.tra , Ìl:1. la 111am·n11zadi frclc o per lo meno di (]nella fede 111i<.1icu e non ragio11n111e. il tli,inc:rntato 11111dodi porc:i davanti all.1 bdlcuu, l'a,er -:cn1i– mcnti più frettolosi e mutevoli. E <JIIC"-IO vale ::ioprntullo per i pili 1·debra1i e raf– finali polifonitti, qudli ehc <-i <·ontinua– no :1 ~bnndierare "en7.u conoc:cerli. da Pa– le,.trina a .\lon1e,•enli. Ù':.1Marenzio a Gc– ualdo da. Venosa. ~e con!egue rhc trinto l)Cr i gio,ani quanto 1,cr il pubhli,·o quc· <:la musica è o:.tic:i. e im1>01>ol:11ec. riHn• clicarne fra le masse un 1 ei,:i<-1en;,..;: a11u:ilt>. è Jler lo meno n'-Sai diffil'ile. Ritornino dunque la cio" rntù e il :.:io• 1>010 a (·anlare in coro~ rinno, :11Hlo lllla pra1ica che Ire "ecoli di monndi~mo .,c. 1·omprignalo hanno ahvli10, ma 1·011 111u.;.i- 1·he che per la ]oro ~em1>licc bellez.zo , u,·r l'adorna gra;,i:1 e la .,chiella romit i1:1 "'ia. - ..., '-' ...,....,_ '-' I IV LI CAI 1\JU 7 111)ancor oggi t·omprcn ..ibili. \011 :neudo :I\ 1110, 1'ome in Germania, un Corale lulc· r.111u dio ha d.1to ai tedc~i:hi la 1>0~::iibi– lità, dopo il pèrioclo polifonit·o, di colti– v:ire il l'Oro ,cnza ::-o1uzionc di (•ontinuitit, i..· neec:,:-..'lrio d1c noi italiani torni:11110 ad f''-0 an.ra \'en,o un. corpus di musiche tei!• nicnmente ,-cmt)li,·i e cl'tm mclodi.!-mo fo. rilc che ci facciu a---.ucf:1rc a ,1uc,1a J>ra– tica cd ri riamarla. l:., lo1·nand1) ..pecific-atamentc ai 1>ro- ~ra111111i per le ~cuole, l'redo ('hc il male· riall' -.i debba ~,·r-{!liere tra gli Inni gre– goriani. Il' Laudi monodiche e a più voci, le Frouole. le Vill:inelle, le Canzonette. i Molletli e i\Jndrigali più ::-empli1·i. i oori ,li rih·unc C:u11:ue cd Oratori. i 1.:ori d1 01,nt1, i cani i popolari, e nnc·lic cori ms,– ctcrni ..:;crilti per Jç .,eopo. Que"ilO 1,er quanto ri!',narda il 1.:a.nto•·orale. Ma l'edu. 1•:iziont 111u-.i,·;1lcdella ~•noia do, rà anche 1LirJre la ro110~1·cnz:i. e r('-.ecu;,ionc delle mu-.il'lie ,.1ru111cntali: dalle- 8011ale di Co· rt·lli ai Co11ur1i di Vi,:.ld1, dalJc Smwtc cli Domenico Sc.arlalli ai Q11i11tetti di Bol'– ('hPrini .. '\atura\111en1,• la ~ufficicnle cono– !:-t·cnza ,lt•g:J. elementi mu<-frali è una co,1• ditù, si11e rI1111IIO'tl per 1>0ter <":.eguire qua• lt111t1uc mu,ira: e -:1rebh.• bene 1·he In t,•oria ro~-c integrata. per \ i, ificare lo r-,tudio dalr:mecldoto. (blli1 hiogralìri. dal quadro d,..lla pt•r,011ali1i"1 d,•i IIIJ~giori 111u,i(-i,1i. $ultrinto 11dl;i :-.nu.>la t.' -11 que~tc ba-.i ::-i ri-.ol,crù il problcm:1 ildla cclu('azione mu:.il':dc della gim enti,. 1·du1·a✓.io11,~ chi.: -i ide111ifil'a poi <·on qucllu di un popolo in qu:11110 <'lic prcpar,1 l'e--en•izio della 111u-i('a 11,•ll:1 fumiglia. t.: p rmea di ,è le re-1e (' s,li ::-\aghi popolari. E' il primo Cltificio da innalzare. .!>llll:1 , ia della rico• "1rul:ionc e della eultura di domani. Que– -.t.edihcio <kve essere volu10 e difc"O ~•re. nm1111en1c \b tutti ; mu•ici-.1; e (lartiro· larmcnlc dai cu1n1>0•,Ìlori. compre-i quelli 1·h•• qu:mdo han ri~oho i fotti loro crctlo. no ,li :ivcr ::--cnilo l'Arh:, E perchè la ro– •ll"uzione tlell'cdifi<'io tr,n i a::-::crlori te. 1111ci ~ volo•it:Ì deci,r an..:li,• negli ri111b1cnti n,m l"c-cnici, anche cioè 11ej re..i,1>011.SUhili 1•ircoli politici, hi-..og;ncrà ri1•ordare cd t!· ,e11111al111c11tè ::,J)iegare che l'educaziont" mu-.ieulc 11011::-olt:1n10 mira :t rendere la , ÌI;: mcon unifome o 1ritle, ma anche .1 ~11::-c·itr1re ~1ringerl' i , incoli della ;:.oli- d:tric1i1 nazionale ,.. della -.01·ialitil umana. La qu:11 t·o~11 non d prire indegn:1 di un !)OJ>Olo d1e , noie es~ere 1<inecramen1e e pruf('lnd:1111c111c dcmocr:llico e di lcmpi nei tJurili ogni giorno pili ::-i a"erle la nc<'c:,5i1a di un:i disten::-ionc degli animi e di un.i re'>lnurazion<' della t'id,·a conco1·– diri e dcgli eterni valori 1lello "'Piri10. '.\on ~fug!?-e infatti ad .1ll'u110 che la 11111- ~i,·a in genere e la 1·or:ile in i--pet:ic. im PP;:n:indo gli organi sen~oriali, l'inlell 110 ,. il -senti111cn10. abi1u:1 <'011 il -.uo ri1m11 acl 1111a interiorc <li::-l'iplina: 1es1i111onir1 1·011 la ::-ua ar111011i:1l:1 net•c-.,i1i'1 di una 1·01wiliazione e cli mw --inte-.i dPi co111ra• ::-ti (11 llnrmo11ia PSI discordi11 co11cors u dice Grifuriu<- ); tr.1,cina t'On 111,un melo. di:i 11cllc pili ahc ::-ferc di quq.li ideali di l,cllezza. di bonlà e di pureJ.z:i 1·he ~0110 p:11ri111onio dcll'tmrnniti1 intera. Però 1ra::('urare l',·duc:tzionc mui:-i1·.il1• di 1111popolo \'l1ol tlirc non e~-cre ::ollc- 1·iti della ~u:1 qHrilualc tt~ccsa. della ~u.1 -,·n•11iti'1 clclln sua opcro1-a conrord'ia. lJa q11t 1-la educazione nn-..cerà inohre una n,a~giore coni:-ape\olczza, una più prnfon– .la comprcn,io11e e una piì1 d1i:1ra \itlt1 • Iazione di tiò che ~i n::-cohri: 11:i~l'cri, ..:ioì• 1111 :1uivo ;1111or,,p<·r In mu~ic:1. ::-i for111cri"1 quel pubblieo 1,rcp:.1ruto d1c. frequcntan· dn teatri e conccrl i, d:1rì1 una , frn , ila mu:-icule nel nostro Paese. Tale , ila .;.i allua curnndo il 110-.trQ pri. trimonio mo"'irale, ere:.u11To nuove opere, f:il'l mlo~i a-t·ollart· e i:i.iu.lirnre. I'.: !-i al· tu:1 ~u11ra111110 tlando il modo ri qucslo pubblico preparalo di andare ;Il (·oneerlo l' al teatro! \fa qnC"IO è un altro di~Mr~o , hl' ,·oi11vol1c l 1 :1,.~et10 dei teatro e ddle 1... 1it11zioni di <'OIICt'rli, cd' è da fnr-.i un'al– lra ,olla. E ricor(lino, quei clircuori generali dc– <-1ina1 i :id ,1v,cr~are queste due ore '-elli– m:mali sufficic11ti a dare una così <:piri– luali:.• e rrc!--ca cult11n1 ad un popolo i11ld– li1,:cnte 11111 1roppo if:,nor:rnte, queste p:1ro– le _di Lorenzo nel Mrrcmlfe di Vene::fr,. 1< I. uonH) l'hc 11011ha in ,.t_, della musica, ,. 1 Ile 11011 ri111:111c l'Ommo,::,-0 dall'armo11iu d1 ::-uoni dolei ì· -.;uc:ce1ti\'Odi tradimenti, lòllralagr-mmi e ladrerie: i moti <le) •uo nni1110 ~0110 .,ordi 1·ome la nolle e le afTe-· ;,io11i ::-uc tenelJro--e come l'Erèbo: non ,i fidale <li 1alc un11w )). Che se l'incamle– fc•ente e nbi-.-.:tle r:1111:i,ia di Shakcs1>Cnre ,•-.ag.l•ra nci tr:uli111c11Lie Ladrerie. colpi,,,t·e ccrta111enlt" ;:.iu,1110 rwi 11101idell'animo sor. ,li <"0111e la 1Lot1e. \ oglì:11110dunque sperare che la l.ibc<'1:, 1.:i lihcri anche da questri vergogno"n igno~ ran;,_1'? Speriamolo. Dice ancora Lecpardi t"he << la <-peranza è una IHl~t-ione, un 1110- tlv tli e~-.crc, così inerente e inseparribilo dal 5entimento della vi1a, doè dalla vi1a propriamenle della come il 1:>ensiero, e ,·omc l'amor di ,e "le".tO, e il desiderio del pro1>rio bene. lo vi, o, dunque. io fpero, è un "illo,..~mo giusLissimo, eccet- 10 quando la , i1:1 non <-i '-ente, come nel :-011110 ». CrNlo propri,, ,·he <"i abbiano fotto dor– mir<' lroppn f' ,·h.- -..ia ora cli svegliari:i. ANT0N10 V1rnEr11

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