Fiera Letteraria - Anno I - n. 8 - 30 maggio 1946

FILOSOFIA ERNESTO BUONAllJfl: Gnosi Cristiana. Casa Editrice Atano,, Roma 1946, pp. 126 L. 150. Il Buonniuti offre una compiuta e rapida aintesi di quanto è stato scritto negli ultimi anni intorno alla Gnosi, di cui ricerca l'oriJine e lo sviluppo in seno alle prime co– munità. cristia.~c. non senu sottoporre a ri– gorosa critica i testi da lui esibiti. Fatta la rassegna delle fonti e dei testi gnostici e a:ntignostici, illustro. le figure sa– lienti del movimento ereticale dagli inizi fino al suo caauri1si. Il pensiero gnostico ha tro• vato nel Buonaiuti un 'anima che ha rivis• suti molti aspetti dell'antica eresia con una schietta ecl o~esta ricerca della verità reli– giosa. Puntuali cd esatte le traduzioni allegate delle testimonianze e dei frammenti desun• ti da autori ecclesiastici ;mtichi, in partico– lare da Ireneo. Ippolito. Clemente Alessan– drino. G. BALOINI FELICE ,BALBO: , L'uomo Torino, Einaudi. 1945. ~nza mili•· sto principio esiste cd è Ja coscienza, onde • l'uomo può credere sempre nell'Uomo•· E' difficile in siffatta prospettiva trovare la zona oscura del peccato originale, ma il Balbo ha un suo modo particolare di di– scorrere: ora dice, om suggerisce. E bisogna convenire che il suo coraggio intellettuale nell'indicare incombente sulla coscienza del– l'uomo il peccato originale, incl mutare cioè i termini del problema, onde diventan miti le filosofie e diventa verità ciò che il pen– siero ha definito mito, ci lascio. perplessi come un magnifico atto avventato. Inten– diamoci, noi concordiamo con il Balbo, ma preferiremmo che questo problema del pec– calo originale, e della Rivelazione fosse da lui articolato, ,non, come ci sembra, sol– lAnto artigliato. Il Croce, infatti, non gli ha mosso, nel recensire il libro, una obbiezio- N. P. MEMORIE LUCIANO BOLIS: /I mio granello di sabbia (con prefazione di Ferruccio Porri}. To· rino, E.innudi, 1946, pp. 85, L. 90. Quando non ne potè più Luciano Bolis, sottoposto alle torture dei fascisti, trovò una lametta da barba e si segò le vene dei polsi. Ma il sangue per il gran freddo pre– sto ristagnava e allora con la stessa lametta cercò la carotide e con le dita frugò nella ferita aperta, disperatamente, per staccare la vita. Il Balbo ha ripensato con menlc aua i problemi proposti e le soluzioni offerte da ciascun sistema filosofico, facendo conver• gcre verso una sua problematica, non solo le idee, ma persino il gergo di quelle filo– sofie. L'impegno nello studiare l"idealismo è veramente cospicuo, se egli vi si muove come in territorio pr<;>prio. L'acume nell'or– dinare quel che l'esistenzialismo angoscio– samente ammaS33, è particolarmente lucido. Il rispetto verso la filosofia che ha le om· Non è di tulli i giorni certo la cronaca di b,c più care al suo cuore, lo storicismo, non un SUicidio mancato e di un suicidio di lo induce nè a ,gcnuRcssioni, nè ad accetta- questo genere in cui tutta la lucidità e la zioni acritiche Si è avvicinato tanto a Cro-- implacabilità e la forza morale che possono cc -da fargli ~entire che, ad un trailo, gli essere nella vita di un uomo sono posti al voltava le spalle, non per irriverenza ma servizio della ricerca della morte. Tuttavia per guardare altrove, verso altri punti che ~~,n è la curiosità la nota detcrm~nante del– gli acmbravnno di meno fallibile orienta• J interesse destato dalla lettura d1 tale ero• mento. ; naca quanto invece le cnpacità cui ci tro- E vediamo ora qual'è la sua Linea di vLAmO di fronte, di tradurre il fatto bruto in pensiero, che se tratto tratto tocca le altre, I termini ~i esperienz~ mo~ale; .~r raggiun– con esse mai coincide. gcre cosi una narrazione m cm il caso per• L'uomo moderno ha creduto una volta con aonalc, l'avventura, !°eroico non si impon• il , cogito ergo sum • e un'~ltra volta con go~ per forza intrinseca della loro eccezio– la sintesi a priori dialettica, di aver trovato nahtà mn per quel tanto che hanno saputo il modo tli salvarsi dallo scetticismo. Forse dare al loro sopportatore: e per quel tanto nulla fa più orrore alruomo quanto la fu. che questi hanno saputo trnrre da es.si. gn lnbirintiea del suo pensiero. Se non fu Sono narrazioni come questa che ci pos• veramente il , timor• 8 creare gli dei, à sono gara~tire da _una let_te_rat~ra dcll'~x alato proprio c&&o a creare i miti. e le fo,. co1~ba1tc'.11~smo, dcli ex part1g1amsmo o, m mule-mito, che concludono le più ampie altri tennm1, da una letteratura del contenuto e solide strutture filosofiche. Oggi però quel- e permettere di pensare a una l,:tteraturn le formule-mito non servono più. Oggi il della Resistenza, in cui il fatto aspiri ad es· pensiero ha scoperto che la filosofia è una &ere dimenticato come fatto per t>:S&Cre com• tecnica. La dialettica dell'intmanentismo, pletamente assorbito come esperienza di un scoperta centrale della filosofia contempo- uomo, opposta a un.a letteratura della Gucr• ronca, dimostra solo una eHicicnzn strumen- ora altri~enti definibile come letteratura della tale. Ora è illusorio espugntire dal lavoro nostalgia. _ . . del pensiero le formule, come è illusorio t~ Naturalmente hbn come quesh. sono. sol• gliere dall'anima umana la cadenza mit~ tanto delle cronache e come tali voghono logioa. D'a.ltra parte la formula, quando è\ casere conside~nti., Ma è_dal. carattere della vista come formula, non pub essere che crono~ c~e a, puo argu1Te 11 carattere del• funzione della veri'li,. mai In verità. Non eai- la storia cioè, nel nostro caso, del romanzo. ate n\lom un principio centrale, metafisico E se questi 5?"0 i do~umenti, v'è da apera• e gnoseologico insieme, che si fa continua• I re bene per 1 1 domani. mente formula, senz'esscrc formula) Code- ENZO FoncELLA Il fronte FlEHA LETTEHAIUA Borsa del libro * Iniziamo con q.ueslo numero la pub– blicai.ione di una. nuova rubrica. At– traoeuo le &egnalozioni delle più im– portanti librerie delle principali c\ttà italiane, daremo via oia natii.io dei li– bri clic si sono maggiormente venduti nelta quindicina I ùOlumi saranno in– dicati nel scgue~te ordine: prima quel– li segnalati do tulle le librerie di una citlà, po:i r.Jia via quelli segnalali da un maggior numero fino a quelli se• gnalati da unti( ,ola libreria. Tra pa– rentesi, il lettore troverà l'indicazione deltc librerie consultate o che lianno. fino a q,ues'fo momento, risposto ofio nostra ridu'esta. Rinnooiamo a tulle le librerie inler• peliate, la preghiera di voler rispon– dere tempestivamente. L'importan:a di questa indagine, ai fini della conoacen• zd dcli' orienlamenlo del pubblico Ira la molta proclu::1one oclierna, è di per se atessa evidente. I doti ci vengono riferiti da ogni libreria in bose agli cf/ettivi bqllellini di vendda. Ro~1A (Librerie Ulrico Hoepli, Mo– dernissima. Dedalo, Scienze e Lettere}: LJ/ewelfyn: Com'era verde la mia vallata. Ed. Mondadori, Milano. Hemingway: Fiesta. Ed. Einaudi, Torino. Degli Eapinoaa: Il Regno del Sud. Ed. ~hdiarcsi, Roma. A. Giannini: lo. spia dell'Ovra. Ed. Soc. Editoriale Italiana. Roma. Castelli: Il Vaticano nei tentacoli del fasc;ismo. Ed. De Lu,igi, Roma. Levi: Cristo si è fermato a Eboli. Ed. Einaudi, Roma. Lugli: Roma antica e il centro mo- . numentale. Ed. Bardi, Roma. Simoni: ,Berlino ambasciata d·lta– li-a. Ed. Migliaresi, Roma_ Huxley: Eminenza grigia. Ed. Mon• dado,i. Milano. BoLOCNA: (Libreria Internazionale Riz.zoli). Ciano: Diario. Ed. Rizzoli, Milano. Degli Espincna: Il regno del Sud. Ed. Migliaresi, Roma. Sforza: Monarchia o repubblica. Ed. Mondadori, Roma. L!ewellyn: Com'era verde la min vallata. Ed. Mondadori, Milano. Cronin: Il castello del cappellaio. Ed. Bompiani, Milano. ESTETICA HERMANN BAHR: Eapreuionismo (intro– duzione di Mario Dc Micheli), Milano, 8ompiAnÌ, 1946, pp, 180, L 200. • ExpreMionismus » di He.rmann Snhr op– .pare in Italia venticinque anni dopo l'edi– zione originale tedesca. Venticinque anni &Ono molti, per un saggio, segnatamente quando il suo oggetto critico ha dovuto pa· tire eccezionali vicende, com'è appunto il • • s1n1stro caso dell'espressionismo: strtiziato nei suoi primi anni dai coalizzati attacchi della bor• ghesia europea, paralizzato poi dalla guerra, schiacciato infine dalla croc.iata nazista con• tr-, 1 arie degenerala. Pertanto il libro. scrit• to nel pieno fervore delle polemiche, appare oggi soprattutto come un riecheggialo elogio funebre, o meglio come una postuma apo– logia. Secondo il Bahr la radice e r essenza del– l'espressionismo andrebbero ricercate soltan• to nello svolgimento del • modo di vedere •· proprio della • stirpe » tedesca dal Goethe in poi. fino al Riegl, fino allo stesso \Voclf– Rin, il cui pensiero è qui diffusamente sol· tinteso seppure non mai citato. Conosciamo ormai fin troppo bene i limiti della liceità di questi discorsi in bocca le• desc:a, e come, dipartendosi da postulali spi– ritualistici, essi finiscano ineluttabilmcnle alla considerazione del sangue: al razzismo. Onesto è tuttavia il tentativo del nostro di far riconoscere, non senza grave sforzo. il diritto di Piena cittadinanza tedesca all'e• spressionismo, presentato come genuino frut• lo nazionale, contro chi già allora lo osteg– giava e lo bandiva come esotica mostrn~ sità. Comunque. se la definizione dei valori pla– stici dell'espressionismo resta pertanto quasi sempre offuscata, la protesta umana che fu espressa dal movimento acquista invece, nelle pagine centrali, rilievo e chiarezza. e Ridotto a puro mezzo - scrive il Bahr ad un punto t-- l'uomo è divenuto strumen– to della sua stessa opera: non ha più sensi da quando non serve più che la macchina. E' questa che ,gli ha rubato l'anima ... • Mai vi fu epoca più sconvolta dalla di– apcrazione, dall'orrore della morte. Mai più sepolcrale silenzio ha regnato sul mondo ... Ed ecco urlare la disperazione: l'uomo chie– de urlando la sua anima, un solo grido di angoscia sale dal nostro tempo. Anche l'ar• te urla nelle tenebre, chiama al soccorso, invoca lo spirito: è l'espressionismo•· In questa invocazione, in questo grido do• lente sarebbe dunque il significato umano dell'espressionismo. Ma, nella stessa pagina del Bah,, il modo in cui la commozione pas· sionale si trasforma in immagine artistica re• sta non pertanto ignoto. Tuttavia forse proprio in questa limitazio– ne consistono i motivi della sua superstite validità. Anche oggi una voce grida cercan• do la sua anim.a; ma la cerca attraverso mo– di che sono nntitctici a quelli di ieri, cioè attraverso un linguaggio chiaro e popolare e terreno, quanto quello espressionistico era chiuso aristocratico e diOicile. 1 n tal condi– zione, di conseguenza, ci sembra. che questa apologia di un movimento artistico concluso po&Sa ancora servire come eliminatrice - per auurdo - di rinascenti, perquanto op· poeti, errori. Quanto al messaggio strettamente formale recato dall 1 esprcsaionismo non sapremmo convenire con coloro - frn cui è lo stesso introduttore del libro del Bnhr - i quali pretendono che quel mcssoggio è andnto a cadere ben lontano, dove tutto ribolle nel , sangue nero della rivolta •• se è vero - com'è vero - che Ceorges Rouauh è an– cora una delle ligure più alte e profetiche della pittura curopet'l. H1r.cAnoo MusA·rr1 dell'arte 5 CRJTICA,.,D'ARTE SERGIO SOLJ\111: PicaSS-O. Milano, 1945. Su Pablo Picasso si sono avute. in quc• sti ultimi tempi, mohe pubblicazioni, ma neuuna, ch'io mi sappia, intelligente e tem· pestiva come il discorso che Sergio Solmi ha premesso n una silloge di circa quaranta disegni pubblicali nella notissima serie schciwilleriana dcli'• Arte moderna strn• niera •· Certo, dal punto di vista di una mate– riai.i c!!lprcssione, chi paragoni a quelle di Picasso certe recenti opere di Braque, può, dare la palm.."\ a quest'uhime, O&SCrvando che In intelligenza di Picasso, tende a farsi aTiusiva, e a perdere peso un po' più di quanto non sarebbe concesso al fatto stret· tamente pittorico: e che, insomma, Picasso, dilata da un angolo di progressione geome– trica il campo di certe proprie allusive, e decorative rarcfaz.ioni. Ma qui incide un fat– tore tempo che €3rebbc, nonchè difficile, ma veramente imp0,1:sibile valutare, se non lo ponessimo in rapporto con tutto il ritmo dc• gli svolgimenti picassiani, e cioè con quello della sua biografia artistica. Ed è ciò che $olmi ha capito, offrendoci, dell'intima. uni– ca sorgente del temperamento picassiano. uno specchio esemplare Solmi osserva che uno dei lati più proprii dell'arte moderna consiste, non più • nel· l'agglomerare i proprii caratteri in quelle vaste nebulose che furono le scuole, gli stili, il gusto dell'epoca» ma • nel chiudere il proprio gesto espressivo in una riconoscibile formula stilistica»: che Picasso è l'unico cche al momento di autodefinirsi con una determinazione quanto mai pungente ed esclusiva abbia saputo sempre evaderne di colpo mettendosi ad elaborare in un ordine figurativo diverso e lino opposto•: che I.a sua • più appariscente singolarità è consi• stila nell'estendere i proprii confini, e si po– trebbe anche dire i proprii contrasti, fino a includervi espressioni che in qualunque .al• tro artista apparirebbero inconciliabili fra loro•· Coerenza geniale quindi, difficohosis• sima, e vittoriosa. E si guardi la • cartella » : si guardi a come si volumctrizzi e 11intetizzi, nella Dama o passeggio del 1902, un motivo che non avrèbbc potuto esser disctiro a un Toulousc; a come, in Donna e bombino al porlo, del 1905, la testa della prima chiuda nel pro– prio acconsentimento diacgnativo l'idea di un peso costituito e fondamentale di tutto il suo magico, di tutta la sua parola poe– tica {e in un senso per cui il • predatore • Picasso sarà poi predato dnl pur eccellente Carrà): la ritroveremo persino, a malgrado d'un certo suo estrinseco ,gusto liberty nella Teda di donna 1905, a non parlare delle oniriche dilatazioni del principio che si tro• ,•ano nei MieHtori del '19. O ai veda, nel naturalistico, ma potenzialmente tanto fan• tasticnbile Cowlto 1905, quale f03se, in Pi– casso. l'insospettabile destino di un incontro con dc Chirico. Rabdomante di forme che poi avrebbe in– contrato e rnvvivnto trasportandole <nello spn• :tio d'una loro vita univoca,: è forse in que– sto documentale accenno che meglio si pun– tunlizza la storia della coerenu. picassinna. RAFFAELLO FRAl\"CIII Pochi anni dopo la rivoluzione Majak.ov– ,1:lt_ij creò il Fronte Sinistro dell'Arte (LE F), che in un primo tempo racco!~ tulle le tcnden::.e d' al)anguordia; il Vdwtemàa, il teatro di Meyerliold, l'Opojo:, cioè il grup– po dei Jormali,li, il teolro del Prolctk.cl' t di Eiscnstein 1 il •• cineocchio'' di V crtov, i co– strutlivisti ''induslria!i" (per dishngucrTi dai poeli del centro coatrulliviata). cioè Rodcen– k.o e Lavinsk.ij in arte, Brik e Arvàlov in lelleraluro. nella letteratura sovietica ra di registi e aceneggia!ori., come Ei– senslein, Vcrlov, Scklova1<,_ij, Trcl'jal.·òv, Brik.. Quel c/1'era avvcn.ulo per la pro•o. si ripete ancl1e per il film; la lolla cioè del materiale con la trama. I le/otay di/en• dono la cinecronaca oggetliva. il documcn· torio ,1:11 temi economici, elnografici, indu– slriali (di cui è principale aHertore T rei' ja– l(_òv) conlro il film recitalo., Praticamente il L E F ero una continua– zione del cubo/uturismo, portato sullo s/on• do della uita ,1:0viclica. Il panaggio datr uno oll'oltro è aegnalo da opere come il monu• menlo di Tatlin alfa III lnlerna::.ionale e t\'lislcrija•Buff di Mojak,osk_ij messa in scc• no da Mwycrhold, Il LE F pubblicò una vi– oace rivista clic prcs.:, il nome del movi– mento e ai mulò poi in ''Nuol)o LE F'•, nel 1927. li L E F innal::.a in primo piano la lei· teratura del /atto. E per loie lettcroLura in– :endc: monografia, feuilleton giornalistico, go::ctta e /olomontaggio, biografie, memo• rie, .satiro polilica, autobiografia e documen– to umano, diario, resoconto d'un proceS/JO, dcscri::ioni di viaggi, prunphlet, ,1:tcnogram– mi, regialra:::ione d'un comi::io. Ponendo un limite Ira /otto e inuenzionc, il LE F rin– nega l'arte Verosimile del passato. La bor• gl1esia - dicono i crilic, del LE F - non amot)(l i fatti, ma le idealiz::a::ioni, poichè la ,1:ua vila era meachina e uni/orme, e gli arliati dovevano raffigurarla nei !oro rifrat– ti in pose eroiche, come si vede nei quo· dri del primo oltoccnto. La letteratura del fatto inl)Ccc vuole es.sere l' eapressionc del– l'epoca ,1:0vic!ica, ma 1n realtà non è che l'estremo sviluppo del formalismo. •• Noi riteni'amo - scrive Sck,lovsk,ij - che le l)CCchie /orme della lelteralvra ar– lia!ica siano disadatte all'elaborazione del nuooo m.ateriale e che in genere oggi ci si orienti' oer,1:0 il /atto e il comunicato". E l'refjak,òo aggiunge: '•DolJ'cpoc.a del rac• conto e del roman:o noi passiamo a quella dello schi::::o e della monografia''. La letteratura utilitaria prevale su quella arlislica il manuale è più pre::.ioso del r~ manzo, • e il romanzo stcsao /10 valore se ri• suita da un montaggio di documenti. Brik. pensa che i falli po•,1:0no euerc meglio uH· liz::ati nel protocollo e nel proclama. li pri– mo non li dc/orma, ma li ,cgialra in lutla la loro realtà, il secondo int1ece li de/orma in quel .acn,1:0che gU è ncccua,io. Il ro– manzo, .secondo l'opinione dei critici del LE F, non può fis:.are il /allo nè eucrc grammi, pro•petli atatiatici, &cale d, ci/re specchio dello realtà, pcrchè la coslr.u::io• che hanno valore d, inlerc atro/c. Lo ,1:!cs,1:0 ne del &oggetto neutralizza il materiale reo- catalogo degli eroi diventa uno schedario le, privandolo delle ,1:ue qualità specifiche. di polizia. Più che su dati ca/etici, la poe• Eppure ci •ono romanzi che rientrano nei sia di Scl'vinslt,ij poggia su dati extrolet– limili della "/atlogra/ic''; Trcl'jak_òu cila terari: induatria, tecnica, politica, rcclame, quelli di Fenimore Cooper, clic aolo più tor– di prcacro l' aspe Ilo di schemi letterari. I le/ovtsy eaallavano 103 gio,ni in Occi• dente di Borìa K u,cner, manuaie di gcogro· fia economica, raccolta di nudi /atti, come esempio di letteratura uluitoria. La claHc operaio - acriuc A, vàtov ('° Zve:dà" 6, 1925) - esige cronache di coae accadute, non pro,1:e d'arte. li reporter, l'agitatore, lo scrittore di ''ordini'' e di prolocolli &tanno nl centro dcll'intcre•se del LE F, come /i· gure dominanli dell'epoca soo1elica. Lo sic•• so si dica ~r l'orgoniz:atorc di comi::, e per il creatore di dubs operai. Se Brik, orienta lo ''/altogra{ia'' ucno pro• tocolli e proclami, Sck,lovsk_ij invece. rifa· ccndo•i a Rò:onov, riOcla il guato del dio– rio, delle memorie, dcli' a.ulobiogra{ia. 11 tac– cuino, che prima era lo aladio preliminare, la prepara.z.ionc del romon::o, ha ora più im• portanza del roman::o sles.t0. LA prosa russa, secondo , dettami del LE F. viene a dioiderai nelle auc:: parli com– ponenti, come la poesia nelle mani dei cubo/uturiati (lingua transmcntale, immagini, intreccio /onico). A Ilo steuo modo, nclte ri– cerce dei /orma/isli l'opera d' arie è ,1:mon• tata nei suoi dementi; ritmo, linguagBiO, melodia, aislcma di imagini, rima, comp,.• sizionc liri'co 1 vcrsi{ica::ione. Continua nei giorni del LE F la rii;olt del maleria!e, ini::iatasi col cubo/uturismo. L'artista di venia raccoglitore di doti, non pi~ poeta, e le cose entrano nelle pagine ::cn::. czsere tras_ligt:ralc, Sei' t:rns #t.ij dice: "com.'." ognì poeto, io ,0,10 il cuore della •lalistic, ; lo voce della /olla è la mia nuda Cocc... •·. Scl' vinsk.ii /u il leader del costrullivi~mo, scuola che deriva in pieno dal LE F. Pc: convincersene basta leggere il romanzo in versi Pusctorg (1928). in cui Sel 'vinsk.ii in· lroduce il linguaggio commerciale con dia• Majakovskij cronaca, annunzi economici, corrisponden::a L'inlereHe per il folto porta gli scriliori del LE F - e poi i coslruUiviah ali' csal– ta:ionc della ga:zelta. La go::::ctta, essi di– cono, ·per l'uomo .t0Vietico è quel che la Bibbia fu ocr il cristiano. Giorno per gior– no nei giornali si va componendo un epoa di cui noi slcui aiarr.o i prolagonisli. S. Trct'ja~òv scrive a qce$lo proposito (in ''Nooyj LE f'•, I, 1927), • '• Noi non dobbiamo aspettare dei Tolatòj, pcrd1è abbiamo il nostro epos_ II nastro epos è la ga:zelta''. Tra gli esempi di proaa Jotlagra{ica si ci– tano di solito Den Sci-chua e Czhungo di Trct'joJtòo: il primo, biogra~a d'uno .!'lu· Biblioteca Gino Bianco denle cinese, cost,uila secondo il principio dello "bio•intervista''; il ,1:ccondo, docume•I• to suita Cino con!cmpornca, fondalo su ma– teriale giornalistico. Una cronaca non può cuerc inscenala, perd1è la conce::.ione d1' cronaca csc(udc quella di mcHinsceno. Quel clic import.o è la tra3crizione del /alto (''/ol(topolt,a:''). /1 film senza lrama (• vnei,-;ro1X1ja fil'ma •Ì e lo cinccronica lwnno le loro origini nel Po– th,•journtJI e sono inaicme il superamenlò dei films espre•sionisti aen::.a conlcnulo. In quegli anni era molto popolare in Rusaia il regiala 1ccleaco VVoltcr Ruttmann clic, con la Sinfonia d'una giande città (Berlino), era poHato dal film "auolulo" (o suprema– tisia come diceoono i ruui) alla cronaca co· slruita aui Jatli. Se la prosa di Kuscner è arida e misura· la, quello di Mojalt_ovs/tij ne La min sco• perla dell'America ha lo vfoodtà della sa· tira politica e un tono iperbolico e oralo· rio, come le poesie e /e "agilk,i'' acriltc d.u– rantc lo atcsao viaggio oltreoceano. Una vol– ta per il letlorc ruHO l'America era quella di Jack. London e di O. 1/cnry; MajaJt.ov– sl(,.ij inoccc, do ,1:critiorc del LE F, metle in rilieoo, ma acmprc con /are polemico, lo tee- Data la premes,a che protocollo e pro– nico e /'indu,1:lrialiamo. Esempio di pro,1:0 eia.ma sono superiori al romon::o e lo ci• coslruilD ,1:ui /alti .sono onc/1c Konduit di necronaca al film recitalo, non c'è da mera• Lcv Kauil', insieme di noie di condolla del v1'gliar,1:idi /ronfo ali'uUermazione ciac la ginnasio di Pok_rovsk_, prolocolli, appunti di /otogrc,fia l1a più importanza del quadro, diario, e vecchio memorie, e Terz.a Fabbri- pere/tè riproduce /cde!mcnle la realtà. Le ca di Scklov=kij, aeric di feuillctons, ri/lca• pagine del "Nuovo LE F'' sono piene di sioni critiche, ritratti di amici. - conaigli fotografici, come un manuale I-loc- La prosa del LE F è dunque ben poca pii. I le/ovtsy non oogliono ritraiti dove le cosa, specialmenlc di fronte alla critica, al- persone posino au uno sfondo speciale, ma l'aWoità cinemalografica e alla poeaia, che /olografie dell'individuo nell'ambiente del vanta poemi come Bene!, Lenin, Per questo, suo lavoro quotidiano: per c,cmpio, Lenin di Majol(_ovsk_ij, come Semen Proskakov di in un comizio. Rodcenlt.o rilrae 11trade /er• Asecv e Rui,1isci, Cina! di Tret'jai(,òv (au- rate, manoore militari, vedute di Mosca. tore anche di un dramma omonimo). Ma Il LE F finisce dunque per perdere di vi– quel che oa rilevato è l'in/l·Js,1:0 largliiuimo sta la lctleratura e porta la sua allcn:ionc delle teorie del LE F sulla proaa di ,1:crit• su! cinema, la /otogra{ìa, e le arti ornamen– lori lontani e ,pca,o avocrai O questo mo- la/i, Si infcrcHa. ad ei,empio, di mobilio Ot·mcnto. utilitario, modelli di co1lumi aportivi, pro· Basterà qui citare Tad:thikislàn . settima getti di dubs operai, "impaginatura coslrut- liva'' dei giornaU. Ma quealo aooicnc ormai repubblica di Pil'njàk, Prologo di Kwèrin, i nel periodo della dce,adcn:a, quando Majo– roman::i storici di Tynjànov. il Racconto ltoui.rtij 8 • allontana dal movim..inlo. Un giu• del brigadiere Sinitsyn di Vaavolod /l)Onov, di::.io sulle diverse opere elci le/ovlay ,arcb- 1 nomadi di Tìcl1onov, La prosa degli on- be oggi calre'!l.amenlc rigido e aswi spc,1:– ni del L f; F riaulla in genere di brevi /rom- 80 ncgalivo. Tullovia non ai potrà ignora• mcnli incollali. Erano gli onn1 ne, quali in Ruuia •i affermò, con Kulesciòv, il mon• rcj· c7mcL/i_c; il ~tf~ P_~lon,~ij co~ s.uo Lag~io~ i _c~i procedimenfi furono largomen ~:;~o ~coria. ~e,° fati~ ~cl;~ re~l:~:tu;:r~: t~ 1mtlat1 ,n _letteratura. Il. morilagg10. sc.r vietica. Ma non c'a al di là del tono boz• 1)1(.)a ad organizzare il malcnalc lcllcrano In ,r 1 • 1 / ' • r · · una aucceuione rapida che e,Orine il mas• ze ,s ,co, a. c~n _eu1one; g i ooocnrme~h • d' . . . d· . 0 , I I restano eslcrion amo aUa nuda cronologia~ ;:::~ il' L1?': 1 ;;;ic: 1a' t:::::\ic:1 j 0 ~;: è raro l'esame di co,cien-:a. anche al cinema, educando tulla una scl1ie• \,u•LO '\1\111\ Hll'Fl.11\0

RkJQdWJsaXNoZXIy