Fiera Letteraria - Anno I - n. 7 - 23 maggio 1946

8 Fl EHA LETTERA HIA LO SP ET TATORE I I\LIANO ieri sono scesi dalla ridente cittadina etnea dioersi camion carichi di gitanti. '• Ora il motore e la macchina automa• bile per ricorren;:e e impieghi di tale ge• nere .t0no !irJcllalori; e la oelebra;::ione 110 perdulo e.tpressionc e colore '•. I FI IEHE D\1.1.A l'HO\I\CI\ di MARE Lucania Ncuuno di noi ho mai vi•to il mare della Lucania; polremmo /orse indicarlo punto per punto, dorJe nasce e dooe ha termina, ,apremmo benisaimo troOore il ccapuglio, la pietra e magari il granellino di •abbia d1c aegno il limite, ,un limite beato ohre il quale ci acntircmmo 11tranamcnte turbati come i ragazzi che per lo prima oofta ,,ccusano, fuo– ri l'uscio della propria dimora, il miracolo e i/ limore del luogo estraneo. E questo ma• re •conosciuto, giorno pcr giorno, dioicnc il ,onluorio, nel quale, dopo lungl1e e soJ/er-lc c1pcricnzc, troVcrcmo lo ragione giustificata nella nostra oita. Nei paesi, nelle contrade, pen1iamo da anni a tJUeslo ragione, e da anni riceoiamo il male di simili pensieri; molti aecoli fa, su/ limite dc! confine, al mare, oennc da Samo il filoao/o quarantenf'e e affondò un dito neUo rena. Un Numerc centro dell'Armonia, E oide nel lento ince– dere di ,una formica roua clii.tsà quali dati, poi 1'n una pianta, il un •ano, nella scorza di un ulioo. Noi oggi non abbiamo fede in simili co.c, non abbiamo tempo disponibile· al poo,ero manca il tempo per stendere la mano. Levi inrJcce è riuscilo a conoscere la atoria del drago di S. A rcanRelO, lia .saputo di .tlregl1e. di .tlaf/ilatori', di malarici, di megere; Eugenio Co/orni, ,otto il caatello di Federico Il, a Melfi, cercaoo la Proooiden– %a Tcodiceana di Leibniz, sedulo .tui lrat. fati eri'lici di Ru.t.tel, .tu quelli e.tpo.tilirJi di Nourri»on e cli Ra.tpc, sulle ricercl1e fo. giche di Coulourat (il ciRno .t'addormentaoo piangendo). L'uno e l'altro acoprioano qual. co.a, come da aecoli ,ta .succedendo in que– .tla regione; i oasi or/ici di Armento hanno lo ale•ao candore di un .tonello dcli' in/e/ice I.tabella Morra, la pocteua del Sinni, caro ricordo del Cinquecento. Ed è curioso come i /iumi, ormai apparlengano a qualcuno (non mi fraintenda l'nmico Carlo Levi. nea– s,uno cli questi peraonal{Ri rid1iede o lia ri. chiesto il pedaggio o diiccl1euia, come il suo nobile Colonna, .t/rutlatore dc, sanfar– cangclesi): il Sinni a I.tabella, il Boscnlo o Valéry Larbaud, l'A,:ri a Leonarclo Sini• .tgolli. '' O Sinni mio" "A Iberi, rovine, terrapieni del Ba.tento " " Di là dalla dolce prolJincia dell'Agri ". Qui realmente .ti è lra– •mutata l'Armonio di Pitagora, in quc.sta opparlenen;::a che rende lo .ttraniero nc»lro, e le no.sire CO.te oicine a Dio, E 1 .tempre silcm;:io in que.tti luoRl1i, nelle campagne le capre s'addormentano, il cielo tcr,iHimo en. tra claRli alberi, silen::. io.to. Nelle borgate. nelle contrade la vita ~ semplice. legata a .suuurri, a ;:illii, i /orni .spalancano le bocche, gli uccelli notturni cooono nel fondo della terra, prima di lei>arsi .tulle C(lac grigie. tic. pide di aole scompor.o. Il Sinni perde il cardo che l'amante nobile spagnolo o/Jrit>a alla pocte.t.ta, il /3.oacnto leggero di canne porta a Larbaud, il letterato del 'acqua mi. nerale, il •igillo per un a6etto clerno, l' Agri apre la Luce dei Campi Elisi. Osgi questi nomi valgono qualc0.ta; l'inlcreue della no• ::.ione 110 uno •ua giusli/ica;::ione. A I/oro Co– /orni, Larboud, i domenicani, Giustino Far• lunalo, i ge1ui1i, i veccl1i professori internali. non erano che nomi, oggi a Tricarico qual. cuna parla di 8j;;rn.son, ad AiJigliano un p1t. tore cono,<:e Cl1agal/, a Matera un gioLlane leslardo pro/c.t.sore aUerma che dopo Car– ducci e Pirandello la lelleratura italiana è acuru come il Sauo. A Polen;::a molta RCnte è sLleglia: /' aooocato Dc Pilato ha comprato il numero 26 di Lellerulura, i /ratei/i Tantalo sofJiano soddisfalli sulla brace ar!lcnte, con gli ultimi lirici ,pagnoli sotto l'ascella, e i "Rencontrcs et prétextes •, gidiani su/ ta• oolo di oia Viggiano, palaz::.o lnci.t; e men tre nella libreria Marchc.tiello il pro1111edi. tÒre, dalla medaglia dantesca sul panciotto, rumina Tibullo e Oro;:io, il Circolo Univc. sitario ha banclilo un concorso per un rac. conio di ambiente regionale. riserooto agli scrittori •' delle prooincie di Poten;::a e d, Matera clic non abbiano superato il 3S 0 anno di età e d1e non abbiano mai pubblicato scrilli su pcricxlici a di.iusione na;::Ìonale ", I gio11ani studenti di belle lettere, clic tra scorrono c/i'eci mesi all'anno nella stnn:a do– ue sono nati e due come premio nelle aule e nei corlili delle 11ecchic Uniuersità di Barr e di Napoli, non l1anno migli0re occa,ione per tirare /.uori dal cauetto i racconti inlcr minabili cl,c vanno scrii,endo da qualche anno. nei giorni di aulunno, prioando.ti t>O– lonlariamentc della pauegJ.!iala alle argille di Macchi'a Atfnrcone. Maccl1ia Marcane per qualcuno lia meno inlereue di Antonio Bari. li, A reliecldc scom,oorc dall'ambito delle a::.io ni di q11alcl1eantico rapina/ore di /aoe. di taoole al Lnbornlorio, elci sognatori sui pa rapclt, del Muraglione. Il rapina/ore legge •, Le consic/era;:ioni .tulla storia del mondo'• di Jacob 8urelt_l1m -clt .il .sognatore i •• Fiori•• ,inisgalliani, " libro Wcrther '• per i giooo– ni di questo poeac. Oggi questo aooienc in Lucania. e dell'altro ancora: i litil(i dei bam. bini sugli spia::.:i, le proccuioni pooeri.t.time, i canti negli orli immc~si nella luce tcnem del crepuscolo. lo e ncuuno /orse .sapremo pcrchè Larbaud spese molti anni, al prin– cipio del secolo, in qu.esti orli, nei ccmncli di Centomani. Il /rance,e aoeoa cerio xo. oato nella terra e lrolJOlo un segno, non dico un imbuto, un panno, un foglio, un ,egno che per Co/orni, an;::i per Leibnitz, /u la monade, per Giu,tino Fortunato il fonda. mento geologico-economico. Che /06,e !•A. tellana? O il silen:io di questa regione cho rende lo .tlraniero no,lro. e le nc»tre c<Me i,icine a Dio? Anche gli internati, o con/i• nati come ,i ouolc, fino a qualcl1c anno /a lrascorreoono ore lungl1is,ime in si'len::.io, e laaciaoano i loro raga::.zi fuori l'uscio, .sullo scalinate delle chiese. a giocare o oui di pesche con noi. con i noslri /ratelli ,col• zi e sani. Qualcuno di que.sli raga::.zi im,-arò il dialcllo. t>enne con noi alla 1tla::.ionea ru. bar carbone, salutal)O le nostre madri se. BILANCIA delle OPINIONI Gli scrittori e la politica Ouranlc il ,·cntcnnio, gli :.crillori e'cra• no rhiu~i nei loro gabinclli da h1,oro, im– mer~i nei loro studi, indifferenti tti dam,:i. ri che dalle. sir-ade e dalle piuz7-e !iltlivauo fino olle loro ::.tanzc. ;\llor:i, per dugg1re ai 111illc h..ntacoli con cui la JlOlilicu unì– ci:1lc voleva ghermirli, si chiudc,•11110 nella ~t torre d'a, orio » dei. loro etudi. nella di• rc~a dc.Ila « .-.poli1ici1à » della cuhura. An• che &li st:rilloi-i avcrnn le loro idee sullu costi pubblica, mu chi le cono•t·e,a? I vo· chi ch'cr:1110 a coniano con loro, e 1Jpes<-o ucmmcno <1uelli. Un primo schieramento politico degli ::,ci-ittori 6i ebbe dopo il 25 Juglio 1913, ma il brC\e e:.1"t1.:ri111cnto t1c• monalico e l'urgenw di grn, i problemi (lu ~uerru, il pericolo tedc-co. ccc..), non coi ~e111i u lulli di prendei-e una posiziune chiarn, Ilf'cisa. Fu durante il periodo della occupazione Ledc•ca, (1u:111do !!li ~nillori 11i ,inchiu;,cro nei loro gubinclli da iavoro, c1uawl,, chiw.ero nuo, amc.ntc porte e linc• c;lr 1 , per non udire i t'lamori. <1ue•la volla mi~ii ad accenti •Iranici-i, eh.e ~al1\ano {lalle piazze e dalle -.1rude. fu du.r::mlt; quel 1,t..riodo che, ragion:mdo eui fotti. le idee .ancora co1:fu,•e in molti dhcnrtt-ro d1iJrc Ot:gi, .;li scrittori lurnno già pi-c--0 J)O· ~izione daHmli ai folli 1>01itiei. e og1111110, 11i,-u. rcagi!ice ~ccondo il proprio !cmpcra– nwnto e il J>rop.-io :,Cnti111cnto. E capila un,•he ~pesso che gli eci-illori inlen•cng:ano dirc11runcn1r nei folli p,,li!ici, cd e~pnma• no (·on un lini,:u11,;l!io prcd,;o e con un Jo• devolc i111peg11v i loro punii di ,i•l,1, le loro imprc~'-ioni. Ed ecco Luigi Fo ..colo 81:11t"dt'lto, 11010 per i suoi '-ludi sulla lct– terotura france•c. ccrhcrc per il n. 27 <ld Momlo Je -.ue impre.~ioni ~ul congrc'-.!-0 del P.1r1i10 Socioli~1:1, e condurre uno acuto di~:imin:1 '-Ullo ci-i•i inlerna Jj <1ud 1rnr• lito. "No11 !ii è C(lraft('ri::llto il IJ)(1r1i10so• citih.~tc, 11m111do si è dC'llo soltwllo. come fu ,folto, eh'c~so (' il fJflrlil<J d••ffo .,(111!1 bo,aà. d'ell(I lJo,lli, Jrr111ce,co11a. l.u .~11,1 bu11uì è q11olcos11 di 11iù: è sellJ di triu.sli:ia, e vo• /o111,i di srmlicare dftl momlo 1,me te in• J!iu.sti:1c, di cui è solo re5ponsllbile l"uv• mu. i·· u, lllrri l,crmitii l'llCOllWzim1e ,1; u11 compito eroico. r'oichè tra le i11giusti.– :1è ,J,1 srmlicare ce ,ie so110 di ,111eUe ·– in /Jrimo luogo lo />iii grllve, que/fo eco• nomic11 - cl,r .~i di/crulermmo fi,w llil't•· . ,tremo e 11011 Cl•th•nu1110 mai che t1l/r, Jur· ;::u. Pruut'Cre a vessiUo fo Gi11,-,1izi11 11011 (' m111ift1rc la vitt1. 110,1 è rinnegare la libcr· 1,i. Tout cc 1icnl. La civilui è 11,w so/o. Y11t1Idire (H1rtirc ,h,I 11iù 11rgc111e e r,11.rnrc ai {t1tli. E' 11nt11rt,I,._-. che il soc:,,1i~mo tlbbw 1m wt • 1•rs:,,illo. E' 11mo come par1ito ,fedi umili, dc[lU. 01111r<:5:)i. e lo è miche us&i, og,.;i che ;. 1live111t1l(J dtl 1xrrtito degli ove· rui it 1mr1ito di 1111/i I ltu:oratori, Giu::,li1.b t.u-01. dire rwollt1. Vuol. ch,.e ~01,rmt111t,., sperc,11:a, Lu JJiÙ Mroce bestcmmÌll c/,e si Siti ripctultl fii, Co11i;rl•~SQ è c/,e il f'llrtito S,)Cialista t1.~.w1,,enì 11llorfl il suo com11i10 q11a11do rm•lflll('r(Ì i 1itL-0·ri che avrù foscillti ,·llderc fo borgl,c,fr,. /f ,,rolP',1ria10 lm 11110 scopo fl,CSl1i più 11110: reali.z:are e rc– gahir<> , sso flllt1 borghesfo il 11wg11i/ico MJ• l(llO di giusti:iti che lw ricevuto egli M('~Q t!rula pro1Jria 11mtm '1ù e ,tal i,ro,,rio d,l• fon·". Le malattie della spirito l co111a11i Cl•II le lcllcrature Slranierc, s1,ccic con tjuclla fr:11H"cse, sia direllnmcn• t~ sui IC~li rlic con le vi,;;i1e di 1o,crit1ori e pr,cJi i11 l1:dia, '-U'-cit:1110d:1 noi le I)iìa op• 11usle rcuzioni. Lo ~i C visto, J)cr c-cmJHO, in occn,ioru: dt•I , iaggio lcllcrario di f',111l Eluard in alcune c111i1: il mondo d'c(lli ~,·riuori dl\i•o i11 due: <'3 una pai-tc chi :.it..c'3m:l\a, d:1ll'allra t'hi di'-~e111iva e par– la,n d 1 111ala11b dello 1-piri10. Nell"11l,i1110 1111rnern dcll'Ultiuw. j rcdauori dcll:1 ri,i– .:=ta si domnndano: <• Eluanli1c :1l't1l:1 nn• elle a Firenze?». E :illa dom:rnli:1 fo11110 1'"guirc quei-In noia: "li /JO(•l(1 ,/('[/(I "resi$h'IIZ(I" 11011cJ11', e.\·surrNdi,111 l'mil l:,"l11ardha co11 gt•/ùfo B b 1oteca Gino Bianco condo il ni»lro uso, con ri,pctto,a e afJabile sincerità, apalmaoa .tulle /elle di pane scu• ro un goccio d'olio, una po/ocre di .tale, granelli di origano. Cc»lui sarà il Larbaud di Amburgo, di Vor,aoia, di Praga? Vcrrà dal suo pae,e il secondo omaggio, le nuo– ve •'J'oésies de A. O. Barnabootli"? Qualche ponte crolla ,ui cor,i d'acqua, •P•risce un secolo; poi tutto è eguale qui, nei paesi le albe l1anno la stessa mcra11iglia, nei i,iottoli panano i muli, i corri, cadono re ombre .tulle colline, .tui laghi acquitrino.ti sulle chiese. Ma i ponti .t0no tanti, pcrch'è lanh sono i torrenti, abbiamo molti secoli da11anti a noi. Sa chair spirituelle a le parfum des anges Fino al mare che 110n conosciamo, .tu/la rena dooe è segnalo il Numero. Giorni fa mi hanno dello che in Italia qualcuno comincia ad inlcreuar.ti della Lu• conia. Non è Guido Dar.so questa volta. A ca,a mio padre ha detto d1e l'cs'ate s'an. nun::.ia secco e se non pio11e tircrcnno fuori San Gerardo Nero. ''A pensare che abbia• mo il mare da due parti, ha aggiunto . .un mare che potrebbe laoore i nostri orti e le nostre miserie ". C1A, Dol\J1,:,1co G1,,GNl STRACITTADINI SMIDOLLATI •• f cervore•i .sono buoni, allegri, .timpa lici. Agli intrugli alcoolici degli smielo/lati stracittadini, pre/eri.tcono il robuslo vino del– la loro generosa !erra. Si tratta di un popolo .t-ano, avoez;::o alla i,ita patriarcale. di cui ,a gu.stare le gioie intime e •· (Dnl • Rapido • del 13 maggio). Premio della Yendenunia Per aderire a numerose richieste dei stri lettori, pubblichiamo lo statuto del • Premio della Vendemmia •. Sollo la pre.iden;::a di Trilu&Sa è i.tlitmlo il •'PREMIO LETTERARIO DELLA VEN DEMMIA" con tre Commiuioni; una a Ho ma, una a Firen;::c, una a Milano. Per il 1946 Verrà conferito un solo prc mio di lire 200.(X)() a un 'opera narrntiva cdi. ta dopo il I. gennaio 194S. T erminc ultimo di presenfa::.fone delle opere è la mezzanotte del 30 giugno 1946. Le opere dooranno eHere .tp~dite contem poranemnente in s.!tle copie alle aegreleria delle Commi.ssioni di Roma•Firen;::e-Milano e, precisamenle: Tre copie alln Segreteria Generale di Ro ma preuo la Trattoria •• del Buco'• • V io di S. Ignazio 8. Due copie alla SeRretcria e/ella Cornmi.t sfone di Firen::.c, presso aoo. Loren;::o Bar Piccola Italia I belli, pia::.:a S. Maria Nooella, 23. D.ue copie alla Segreleria d<!lln Commi.t sionc di Milano • Casa della Cullura · via Filodrammatici. S. CANI E BANDITI Il_ban_dito Tarallo, dello•' Scorpione••, /u ucc1.to rn un paese della Sicilia durante un ~on/litio coi contadini. Ne.t.tuno clcg/ 1 obi• tanti del luogo i>olle/are la guardia al morlo, e uno di e"i, cerio Foti, di.tsc clic un ma/. oivente come quello poleiMno tranqui/lamen. te mangiarselo i cani. Ven.uto · a conoscen;::a del /alto, il Molano, capo ·della banda dei " leoni del bosco 1 ' andò a prendere in cosa ~I Foti", lo conduuc su/ luogo douc giaceLla 11 cadavere dello •'Scorpione" e qui lo uc– ci_sc dopo aocrgli dello: ••Ora /arai la guar– dia allo Scorpione per .tempre''. Il giorno seguente i ,. /coni del bo,co " prepararono 110/enni funerali allo "Scorpione'', e tutta la popola;::ione /u coslretla a .teguirne il /e• retro irt, corteo IL SENO OPPRESSO "lniMno /o violen;::a, ora, o mc s1es.t0! Ora devo, ora deoo la lua mano .tlringere un po' col mio furore insano dopo che il .ten t'aorò di boci oppresso! ... ' 1 (Da • All"ombra degli aranci I di Nicola Maciaricllo). IBADIZIONE MENOMATA La festa di S. A I/io è staia celebrata a Catania nel modo consueto. "Però, aggiun· ge il Corriere di Sicilìa, ci è acmbrato che la tradizione cominci ad aoere delle meno. mozioni. " Si va a T reca.stagni in macchina e quan– do a pouibile ci si va ancl1e in camion; l11cm1tez::,(I rccitflto, dtwtmt.i al lit'I mondo 1111c/le11mu"~ fiorc11ti110. ltt .~1111 ormai. 1iott1 co11fere,1z11: '' IAt l)Oésic ,,,, servicc rie la vCri1é". A 11oi che uscivamo alt11w1110 Je. moroii:zo11. i111·ero, dulfo ,..,,,1,, - 11Q11 è 111. /11tti. come già c,mfe.c.~ò Flm1ber1. 1111a delic mus.,ime 11mbi:io11i /rm,ccsi. qm!Mtt di de• murr.liz;::nrc? quel veccMo {ttfJO di Gior• gio dc CJ,irico /u, 1•0/uto riJ>etcrci tc.stmri– mentc 1111 giudizio già e.s11rcsso 11cl cor.>-0 di mili .sua rec.c111e i,llcri•iStll (ap1>ar€a i-,u.Ua « Fiera Lellei-aria » aggiungiamo noi iN!r i le11ori di quella ri,•is1at: "Anche t111t1 mi p<1reche rcg,1i Ili 11w11ù1 di /orsi illflue11 :ur,• dagli strtmieri e di 1•oh•r /HIS$trrc per s1111ui11tellige111i, .~11pf•rrt1ffi1111li, s11JJcr/11rl,i, ~1111eraggior11t1li. lo pr1111orrci di a11rire delle r,,cre e prn/JTÌ,e di11icl1t• 1wr l[IWrire i Jrm1comm11 ( o /nmcolutri} come .~i gu«ri• ~cono gl'i,11ossicati di ,1ico1i11a "'. Letteratura e rnetofisica in Francia A ,·lii scorra l'ullimo fn~.-icolo della ri– \i!,la Ji J. P. Sorlre - '/'cmvs Modl!rnC:. (uprilc 1916) JlUÒ :1ccmJ'•rc di 1'!1iudnc In ll•Uurn dcl/:1 J>arte d1c ci i111cn:ssa pili di. r('ll111ucntc, <1uclb lc.llcrnria (la rivista trnll:1 anche di 11roblemi socinli (•d econo• 111.ici1con un :.enso di f.C<.,ntcnro. Come se le 1,rime pagine, (lHCllc {'hc Simone dc Bc:1moir ha inti1olato ,, Uul'raiure cl ~lé– lnph~ ~iquc ». g] i a, e,-.cro prum~o co~e rhc le :iltre non lia:ino 11 1 e1nlcnuto. Non ,aranna prese in e.tame le opere che non r.Jerronno ,pedite alte Ire Commissioni nel preacrilto numero di copie. E' consentito ai membri delle Commi,sio ni di pre,enlare alla gara un'opera di 1010 ini;::ialioa. Le Commiuioni si riuniranno cli' re,:ola il primo mercoledl d1" ogni me,e, per /'esame e la diicuttione delle opere, e ciascuno p,o porra, con i,otazionc, tre di queste alla giu ria, che .t-ard formala come detto più aoan ti. ~ fa11egnazionc del premio. Dopo m>er designalo le tre opere ogni com miuione eleggcrlJ Ira i propri componenli tre membri della giun·a mede.timo, che .tnrà così compc»ta di natie giudici che ai ri"um ranno· a Roma al tempo della oendcmmia per la scelta· dclr opera da premiare. E' ammessa la oota;::ione per iscri'tto. Sono sttite cotitituite le tre giurie. Di quella di Rornn ranno pnrlc: Dante Porrino, Mario Vaselli, Giulio Morroni. Antonio Baldini, P P. Trornpco, Arnaldo Bocelli, Ren&to An gioi ilio, Bruno d"Agostino, Diego Calcagno Mario Mafoi, Mario Pelo,ini. Segretario gc nerale Manrico &rtolini. tesoriere Silvestro Amedeo Porciani. Giuria di Firenze: Luigi Bellini. Vincenzo Chianini. Raffaello Franchi. C. E. Cadda Osc11r Gallo, Tommaso Landolfi, r--:icola Lisi Armando Meoni, Giovanni Michclucci, Ra niero Ricci, Leone Traverso. Segretario avv Lorenzo &rbetti. Giuri& di Milano: Giuliana Beltrami, Leo nardo Sorgete, Raffaele Calzini Franccsco Flora, Piero Gndda Conti, Ma;io Melloni Cesare Padovani. Ernesto Roger. Alessandro Pelleg-rini, C. Titta Rosa. •· Non è un t'(l'SO che /'esi.~te11:ioli.rnw ll.!11ti oggi. di csvrimersi sfo meditmtc trlll• rnti t'.Corici, s·a u11rauerso la Ja11tasiu: è u11o sJor~ per co11cUùire l'ogf!ettivo e ,l ~og• gcllwo, il reforiuo e l'nssoluto, l'im11umc11· te e il trosccmlc111e: ..• e se la de!Jcrizimi.J de!J·essere r.mmula cilfo /1foso/1a 11ropriu• mentt> della. sol1tm10 il roman;::o :..urù i11 8~fldo di evoctlrc 11clla sua verità compi.clii. ~mi:olare. temporale lo scaturire origitwle del/"('.cistet1Z-O. No11 .si trarta 1111i f)er !O scrit• tore di trasferire su tli 1111 picmo lcttcrr,rio le verità gi,ì :<itttbilitc sul terreno mcwfi.~i– co. ma di cltirtrire 1111 (ISJ)Ctto dcll'esperic11• :ti mcta/is•tx1, clw ,10111mò uumi/rsrnr.,i •,I. lr1mc11ti: il suo carattere sogg('ttfoo, siti. go/ore, drtm111w1ico 1 e i11sieme 1t, sua t 1111• big11i1à ". Comunque 6arelibe 1>i!lciu10 1rovnre ,wl– le pagine che seguono, e sono dc.dicnce in grandi5:5-im11 parte ullu narraliva, quale!., e~e111phfit·azione di scriltura metafi:.ica cd c~ii-1enziali~1a. E' proJ)rio quello che manca: di qui ne• 6cc un i;cnso di éproporzione a 111110 il fa :'t'it'olo. In ogni modç si 1>0sso110 leggere due rac1•0111i. brevi e :q;uraziuti, di Colellc Audry: llonhcurs - Ennui - Che in 1,1 lune parli, 110.n sono rorse realizzati cori una pie11en:1 vcrumCJlle liricn e reslllno su w1 torr~'no :rntobiografico: inf'olln1i :111:1 memoria. La ma111era è quella che Ccc<·hi parlando della Woolf, chiamò dell'infini 1amcn1e pi1·t'olo e in <1ualche punlo può ricordare .i modi, ,1ui da noi, dell:1 1 \lan zini: con minore I quisitezza e un più tcn: pcra10 rigore foi-nmle. Il 1ra1>osso dai cri tcri usu:di dell'introspezione psicologicu ~ un'i11dugi11c di naturn 111c1nfisic:1nou si rcn lizza ne1>purc nel ractonto di A. P:1llo i11 1i1olo10 (< Le milicicn v. ··t(•ggevo molto <1111mdo m'MJQ dicio11'm1• ,,; : lcgg<'vo come .'l• lcj;g< sol/fmto ,, 1fl1ellci etù, co11 c<md.orc e /:H.1$Sio JP. Aprire wi ro– mc,11::.0 era cl-Ovvero e11/rt e i11 ,,,, m011<lo: rm1crc11J. lempt)r(l/e, 1:/Jolla10 di figure e di 111,n•11i111c11ti si11gol11ri; 1111 1n1111110 di filo· so/iu poi mi rnpiva oltre /(' f)llrt.X'IIW terre– ne 110.1/a .~cre11ittì degli s1x1zi s,•11:(I tempo ... Dopo lllJCr ,,e11sa10 r,mii,('rso 111ediu111c Spi .. 110:tl o Ka111, mi cl,icd('i.;Q: "Come si /JUÒ ('S\Crc l(ullo /llt11i d(I ~cri1•Cr(• ro111<111zi? ••. La ripnuhuJo.,., dc,gli •ui1tiedi~g11i 00111cnu1i in •1uc••o Mt,, <11U111do mi stocctwo da }11lie11 orel o gior, a.le "' ..1ei.1a. tic, 1'css ,l'Ubervil/e, mi ~('mbrt1i•tt lltla per- 1 mano•erinl nnn ,; rc•ti1ui,couo. di1a di 1em110 costituir(' ilei sistemi.,. c. n. ANGIOu .. -,,- 1 ,\n·cnn:110 i,n <1ues1i tcr111i11i il duali'-rnt) Direuo,e c~1c1il'ù•filosofico può P.cmbrni-c un 1,ochi- 1rnur,,,o UOMANI no fu1ilc; mancu nelle pagine di S. de lled■uo,e e■po ru110nohi\e Beru,oir una l'Crla c~..:rc.111c_ forza di ~tnil-1 Au,orinuioue 11• 6-Ull•ll 3. 1331 J.,J : 8 • 12 .lS h1ra clic permt:'1111 d, g11,~11fif'nrc all'erma- 1-'DIZIONI DE '/io11i tli ,,,1e•li1 1i,,o: Tipo, .. n. J9' ~IO,;h . vi. ~~Ac~~::;;'.·:o-z: ~ llou, SOCIETA UIPOHTAZJONI COillillERCIO COMBUSTIBILI APPALTI TEIIJ\IICI T Il A S PO.fl TI s I e e A T T s I e e A T T I s I e e A T T SEDE IN ROMA Piazza EM1uiliao N. 5 Tel- 487716 · •187376 FILIALE, Milano. Vi■ G. J>,Uulduo, 21. Tel. 496.llU AGENZIE, Torino • \'i■ S,ec■relll. Il - 1"el. 62031 Area,w • \'i, M. Cu1i 6 • Te.I. 21.ll GH>HelO • 1-'. lotli1>c.otlenH, l Aueon■ • Cono S1amiu, 16 . Tel. !9,62 JNI • Viale Trle•lo. 14 Tcl. ·1.i0 l'orto S. Giorgio • Gut.l■11i Aleu1ntlro llACCOllDI FERllOVIAHI 1101111S. Lorcoao Vi■ tlell■ lt■noeehia, 21 • Te.I.491 Ul lluma 0.1ie11•e \ i■ della Tr ... leella Milano Pori■ llou,•n• \'i• Alemanni. 18 • 1 e.I, S:?062 U. I'. C. I. lloma N. 121S8l Tele1rau11ni: S,l,C,C,A.T:1, qc Po.1■10 N. 1111880

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