Fiera Letteraria - Anno I - n. 6 - 16 maggio 1946

}•· rosidc110 M:uperamcnto» del reuli"mo ottocc111esco, ormai in allo presso qua– ii tulle le nuo\'c correnti lctternrie; la sa– zicLà prodolla dall'osscn'3.7.ione m.inula e dalla descrizione implacabile delJa rcahà 1( bl)rghe"e o; l'esigcrua,,, a.rnie:1 (IUanto l'uom,. ma rinnovanl...si a11n1vcrso i secoli 60llO forme nuove, di ,credere che ci sì.i qualrhe ahra cosa ollre il visibile ohrc il ,cale ~cnsibilc (e ba~tcr:'1, per ten:rcj so. Jo alla Gcnnania, ricordare gli insegna· menti di Meistcr Eckart, i lampeggianti :1forismi di Boehme e di NovaJis; 111;1 il t< meravigliùso :ii, di cui avev,mo bisoitno o,,alis e \r--:1ckeuroder, si espresse poi, nei ronrnntici poslcriori, con fonno <1ua:.i 1< estern~ u e tro1>po foci li: di spe1tri, di manic·h•ni vivenJi, ccc.); il cu.ho della Jlll• rola coru,e mezzo esso slcsso, anzi unico mcz·~. p-•r Mi.., magica vi.r1ù, non solo di e,,oeare e di 11:asfigurarc la rc:1ltà, ma di creare qua.si cfaJ nulla, pcrchè ,livinizz.m– do il pcm,icro si divinizzava la parQl:1; cubo ehe, nalo 'in Francia t·on o seni.a ri• fcrim-!tHi -eoécicnti alla nuova filosofia, era ~ipreso in Gt:rm:rnia, con maggior rigore •ntcllettivo e con saccrclo1alc ~evcri1:I, da S1efar. Cc.orge, passava poi, attraverso l'an. f?.OSCiamistica dr.IL' « invisibi.lt " », in Rilke; lurto ques:1u (e i legami piÌl reccnLi: erme– tismo., surreaJismo, lj lasciamo al lcuorc) ha fatto ~j che non ,,i sia oggi quas.i scrit– tore clic no-r1 aspiri al ti1olo di « m..agico ». .. \nel,e 'l1el campo 1eorico vi sono slali csei;cti e Storici di <1uc.s1a parola. Trala– sciando i,di ultri. già alcuni anni fa lludolf Kas<0er idcn1ificava l'arte m:1gica con l'ar– te nurdico-gerrnanica, anzi il mondo ma• ·gico ool mondo nordico, conlrappom•111lo• 'kt u quello greco, quale mondo della o: mi- 6ura »; e 1111 allro binomio tipico della .mc:ntnli1ì1 di K,1ss..ner lo troviamo nel con. 1r:1s10, da lui stesso 1>0sto in <1ucsti tcrini– ni :_ da una 1>ane il mondo genn.'.111..icoo ,della ti ille11titiì », gi:icchè magìa 6,tlrebbo ·rnc,niti1 .1ra Eoggeuo e oggelto; dall'nJtra il mouilo cristinno o clell:1 distinzione tra sog. ~éllo e ,oggct10, fo quale sohanto, secondo Ka~ncr, darebbe \'Cra « libcrt:I .•. ». oi nun abbiamo ambizioni così a.Ile e eOtiÌ -vasle. E restringendo il nostro etudio a un autore ~ingoio, a problemi d'a.rte ben lle1cntdna1i, vogliamo dire subito che. dc· 110111inanilu « nwgica » l'ano di Carosi;a r-i rii·oraiam,) soprattutto di una 1>arola e di un cu111·ct10: moderazione. Come del resto ,,·on.viene alfo nalnra dell'arte, alJ'indole élcll'-uomo in <1uesto scrittore. E11l)urc, 8e volessimo furci 1rnS<:1nare da olcune ••meges1ioni esterne, si po1rebbc fa. t·ilmt:nte dire, magari esagerando un po', elio nesstrno o 1>ochi 1ra gli scri11ori 1edc– sc'hi co111emporancj h1111no dirino dell'ap– pdl:11ivo i]i e<magico» quanto C11roS!sl. Non è lui rhe tonte volle. rioorre, sebbe11e con ,cJisaezione, alle immagin.i del mago, della 'ba1:d1et1a, d'ella parola mngicn e an• •cl1t· .- quella del rabdomante e, in ma.n– ,can'l.11 ai meglio, u.ll' immaginc del prcsLi• gialorc o, .r,er lo meno, del « Sonderling », <lelf'l1on10 struno, .ip1>ur1a10, e un po' mal- 1of N'è ~ohnnlo a proposilo del famoso pror.io 'f!i rpossono fare qucsle affcnnazioni. Tutta 1 1',opera •di Carossa è 1>iena di 1i11i origi.nali ,e run poco mag_hi: n cominciart.l clall\, ApolhCker >, del Dolr.tor Biirgcn fr,~ de per 'fin.ire •con Angermann dei Cc/aV!i• nmisse dos ,,-eiJcr, Lehc,u. E non c'tt:, "3oprntlullo, il volume dei Cedic/iU!? .. A giudie:ir.e (laHe prime impreesioni, te in tulla l'opera ili Cnros~a un volume me– rit:1 l'al;f;i>Hi,•o (( maiico », t· cerio quello dcUe poesie. VOJ>era. in prosa di Carossu. magia o no, on·rc nel complesso l'idea di un'oasi di pace, c:ilma e luminosa, e di una chi:1rez7.3 notc,·ole dcj mezzi d'espres– sione. Li raccolta delle 1>oesic, iuvccc, dalle prime alle ultime. le ul1imc am;i qm,. è'i ancor più delle prim.c, diurno l'impres· ~ione, in conrronto a qucll:1 chinrezzn, di un vel:,rio nollurno e stellalo. sfondo idea– le l)Cr un 11aleo!!eenico da mago ..• Tuua l'o-=eurilìi halcnantc di Nombert, tulla la densit:1 di :::.tefan Gcorge e i (Cmessag;i » dall'i1wi~ibile ,li Rilke. sembrano r::idu– n:irsi in <Luel hrcve volume. eccezion folla per <1ualcht: quadrello idillico fru le prime poesie o 11er ,,uniche pas~o e aforisma più chinri nelle uhimc. 1\nche il lingu:1ggio poetico dt:i <e Gedichle ». nd <1u:ilc tani e volte s'irllontrano le !Jnrolc tcrn, Gr– .<tir11. S01111e. slclla. co::=1cllazione, role, e ant'or pili: ticht, f1euèr, luce, fuoco, o le nitre: Mp1eri11m, Gehcim11is. Sc/riclr..~o/. mi ..1ao, s-eJ::reto. destino. scmlira fouo UJ\– posla JJCC confermurc quell'impressione. E gli argomenti sono ca.a li eristici: mondo tklle ::=rcllc, dei pianeti, delle forze 1>rimi. 1ive del cn·:ito o almeno della nalUra "" (flle,-10 no~tro pinncta: regno del fuoco pri. migcuio e ror~e dc.I rilornantc fuoco apo• c:iliuico; e, ~e .:ii parb dell'amore, è, lran– nt' i <111aclre11i lirici o J}ochc poesie con ri. forimenli per.:,onali, qun!!i sempre l'nmore romc fofl:1 misteriosa e neatrice della , i- 1:1. come Ero.:, uni, en,:llc. .:'fon s:1rcbbc fori:.e diflìrile trov:ire frn gli scritrori medio-e, :lii 1cdc~chi, nei mi– -stici t: anche in (fucili 1>il1nuo"i, 111:1so• prallnlto ncll"vper-:.1 di Alrred Nombert. i precedenti di <1uc,,tc ~impa1ie. che del re• ~to in Caro~a 11011arrh 1 ano mai a una for. mula,:ionc rig:oro.:ia, nè in !!Cll'•Oteorico nè in quelln. dirci. di una figur:1zionc plasti– l'a pro;rc~i,a e coercnlc. -'b quel C'he im– port:1 è che in que.:,lO mondo dc.Ifa a:,trolo– gia o di un:1 lontana magia. contrariamente a q1u·I c-he :I\, iene in tulle le 01>ere in prosa di Caro~-.a. l"cpi~odio persona.le, il ri1·urdo uu1ohiog.r:1fico è dimentic-a,:o o SOll· prr-..:n, e im t"f'<' il mi-.1ero (lcllt, vila e dd creato, le r:igioni ultime dcll·e ..i~1em:a. son prc,i d'a~alto e non -=otto le formr- della frn via 111i-.1i.__•a o dcll'e~J}l~ri<' ll7.ll autohio– ,:rafi1•,1 nrn. -.i direbbt' <1ua-i. in :i-.trallo. come punlo d'arri, o. lumino~o e ~intclic-o. di un:i lunµ:a meditazione di pcn-.iero. Ep~>ur•·. ~t<·onclo lu no-=tra opinione. non (' ques1,. lonlano e mi--lt'rio~o. il ,ero mondo della mag.i:i. di Carossa. Es~o con• frrrna, a rhi abiba Ictio le opere in 1>rO• FIERA LETTERARIA LA NUOVA LETTERATURA TEDESCA DOPO RILKE L'arte magica di Hans Carossa &n, l'inluizionc foadamcn1a.le che neppure lì tutto era liscio e scmpliee, nCJ)purc 111 ((111.:l1111mdo che sembrava della chiurez2.:i e della se1_nplicit:Ì; e clic anche sono le ap, puren.-e p1i1 bonarie e sorridcn1i, sollo l(' forme più chiuse, e in se i.tesse ripos:1111i, della autobiografi:,, della r+·ahi"1 quotidia– na, <(l"alch..: cosa .si nascondeva. Ma l.1 vera mai;i:i di Carossa, cioè la sua :irte ver:1, comincia, ti parere nostro, sol- 1:11110<1ua11doegli cc~a di pari.ire dire1t:1, menlc delle cos1ellnzìoni e del fuoco, quar1- do l:1sciu il velario notturno e s1ella10 che potrebbe scr"ire da (iJ011do a un palcOl>CC· nico di ma~.__,e. a pa,;si ~icuri ma leggeri. ~•avvicina vcrw la ribalta dt:gli s1>c1tatori; e spcdalmentc quando, magari col gc~to di quel 11reHigiatore che, com'è ricordato in unti pagina di Das Jal,r cler schot'II'-'" 'fdusd11111ge,1. lnnto pili compiva es1><'ri111cn– ti difficili quanto più accendcv:1 le h.1111pa<le nella ial.1 e s'accostava agli occhi meravi– gli:1ti di chi lo guarda, 1 a, Caros~a, pre~i iu mano ~li clementi della realtil più vicina e mo,lc~t11, cre:1 uu giuoco ull'app11renza 11ic. colo e facile, nrn nel qualt: sono n.1scoslr risonanze profonde e lomunc. * Le OJ)erc in pro-a. dunque, 11iù clic le poesit:. Mn tulle le opere in J}rosa? 1-\11· che, per e~e1111>io Dokior Bitrgl-rs End'! L':irte mai;ie:1 cominci:1 quando finisce la conft.i.sione: dici:11110 la confessione \·era e 1>ropri:i, :1bb:111don:11:1 lutta nl scntime1Ho, all:i si11ccritil, :1 cuore tutto aper10. L'arto magfra na•ee t1ua11do la con(CS6ionc. auto. bi,,grafica o no, vera o immaginata poco importa, si \'eia di mistero, <1u.:1.ndo t."e/ i111u•11, 1( 1,rvfondamente dentro», lo -.crit– tore sa con~nmrc eille stre11g umscl,wie– geuc Zc/fe, « una cellula c.iroondat:1 da se– vero silenzio». Orbene, il lliario tlel dottor UUrgcr non è u.n libr,., mugico perchè nelle 1>1udne ìn cui 81irgr:, rncconta le sue vicende Eellli• mentali (1':1morc 1>c.rAnna, La lbella .:can. diuava clw, profondamente mafata e pur ~e<luccnte uegli ullimj bagliori della sua bcJl,-.z,:a, Biir~cr \'OtTC.bhe guarire e non vi ricsre; l'allollamemo '-"CCCS5il\'o i11torno :i lui dei malati clic gli tolgono ogni mo– mento di libt:rlÌI; lo spet:taoolo dello sfa– celo dei loro corpi; il desiderio di guarirli ll11ti e l:1 dii,.pernzionc di 11011!:Mli.ere)egli soggiace trOpJlO al suo idealismo e alla sua sentimentalità. 8:tsleN-bhe forc un esame del linguaggio con nii Biir;;er :,i es1>ri111,~,per convincer::=i di una l:tl,· \'Cri• 1ì1: 1111 lin~uag.gio che non h:i aooonti mor• hidi e tanto meno morbosi oomc nhri ha afTcnualo, ma piuttosto svela il tono di clii so~giacc alle cose che i;li Sanno d·in- 1orno e non le domina. E q11eS10 si di('c non a propohlto del protagonis.111 "he, iu quanto suicid:1. deve soggi:1ct:rc alle c:.ireo– s1:111zee all'ambiente, anzi per <JueEto "'i ucrid,;; ma :1 proposito ddl'au1ore, del· l'arlisia. il qu11lc. in quunto tale~ rioè cR· pace di e!'primcre con artt: ciò che sente. scmpr,·, e almeno momcnlnncamenlc, « ei s:1lva ». Nel IJok.Mr /J11rgers Eucle, im•e«:, Caro~s:1 confonde l'aulorc col pro1agoni– sl:1. Burgcr i· troppo gio":ine. nel t-CJJ!--0 della distinzione Ira ~iovenltl e m:1turi1à ~piri111al, che, mohj anni piì1 tardi, d:1rì1 1\11gt.rnia1111. E' 1ropp-o gio,nne e pcrdò da 1111 ln10 11011sa dividere, e du un nllro l:110 non sa unire. Egli 11011 sa di,,cdcre il mcdi•··) dall'uomo ~en~ibile :,Ila pic1i1, rar• 1is1:1 dalruomu i:,cntimcn1alc. Ma ~prat• lutto cgl.i 11011::=nunire nella vila di qu:Jg• giù l'ombr.1 e la luce, il lwnc e il 111:ik. la 111al:111iae l:i ~alule. Il male di quu, il bene di. li",; tulla rombra di <lU:le tulla la luc,, di lii; perciò si uccide. L"unico per~onaggio mngico del l)okto, 811rgcrs E1H4! è l'u Apo1hckcr ». il farmn, eis1:1, :i.I qunlt: è dcdicat:1 l>ollaulo un:i pn– gincua fra le uhimc. e che Bur~er chirm1a ~•nza :1111bagi l·lalbsinn (ma Caros~~ Jl(lll !"avrebbe chi:111rn10 cosi nelle sue opere posteriori!). E può sembrare 1111 par:1d,,s- 1,o: ma noi vogliamo dire che, in un cerlu ~cn,-o, chi conia nel diario di Ourger 1100 è Hiirgcr. 111:1 r<C Apothekcr »; è lui il per• sonaggio dell'a\'vcnirc. 11ci ~uoi :aforismi -5 0 110 i gcnui. ehc poi sj svilu1,pcranno, Jell':irte di C:1ro.:-sa. ~on è lui, il mezzo 1,:1zzo, clic intuisce o~c-uramentc l'un:1(1 fondamcnt:dc del mondo e am,i In ci:.pri• mc secondo quelle relazioni misteriose <H aflì11i1i1ira mondo dei minerali e mondo dcll'anim:1 die. pro,enienli come r1col"dO da Gaethc /dalle lr'lll1/vcr1V<11u/.,clwfteu), do, ev:1110 e~..t:rt• riprese poi ron hrnl:I ft • lirt" leggerezza d:1 Caro-.~a? Non è lui clu~ p:1rla della nobile origine della no•trn a• nima (1111seres l,ol,e,1 Urspr1111gs) e in tal maniera giì, prelude alla teoria della sie). la'! Anzi nei:li ,ifori-mi dcli'« Apotheker » c'i.· di più: ci -=on giti annunciati !!li c~tl'C• mi limili d':mdut'ia rhc Caro•sa 1>oi. nei libri l)Osteriori e più csplici1amente in Fi1l,r1111tl ,rnd Ce/e.I. di,-(·utcrì, e in parto aec<..'ller·ì,. in parie. i-piralo dal suo senso cli moderazioni.!. rifìuterii. L·aforisma; e< M! ci fosse cont.'.c~o di guardare sempre un es.:-cre e di pcn~nre a lui. noi ci trasfor– meremmo len11unc11tc in quello: c-MÌ ere· dc11ero alcuni. così ci ~nr:mti~c la form:t del gira~olc >> i,.:iri",riprc--o tale <11rnle. i:en. za però ric-Md:irlo. a proposito del collo· quin ('()11 Rill..:c e anzi c~o fornir:, uno de– gli :1rgo111cn1i printipali per slnbilirc la clirTercnz:1 1r.1 Rilke e Caro-.-=a mede~imo, in quanto dir- nell"afori~mn dcli'(( Apothe– kcr ». rirerilo poi a Hilke. Caro&a ~co– prirti molti :mni dopo come un·eco dello --pirilo orie111alc di Yoga in conlra-.to con lo i,.JJirito m,-.der:110 ed europeo di Goethe, al quale il no•tro aulorc 1:11110 tlil1 andrì1 :l\Ullli 1"011 r, t:ì C l;mlo pili !,CUlir:'1di nde- rirc. E :uwhe l:1 frase d1c Burf;er dice a p1opo~i10 dcll't< Apolhck~r »: er legtc N"– t11rgcl,ci11111isse wie '/",-Oume mi.,;,-,(( egli in– lerpreta\ a gli :1vvcnimt:11ti dell:1 natura CO· mc :.e fosse• o soi;ni u non è singolarmente significati,•o? Ucl re.:ito r importanza del Dokror l'1trf."Crs E11de consiste proprio qui: c.ht :, sebbene quel libretto :ilJhia ~car~a impor· 1:111za :irli~tica, esso t·o11ticne molti dui germi dell'arte fulura di CarOSl>a. Non so– lo al1·unc frasi sar:u1110 ripre~c pari a p:.ri nelle l10e,,ie; per esempio: Du lwsr Scc– fo11, L1u.rschoe1,flicl,er, m11 dici, deì11<r :11 13ll!'"ger, cou appena una variante nella /reuc11 che è a pagina 56 del diario ili 'J"id<'scl,y11111e formerÌI due versi: Du hu.q 5,,ele11. S01111e Dici, ,t i11cr :11 /reue11. e,1u hai animt: o ~olc (llfim:1 cru « o inc,.au– ribile ») per givil'c di te stc~,,o ». E non -.olo <1u:mto ,,j nffcrma nel diario <li 8iir. gn ~ul modo di esporre tldl'C< Apotht:• kcr »: <enc~suna delle MIC parole illumi- 1111,•a veramente, ma in ognuna lucc,•a qualche o.:o~u », può dirsi anche ciel mo· Jv fr:1mmcn1ario, 111i.:i1erioso e balenante coi, cui i,.i c~primeva poi Gla, i11a ne) H11- 111ci11i'.sc/1es 'ft1J.?,f!h11ch. Ma, •!d è quel chi! piì1 imporla, pcrfmo i germi di <1udla co1we:1.ione che Caro~~a 11011lasccri, piÌl e -.ulJa qual~ ritorncri1 iu lutte le .:-ue opere HANS CAROSSA e a11d1c ncllt. ultime J)oe.:iic: l'i111uizione dcll'11ffini1:"1tra In n11111r:1 della noFlra ani– mr. e la natura delle ~t,-.Jlc. l'idea dclruni– \'Crso come luce, i.ono gii'1 nel Dol.-tor Bilr– (Jt•rs Emi~ e nel flOCmctto che lo seguì: Oie fl11d11. li.," /ugll). Per i J>rimi :ibbi:11110Jt:iì1riferi!o l:1 frat:c di Burgcr. <'hc 11:1tccproprio in riferimen– to agli :1fori~111idell'ct Apolhcker ll: 11co11 quale cst;1si io sentii. nelle mie ore più t·hiare, ,·l1e 1ioi siamo formali con In sie ... ~.1 nrn1cria cli ogui tlclb più bcllu », e l'nb– biamo messa ,ieino :1i ,ersi ~cri11i di\•cr~i unni 1,iù t:irdi, i:1 una fJOè~ia del 1918: lf',r siml bel11de11mit Stoffe der S 0 ,,,,e. I< 11oi ,-iamo •·aric111 i con fo 111utcria del .so• le l). Qu:11110alln ~ct·ondn. l,,1 /11gfl. ~i può dire clic c::=s:1non ::-0!0 riprende t· confer– ma <111cll'i111uizionc. ma che 111110<1ud 11oc111e110,e .:,1>ecialmc111e l'ullima 1i:1rte d1 e-.so. ha per argomento il mistero dell.1 : 1 1:7;~~r~l:iq1'i~1~.~i:::1~ 1 t 1 t. 1 , 1 :;:• ni~I td:Urì:'.' o di l)i(, Fl,u;l,t è liii J)OClllCIIOin ,•crsi, ll\CII· tre Dol.-tor Uurger~ El/(/<' è un diario m prosa. U-=l'ita nel 1916. e doè Ire anni do– po i Scliicks<1le. /.," fuga. benchè l'nrgo– mcnlo nella prima p:irlc si:1 lo $1e••;o del tlrnrio. accenti i;ii1 pili der-i~i. A qucs1:1 irn– prc.:i~ione co111ribu1sco110 certo ie rime c1u:1,.i tutte h:iciate o al1ernatc, e l:i pre– , alenz:1. in a]('une ~trofc, di ptirol(' 111,1- noi:illabiehe dia fine dei versi. ì\la anche il linguaggio poetico ha una felicità sinte– rica J1cl de.:icri"cre il mondo di nrnlauia ,.. di ~taccio in mezzo .1 ('ui. ,ht: Btlrger che In prosa an:ili1ic:1 spesso non a\'cva. Si vl'da !"immagine del microscopio e qud· In. per conlr:isto delra~tronomo: ,e E .:iolo 1'00 dispiacere, ~('Ilo ton orro· r,·. io po~so gm1rd:1rc <lc111ro il micrv~co– fliO, Con lanlo 7.clo nc~un astronomo in• d:.:ga la bella luce nel duomo dell'uni\CI· .:io, qua1110 io, 11ttravcr-.o que•l:1 canna lu– c,·nte, c~:1111i110 il fiore del di~facimcn~o umano. Aliito dove pro~pcra il nulla, e fuori flullua e fiorisce il tempo» • Burgcr efuJ:gc da queslo ~pell:icolo di Ffacelo e di morie, e ~l>Cr:1di trovare ·u mezzo :illa n:11ura la pace, il semo dellu talutc, 1\1:i preEto ~·accorge che anche le rvccc della montagna \tici1rn in mezzo :1 eui ::;i è rifugialo, le rocce (( 1•:11,-. d:11 fuo– co». « pure cd 11111iche », t-0110 corrosr uell"intimo da una miriade di te mierohi dcmoni:,ci ». E allora e~li chiede: <' Siete voi for~e, o rocce. le più malate di lltiti i mal:iti? E l"uomo. que-t'e~serc fragile, focilc allo sfaccio. è du11que pili eterno di "oi? »· Una !>imife domanda. che è già u11"a1Tcr111azio1w ~ul ,alorc dell'anima u• 111a11:i,non ~arcbbe certo naia nel di:irio, E proprio uel momcnlo rhc. l'11p,o.:itrofo 11:1-=ce, sorg,e l'aJlpnrizion · del b:1111bino morenlc. Che vuole il b:1mbi110? Il mcdi co dapprima c;i rifiuta, 11011, uol tornare ., curarlo. Poi lo , incc l:i pictì1. ~la ~~ ii di:,pOne a tornare, non è pci- gu:1ri:-e il fon– t'iu!Jo malato; ea che non po1rì1.. St'11011• ché, mentre ~la per n,, i:1r~i. la , oi·e d,..I L:1111bino moribondo, cambia di luno e di ~o~tanz:t :<tTullo adci,,so è divcr.:io da co, mc era pri1111,. L:. durt:zza dei gu:mdali mi C cos.i lontana. For~e il dolore di Oi;.11i giorno mi lascia? Un uccello si :ilzr1 dal teno e mi ,,pi11gc ra~do verso la fineetr:1. \uolc clic mi Luui gii1... Ecco. vengo: P1,rgimi b tua muno tra11<111illaed iv mi la~cio andare >J. B•iugcr rimane :1Lba~liato di fronte alla dolcezza. alla ,oavi1:I Ji qut.:ila morte, leggera come liii volo d'uc– i·ello; ed è proprio il modo com avviene il 1rapaS:eu d1c gli d:ì 1111 lmleno rnlla vita del di l:"1. 1\londo di htN. (Jucllo del dt là. 11011di tenebre; moudo and1c di sioia: questa C l'intuizione. C( Come la wa \'OCt:, ronlinu:1 Uurgcr rie,ocnndo il b:i111hi110 murlo, 111iarriv:1 ~J}lemlcnic nrll:1 rni:i 1011- t:manz:1 ! Essa aedc,•a ancora di 111cr11li- 1·:trc un po' di csistcuzn tiuaggiù, e in,c.:c ,-t:grc1amcntc. dove la p:1rola 11011penetr:1, gi:"i inluendo il giu~to, c~~a :-boec:l\n ici::· i;ermcnle in dolce giubilo. A 1111trailo ~• ~laccava :1rd1ta da og11i l:1mt:1110cd esala• \'u, tl'emarido di gioia». Monclo del di lii. mondo rilki:1110 per ccccllc11za (e b:1'-lè· rehlic un \'Crso come: Don umi ltier, .~iw/ 111cl1t Ei11s i111 c~ist? (( l::1 C qui, 11011eC· no una cos:a :,ola nello spirito?», per ri– conlarc il più !Hll'O Bilkd; ma ~,·nz:1 il trngiro, il l>enso di orrore che è •1cl pot:la Jdle Elegie cli D11ino; anzi con ncccn1i di una ti,lucia che chiameremo ~ot1hia11:1: O S01111c. die ic/1 scho11 11ersw1k.cn glauf,. te... lch traue dir uruf je<lem grossc11 l-lvffe11 ! , <eo 5olc, che crcde,•o ~i:"1s1,ro• foJidato. io ho fiduei:t in le e in ogni l!rri11- de speranza! ». Eppure, nouosl.:inlc tanfo Gridu di luci! e di .gioia •. il finale è tri~tc: Mir i1·1so l,elf - dice. Burgt:r all:1 fine di Die Flt1cl11 - er1;rei/1 mic/r, Fi11su~rt1i.sse!. 1< i,cr mc lut– to è co~ì .:,1>lcnde111e ... affcrratemi, 0 1enc– brc! ». E le t1!11t:bre po~sono c~~cre. nel ca~o .pi llur~cr, 1a1110 il ritorno in mcz:-o ni 111a– lt11i, quanto il prca11nu11zio del suil'idio. * ~h~ co~a di,,1i11gue dunqu 1, questi due pr11111lavoro <li. Caro~a: Ooktor 81•rg,,rs E,'.•.le ,, Die Fl11cht, 1~:11 rt:sto dcll\mera di 1~11?~he_ coso di~lingue le pagine (icl dia– ri.o d1 Bur~cr d:~ 1111apagina. JJCr esemi>io, di E,11e K1r1dl,c11. del Ru111,1·,,;.sches Tagc. bue/, o di Oc,s }11/,r der Tflu.sc/ 11111 ,;efl. oper.__•clic. chi non cono,,ccesc le due ·1>ri- 11'.e di !'lii :1bbi:u~10 parl:i10, ..cmbrcrchl;cro d1 11111 :illro. _~er1t1orc, ianto lo s1ile, il 10110,-,lu ~Jllnto d1c le infonn:a ,-0110 <Ìi– v~ra;1.• (Ju:de è la di1Terc117.:1,l>C l'in1Ui– z1.011c del mondo romc l111•e. ddl':irmo- 111alro, la. 11:1turnclcll":111i111:1 1rnum:1 e 1111 c1. l:1 dcli 11111vcrrn,cm gi:ì nel diario di Bur. gcr c ncll:1 Fuga? L:i differenza ì· gr:111de e ~emplicc in~i~– n'.e: _ il. 111is1eoodella luce non è .:iohantu d1 lu. t: :111chcdi <tua. L'in.11:cnuo duali~mo eh~ ~rn 11.el f!u~fnr IJurg,,r,ç E11rl1:, rib:iditr, poi rn D1e fl,,c/11 (11111:1 la lur.: di !:'1. th•• po l:i morie; 1ut1:1 l'ombra di <111a)a 11 a c,·rto 1u1111011011c-"è piÌI. No11 ~:, 11111.:1111(1 bene qu:mdo, pcrdiè Caro,••:1 non ce lo rlicc: 11011~:1ppio1110 come ~rn :ivvenuto. M:1 la 11o~•i1:·, è .quce'la: dic in 11111al'ope– ra po-.lcnort: d1 Caro6"a. del mondo di l:"i, dcli,, riti;i 1 ,11i ultime e prime dcll'csi– Fll·11z:1,del mi~tcro dell:i luce (~e 11011 -i fa C(·cezione per le poe-=ie o 11cr qunlclit: h~-~\•e !rallo d. pro~n) 11011 ci ..i (H'coc-1·upa /!Ili, ~on cose ('he ;.emhr:mo (Ju:1 ..i dirncn- 1ic:11e; e la luce inve,•e rifluii,.1•c lcutr•• 1:1c111e :111d1etli qua, nel mondo della 110. Flra , ila. L·... ••senza della ,•il:1 è anzi nd– runiouc mii,.lcrioi,.;1 della lm·e c dclronc– bra. del hc11c c del male: e,all: 1 \'ila ~er– vuno lauto la luce del giorno <1u:111to i ,I(", moni della 111111c ». l11tuizioni: nùn nuo,; 1 11.'; diffic-ilc nl' !0111111:nncnte origirrnlc; clic s, muovt:. arH'li c-.-.u. nclb st·Ìa di Goèlhc. ~.,:'. quel cl~c .i11111ortaC il modo, l'i111c11- f.11a con c111i,.1 prc•c:.·111a :1 Carof.s:1. e i 1 ·i– "Ullali •fartc che cgli ne 1r11e. Appem1 quella intuizioue ~orge ndlu .1,ua :i11i 111: 1, :1ppena egli ne è i·om i1110, ci·t·o l'he il mon_do. gi:'1 1dcn,1 di tenebre e di dolore i11 Burger, gli appure rome un mira.--ol•1 così fìue t: lcgg<'ro. t·os.i dclic:110 e lu1111- nc•o <'he lo ~l'filtul'c ha ri111prei,..io11c di do, er trnHer1c1·c il respiro Jler 110 11 spci• :--arlo. /Jie lf cl.I, d;l' rmihc, rohe. 11,, 8 ,,. h<'11M, icl1 lvbe jct:r in il1r rt"ie ;,, dem h111em eùier fei11e11. he/rig .~cl,illenidt'11 Sei/P11bfo.$e 11,u/ lwlte de11 Atcm ar,. 11111 1oic11icl,r:11 :ersvre11,::n1. e, Il mondo rude, '!•pro, 111:ibicuro. io vivo orli dentro di es· ~", come 11ell'i111crno di una holla di ,,a. 1,011c fine, trii,.te. iridc'-centc. e 1ra11c11g,,:, il rc~piro per 11011s1)ezzarl:1 ». La fra'-c. che si 1rvv:i nelle 1>ri111epn• tine del H11111ti11is<:hes Togeh11ch, fu gii 1 d:1 altri indicala per mcllerc in cvide11za l:1 differenza <lcllo .:-lato d"ani1110 di c~1ro1:-• ~a in confronto a f!lHllldo fu -.nitlo il dia– rio di Burgcr: 111ail ~e11!,0cli quella fraf.e 1,otrebbc rilro, ar".i in ogni rif?-:1di Eim: 1\·11,c/l,cit, in ogni p:,gina d<'I U1111111,11~cl,e.t Tag.1•b11cl,. in O!,!ni 111ome1110folin· •llll'o· pna di- q11es10 autore; e :mzi bi-0,:::111 di re che !"ideale. la mCla di Caro-.~a è •li , !' ere -.e111pre i_11quello -.1:110d':111ir110,di r11111oq1rlo e di prolungarlo al 111., .. -.imf) llf•~ ..ibile. Po-izione quanto 111:1iliri,·:1, e fragilt. ,. anrlu· profondan1 nit• ot1i111i•ta.? l.'actu•n è qa1:1 µ;i:'1fott:1 e può ri11110\ar-.i. Il p:1•• '-:lgµ;io d:i tanto dolore e e111H.•1z:1 nel mu,1. do di Bur~cr a tan10 -=crc;,o incanto 11ci libri \Cnuti do1Jf) di C:,ro-..a 11ou i· 1ro1n1<. f.1t·ile? Quale eom inccnl<' ri'-pll--1:t i• -.1:11,1 i11 fondo (lOrtala ai !Jrohlemi del ,lolorr. drlfo 111al.111ia. th·lrinciw•lizia, ~e 11(Hil\1c. Biblioteca Gino Bianco 5 t'Clt:izione di quel che è, che lntlu scn•e :1d un fine 10111:1110 o mislcriofo? Ma r1uest:1 :1ppun10 è un:i delle caratle– ri•tfrhe dcll':1rlc magica: non miftcro pre• ~o d·a~:\llo, t<nl:110 cli S\'el:1rc; non le do· 11,a11dc angoeciol>C d'ialctl iean1c11te ~te, ra– te. starnitt:, !>Oste di froule runa :dl'altra per farne i:.caturirc :iltrc domande e .illa fine nuo, i mi~reri l'Omc a, \'iene nella tra· gtdia; ma l'intuizione che il mondo è lu•llo ap1)un10 perché C mis1ero. e l'ncccl· 1azio11e di t1ue~10 e< segreto» 111 ogni appa• rizionc dell:1 real1ìi. bcll:1 o <lolorvs:1. E t:,uto meglio, <1oanto piÌI il -tgrelo è ac• t·,•111.ato. •uggcrito. \,i..~uto, 111.:1 non mai M.'l'JH:rlo. llutl• dein tdtes Gelteimms, o Il elJ. vor de11 me11.(c/i/ic/ier, A11ge11! <C Cu· Modisci il wo \'Ccthio segreto, o me ,r.do , d:nauli ngli occhi umani!». Tnnto m~eliu, <1uanlo piì1 il "elo è offer10 con mano lc~gcra, ,·on un sorri-.o malinconico ma d'intc~a, alla 111en1cdi ('hi lei::p;e. Che l:i muur:i ,crn di C:iro•~a sia fatta per q11c~1·:1rlt: di ~uggeritorc lie, e, ac,·or· '"• di mi~teri. e 11011J):r quella dell':111- nunciatorc. dd profcla, le JH,c~ie pili riu• ~t·ite 11011~ono quelle in cui C:1ro-.sa cerca fii formulare il ~uo pcn-.iero mcrafi-=ico. di prciulcre di 1 1 cllo il mi~tcro. ma <1m•llc in 1·ui il mblcro rinui~ce come un'eco da 10111:111:inze ~eg,rcte. E non ~arii 1111 ca,,(, t·hc le più hl'llc -cmhrano :1 noi wo1Jriu lt: -=enlenz.t hrcvi, gli afori~mi. e.li S,1ri:. d,e: alnmi dei <1uali 1fegni. per la luce rhe da loro cm:111a, per l;1 lleli1·:11a e in– -.iemc ferma l'onci ..1011c in rui quella luct è duu,>-a. ,l~•gli Sprucl,e nel Divw10 di Gvtlhc: 1c Clic co,,a uno è, eh,~ ro~:a 11110era -·· ~olo alla 111orte di"fnta rhiaro. - Noi non n1mprcndi:11110 <1ue~to, ,,ua11do la !nelodiu di Dio ~u..~urra. - Noi rabbri\'itliamo ~ol– tanto. <mando ess,1 lare :u. Come· ~i vede, il mietero. che era giù frn gli aslri e le l>lell••• ,1ui è <liscc~o ira f,1lli um:mi, nel :uondo d.:) ~cn1imcnto, è ,li,enl:110 <11H1~i « familiare »i ma. lrn falli e parole umane, un'eco ,li quella Ionia• 11:mza è pur rima~la :un'eco. ~i direbbe, 11wlodios:1 e raLbri"idcntc in.:iemc. E ,,ui è dn 11orrt• anche il 1>roblcma dd– la lingua 1111rr11gi.!>cl1. I( 11011 1r:1git"a» di Caro~-a. Tale prohlema fu vis1,1 per l:1 ori. ma , olla nel 1922 d11 LudwiJt: Strau:,s in uno ~ludio a1>par~o nell":ilm:macco /.,e11- l.:.oter1 a pro1>o~i10 di un ~rnppctlo di li• riche che Caros-=a a\'CVa pubhlirato nel 1920 .:ol 1i10lo Oster11. PaSlfll" e d1c oggi e i111rovahile: cr:ino 1rcdici liriehe in tut– to. riJ)ortate l)Oi nell'edizione dei Gedi– ditc. Il prohlcm:1 ht ripreso <1ua e li"1dalla ni1ica 1e,les.-a e pnrlitolanncnte da Al– hrerht Schcffcr nel cilnto IJuch clcs Dm1• ~e$. $rriv,.v:1 dunc1ue L111lwi~ S1ra11ss ucl Slhl import:mle arti,·i,lo che ncll':1rle fii Caro~ea u i démoni stigi» non sono in– c:11en:11i 11cr me :t.zo della parola ma che, soltanlv p:i;'1incato•nali poi,.sono camminure eul lerritorio clclla r~:1rnlu. E perdò il \'e rv ;,lcmculo lraf;il'O è c~rluso dalla su:t lingua ... Un~ua ir:1gic-a è Ili soltanlo do– ''t: gli clementi e••enziali dcll'es1•rcsi:io1w, (('ioè per dirla t·on Goe1hc d"ie tiebemle11 lflort•• sic/1 f,ru/ell(/ das Um111f'0Es/1clic /11sf•111 dO\'C \( le parole. :1110 amore, trc– ,rmJo..,i, .:ciolgono f]ucl rhc non si può ;:rioglicr,! ». L"elegia e l"inno negli ultimi dcll:1 cn::1zinne poe1i1•a di llòlderlin ,·ontinua lo ~lr:ms~ porlando un eflìcacc paragone - di'111110for~c (1l'e~empio uiù ~ramie 1h•I modo rome ruomo si forma e ~i unifica nella J):irola ». In Carossn im 1 c- 1'i; lt, FasM111g 11011e, è conquislata t·on h, p,1rol11 d, .. c~<1rdzz11e eomplt.'la, ma le ~i~ lt:nzio~e forze dell'anima hanno. giit ,,ri• m", amando e ritrov:mdo~i, ~ciolto quel d1c non ~i può ~cio~liere, e ,1uando la poc.:iia 1·omi11ri:1 in lui. l:t 1rni:;ccfi:1 è giì1 finita)). Ù'-~Cn:tzionc cerio 11011 h:mnlc. unzi /l!l~ai :11·111:1:ma \'Ol'r/'1111110 interul('rla 111"! ~enso ehc <• J.__, forze c;iJenzioi,.c-dcll'ani– nia u 110111.11110hanno t( S(·iolto quel cho! u<m ~i pu;, ~,·ioglicre)) fjuunto han J>rep:i· r.,10 un'a11110,fora adalla a rnt'cogliere il mi~1cn1. E JJOid11"· nell'urlc dello parole 11011 110s1,i:1mo ncdcrc che 11011valg:i la p11rol:1 "'11·~::=:1. ancl,e se appan•111emc111e .-i• lcnziosa. le foric ~ilc111Ao~o ilcll':111i11rn •0110 in fo1HI(, le parole mule ..imc, nate in qucslo e11--o 110n a sciof;licrc 11~· a chiarire, 111aa i,.Ul,!.gcrirc1·011 la loro lie\•i1ì1 e le11- l.!."rezz:1. l'ioè a creare 1111 inc:11110. L'o-.•enazionc dcli,) S1rau$-. <'i Ilare chc– ult·uni unni piì1 lardi ..ia .:f:lla t·o11111lclat,1 d:1 qud dclic:110 ~l'rillore c-he ,·. Ber111 \'011 I1,•i-.clcr allorrliè ... ,.ri~~e rlic nell'arte ,:li <:aro!!~a i dl!moni ti :>0110e sono incnlc· 11ati. nrn in modo raie d1c non f'i i:.entc il rumore delle <'nlcne. Or come 1)uÒ avve• nirc d1e il rumore delle catene non si FCII• 1:1. -=e 11011per virtl1 di forza 111n1tica, la qunlc "rt:O un:1 1111nlievili, ,ille parole e in~icmc una forza? La parola di Caro~'-:i è :ip1n111to rcm1:1 r 1'~1111:1, e .i un te1111>0liC\'C. T:11110 forma ,I• inc111cnare In forz11 ilei démoni, e in• '-irmc r-o-=ì lit:vc d:i 11011far ~cnlire il ru– more delh ~,rella, BONAVENTURA TECCIII Accademia dei Lincei 1... Accademia Nazionale dei Lincei in cc– casionc delle elezioni straordinarie di nuovi sod nazionali, con In quale !"Accademia ricostituita dopo 7 nnni di silenzio, con la presidenza di Benedetto Croce, hn doto ini– zio alla sua vita rinnovata, ho nominato 1,0- ci della classe di Scienze morali storiche e filologiche, presieduta da Luigi Èinnudi (ca. tegorin critici ~dcli' arte e della Poesia), Frnn. ccsco Flora, Attilio Momigliano e Pietro Pancrazi per In critica letteraria e Andrea Della Corte per la critica musicnle.

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