Fiera Letteraria - Anno I - n. 5 - 9 maggio 1946

UN LIBRO ITALIANO SULLA GERMA IA La cultura tedesca e dopo il nazismo prima elle Consiclera;:ioni su Hcge/ e Marx di Carlo Antoni (Napoli 1946) sono rnccolti e ordmati per gruppi molti significativi studi dell'autore, pubblicati in passato su varie riviste. Alcuni di quegli scritti videro la luce in S1udi germanici. Era una rivista ignorula dallo stesso pubblico colto, nola, oltre che a qualche germanista, solo a pochi visitatori di Villa Sciarra, sede dell'lstitulo italiano di Studi Germanici. Uno dei più importanti studi contenuto in questo volume vide invece la luce in A r– gomenli, la coraggiosa rivista fiorentina ch'C ebbe, nel 1941, così breve e così significa• rtiva vita. Infine, '11saggio su Marx vide la luce in uno dei quaderni cd;li nel 1944 dal Partito [Liberale. C'è tutta una serie di art1coli e di studi ,che potrebbe considerarsi come una rassegna dei presupposti storici e culturali del nazi– .smo. Ecco quel fondo luterano che ha con– ferito allo Stato prussiano una così peculiare natura: la religiosità scv"Cra. che nell'armata ,di Federico dava all'obbedienza 'ti carattere ,d1 volontarietà, hn insorr.ma trasformato l'an. tica fedeltà feudale in disc!p\ina burocratico e militare, m orgoglio del dovere e del ser– vizio. Le condizioni sociali e politiche ten· nero poi a lungo la Germania ai marg'mi dei grandi rivolgimenti liberali e democratici dell'Occ'1dcnte, Carlo Marx giovane aveva sperato che la G-ermania, per i suoi contra. sti economici e politici. per l'intrecciarsi di vita moderna e di forme attardate, sarebbe divenuta In terra promessa della rivoluzion't.:. Nella sua visione acuta e. in parie. pene· trantc, egli aveva soltanto dimenticato, da materialista storico, che, p-er fare delle rivo• luz'loni occorrono, oltre alle condizioni favo– revoli. dei rivoluzionari. Tuttavia una gra– duale evoluzione della Germania in senso oc– cidentale ebbe luogo: ma l'evoluzione verso Occidente fu violentemente interrotta dalla disfatta nella prima guerra mondiale: le idC'C occidentali apparvero nella forma del e det– tato di Versailles• e quanto era staio detto contro di esse in un secolo di polem\ca sem• brò acquistare d'imp~ovviso concretezza e plasticità. un periodo in cui ..Jgni intellettuale che sen– tiva vivo il drnmma della vita italiana, vo– leva destare la gioventù studiosa da sofismi ·pseudofilosofici, da pigre o interessate ac• cettazioni dcll..i realtà del momento. L'An– toni volle appunto studiare il problema d'el. le rispondenze tra le noie deficienze di ca• rattere dell'uomo Heg-cl ed il suo sistema. D1 fronte alla storia universale _ dichiara Hegcl - gli Stati. i popoli, gl'individui. si presentano insomma nella loro particolarità, ma sono. in pari tempo. s:rument1 inconsa· pevoli d'CI còmpito dello spirito universale, in cui gli aspetti particolari svaniscono. Do· po costruita una storin del concetto, Hcgel ha quindi arbitrariamente scelto una serie di popoli a rappresentarla in terra. Attra– verso qudla che Antoni chiama • hcgeliana volatilizzazione del l'individuo•, discendono appunto gravi conseguenze etiche: è anzi. tutto toltn alla vita mornle la consapevo• lezza: poichè la -storia universale proced'C per suo conto, è tagliato ogni legame fra essa e le volontà individuali, sicchè !'indi. viduo perde il senso della propria rcspon• sabilità. non avverte più che la Storia è cosa sua, che in parte minimn. ma sempre im– port"nte, egli conttibuisce a dirigere. Alfcr• mazione che per un ,intcllcttunl'e italiano, nel 1941, aveva dei chiari riferimenti ed un valore ben preciso C.mlo Marx, quale lo vede l"Antoni, è molto più legato alla 11torm spirituale tede– sca . .di quanto risulti dalla sua semplice appartenenza alla -sinislra hcgeliann. La sua ammirazione per Bismarck o Mohkc risul– ta, secondo l'Antoni, dovuta non a contin– g,ent1 residui patriottici o sentimentali ben– sì nd una congenita affinità morale. 0 11 so– cialismo • scientifico • di Marx starebbe agli antipodi del socialismo • utopistico, di Fou– rier. Proudhon, Owcn, che aveva le sue ra· dici n'Cllc grandi tradizioni umanitarie e de– mocratiche del Settecento L'efficacia dei sarcasmi di Marx contro ia democrazia bor– ghese dCrivn. secondo l'Antoni, da questo fondo morale diverso. Di questi sarcasmi rtp– pare anche la sostanziale identità con quelli di un Bismarck e di un Tre1tschke. Si spie– ga infine, sotto questo angolo visuale, come un discepolo di Marx, Giorgio Sorci, potes– se congiungere la dottrina della lotta di classe all'imper'ialismo, foggiando in odio alla democrazia dell'Intesa • plutocratica•· la • 'Sana• vittoria della Germania prolcta· ria. Il ciclo si chiude 1-- osserva I' Antoni - in quanto l'etico della potenza, nata sul terreno del conflitto tra St;,11 e passata at• traverso la lotta delle classi, ritorna, turic– chita da questo motivo sociale, alla prima origine, al terreno del conflitto di nazioni. FIEHJI I E'rrERAHlA • trndimento • delle ma3"e p,oletat,e (1914, IL PROBLEMA DEI SESSI 1939) nel paese che diede i natali a Carlo Marx cd al socialismo detto scientifico, il 5 crollo militare più completo che la storia moderna ricordi, gli orrori e le ~rversità più rivoltanti compiute da una nazione che pure diede il genio di Goethe, la A u//dae. Maranon e Don Giovanni rung e la grande fioritura dell"idealismo. De- In oltre tre secoli di leggenda e di Jet- ~~lla p:1::~~:~:::~e a~v!~:t:es~lu: 0 ::itd~~ tcratura, passando traverso racconti di sem• Medioevo, delle tribù slave che popolava- plici e rime di porcti, battute di dramma .,. no l'odierno Bassopiano Germanico: nove ~~t; tio:~~~7• •tn:::valc bc:vc':cnsa;; 0 v:~: un programma pedi.gogico •. Gregorio Maralfon lo fa auo, e con il mo• nito II Uccidete il fantasma dell'altro sesao che ciascuno di voi porta in sè, -siate uOJ mini, siate donne,, chiude il suo libro. Sulla sconfitta di Don Giovanni. ~c~~n:1r::;i:i:; 1: 0 0 : 1 :;: 1 i-;;;e~~ib~~~t:rr~:1 tutte: da Burlador de Sevilla a Conoitato di 1945. Il sogno di von Srbik. che appartie- =~~,a~urupa~:r/~:~?r:todial~~a:ui1:P~:s~~ nèN::/\r::I~~:: J;!r:r7:: fi!~r\t 0 ~~~ ~,;•~~~,:~;~:::::~hr~:~~:n~:•!:~t•~~~;~: ~coh,aefi~e}!~••I ~,:efm1:P••:•,c~i,:;tf~e•n,P,.~,-,•,.":',m~oldibh,10:l,ogt~ao,~.- ::~d;:1u;:c,q~!s1:o:g~~::n:~sr;o~r~~mi;~ •-e;"" occorrn distinguere fra due aspetti dello ~:~~à ~h:;:su:i:a~r:icc~:li re:~:h~iù ladell:u:: ~,:~::i.o ;ia~:~o~.cl ~ut:c:ff~;~na~~v;enr~! :~~=a o!~:~~a B~~l:~i~a;a~:;o::rl:~d:;r!: Ionizzazione germanica in Boemia, nei paes'l quale prototipo di indecisa maschilità. di ncnte ha davvero liquidato il dongiovanni. danubiani, nelle terre baltiche. Il mondo virilità debole ed evanescente, indilfercPzia. smo, da"ificandolo come meritava. E, va-– slavo ha raggiunto una linea netta che, al• to. equivoco, inlrascssuale. lcndo csacr • uomini •· ce ne terremo certo l'ingrosso, va da Stettino a Francofort-c sul. Le opere della moderna cultura spagnola il più lontano poasibiJe. l'Oder, a Gocrlitz (che pure, su tracce come qu'Clle di Ortesz.:i Ma per il resto, prima che da Maraiion, Il libro dell' Anioni ci pone pure, indiret• y Gasset e Menendez y Pelayo, è una delle il dongiovannismo (parola coniata nel 1886) tam'Cnle, tutta una serie di interrogativi. La più vive e interessanti culture d'oggi) rara• iera già stato degradato dalla vita sociale d.i nuova Germania, quale è uscita dal più mente in Italia escono dalla ristretta ccr- quest'ultimo trentennio; anzi dissolto e ava. grande disastro della sua storia, amputata chia degli ispanisti, Diamo quindi merito nito in una società che non gli permette più di gran parte dei -suoi territori orientali, all'editore Gentile di Milano d'aver pubbli- nessuno i,picco. Sotto codesto aspetto il suo riuscirà finalmente ad inserirsi spiritualmcn• cato in buona traduzione il volume Don destino nel mondo d'oggi è &!mii~ a quello re tra le civiltà occidentali? O il secolare, Giooonni (I), e ancor più alla casa Astro- dell'esploratore. Quando le carte geografi• acre contrasto con la Francia creerà ostacol'i labio di Ro;na per averci dato in qucati che recavano ancora misteriosi spazi bianchi insormontabili a questo sviluppo in senso oc. giorni dello stesso Mara1lon l'altra impor• con la scritta Hic sunt /eones, la figura dcl– cidentalc e dem.ocnitico? O piuttosto la G-er- tante opera Il problema dei sessi (2), eh& l'esploratore era ornamento dei salotti e lie– mania, enorme mole divenuta d'improvviso della prima in certo senso rappresenta la vita alle fantasie. Ma oggi le carte geogra• oggetto di sloria, diverrò. causa di rivalità base scientifica, alrapparenza granitica e n'CI fiche, stracariche di segni, non hanno più insormontabile tra i vincitori dell'Est e quel- discorso pers»asiva. zone di mistero, i leoni s'incontrano agli li dell'Ovest} E le masse di esuli e di pro- La prima infatti è costituita da tre saggi angoli di strada delle moderne metropoli, le fughi riusciranno a trovare un minimo di e sull'origine della leggenda • di sapore sto• quali son certo più perigliose d·una giungla. posto e di possibilità di lavoro in un pacs~ I rico•lctterario, · tali da interessare per pregi Ed 't.:sploratori siamo tutti, 0 non è più enormemente ridotto di superficie cd -indu di ricerca e di forma qualsiasi lettore colto, nessuno. strialmentc - alm-eno in parte - i.moM ma che non comportano persuasioni assolu- ALDO BIZZARHI litato} tnmente scientifiche. Chi li leggerà. cono- Sono questi i gravi problemi che si iden- scerà meglio 0 la vita e l'anima spagnola al tificano, in buona parte. col permanere op- tempo di Filippo IV. Così i saggi che apro. pure no di una civiltà europea ~ndipendcn- no e chiudono il volume son dedicati ai l'e. Quest'Europa, insomma, continuerà ad e misteri• del Convento di San Placido. essere un ricco e molteplice complesso di supposta sed~ dell'avventura don2iovnnne– spiritual:tà diverse o diverrà un ins'1gnifi. .iCa di quel re e alla dolce figura della terza cantc prolungamento cd appendice ddl'im- Isabella, che fu ritenuta • la donna ama. mane continente asiatico} ta » da Don, Giovanni: quei e misteri» ven• ------t-- (1) GREGORIO MARANON, Don Giovanni (Tre saggi sull'origine della leggenda}, (ed. Gen. tile, Milano). (2) GRECORIO MARANON II problema d~ a.eni (cd. Aatrolabio, R~ma). A proposito di "Francia bizantina,, Crollata la Germania nazista che somme1 gono ridotti a proporzioni modestissime e se col ferro e col fuoco quasi tutta l'Èuro- questa figura femminile lavata di ogni mac• pa, su~rata orma'J anche la l'Ctteratura po- chia. Solo col saggjo centrale Maraiion affron– lemica sgorgala dalle passioni della gu~rra, ta il mito in prima persona. ricostruendo il libro dell'Antoni si prcsentn çome un i lrntti e i fatti del Don Giovanni storico, A f)r0J)OSII0 delb f'rance by;;r1111ul{• di Ju. libro sereno del tempo di pace che invita che per lui fu il Conte di Villa.mediana: licn Benda (Gall1mard, Parigi, 1915) c"è ~– alla meditazione. Villamediana fu, assicura Maraùon, 11 un che da osservare come oggi in Francia !I0ll Forse è proprio questa no~tra Italia tra- Don Giovanni con tutte le sue glorie e tut. 813 esclusiva di Benda la J>olernic:1 t'he, non vohn e rovinata da una guerra di colossi te, fino all'ultim.n. le sue miserie•· L'ultinu:r I 1 1 crdouanclo alla letteratura (alla Jcuerntura motorizzati. che è destinata ad avvicinarsi sarebbe quella di esser stato anche il capo' in g~ncre) nè la cont.imùtii della propria per prima con intendimenti cristiani ed umt1· d'un circolo di omosessuali. E qui, in que- W.mziouc nè fa letlerariet:i della propria es– ni alla nuova cultura germanica. L'Italia può st'appnrentc paradosso biografico, si lcgitti. senza, in~plica una crisi nel cuncetlo cli lct· essere chiamata a questo còmpito dalle tra. ma in certo senso la critica di Mnra1lon al leralura in quanto esprCSFione della natura dizioni universali della sua cultura e dnllc mito usuale del • dongiovannismo •. esposta umana. stesse amare sofferenze e delusioni di questi nelle pagine i,niziali del sailgio in fonna lufoui, fin dal '35, Du Bos r.'eni dom,m– ultimi anni, che la hanr.o purificala dalla nunnto mai viva e brillante (basti ricordare dato: << Che cos'è lo lolleratura? ') Ed a\'C• rettor!ca imperiale, da quanto c'era di C.!! i capitoli • Don Giovanni ed io» e II Don va dspoS t O che, a suo giudizio, << In lcllera. duco. di vacuo, di roboante in certa p9Cu• Giovanni e il tempo d'oggi •). Revisione di tura altro non è che la \'ila mcd;,sima allor. docuhura degli ultimi teinp'1. E potrebbe luoghi comuni, apporto di dati nuovi, i.nter: f~:iii~~:g~~ 11 ~~ 1 i:i: 1 ~t:z~i ::~l~~~~si5~~ 7 ,..: 11 t anche essere che un rinnovato contatto del• ~::tacz}:d 1 i:o o:ig~:!:~o~'. :~:o s~;~s:; :ietlì~ vilu, J:i leucratura mam:hercbb,~ di conie– ~:n:;:~:;:sete~e:fanre c~,~lalap;i~t:r:u'C:fasl!~: miti del saggio sostanzialmente letterario. nulo; UHI senza la lellerntu~a !:i vita iion del limite, del buon gusto. dell'universale, Su ben altra base ci troviamo a muovere ?u~ebhc che una cas~ala d acr1un, ,,u,·lla Infine ci sono i e precursori•· Abbiamo conosciuto anche sotto il fascismo i libri e gli articoli sui precursori: ma sempre .sia– mo rimasli scettici sull'effettiva intcrdipcn• denza tra spiriti isolati di altri tempi ed avvenimenti dei giorni nostri, Qua– le connessione effettiva esiste insomma trn la visione nietzschiana del superuomo e la trasformazione materinle e plebea di quel!' ideale da p.·trte ciel nnzismo, per cui ogn'1 caporale, ogni gcrarchetto delle 5.5. diventava uno dei milioni di -superuomini che• imponevano la loro • volontà di pot't.:n• 7.a • alle disgraziate nazioni cndutc sollo le loro gr'mfie? In che misura il nazii,mo, co– me ideologin e come forza operante. ha tratto alimento d1Jgli scritti di Oswald Spcn. gler, dnlle sue visioni dcllll civiltà occiden· tale identificata con i Vichingi. dai imoi poco eleganti paradossi. dai suoi cupi svi– luppi della vecchia teoria dell'lwmo l1omini lupus) Che cosa ha significato p-cr il mo• vimento delle camicie brune l"entusiasmc, di Keyserling p-er unn vita elementare. frene– ticamente fccondn (5uedomer/k,anische Me– di!olionen, ecc.), e d'altro lato la sua spiri• tuali1à evnne-sccnte. librantesi sopra un mon– do di nnimnlità} L'Antoni ha avuto il me– rito di non farsi prendere In mano da trop· po facih ,·onfronli ed analogie. di manie· nere i ncC"Cssari distacchi, di non perder, di vista i complessi trnvisamenti e le curio– .se vie con cm le ideologie si affermano n cui - per In sciagura sua e per quella col Pro!_lema dei a.casi, Qui si tratta di_un~ ; 1 :~~\\erdt~:t:::~:: 0 '\:~:~:er!t' 0 u 1 !: <~l~•'.~ 1 1 ~ dell'Europa - è così trag'lcamente venuta opera di caratter~ pre~al~ntc~c~tc. sci~ti- I ta d'acqua priva di signilìcato, °i••heci c 6 i~~-i- m-eno nell'ultimo tempo. . fico, fondata_ sugl! s_tudi biologici di cui lo mila a subire, nell'incai>aciti 1 d'inter))reiur• \VotF GIUSTI I stesso Maranon e ,llust:_e, cultore .. •.Sesao la. Al 6uo cospcllo la lcllcratura adempie lavoro e.sport••• Ma~crmta e femmi~ismo, ali,! funzioni dell'idraulica: rapla, rac1·,,. ----------------------------- •~d~caz1one sessuale. m rap~rt~ al. d 1 H~ren• glie, guida e solleva le acque v. zmrs~ sessuale•: tait 9? 11 0 1 lllolt dei tre Sono 1rascorsi dieci anni, rovinos.issimi saggi eh~ ~mpogon?. ~I volu~~· Del ~et- per l'ELLropa, e altri (cfr. Ja1.:<1ucs-Uobert Il libro dell'Antoni, pur essendo uscito in questi giorni, non fa cenno al dramma pre– sente della nazione germanica. Tuttavia csSQ rapprcsentn un materiale prezioso per chi voglia studiare questo dramma, il duplice nella realtà politica. Il libro d-cll'Antoni non si riferisce sol– tanto alla formnzionc storica e culturale del Reich: vi si rispecchiano tendenze cd aspi– razioni di tutto quanto il mondo di lingu.1 germanica, compresa l'Austria e In Svizzc. ra. Uno degli 'Studi p:ll importanti è ap• punto dedicato allo storico austrit1co von Srbik. secondo il quale l'unità della storia tedesca sarebbe costituito da tre momenti: lo Stato nazionale, il mo11do med;oeuropt"o, \ l'umversali»mo (la translo/Jo /mperii, il tra• pnsso diell'universalismo romnno alla nazio• ne tedesca è per lui qualcorn di aostanzial– mentc vero). Pagine dense di interc-sse sono poi dedicate alla grande opera illuminis•·1c" di Giuseppe 11. che non si è contentato di l sopprimere In servi1l1 dcli.a gleba cd i pri- \ vilcg1 feudali. ma hn libcrnto gli -ebrei dal ghetto. abolito la tortura. promosso una le– gislazione per la 1utcla dcll'infonzin. creato i primi medici distrettuali. Sullo sfondo del_ la storia di secoli passati, il contrasto tra fautori dc\l'idcnlc e grande tedesco• e di quello • piccolo tedesco • acquista in tal modo profondità e rilievo. Tra lJli Svizzeri appare in primo piano il Burckhardt, con il suo rimpianto dei tempi passati. con la sua fugn dni • demagoghi II dell'epoca sua. con le sue previsioni fosche di regimi di plebe e di suc~ssive dittature militari. l'ammira• tore dell'Italia. il Burckhardt che. dal vec· chio Ca//è G,eco di Roma. scrive nel IS-46: • contro il lavoro ci si è qui armati, da Se• coli, come contro il peggiore ncm.lc~ : non c'è traccia della più lieve industria». Al centro del volume stanno tuttav'l.a He· gel e Marx. Sono costoro che hanno dato il titolo al libro. Per lo studio intitolnto Lo storicismo di 1/ege/ è sintomatica la data - 1941 - tH cui e"° vide or'1ginariamente la luce Era I Biblioteca Gino Bianco LJ ~ I 17rat_oqui resta la fcbc1~a. espositiva, le cita. Ouron e Jean Vagne in Henai.s:ia 11 ces del di- . · j z1001 che vanno da Ov1d10 a Cervantes. da "crubre i9•l5), denunziando aslratteiza nel- , · Diogene Laerzio a Sc.hopenhauer, da Byron ia formula della (etteralura come vi1a che '\ ' a Pcl'l'!z dc Ayala, ma sotto la frase espres- prende coscienza 1U sè mc<lesim.a. e rifiu- j siva e l'aggettivo ben collocato senti il tipo lnndo ogni promesso a lunga i.c:ulcnz: 1 [ da gnbinctto, in .~ice bianco e occhiali. {<< luc~, ~ace, ra.pimen10.»~, ri\'cndicu_ il Q.l.. (, e-- Non son favole, e scienza. J>ropno bisogno d, socrors1 1mmedia1i. Del~ 11..o } , Ma Don Qovan.ni} C'entra, anche se ma. l'c1erni1i1 non si sa oggi che fore. C'è da Disc~o di AFRO terialmente n-e incontriamo il nome solo vincere la battaglio di tutti i giorni. Ed è nelle pagine finali del libro. Perchè tutta più o meno, quanto 6osticne anche Jean: questa scienza che procede sicura, 'Su dati Paul Sartre (Temps modemes, o!lobre '45) sperimentali, au ragionamenti correttament-e mettendosi <<dolio parie di coloro che \'O· dedolti, non trova ostacolo in se stessa. ma r:liono in plid tempo cambiure la coudi– g'.unta alle conclusioni sociali. lo trova in un zinne sociale dell'uomo e la co11cczione che mito letterario. La biologia e la fisiologia egli ha <li se slesso ». Ma cosi non si fi111- scientifiche si trovano di fronte il Don Gio• scc coll'arrivare n una lclleratura di elas• vanni mitico. E non c'è rimedio. Una scien• ~e? za togata potrebbe sdegnarlo e girare al lor. Per ,.uo conto, Benda reputa in(rnnto t•• go. Marafion,- a un tempo acienziato e uo- gni vincolo coll'intellettuale da parte <lei mo di lettere, lo prende di ~Ho. (( littér:1teur ». « U letterato è per nnlm:1 11 Il mio accanimento,, egli spiega • non tuu':ihra cosa che l'intellettuale; e si dc"•' è contro Don Giovanni. il che sarebbe puc- a<l un'apostasia della sua vera natura, se è rile, ma contro il mito ch'C egli incarna. rimaslo t:mto lungamente confuso con !'in. Codesto mito è ~rnicioso ... Chi vuole e chi lcllenualc. Proclamarne oggi la separazio• può essere rappresentante di qu'CI mito lo ne, ~crve og,d perciò a forgli rilrO\'llrC ~e sia. ma non pretenda di essere il modello slesso ». della virilità, mentre è proprio il contrario•. l'tl~E~ ~ 1 ~~•!%,~:r s!~:a~~i:r:~~:s: ~!i,t~. 1 : !7; 1;,~ ~:~~è 0 ~ 3 niv~r:ire~~aD:nde~:~7:~: na::: uno let1cr:it11ra irrimediabilmcnlc in1cllc1- indiffercnziata.. La sua morfologia ricorda 1uali.,1ica e scnsihilistica, :rntianalilica e fur. più il canone della bellezza corrotta e ar- ~;:~~s·t·i·c:~·fe,:t';~i•o~~~~~~~ ;e;:~\f;::liJ~~:.,~n,t :i:~~~°:a!e~~Ìit~. 0 ~~- :::s!~,s~~:fvocnijrg:~: tracciare I'<<essai d'une psychologic origi• istinto va di donna in donna, senza trovare ~~~~~od~ 1 !:'o/oasts~ir; 1 •es!:rc:l~~al:.i;::;t 0 r~~~~ :.i c~7a :.onn_a. cd in ciò cc.,sistc la sua mente <(i tr3tlj fondamentali che semhra• U.P indi6ercnzia1o è sostanzialmente Don Giovanni. Mentre il nodo del problema. che è il maggiore dei problemi sociali, consisre al contrariq nel .diHercnziars.ì sessualmente». Una delle ·conquiste fondamentali della scienza moderna è infatti la nozione (che p'Cr tanto tempo fu solamente intuizione di poeti) che ogni essere è bisessuato alla sua origine e che solo nello sviluppo dell'orga• nismo si afferma il sesso definitivo. mentre l'altro si atrofizza e dissimula. Ma la bises• sualità p-crmanc allo stato latente durante tutta la vita cd è causa di guai all'individuo -e alla società, mentre il progreS'SO di entram.– bi si basa aulla differenziazione più netta. e Arrivare a sostenere il maggiore diffcren. ziarsi dei sessi della nostra specie umana. e c:oè una pre~ominanza ogni giorno più fcr. ma della personalità del s«so, coll'csnlta– zione del sesso autentico e l'abolizione delle uh-ime tracce 'Clero-sessuali, costituisce tutto no delìnirc la classe così detta del lcth:r:1- 10 », << la funzione 1>ermanente t:- nN'e:'"aria della letterotura neJl'economia 1011111' dclii} 11Uivi1àumane c~prcS6ive, j rapporti ùi <1ue– Sl3 funzione con le esperienze fond:imcntali cui essa dii forma e forse 1mrezza medi:mto fa magia di un linguaggio che non può es• ~ere unicamcllle la lingua delle iclt:e pure». ln~ornma - a~giunge il Ouron -: esami, n~odo la relazione profonda dclfo lettcralu• ra con la vita dell'uomo, coi HIOÌ bisogni e tormenti, coi suoi voti e con le sue esi– g~nze, con la sua etema e tuttavia sempre nuova es1>erienza ciel bene e riel male. In luogo di addentrarsi in una fìlusofia della le1terntura, Benda hn. invece ceduto alle lusinghe dello polemica, fino a perder di mira In precisione degli 11rgo1ncnti. E non ha fallo che aumentare il nostro dubbio ~e da\'\'Cro convenga denominar <<bizantini. smo» l'odierna c,oluzione della letter:llurn. ENRICO FALQUI

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