Fiera Letteraria - Anno I - n. 3 - 23 aprile 1946

li1Efu\ LETTE11.A!UA IARTI E SPETTACOLI ALLA GALLERIA D'ARTE MODERNA Pitture francesi riprodotte pendi, scelti fra le varie -epoche e maniere: un solo Ocrain e non dc.i migliori (un pac· saggio schematico), un solo Dufy, un aolo Utrillo (e non dei migl:ori): numerosi i Matisse. .Pica&&<>e Matissc hanno opere rec:."enti: Picasso sempre solenne e grave e arditamente fantastico e sempre vario e inesauribile nell'invenzione coloristica; Ma. tissc sempre sensibile e 1-cggero, he'9CO, vivace, ~emplicc, grazioso, però non meno ricco nelle sue felici policromie, in meno alle quali sì finisce sempre col trovare un'odalisca. la stessa che da trent'anni e più, e senza invecchiare. passa da un ca– leidotcopio all'altro, Insomma i maestri ci sono tutti in que- sta mostra, dal 1863. anno del e Salone dei rifiutati•• tino ad oggi; e maestri sebbe– ne Zola in quel tem.po andasse dicendo: • Non ci sono più maestri, ognuno di noi è un ribelle che pensn per sè •. Insolita mostra, c'he appunto perciò vuole avere sol. tanto un carattere didattico. Il suo int'Cnto, modesto ma utile lo stesso, mi pare mg• giunto. Errori di quantità e di proporzione non mancano, ma sono errori scusabili con– •siiderando le tante difficoltà di quesll t'Cm• pi, nei quali anche una mostra di riprodu– zioni incontJa ostacoli che respingono la più ostinata volontà. GINO VtSENTINI Il teatro si addice a Minerva rlon tutti $81\n0 che. molto tempo f~. con lo scioglimento del Ministero della Cultura Popolare, rtnne deciso il panaggio dei &er• vizi del Cinema e del Teatro al Ministero della Pubblica Istruzione e, più precisamen. te al Sott08C1Zretariato per le Antichità e Belle Arti, che per l'occasione si tram.ulò in Sottosegreta.riato per le Belle Arti e ki Sp'et, tacolo. Pochi, pvchissimi aanoo, invece, che talo decisit>ne rima.se solo sulla carta, perchè, anche in tempi di rinnovata democrazia, tra il dire e il fare c'è di mezzo il more, urt mare in6do, a quanto ci risulta, che na• Konde nelle sue profondità interessi non 1empre troppo chiari. Lunghi m-e,i 80no passati. e Minerva ha atteso invano l'annunciato arrivo dei suo\ d ...e figli adottivi. Lunghi. mesi, ma final. mente una notizia (che speriamo sicura, questa volta) vie.ne ora a diradare, sia pure in parte, la fitta cortina di m.isteTo che na- 1cond'Cva ai n011tri occhi il Teatro e il Ci– nema: sia pure in parte, perchè mentre per il Teatro abbiamo saputo che presto dovreb. be passare - com'era stato del resto già ,tabilito - al SottoS'CiJretariato per le Belle Arti e lo Spettacolo, per il Cinema manca· 110 precise indicaz.ioni, e pare che Voglia -:ontinuare a • fnr porte di sè stesso >. Che il Teatro - pra-a e lirica insiem'e - si decida una buona volta a trasfeTirsi "&Ila Minerva, è quel che ci auguriamo in questo periodo di generale smarrimento, mentre da ogni parte si levano monotone quanto in• fecC:nde lamentazioni sulle rovine del nostro J>l'trimonio artistico. Il gu8to artistico prevalso in Italia tra la fine del secolo scorso e il principio di questo, fu scadente e provinciale (è risa· puto). E la prova migliore vie.ne offerta tuttora dalle ste&ae galleri-e pubbliche di arte moderna, dove tale gusto è documen• tato non solo dalle opere che figurano sulle pareti, ma soprattutto da quelle che vi mancano. La vision-c che le nostre gal• lerie d'arte moderna presentano circa lo svolgimento. i caratteri della pittura e le vari·e corl"Cnti dq\ gusto figurativo nella Europa felice di quegli anni, è cosi. in compl'Cta che ,lo ~tudioso non può gio– var.sene che assai scarsamente. 11..'arte it.n., liana vi è fin troppo abbondante e indi– scriminata mentTc quella straniera man~ quasi del tutto. Ma anche questa in ogni modo, non rappresenta che un suffragio d-el cattivo gusto e del cattivo criterio este. tieo che in quei tempi avevano corso in Italia. Il Teatro si addice vera~nte a Minerva) Noi penseremmo di sì: fra tutti gli organi• ,mi più o meno esistenti nel n011tro deva• stato mondo burocratico, r1eesuno potrebbe meglio del preaceho Sottoftgretariato pro- .,. ___ ..., __ _,._. ... 1 muovere. su di un piano di SAna e libera cultura, una nuova valorizzazione del reper. torio italiano e straniero. Le giovani en'ergie del noatro teatro, non più mortificate do li– mitaz.ioni di natura politicn, ma 808tenute e incoraggiate da un orgnniBmo che ha per Per esemEio, nelle nostre gallerie d'ar• te moderna manca la più piccola testimo– nianza che in Europa è esistito l'impres– sionismo. Ma-estri come Manet, Degas, Re– noir, Cézanne, Monet, Cauguin. Van Gogh non vi figurano. Ad eS8i, i dirigenti delle Belle Arti hanno preferito i Lenbach, i So. rolla, gli Zorn e &imili. E. dire che consi– gli e sollecitazioni non sono mancate: nè è valsa la mostra di impressionisti Fran– cesi, che In • Voce • offrì a Firenze nel 1910, a trarre i colonnolli del gusto arti– stico dai loro errori. Coaì il pubblic~ italiano da molti ann! sente parlare d'impreS8ionismo e post.im pressionismo senza poterne ammirnre lo opere originali, sparse nelle collez:oni pri– vate e nelle gallerie di tutto il mondo. Triste dunqu'C constatare che 11e Uh,1 gal. Ieri.a italiana come qui a Roma quella di Arte moderna di Valle Giulia, vuole of– frire al pubblico unn m06tra di opere dei maestri impreS8ionisti e dei viventi pittori cubisti e • fn~v<cs» che da essi più o meno palesemente discendono. deve ricorrere a espedienti poco decorosi per unti galleri,i. n112:ion~e. E d'altra parte, l5'C essi servono in qualche modo alla cultura, meglio gli espedienti qhe niente. Perciò la mo&lrn allestita dalln d!rettricc dell1.1 predella gal– lerin. dove figurano (sa.Ivo cinque originali di proprietà di Lionello Venturi) &ohnnto riproduzioni n colori (se non m ·inganno grandi quanto i rispettivi quadri). va accol– ta con &:mpatil\ e magari con 11ratit-udinc. Del resto la maggior parte di es9C, spe· cie quell<c tedesche e svizzere, eseguite con i più moderni e perfetti procedimenti di stampa. non ha quasi nulla da invidia– re per fedeltà di riproduz.ione agli origi• noli. Davanti ad alcuni fnc-simili di Cé– z.anne. devo dire, ho provato le medC"Sim-e sensazioni ottiche e tattili che lo splendore. lo sp'Cssore e la grana della materia dei quadri mi avevano suscitato molti e:nni fo al Louvre. dove 80no esposti. Davanti alle riproduz.ioni di Van Gogr,, si contano lo pennellate fitte e minute, 8Ì sente do.)(.e la materia è grassa o -4mahata e gonfia di solven~ e dove è Mciuttn. Davanti n quelle di Renoir si pcrcepi8ce con estremo pre– cisione se il quadro è Stato dipinto su uno telo con imprimitura n gesso o ad olio. Davanti ai tre Degna sì sente sotto i poi• pnstrelli il velluto e In polvere lievissima dd pnstello. Di queUe tre riproduzioni di De11as ne po3siedo una anch'io (la deli– ziosa pantomina di Arlecchino e Colombi• nl'I) e vi assicuro che talvolta mi doman– do• se esiste \l'Cramenle una differenza con 1·ori11inale. on tutte, beninteso, sono così perfette: quasi tutte però anunirevoli e tali da non deludere, in gen"Cre. l'intenditore più esi• gente. Attraverso di l:'S'SC il visitatore può forsi una conoscenzn abba8tanza esatta della pitturo francese da Manet A Picasso. Mane: è 1appreS'Cnta10 scarsamente con la sola • Olymp.ia » (e nemmeno fra le ri– produzioni più felici. mentre il monotono Rouault occupa uno t1pt1z.ioforse eccessivo. Rouault è poi uno dei quattro p:llori che si possono ammirare negli originali pre– stati da Lionello Venturi, accanto ad un piccolo e commovente Chagall. ad un ap. punto all'acquarello di Cénnne e ad un altro acquarello dell'americano John Ma· rin. che non pre~nta molte attrattive. ma che ,u una piccola opera come qu"Clla non è posaibile ,Siudicare. Pochi anche i Pi• cosso. data la g-rande e varia sua produ· zion-e. " i Seurat (ur,o solo). e i Gauguin {uno solo}; parecchi i Vnn Gogh. e stu- I,, Frm1cÙI 11011 5, dice più « Natura morta», ma '< Qulldri dA?.l/avita silen:Ù>5'1 \'I. l1t 11ouitti. im/icc /orso di 1111a nuova rclorict1, 5! è imposta alla moslra clcU'llotcl Charpc11ri.cr 1 clove figurnva, fra h allre, questa immagine <<muta» di Amlré Derain TEATRO Una recita goldoniana al Quirino La .econda quindicina d'Apri'lc 110 por- di idee, aodez:o di conuin:ioni, perspicuiM talo alla ribalta del •'Quin'no'', dopo molti di giudizi, il pubblico oioe oggi nella pii) anni, il complesso degli attori e registi del• I graluita e diS-Oncorala barbarie. i'Accodemi°a d'Arte Drammatica. Una com- Monca souratutto alle noatre scene quel• pagnia-. cioè, regolata da criteri diversi da lo che ~ pre,uppo,to euenzialc e inc/imina• ",uelli in oigore nei comples,i ordinari (abo- bile d'uno stile: il ri•petlo della lradizione, U:ione dei "ruoli", preminenza auoluta def Gli .tronieri che ,i sorprendono e ci ri'm• regista negli allestimc-nli. ampio ,tudio dei provcrano - dopo tanlc glorio3C cspericn• problemi ,cenogra/id') e che già nel trien• 1 1 ze, tanfi ,ischi, tante aoocnture c.teli'chc nio 1938-39-40 aveua rcali:zato alcuni /ro - d'ac>ere elu!IO i n0&tri impegni per la pii) più ani-nosi e ciuili ,pettacoli che sia ,tato foci/e delle scappatoie, q.ucl:o del coamopo– dal.o cono.scere in Italia. TraKOrso da' col• IWsmo, l1onno per/eltamcntc roJione. po dalla calda atmcn/era d,' studio e di ,-i. I Nei conlalt.i e nel/~ grondi migra.z_ioni che cerchc della scuola, alta ribalta dei teatri hanno fatto 1mproUV180mcntc e tralflcamentc professionistici, il gruppo aoet)Q do supero• ,perire barriere e COr\,'ini; nell'u-.o, dil)Cnu– rc di/fico/là tf,• ogni RCnere; do quelle logi- , lo quasi un b~ao~no, delle ling~c •.tr41:ier~ stiche alle organiz:atfoe, do_lla diffide~zo I :::,~e /;;~~n::~\;,c/:~tu:;àun~C:t"m"'on~~ preconcetla del gro,so pubblico, al tepido 'ntiero meua a disposi:ione dal 11iornalc e proS<rl,itismo degli ffl'lpre~ri, dalla oe rd e dt11la r-adto • in tuW queati motivi e,i.tono esperienza di pol~,oenico, allo ~omplcui• 1 1 /orse giusliiicazioni psicologicamente ualido tà di un repcrlono che da Cozzi a Mda· per una polemica (mo non un rancore) con– slosio, do Goethe a Shalt,.e.pcarc mancaoa tro la tradi:ionc. cerio di quegli attribuii di superficiale pio- I Si tra'lla ora di stabilire se sia dal)t)Cro cevolez:o che pouono coalitui're per il gro,-. po:a;bilc che un'arte e una culi.uro po.nano ao pubblico lo più sicur~ delle attratti~. oiucre un'csislcn:o durelJOle, /uOTi d'ogni Malgrado tulli gli ostacoli, la Compagnia I genealogia spirituale, auul,c do ogni carat– dell' Accademi~ si im~x. /in ~oll'i~zio, 1 1e;~ e ~uliarità ".aziona!,;,. scad.ute a con– proprio per u,rtù di ,tdc. Una acne d1 reo- dizione d, 1JOlontar10 melecrsmo. lizzazioni esemplari dimo.t;arono fino a che A nostro parere un primo rimedio per punlo la preparazione teorica della scuola l'aDcnnarsi d'uno sicuro Cf»Cienzo catctica contribuisse allo bontà de1t1i allestimenti; al sto nel ritrooore. /ra tutte le macerie che senso nuot)() e profondo della interpreta.zioJ ci circondano, le noalrc basi più aulenti– ne, al diuofo/mcnlo armonio.o delle sin-I che, le antiche radici, dello nostra cultura gole indio;duolilà nei oori rclfl'stri dcll'ope- per deboli e o//e,e che siano, e 1'.alorle, m d'arte. I e 7ibcrorlc, e lenlm- clic rinverdiscano. In o- Eu_. /inalmenle e tult1 ll'C ne rese,o con. ani epoca gfi spiriti sensibili hanno auuto I~ - ~la /"ora c?e o~cguooo la no•lr~ qualche attra:ione per l'imprcci,o, per l'in• r1~olla al h~llo _c~tchco d un ,ecolo punlt- dc/in:'to; mo il pericolo modale che .ovro• s:l 1 oso ed e,igenhuimo. d sa l'attuale cultura italiana è il disprezzo Prescc/t~ a. dc.~to.~ in_ ~ue, t o, secc:>n ° dell'arte prc"è1sa, è il /a1to d'auere per t'in. martedr d Aprlle La. Fam1gl~a ~cli Anhqua• d's•into. per il con}u!IO non un eu1!0 mo rio'' di Carlo Cold.onr {su cui fflU.to .una ~- uno religione, e in nome d'un 1i1lemo, E ra di carncua;e circa du~nto 1 ann~ :a, in 'e cose sono arrioate tanlo innon:i che se Vene:ia. ~l :;;: ..7°: 1 a : 0 r ~~o~ e_::n: Spino:a r~usd a merauig/iare i. suoi con• pe.r _fa pnma I l C ur.poronc1 affermando che /e ,dcc con/u. •1:;c;:~l•~';;c:;;e:;a~le - a nuooo ompo• sz ~er;i>ano da Dio Ctme le idee d,1.~inte, g Feliciu:mo scelto e, per di più di uno g~i l'uguale atu~ore .notccrebb~ Ira , no-– ragione commcndet)()le. :t.n co~t~mporan.c1 Clii s1 ~ucr,He clic le Riproporre oggi Goldoni all'atlen:ione dcc d11hnte der1oono da D,o come le idee delle noalre p(ptec (quando le cronache ci con/use. . . parlano di spettacoli goldoniani or ora e.e. l:.. per uno c11J;/(àchiara e 1,ncc:re come guiti perfino. nelle steppe dclfa Kirghisio ~1 lo noatro quealo uuol dire at;er /etto di mol, del TurJc.cstan) ouol dire oDrire ai trep1• to br.utla strada. danti op/){!111 1 dello spettatore italiano, un'('- Che dire allora del garl:alo incon– sco finalmente non so/i11icato dalla ooni- lro d, martedì xorto con la mo.:arh'ana /e. tà o dalla modo. licità d'un Goldoni, più in uena che mai, Oggi, in llolia non si lrotta ,o/o di e,em• con .un orchestrazione cosi raro e squ1s1lo pii/icore _ 1u un piano internazionale in un 'epoca dove - come diceoo I' onli– una tecnica dello spettacolo, mo d; riportar co Platone - "tulli portano il tirso, ma sintassi in una babele. ragione Ì'1 .un ca/or- pochi po,siedono 1I nume}·•. nao, luce in una caligine. Se si vuol finalmente uscire do una con- Se come ha rccenlcmenlc ouerl)(lfo D' A· dizione seroilc, bisogna anzitutto ripropor• mico: gli spe.ttacoli ,ano oggi da noi a un Il - in lermini di lucida c"_'denzo. - quel• liocllo tecnico incomparabilmenle migliore di le che .sono le ccrtezz.c raggiunte. 1 traguar– quelto che non /os.sero dieci 0 oenfanni /a, di. oc_qu11iti; ~ riprendere, da ~uoni gcome: .se lo macchino professionistica ha lhalo di.. In. ,I cammino, .enza /idar81 troppo dc, solvcr,i molli° di quei oi::i che pure ne /or- ''ballon, d'essai" (e delle patacc~,c oltramOn• maoano, in altro sen,o 1 la pesante gloria: Ione). """ è meno vero che, quanto a ,icurt!::.a E,n1co F'cu:111c,o,1 8 o eca Gino Bianco solo scopo il trionfo dell'arte, potrebbero finalmente c.reare quelle opere che il nO&trO pubblico ha fino ad ora atteso invano. E il Cinema) Anche il Cinema si addice ., Minerva. E non comprendiamo davvero le ragioni che ne dovrebbero ritardare il trasferimento alla aua sede natural'C. Si vuol forse soatenere ancora che il Cinemu non è un·artc vera e propria, ma piut101to un'a.r. le industria.le o un 'industria artistica) Altre ragioni, dunque, e, a dire il vero, non troppo chiare, devono tenere ancor lon• tuno il Cinema da Minerva. - (Scrutator). Teatrini a Londra I clubs tealrnli londin'Csi adunano in tanti sodalizi. l'uno diverto dall'nhro. secondo le tendenze ed i gusti, autori, allori, registi e spettatori. I locali di questi clubs sono quasi sempre anne&ai ad un teatro e, epell'SC volte. nelle loro piccole .aie si rappresenta• no opere e drammi che per il loro c11ra1. tere non incontrano o non potrebbero in– co11trare i favori del lgros.so pubblico. Ven– gono nnclie rappre&cnlate opere che non abbiano ricevuto l"approvazione del Lord Canceniere per la tapprcsentazionc in pub• blico. Durante la guerra sono stntc date per la prima volta, nei clubs teatrali, opere di Shnw, di lbsen, dei fratelli Quinlero, di Cechov. di Strindberg. di Cocteau, di Helg, .di Krog, ecc. Vivono tutti, i club& teatrali di !Londra, una vita fiorentissima; basti dire che ne1lo spazio di Ire anni il • Club delle Arti a. uno dei tanti, ha por. tato il numero dei suoi soci da 200 a 4000. Un intcrenante <esperimento è quello patro– cinato dal g-r-uppo tealrale progressivo che va aK>ttoil nome di •Unità•. il quale com.in . ciò col rappre~ntare, su barnccor..i improv• visati, ~li angoli delle strade o nelle piazze, drammi definiti di •rivolta•· Questo grup• po, composto prevalentemente di giovani di sinistra, concentrò succe8Sivamente la aua ::ttività nel reatro per lavoratori, rappre&en· tando drammi che in particolare si addicono alla mentalità degli operai. Unico n'CI suo genere è il • Players Club» che si propone di conservaie intatto lo &pirito del caffè– concerto vittoriano. Esso organiZU& apcu 6 • coli sotto la guida del suo presidente-regista, che si preoccupa aoprattutto di stabilire, alla maniera classica, una bonaria collaborazione ha spettatori ed artisti. Il pubblico è inco– raggiato a acambiare scherzi e motti con gli artitti ed a prend'Cre viva porte alla ra·p. presentazione, anche in palcoecenico. 7 NOTIZIARIO I letterati l:.worano 1,er il teotro. Oltre alle due commedie di Brancali e Morav:a, di cui abbinmo dato notizia, altre tre le• sii son pronti per In ribalta ad opcr.1 Jc.i narralori Francesco Jovinc e Carlo Der· nari. Di questi nuovi lavor,i diremo nel pros– simo numero. * lfosso di San Secondo, la cui uJtinui novità rnp1)resentata risale onnai a prima della guerra, ha scritto io quuto periodo altre due commedie: « Mercoledì, luna piena» e « Il rallo di Proser1>ina » che derivano dalla pjù felice vena san.secondia• 1111. <Juella deU'aUegorin mitico-ru.sticale. * Una serie di manifestazioni originaliHi- 1110 ha ju programma il m.inusoolo teatro cleU'Arlecchi,,o. Verrnnno eseguite una se-– rie di brevi composizioni inedite di scrit• tori italiani contemporanei scelte da En– nio Flnjano. JJ progrnmnrn è fortemento polemico: <e Mettere lo spettatore di fron• te a <tualcosa che non 6i 1>0880 giudicare con schemi convenzionali. Niente conunedie a ll11reccio, p.1icologi– rhe, dog.mutiche. Il teatro è una cosa trop– po imporlnnte per CS1Sereaffidata ai dram– maturghi. Queste e altro proposizioni. inceJ1diario funno parie del manifesto 1>rogrammntico. I primi tre spettacoli saranno la comme– dia di Flaja.no: <.J La cuerru spiegata ai poveri », che ne sarà anche il regista; un alto di Hichard Bughes, che sarà messo in ecenn dal pillare Scialoja, e un allo di Di• no Buuati: « Piccola pa86eggiata ». * Renzo Rie.ci alterna Sem Benelli agli osi– ~tenzi::alisti cd ha anche 1>romesso che rie• sumcrà. Strindberg e Kaiser (naturalmente, non <1uello di Doorn). * Una serata di 1>nrt.icolare inleresse per gli assidui delle ribalte romane 6'11"ÌI 11udfa dedicata al poeta o drammaturgo spagnuolo Fcderigo Carcia Lorca, di cui a. Parigi si è rappresentato con grandissimo ~ucc~o lu. poiJtuma « Casa di Bernarda t\lba ». Lo s1>e1tacolo comprenderà, oltre una di– zione di alcune tra le 1>iÙbelle liriche del Lorca, i due atti unici: « La tavola di Don Cri&lobal » e. « L'amore di Don Perlimpi- 110 », in prima esecuzione a8501uta per rltolfo. /1/AUREEN MEU<OSE (Marina Berti) ,. dal dramma .. PESCATORI" di Raffaele Viviani Regia di GIANl\'l FRANCIOLJNI t il dr""''"" d•II• pnulon, ,frt,.nt•• d•ifli i,ii,oti prifflilivl clt" co,.dwco"o al relit10, dram•11 di 11om,ni, al q11at. U n,me ffl<,.1Uo.v • ••rribil .., ,,,e,10 lo •fondo conJ/• con fa ,1111 1-'0l"• l•n,peuo,a. Jou:rpreuco d■: FOSCO GIACEIETTI MAUREEN MELROSE LEO ARDO CORTESE Ci■como Aondlnell■ • Pin•lPlounl Pie1to Pumelll. È una produ:r.ione P. A. N. pre11entnta dalla LUX FILM

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