Fiera Letteraria - Anno I - n. 1 - 11 aprile 1946

FIERA LETTERARJA Visita Lo studio di i\lafoi C nd pul:1zzc110 dclii, Fono-Hom.1, :u·tantn al Tcvcrl'. l'.-ima ,·he la porta 1:>i a1,ra, dopo aver bu~•alo, giunge dall'in1crnt• uu fru•tio Ji ciahallt• tr:iscina– k con indolenza. ,\on c'è dubhiu. Mafai ~ rwllo s.1udio, Pat:-'-.mo alcuni isWnli. Qm.i pa:-~i s1and1i :,cmbrnno \cnirc da aQsai lun- 1:inu, La porta _;:j apre e M:1fai appare con l"inercdibilc ahl,i1,;l;:1111c1110 e la 111cd<'~ima i1 onia di-c~nat:1 <-11] vi-.o. fii 'JUimlir·i an111 r.1. quando 111i apri la porla del ::ti.1 studio a l'ari;:-i. lndo~~a un:1 \ccchi:i, pc~a111c, pol– 'l'n•~:, ,c-1:11,;lia 11111afrnugc, a lJUadri, .. i. mi:c ad unn cop,•1·1a da cavallo, e con i ri. wolti d'uno -bi.udilo ,ell11Lo crcm;i&i. i icux s1yl,,_,, Vi,•11x 111011tlc, ViPille, wmdrc. E.' <"vidcruc d1c la ,e:--la1,1"!i:1 ili -,1:ifoi lini~ scc con l"e.-c1·1: un'introduzione ,Ila ,,ua pittura, do,c un rnondo :.1,,ili10 e \lil,fotlo ag.011izza .-..ouo lo --guardo tc.nrro ,: pcs«i. mi-.ti,·o · di 1:111•:--topittore 1110J1·1 n:1111ente rumanlifo. lJcl re-,to Mafai è lalnwnte J)it– ior1• da non poter fore II meno di « indos. -.:ire», cou la ~u:.i ,e:--t:iglia, la ~u:.1 Slcssa J,i1111ra. Po,·lij co1,1c lui !lOtrd1l>Ero dir•!. parafra-.:rndo Oidc-r1:: << h".'!c est j,,iu, i, UM : ie w:s fai, ti elle :u. a Mario e:1 spallicru di una réct1micr ,..,iunta m:l foudo dello studio fra una &erivania disor– <li11a1a e unri scalfale di libri. Non c'è in , i~1a una .!=è(.iia.Su uno sgabello un volu• mt· di J. P. Sartre, l.,e mur. Sartre non è cerio un :1u1ore adeguato :drideologi., profo:"s:11a d:t 1nfai; in com• 1>onw non (: aff:lllo inadc.i:u:1to alla ~ua ar– ie, nonO!,l:mlc clic oggi tcnd:i con visibile :--for-✓.o, ma •cnzn I iusc,rvi, a farsj J)iù estr-· riQnmnte o~geuiva. i\li fa ,edere alcune piuurc incominciai<', altre qur:isi finite. Un 1i1ra110, vé1,1110 fuori per suceesecivi piani di colore, :i gui•a <li mosaico; una natura mol'la dove "J)lcnclvno g•alli, ccleéli e v10- !PIIÌ illanguiditi ir. un"atmo~f,•ra irreale; un p:uisaggio di Boma vi~1a dall(• :dture di un colle, che è forse uno dei meglio Ù:t lui dipinti, ron toui e rnppo~ti compie• mcnlari di puro colore, «i da ,·onfcrire r1lla pil1ura lo splendore di una mutcria deean– t:lla; una !,('(:Ila di poiilribolo l}Vf',le figure ,,ppcna accc..11n:1tc tiitl s'a11cggiano secondo la loro consuetudine di spcllri <lcl piacere. L,, ricerca di og,c1tività r•~ali:tica nel ~c11H.1 piu110,.10 infantile VQl1110dall:1 ehic– ~a <"Omuni~ta, resla 1rnluralr11cnte ,.ohantu 1111':'t«pirazione. !'ifofoi è ariiE-ta e non può :.pog:liar~i di que~ta qualità. ro«i come non pu1', operare contro fo !,Ua i«pirnio11e lirica i::: for11as1ica, contro il euo gu~10 CQngenia• lè d; contemplare b ,,ita e l'u11rn11i1à, clw l! 1111 gu~to morbido, pe,,,.imis1,,.o, roman1i. (·,,, anarchico. In cima alla ~ua piuurn non v'è lllcun:i idea; v'è un':1rlgo::,·ia clre ,,j ri. ~calla solo per gli :iccemi poetiri che la c•primono, acuti fin quasi a dare un senso ili dolore. Un dolore che è piacere. ,;,\RIO MAFAL neMOI.IZIO,\E (1937) I.o ~tmliv ì.: ;;rande, lilli lo --1>azio pn 111u,nerl!i è breve, Enormi, orrilJi!i ~laluc di ~e,.~o coperte di poh ne ,.. "a!zano in Jn ,ar,to. Lo «tu<lio era di Ramlwlli c. le -.1a- 111,• r:iffi;:ur.11,0 \ itMrio E1u.1uncle III e i\Ju--.olini, tòU'cri,-,,imi, gofT,11111.ntc ù1c:ippol- 1a1i. So110 Il"' !'=laluè nffic_iali clclJ',1111ico re. i:imc 111111li ligunl\:rno ,,cJb 1i10<::tr:1 ,iclla ri, o[uzio11c. Dictr,, una oar:11.a ~i na~con– d(,110 pircoli Hc e piccoli .1.'ln~~olini <'Oll -.1rarci :--!)Orchi :,,ullc 1-pullc e ~ul , i-.o. Ma, f,1i -.,":i~glrn di:,,tr:1110 e inturantc fra <incJ. l':1rida ~,~h ,1 pii lriiìcata di -;;iJ11b,di dcca• du'i. Ha ll!}J>c:--o alle pareti i ,,..-chi coslu• mi da kcll('rina l,rill1.1111idi pa:.li1..1te :,;ui n1pi vellu1i; ha c,,llo<'alo i,.ui trè•()Oli pezzi di Muffa il cui cc.lorc è ,enu10 c.-1c1111an• d-,~i per 1.1lcuo dd tempo e della )lH'c; ~ui panni b:1 111t,:,,so fiori marciti e ~c1chi, e ac- 1-:11110 rii liori qu:1ld1c ovgcliv 1>ohcro~o- li mondo in ro,ina raffigurato violr-nte 111e111co liricamenle da Mafai, 5pcsso s'i• dcntifica negli aspetti t;Cgrcti e magari me– no confe~,,abili della \'ita motlcrna. Tal– , .. lta ~cmbr:1 soq;('rc da cupi, mostruo~i. cruenti impul~i sessuali, fino al sadismo dtè fr~me nelle figure impazzi:e ili « Fan– lt1ti:i » (1912). 8 qui 1>articobrmentc, «e di n•alil-mo d , olc~~c tlarlarc, do,·rcuuno rii- TEATRO . Due autori italiani Siamo lieti d1 poter offrire ai lettori della Fiera una notizia lt.;1tra:-c di eecez1vnale rilievo: la contemporanea, prossima epifania alle ribalte di Alberto Moravia e Vi1aliano Brancali. Già qualche indiscrezione era trapelata sulla riduzione per le scene degli lndif/e. rcnli, ma nulla di preciso si sapeva in mento oltre al nome del regist;,, che -sarà Mario Chiari. Non è la prima volta che Carla e Leo scendono dalle pagine del celeberrimo ro• manzo per trovare '.n personaggi viventi una rag\one plasl1c-n e obbiettiva. Ln prima ridu– zione teatrale degli /nJiJlererit•. ri:s :i.le ,11 l938 ed è stata opera di un francese, il Via• lar. Lo spettacolo. interpretato da Paulette Pax e da un gruppo di altri eccellenti atl~ri ,venne realizzalo sul palcoscenico dell'Ocuore a Parigi, dove tenne il cartello per circa ,.°n semestre, con notevole sucC'C11sodi pubb.1:0 e sovratlutlo di critica. Mora\'ia non sì rit1e. ne però soddisfatto del modo con cui il Vialar ha trattato il suo romnnzo. E, in ve– rità n riscontrare i due 1esti (la riduz1on'e fra,~cese è appnrsa sulle « Oeuvres libres » di qualche anno fa) non si può non conve• nire che la fantasia dell'amanu-ense sia an• datn pnreccluo oltre le colonne d"E,colè: del rispetto. Ci sono moltissime scene d'accatto e, cosa più grave, la maggior parie delle bat• tule risulta intrisa da una vernice psicolo– gistica che ottunde invece di vivificare la azione. e se giova a diffondere lm clima cnrtesiano (che avrà forse reso più intelli– gib:Ji i personaggi a una platea di franc'Csi) finisce in ultimn analisi con lo snaturnre pro. prio quel fondo d'irrazionalismo che è il "Segreto clinàmen del mnlessere moraviano. La nuova edizione del dram1na reca in– sieme alla firma di Moravia nnche quella d1 un giovn11e teatrante fra i più provveduti. lo Squarzina. cli cui ricordiamo un sensibile '6aggio all'Accadem=a d'Arte drammatica. Stavolta. nesiiuna scena è stata 'mterpolata. -eccetto una breve, di s:gnificato marginai-e: il dialogo riproduce esattamente qu-ello del romanzo; e in definitiva la riduzione si è 1im1tnla a enucleare e saldare quei punti che potessero e far clra,..;ma » Troppo noia è la singolarissima terza di· mens=one ,,isiva del romanzo p-erchè qui se ne debba fare ulteriore cenno. Qui basti sottolineare I" evidente importanza che rive• ste la pre~enza dell autore in contrasto alle velleità «didascaliche• d! e-erti ridullori_ La prova che sarà certamente vittoriosa per Moravia. potrà .._ in sede estetic;1 - orf;rire un interessanl'e contributo al ques;to tante volte proposto in que:-ti anni dal teatro ro• manzato. sulla opportunità della interpola– zione cui tendeva per esempio un T airof o uno Reinhardt _ e una « precell1sticn del rispetto• che ha per c;eguaci i nomi non meno autorevoli d·un Ccpenu o d'un B:ity. C~i è nata la nuova edizione degli Indi/_ ferenti annunciata da!la Lux che n_e è esclusiva proprietv.ria, per Ianuale .stagione 1ea1rnle. \1a se h ppo~es<1'\ di qursto Ìntereiis nte esper:mento era grà nota in p!lrle. compie• tamente inedita è l"altra notizia della ridu– zione che Mora·,ia ha fotto da Mascl1e– rata. Qui l 'impre.sn è stata assai più com• plessa. perchè si tratti,."lva di el~bornre c:r: novo gran parte dc, d:aloghi. appena de!i. neati nel romanzo. che, come è no:o co~ti_ tuì uno dei più clamorosi episodi con cui la censura, la « blazing 'Star» del firmamento :·etternrio, volle infamare le effemeridi della decorsa stt?gicne politica. ~vloravia è dSSai i:1oddisfatto d-e:Jc1sua se– conda e più recente fatica. Non ho avuto ancor agio di "Scorrere il copione e qu:ndi non so dirne altro che per que11ta breve g!ossa fornitami dall"autore. Ma ritengo che anche di questo secondo incontro mo:avia– no con le Muse Obbiettive dovrà presto com– piacersi quella critica italiana cui due anni di libertà hanno~ffcrto co.,i cosp:cuo bot• tino di occMiom mancate. Brancali ha scritto una com m-edia che ha per titolo il semplice nome d"un qualsiasi abitante d'una qualsiasi città meridionale: Raffaele Quest~ Raffaele è un vigliacco. Transige ..:.on In propria coscienza per opportunismo, p-er opportunismo finisce col mentire ai pro_ pri impulsi di ribellione. per opportunismo si piega ali' autorità. del più forte. giusta o iniqua sia la legge che lo governa. Sulle sabbie mobili di questo cosc:enza brul'icano gli el'erni moventi dell'agire uma– no. l'invidia. l"amb:zion-e. l'mtercS'SC, ma soprattutto uno è lo stato d'animo che pre– domina e dominando dirige e scatena gli altri: la paura. Alla descrizione di que-sto particolarissi– mo sentim·enlo Branc,1ti si è dedicato con la sua vena l~to ricca di risonanze umane 'C soprattutto di non con1raddi11oria pietà. Chi però prevede che da una s:m:le im– m.aginc debba risultar<- giudicata o tradita - nel nome d"un qualsiasi moralismo - la natura cli quel senlim-ento. sconcsce dell'.ar. le di Brancali lt. cifra più .sottile e genui– na: quella che al moralismo - stendardo rig'ido e ipocrita - oppone una innocenza eh-e nasce dall'amore, una solidarietà eh.! non scade al ruolo di complice. una tolle– ranza che è frutto di comprensione e mai di cinismo. La Imma dcli.a commedia per molti aspetti s"apparenta a qu-ella dell'ul– limo fortunato suo racconto; lf oecd1io con gli stivali. LE CATTEDRE DEGLI ARTISTI In questi anni di aha tensione pol:f1ca. numerosi libri, bianchi. gialli, rossi, d'ogni r.olore, hanno fatto la loro solenne com– pa\-sn nelle cancellerie delle wu'.c ambo sciore sparse per il mondo. Mancava fino ad ora un libro verde. A colmare il vuoto qualcheduno doveva pu– re pensarci. E, naturalmente. dato il colo• re. ci hanno pensalo gli artisti. VogEamo qui ricordare il libro verde (sbiadito. invero) dal pauroso titolo « Dit tatura alla Minerva,. che, or non è moho, è stato consegnato ai principali rnppresen• tanti del Ministero della Pubblica lstruz10 ne. Contiene, questo. un'aperta protesta cli numerosi pittori, scultori e musicisti d"ogn; strumento contro il noto decreto del 15 feb braio 1945 che ha annullato, come pulli do frutto di arbitrii e favoritismi, ben 4GO nomine senza concorso, disposte. durante il pas.s...1to regime, negli Istituti d'Istruzione Arti-stica e Musicale. ' Il memorial-e, sia nella stesura. sia ne!le argomentazioni. rivela una mano molto esperia, eà è in llltlO degno di -stare in compagnia con i suoi confrnlell1 di colo. re diver,o. Ora dialettico, ora mordace, ora violento, -esso ci sembra, però. una memo• ria difensiva da tribunale più che una spon• tanca manifestazione di protesta di gente non troppo avvezza alle abili manovre fo rcnsi. Preferiamo p"ensare che non sia stato un artista a scriverlo: altrimenti dovremmo modificare. e con grave pe!la 'C rimpianto, il nostro veeehv:> giudizio su questa .scapi– gli1lla categoria di mortali. Non pretendiamo qui di stabilire se la ragione in tutta la faccenda sia del Min',. stero della Pubblicn Istruzione o degli ar• listi. Probabilmente - secondo il bucn– Eenso di manzon:ana memoria - la ra– s(tonc si troverà un pÒ da una parte e un pò dall'altra_ Non si può certo negare che del bene– ficio delle nomine senza &oncorso godette, ro molti artisti di riconosciuto valore 'C rli Gli artisti vogliono una revisione che a.s• sicuri il posto ai più meritevoli> Si con. ,olino pure; l'avranno. Non si può ancora precisare la portala ddl"emendamento. Ma c'è da sperare che i suoi limiti non siano così ristretti come un tempo si poteva temere. Ora. infatti, u!tre persone occupano i principali posti del Ministero, e alla Direzione Gen'Crale che sovrintende alle arti e ngli artisli c'è un uomo come Bianchi Bandinelli, che sin dnl marzo del ]945 così diceva attraverso Radio-Firenze· « Il dectelo che revoca le nomine senza concorso, fatte d'autorilà del Ministro, era inevitabile, p-erchè noi non possiamo e non vogliamo legalizzare l'arbi• trio lasciandolo sussistere. Ma occorre, e occorr<' al più presto, provvedere a regola– rizzare la posizione di quegli artisti che meritano di rimanere sulla cattedra. La no• mina di una commissione giudicatrice, pur– chè non abbia i gusti puramente retro– spettivi e direi quasi umbertini che si stan• no affacciando in qualche corrldoio dal Ministero della Pubblica Istruzione, deve ese. iuire immed:atamente il decreto di revoca». Cli artisti, dunque, nttendano fiduciosi e tranquilli l'emendamento che ormai non po• trà più tardare. - (Scr,utator). L'Afghanistan e hiede un artista italiano La notizia è di questi giorni. La nostra Lcga::.ione a Kabul ci ha /atto cono,9cere che dalle autorità afghane è staia cDerta la possibilità d'impiego in quel paese ad .un cerio numero di pro/es.sionisti e tecnici ila– /ioni. /ro cui un profe,u,ore di pillura. al quale probabf!menle t>errà afficla/4 r A c– cadcmia di Belle Arti. L'Accademia di Kabul non è cerio quel– la di Parigi o di Londra, ma per noi, forse, oggi è più impor/ante dell'uno e dcli' al. Ira in,9ieme, Più ,jmporlonte, perd1è men· tre a Parigi o a Londra si. lra-Uerebbe di conla'nuore o di migliorare una tradi::.io"1e di secoli, o Kabul c'è la possibilità d'ini. ~arne uno nuooo, e nel nome d'Ilo/io. I nostri p,Hori sono dunque aooerli!i. Anche qui l"incastro più gustoso è nel riconosc.iut,'l correttezza. Ma non lsi p11Ò conflitto d"un personagg'.o pili sensibile. an. neppure negare che l"incr'1minato dccrelo che se irresoluto. con un mondo di bruti venne preparalo in un particolare e.. dcli- o di i!l~si che lungi dall'eliderlo ne esasp'e- calo mom"ento della rinasciti\ democratica Lirica rano i motivi di sofferenza e di colpa; ro· del nostro paese, e cioè subito dopo In li- teano - in sinistre ombre - attorno alla herazione di Romn. quando pili urgente nel dra,nma inglese testa del protagonista le vicend-e di una si sentiva il bisogno di -stroncare arbitrii e ero!lllea che è di tulli gli italiani di que- posizioni ,"lrbitr.nrie del passato. Per cui Una recente antologia del nolo specialista st'. ultimi anni. cronaca di infatuazione e di la severità d-el provvedimento. pili che a1;tli di teatro F. S. Boas (Song,9 and Lyric,9 frwm colpe. di errori e di passioni. uomim che ne furono gli artefici, si deve 11,c Engfi.,11 Playbook.9, London. The Cre•• Alla figura di Raffaele opportuni st a di forse imputare alreccezionale µeriodo in set Prcn, 1945} richiama lettori e studio.si culti i regimi. fa riscontro il fratello Gio- cui esso fu eoncep:to... sul fenomeno tipicamente ing'cse della liri• vanni che rappresenta invece l'intrnnsigen· Il libro verde. dunquf" h11 ft1lln il s•Jo ca nel dramma (cioè di composizioni liri. za verso ogni forma di autor'ità che non sia solenne ingresso nell,1 rinnov<1ta Mineroo; che, di solito brevi e tenui. inserite in tra• quella della coscienza. Dall'analisi di que st o ma ..é.l differenza dei suoi confra1e!li di di- gedie o commedie. originariamente cantate e carattere e dalla diversa polemita eh-e volta ver~o colore. esso ha avuto un'accogl:enza musicate. dette per questo song.9), fcnome• a \'Olta risulta, nel conflitto ~e led d 1 't con. inattesa, un'accoglienza benevola. direi no che. trovata la sua più compiuta espres-- cezioni di vita. nasce la moro ità e a comi· quasi cordiale. ,·,one nel t••t,o ef;,a'--1,;ano abbrnccia d"al- media che per -cssere particolnrmente e a• ,.,... oc boratn in sede estetica. non vuole meno I rappresentanti diplomatici del regno (o tro canto tutta la storia letteraria d lnghil signiFeare una esigenza d'indole più inie- repubblic.1. piuttosto) degli artisti, venuti terra. Per questo il Boas ci ha offerto una riore 'e sofferta. a registrnre le rca~ioni provocnte_ dal m-e. scelta che superando i limiti delle prett• Parlare dello stile di Brnncati vuol dire moriale. hanno subito compreso di non tro- denti ra~olte è assai più ampia, poichè com. richiamarsi ai mutevoli gin del suo contrap· varsi di fronte _a quel dis~otieo ~ 0st ro, che prende sia alcune primitive canzoni medit:– punto. al giuoco della sua sintassi dove la loro fant_asia avev:i ~tr~agmat<:1' ~ rd o vali . .sia liriche di drammaturghi moderni senti ogni volta !"eco di unn cultura sempre e neco: C "SI sono µe:· di_ pm convi~lt eh~ come Swinburnc e Alfred Austen. Abbia• raffinatn e prec1~a. Vuol dire richiammsi a I li loro libro ve rd e era arrl\•alo un po ta rd1 · mo davanti agli occhi un processo cli s'ecoli: uno dei temper~mcnti più dotati, per varietà Gli esponenti del 11inistcro. infatti. non ma benchè i song,9 appartengano alle per– d'interessi e per estro~ po,sibilità d! de_lta- s~l~ ,~on si sono irrig'.diti .sulle vecchie ~~- souali1à più ""Svariate, possiamo attraverso to a una fortunat;1 c;.1rriera drammnturgica. siz:oni ma h<!nno -ar.nuncinto che era .,ia di essi nota.re una continuità di maniere e 0 Vorremo ricordare questo annunzio d,.i in c~rso un ~m.eniamenlo al ~e~reto ~an- di gusto che permette anche delle osserva– due romanzie~i come_ un.a pr_:ma aurora sulla ::zi~~~u:: 0 · i~:t:iic~;q~Uc,g;:-er:ae ::=~~~~ zioni molto generali. ric-ons:icratn rib:iha italiann! dichiarazioni su di un lavoro in gran p·u- Sono chiari, per esempio, l'origine litur• E,nir.o FtiLClllC."\0"\J te già compiuto. I gico-popolare dei songs nei miracle plays e Biblioteca Gino Bianco 7 Mafai re con Rops che ~i tratta di realismo « vi– ~i·erale >l. Peculiore di ogni psicologia mor– bida ed ccce~~iva i: poi <11..elpas•,1re da un c~tremo di , iolcnza a un estremo di dol• t·rzza, che in Mafoi E.i m:rnife,,ra con pre– zio~it:'1 <1uasi dceaclcnle nei pae!'=agJi e SO· Jll"lltlullo nelle nature morie. li non v'C :u·cento d'asprezza, nè un 1ono risentilo; . il colore è fìhra.ro come un'è,-st·nza ricco e inten~o. Nellll 1,roduzione di Mafai quc• ..,·uhernatil'a appare costante; e dove nvn ~0110 rappresentaziorù di ogg<"lli vis1i nel loro momento o ner così. dire più incorpo• reo, ri\•esLiti d'uno 61>lendore mc!anconico e stanco, allora sono scene in cui at1eggia- 111cnti e teHimoriianze di una umanitit corrotta, decompoHa, fìlinea o priva d"in– lC"lleno, vengo110 raffigurati, fecondo i ca– ~i, l"On cru.delc Earcasmo, con una torbida malizia che però non manca di svlidarie::ì, spcsw con una simt>ulia indissimulabile. C'è un tragico sentore di cacla,·ne nel mondo di Thlafni; e 11011 è imposoibile l·:t· J)ire che i •uoi personaggi saono benissi– mo che III fondo alla loro csi~tr-nza non trovt:.ranno se non il nulla. Nado. etDacci oggi il nostro Nad.<r <1uolidiano », essi di– cono insieme con alcuni per~onaggi <I i lfemingway. L'e~i,slenza è una n:1u~ca, ri• petono con Sartre. ~l:1f:1j ridi('e cinicamente davanti ad e-.-.i, e 11ella sua pc~amc ves1a,lia d,c i;::li ca,,ca d,1 lulli i lati s'agita irrcquie10 per lo 61U· dio, Non tullavia in cerea d"uoa ;.pie;a ziouc, 11è !>cr dissimulare In :.cgrela ama• rczza che d'altronde è in (!uel ri'-o demo· ni:,co, alla Pt.troliui. Non c'è nulla da ~1>ic. gare, tulio invece da ca11irc. Oscuramente, ~encnclosi dj s1rumcnti irra:don:1li come il sentimento 1, l'immaginazione, si tralla Ji afferrare, di cogliere a volo il •en~1> .li un enigma, che :: l'esistcn-✓.a. ,, .\,m m'intc• rc~'-tl di decifrarlo», pensa Mafai: e<tcn• lo sohanto di raffigurarlo, e m'intere.~s,1 che il modo si:i poetico :u. E' il solo modo di capire, per un arlbta. GINO VtSENTl~'I nelle moralities del Medioevo, e il prolun. garsi di questo spirito popolare nell'ispira• zione assai più letteraria e poetica degli Eli• sabelliani (Lyly. Dekker, Ben Jonson e pri– mo fra tutti Shak-espeare, i cui songs sono !lpesso composizioni di aS!oluta bellezza); in tal mod·, risulta evidente lo stacco fra 1 i songs ed il coro d'origine classica. e che ("influenza di Seneca nel teatro e!isah'Cttia– no significò quasi nulla circa le parti liriche da inserirsi nel dialogo (come fa notare S. Policardi nel volume Lyrico/ Poc:try in Renaiuance England, Monluora, 1943, pagi• na 145). Qu'.nd1. i 90ngs si aggirano per una scala di motivi contenutistici e di valori poetici abbastanza limitala: cantano l'amo– re, il vino. la bella e la brutta vita: e ben– ehè indipendenti i più dalla musica che do• vette originariament'C accompagnarli, sono tutti intessuti su un andamento sbrigliato e veloce. -eu una prosodia fonica e facilmente armoniosa, su una leggerezza gaia, spesso malinconica e n-ei casi migliori incantala, mai però tragica. Il mode1lo elisobettiano in• fluisce a lungo, per lutto il periodo della Restaurnz'1ooe e dell'Illuminismo: ma sono molti i sintomi via via dei tempi nuovi e della letteratura drammatica che si evolve, determinando nell'uso dei songs una &orla di decadenza. Finchè g'mngendo all"SOO non accade una profonda frattura. che ci dà ormai esempi d"una lir:ca. completam-ente diversa da quella cui eravamo avvezzi. let– teraria nell'intimo elaborata ed mtelettua• le. pers'mo mod-ellnta sul coro greco, eo• m'è j\ caso dell'Ala/anla di Swinburne. Bisogna dire che l'allineamento m un'on• tologia non è il meiodo migliore per farci apprezzare questi songs (quanto alle /yric:J vere e proprie, secondo l'mdicaziooe del te.sto. esse non sono che alcuni frammen• ti da Shakespeare, Marlowe, Milton. beL lissimi. ma poco utili' ..ill'omogeneità del• l'an1ologia): inserit'l nel t'Csto acquistano un alone assai più significativo e poetico: interrompono la tensione drammat!ca e si librano in un'atmosfera serena. svagata. o aggiungono un'improvvisa nota di humour. Dovè rendersi conto di ciò E. B. Reed, il qua'.\-e in \m 'ontologia precedente quella del Boas (Songs /rom lhe Brifisl1 Drama, Yale Unioersity Press. 1925) d:ede il con• lesto in cui i songs si trovano. Com.unque, il libro del Boas è di sceltt1 pregevole, con una introduzione indicativa anche se non profonda, e in una edizione r!cca. ed ele· gante. - (O. Otticri), Pitture italiane in America Il Presid·ente Truman, la signora Truman e le più alte perwnalità di Washington, han• no inaugurato l'esposizione delle opere d'ar• te donnta dn Samuele Kress alla Galleria Nazionale di Washington. La bellissima col– lezione è quasi completamente formata di op-ere italiane: una Mcdonno in trono di Margaritone, opere di Giovanni Baronzio, 'Bernardo Oaddi. Taddeo Caddi, Beato An– gelico, Alesaio Badovinett1, Domenico Vene. zia.no, Filippo Lippi, il SaS'SCtta, Simone Martini, Signorelli, Cosmè Tura, Dosso Dos• s1 cd altri fra i maggiori pittori del Rinasci• mento. Importantissima una serie di nove affreschi di Bernardino Luini, illustranti la storia di Cefalo e Procride. Qu-esra affreschi, trasportati su tela con grande periz:a. sa• rebbero stati tolti da una villa nei pressi di Monza.

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