La Difesa delle Lavoratrici - anno X - n. 19 - 7 maggio 1921

e.%,•ro uriit<~ pcrchl· sc,nliamo dw s.ori~t– lls1uo o co1Uunismo è comunismo e &ocinlismo ». l' n fragoroso aptJiaUH.J ac– ~og11r qneste parole. < · umcrosa e ,·ibrnnte di f,..de è qne– tta adt1nnta ma. non è ancora quale do– l'rebbe e,sere. Migl;aia e Ìll:gl1aie1 sun~ Le organizzate di Milano, migliaia gli 1scritL1 al Partito socialista. Dorn sono queste organizzate! Dove sono le ma– d"i, \e sorelle, \e "pose, le fidanzale tlei co,mpagn1 socialisti 1 Bisogna combatte– re l egoismo masch:le, l'egoismo di t·o– loro che pur dicono era.vere e d"amnre la noslrn fede. Or.corr" che piii &pesso si facciano queste riunioni percche quesla eternn minorenne che· è la donna \avoratne<', -"aJ>p.a IJ.llale è il còmµito che le spelta nella società. Non vi può esser-è vera elernzione, de\ proletariato se una metà, la u1età p:ù irnportanle perchè ad essa ò aflidato l'allenuncnto e la tlifosa tle,lla prole, rimane .ad un livello piìi ba,sso. .'lfunHiros, problenù sono da dibattere e da spiegare alle, lavoratrici perchè in esse si formi la coscienza de,lla.'loro mis– siocc nella classe e nella società. Le 1·ivoluzi.;,oi d'Cngheria, della Baviera, i moti proletari qua e là soffocati nel saugue, 11u1t inrouo, non pot-erono es– st>n, ,illoriosi_ anche pe.-chè la donna vr-ilrtaria giace n.eU'incQrnprensione e nel!,, ignoranza, nè può incorag~it\re r ll)tt,11·e accanto agli ;;omini perche trion– fi (]nesta. suprema asp::ra2lione dei lavo– ra u,ri alla propria redenzione. L,t donna proletaria italiana è fra le schi1,·e la più schiava. 1'olitiramente. (Juante promesse non 1e ti fec.:ro allorchè &i logorava l'esi– stenza ~ui torni •e nei campi 1 Non ab– biamo ancora la famosa legge sulla ri– cerca. della paternità che è in vigoo:e in tutte le,nazioni civili. Il progetto Meda, inmflìciente, ·dorme da anni. C:osì noi si.imo, noi popolo della vittoria, colla Serbia, colla Rurnenia, co1 .Mon1Jene– gro, in fatto di leggi protettrici dell'a maternità e dell'infanz10. in cClda a tutte le altre nazioni. E il divorzio 7 Tutti d accordo. Ma i nostri democrat:ci, pèr n· n andare contro corrente e far piacere a lor signore, oggi cammina.Il<> alla ro– v, -.eia e ]'on. Ga.sparotto criticava pro,.. p. IO ieri acerbamente i,l progetto del compagno Marangoni. < E il voto politico 1 Lettera morta. < Si, q1,a!che cosa ci hanno dato: la ab:>lizione de\ diT'tto, di tuteJa. Ironia; potremo forse risanare con questo t,utto il marciume che la guerra ha diffuso noi– la classe lavora.trice, e che grava oppr,– mente e umihante specia.lmente ~uJla donna e sull'av.en.ire del bimbo'l < Mora.lmen te. Il non riconoscere il valore polit,ro della dO!Dna, la nessuna tutela. da parte delle leggi si riflette in– diretta.mente anche nella famiglia. La donna. nella. famiglia è serva come e· sen-a nella società. E' una cosa utile. indispensabile, ma sempre una cosa cioè l'egoismo maschile come lo Stato n'on le vuol riconoscere una voh:mtà, una capa c1tà, una autonomia. e Eronomic·.imente. Si dice: ad 1iguale noi è l'nrgomenlo. Qual è la conclu- tngunrrn ,·,dnfte 1·0 ['lire lavoro ugna i e salario. ]\]o. gnirdate nei- sione di tutto CJÌ> 7 ti ti ti Uu le fabbr:eh,e, n~ 5 li uffici, nelle p:-ofc,s- • Voi sapete come 8ia .solo il Socia- sioni se ciò a\'v:en~. La donna è la com- 1iBmo a reclamare pi>r la cl-011naqueste Gli uffici americani di stat-istic_a. _han~ pet1tric-e dell'noruo e questo vede, in libertà: economi.<'a, °'orale, politica; no pubblica.to dei dati comparativi m– iei la nemica. 1'11s11rpatr:~e del proprio come sia, solo il sociaìismo a volerla in- torno al costo delle guerre e al debito pane e la gti-c'rTas,,rda è sempre fra la, na,lzare nella economia umana al suo mondia,le. Li vogliamo riportare· per rnralore e lavorai rice. L'uguale salario più alto valore. . . intero perchè meritano di ,c~sere incor– eliminerebbe la concorrenza fe'll11nin:.!e, Voi comprende-rete qumtl1 come la nicia.ti e att.ac.cati alle pareti ad perpe- 111al'uguale salario darebbe. meno ut:li donna pro!•etaria lavora.ndo e combat- t11am rei memoriam. .ti capiti.le . E anche qui erco il deprez- t1·n<lo per il socialismo lavori e com- Costo delle pri11cipali g11erre (stima,. 1.,inient-0 tlrJ l,woro femminile. Non toc- batta per la propria omanripà:t..ione ?'· to in dollari): rheremo ~gi dei .-apporli fra maternità L'assemblea sj aci()llse al canto npe- napol<>oniche . 1793-1815 7.250.000.000 e la\'oru che troppo \ asta, nvo, per t•ito de.li '« lnternaz1on11le •. di Crimea . . 1853-1856 1.100.roo;ooo --·-- - - - I di Secessiòno . 1861-l865 8.000.000.000 LOTTEE PROBLEMIDEL LAVORO franc-0-tetlesca . 18i0-18'il 1.500.000.000 sud-africana 1900-1902 1.250.000.000 Mozione approvata ~ lConsiglio Na.z. ~ella f. I. O. T. riguardo il problema della crisi Il Consiglio Nazionale della Fede– razione Italiana Operai Tessili rileva chè fa crisi economica attuale emerge dal sistema capitalistico di produzione '.::di scambio ed è enormemente resa complessa dallo sconvolgimento che nei rapporti di produzione la guerra mondiale ha determinato. Quindi è evidente che per stabilire l'equilibrio dei rapporti stessi occorre eliminare e cause che suscitano la crisi; ciò che non può oitenersi che con un nuovo ordinamento sociale. Il Consiglio Nazionale, richiaman– dosi alla ·mozione confederale per quanto concerne i caratteri generali della crisi e provvedimenti contingen– tali, nei riguardi specifici dell'indu– stra tessile, constata : 1, Non si tratta di mancanza di materie prime o di macchinario, nè tanto meno di sovraproduzione, quàn– to di irrazionale distribuzione e più ancora di speculazione e di prezzo, perchè ),e il c9nsumatore fosse stimo– lato nella sua capacità e bisogno di acquisto gli stok di merce sarebbero presto esauriti; 2. rilevasi che mentre sino a po– chi mesi fa si incitava alla maggiore produzione come unico mezzo di sat~ vezza per l'Italia, ora si cos!ringonq indifferentemente alle durezze della disoccupazione centinaia e migliaia di lavoratori; 3. Quando era facile rialzare i prezzi dei prodotti, tutti : industriali, grossisti ed esercenti, si affrettavano a spingere al massimo grado la specu– lazione; ora invece che si tratterebbe di accostare i prezzi al costo corrente di produzione, si continua a tenere ammagazzinati i prodotti, nel propo– sito di non vendere a prezzi modici, provocand-ocosì lo sciopero dei con– sumatori e la conseguente crisi nella fabbrica; 4. ,gli stok di merce ora esistente nei magazzini potrebbero essere smal– titi anche a mezzo dell'esportazione pur che industriali ed esportatori fos– sero disposti a fornire, oltre che al mercato nazionale, anche a quegli este– ri tali merci a prezzi accessibili al con– sumo. In considerazione di tutto ciò, il Consfglio Nazionale impegna le ca– tegorie tessili ad agitarsi per ottenere sensibili ribassi delle merci, e rivolge l'invito alla Confederazione· Generale del Lavoro di voler a sua volta impe– gnare il proletariato tutto in tal senso anche e sopratutto nell'interesse del consumatoro. Il Consiglio Nazionale inoltre, vi– sto che· nel campo industriale - va– lendosi del momento· - si afferma una certa tendenza a voler ribassare i salari ed aumentare gli orari ; considerato che i salari vigenti nel campo dell'industria tessile d'Italia s·ono ancora inferiori ai bisogni della vita anche più modesta ed a quelli vi– genti nelle altre nazioni per la stessa industria tessile e che le otto ore di lavoro ( 48 ore settimanali) sono tale conquista che il proletariato non può e non deve e non vuole perdere; impegna anche su quest.o le cate– gorie tessili ad opporsi recisamente a qualunque tentativo reazionario indu– striale. russo-gi~ppon .. 1904-1905 2.500.000:'000 mondiale . . 1914-1919 190.()()().000.000 Debito monrl-io.le (stimato in dollari): Anno 1700 1.000.000:000 1789 2.500.000,000 18lG 7.000.000.000 1858 8.250.000.000 1875 22.000.000.000 1914 45.000.000.000 • 1920 . 275.000.000.000 J,'opn,, di dislrt»ione d1111q1'e lia i?n– po, toto la SJIP-'<t di 275 miliardi di dol– lari, compresi i debiti fat,ti tlopo l'armi– stizio e, quelli dogli Sta.ti :n!'utral_i. Nè a tali wmme si arresta.no i tlann1. Bi– sogna aggiungero le nuove imposte in circa 60- mili11,rtli di dollari, il valore tlél!e prqpri<'tà distrutte che, possono apprezzarsi quasi altri 50 m!Jiar~i- del– la stessa monda; e la ndllzwne ingen– ti~sima tiella produzione utile, sostitui– ta. dall'altra. de,\ materiale- bellico. Compagne lctt,rici, non attcndet-ovi un nostro commento. Le cifro che abbia– mo espc:le ba.stano da sole a far com– prendere. a, chiunque abbia un.a testa sulle spalle e un po' di onore umano, Lu t-ta.la scel\rrat,czza tielle guerre e.be il più tielle volte vengono diohia.rate in nome del <li ritto e della lil,erlrì tic-i po– poli '. Donne nro\eta,rie, rìcordate sem– pre queste cifre! PIETllO PIETROl'iELLI. Lettura perle donne FlLENI - l'rl'SSO il ll'tto dt morte di un soci1tlista . HUGO - Non mi ·11ctodel pre- te . . . . . . . . . Kij9_PATKIN - Ai giova•ni . LIEBKNECHT - Lettere dal campo, dal carcere, dal reclu– sorio . . . . . . SUE - Grido di proteHa di una donna perduta . TURATI - Il voto alla donna e le salariate d('ll' amor<' . . ZIBORDI _:: Ai fnnciulli, pagi– gin.e di educazione <'ivi 1 r -. . La Terza Internazionale e le donne L. 0,30 » 0,30 » 0,30 " 3,50 > 0,30 » 0,50 » 3,– > O.IO Inviare ordinazioni alla Libreria dell'« A.van.ti/» . Milan·o, via S. Da.· miano 16 e via Dogana, 2. APPElNDICEJ 11 dove, si riunivano le ammalate che po– tevano akars,i. sciamo assalòro da oerti scatti di nervi e _tl'impa.2ie1ùa .. Nei p·rimi ~ior_ni ne ab– bia.mo avuto anche verso di ·voi, Annie; eravate così in tollera.bile! TRISTE SOGGIORNO - Oh'. signore, voi siete nobile, ge– ni' ·o,o. buono. voi che date con abne gaz1onc, oon amore, la vostra scienza, ie vostre cure a.gli esseri più sventurati della terra voi che cercate, con tutti i meizzi di !~ire, le più grandi miserie; ed io che avrei do,-uto ringruian-i per me e 'rer l'umanità, io accieca.ta da,ll:or– rore che m'ispira qveata v~tra d1vi&a, vi bo insu) ta.to perdonittemi- Quosto avrebbe voluto diro Annie, m_a n-en potk, il _piantola soffocava, ·4na ti– midezza innncibile le toglieva le pa– role. Ma egli compre2e forse, cd use\. . Qualche giorno dopo ella gh ch1e&e: - Quando potro uscire di qui 7 - Quando sarete completamente gua- rita. Annie, scosse il capo triata.mPnte: - Per voi non lo sarò ma.i. - Ma perchè 1 - chiese iL profe.ssore eo~rPe~-rhe se ridossi vi -sembrerei raz– za· non si ride quando la tnra è inon– data. di sangue; se pia.ngessi sarei p-ure una 11quilibra.ta _perchè il pianto e la diepcrarione, indicano una creatura_ a.– normalo· 11e ragionassi coi vostri ente– r! col ;oabrn punto di vista che non p~ò ffi,'\erc il roinJ voi non mi crede,re– st!l o meA'lio crooNest.l ad una nuova ro;.nìa.; 110 r~Ì/10assi MI™l 9?Cif,>lieta. non potendorm comprender" mi r1terrc- 1t.e pe,r lo meno un po' esalta.t& 11 professore non poti, trattenere un sorriso. - Guardate queste ragazze, - <lisso colla sua solita serena dolcezza - quan– do voi sarete forte c.:>me, loro, meno ao– cessibile alla disrerazipne, quando la voslra sensibilità sarà scea:nata, e voi potrete sostenere, senza rimanerne sco3- sa. l urto inevitabile coLle, tristi realtà dtl mondo in cui volete rientrare, a.l\1>– ra sarete guarita e potrete ritornare ali a, vosta caim. - Non nscirù più di qui - proruppe Annie disperata. - Tanto siete infelice fra noi 1 Eppu– re, butti vi vogliono bene. In via ecce– zionale, vi si è lasciata vcdrre, anche il vostro bambino, che altro de3idcrate 1 Chiedete, non aYete cho a parlare, dite che cosa vi manca.1 - Cho cosa mi manca 1 Oh! tutto cib che, può rendere wprortabile la vita; l'opera, la lotta, l'azione ... Etl un bene gran<lo imme-nso che non volete darmi: la, libertà. - Ma non siete libera in confronto ali,; ahre? Era vero rtl Annil' dovette convenir– ne. La sua libr~tà rra, vnamepte mol– to limitata, ma a differenza. delle' altre n.mmalatae che. non potevano muovere 1111 pa.'!90 renza e!lBere accom11agnate, ella poteva n.nda.re, venire liberamente dal– l'rnferroeria a.lla cncina,, dal ii;iardino a,d una picco!a stan1,a. chiamata stufa. Ma dovunque ella si sentiva soffocare. Dell 1 antica u p1scir,ina ))' a .cui erano noti tutti i sobborghi, tutte,le vie, del– la grande, metroi;ioli lombarda, ella a– veva conservato I amore al!a strada; un bisogno imperioso di muoversi, di cam– minare all'aria libera, rotto il sole, e sotto la rioggia durante l'infuriare del– la canicola e l'imperversare del vento. Per ciò ella fu mo!w grata. al pro– f.essore, quando questi, pochi giorni do– po lo diede 11 permesso di uscire j:>er accompaBnare Clementina al padig io– ne a cm era stata destinata. Pal"f,irono in quattro in carrozza chiu– sa ritornarono rn due a piedi. burnnte il ritorno respirando a Fie– ni polmoni l'aria balsamica tiella prne– ta. Annie oontiva, colla trist,e,,za di aver lasciato \!amica, il sanguo circatarle nelle vene,, con impeto ardente, come se ella. rinascesse ad un'.L vita nuova. - Oh'. Clementina - disse volgendo– si all'infermiera che si· chiamava pure, così - come tutto mi sembra bello e, nuovo! Carne apprazzo quella libertà di cui sono stata lungamente priva. - Voi siete ora per riacquistarla in– tera; ho rentito il professore dire che fra pochi giorni ci lascerete, o.... - sog- 11:iunsecon trist,e,,za -· ci dimenticherete. - - Oh! no - protesti> Annie - come posso dimenticare le curo affet.tuose che mi avete prodigato1 - Ma voi ci "'vole rrso in bontà quel– lo che noi vi abbiamo dato per dovere. ~· Vi sono molti modi di compiero il proprio dov"ro, ed il vostro non è dei -più.:IMili. - E' vero; perciò molto spesso ci la,. Ma quante cose buone ci avete ins:>– gnato ! Perdendovi ci sembra di perde– re un po' di nQi steese ! - Ma per una che se, ne va, quante disgraziate vi rimangono su cui river– sare la vostra pietà, il vostro affetto. Ricordatemi in eia.senna di esse, e quan– do, a!Ja lct!tura di un libro, vi commo– vete e, piangete al dolore irreale d'un essere creato dalla fenida fantasia di uno scrittore, pensate che, intorno a voi vi sono miserie, pìù vere e, più grandi pensate che ognt infelice affidata all~ vostre cure, è una, creatura di passione o di dolore, chè se non a.veesea.mu.to ~ sofferto piì, dello altro, non sarebbe cer– to imrazzita. _- Ricorderemo le, vostre parole An– ni-e, ve lo. prometito a nome di tutte. - GraZie, - risposo questa. commossa o rien_trò nel suo carcere. An-nie, u_acì pochi giorni dopo per ri– tornare, ntemprata e più forte alle, lot- te. tiella vita. ' Vol,:i;endos\ a salutare un'ultima. vol– ta le mformiero che da.Ile finestre le in– viavano i loro saluti, Annie comprese che, qu1:1kho cosa della sua anima rima– neva_ v1~mo a loro; sentì che il suo pa11- saggio_ rn- gucl sepolcro di vivi, non era stato rnutile, J)<lrchè avev.a.. portato un conforto a de,gli. <!66eri votati allà svon– tu ra, ed un caldo 1·ag~io della sua, ros– ~ :(ed1 allo !)reaturo dootina.to a.Ile lot– te dc n a.vvem re. FINE. t-lBEIM

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