La Difesa delle Lavoratrici - anno IX - n. 12 - giugno() 19

t cipa,lie d~lla, st,otistica, bU 100 YOtÌ l1e tocc~;rono agli UonLini Douno In.dipe.ndenti 3.J,4 32,6 So,:,ia,J Maggioritn,ei 21.3 19,3 Tedesco nazionali l'l,8 16,7 J>opola,ri te<lesr,hi 12,5 14,5 Democratici 8,3 7,5 Conrnnist,i 6,3 4,2 ('e,ntro cattolico 3,2 4,2 Alt,ri pa,rtiti 0,25 0,21 La prima co•s&die ci colpirà, nel con– frontare qLtc-sta, tabe·lla con la prece– dente, si è la preponde,rnnza clciyoti so– cialisti. l'Ila questo fatto è faCJlmcnte r,piegato, Spadan, alle pO'rte di Berlino è unn, città irndustriale, nota per }e sue fabhriche di armi e munizioni, ricca di bra,d.iziQID:i rivoluzionarie; Colonia, inve– ~ è LUla.roccaforte del clericalismo. A noi però io tere,ssa qui il voto delle don– n ; e a,nd1e in que,sl,a t::.beUa si può far la constalaz ,o.ne già !atla sop.ra : a Spadau, come a Col001ba, i riYolnz:i,ona'l'i ha.nno pii, YOti maschili che femminili, i clericali e i c-o~,!:.en·at-ori più voti fc1n– minili che ma.schili, Un gi-ornale dì Hannovel' assicura che an,che in qL1ella città J'interrnnto, delle donne alle urne eletto:·ali ha giovato prioòp'.1.lmeme al CenJro cattolic-o, ai guelfi e ai con.serva~ori. Oh-0a-bb<an,rrag,one coloro, i quali te– rn'>Uogli effetti reazionari derl voto fem– minile? Ragiono di pit1 per perseYerarc nella ope.ra di sana e severa, propaganda il– lt,minatrice f"a le donne. la riiorma del matrimonio inDanimarrn Que:-.:f..:L riforma oltre .a spezzare l'anti~1. oonsLLetudine c-he riti~ne il marito et pa-· cll"')ne,, e kl don11a « ~rvu ». in un pa.ra – i,ra fo s1X'C'ia Le comf)rencle le no1we che mi_ r.:.1n-0 a rèndere più difficile il matrimonio, fra persone :1ffette c11 mnlatlie wneree. f "L r;form·a quindi oltre a tute1àre i cli– ·ritti detln ck>nnu hn ancue lo scopo d.i tu– teJ:ne e clifen<lere i diritti della razM! n quc,to è quanto ogni Stato clovTebb;, f.àr' X. La. !J/1,erra non è fatta che oon lri carne e con 1'at1ima dei semplici soldati. Sono i tyJpoli che fnnno la vucrrct. jJJa non son,0 i pn1wli ehe la deaiàono,; sono i capi che li di riyuno. H. BsRBUSSE. U DTFESA DELU:: LAVORATRW! ohe non la 1'ivoluzi-0n omicida, o foa.tri- 11 romp•1tfl rl'nnn•1orno cidail popolo vuole, non ili sangue, non ~ I U I.I .. !j \j la violenza: non sanno e non si a-0eorgu- Por dli vive ed a,ppartiene a un, rnon- no che so.\o un pazzo o u.n mahagio po- do .che non è q ueao dei popolo O che brcbbe credere possi•bile, effctt,ua,bile per tradiz,oi1e Cl1 abitudim e di coltura questa nuova guerra tra,gica rom~ l'al– si rit, 1,cne più intelletlualo, è assa,i. dif- tra, oda.uda come l'altra anche se fatta Ji.cirte parlando di Sociallsmo, trovare per uno sc-0po infinitam=tc più alto e chi as..;olti çon aini.mo sereno se non pill huono. Rivolluzione sa.rà . .l\nna.!z.arsi armico O che arrivi a comprendere .tut.tn, dell'anima dol popolo ad ogni sentirncn– la, inofoudi:.sima. 0 nobi1u ~sir.na essenza, to e, pilt, ad o~ni manifestazione di di cui è inateriata la no3tn1 fede, tu.tt1 bellezza: in ogni scuola nnoYa che si 1 snoi soop 1 /Htl alti, tutta Ja sua aJn- fonda, in ogni _lib_rodi coltura che un ma piè, pura. Frn la grande massa po~- operaio dalla J,,'?lio~c.a P'?Pol-arc po.~t~ sento e sconosciuta, la voo~ eh hbertà, nella s na ca.sa, lll 7,,n, _i;nccolo sn,cllfi e di giu-Liròa è già entrata inim1;dia- ' c10 cho egli fa rloll ostcma .e del gioco bilmente ossa è Ja VO<Xl amiiea che fa, al benessere della sua famiglia sta ,1 sperare 'che fa credei'<!· c:ho fa sognaTe g:c,,mo della ,buona, della, santa nvolu– cd a,ai{.e: non c'è chi' nom l'.asoolti O z1on-0 che no1 vo_gli.a~no. cJ1e noi sogn1.a.– pochi° ,son,;, c,he no.o la se~uono: tutto mo, Ma non cosi cs.st la sentono pcrchc il popolo &onte che sol-0 n~'t giorno, a,s- allora non_ ne_,a•".rnbb0ro pan ra. E forse sai ncino in cui il suo so,zno sa,rà fatr la rolpa cl, c10 e ,anche del popolo che to realti, ~ la sua lotla ayrà ,i,vuto vitr parln, s1,csfsottd1 n,t·olLllZlones~zaadcoc~soa- t .· ,e O otrà ode re di ncJJa Jace scerne per e , am,cn e e vie_ e.n•._ ::; cli~'t• a:daJ corcfndo att.rav1rso la 1 batr conducono, che non, fa scntll'e abbast>in– taglia. phii aspra e più lu.n,cra di quella m la Sl!a pofoniza d1 bene, 11suo de.sid1r se,rooità che g.li è stata pc; t'roppo lun- no d1 pace, la sua forza che ha orro,·c .0 temp'o neo·tita. Ma vi è un'altra clas- clclla no.lenza-: la sua anLIDa noh1lc, PO'!- ~ ,he, comtil popolo vive un lavoro scmte, fatta dL \111 grnmde, infinito dcs1- ':1 ' f · l il l deno di scrcnita. Ogm 1como, un ato,no ass1"t10. e at1co.so , e 10 come popo o nella grande massa ché lotta e che spc- .non puo e non, ha potuto go!1ere mat ra - de,·c sentire il bisogno e la necC'G– d~~ serenì g,oia della libertà e dora, sità di convertire a,nohe questi fratc,ILi ~;~·cbb~~d~i~ ~~ff: i~ef 0 &clliss~! ci~ ai1co,ra, cieoh,, ancora sperduti _in una la J'ca.lizzazione di ogini dixitto più via sonza. uiscital _al.~~l~ gra,nd~ i.cl- e.a:,~ o , t r · d 'd · ,, 1 ·tt' de,-,e fa.do senza ostil,,ta. senza nplN,za, ~ii~ u;.~ 0 cfi~m e~~-,:';;~.;;:&/~~l~m~e~ con una dokeuafatttt di r~gior:arncnto, ,· to E' l I . d · · l' , d' della foma che v1one da,gh rn)ì01t1 oscm– llta_, ~- . a ~ MSO_ e_t1;n.cco_ 1 0 gt.~:0 1 pi, con una potenza cli p,ersuMione _che impie,,,at1, p1of~o01st1,_ p1ofessou, è na.sce solo dalle prnfonde connnz1on1 la clas~ c_heavra domani, ln, sLcs_sar~- pa·oprie. g10ne d1 vivere come ogg.1, <>honon_avra Q,iando anche ouest,o sco,p,osarà ra,g– nel mondo nuorn che s1 _sta: fogg1a}1d~ giunto, quando a:;whe questi nostri fra– Il!e1av1gl10samento ..sulle rovine dol1 an telli-saranno venuti a noi, quando tutr t1co: nulla da,soffnro_e tut<to da_Mqu1i to il popolo sarà fort.e no,n di armi e sta1e, fatta d1 uODltlll spesso so1t1 da di Yiolenza ma della perfrtta potooza di popolo o che elci poP?l~ hanno vissuto mente e di cuore, la rivoluzione potrà t-utte Ue fatiche e tutti~ clolon, _che al cominciare, la rivoluzione sarà già vin– p.opolo so,no d 1". 1 nta~ 1 _,,dmente rnd ,ffe- ta O dal lunghissimo incubo il mondo rent.t se non osti L V1 e ,n questa classe s· srnglicrà in, un alba nuova cli pace. uno scetticismo per 11 mov1mooto ope- 1 raio, per i sogni della ma.s'5-a,scettici- _____ G, l'. cismo quando non è odio, odio foTSe e ,paura, Vi è in essa una strana inoom– prcnsione per l'idea,J.e che dovrebbe es– sere comttrt1e,una ricerca ansiosa e ma– li,gna di quelli che sono gli innegabili difetti, le innegabili intemperanze dol– l'anirnp, della massa, urg!,_ceçità osti– nata e dolorosa per la profonda, sea:n– plice, pura generosità ohe nd popolo ha lo sue esplicazioni più alte. Un inc•ubo pesa &ull'anima meschina di questi piccoli u=i:ni, una grande, terribile µarola - rivohtzione - e ve– dono in essa tutto l'orrore, tutta l'infa– mia, tutta la vergogna di una gue>rra civile. Non sanno essi, no,n ca,pisco,no Diamo quest'articolo della 11ostra.gio– vame compagna G. F. per incoraggiarla n proseouire nello stu,lio e nella cono– scenza del socialismo. A'' giu,sto l'apprezzamento, sulla: men– talità clella così detta classe media, che uscita in g1w, parte clalle viscere del proleta1·iato ed ·innalzatrisi ad un livello ci,ltwrale e sociale, pii) alto crede, lot– tanclo contro le aspira.zioni del pÌ·oleta– riato, di difencle·,.e i prop,.,; diritti ,nen– tre in realtà non d1/e1vcle cl,e gli· i11te- 1·essi della. cla.sse ca,p;talùta. clella quale è il pl/ntello. Quanto al co11cetlo cli riuoluàone, GEREMI Non sono a11mcntali che gli stipend'i cle– g1i impiegati, anche di quegli al ti par pavori che han sempre fati.o il patriota s.fogatato, cho erano già pagati bene, ma c.he , sempre per a.mor di patria, vo– ghono godersi gli agi a cu,i sono ahi– \uati ,e non sanno fare - pe,· la loro patria - neppure il ,pii1 piccolo sa.cri– fìcw IJ)Orla meno innocua dello limita– zioni, Lo stomaco dd _po,vero, è quantità trascurabil,e: eS<Sosolo de.-e adattarsi ai tempi! Crescono i prellzi 1 Ebbene lui, il ghiottone, s,i restnnga, si limiti: se si atrofizza non importa, i pm-e,ri cri– sti crepano o la ,wcietà viene libcra'..a dal nauseante spel!acolo dei loro ceinci e dello loro faccie da cataletto », Ha avuto un periodo di luna tremen– da e si è chiuso in un mutismo che co– minciava ad impensierire la Menica, il c.-ol1e.,'>ta simpatizzante e i compagni del– la s-u.a µa..rr:a m~nsa.. , ~la eh•· co; ba, signor Geremia i » g:: <l1ia..-.1.ndava.1~0 tutL1. e lui rispon– dr•· .. l: ~fJn r·api~r•o più ni-cm~" I.mi pare ~-i r.or! N;y')rc pitt io. Lasciatenii nel m1~ hn,i'> ! ,,_ E no, "·e, a Yerso cli ca,-argh :J,!t,r0. :\-L.L ç1u1:d1r (?;iorno fa. alla notizia c.h-~:~ (l•· H·to p•:l rinC"aro <l~i pane_ cr.a st.a,t,., ritirato, pro,-ò uu &'nso tale. ili n– s.urrezlo-nr mora 1 f~ da t-0gl:ergli il luc– chetto sulla parda, ,, E eh<}ci sta " far,• il re' » t>,clamò :liY\[>f r.J. ••ntr'.li.O in uffir•i-0, rivolgen<losi a1 r 'l~~.t•4:t. <◄ Il numismatieo •:</fan•o? )la si ri– tiri o mandi al dian~-0 tntti quei buf– foni ~ ')r:Pzli imlnoglioni eh.- lo tratta- no C--f'IH•: un bu_rattino u. . , " .Hn. ,,,ur,rw ra.~1Jn~·- s~gnor _Gcre– m!<.1. a.:.:: 1"iura~1; . nbitr, lH'lf.lIDf•Ot~ 11 c-oI– l~g:a iw,· t.111? fi,!almr•n_tc eanlar-e. , p' d1 ·, 'Jc•() 10, f> Cl '1HVa p ·nsat() lwnt• 1,t: 1.n ,li firT:lar~ il primo Ù'°>(•r~ ..o o a.I 1 .. r,'l, r•ctdl? 1Him0 ly;r~hP.::P d'Italia, ora. ;tf!:ch~~lui ~c,-:.ntro ,g- 1 j int< •rrs.si clPl p.:'J)'>'0 , (o, n, !•·o«r fecfr al½' firma; o ,1,,..·1u::1 h1..;.t•atr, la 11 "'' o rtY"T1to nome r-..o'>t. _.. ~nza .. rifit?tt"l"f". P nl!nra. il s.uo _me– st t,?r•·n.. in" q:-~~!o d?i re;? si.è_la~1ato u;en J.l' J.>"l !l na o q.ai suoi f1:Un1str1 ~ ... i:: r; '" 1 J rn,50 5appI.aIJl0 tutti <·Offi"gtU– <' dr 1c>. In r,~ni m r,<lo l, a fa ~to una fi.,ura barb'.n:,: Eb :, non :,;ircb& statn u~ r,,n" p•r lui se ave-se, klto il d<·nclo r.'1, rLn•aro ,1 ..1 pane, lo a·wisse lrattR- 11111;0 ~:m~n0 J1Pr tina cli rrn.,..llenotti coo ~i dice portino CJll>iglio, 'avesse magari fatto vedere a sua mogLe che pas3-a p,er una donna seria ,e massaia., e poi,, al 1·iappan:ire del panciL1to Nibti avesse esclama~o: - Mio caro 1ni•1iùtrone, io a queste birbonate non metto !,a mia firma. Ti-. rate Ja coda fra le ga:rnbe e... mare! E, come se la cosa fosse avvenuta i[)TO– prio così, GeTcmia si stropì,:;ciò 0,LLe– gramente le mani, e &i dli•sposc al la– ,·oro. . ". Quel giorno lasciò l'ufficio n,ccompa– ,,.nandosi al collega, il quale approfittò della orrnai inaspettata <X:ca,saonepor chi-cd<'rgli: «Ma dica un.po' , caro Gen·emia, ha avulo qua!che ·dispiacere ,n qucs,l;i g,ior– ni 1 lV[i faceva tanta yena il suo silen– zio. la sua trist ?z.za. Là, si confidi a mc ehc l" sono amico ». " Dis:pia.cere 1 Sì, ma sono dispiaciuto a me st<-sso. Pcrchè ho avuto dei momen– ti in c-ui mi sono trovato in contrad– cl~zione con le mie idoo cl'un tempo, e con .:erti atti del mio partito, Mi senta un po': oh, DO'll pare an.chc a lei che il par:ito ora si occupi soltanto di inte– ressi economici, cli alta politica o tra– scuri tante altro cose che pure sono ne– c,·sswrio e che sono nel nootro program– ma? PN esempio: c'è l'assistonza ;pub– blir·a e la bcndke.nza che hann-0 bisogno cli una riforma tale da ma.ndare a gambe all'ariia tutti i sistemi. o le tra– diz,ioni in vigore. Peooi che a questi lu– mi di luna, col caro-tutto che ci d<llizia, si clanno ancom, tanto da,l Comune co– me dalla Congregazione di Carità, i sus«idi n<'lla misura di dicci anni fa! L. 15 al mese e magari per t.rc mooi ! Il coillega, a questo punto crollò la te– sta in segno di compa,timcnto. Geremia non se ne accorse e, im1)e,rtcnito, con– (i'll/llÒ: " E ci sono dei nost,·i cornnagni in pa– recchie ammuffite amministrazioni di Opere Pie che non han ,potuto, o non han 6a!r)Uto far nulla cli nuovo o di rin- 001ato. ·E pcTchè il partito non li cl1iia– ina ad auctieMlu111 verl,o e non li im,ita a, dire chi ha messo i pali n,clla loro ruota e pcrchè non hanno buttato al– l'aria tutto quanto sa ancora di Oarllo Coùcga7 Nico.Le, nì,cntc dli tutto questo, cor-po di una mela guasta! E irntanto lP. coso vanno male e si è corso il pericolo di chiudere le porte degli istituti per gli orfani e pei vecchi pcrchè i, fondi sono affondati i.n aumcnLi di stipendi no,n del tutto giustificati. Vede i Se io dicessi q ucstc cose in -pubb!Eco lii a.nei oontro tutti: i sociralist1 in ,µrima, linea\ S011ta quoota per osempio: ci sono a Milano <lelJo maestrine comunahl che laYora,no tre· ore al giorno, dioo tre ore, e gua,dagnano dalle cinquecento alle ot– to.cento Ero al mese. Roba tla chiodi! Basta: bisognerà che avv=ga, qu,i,lche cosa a rad.drizzare le gambe cli quesw ca...= che si chiama ~! 1 mondo, se no, peir dio b=oo, ci si motte butti in rivurlu– zio.ne ! espresso dalla nostra cor:1p{l{J1tà: rivo– tnz1·011-evarifitn per l'asµzra.zione al ,,nc– (llio, per l'opera. dei vo-'onteTosi e 1 l uutunue. et•uu·o·ot della sociela da /or- 1ne i11Je1·iu1·i a, /orme ~emµrr più cdte~ a que.-.lo conceito - gtorrun/e - det/._f~ ri1•olu:iu,1e, rispondiamo colle pa:ro/e d, Jllar,c: (( l comunisti OJJJJO(/{JÌano ogni 1.noto rivoiuzionario contro le l'011d1?,'ion1. so– ciali e pu/1t1che _ esistenti. Dichiara.1to a1Jc1 tam1:nte che il loro ~·copo non. v 0 - t1.l1, e.-_;sere rat;uiunto che con la_ cad~tta_ violenta di tutti yli orclinament, soc,alt ju1ol'fl e.·nstiti >i. n. d. H,. --------~ ·-------- B p:ouo~ilo n~I [ nverno li~lionale femminile Gu,·e oom11rr[1ne della. « Dif,csa )). « J .,e compa.g-ne eom1,1outu1iil Con_1iliatudt l'rt>ì_;.1g•.tn (L.LT ~ri11ese. p1esa _nsw~e del ,·.o$tt·v <Jrtl'ln-e liel giunw eù .:.1rt1c-v!1rJ_1n IllC'· rito .al pto~simù Cu-1wegn,,J 1:'emmiwl-e Na– zioualei non si Lrovuno o.u111JJlc_t.~nne1.1te d'.at;c,;:,,rdoC.-ùnyoi per le n1g10uI c..:,e sotto e.~r~~~: 1 \~ii: indite un Co1n·eg:110 fi:a le sole iscritte al l' art.ID, e noi ,·i o.•1::;etn..:1mo ebe, dopo il ~leliber;l t? del C:unYegu'? di l'..!l~– gn~t, le donue SLlol~ro 1 gn~v1~, femm1If-1- li iscriYe.nclosi a secouf~d (1ell ei~t. ncll'~ ~ ~doni t1dulte e nei .FasLl g;oYamli, noi .tro– vi.amo quinùi giusto e lugicp, c.:heal (01.. 1· ,·egno cleibbuno pui't! partecip-.nrc con. voi..o Ueliber«-1ti,~v, le comptlgnc «)}1.J~1rt~llent1 alk~ Fedenlzione gio,·.:'lnile, p,o,clle 1 JH'(}blcuu elle si cle'i·•on•o di~'Cutere in_te~~s~no ~ut!e le ckn1ne -socialiste, scn:1,.;1 ùrntw~w· nc.de ~. i.o ,·01 a:vete eomp!!':tnn1~nLe d1m,cnti– cato il problema d~lh1 lÌ'unn:1 nel :\Iezzo– !!:iorn.o. e sìc-cowe (]uest.a si trova ver un Iu– tiniiil di ragioni ln condizione diYe1;-sa<1:~1lla nostra, e forse· richiecl~ un~0Fga~1zruz,on-e ed una propaganda s11eC:u1le. y 1teniamo. pe.r_ ciò ntiJ~ inch1tl'ere nell'orclrne clel g,or110 un·~1prx,sito comma. ::Lo A,rete fismto come luogo del Con– vegno, -:\1iliano, ma se l·a sc~e.lta òi q ue.st.a città.. f.iyorisce le Se-zioni dell'Itnli-_1 set– tenti'io11:.1le,ne impossibilita però J'inter– rnnto ct.eliJe compa,gne deU'Hralia centr,:ll'e e meridion.1le, a11che ammettendo che que– ste -si.ano in numero esj,guo, è pur neces.. smfo che giunga al nostro Cotwegno J,a roee delle donne di. un.a iplt.g,n <:he tanto s<>ffree tan'to aspramente lotta per 1h sn.1 re<lenzione. Vi .~~1remmo immenS:1mente grn te se YOr– rete prenclere in consid-erazione ques~e 11'?– st re osserr.azioni, e risponderci !1_:>er 1iscr1t– to oppure sulla Difesa. Fraternamente vi s,.'lhlt.i,nmo >>. Il Oomitcito di 1n·opa9an<ia fem– minile torinese. Pc;bblicl,iamo c-0n piacere la, lettera cleUe compagne d'i. Torino; anol,,e le critiche su– no 1.ndizio di h1,tcressamento, Però non vossiamo concorda.re oom1)lC- E con qu,esto fiero proposito salutb l'amiico e si ,diresse verso casa. La Menica lo as,pebt,av.a: aYcw1 una cartolina da. consegnarli: YeniYa dal Lago, di Como: ora il saJuto di 1° mag– gio d,i un ex collega che, dopo priù di tre0it' anni di onorato servuz.io , si e:ra ri– tir.ato a godere (ironia ,delle paroLe !) la. sua ma,gra pensio11e di circa, L. 2,lO al mese in un paesello, sulle liete spondD la.ri1anc. « S-i,gnor Geremia ve<de che adesso a,rrivano le lettere? Finalmente lo sòo- pero è finito! ». · « Già, arrivano dopo un mese e 1nez– zo: quesba cartolina· è s'ata messa in buca il 1 ° 1naggio ». " Ma perchè è arrhata appena. a<lcs- · so7 n. " Perchè c'era 1'osèruzionì,,mo• posta– Lc, Sapete che roba è 1 No ,di certo: ve lo cl,icoio: l'ostruz,ioni.smo è quella cosa per la quale se si WJ}1)'lica ili regolamento le eooe va,nno malissimo e, se 110n. gli si dà rdt:1, lc cose vano~ benone. Anto capito 1 u Io no, in verità >L " Ed io .newure, perchè ho sempre pen,sato: oo il regolamento è sbaguaw pcrohè non lo, correggono 1 E se per far carmminare le c;ooo pol lorò verso bisogna st,ra.fottarnen,e 0ei regolamenti chi è che ci insegna. ad essere sovvevsivi od anar– chici 7 S. M. il Governo! ». E' sa;le.ndo lo scale Geremia cliceva, a se ,sle~o: « E·ceo pcrch~ 'io non capisco prn rnente 1 Ohe non sia forse pitt so– cià.llista 1 M,a, alloro come sono adesso i socialisti 1 », Povexa Geremia! I socia.listi sono q ueilllo che d<Wono es,;e,rc 1 q nello che 1i obbliga a~ C8SCrequesta mgiusta, balor– da, societ,a, questo goYernaccio del dia– volo che sta, preparam.do la rivol'uzione cl.alla qua1e uscirà rl''invocata. giiistizia. p,er tu)lti 1 la. 'fra.teil'hanza umana, la nuo– va CL'Vlltà.

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