La Difesa delle Lavoratrici - VIII - n.15 - 7 set 1919

sionano la Came;ra. Q11eslo proacllo d,: le[J(Je, che dà l' e/ et/ omto ad oìtre dieci ·11-ilioni cl-i esseri di sc.Jso · femminile, in ~/tra epoca a11rcù/Je pro1,ocata u.na urande e vastr;i ba/.tag/ia 7,olitiw. Ma tutti quei problemi che 11er tanti de– ,:en11i hanno fatto con.'•irma·re inchio'{tro e z·oce a ta'l1ii snpienl'i, sembrano ra ollì co.t::e di 101, mondo che fu. Le rl/01·– me z,iù andae1· seml.Jrru10 piccoli r;iuo– chi: ,,; seute do tutti che o ùen 'altre co.~e e' è da ven~are. .Ilena di cento de7J11lati sono mccol– ti, con· an·a. nnnointa, nell'aula 11nrla– menlare quando s1· i,n~:in la di.~cussio– ne genera(e, eµpure, nncbe a 7H·oposito di questa legue, ,·ien fuori lo svirito di cln-~-,·e. ]~'eco, a csem/l'ÌO, l'on. Jlonti-GHann·c- 1·i a2:an~are la preoccupa::innc cli· buo– na parte dei co11scrvf1fori e forse della nwr;rriora112a 1 rhe sente nel_ 8110 1 istinto di consen,a::ionc mr, che 1 1 0h ltn, il co– ro(!yio di manijestare, in que.~t'ora ùi cu,: il rapo 11/J1°iciìe della boruhesia 1.•unle che In soc·ietà nlf1,ale S'l: consert1i soli) /inaendn di b11tln're aitì, ~a1•orra di riforme. l'on. JI onti-(,'uarnie.·i lta detto la verità r;uand.o o/ferma che q•ue.sta legge la. l'1wle solo m/n. minoran:a della bo1·– ghesia, e tenta "1/ora di farsene un'ar– mrt a fa ,·ore della br,,1:1!te,ia stes.,a.. Si 1.·uo/1" condurre le donne alle ur– "" .' E siano a/ivra solo le donne delf.e cla•si di,·igenti a godere dz'. que,,to di– r,/lo ·' h'cco perchè e_qli propone che S'Ùl!'ID chinmate allo ,•ila p,rb/,liw solo q•nelle donne che sanno ,,cstire e scr.nno ca./z.a– re, queìle clte off/,ur,ono l'umanità coi, fo ll)ro snu~:anerir, quelle che vagano lP wsse, quelle che hanno le camen:Cre, auri/e che l'anno a ,(:ent?"re le oratl:on~ patriottiche di D' An111w.:io. Le lcwora– lrici, le_ donne che penano, che sudano nei rrunpi e nelle officine a creare le 'r-.:ndite ver le da.me , non dei·ono essere c:',ir1711ateal par(lcTiso eleltomle 1 (,Jue.sta bella pretesa dei sirmori co11- _,,,, ,•atori è stata stronrata da poclte 1,,,/!ute dell'on. l'urati, i/. quale lta del– ;,.., cl1e, se unn e.;;c7'us-ione era da farsi, un 1-ffoprio di quel/e do11ne che non la– ?o,·ono e 1.·iruno a cririco cleali altr/. h' /ia, 1·iz 1 enrlicato con magnificrL orafo– ,.,,, il diritto cLe//e donne /a,•omtrici a csz)rimere, es:',e che lavorano e che 7n·o– cf 11co110, col ·loro 1•oto, 1.· loro bi.-10{]11:ie ? loro ù1.tere:-. s.it .'.fa qua:~i la rnagrrior parte df'lla se– d·,tri d'oggi è slato., occupatn da una di8cussione intorno o:. 'U1'i argomenro al– fJ11r,nto nuovo per il Padfunento: l'ar– uco/o 1 del zn·o:7elto di /e,,r;ge, con 1,n 1·,,pol•e1·so col quale sono dichiarate e– sch,e dal dirillo e/e/toro/e quelle don- 11., clze sono ... invece q11elle $ignare/ ci i esercita un mestiere che .-,; è '"r1',itua– ( 1 r1., ch:1.'amare allegro, non r;nò a.c:71ira– n: ,-,l[o v1·tri puUl1lù·a. Dopo tanti secoli il Parln11,ento ita– lùnw è chiamato a cla,--e il .,·11 (.1 gii 1 di::io 371 Aspa.sia. La pruderie del gùn:nne sotto,..egrelario agli inie ·ni è proprio ir.dice dei nwrigcrati co.,twmi italici. Fon:e lo strano divieto pri.~serà, nw e8- ;o per lo meno e,i 7:a dl' J.to orcasio,ze di 'orci sentire il pi1ì N111stico e punyente ?tùcorso dell'on. T,lrati, t:he è .c;Drlo a t:~mbatlere in difc.sr , della librr/à cli. Go,,tvauut, ·11or, rJimenlir·alc. /,a .<;tampa t,orr;ht8t', o.c;.w•ri;ita .Pn:u,;tl– tuila ai fwan::ir1-i fJalilc,", i 1wn,1aroU d('/{rl sidr·rurqiO i rPl/ili ,Zrl[' 1 1fjori.':JmfJ hafJflf-('io, i yiuda· de't Prot~tari~llu, r1l_'intr·rvr·n~i.1;~i del "?·rrnlfe interno, t sr1c1otr.1f1!11 da colle, i lcl– lr·rati do stro7ia:::zo, i flfo8Ci/i od un MJ[do fa tomtellata - inoavaci a co;n PF"Wlr•n 1 c Lu r1rr1ndiotitil, ed or•Cf'(;(l(i drrì lJrt_olio1·i rJd– fo..,·Grunde Ri,·vlu:-:irmr~ - r~sultarruw Jrl1 1 Jr• 11lf1iurie conli'o Lr>11i11, clw difJil1.rrf'ro per u,i i,npiPf/Oll/CG-io dr-{ Koi.~r,,-. :Jfrt il fatto non lo .... ; cli,1; /ror1.rw NIii la 1ir-– !)O?-iùnP. Ln /Jf")ryl1°.'1iC più (/~"/;('f/ll/f', _Jr, br,tqhesie volutivr ed eneroot1c/i('. co1,.1r· za, a11,r•rioana e l'inglr•s(' ·1nanrlorrJ11(1,n R1 1.~·.1;1_" "/critturi d'inurr11w prr o:v.,,rca1e, st11,J1ruc ,, 1 ·i.fcrfrr:; onde s11Ur· ri-1.:i8le o/°lr,rloN.'?r; di J111r•rica, e d'bl[Jllilter_ra, apr,ori:,,ro, -'ilf. U~J– :,rilli e cose def[a, rivr;l11z1011e. Prvfr·torir1 __ :;r;·umuata, in pin1n_ ors.~cltr, d! f/1'''.':rn, .1~1 !(11;;:,;ir.i, e Unyltcrirt mtorf'8-'~ool1 !<lttih cnli.– Ji. Soltantu f.n lto!ia, per Cir111~,,-011::a, sr'– r;ui8/Jf;dale della ~o<;t1·q, borr111 1 :!<.w. o_m,ofr~ 11- ""n ibrida di noln{,1cr·1 on.1-rult,, rh f1t11::10- 1wri dal ('en;cllo di .'if&J,pa, di offari,e;fi rla– fJfi artigli. forn;iànbili, ec:c.,_ Ni conl_lnuo. o dire che Lenin I: !'n cnuunofr, -~<:11111,u,fo af:.(.·r·,·dto ai ,,~,,ton,... . . . .. J,'' naturalr, r-/1r• i bo1·r1hcs1 11/1n11nu1l1, 1 8fJlital'i-, uli (IJ!)>fl?'/rJli {/r)la r·l_fJf.:.';('~ )l(Jl1 1,or .~(1)U} oondiv1dr IT [r: )f!f',(.0//111(' 11/f'r• (]l''if/ 60 [7,,tffrifà dei ;;os-~ri dirir,rnfi; 011(fr o,n;·Jic in Jfrzlio .<:i comtncm nrl ri.<:1.1;m-,.i1;·r 7o. t:11;0- ùtr>i;.w flJY>lr.tarin c_on_ r.;,~!fr•1·i ,-r,alild.1ri .. l'f' ne rf,, •111 Mt.f!(J-'O ,, 1 1 •.<:.:.h <1i•I :nlmo, rli Bolog-na r r·he pal1blfoa, 1,n imt101 lo,1t0 a, 1 I i cnlo su Lenia T,A Dlfi'F:S.1 TJB[,LF: LAVOR.ATR.rr :r la.•01·0, contro il bc1cca11t.ismo 11/f,ciale. Chi .sono? bene-q&ere, la massa ddlla ricchezza, hanno stabilito -il la,·oro o/,iJliuntorio, han·no attuata sul S-Orio la mobilita– zione economie.a,, Ma come! Bisoyna dare i'ostra.cis,no n chi si tinge le laùbra? l!I a forse lei leoae elettorale esclude gli 1wmini che si tingono l" lx,,,-ba? Si dà l'ostracismo aUe llo·nne, ad •1,na ~a.teyoria di donne, per rngz:oni di costu1ni, nia q1,ude ltuoe wncède o nega il clir·itto elettorale ar,t,; uo1nù1i a seconcla del toro niest.iere e La [H-Odica continua.... Que!ili che non lavorano, qtwlli eh.e Lavorate! Lavorate! Lavmato I non producono, no•n possono godere li ritornello stuccb.evol-o lo si s·e_nte.ncllla soci-0tà. oomunista nessun diritto. ripctet·e in tutti i discorsi - special- Il eit1adi110 è e deve essere solo colui m,,nto poi nei discorsi da caffò - e ilo eh-o si dedica ad un l:woro rroduttivo. si rirnige - è qu-0si:o tl curioso - a Però baciate un p·o' eh-i sono quelli qudli che hanno sempre lavorato fin cho pièt strillano contro il bolwe,ismo: ,,nvate auiti,dini? Se quelle donnine incorrono nella indegnità z;rc– vi.,ta e/alla i•ecchia. legge clct/.orale c'è modo di escluderle, 111anon è •il caso di foygiare una ler;ge ecce2ionale dnno liba/LÌ conce.s.,a ad esse nel- '95. E poi, s.c et: mettiamo su, que.,;;to terreno, CO?iit si fa a d.istinguereY Si escludono nuel– le profe,.,ionali, che z,cr lo meno lavo– rano c1., loro rischio e pericolo, ma si zn·e.sentcmo le armi a que/.lc di a/:to rango, che la leage del '\)5 non riesce , catalogcire. t-roppo, fino all'esa,ttrimenlo fistoo, fino Proprio son.o ancora qu.o11i ste-ssi alla morw p<,t· -la troppo fatica. cho non laYorano e eh;; predica.no agili Ma inftne chi sono costoro che la :1ltri: lavorate, lavorate, ln,rnrate, pro• predica recitano 1 . clucete, procl ucel;e, producct.c ! /,'on. Turati non è stato solo a difen– dere ·1l cl11-ito delle maddalene prima riel _pe11ti111e11to.L'on•, Itosa.d·i, in pro– posito, ha, pronun: :rn.to un clùco1·so vio– lentissimo, che è st.a(o una levata d.,: pelle di molte 1•eccl,,ie 11111?11111ie parla– ;nentan,. Sta.,·emo a iwlere donani qiiali :7ù1- fft:/ìcazion-i avanzerà ·il Uove,rno che non si stanca di spi17ercire il s110 '11/.tra. m,odernir.mzo, rnentre non riesce a ~-lac– carsi dal vecchiume incompatibile ecl ù1comp1:e~lSiltile. b' a p1·0,oos1:to di que– sto Cfflul1br1..~·1no oovernativo 1 !'on. Tu– rati ha a1.1uto parole am.are vcr l'ono– revole Nitt,, dfrhiarandosi pen!ito @i avere forse qualche volto crednto clte bisog11ava atlenc/.erlo ùc-ne,•olmente al· l'opera. /Jn solo oppositore dcci.so ha avuto il z,ro[Jetto det. voto cii/a donna: l'onore– vole Ciccotti, il quale ci tiene a.cl a-SSU– mcre l'a.tteg_qia.mento che i·a/ya a farlo 1 ritenere l'unù;o e vero rea:ionwrio del Parlmnento italiano. Del 1·e,to, trottandosi di do1111e, l'o– norei•o!e Ciccotti è stato sincero quan– do hç, espre.;so per esse tutta. la sua ai~ 1•ersità ... Le atrodtà (Marca Gual'diamoli un po' in faccia ..: Sono sopratutto gente cho no,1 tla ma1 lavo– rat,o che non ha mai prodotto nulila cli b'uono. . Souo pubblicisti che fan la loro v11a passando da un ritrovo mondano al– l'altro, da un « bar" ad un concerto, da un salotto acl' un teatro, eh<; v1v-0no stipendiati ·<la gçn0ros1 stgnon, quan– do non sono add1rtttu;,a m_antenut1 cla clegant.issime sig1~0rf:, sc~'l v~ndo Of{Ill tanto q ua.k:he ccn trna1_a _d1 nghe cl rn– solcnze contro i ,sor:al1st1. . . So.no nobili, 0011ti, dudn 1 marchesi, principi cd altl'e persone di e1mill raz- 2a, che passeggiano da una :5taz1o_nc climatica all'altra, eia nna, v1llegg1a– tura all'alLr.a, facendo. deffamorn e della mal cl iccnza pcT passare 11 tempo, giuoca.uclo e scialando_ il frutto del. J:ì,– voro de~li altri. specialmente i! frut- 10 del d~tro lavoro del contadino .. Sono affaristi e specula.ton, afra.rp.a– tori d-eil prossimo sempre, che fanno da.narc a. pa.lo ,to, accap})arrando k merci, venclendo!,e e -rivendendole con esosi guadagni, strozzando il produtto– re bisognoso di smaltire i suo, prodot– ti c, juguland-0 il co11su1n~toyc. Sono banchieri e finanz1cn. dalle. un– ghie rapaci cho prestando e scambian– do il danaro, giuocando. nelle, borse sul riall~o e sul ribasso de1 t1toh, col– l'aiuto spesso di false not~zic, ~'.a-~cu– mulano senza sforzo delle 1ngenu tor– ~oo. . Sono commercianti gr-ossi e piccol~ che preferiscono .all',opera penosa det e.ampi o delle offici.ne , .lo. starsern, co– mod.ament-e in panc1olle dietro ili ban– co d'una bot.tcga. in attesa del cliente o della client-0 da imbr-ogliarn o eia l"' ~~ . . Secondo , ,i- Sono alti burocratici che vanno lll stero t!ì!lla - , ufficio duo -0 tr-e ore a leggero -il gi_,01J.•- reube1·0 da.tf , co- 1 . nate e scarabocchiare qualche decrna. munitù. cosac◊fil. . di firn1{' sopra inutifl.i cartacce ... Si -distruggono le asporta,no Il Sono insomma gli ùz1nproduttivi per le riscrrn di Yivcri. ecceHenza, qttclli che pièt strillano. · Cinquemila persone sorebbero stat.o. Perchl: a.mano viver bene ,e d-esiclera.no ,:;jnstiziate; dice.si _eh~ a. Moghila~er _e I ch-0 gli altri preparino· abbonda_nza, di Kasank 373 111d1ndu1 furono fuc1la.t1, roba per la facilità del loro g-oclimcnto. a, Sicswanovk 270, ad Alkevsk 197. In :Ma se produne di più è una neces– ~-:icge l\fracinsk w,rebbero stati brucia- siti,, social-c ma poichè quclili che han– ti ,·ivi donne e bambini ... (Stefani). no .~cmpre prodotto e producono ancor oggi, laYorano già abbastanza. còm- '· . . . . pi.ano già a sufficienza il loro dovere, La. Ste/on.1 non a~p;1unge che a1 bar.a-; bisogna .al1ora fair lavorar.e quelli che Lini cos3,cchi dell'Alto Don sono state I non hanno mai lavora.to. quelli che an– rnozzal e k man.i. Questa è ccballa )) ; cora non 1.avor.ano, costrjng-c_THi .a. pas– pe;· la t.eclesehcria. Il bol><:evismo li sa re daHe b~\le parole a1 bei fatt1. n voto esaudito Elal voto è il titolo di un pungent"C iron'ico articolo cl~l Oon·icrc de/.la. &r:ra del ~-1 ago::;to in merito .aU-n e:-onquis1a del Yoto f0mmiHilc nct C-0n~r~~:;;o degli Sl:.3ti Uniti. Chi rlcorda, l giorni non Jonk1ni, qu:nndo appunto H g-iorn;1loue l)Orgllc-~c vautava i m-eriti dell.2 donno, L:immirnbil-e ·abn,egn½ione sua ne! sopporlore t.r,nti sacril:ìéi, fa snblirue pi<>– til, 1'0!>-0l'OS-O COOCOl'SO e ln. sua c.-oope:rnzio– ue nella grande g,_1mTa? tutti atti elle me– ritav::1110 l'nmrU:1rnzionc e I.a riconosCC'tt7.a nnzìorn1lc, non proverà e.erto mer.adglià se, or.1 che In g,uerra è finita, il benemerito giornale chiama ni"euten1cno elle 1rna c,<ilar strofc i'l'men,1amento propo$to per la con– quit:t:.1 del voto femminile, e in mezzo alle tiglle fh cnpire che S:1nugnr:n che- il :Parla– mento di Swto non abbi,t a mtific,u·c qu-cl ,·oto. Nel'!a pungente sua retorica agglLmg,e che le donne non dubit..1110 certo d'el loro suc– ce:,1So,e che se iJa pie~·.1to alle proprie a– spirn.zioui il Oongres.."-:::.'O c11e è un m.uguo corpo clett:n-o, non c'è r~1gion,e perc:llè i corpi dettivi minori e rnini.Jni non si .1dc– gJùn.o anc.h'e-Rs"i,e continua u dire con rn.a– ligno sa rra,::::mo che le donne possono k1 \"O– r.are con tutla la sottHe arte eh 0ui souo eapnci, e non a,;;-ranuo bisogno ài 80l>JJOr– Utrc molto contro i loro nemici e 1sog-giu.nge fra qu:i.lcbe anno .nndr-eruo ::i"Ueurne n (•Om– pi-ere i'l sncro dovere-, e diritto clcUa so– vrana vol-outù. popola re, a bruceetto dc-lle buone umiche dél miglior sesso. Compagne! augurinmoci che nnclle in I– talia. le donne ~bno cupaci di rnettero in pratica quella sottiie arte di cui d:111uo tu u tn provi.a. le ::unerict1 ue e che nel nost.ro itnIUinent.e Congresso, fra gli argom:enti ci– tati cL!!lLaz.zari, <:.i .sia nn posticino nrn:Jlo per il riconascimento e lo conquista del voto fcmtlliu-Hc, e sopratutto che non h'Qvi deg:L\ oppositori, poichè le aspir,1zion.ì del \:lel sesso oltre oceano s'Ono orma"i quelle del mondo intero cli q.nalunqne tendenza si..'lno: Giuclilta. Brambilla. , · 11 .· .· dd' · t . • b' 'h', I Anche a cw han sa.puio ben provve– urllr,er~ne 'n, a . int ma, t 1~ 1 .... d-ern le r<,pubbliche proletrnric di Rus- meL~i \~~J/ 1~:~k a::~~: 1 ttc:~~~~::.' .. co- 1 :}:rt~1nft'f i,h:~1~~sc?1?e~'"~ 1~~ iltl: 1 l~eriÌ~ :: Editrice "ih'anti I,, invia il CATi\.L060dclllla LIBiEIHA = Articolo clte noi, rlerogan,do 11na volta to11t1) daf/r, nr,1,tre abitudini., ripto(luciamo i11[f:[!l"rtl1,u ut,,,: SarcbiJ< t,,mei ai'io, oggi, far' d-elle pn,visioni sull a,·vcnire della Rcp\blica rnssr. d,,i SoYiet, la qu.ailc, benc~è la sun, for7a ùi resistenza si sia, f,uorn mostrata ,,ssai più grande di quel ehe si rrcdr,a, pot ..cbb~ finir col socc~m– bc,,-c· sotto i C(Jlpi rlei mercenari clclle plnt-0c,razi1'. j_\fa chi conoS<·e bene quel <·he snrccrlc n,,]I' .Europa oric11talc è persuas0 che nelle isLituzioni della R us– -.ia si pf'll1 pd-ncranno serie influenz◊ i-:o– viet.tisl.P, di guic.:a che a Lrnin ~ ai suoi SN{ua,ci potrebbe spettar la gloria clj an~r ei Pato una nuon:t forma di stato popolarn. CNtamcntc si formerà urne (( ;,,ggrnda b0l~c<:vica )), c:hc srrvirà. a nu_Lrirc cl_irniLi ri1:oluzionari ilo spirit0 dcr nosln prolc·ian, eotn'i· ~uccr~so per i.a Co_m11r.npn..ri,rùna. l 11b1nto po%larno fin ù ora ~ul(•l 'ma.rc rh" Lrnin contc:cb., fra i JJil1 grandi ~rorjei drJ ~c1cjnlisrno. ll s110 ~lis('r,rs',, ù,!l mng~io 19)8, suj probkn11 d,t•l polrr,,., lki Soviet, è. sr– condo me, altr1·ltanlo imp-0rlan(,e tiella (( .qurrra. eb-i·!r jn Fra1Jcia ); cli lrfarx. T,a 1'ivoluz·one nts,a ha avuto la for– tu~a cl\ Lrovai~ i.n Lr:nin 1111 cavo, il O)ll w·mo nc,n p rnfonore a quello .cli Pi"trn 1 1 r., •"P11l~. Il on~lr, chjn,,nat.,) a guw,rnare uu popolo tli civiltà para- gonabile a quelil.o dei francesi nell'cpo– c.a mcr-o\'ingica, vollo che.il s~1ò l!,U-f>Cl'<? non sembrasse disprezzabile a1 m1111stn dei ~randi Stati <lei diciottesimo se– colo O e che tutto quel cho c'era cli di– rige~1te tra_~ ~os~oviti _(fu_n~iona~·il. uf– ficiali, nob1l1) 1011tasse 1 ll,ngentt rrau– cesi; la sua opera fu compiuta da Ca– terina II, tanto ammirata dai fillosofi dell'epoca. .volteriana. Lenin imprendc ad acclimatare nella sua patria il so– cialismo, il quale (secondo I.a dottrina mn rxista) don-ebbe essere figlio dell ca– p1ta1i~mo giunfo al più alto grado di sviluppo; viccy~rsa l'autoo 1 razia czari– sta ha lasciato la produzi.one rus;;n in una, ~ituazionc qu.asì primiti\·a. Se in Russia si Yer-ificasscro le con– cl izioni, previste da 'Marx, per il pas– saggio dali'ceonomi:1 capitalista a'lla ee;onomia soeialista, allora la trasmis– sione dei buoni metodi, cla seguirsi nella 1,rocluzion<', a,·verHbbc quasi- automati– camente. Jlfa qucsl'i metodi erano riu– sciti ad •imporsi al capitalismo mcdian– lr, il gioco ùi meccanismi in gran parte t·ir-r~hì, <-clec.igua era la, funzione clcll– rintell ìgcnza, che si lin1itava a segna– lnr.e ciò che ogni ca1io p.a.rticolnre pre– senta di nlnlaggioso. o di pericoloso per 1" prosperità cotnunc. Per cdncarn la. Russia in p;uisa da realizza.re iu C-%a i pr{'snpposti marxistici del .BociaJlismo, oc,·orrc dimostrar-e cl,e il valore di ce.e– tc rngolr, ricaYatO dall'-0osen·azionc dei p,ecsi ca1,ital sti più evo] ut-i, di fenderle conbr gli is,inti cho spingono sempre l'umanità , ,·rso lo regioni più basse clc!lla civilià, ed imporle alle masse mediante l'u.tllorità morale che uodon~ coloro i quali, servendo il 1,opolo, ne hanno ottenuto la fiducia. Lenin ha ragione di diro c,he giam– mai un comp•ii:o simile è toccato a dei rivoluzionari. Non si tratta. ;piit, sol– tanto, cli distruggere istituzioni giudi– cata tiral1llichc, a·bba.n<kmando la ri– costruzio.nc economie.a. a una classe pa ... clronaUe; a.desso bisogna che i bolsce– vichi distruggano e ricostruiscano, aì– finchè dei niwvi dirigenti non wngano a sfrutfare il proletariato. Bisbgna che l'intelligenza dei rivoluzionari sia at– tiYissima, esattamente informata e li– bera eia pregiudizì. Non, di rado i bolscevichi scandaliz– zano quei rivoluzioh.a~ii che non hanno l'abitudine di l'iflcltere sui fcnov:;eni economici. Slpesso cost<>ro hanno de– nso la. s0,gg_ezza borghese che diceva am 'opera.io : tieni da, conto onestameni:C il danaro, .si·i economo, non esser pì– gro, non rnba,re, osserva ne.J lavoro la disciplina più stretta.. Enpurc qucsl<i regole sono diYcnutc, nel -momento at– tuale, la pièt importante "})arole d'or– d111e" del re,gime bolscevico. .Lenin non crede, come certi rivoJlu– ztonan f,1·ancesi, che il socio,lismo possr, essere, l'C.ali1.zato con un grande « ~al– io n, ma ritiene che 1~ crisi sociali du– rano dtcqi anni <!d anche più, ragiont> per cui 1 snoi pr.ogc;U.i sono pieni di ootnprom%si. Cosi egli rinuncia alla socializzazione universale, chicdcnd-0 un'.imp-0sta sulla, rendita e surrla pro– pr_1ctà. Questo r~gime frnanz,iario so;ti– tuHebbe i contributi che colpiscono la.

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