La Difesa delle Lavoratrici - VIII - n.13 - 3 ago 1919

Ufll prover~io nnandu il pi<:colo padre, C.'°.ar, 5la~·– nn~,t. la, B.us ~ia ha li m_al dt rapo, i" 1l p<ff..;l'O mngs i/a~ciuga gli octh.1. \i:(;– cori un proverbio del dolutoso rcgunc czarist.a. Un g1ornn, in lcmpl lont~ni, il p\c– eolo padre, nella persona cl' i \\'an, eletto il r,•tT1u1le, in rncogntlo enl:o nella ca.panna d'un nùscro co_nta(~1no e, n{':– O'unica stanza del tuguno vi troYO tlC bimbi piangenti di fame cd una clonna inl-rnbt a, mescolare in u:n p_ruolo. Non ~iato così irnpaz1cnt1 ! No_n VC'– tkk eh~ la mamma st.a..cuocen_clo li de– sinare~ n. Così disse l 1ncogn1lo,. 0t~dc calmare la, disperazione_ elci fancrnlh e meglio poter osscrYare 111 qual~ abbon– d,w1Za naYigasscro i suoi fedeli e bene arnati sudditi. . u Sarà luno-a ancora. la loro attesa,, quesl,> b,•n<'<letto momone è troppo du– ro li, e a,Ticinatosi alllo sconosc1uto_ con il paiolo fra le_mani_, la, madre ch,iesc:_ <1 Diea. mio ottimo signore, quant nnn1 a.,rù qupst..a carne 1 )). E sì dicendo lc,·ò dal paiolo un sasso. lncli proseguì: " Ora i figli s1 fan o-raneli e non è tanto facile far passare ;~,.:-;siper carne~ E 1 da stamane _che i:hic– tlono cibo: io. per ingannare 11_l~ro e tUl pa' anche il mio digiuno, 1n1s1 ne~ pn.it ." nn '>:t.'-~oe dissi C'h'cra car~e d1 mont1n •. ln qu<'5lo modo ottenm per un lJ<""io d'ore un silenzio rotto saio da lnn~;hi, strazianti ~ospiri ~>. I cronisti contemporanei arnm fatto ~a•)cre a tutti i n1osco\·iLi e non mosco– , ii-i :nidi <li ncti·òr. che, quella notte_, il sommo Iwan. pari a Carneade d1 manz,m iana men1oria. poco o nulla dor. roì: fnrs~, nel donniYeglia a,·rà d-<:tto_: ,, Tittti così codesti miseri st1:acc1on1, r ,n ..:~nno e non fanno che clucdcrc -0 in con li-ace.ambio mai nulla danno; ~o,-. ton la guerra si puù approfittarne ,Hla Joro unica sostanza,: 1"' pPllc ». In c,uesti giorni, i prolet_an che spe– r:tno nelle riforme borghesi. altro non f.-1:1,1 '-'h":- i suaccennati ragazzi che at~ h•nduno carne dai sassi pili o meno ci;; ri. . J l credere che un nuo,o « mrnestrn- 1:•' n pù:";Sa sana1:.P_ la _piag~ della. mise– riri. il c-ancro m1htar1~ta, 1l putridume hururratico. sopprimendo la plutocra– zia, ila nullità autorit.~ri~. 1'a1:nbizione politica cd innalzare, ~Ht pur _h<'vemcn– , la sanguinante indigenza, 1l ct·edcre cod sto è cosa di una mente non rag10-. n .,·ok, d'Ltna pronunciata rnalat~ia ot– t;,nist:t atta a digerire, per Ycrit.à, la mc!lzogna pill evidente. . . . . , Tutti i hlinisteri borghe,1, tinti ,p1u o mr100 di qualsiasi colore. cad'.·anno in:•·~·itabilrni>ntc nPi passati crron; sc– l. ti ·anno l'idrntica carreggiata che ct"a: cc ruffiani. ba.ratti e simili lor– dur(' ,1. Gli sfi.nimenti, 1 le cadute, i rim– fJ!l~ti e le nuo,·e composi.z~oni di Gabi– ••' 1. n<l un popolo ·sacnficav, e salas– fa·o fl:.i una lunga guerra, non <lànno l'effrt,0 d'una carta senapata sulla, spa!l, d'una cariatide? • . I: proletario, questa gran tornace di tutte le: fiamme, bisogna che si affidi <' inc·rollabi-lmcnte cre<la -nella forza e ,.·o! Jntà. s11a; forza e volontà r;h'cgli r;:"Ù·' clisintcrrssatamrntr a, tutti gli in– tri:;hi. a tutti gli ambiziosi, a tutte le r-a,i-c a lui rstranee; forza e rolontà chr: mai sfruttò pei prop1i i.1tf'r~ssi, pr>i più ~tJ' 1 ~tti suoi bisogni,_ nnml!lf'n? y..,r-r la sua :--te:-:<,a vita. E :;a 11 capnah– smr, quanto sia forte q~esto art<:fire, cl ri ,J. di ricchnze altrut, ma rn cuor suo nulla, te-me fin che rcrlc quc•sta, gran– d,- rm·rr'.nt(• i,a- tna,1~ dn s-ola al m<1vi– m••r..10 J)rogrc.::sivo, anzi al pr--rfflziona– mr•nt,, 'c!dla civiltà ,·era; clr•frauda~a luni;o il suo pr-rcurso, incanalnta 1n tutte le direzioni e ra,pprcsr-ntata alla m,·ta <la 1,ic,.olo, limpiclo rigagnciìo. Eppr•rò il r-apit,di;smo intran-ed~ c·he gli f'l1•rni f:lancnlotu stanno r,rr nfarc ii \' 0Yantatre, ,·ecl 0 la, folla g1aeol,rna eh, m::ove al I' As:_~.f'lrnblca H loro ctrrna Ìi-1••·-...... a!ina ), a r<'c:Hamare. anzi imporr~: gi~i· tiz!a, Jibcrtb., uguaglianza, univcr– sal ·. I ra~azzi drl!'a~~('nnato urorpr\,io si son fatti grancl1. il cibo promesso non è ancora cucinato, rsc:ono dal tugurio in c,,rc-a di pane <> cli lavoro. hn'lno il cuorr· temprato al dolore, i<' nv·mb,,1 provate ai cl'ampi dr,! rl_igiuno, il brac– cio mi:scoloso, la volonta fr.rma d, tro– var" anello cbP ccrr·ano. La 1 .. 0-ge punt<,llo. il raYillo, il POO· ci0ne rltorir·o non li fcyma. Affamatori'. in o;ua.rclia '. Il p1·oldario i· c-!'!v:•liere. A~:--:a!r·ap{'rfam<•nt<·. DIMJTRI. r, (/Jft'1T(J /,(1 ~/lfìf'ifr,/o 1111(l 111fl/O/fio 1Jffl f;ro/ur •. rfi, Clii i .1;i11fr1mi r,!·i.,,r-11,r~/i l;tJno la BOJJpr i011f' rfrl .,;r•;, ·,~ _cr1!1t.r, •. 1/ 110.'ìJW/f() inr;" 1 ,/icoto, e lo Sptnfr; f/1 1,1lollr-rff11:;r1 · PAUL Sun•u. r,;.rnrP7?'S.X 7JJ,JT,T,J,J l, VORJJ.TRTCT V enne al popolu di Russia, Ycnne a, lutti i popoli della terra, i11 questa grande rinascita. del inondo la.vara.Lare, p-0rtanclo ncllr sue ma,m la " rc,dlà "· nali che è st.ato richinmato ulte urmi. Tut– ta via certe forme di re.ate sono in a umcn to. I furli in ferrovia, per esempio, sono a1101cntati. Altrettaulo uVYiene sui battelli e iu certi opifici industriali. Fra i sold'ati il flirto· si pralica come per sicuro. El, quel che è peggio, .si va percl<?ndo il senso det~ t'irnmornlitèt del furto. L'ubbriac!Jezza e la prostituzione sono pure in continuo au- Dal nord al ,sud e da luLte le mnc LcrresLri, al di sopra delle paci-gucrJ·c e delle guerre paci, i proletar1 guardano mento. a. lui, sperano in lui, amano lui. Uuarclano a lui, che Yenne a loro, coll'integrità della sua fede, passata a tranrso i bagni della 8iberia zarisLa, a, Lraverso l'esilio, fra le clure lotte sem– pre, fino a, Zimmerwald, dove fissò gra-' uiticamente la ,·ia, che i popoli dovc– Yano seguire: e, Non è ~ocialista colui che non sa sacrificare la propria pa– tria, al Lrionfo della rh-oluzionc so– ciale». Pioniera con lui, Ro&a Luxeembitrg, che rese colm sua, morte, più gra11de la [ode, piè, bello il morit'c. Chi è Vladimiro Oulionof (Lenin), capo elci commi;;sari del popolo cli Hussia1 Siuistro an·enturicro, lo chiamò la borghesia, sorto come uu l'ettile im– mondo dal pantano clella, rivolta popo– lare. Eppure elia sa ch'egli viene dalla nobiltà ereditiera, essendo figfio <l'un consigliere cli Sta.Lo del govcrnatornto cli Sunbrisk, dorn uacgue il 10 aprile 1870. E sa eh' egli non è un primitivo, un ignorant.e, un fanatico, ma uomo <li soda, •cultura,, autore di pregevolissimi larnri scientifici quali: « Lo sviluppo del capitalismo in Russia», « Mr,teria– lismo e OriLicis1uo empiiico », « La que– stione agraria »; e uomo dalla fervida lntclligcnza che Yibra in numerosi ar– ticoli su: « Il Comun i,sta »; il « Socia! dcmocraLico » ed. altri giornali; su opu– scoli di propaganda, qllali: « ln doclici anni>\ « L'imperia1is1uo ». Egli avvince a sè il suo popolo, col fascino della sua eloquenza semplice, popolare densa di logica; lo a,nince colla potenza. della sua Yolontà domina– trice e autoritaria e coifa probità della sua rila. Chi lo conobbe, disse eh' egli ha, fisi– camente, Ja, testa impressionante d'un profeta mistico. Mistero im·er-0 questo potere ch'egli_ e_se1'cita sul proleta1·1":tc– univcrsale mistica rnYero questa sc10- tilla che 'non donà spegnersi, fecon– ò.a t~ ùa lui, nella mente e nel cuore di milioni di uomini diversi. Uh! se grande ,e mistica è l'atavica bellezza simbolica, deI bi0ndo profeta cli Galilea, trasfusa, nel nostro sangue dai secoli cristiani; non meno grande è il simbolo tutto rnoclel'llo cli questo ros– so uomo di Rust;ia, dal corpo pesant", clall 'andalura pesante, dallo sguardo penetrante dalla fronte alta e cah·a. Grande 'e reale insieme, perchè le re:iltiL ch'egli ha saputo dire e soste– nere ai suoi fratelli, in clne anni di ti– taniche lotte sembrano chimere. .Eppm·f' è 'una realtà eYidente; un anello che si è già rnldato fo, temer, te alla nuova catena elci popoli: l''Gn- gheria. . Si concentrano le forze borghe-s1 e nr("mono <la ogni lato con ogni mezzo: Colla famP e c0l1a v,uPrra. Perchè sanuo che. -spezzato questo legame_, è i_nfranL:.– fon•r prr secoli, !a catena 1 ru1 ane~ll., in quPEt'0ra ogni popolo Ya formanoo. Egli disse•, « ... Io istituisco l'arm1ta rossa, che nell'a,·venire sarà il sostP– crno della folura, rirnluzione ,;ocia[c 10 Enropa :». . :\fa in tutto il mondo un'armata ,1, •piriti t<·si ndla fratellanza cJ~lb_ co: mli!,,· mUa ti gridano: () prolclar10 d, Rnsc.irL. o proletario rl'[n::{heria: siamo con l(• ! EVIA. DAL « Ooenob'i11,m )), I borghesi cli Milano non hanno guar– dato a spese, nei giorni precedenti al!o sciopero, La città era tappezzata di ma 0 nilesti come in tempi di elezioni poli– tiche o amministrative. Uni enorme quantità di manifestini venivano dìstrl 0 buiti, persino mediante automobili in corsa! E' accaduto i11questi giorni quel che doveva accadere. li gregge proletario consun1atorc, stanco <li essere _scorti– cato, è balzato in piedi in un 1mp~to cli ribellione ecl ha stretto le marn m– torno al collo clegli strozzini imponjc:ndo il bas·la alla loro azione nefanda. L'agitazione, iniziatasi f!- Spezia po– che settimane or sono, s1 è estesa a tutta l'Italia. E non poteva essere di– versamente. li rincaro di ogni genere di consumo aYeva raggiunto ormai . il suo piè, alto e< diapson » inasprendo nel peggior modo. la mas~a, operaia eh!] ve– deva, reso [IUIJo og111 aumento c)1 sa– lario dall'aumento sempre maggiore del cc.sto della. vita. , Le massaie, fatte impotenti. a, conti– nuare quei miracoli di economia dome– stica ,ébe esse -sole sanno compiere, visto che oo-ni nuoy·o espediente tcn– ~ato per. sb~rcar~ il l.u~ario ~nda va 1 a frangersi contro I esos1ta, clcgh specu.a– tori, hanno deciso anch'esse di fare. un po' cli giustizia distributiva e, prime su quasi tutte le piazze, hanno dato il segna,le della sommossa rovesc1and_o ,'lualche paniere sulla testa dei vencl1- tori: così, una volta tanto, se ne sono ritornate a, casa -colla cesta meno leg– o-era e la tasca un po' meno vuota. 0 L'iniziativa, si capisce, ha troYato il terreno fa rnrevole, e quel che è acca– duto è noto. Bene, benissimo! Era ora che qualcosa romp_esse una buona, :·o]l;_; il circolo Yizioso 1n cui c1 s1 aggirava da ol'mai troppo tempo senza .troY-are una Yia d1t1scita. Si sbraita pcrchè sono avY_enu~isper– peri, saccheggi, devastaz10n1. Ì\ on ca– scherà il mondo per questo. Sono mar– citi tanti rngoui di m_erc1 nei magaz– zeni degli accaparraton 1n questi quat~ tro anni di guerra e nessuno ha, mai fatto il chiasso che si fa ora per qual– che prosciutLo rnbato o per. qualche da– migiana d'olio che ba, luc1<lato 11 pa– ' imen lo d'una bottega. Non s'intende con ciò cli fare l'apo: logia del saccheggio, nè Lanto- meno 41 incitare allo sperpero delle sca,rse .n– sorse esistenti; si vuol soltanto nle– Yare ancora una volta la solerzia se111- pre costante dei gio,·nali dcll'O\rdinc nel gonfiare ed esagerare il I;iale com– messo dalle basse classi socia!_,, men– tre si tacciono, guancia non s, dtfen clono adclirittura, i_ misfat_ti di _tutta quella gcnìa d1 delrnguent1, pesc1ca~,, inceltaton, speculatori,· ccc., che alfa, n,a patriotiican,1cnte il pop?lo e che e fra le maggior~ res_pon?ab1J1 anche de~ gli a,·vcnimcnlt ocltcr_n1. h del_ r!'sto 1 c!anni le dcvastaz10m, sono gli mcon– ~ur:tmìl f rrrir;~ t_~!!l'U l~l-.!7'JI \'enic~li incviktbili cli o;,m sommossa. ti.li l!..n!/'Uia b. 1!.H •. a. n~u .. nit.R Era la so1r11nocsa che . s1 doveva prc– vcniro ccl cvita.t·e; se d .Governo no~ rn un suo stmlio nppnr:..:o 1H:lla f,'uri<,lo- l'ha faUo pcg,gio per Iut, ~n.. ,colpr~ e _qir-al ftr•r;,-.,,-, il ~ignor Ch;q,mann pon(' (.ua, e•t an~·hr la rrsponsrt.b1lit<L. B1s9- in ,·ilil'VO c·omP dnl!r, ~<·0Jip:n1·p dPll:l g-ul'r- g-nrna cs,;;cre ciechi per ne,n Ycdc-rc cl~~ i-a la perc·c-nt,iale fl,·Ha <lc·linq1J1•11r.;1 i11r:in- 1 1~ massr pl'olctari•" non p9tcvano p1u fi!r r f('mminils-• sia in ,·011tinuo at.n11•11tn runtinuarr· a farsi prln.rr 1n un_ modJ .\'pi ft<'!!JltJ l'nih la ill'linqw•nza infilnlilt\ così inumano. Esse hanno paz1cnl:it_o i· :1111Hrnt:1Ut (lf'! ~O prr N•11fo. pc·i n·:1tl anche trop:Jo: h~tnno allCf:O p~r mesi. pc·r u.nni chr, t;n qnalc·hr saµ-g/~ pr0}~– r•<111tro la prop!'i('l;°1, f' <1<·1 ::o JJPJ H·nt<, J:(•r \rdimento ponr~.-;P_ frrno ali rn~o-·<1~· ~li ,11!ri. l'n le.dc· ;llllll{'llff) ~i Ilota a:i<:hP gia deO'li srrculaLor1,. rna quarnlo hann~ n< •i.di Sr;1ti 11011 h<·llig-t•J":111ti. ,·islo ~lic \'ingorc!:g1a so,rpassaya.. fJgn· r,,, r·n11c..:(• J1J"i11f'ip:di <li fJ!H•sfo n1111H•1ito limitr e -chr- il l)l'O, vet~imenlo SI sa– srmhrann <·~H·i-c·: 1·a:-c~c·11z:1 d•·I p:1dn• 0 di rcbbe fa.tto ~cm:r1:e {J('s1ùrrar<', hann~ rntraml,i i p.f•n:t<>ri. le· :HTJ(•:-,·iul<• {ir•<t'l•:i- dctiso cli :-;cnolcrc 11 sonno .nrofon<l:i clf't ~i,rnori d<'l Con~rno_ r, srJst_1t,11ri1<lo~1 ::t1lc zi1111i(lP!i,l 111~H1r,~. ia <·hiti:-.111· t di H·uol<•. in~a,paci o incuranti aulnr1t:.; c0_~l1tu1tr1 In <li1nin11::r.io11(' ll<'i n1:t('!-;f1 i t• <l(•l/<• 1Jll!'P lntnno opE'rato c~HiP un. po. cli qnclla JJ<•r.4,iH· dNliti· :1 11fli(•i <·d11<·;1tiri, l'o:..:<·111·ili1 l{iu;;lizi:t che a,·rvano rnutLlmenb:- at– fl,,]1<· \'l<1, la s,pn1nui p1·ulPzirmP <l<•lh puiJ- l~sn, sperala. e l'ec1amala. hli<·:l sl<·u1·c•J.z;1, 1,, anm1·1l!,1I<• s'•fluziu1ii tlt'l L'a~ionc hn. 1roncaLo co~ì Lli coh_10la (;onunercio g-i ror;igo. ,, inutile accademia; c~e, da. t~mpo s1 an- s,, In rlcli,u111<-riza ÙPJ::iiMlulti ,, cìimi1111i-\ rfava, hecn_,lo sui !!l01:nal1 rnto_rn? all,f! ta, civ ,i cif!H: al grnndc nwn~ro ùl criml-1 cause del rmcaro cd a1 presunti nmcd1, Ildil'itta ~Ila pznsione dellevedove deimoi'tinguerra dipende semplicemente dalladata I Ad analoga, interrogazione presentala. dall'on. Dugoni al Ministro della Gtter• ra, il sottosegrct,nio di_ Stato allo stesso dicastero ha da.to oggi la seguente ri– sposta: "Alle vedove dei militari morti ante– riormente alla pubblicazione sulla (:/oi– zetta Uffi<:iale (25 febbraio 1919) elci D. L. n. 20 <lcllo stesso mese, che· istituisce il premio di congcdamen Lo,_non può, e~– scre corrisposto tale pren,11_0,porche_ 1I cliritto non era stato a,cqu1s1to da, mili– tari e non poteva, perciò_ essere traman– clatci ao-Ji credi. Il prem10 spctla, rnvece alle ,··cctove elci militari morti da quella, <lata in poi. Quelli che si trovano in questa ultima concli:.ione possono per ottenere il premio farne domanda a1 competenti distretti. » senza che si fosse riuscito ancora a trovare la soluzione del problema, che si presentava arduo come la quadra– tura del circolo. Manco a clirlo, per la classe borghese, la causa del rincaro consiste principalmente negli « aumenti esagerati dei salari » che fanno eìe,-.are il costo della produzione per cui si ri– chieclono a sua volta nuovi a.umenti della mano d'opera e via di seo-uito. Consiste pure, secondo loro, nelfa di– minuita produzione causata, anche dalle otto ore di lavoro (capite l'antifona,!) per cui bisogna, la varare di più per produrre cli più ma accontentarsi cli guadagnare meno e... stringere, di -con– seguenza, la cinghia dei pantaloni. StavoLta, però il proletariato ha, sa.– puto rispondere a dovere. La cinghia, dei pantaloni, egli ha detto, incomin– cia,te a stringerla voi, che ne è te1npo, egi·egi signori. Koi Jarnriamo ecl ab– biamo diritto di vivere. Chi non larnra non ha <lintto cli mangiare. · Intanto che ci stanno a fare sul me1~ cato quei succhioni che rendono centu– plicato il costo <lella merce, prima che questa giunga nl consumatore 1 Gente inutile, che ingrassa alle nostre spalle senza muo,·ere un dito. Sbara z1..ian10 il mercato della loro pres2nzh ; il prezzo della merce lo fissiarr.o uoi senza bi– sogno di terzi. - Che esigete Yoi, signori esercenti, per compenso delle .-ostre fatiche 7 Il doppio, il triplo del costo dei pro– dotti? Eh, via, è un po' troppo. La– .sciate che Yi mozziamo un tantino le unghie, le ,·ostre unghie rapaci ch'e hanno arrnff,1to 1.anti quattrini in que– sti anni trascorsi. Le vostre borse si gonfieranno un po' meno, ma non per questo roi morrete di fame ... e non cre– peremo cli fame neppure noi. Ecco la lezione pratica che il prole– laria to ha saputo dn1c, per uscire dal circolo sìzioso, ai vari pcnni,·endoli, ai saccenti, agli economisti pagnti pei· cli– mosti:a,re che uno pitt due fa, due. La chiaYe di volLa è qui, esso ha dl'tto, nella, limitazione dei .-ostri guadagni, nella, éliminnzione dei parassiti, nella maggiore giustizia distribntiYa. E 1 inu– tile sciupare tempo cd inchiostro a di– mostrare il contrario; noi non inten– diamo altra soluzione. ·Stringere ancora, Ja, cintola? Ah no, basta per elio! Limitate voi invece i ,ostri profitti che YOlctc continuare fa– volosi come in rternpo ài guerra. - Il rincaro clella vita è dovuto al– l'aumento dei nostri salari? - Eh Yia, non sc-hcrzatc ! E dove ca– rnno dunque gli affaristi, gli c.scrcenti, il denaro di cui lrnnno piene le cnsse 1 Come potete voi, sig-nori in<l118b·ia,li, realizzare lulLi qu~i mihoni di utili che figurano (e sono ancora cli più quelli che non figurano) nei vostri bilanci 'l Ah, e voi ,·01-rPsl~ dunque che per conti– nuare n impingua.re I,:- vosLre borse ci lasciasEimo spr('mcrc dalle vcnr esa.u– <;le, il poco san~:1r rima~ito? Decisa– mrnLc quesla v 1 )lta vi sbn.[{liat~. L'.l. rnlpn rli q:iesla triste situazione è nostra, (lri nosLri i::alari esosi, delle otto ore cli lavcro? Canaglia bor!!hrsc, non im·entarne più I Conosci tu il deprezzamento della mon°b. i Sai tn che coi nostri salari <'Sn.grrali non rin~cinmo a vivere senza mohe p, ÌY!t?ioni r lfai tu climentic! l.to icrsP, 'la. slragc nr-ffi.sta eh"' hai voluto e che ha lutto rlisLrnlto, tutto, fino alle ultime riser\'C? Quesl[!., q11r~ta sola è la cn.usa vera e fondamentale della, crisi che ti s0f– Eoca e ehe s~uote le fondamenta, del tqo cr{\~iantc regime. Per qu,ittro anni, per quattro bnghi

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