La Difesa delle Lavoratrici - Anno VII - n. 16 - 1918

='===========================T=,J=D=Tl·T<.-1 rlr,1,1.n r,.11()//.1 T:,,:l~/~T"='~==========================:: rono gm·bati, quanto prima ernno stati in~olenti. - Ma avresti potuto agire di,·ersa– mcnte però, liberarti dei creditori mu– t.1.ndo quartiere, mettere le ragazze in qualche asi lo... - Non ~ punto facile, occorrono <klle raccomandazioni cét io oon ne a– vevo. E il kmpo l Che cosa ,wremmo potuto mangiare durante, l'attc,,i, 1 Pie– tre! - E' ignooile - sc.1.ttò lui. - lia i ragione, ò ignobile, rnft che f;ne? Non si ya, contro il de.:;tino. - Non dico a, te. dico alla so0iotù ('hc co-siringc a.cl unrr simile. abirziunc. - Costl'in2"e ! Via, non esagerare ... in p-0tevo bène c\·ib1rc l'a.biczi'Oinc fa– (:1:!IHIO en r:uffo n,·l Ka,iglio ... ì\on 11€ ho ~1 ..Y11to il coraggio. pure un giorno o ì'altro ... - Dunque q1,csta \-ita. non ti pia.cc 1 - Piact!rmi? .\h ! no <la, rcro, come p tr1•.bb-0 pia{'crrni : - Perl'hè non Ja carnbi ! - Pcrch;, è impo~slbi.k, le mir sol'el. k 1ia.11no bisogiìo del rnio a i uto: fra qualchù anno fol'~c... )Ia ora.. se rrun- 1lassi io, dovrc0bcl'O c;iinbiare anche 101·0 e in,·f:rc cl'u1ù1, prostituta. se ne a– ,rcbb,'ro Llnc. - Senti - dis~ l'uomo ad un tra.t.t.o - nt--..n potr(-.~ti \'1~nire a stare cDn n1c·~ Ln..,;,,"C•iarP questa. Yità. per S<'mpl'C 1 La donna, lo guardò sorpresa, senza ,·j.spondcrc. - Gua,·dami.. Ti ripugno troppo' Essa. lo r.saminù mc•glio: busso. tar– chiato. con un , ·i.so 1argo. irregolare.. duo oci..:hi }if', f'rn,;nb~ stl'ab.lc1, egli non potna dirsi bello. ma il naso dritto. b. boera un po' g1 andf" appena. ornbrcg. g_i,i,ta dai Laffctti nei·i lo rcndeYano qua.si. simpa,tico. - Ripugnarmi? Che idra!.. . - l'iò mi ba.sta., per ora) in seguito n1i vorrai b,;ne quando Yt...drai eh~ an– che un ladro i.: qualche yolta. capace di buoni S<'ntirnenti. - Ma fai sul scrio? - chiese la Cfon· na stupita. - Sul scrio, non ho m::i.: r,al'lato così da senno. Anch'io ne hò a.bbastanza ,tella ,:it,1 che conduco: Yedi si può ar– l'ivare a trent)anni senza amare, sen– za C"sscrc amati da. alcuno. noi Yicne :il momento in cui ,;,i prOYC1 ·a· desiderio Ji un poco di tenerezw ... si sente il Li– sogno di essere qualche cosa di più ùi un ca.ne che rutti .eYitano, che tutti di– sprezzano... :\lutar Yita 1 Ci pensaYo, in verità, ci pensaYo. ma non aseYo al. cuno a cui de<1ical'c ]a, mia onestà. pcr– chè vedi anche l'onestà dinnta inutile. 13econdo me, se nessuno yj crede, se nes– suno te ne comocnsa con un sorri~o. con un poco di affetto ... Ed ecco che co– sa ti chiedo ... affetto non altro. ~,Ia le mie sorelle 1 - Ci penseremo, provYeckremo, e&::;e non finiranno tome te, sta sicura, la– voreremo entrambi per i?TI!1'!dirlo. - Sei 1nolto buono - mormorò con1- mossa. la prostituta afferrandogli una mano. - Dunque' - domandò lui chinan– dosi su di lei e sollernndole il mento pc1 fissarla meglio negli occhi. - Ma perchè scrglicre proprio me l - Prima. di tutto pei cominciare con una buona azione, poi pcrc:hè 1a tua storia ha. qualche punto di ra<;.somi– glianza. colla mia. Anche mio padr,, ern ciò che io sono. Sono anch'io una vit– tima dell'atnvismo (sorrise stranamen– te) per quanto io mi direi piuttosto vittima dell'umana ingiustizia. ~on ti annoio se ti racconto 1a mia i.-ita? - E pi:-rchf! don·esti annuiarroi?, - Ti ho già rlettD ehc mio padre era un ladro come me. :\,lia madi·e ... Chi se ne ricorda! ~'1.Tf:'.\'ù ,quattro anni ouando e/2~& morì ... Io crPbbi in mano ,li estrnnd che non mi vole,·ano tro1,– r,o b•ne, ma non mi tratta,·ano trop– po ma.le. Ad undici anni mi 1·ecai al lavoro; fino allora ero stato un faneiul– lo come, gli altri, nè migliore nè: peg– giore. :Ji ero acc-ont~ntato di ruba,·e qualch~ zolletta di ,,ucrhcro e qualche soldo nella. ta:;rn di papà, che mi bat– teva di santa ragione p~r quanto. in fondo, don!Sse sentirsi soddisfatto di vedere il suo <legno rampollo seguire cosl bene le sue orme. Yla se egli nutrì ta.le speranza dovetro ben presto disil– luder~i. Io ern ferocemente onr,sto, non so se pi;r onestà vera o per il timorr: di finire in gakra come n,i,c pa.dre, chr coìlo in flagrante, si buscò ,licci an– ni ùi reclusione. La sua condanna non mi addolorò troppo, te lo confesso. Io .. vevo piè, motivo di temere mio padre che di amarlo; egli mi aYna ,lato più busse che pane, p1(1 cattivi esempi cl1<, cure. A bile: op~raio. io nii guaclagna.vo abba..st.a.nza <la ,·1-.. 0rc r;omodamPffte; ma la, disdetta rnlle che un giomo mi met- ABBONAMtNT! CUMUlATIVI tesF-i in tasca nn pugno di t·hlotli, eh· dOYeYano ~en'inni nrr appcndPl'C <k1 qnadl'i. L\1Ycro ìalf-0 co;:;ì senza J.,rn· sa.rei, e. pilt che per rl-.,parminr~ clnP soldi, per e,~it.nrrni il ~1ist,url_10 d<:'ll;--1 A 7 r; f. compe,r:J.. Proprio in quel giorno ,j tcn' ...!:'!3.!!ti·_, · ' i esa la ~pcrqui':iizionf• degli operai. mi, ,;:j tro\'arono i chio,li, e t.uùo \Ja~t.ò pc,·- SE;\lESTl:E chè mi si gt2tta'3Se in can:t1-te. Ic, non A~ l~ O mi di_~pcrarn troppo. Per dio. due mi– . IL. 15.50 • » 30. -- eli tli chiodi non erano poi un furto ~_!~l' __ di_L::__ A vanguarrila k'l..nto 1·ilenH1l-c, mi n,-rc\.ibf~ro riln':i~ia- -- - -~~– to. :\'ossignori. Prn)'rio in quel teni- THIMLS,-l'RE po si era notato n,...llo stal-iliuwnto, un SE11ESTH.E ceirto :unmnnco di bn.JnLo, di ottone. di I.... 8.75 , 17.– ,, 32.50 rame. ~li si a~r:usò di qnc-i furti. lo ANNO ebbi un bd pi·ntc~tai-<', non fui cr.eUuto. Si guardò ai prcceùenti, n<in c·era dw ;;:,;f,!!!!}J!!.!!,rdia · Difesa il furto di quelle ,ollctto di 1,uc,,h<oro SEMESTRE e di quei pochi soldi; JJtga.Zzf:to p~r. gl~ L. 3.75 • 7. alti:i. per rn{' no: erano prcd1'ipo-;1zJou1 :\NNO alla èl'iminalit;'o. Pui si tro,,ò che nella conformit;\ rlrl cranio, nella struttura A vanti! - Critica Sociale clclJe mascelle, nella p,-0111inmz,i, clclla. fronte. 1H:1la s1JOrgenza, degli zigomi. nc.Jio tilrabi.-::n:10 1wi-fino, prtb1·nta,,·o tut– -------------- (i 11anguardla - Difesa ti i ca rntfrri del dclinqnrnte nato; si 'l'RL\l ES'l'RB .tirò in ballo la storia. ùi mio pa_Llrc; SEMESTRE per quella bencdcLtn ]pggc dr nta\·1srno . AN NO che non a,1nmctte cJv, il figlio- di un Ia.· j_ 1 • • . L. i2.-· , 22.50 ~ 43.50 Uro possa c<;sPrc nn ga.l:-u1tu.omoi io do ,,evo essere nccc-ssariarncnl.c un ladro) 1~ mi (·ondannarono come tale. Uscii dalla prigione complcb11n,,ntc mutalo; le sofferC'nzo, l'amarrzz,J, l'ingiust.izja~ la compagnia pcrnicio:-,a. di r::::,c;el'ide,– gcncrati, mi n,n.:Yan.o fatto quel che SO· no: un ùdjnqucnte. Afi a.vc, ·ano volutv ladro, pcrchè non lo sarei cJ.i,·cnt-ato da,,·viTO 1 - Pon•ro diaYolo ! 11l0l'll10l'Ò Carla. Dunque ac,cetti / - I'urchè tu pure: ti dec·ida.. a. n1uta1· Yib1 da,,Yero". - Pcrd1è no? - di~so egli allcg1·a• menLr. - Se il ladro puù riabilitare la prn:-;tituta, nnn potrchbc ]a, 1nostitutn 1 ·iabi11tn.re il L1dro ~ La ~quadra dc] buon costume pas~ò loro accanto, 1i ci1·conclò. - Eccovi nc-lla rete. - Djo sa.nt.o l -- gridò la. donnn, e ferc l'atto di. fuggire. - E' inutile, sono più forti di noi - disse trnoquiJlamcntc il ladro, e men– tre si la.scianL ammanettare, pensò con a.marezza che la. giusti?.ia gli impedi,-a. di rieominciare una Yita onc-:,ta, con1e un tempo l'ingiust.izia gli a,-c,·a impedi– to cli continuare. Jlanl, s(f_l:arè-C()'J'i. Per la verità Abuiamo letto, ancora pochi giorni sono, in pal'ecchi giornali no.stri - fra, gli altri ~ul Loi:orato1·e d~ Nova.ra e sul L(1,'C1. 1 ro d1 Prato - la. solita. affermazio– ne inesatta che il Partito Socialista lla– liano sia stato il solo che ha saputo mantenersi compatto contro 1a. guerra. Ci dispiace che i compagni rcdatton di quei giornali - per fare un elogio al nootro mo\·imento - dicano un;inc.· sactezza che offende la maggioranza dei Partiti aderenti all'antica Internazio– nale. E diano in tal modo - senza rn– lerlo - ragion.e all·attcggiamcnto tenu– to cl,i, VandeiTclcic e d,i Huysmans, i quali, come p1·esidentc l.'uno e scgr·c– ta>"io l'altro del " Bmeau Socialiste In– ternational ))' difendono la loro conr?ot– ta anche mediante l',i,ffcrrnazionc che an~n1110 scco la maggioranza <leglj a<le– rrnti al ff Bureau n stesso. J;,a Ycrità è dunque questa: dc·i so– cialisti dei paesi belligeranti sono 1·i– masti al loro po~to subito e senza rsi– tan:ze: 1.o - I Russi nelle diverse loro Or– ganizzazioni. · 2.o - I Pula.echi. :i.o - I Finlandesi. ,J.o - I Bulgari. a.o - ()li Ingl si. 6.o - Gli Americani. 7.o - I Greci di Salonicco. e.o - Gli Aìricani d"1 Sud. 9.o - Gli Italiani. In tuttj questi pac·si solo pochi in as– soluta minoi-anza, così in Italia come in Russia. co,\ in lnghiltorrn corno in America, hanno fatto adesione a.Ila guerra. Sono i ~iol'nali borghesi - cù ora anc-he i clericali nelle campagne _ che ,anno gridando il contrario. E noi non s~ ppiamo daYvero che gusto ci sia a dr11· i-agione - quando non l'hanno_ a.i 1:v~tri a,,~vcrsar~. ~ torrisp-0ndenzB1 ili-----= :: □ --LI Da Voggibonsi Aù inYito dei giovani socialisti in– LcrYcnimmo a.cl un:1 lo,ro riunione che ebbe luogo nel locale della. Ca~a del Po– polo. P resicLlcnt il con1pa.gno Iou..i Vasco d t Colle, il ctna.Je si fece la relazione ciel C.:_ongrcsso 1·cs·ionalc di Pisa; clopo di ciò ~-1 \·ulso a.. 1101 l_a n1a eloquente pa1:ola, 1ncora.gg1andoc1 a. mantenerci sempre instancabili e solidali. J'gli_ ricordò che il nostro rnssillo. que– ;,t og·gi sventola 111 lutto pc1· l,i, perdita di dnc can compag ·,i, Neneini di Col– le, morto ln seg·uito a. malattia e Cul'ini ~iovq..~ni ùi P~ggliwnsi in seiuito a, fe– rite np~rtatc 111 r.· 1 1nbattimento, e de· ceduto _111 un OSJ}cdakttò cla campo. Da dn-crsi a-11111 n11htava. nelle nostre file con -fede -cd cntusia-smo. Le Sezioni n•)~tr(•. r,<:sc 1 cianclosi al d~– Jorc_ dc1lc due farnlgl:eJ inviano le uilt sentile cond,ogli1.~1ì.1:c. · ~i. chiuse la Fiunionc e:01~ un pensiero all Ai-r111y1wrd1C, •) alla Difesa. Da Piccolini E Cremona-) ~?n un:a~sid_ua propagand!a si è riu– sciti a costituirç '1,nche qui una Lega nusta; nella pnma, 1·1 un 10nc abb1amo apprn,·ato cli. prelevare 30 copie della JJifc,I, de/,'e Lai-01·(,/>·ici, per diffondet·– le fra le donne. À11g1t,ri ccficlluo.-;i, olla n_uol'u l~r ua mi- 8ta, aur;un SIJ}Jl'IJ!utto eh costan2u e d·i pe,·cei:aamn, lr due 1•irt/Ì più difficili a, co11quuila1·.si da,llc nuoi·c 01·gcuu'r~ lZio1, il Da Villanova Monf. Il 9 corrente ebbe luogo una impor– tant-0. nuni_one del nostro gruppo·, che benchc costitu,!o da poco, conta già ol– tre 30 1sc-nttc., nu.mcro oltremodo con– fo1·tante e che a;umenteriL ancora. Alla nostra riunione p,u-tccipò il se– gretario della Se.zionc soc.ialista che ci disse, il~ ~01·~a fucile_ e rersuasi,;-a, co– me og:111 _iscntta od 1scntto alle orga– n:zz~1z1on1 eh m~st1ere, o politiche, ab– bia; 11 dovere i:11 fare opera di propa– ganda e di proselitismo, leggendo mol– ro e facendo leggero la nostra stampa. arnLanclola, rrocu!·ando lettori, abbon Li, creando nvcnd1te u,·c queste non esi– stono, diffond'cnclo i nosLri _opuscoli di propag·anda e d1 coltura socialista par– tccipa.nclo alle sottoaériz,ioni a farn're dr giorna;li, ecc. _Disse c<_1me questa opera J)ossono co111- p1crla utilmente anche le onne che ,·1- vono nelle officine, negli stabili1nenli, nei laboratori, a.·c 1 mtatto con alLrc don– ne, che_ forse mai hanno _sentito parlare d1 politica o eh organ-tzzaz10ne. Ogni compp.gno p_uò essere una buona propa– gandista, dtffondcndo le sue idre in se– no alla propria famiglia., fra le ami– che e le compagne di lavoro. 5otictà Umanitaria - Milano, l'u i yio,,inelti e le, giovanette 1:/i'i; i,~1111:J ,,01!lpiato til C'os·so popolar-e delle, ,'Jc.11u/c clcmcntru·i. . ~""1ù1 delle nc~c;;sità. urgonti, rncssa :inl nltcrn da. tutti coloro che dalla dura: espc1 ienza clell,1 guerra od!icrna traggo– no amma.cstra.rn ,~nti per l'operoso futu– ro cl-i pace, è la pi·cpa,razi.01,e iwnica; dc-gli o•)Krai alle nuove esigenze dell'in– dus_tri.1. Tal-e preparazione do,•o :Òccoo- 8a1·in.m_cnt;c c~minc.iare dai tìgJi del ip,o~ p_olo, _1q,iah solo nello Scuole profe,,– s1onali operaie possono trovar u,n r~ ziona.lc avYiamento a] Javol'O.. La. ,)'ucitft'i /Jmanitru·ia., che ve<le ogni .anno. aumentare il numero dei h·equen– tator1 delle sue Scuole-labora,torio, por– ta a conoscenz,i dei gsovinctti e delle gio'- anctte che hanno testè <X>mpiut() i1 Curso popolare delle Scuo-Je elementa– ri, cho sono a.pertc le iseri2.ioni alle Sello/e zn·ofessiona/i ope,·aie ma.d1ile e Je1nm,n1./e e alla Sc110~1, del Libro. . La ,YcuOl'a ilW,o;cliile avyj,a all'escrci– z10 deHo arti: cl-e! Falegname, clelrE– banisl_a e dcU'lntagliatorec; del F,1bb,ro, omatrnta e dc_l Fabbro in gw,we; dd Meeca.nico aggrnstatore e tornito,rc· dc,l– J'OraJo, dell'Inciso-re o del Ccsoll~ton,. Li-1 1 )'cu.olrt jen(,} 11.in, ile avvia ai hn:ori· di: Sairt.a da donna; La-\'orante in b-ia.n– cmeria; Ricamatrice; Modista con lavo– J"~zione di 6:ori 1~er capp.eHo o per n.ccon– crn tu re; Stnabnce. La. i':IcnoladPl iruro, istituto autono~ mo sotto il patrocinio dcll'Umanitar·ia n,, via a.ll' cscrcizio delle Arti g-raficne' e cioè: Com•posi1jone; Impr('·,,;.<jione ti: p~grafica; F?to-incisione; Gaivanoti– ))Ja. e S_tereot1pia; Stampa litografica; Leo-atona. Quanto più gTanùe sa.tà il numero cki gio,:inetti e delle gjoyanettc che si ise.ri – ,·ci·aru10. tanto maggiore ::;arà il con– forto dcll'Unurnitnr-io, la quale ve.<lrà così corrisposto jJ suo inten~,.q,s:a,mcnto per la classe operaia e. meglio pot,·à SYolgerc una parte essen,1.,1a!c del suo programma d'atti,·ità. Gli allievi e le allicYe sonò esenti ùa ~ssa. cfiscrizion0 e di frequenza e 'P-Os ... son~ otten_erc 1~ rc-fc~i~ne gra:uit{l, ·bo-r– se d1 studio e. J a.mm1s.51one a,lJa Casa di Vac&nza estiva. Le domancle cl 1 iscrizi.ono si ricevono, a, tutto il 30 settembre, prooso la Srr g'rete,·ia d'elle Scuole in YÌa S. Barna,. ba, -:.,;,_ 38. La. JJ,:rPzionr. Piccola Posta i\ULANO. - Pìure. - Ci 1ispi.we, ma. non è riuscito. li concetto e bnono. Rifatelo. Varè .,!nril/o. - La noti,,i~ è int-0- ressante, ma il ccn'Sorc non Ja. Jasc.Jc1·~ò-· be pa~sare. DALLE IN'IOSSlCA– /JIOXI l~TE~TrN..1..\.Ll AL f'OLER.I LA VL\. )~ SBArtH.ATA D.I.LLE Clomeruli Ruggeri Li,e 3.30 Polveri Padai Lire 8.80 ru tnit.~ lo F;u•macio o :~lla Di .i.in O. R1q;ge1·i a. PE81\ rtO Pr,r fal'e ddlo sciovinismo socia.Lista? l"'lr dire che noi socialisti italiani sia– mo i più sr,rialist-i cli tutti i aocia]i,;ti i sociali~tiBsimi 1 ' Dopo il bel discorso del· nostro com– pagno, o pe,i· dare attuazione pn1tica ai suoi consigli, abbiamo deciso di aumc.n– tarc il oumcr~ delle _copie della !Jijrsn . rlr-1/PLr11•orotru·t, e c1 s1amo lasciale col desiderio vivissimo di faro tutte l'utile ••~------ .. --•••------- la.voro di propaga.nda additatoci da.1- I IJalL'" A ra11t il ,,). l'oltimo compagno nostro. La SCI'.! r~tari a .dlzono, O i,l,..., 1 1 ,ino,-J[ urtinr-.tti RlGAMON'J.'I GIUBEPPID, 9ere,nte. '.Npoi,:ralìa òe.lla Bocietà El<llti·iee A·va11tU -V-la .~. DamlanoJ 16.

RkJQdWJsaXNoZXIy