La Difesa delle Lavoratrici - anno VI - n. 3 - 11 febbraio 1

alcuna preoccupazio ne -per 1 'indomani : I 'offi– cina ha di già rige ttato l'ottanta j,.J cento di lavora trici sfinite e pe rdute per il lavoro e pe:- 1 'avvenire del paese. u Qu es 10 spreco inutile e dannoso ha g.·, ,•ato soltan ro agli industr iali . « Efsi hanno dato alla donna, per una produ – zione semp re ;>iù grande , s:•:..::.:i semp re rido tti e la donn si accorge ad~o che lo sforzo so– vrum ano ed antiumar c richiesto ha la conse– _guenza d: deprezza '";;: il valo re del lavoro e di .1bbassare : -;:-1:.-iit u. Q uesto il risulta to di stu di e d 'inchieste ese – gui ti non da orecchiami o dilettanti di ques tioni sociali , ma da compe tenti: da operai e da ope– raie, i qua.li conoscono l' officina e la vita di officina per esperienza propria. L'officina ha già rigettato l'ottanta per cento di lavoratrici sfinite e perdute per il lavoro e per l'avvenire del paese! Il fenomeno del i 'esa u– rimenro fisico , di;iendente dalla intensificazione del lavoro spr oporzi onata .alla resis tenza del - 1 ·organi s.mo , che già si notava nella mano d ·o– pera maschil e, si aggrava e si accen tua nelle oneraie. In compenso, esse sono pagate con sa– i;r i inferio ri e per giunta dovrebbero anche preocc uparsi del prob lema della ripopolaz ione ! Non capovolg iamo i termini della quest ione. E ' vero che ad una maggiore produz ione indu– striale della donna corris;lOnde una minore pro– duzione di ni..armocohi. L 'occupazione nell 'of– ficina distofie dalle H dolci cure materne n. Ma non si può esser e opf{aie, nel re nso indu– stria'.e della parola , e mad ri al tempo stesso. L'o fficina , che rigetta sfini te e c:onsuma te I '80% delle lavoratr ici è micidiale quanto la trincea . Ma questo è il ' Jato della ques tione che meno preoccupa , oggi, fc;.;,eraia, Date!e !avo ri ade– guati a:Ja sua potenz iafità- fisica, pagatene il la– Vor6 in p_rop orzione al su o f.alore ed al costo delìa vita , norl 1g sovraccaricate 0 ·.: fatica, datele nn orar io da. ess er i umani e non da .. r,e st ie ed ; iior"A .Yi farà, forrn , a tempo aviinzat o ane~~e il materiale che vi occorre per La ri-;>opo~azione,. ,\a que:Jo che urge intanto , è che l'operaia di– fenda sè st es...c:.a, il suo lavoro , la sua esis tenza non in nome dell ·umanità, ma ne l\ 'interesse del– la classe lavoratrice , alla qua!e appan iene; non perchè possa compi ere la sua (( sacra missio– ne ». ma perch è ha il àiritto di difendersi dallo sfrutt amento capitalis ta ed il dovere di non ,ren_– der si crumi ra verso i suoi comp agni di tla sse. Quella tal facce nda della ripopo lazione passa in seconda !inea e del resto rigua rda soltan to noi donne, che abbi amo la <( sacra miss ione » ecc . ecc . P urtr op~ ! D1NA Rossi. P. s. - Balzand o da un argomen to all 'altro , è permesso àomandare alla compagna c :elia Momagnana se creda proprio sul ser io a quant o ha senno nell ·ardco io La questione morale pub – bh ca ~o nell 'u.timo num ero de1la D. d. L. o se non abbia ceduro, sc rivendo . ad un po' di spi– rita di contrad dizione ? Essa sco pre che si sono donne ~1 poco one– ste )>. E raJ contrasto deU 'art icolo appari sce ben chiaro che essa intende per poco oneste, que l:e donn e, le quali seguano u le idee sull a morale sess.uale ;;redic ata da Bebe l, Aacke l– ber g e da quan ti si occuparono della qui stione quistione femmin ile n e quin di non possano es– sere t< consider ate oneste secondo la morale vi– gente ,,. Staoilita così dove comi nci e dove fi– nisca l'onestà de lla donn a secondo la moralt vigente, La compagn a !'f'\on ta.gna1.a chiede che ,1 il nostro movi me nto abbandoni 1e giuste, ma ard ite concezioni dei nostri pensat ori u e si am– mettano q uindi ne'.le Sezioni soci aliste soltant o le donn e oneste ... Qu ali? Eh! logicamente , que lle che possa no presentare, se zitelle, il cer tificato medico d 'integrit à fisica, e se mari– tate, la fede di buoni costumi rilasci ata dal sin– daco s u carta bollata . Ma non in car ta libera, veh ! si scher za?! Libera? Orrore! Poi chè, in linguagg io ~piccio!o, l'articolo del~ la !A.ontagrurna tende ad esc ludere dal movi– mento soc ialista - nè è possib ile altra inter – p;eta zione, giacch è essa cita come punto di par– tenza per venir e a conclusioni opposte ie idee di Bebel e le " giuste, ma ardite ,, concezio ni dei nostr i pens atori - tutte le donne, che aven– do applicato neUa loro vi!.a intima le idee e le giuste, ma ... ardi te concezion i dei nost ri pen– satori, hanno pre feri to o preferisco no !a !ibera uione, con gr ave scand alo della morale vigente- Carina tanto questa morale vigente, al:a qua– le dovrebbe adattarsi il movimen to <-0eialista, ch e è sopra tutto movi me nto di ribe llione all a morale vigen te! Allora, perchè non chiede re che i socialist i p!.audano alla gue rra per non urtare la morale vigente, secondo la quale 1 'op– posizione alla gue rra è un reato di lesa patria? Ma perchè non rinunziare addirittu ra al so– cialis mo, che è un reato contro la ... pro;,rietà? Dica, piuttosto. la compagna Montagnana: inv ece di prendersela contro quelle socialiste, le qua!i non soltan to leggono i libri di Bebel, di Stackelberg e deg li altri nostri pensatori, ma v'imparano anche qualche cosa e cercs.no quan– to più loro sia pos~ibile di essere nella pratica della vita coerenti con Je idee a dispetto della morale vigente, che è la morale o del! 'ignoranza pop-0Jare o degl 'interessi della classe borghese, rerchè non se !a prende tanto calda con quei socialisti e quell e socialis te, le quali non solo van no in chiesa e seguo no le ?ratiche della re– ligione catt o,ica o protes tante od ebrea, ma vi :9ortano ed impongono· tali prat iche anche ~i loro figli, coartando così la loro volontà ed ese rci– tando su di essi un atto di propr ietà, t.:,-me se il figlio non doves se essere lasciato libuo della sua coscie nza? Batta s ulle incoerenze, e farì1 oper a buona. Ma rispett i quelle soc ialiste, le quali in om ag– gio alle e( .giuste , ma ard ite concez ioni dei no– stri pensatori )1 s 'infisch iano della morale vi– gente e se non son o più. non sono neppur e meno oneste di qua nte (< conv clarono a nozze 11 dava nti alla sciarpa tricolore del sindaco. Del rest o, voglio dare un piccolo dis;,iace re alla compagna Montagna na. Vog;io ricordarle che la morale vigente è la cosa più variabil e di ques to mondo. Paese che vai e morale 11igente che trovi. A Parigi, per esem pio, la stessa opinione pubb lica bor ghese è più spr egiudicata della compa gna Montagnana e non si sc.andalizza per le « unioni liber e 11, non ne avr i;:bbe il tempo sufficiente. Urncchè a Par igi, sopra tutto nella classe iavo– ratr ice, non s-i fa differenza alcun a fra unione libera ed unione lega lizza ta . E' una faccen da di cara ttere pr ivato, ohe rigua rda soltanto i due interessati. E le unio ni libere sono nume rose qu:rnto quelle legalizzate. Se la comj)agna Mon tagnana mi pro mene di non gr idare all 'abbominiot le aggiungerò che neppure lo Stato fa djstinzione fra unioni libere ed unio ni legalizza te e passa il sussidio di mo– bilizzazione tan to alla compagna qu anto alla moglie. L 'unica differ enza tra le due è questa : per ottener e il sussi dio, la moglie prese nta a1 M 1nicipio il certificato di matrimonio legale, la compagna prese nta invece una dichiaraz ione de:Ia portiera di casa, la quale atltesta che La compagna viveva i:, un ione libera e.on il com– pagno. Ed è tutto. Veda un po · a che si riduce quella miserevole cosa ch e è la morale vigente! d . I . Nel Socialismo femminile internazionale In Fr a nc ia. Il Com itato d'azione femminile socialis U! ha pub– blicato un (( Manifesto al:e proletario ii. A scanso di censura , ne riportiamo soltan to la fine: << Non vi diciamo: Venite ai socialisti! ma: Venite al socialismo/ la cui dottr ina non può esse re offesa dalle debolezze e dalle defez ioni individuali ; Venite 'al socialismo, de! quale si può dire, imitando il -;iocta : li socialismo. sem• pre fede le a sè stesso, in ogni socia!ista , in ogni prol etario. trov a una fortezza. 1c Ven ite al socialismo Internazio nale, non per segui re gli altr i cie~ men te, ma per im– parare. per agire e pe r dirig ere Ne! salone deLe Società Scientifiche la gior– nalista Marc elle Capy ha tenu to una confer en– za sui risultati di una inchies ta che e'.la stessa ha eseguita , lavora ndo per un certo tempo co– me opera ia nelle officine addett e alla pr oduzio– ne di guerra. Il sala rio medio deile donne varia dai 2.5 ai 70 centes imi .al giorno , con ;ioca differe nza fra i salari di giorno e quelli di notte. Certe offi– cine applicano largamente i1 sistem a delle mul – te, per ogni più lieve infrazione ai regol amenti inter ni, in modo ch e alla fine della quindicina la paga viene ridotta perfino di un ter zo. Talu ni giornalisti si sono divertit i a raccon– tar e che le ope raie delle industrie metallurgi – che avevano una situa zione e< invi diabile n. Se– con<lo essi, guada gner ebbe ro fino a 30 franch i al giorno, per un lavoro dei più semplici e meno faticanti. Ora il salario mass imo nel lavoro me– glio pagato: la sa'.datura aut ogena , è di IO a J 2 franch i per un lavoro di 1O a 12 ore. Abolita la vita di famig lia; dopo 12 ore di fatic a la donna si add ormenta come una be– stia, sfinita dalla fatica . (( Ne ho vedute che manegg iano obici du– ran te tutta la giornata, fino a f-Oileva rne 2500 in diec i ore . Con quel regime, una ragazza pie– na di vita, si consu ma in poche se ttimane u . H Ci si abi tua a tutto - pe rsino alla guerra - e queste donn e si abitue ran no a forgiare gli 3trumen ti di mort e, .a risc hio della loro vita >1. La conferenza, ricca di cifre e di doc umenti dal vero, sar à pub b:iczta a cura del Comitato di azione sindacale contro lo sfru tta mento della donna. In A ustria . Il numer o delle donne socialiste in Austria durante il primo anno di gu erra diminuì del 36%, Davanti a questa constat azione, il Com i– tato di Propaganda si riunì per provve dere e convo cò una Conferenza nel febbraio del 19 l6, alla quale furono invitate le rap;Jrese ntanti del– la Boemia e dell 'Ung he ria. Vi si disc usse ro specialm ente le quistioni ri– guardanti la grande este nsio ne del lavoro in– dust riale delle donne, i socco rsi alle famigl ie de i mobi'.izza ti, la mobilizza zione delle donne , la protezione delle lavoratrici. Si tennero altri Congressi, furono diffusi ma– nifest i incita nti a;J'organ izzazione. Fu organiz – za ta u La G iornata delle donne H durante la quale furo no tenuti nume rosi comizi e parla– rono parecc hie or atrici. Al Congresso del Pa rtito, tenu to tre mesi ad– dietro, il numero delle donne iscr itte al'.e Sezio– ni era notevo lmente aumentato. Le compagne s;:ierano di poter pres to raggiungere e superar e la cifra delle iscritte avanti la guer ra. Ade<so l3. propaganda si accentua fra le prole tarie, che lavorano nel! 'industria di guerra. Talune compagne hanno parteci;>ato ali 'ape ra di soccorso richiesto da!le peggiorate condi– ziol"Ji, ma il principale lavoro delle donne so– cialiste aust riache rimane la propaga nda e I'or– ganizzazio ne per il socia:ismo 1< Noi impieghiamo - scrive Adelh eid Popp alla Gleichet, organo delle social iste tedesc he - le nostre mig'.iorì energie a mante nere e for tificare ìl nosrro movimen to ed a prepa rarci per il do;>oguerr a. E se arri verem o al mom ento di poter pro vare La nostra forza e la nostra fer– mezza, ne sare mo cont ente ))· Le donne soci.aliste au$triache tennero a Vienna un comizio pu bblico, a cui interve nnero più di l000 persone. Relatr ici furo no le com– pagne Popp e Sch'.eisingcr, i cui discorsi, ripe– tutamente interrott i da app lausi , diedero origine a un 'imponen te dimostrazione per la pace. La compag na Pop p diede anche lettura di una let– tera delle donne soci.a!iste di o :anda, come pu– re di una letter a, che Clara Zet kin mandò al comizio In Olanda. Dura nte il I9 I6, la maggio re attività de lle donne sociali ste si è dedicata a favore del suf– fragio univ ersa le est eso anche alle donne . Di– most razioni ben organizzate si tennero nelle principa'.i città ed una larga diffusione di ma– nifesti e di -opuscoli fu curata in tutt o il paes e. Di questo movimento si sono avu ti i pr imi ri– s ultati. La Camera dei Deputa ti ha appro vato la legge accordante J'eleggibi;i tà delle donne nelle ammini stra zioni com unali e pro vincia li. Il Comi tato cen tr.ale delle donn e soc ia!ist e 'ha rivolto un a;>pello alle socia !iste dei pa esi hell igeranti , per eso rtarle a propugn are con ar– dore i prin cipii socia listi Nella Svezia. In occa sione de;la Nota s ulle trattative di pace inviata dal Gove rno svizzero ai govern i de i paes i belligeranti, il Comitato Centrale del– le w cialiste svizzere, ha pubbl icato un nrnni– fes to alle donne svizzere, invitandole u a dimo– s trare che nel loro pae se non solo si fa sent ire la debole voce del go·,erno , ma che tutto il ç,ro– letar iato augu ra la paoe ed il rito rno alla nob ile gara del lavoro n. La tu tela del lavoro delle donn e e dei fanciulli. La Conf ederazione del Lavoro, pub blicando la interrogazione del! 'on. Turati sul col'.ocamento e la tute la delle donne e dei fanciul.i sugli sta– bilimenti aus iliari, agg iunge quanto seg ue: ({ Ci consta, poi, che una sottocommi ss ione formata del generale Clsva rino, del comm . Brof– ferio e del! 'on. Cabrini sta trad ucendo il voto del R ottobre del C. C. di Mobilitaz ione Indu – striale (Ispettora to, riduzio ne di orario, igiene de: le officine, ecc., ecc.), in uno schema il De– creto Luogotenenziale, che sarà esamina to dal C. C. stesso al ritorno del generale Dallo lio da Londra ai pr imi di febbraio. Ai lavor i di qu esta sottocomm is.sione assiste il comm . Falciani, di-– rettore cieli 'U fficio del Lavoro. (< Ci augu riamo che i lavor i degli organi del – io Stat0 m occda1 1.,sp editarr:t:n te, perc hè altri – men ti le ·misur e p!'otettive corron o pericolo di giungere troppo tardi , quand o, cioè, alla feb bre di lavoro sott entrerà la stasi e urgeran no pr o– blem i divers i da quelli creati da:la pr oduzi one belli ca . « Bene ha fatto I 'on. Turati ad assoc iare la qu estione del coJ';ocame nto a quella della tute– la della mano d 'ope ra femminil e e minori'.e nella sua inter rogazione. Non è chi non veda come I 'organizzaz ione del collocamento si prese nti co– me un 'indilazionab ile necessi tà per il futuro, più ancora che per il pr~e nte . Dubitiamo però che il Governo sia per acquistare tutto d 'un tratto quel senso di ipreve ggen za che ha mostrato di possed ere così scarso in troppe circostanze H. La scienza degli acquisti. Charles G ide scrive : 1< Nessu n ricco si per – mette di comperare a;J'alto prezzo a cui com– pe rano i po veri ! )) L 'affermazi one ~.embr a as– surda ed ogni modesta massaia ;;iuò sen tirs i ab– bastan za fvrte per confutarla . H Come , noi com– pe riamo a più alto pr ezzo de i ricc hi ? Ma se, mentre essi vanno a servi rsi nelle botteg he più be lle e compera no le cose più fini e le più care , noi entri amo nelle botteguccie dove va a finire lo sca rto e c 'indu striam o, con poch i soldi, di por tare via quanta più roba si può! Le sìgnor e entran o 1 ord inano , ricevo no, pagano e se ne vanno se nza ave re contrat tato un minu to : noi perdiamo mezza matt ina a litigare ,;:,er un pugno di verd ura, a contratta re una testa o un po• di frittura di ma iale, a voler ,portare via mol ta roba coi pochi soldi che- abbiamo ! n Epp ure, l'aff erm azione di Cha r!es Gid e è vera, anche se ha tutta l 'ap-parenza di un pa– rad osso e le donn e la discu tono; anzi, le lor0 confu tazioni riesc ono a dimostrarne meg lio la verità. Nelle boneg uccie, o sui banchi . dove fini– sco no gli scart i del grand e me rcato , la roba è pagata sempre a un pr ezzo più alto del .suo v2lore . Il picco~o negoziante comper a' qualche volta , a pochi sold i la cesta , I.a friutta, la ver – dura , gli sca rti che venderà poi a parecch i soldi al ch ilo. E il tempo che le donn e perdono a gira re dal! 'uno ali 'a~tro ban co, a cercare il più buorr mer cato, lo scarto meno scarto che il vendi – tore -sia disp osto a cedere a pr ezzo di bazza. è pure qu alche cosa che si agg iunge al valore delle· mer ci compe rate. Noi, Italiani, non sia mo abituat i ancora a coP.sider are il tempo come mo– neta , ma dove l 'inte nsità della vita industrial e e comme rci.a~e ha insegna to a rispar miar e ì1 tempo 9iù di ogni altra cosa, anche que llo che le donne pe rdono contrattando , andrebbe ag- · giunto al valore della merce acqui stata. Imma – ginate quale dim inuzione di salario alla fine de!– la se ttimana per ,una operaia che, ogni mattina, per le fpese di casa , entras 3e qua lche ora dooo· ncl:)o stabilime nto. · (( Ma - sento l'obbiezio ne delle donne ~ le ope raie non lasc ierebbero lo stabilìme nto, nè le artigi ane il loro lavoro. Gi rano per i ban chi del mercato le massa ie , qu elle che non potre b– bero guadagnare in altro mo do n. < 1 D 'acco rdo, br ave donne; ma se anche av€>– sre ragione in qu esta prima obbie zione, ciò che afferm a Ch ar'.es Gide , non sare bbe meno vero . Voi affermat e di tene rvi lontane dai gra ndi ne– gozi. dove le signore portano via in pacche tti elegan ti le me rci che non si contrattan o. Ma se voi, tornate a casa , potene conf rontare la me r– ce che vi è stata data nell a .;,iccola botte ga mal e illum inata e poco pu lita, a quell.a che la si– gnora ha portat o via da i gra nde negoz io, ve– dre~e che i pochi centes imi di differe nza nel pre zzo sono stati pagati non da lei, ma da voi- Ella ha avu to carne di maia le genuina be n confez ionata, ben conserv ata , voi avete 'com– pe rato un cattivo miscu glio di carn e incert.a e di drogh e; ella ha pr eso il meglio del mercat o voi il pegg io. La piccola bottega col picco !~ smercio , non sarà mai un elemento di eco– nomia per il comprato re. Dove è rad a !a clien – tela, il negoz iante che deve pur e r,l8ga re Je su e spese di vitto, di tasse, deve vive re del suo comm ercio. se vuo le tenere i pr ezzi di con – correnza , vend erà rob::1 scadente o rub erà sul pes o. E _I~ massa ie, senza accorger se ne. pag heran– no p1u che nel _grande negozio, dove sono in trop pi a controllare pes i e misur e e dove non si può. sen1a discredito gra ndi~imo , rìcorrer e a ce rte picco liss ime forme di fur to. Ed ecco le mas ..aie che mi risoon dono: {{ Co– me andremmo al grand e negozio se il piccolo ci fa credito quant') non si lavora e non si gua – dae na ? 11 Ed ecco che Charles G ide ha ra~ ione un 'al – tra volt:l: (f Ne~u n ricc() si oermette di ç,a– gare a più alto orez70 del povero! n Dalla H Cooperazion e Italiana H . oxoxoxoxoxoxoxoxoxoxoxoxoxoxoxox Alle compagne deIle Se•loni femminili ia.ccomand iamo vivamen te l'a bbon•m ento e la d1ffns1one del nostro gioTT1a]e. Inv iando 'J.. 1. 4 o alla. D 1FESA (via S. Damiano 16 Milano) esse avra nno diritt o al giornal; fino al 31 Dicembre 1917.

RkJQdWJsaXNoZXIy