La Difesa delle Lavoratrici - anno V - n. 13 - 16 luglio 191

li mo1Jimento gio1Ja.nile e il movimentofemminile A ,Umos/rrdone d1·/ri11/1•,cssam&11/o che Ili Direzione del Parli/o ha rerso i dw· mo– vimenti, (lei gi01•a11i e delle do11ne. slrc,lcia– nw questo brnno cfr//'111/ima cirtola1'e alle Sezioni socia/is/c : u .\1,·ntr-r- JWrd urn e 1·l)"isl(' ad 08":Ji parti– colare- reaz ione il laY01·0 di organizzazione della no~t1-n Fl>dcra: ione Giorauil e che noi abbiruno il dt)\'Cre di secondarc e incora.g;. giare µcrchè sia un ra lido ausilio alle nostre lotte e una sicur·.a, prOìines .. "-t.'l per il nostro a\·\·.enir-e. noi dobbiamo daH~ ogni appogg io ed inrornggiamen'o alla dilTusione ciel mo– rimer.t.o frmminile ~ocìrdista. il quale, spe– cialmentr in causa delle tragiche circostan– ze che alti-arersiamo. accenna a confortn;nti sint omi <1 risreg lio. n Gruppi femminili di va.ria importanza so1--g"lno n. fianco delle nostre Sezioni in di– rersi centri del nos!ro morimento. perché ormai anc-.he la coscienza di questa calpesta– ta metù del genere umar.o. sente che le sue aspirazioni e i suoi int.erc:-si !llon possono an'rP. ro'Cklisfazione nè riconoscimen to che in un reg ime di giustizia e di uguaglianza quale noi auspichiamo. e per il quale il no– stro contegno di fronte alla guerra desta. fra le donne tanta 6impa ,tia e tar.t e speran– ze . li mezzo più efficace per inlcn.,ificarc tale m1ost.ra influenza. è la diff usione del giornal e La Di,',-so cle/le Larnmlrici. che si pubbli ca a )J i!ano e che ogni Sezione dorrebbe im– pegnarsi di far conQ.scere all e dC111ne dei compa gni. per scuotern e la energ ia e :ravvi– Yarne la YOIOT~t.à n . FINALMENTE! Finalmente le donne. abba ndonati i picco li <'dii, le basse invidie, gli atavic i pregiud izi, in– comincian o a strir. gersi ·Je mani e formulare in– siem e un programma di lavoro che affre tti I 'au– spicato giorno della riscossa. Fin o ad oggi rropp o abbiamo faticato e sor– krto in s ilenzio , troppo ci siamo rassegna te al no~tro staro triste · siamo andate per dieci o do– dici ore del giom ,; a\1'opilìcio fra i mias mi che ci m·velenano il sangue , oppur e ne i camp i bru– ciati dal sole, o pe-- I 'immonde risaie a contrarr e i ,çermi della malaria. mal nudrite . mal pagate . .l'Y\.a oggi finalmente compre ndiamo che i pianti e le maledizioni, come le bene dizioni, va lgono zer o, e vogliamo pur noi unirci e comb.:mere le nostre lotte per un migliore avven ire. I com– pagni devono abban donare il loro sce ttici smo a nostro riguardo: essi rntti ha nno il dovere di aiutarci nel! 'ascesa verso le vette ecce lse de! pensiero socia I ista. Fanno ciò i nostri compagni? periam<>lo. Lo sper iamo perchè è miope chi non vede il forte ausilio che può veni re alla nostra causa dalla donna conquis tata ai nostri pri ncipii. è miope chi non vede l'infl uenza che e55a ha nella società: or:nai la donna rappre– senta una forza economica avendo invaso tutt i i rami dell'in dustria; ma , anche prescindendo da ciò, basta pensare all 'azione educatrice che 12 donna esplica nella sua grande missione di madre . pe r persua derc i dell 'assoJuta necessità che essa venga aJ socialismo. E ci verrà, per– chè il socialismo è sorto ed ha la sua ragi one ct·essere per la redenz ione di 'tutti gli oppressi di tutti gli sfruttati dal giogo borghese-capitali– stico, e la donna , che più den 'uomo è oppre ssa e sfrut tata, la donna , che è due volte schiava , dovrà dare e daià iUtto il suo aiuto morale e materia le a questo part ito che è tutto una pro– messa anche per lei. La questione sta soltanro nel farglielo com– prendere. nel farglielo amare; ed è appunto in qt.es t '01"',.,.er2 di pr osel itismo femminile che noi -✓orremmo vedere tutti i compagni solidali ; le sez ioni del partito devono sub ito intensificare la propaganda fra le donne , sia pr opaganda fatta per mezzo di riunioni dove i compagni più colti spieghino ad esse i primi postulati del sociali– smo, sia propaganda fatta per mezzo di giornali. primo lra i quali raccomando la cara Difeso . che tutti i compagni e le rompagne devono dif– fondere il più possib ile ; insomma propaganda fatta nel modo creduto migliore, ma sempre pro– pag-anda, propa ga nda ! È nece ssar io che le brave compagne del co– mi tato federale di Castelfiorentin o che hanno iniziato un 'ope ra buona , sentano che tutto il par– tito le seg ue con simpatia, dispos to a da.re loro aiuto morale e finanziari o; quindi , con la buona ·volontà di tutti .presto avr emo nelle nostre file una grand e massa femminil e, ed allora si sarà dav vero comin ciat a a spianare la via verso la mèta radk>sa cui i nostri cuori aspira no. W. il soc ialisme>- W. l 'Internazionale prole– taria ! Ard elia Lun ardi. LA DIFESA DELLE LAVORATR ICI Vorrei sapere . .. Vorrei sapere, compagne. come diventaste so– cirJisre, quali furono le cose, ~ fatti, gli scritti che vi determi narono ad abbracciare la nos tra ful– gi~IJ fede, a militare sotto la nostra bandiera. E !o vorre i sape re col preci~o intento di conoscere quale opera dobb iamo svolgere in mezzo alle as– sen ti perchè il risultato sia più pronto e più fe– c0ndo, per dimostrare quali sono le opere _. gli scritti. ie sirnazioni che pili s' impongono ali 'ani- 11:3 femminile . In questi momenti di censura a tutto.. can– dore. anche e malgrado le promesse Boselliane. riu~circbbe utile una rubric.;1 dì co11/essio11i le quali potrebbero dare un indirizzo per 1 ·opera futura. L'ide a mi ven ne suggerita da un fatto sem– plicissimo e comunissimo. Sono entrato in un.a povera casa dove parec– chi bimbi ed una donna rntt 'occhi attendo no, da lungihi mesi , il loro caro che arrischb la vita sul !'Alpe infida. Seguendo la direzione del mio sguardo, che s·cra pos3to su di uno strano quadro form ato d-a •un c.3.rtonc sui! quale avevano fìss<110 con dello spago schegg ie di gra nate e lucidi proiettil i in– sieme a tutto un reliqu ar io di oggetti che ave – vano data la mor te. un piccolo che si roto lava sul pavimento mi spiegò Con una certa import !ln– z.a: li ha por tati pap à; fann o pum-pum , ammac– ciare tutti i tedeschi. Sent ii un ce rto freddo a fior di pel-!e e mi prova i a sp iegare a quell a madre quale influenz.a. dele teria potra nno avere quegli ordig ni di vio- GLI Ei~\ff che gravano su lla famiglia, sul!a socie tà, sul\ ·,u– manità; per trovare un:1 rag ione alle sue super– st izioni al suo misoneismo. Ma come possiamo conservare la speran2i:1i ne!) 'istruzione quando è appun!o fra le donne che hanno Una certa col– tur a, tra le maestre e le impiegate, che hanno quasi tutte sca ldato i bsnCihi di una sc uola se– condar ia, che noi troviamo le maggior i resisten– ze? Nè ci può tra rre in inganno lii fatto ch e qualche volta que ste donne vengono a noi a mez– zo delle associazi oni professionali : le guida al– lora un interesse ma ter ia~e immediato, otten uto il quale spesso si squagi iano o sg!\.lsciano di ma– no come un mazzo d 'ang•uille e se rimangon o non soppor tano l'urto della prima vicenda pas– sion.lle. E poichè vediamo inviece qut:tlche volta delle sem plici donne de-1 popolo impadronir si con con– vinzione dei problem i che riguardano i,! nostro avve nir e ci viene quas i fatto di pen sare che oc– corra una1certa co nforma zione del cervello atra a ricevere le nostre idee ohe insomma si nasc e soc ialisti come si nasce biondi o bruni. Ma I 'uo– mo di scienza amm onisce: <e Non vi sono le così dette idee innate , tutto è frutt o dell'amb iente ove si cresce, delle impres sioni che l 'ambi ente reca alla nostra se nsibilità ll. Cr eare dunq ue ,1 'ambiente, illustrare il fatto che giunga ~ scuotere I 'indifferenz:i. e ad im– padronirsi dell 'anim~ femminile. magar i ad.agio ma con mano sicura, dovrebbe essere il nostro compito. Ma dove incominciare, come incom inciare? Ecco il punt o che potreb be aver e un po' di !·uce dalla piccola stor ia di ognuna di noi. Orsetta. - 11 professore: - Gli angoli di an poli gono regolar a sono eguali fra di loro. Adesso fate mi la dimostrazione. - Jl ra gazzo, in preda alla guerra , si mette a gridai ·e: - Abba s30 i sociali sti! Morte ali' " Avanti! "· lenza e di morte sul pensiero dei suoi piccoli, sulla tormazione de! loro cara ttere. Riuscii a convincerla, a g.ettare uno sprazzo di luce tra quelle tenebre? Non so. non cre do perchè è tan– t'l minima l'importanza che si dà a!la educazione dei bambi ni ! Mi venne allora l'idea, l'ide a di parlare ad Lln maggior numero di donne, di scr ivere per la nostra Difesa come e perchè ed in qua l modo dobbiamo salvare le generazion i future Senonchè a salvarvi, compagne carissime, dal pezzo d ·occasione mi punse una voce interna. Per chi sc,iviamo? Chi legge e. j-'1pratutto, chi comprende la nostra Difesa.~ Sono le compagne, so no le convinte, sono co– loro dunque che non compiono più quegli a11l che per essere un frutto del presente sono dan– nosi a!! 'avvenire. Perchè è bene dirce la in faccia l'amara ve– rità; noi si,amo poch e e siamo sem pre quelle. La massa de!Je nostre sorelle non ci capisce. non vuol capire e tutto quanto scriviamo o diciamo. anche nella forma più semplice, le lac;cia indiffe– renti se non apertame nte diffident i. Quante volte io ho provato a far leggere un articolo un brano che mi aveva scosso sino nel più profondo e quasi altrettante volte il ris ultato fu un sorriso di condiSCéndenza od una crollar11 di spalle. Perchè noi scriviamo anche delle no– velle; narriamo le facili improvvise convers ioni, ma la verità non è questa o almeno non è sem– pre questa. Convertire una donna alla nostra fede non è impresa facile se per conve rsion e s' intende una fede franca e sicura, una cosc ien– za che non volteggi seco ndo il soffiar dei venti. Noi lamentiamo spesso la scarsa istruzione dell a donna per giustificare il suo assenteismo dall a vita politica, il suo disinteresse per i problemi LaConfedrazionedelLavoro co ·1tro la Disoccupazione. li Cons iglio direttivo della Confeder azion e del Lavorn ha votato il segue nte ordine de l giorno : {{ I l Comitato Dirett ivo, riaffermando i propri voti in favore de!ila ass iourazione obb ligator ia contro la disoccupazione la qual e si aggraverà magg iormente per effetto deHa, g,uerra; rec lama che al decre to re lativo al regola– mento per la erogazione dei suss idi alla Cas se di disoccup azione, \'Cngano introdotte le seg uenti riforme: a) sia elevato lo stanz iamenio stabilito sino alla somma neces sa ria per garantire ! 1 app lica– zione comp leta del decreto in ordi ne anche alle modificazioni chieste dalla organizzazione ope– raia: b) sia abolito il limite mass imo dei 50 cen– tesimi; c) alle Cass e disocc upazione che distribu i– <,cono sussidi inferiori alle lire 1,50 sia iaccor– dato un suss idio di integrazio ne della metà, .an– zichè del terzo; d) siano ammesse a1 diritto di partecipa re ai s uss irJi di integraz ione anohe Ae Casse di di– soccupazione che distribuiscono sussi di superio– ri alle lire 2,50, sia pure mantenendo tale cifra come limite massimo per stabi lire il terzo: e) il suss idio sia concesso anch e per la pri– ma se ttimana di disoccupa zione ; f) sia abo lito i! limit e ma ss imo di 90 gior ni : g) sia fati~ più larga ed equ a part e ai rap– presentan ti de lle Oasse diso ccupazione nella Commissione per la ero gaz ione dei sussidi ; Il) sia meglio chiarito l'art. 5 del regola– mento nel se nso di amme ttere come danno pa– trimoniale, non solo la diminuzione dei fondi di Cassa o I.a riduzione dei suss idi, ma :anche l'a u– mento delle qu-ote. Infine il Consiglio trnttò deHa crisi del doµ• ouerra L3. discuss ione si è limitata 3 prnspet– ;are i div~;si problemi che potranno presen tarsi non 2ppena venga ordinata b smob i'.ita~ione. (a~– resto dei! ·at;:ività mani foattur ic,a. rigurg ito d1 d1- soc.::.upati, sost ituz~one de :!a man? d'ope ra,. fen1-_ 1::inile 21la nrnsch lle, degli opera i non qu-atificat:t 2.i .qualificati, sosp ensione de i suss idi e dell 'as-– sis~enz·a civile. eoc .). Qu est o argoment o verrà rioreso in un':! prossima sed uta cons igliare pre– vi.o ur. particolaregìgato esame de'.le singole que – st ioni, per lo studio delie quaì i si scelsero ap– positi incaric ati. In dileH d1ll~ ris1iole Una delle leggi che lo Stato Italian o gove,– nato da Giolitti diede in difesa della igiene e de i lavoratori. prima della guerra , per la fortu ità di comprnmcssi .da corridoi~ e di progr ammi cont inuamente espos ti sulla ipolitica soc iale . mi– nacci::i di scomp arire dalla ra cco!ta del l-e leggi italiane. Non intendiamo attribuire de lle colipe o get– tare la cro ce addosso a coloro che in .pratica dissen tano da noi nella valutazione dell 'impo r– tante dispos izione che vieta ai ragazzi con una età min ore di 14 anni di lavo rare in ,risa ia. In– tendiam o so lo di osse rvare c:11-e, cedend o sul li– mite di età, col ridurlo di due a nni, si contri– buirebbe maggiormen te al!J sfruttamento ~nu– man o che già la leg,ge concede e to'llera. Per chi conosce • 1.rn p ò davv idno come si svol– gono i lavori di monda sa che è diventata quasi regola ,general e •l 'abit udine di dare al mo nda– riso di 14 anni la intera paga. Ciò c.he mm av– veniva .primai deJla .applicazione de lla legge. Le lamentele delle mamme -postu lanti il 1Post• per i loro ragazZii di età in-f-eri(7J'e, sono pue– rili ed hanno origine conservatr ice ed egoistica.. Noi socia listi, ;per i IJ)rimi, dobbiamo saper na– vigare anche contro corre nte. I poteri responsab ili ~ Sta to, Comuni, ed Enti - devono ,provvedere con mezzi ira-dicali ond e eliminare dalle campagne i battisll:ra.da che diserta no le scu:rle elementari istitu endone de lle altre professionali o di agr icoltura. La classe pad rona•le ed i capora li disse nto nc, dalle nostre ve d·ute, ,per le rag ioni ben note e non so lo teoriche. Della pretesa leg islazione so– ciale se ne ridono di cuore. La otutcla dell e mondariso sa nno 'loro come esercitar la. Purtrop– po la best ialità umana è così grande che- la pa– rola dei sa nguisuga rimane •legge . La patrb - e .qu.ando gli agrico ltori parlan@, di patria si capisce subito a ohe cosa si riferi– scano - è impegnata in }lTTapar tita d'onore di una gravi-tà eccezio nale. Le disquisizion i parl a– mentari su lle tabelle .dei riposi , sul! 'orar io e sui contratti - dicon-o costoro - sono semplice– mente delle quisqui lie e de lle restrizioni contro ,la produz ìone del riso in !Partico lare e della agri – coltura in ge,ne.rale, che incep pano la int ensa prod uzione nazio,na le dei generi di prima ne – ces sità. Cosicchè il loro programma , int erament e applicato come un pi-ano stabilito , non è quelJ.e, di violare la iegge ma quell o di annullarl a. elu– dendola. Ques t 'anno l 'ex governo di Salandra , 'J)rima dell'ini zio dei lavori di monda - in applicazio– ne deHa po!i,tica del sacro ,egoismo - favo rì" an– cora un a •volta l 'agricoltura dando se veri ordini ai pochi age nti 1 fores tali incaricati de lla ispezio– ne in risaia per ciò che riguarda 1e distanze ed i contratt i. Il m inistero nazionale nuovo in tut – t 'alire raccende si trova i,npelag2to E le nostre donne mondari so ,dev ono difen – dersi da sole. Leggemmo su uno degli 'llitimi numer i della Dif esa delle fievo li lamentele che tradiv ano il -pensiero e la fort e comba.t tività del – le risaiole . In diverse loca lità a ooi note mal– gra do la guerra ed in seguito alle ,fer ite d~ -que– sta sub ito lasc iate, le mondar iso ottennero gli aume nti di sa lar io richie sti. Il mQvimento economico, per la conquista di un mig-lior teno re di viita, che le donn e fec er o in diverse località di nostra in.tima co nosce nza serv ì a merav iglia ancora runa volta a dimos trar~ che !a lotta di classe scatur isce dalle v isce re della socie tà attual e con mag gior asprezza mal- 1rado la guerra. La migli or legge sociale è data dalle cose stesse e dall 'ine lurtab ile. Le mondariso immigrate e que lle loca li, ad– dest rate alle lotte quotidiane, seppe ro ben di fen– dersi dagli s ku ttame nti e dalle gherm ine!ie de i c~porali e dei condu ttori di fondo. L 'organizza. z~one_ è ancora la mig liore leva, per la ema n– c1_Paz1.one. degli s fruttati. Si videro de lle prove d; s_ohdariet~, nell e agitazioni che fecero le mon– dariso loca li prima del! 'in izio de i lavo ri di mon– da, dovute alla ipropaganda degl 'insta ncabili or– ga_nizzato ri dell 'Emi lia, che se rvirono a meravi– glia a rende re unite semp re di pii 1 Ja mano d ·.– pera locate e que lla immigrata ed a dettar e dei patt i e delle condiz ioni ma i ottenute e semp re ostacola te dalla legge, dai capo rali e 11a· adr · d . . . , 'p 001 I risaia . l'alo Moro.

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