La Difesa delle Lavoratrici - anno V - n. 13 - 16 luglio 191

I 1 6 Luglio 1916, Conto corrente colla Potld. f! o.,J 1 • • :ESC:i:EJ LA.. L• E L.A. s.• D<>:MErNIC.A. DEL .MESE • • ABBDIUIIIEJITO I Un nume:i-o Ceall , & . L 1.50 Semesl>:e .. L. 0.80 REDAZIONE ED AMMINISTRAZJONE : 50 copie . . L. 1,50 J00 copie .. L. 1. - ESTEJI\O IL aoi-PIO Lesorprese d lParlamento C'è stata, nel Par lamento Jtalia.r;o, una. A'.>rpresa, della. qual e,, al di fuori di Monte– •itorio, si è avuta soltanto 11na.fievolissima eco. E pure , la. CC/Sa avrebbe dovuto, e do. l"rebbe , me,i tare ampie discuss ioni! L'on . Goglio, deputato nè socia lista . nè l"icino a noi, ma appartenente invece all a. eorghesia. conservatrice, è venuto fuori con 'luest' ord ine del giorno: « La Camera.. co,~vinta della. necessità di r afforzare il bilamcid dello Sta to, fa voti perché siano tassa.ti per tut.ta. la. dura.la del– la guerra nella. seguente misura.: i ) I redd iti ,patrimoniali annui di ogni •itta.dino accertat i in L. 50.000, restano co,J– piti come dal le leggi fiscali vigenti . li mag- 1iore sopra.redd ito ,·enga diviso in parti aguaJi fra i cittadini e lo Stato. 2) Tutte le Società , sia per azioni che industr iali. e di qualsiasi natura, dopo pre– levato il 6 per centO' anr,uo sul cap ital e azionario, divida.no l'eccedenz a. del redd ito, in parti uguali fra. gh azionist i o gli indu– striali e Jo Stato "· Quante cose ci ha. fatto ricorda.re questo • rdine del giorno! E quanti camp i di inda.– (i ne e idi stu<lio esso apr e! ~la, po iché le ll-06tre colonne sono limitat e, noi ci a.ppa.– rheremo di accenna.re solt.a.Ltoai ricord i che esso desta, ed ai problemi cbe involge, la.– sciando ai giornali maggiori. se crederan– ao, di occuparsen e lru;gamente. E cominciamo dai ricordi. Le dilapidazioni della. ca.sa . regnante dei llor boni in Fran cia, portarono verso la. fine ,,,_____ _... ~I secoio 'i.\'lll quella !\azione ad insoste- ■ibile cor.dizione di cose. Presso a poco, per uno studioso, do\Tebbe verificarsi un simile fenomeno cg;i , più rapidamente che allora., ma con intensità enormemente maggiore. ulla. soglia della Grande Rivoluzione, nel seno stesso delle class i privilegiate (nobili e clero 1 alcun i studiosi, pre occupa.ti per gli nenti cbe ma.turavano inesorabilmente , espresser o mc i di ammai:imento , che nello stesso tempo mira.vano a. un'opera. conser– .atri ce. Quelle correnti poria.rono a l potere il pr[mo riformista che offre la stori a. nel camp o sociale-econoimico, il barone Necker. E noto che costui, avendo osato proporre che si toccasse l'arca. santa dei privilegi dei nobili e del clero, atto che forse a.nebbe da.– lo alla. stato altro cammino>, fu hcenziato e dove non erano passa.te le riforme invoca.– le a. grande voce dal popolo, passarono la fiaccola e la scure della Rivoluzioi:e. Ora noi sia.mo avvia.ti ad una. sit uazione ct,e rJal punto di vista economico presente rà cedo molte analogie con quella del 1789 . Cbi non ,·ede questo , a. prima vista., consi– i eri che le clas<;i privilegiale a.tluaJmente ,an no accumu lando capita li enorm i, men– tre le class i umili sono Piombate in un pa.u– fJ€fismc, ed in uc disagio sempre più acuti. L'on. Ccvio rappr·e.senta quind i, oggi, se– oondr, noi, la. WX;e ammonitrice che avverte i pri vilegia.t.i, i p%sesso ri dei capi taJi : Date. date di buunu. grazia, svmtaneamen – le! Son dice.. Se no ,-; sarà tolto, ma. è ~ tlinteso! ... Quanto a.i camr,i rJ'indagine e di studiù che "i aprono oon l'ordine del giorno del– J'on. Goglio, r.oi , che non siamo eoon<,rni– "1-i, non c·i possiamo arri sd,iarci a far dei calcoli. L'Avanti! , elencand o i posses<,<;ridi rrosse fortune a Milano , dimostra.va che in ~uesta. ,;ola eittà lo Stato inca s,.,er-elibeben 13.781.MJfJ lire a ll'anno, lasciando ai di– -~ raziati colpiti da così forte ta ssa una. rcn– ài'a di cinquantamila. lire annue, piu la me– là di quanto ha.cno di rendita in più delle ~O mila.. .'iessuno oserà dire che si mand e– •ebiJe in mvina questa. gente! L'on. Soler i poi , prendendo la parola su lale argomento , ha dimostrato che in un pae,e relativamente povero come l'Italia , la. lassazione non dovr ebbe fermar si a i redditi oli oltre 50 mila lire, ma scendere più in , a.s.,o. Chi ad es<'.mpiopossiede oltre 20 mi- MILANO - Via S. Damiano, 16 - MILANO la lire di reddito, non è un modesto agiato, ma ur; signore, che ha del superfluo. Ed ha ammesso - è sintomatico che un bo1"€)hesefinalmente vi si indu ca.!- che non solo le grand i forlqne sono poco tassame; ma che, negli accertament i dei grand i red: diti , il fisco ha mani di velluto, ed occhi di talpa. L'ILLUSIONE FaccianlO' una premessa.: vorremmo che fosse dimostn-at.o, ben presto che noi abiba– mo avuto torto di non esserc i lasc iat i co– gliere dalla illusione nella. qual e si cullan o anche non pochò compagni; vornimmo cioè che essa non fosse illusior.e, ma. realtà . Intendiam o allu dere a.Ile speranze che ha fatto sorgere- la. formazion e del nuovo Mi– nistero, sotto un <l'uplice punto di vista.: 1) Riguardo ad una. maggiore libertà di espressione consent ita agli organi del Par– tito Socia.lista. 2) Riguardo a.Ila po,ssibilità di rimedii energ ici contro il caroviveri~ la. disoccupa– zione, il disa gio causato daJla , ©lJeITa.a.Ile classi umili. Il primo punto , a quest 'ora., cred iamo che sia. già superato. Nessuna mo<lificaziune é stata iGtrodotta nel regime della censura, affidata ai medesim i funzionari che la. eser– citava.no so.tto il Governo di Sa.!andra . Si diceva, evidentemente d'a coloro che si illu– devano , che la censura sarebbe stata limi– tata. soltanto alle no-tizie d 'indole milita.re, e che ampia. libertà di discuss ione aneb bero a.vut.oi giornaJ i per tutto il resto. Qualcuno può aver supposto che ciò avrebbe dato mcido ai giorna li socialisti di se-rivere... chi sa. che cosa.! Ma costoro non conoscono né la. r.ostra. menta lità, né il no– stro stato d'an imo di frO!!lJte alla. guerra. Perché - e ciò fu detto dall'Avanti!, e da.– gli a.Itri nostr i giorna li - ness un italian o),a qualsia.si partito apparte nga, può augura.ire di vedere i compag ni, i frat elli che si batto– no alla. frontiera , rica ccia.ti indietro da. un invasor e, che venga a portare lutli e rovine nel r.ostm Paese. Il che dimostra. - e non ci vuole che del– la mala. fede per sostene re il oontra.rio - e.ssere il Part ito1 Sociali sta determina.lo a non <1 sabotare )) la guerra. L'In ter-naziona le si é dimostra ta impar i a.I grave compilo di impedir e la guerra.; le schiere socia liste, assa i meno numerose del– le allre - purtroppo! - sono sta.te sopraf– fatte; una dottrina. che conta pochi anni di vita, non avevaraccolta.adcreoti nel nume– ro che era. necessa.rjo per gettar si altrnv€.r– so la via. i'lldicata ria.i sovrani , dai governi , ,Jalle diplomazie . Tullo ciò ha momcnt.a.neameute paraliz – zata l'azione degli uomini che militano sot– tù la. banrliera. rossa dell' lnternaziona lo. Ma ha. la<;ciato intate le lor01coscienze , ma. ha. da.lo maggior forza. a.Ile loro idee. Perchè e<:.si sanno che il loro ve,s illo nor, trasc inerà ma.i le gent i a. massacrar si le une colle al– tre ; essi sannr, che r111<'sta. dimostrazione rac coglierà rfoma.ni il r,onsen.'.O[rlellc molti– tud ini intorno al solo Parti lo che garantirà la pace nel mondo. Quanto all'a ltra fonte della « illusione», si vedr.ì. Il prneedente .\lir.istero aveva. si dice - preparalo un calmiere per i gener i di prima necess ità ; un calmiere di Stato, il solo che possa avere un. certoJ valore , per– chè quelli loca.li possono far JJOl',I}, subord i- nati come sono alla. volontà dei produttori e degli incett atori. Ma. anche su questa. ,·osca. speran za su– sc ,ta.ta da l sorgere del Ministero nuovo, noi a1biamo fort i dubbi! Perchè non possono essere trascurate le condizioni sociali , più ! ~ 'ti della. volor,tà degli uomini. Le c!a,si che possiedono. non si lasciano tanto facil– men,te taglia.re le unghie. E qui verrebbero opportunè parecc hie consid erazion i., che.si potrebbero esprim ere se.. . il piimo punto si fosse reaJizza.t.o, se La protezionedelle durante Abbiamo letto nel Bollettino StatisllicoMuni– cipale di Milano un int eressante studio del dottor Alfonso Fisch er di Berlino sull'opera che svolge la Germania a favore della maternità duran te la guerra , e ne riprodu ciamo le cose più interes– santi: L'opera dellecasse di maternità. Il dottor Fisoher in•ette in rilievo le deficienze della le.gisl.azione, desumendo ,le risuJt anzie delle p.iù mlportanti Ca+se per sussidi di (m3!attie. Una indagine compiuta ,daH'autore sul hm– zion-amento delle Casse di .assicurazione contro le malatt!ie in 48 grandi città aventi oltre 100 mila abitanti, estesa a oltre J mi•lioni di assi– ,curati dei q:uali cilf"ca la metà di sesso femm i– nile, gli ha permesso di s;abilire che ben 34 ~ sse si limitano al minimo,del 50 % stabilito dàll-alegge; sei accordano il 55%; otto il 60% .e-:.,._S;_ ~!~ ru!t~ mis1;1ranon .è . sorpassata da Jtl– cuna sìtra Cassa. ·DeHe se i Oasse che conta.no :p;ù di .cento mila associati, e che per conseguenza sono in condi– zfoni di poter Largheggi.are, 1ben ·4, fra le quali quella di Berlino con 400:000 e quella <li Mo– naco con I70.000 soci, si limitano '8.1 minimo legale. Soltanto Dresda e Francoforte sorpassa– no il minimo concedendo la 1 prirna il 55 % e la seconda il 60%. 'L 'idea delle casse di maternità va prendendo piede in sfe re sempre più estese, e viene man mano attuandosi; ma la sqcietà di propaganda può registrar e, oltre questi sue.cess i ,un altro ral– legrante risultiato. Dieci casse d'i malattia su lle 376, pagano un suss idfo di pu:eriperio alle mogli 1T1on <assicura te dei loro soci, e quindici casse offrono loro l'assistenza gratuita. della levatrice. Importa rilevare che queste casse non conce– dono tale sussid io ed assiste nza alle stesse •loro iassociate; con che si r,ende manifesto che esse vollero speci.aLmente r ~volgere le loro oure alle mogl i dei soci, non comprese ,persona1mente ne:J– l 'obbligo dell'assicurazione . Ledisposizioni prese perla gnerra. Colui il quaile, prima <lei/a guerra, -avesse pr0- pugnato qua111.tora è div1enuto disposi zione legi– slativa temporanea dal Bundesrat, sarebbe sbato considera to come un ,utopista ed un fllitra fem– minista. Nella seduta del Reichstag del 4 agosto 1914 venne votata una legge per la qua ~e il Bundesrat era autor izzato a<l.emanare disposiz ioni d 'indole econQmica, e il Bundesrat rfeoe, ,a più riprese, uso benefico di questa autorizzazione. 11 3 dicembr e l 9 l 4 emise un 'ordinanza con 11 q_uale si provved e, per trutta la .durata della guerra, a suss idiare le gestanti povere, ne1la consideraZiione ohe in un tempo nel qual e !,a difesa della patria rec lama I 'o~ocausto di tanto sangue, è indispe nsab ile ed urgente di provve– dere alla protezione dél!e giova ni madri ed alle cure per la generazione futura. Venne strabilito che le partorienti non ass icurate ad alcuna· cassa di malattia, i cui mariti si trovino fra i combat – tenti e pr ima dell'entrata in serv izio militar e fossero stati assicurat i a<l una di tali casse, deb– bano I ricevere, durante •ka guerra , ed a carico dello Stato, un suss idio di venticinque march i per spese di part o; un suss idio di un marco •al giorno per otto settima ne success ive al parto; un assegno di dieci march i a titolo di concorso nella spesa della levatrice e del medico, nei casi di disturbi dur·ante la gestazione e da questa cau– sati, ed un sussi dio d 'a,l.lattamento di mezzo mar– co al giorno per dodici settimane. Ques te pre- ESTE.PIO IL.. DOPPIO cioè la censu ra fosse sta ta. limitata alle oo– tizie o ai comment i d'indo le militare. Ma. poichè ciò non è. ci limiter emo 11 dire che i possesso,·i dei mezzi di pr()f(!urione e di scamb io, dall'i nizio della guerra hanno fat to affar i d'oro; che il preced@te Mini– stero non ha provv€duto, malgrado tutte le sollecitazioni che gli veniva.no daJle classi umi)i; cho l'at tuale promette, promette, pro• mette !... Ma111terà le sue p1'001e=? VOl!'l'à, pofJrà man tener le? B quello che vedremo! madri in Germania la guerra stazioni non sono stabilite soltanto a fa-vore de.He mogli di sol.dati ..assicurati, ma iainche per tutte le altre donne dire ttamente associate a un.a cas– S!I di malattia. In questo caso però la spesa è sostenuta per intero dalla cassa j)'l'esso la qu~le La gestante è assicurata, senza Jiritto a rimborso dallo, Stato. Come si vede, il .Bundesrat con un solo ti-atto di penna ha adottato, limitatamente alla durata della guerra, dei ,prov,vedimenti -utilissimi o.he furono sempre 1n precedenm e da ogni parte strenuamente, quanto inutilm ente reclama.ti . Es,.. si riusciranno, non può <lubitarsene, di grande beneficio per la safote pubblica; ma è dovere ona degli igieriisti e dei sociol-oghi di influire con tutte ,lo loro forze, per .ottenere che lo spirito . clle informa queste eccellenti disposizio ni per– manga ed animi la l~lazione sociale, anche do.. po ,J,. conclusione della pace. Per qu,esto lavoro dev-e servire di esempio e <li Jruiò:l 1 'efR"'"!<'est- 1,vità della oocietà di propagandadi Kar!Sl1Uhe.· Si deve soprattutto m irare ad una as.siourazione a favore de~~ maternità. Le casse di malattia devono essere stimolate .a, ,fare il maggior uso delle disposizioni facoltative contenute nella leg– ge, e le lacune che, ancora per un 1:em:po inder terminato si dovranno lamentare, devono essere colnnte con la -ist ituzione di casse di maternità basa~~ su l~ mutua •IJtà. Sono necessa,-ie ovunque gr~nd1 ed rnfluenti organizzazioni , che si. dedi– chino con grande zelo ad ,una attiva propaganda a ,favore deUe madri e dei ,Jattam..ti. LE TRISTICONDIZIONI degli Ospizi infantili io Germania. Con fondi ,provenienti dalla •beneficenza mu– nicipale e privat.a si sono fondati, parecchi aani fa, a .Berlino, numerosi ospizi infantili per te– rfere in oustodia i bambini le cui madri Tanno al lav?ro e non possono occuparsi della cm.sa. Questi l,ambini avevano per lo passato dagli ospi– zi la colazio ne, consisten te in latte o cacao e pane; a lnezzogiorno desinavano nei giardini d 'infanzUl ; poi faceva no merenda negli ospizi e ~Ila sera erano di niuov._9 a casa. Orbene, mentre ·11_ numero dei bambini, che in tempo di pace era d1 13.563, è ora quasi triplicato, la guerra ha 1~csso gli osp.izi nella quas i impossibilità di coo– tmurure a dar loro da man-giare. Cominciò col mancare il pane, perchè · t Co– muni non diedero agli ospizi le tessere peT u pane , e -le madri, con la loro piccola raz ione, non potev11nomandarne da casa. Poi venne ._ mancare iJ latte, mentre per -altri cibi fatti cot lat~e ~a~cavano gli altri ingfledienti. Si dovette quindi rmundare alla merenda. Ma il d'esìnare di q~ei ~ambin i è tanto parco che !llon si potev ,a obbhgorh a stare da mezzogiorno !lno alle 19 0 anche Ano alle 20 , quand o ritornavano dalla mamma a cena. Si decise quindi dì d,ar toro un.a cenetta calda.verso le 17. E cosl si potè andare avant i nel pnm o anno di g,uerra, perchè le 1fab– br iche di carne in sca tola <lavano la carne con osso. Adesso pe rò non si p1.1ò avere carne con osso C?-51 come. non _si_può avere nè burro, oè .grassi : g1acchè gh osp1z1 non ricevono nè tessere per ì1 pane nè ,per la f~rina, nè per .la carne nè por il b_urro. Cosi da lista dei cibi di quei bambini e rrdotta a patate, patate e sempre 11atate... qualldo ce ne sono sul mercato. Parola inca~ta ;. è rvarola terribil~ ! VIC'l'Otl mm,.

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