La Difesa delle Lavoratrici - anno V - n. 3 - 6 febbraio 191

· E LA mF&BA D!l!LLE LA V'ORA TRIC! dipend e, come tutti gli altri affetti, dalle condi– zioni psichiche e fisiolog iche del\ 'individuo . Questo sublime senti mento che dovrebbe es– rere la caratteristica della maternità, non trova Rei cuore di tutte Je madri lo stesso terreno ac– concio al suo sviluppo. E mentre ci sono delle madri degnissime d.i questo nome , sviscerate .verso i loro figliuoli e pronte ia sopportare per essi tutta una vita di duri sacrifici; ne vediamo inv~ce altre che, per un falso pudore della colpt.i. li abband on ano app ena dati allra luce; e altre moltissime , forse, disgraziatamente la maggi or par te, che antepongon o le 0 c:ii;,enze della vita mondiaria ai sacrosanti doveri di madre, facen– dosi sos tituire , prima nell 'allattamento, poi nel la edu cazione fisica e morale delle loro creature, da gente mercenaria. E tutto qu esto, non prova. niente affatto , che l'amo r ma– terno non esist,a in natura. Dim ostra invece lu– minos amente che Ja donna, a qualunque classe sociale appartenga, risente degli influs si del eter i della società borghese in cui vive, ed è imbe– vuta di tutte quelle menzogne e conve nzionali– srn l ~: Occ orr e fare quello che ancora non s1 e fatto a sufficienza; intensifi care cioè la propa- I circoLi pei fanciulli devono essere socialisti per la direttiva e lo scopo ma ,ra,zional i per la educazione fisica e morale. Ripeto -qui il mio programma , e lo dHenderò sempre, davanti a tutti perchè è l 'es perienza che me lo sanniona; e incit0 .i compagn i e le compagne d 'Itali a, a tradurlo in atto. t< Raccogl iere i bimbi dai 3 -ai 6 anni, e d'i– vertir li so-ltanto; ,1 i ragazzi dai 6 ai 12 anni e divertirl i ,an– ch 'ess i e insieme tratt ene rli con letture e reci– tazi oni tolt e dalle più adaitre e migliori opere di letteratura e d.i drammat ica laica e soc iale i • « i giovan etti dai 12 ai 16 anni e... solo a loro parl are .della bel!ezz.a e della ragione della no– stra fede. )) E insisto perchè tra i responsab ili ,del! 'anda – mento dei circoli infantili ci siano dei maestri : e delle maestre socialisri. Il viver e coi ragazz i per divertinli e indiriz– zarLi alla vira nuov a, non è compito così facile come si crede; è opera delicata per cui non ba– sta la sola coscienza socia lista, ma è anche ne– cessaria un po ' di queJl 'a rte d.i educar e che chia– masi col nome antipatico di pedagog ia. LI NDA MALNATI. Il crisUanesim .o fu una conl)ersione dalla terra verS'o il cielo, il socialismo è un ritorno dal cielÒ ver so la terra. L 'uno dic e contempla te, l'atro ris'ponde ri – vend icate. L 'u no consiglia la beneficenza, l'a'l – tr o vu olè la restit uzion e, per chè l'uno parla Ili pove ri, l'altro di di seredati. G. BOVIO. li Dunque? La con clusi one è chiara ed è, peu noi socia !.is. ti monito e rimpr overo al tempo s~~~. i anda soòalista nel camoo_temminile pcol.etai:j J4:=j::::==~ - - "'·,.__.,.._ ~- =- _ :so e $" Gltàiò daTia coalizione cfe- ~ rici>-borghese; è nec ess ar io illuminare le menti e for ma re le coscienze delle donne operaie , Solo con la diffusione della nostra subl ime idea d 'amore e di fratellanza umana, sarà rige– nera to il mon do. VITTORIA MA RIANI RA M BELLI. I Circoli Infantlli Socialisti Risposta ad Italo Tos cani. Ma si : sono con voi e con tutti quelli che àe siderano l'istit uzione di ricreator i laic i, socialisti. Come non esserlo se siamo oornpagni di fede? E ripeto che tali ricreatori devono essere isti– tuiti, mantenuti, diretti , difesi da noi. Essi sono, non solo un nostro diritto per difendere I 'infan– zia , la fanciullezza e la gioventù dalle insidie loiolesche ma sono pure un nostro dovere se vogliamo pre– pa rare le forti re.clute di cui abbiamo bisogno per l'avvenire del nos tro partito. Io vorrei solo che si anda sse d ·accordo su 4uesto princip io: la propaganda delle nostre idea lità deve esse re fatta a tempo debito, quan– do le menti sono mature e capaci di intend erle , ài appr ezzarne la belle zza e la giu sti zia, e quan– GOl 'età permett e di agire, di lottare, di vince re. Al ·fanciuJlo bisogna dire e inse gnare ciò che può capire: i postulati, anche più elementari del socialismo, sarebbero per lui incomprensi– bili come è incomprensibile il dogma religioso. Àpriamo la nuova campagna per avere con aoi la parte che è ancora assente dal nostro movimento: le donne e i fanciulli. E prima di mtto le donne; sono esse che hanno bisogno di propaganda perchè ci seguano nel! 'educazione civile del fanciullo; sono esse che pongono gli ostacoli maggior i alle istituzioni laiche, perch è ancora vittime del pregiudizio , avvinte al prete, tement i l'assurdo al di là della vira. Bisogna ehe padre e madre siano d' accordo nella scelta del ricreatorio a cui mandare il figliolo. Quanti nos tr i compagni ci affiderebbero i loro figli, se le loro donne non prefer issero mandarli agli er atori clericali. Voi, soc ialisti, giovani o ma– turi, avv incete alla fede comune le vostre com– pagne e allora ci sarà più facile vincere 1a bat– taglia intesa a strappare la falange dei fanciulli àalle opire del prete, eo me ! Il Partit o S ocia lis ta è anc ora ta nto vi vo? Picolee grandi verità Bimbo mio, dice il Vangelo che il bene che noi avrem o fatto ai poverelli sarà come se fosse fatto a dio stesso.. - I-lo capito, mamma/ Dunque io debbo trat– tare tutti i pover etti che hanno fame come se fossero miei fr atelli ... Cert amen te! Bravo bambino! E iddio ti benBdirà. - Mamma, mamma , apri ... siamo noi! - Noi? tu e chi? . - lo e... (non so! come ti chiami?) ... e.. e.. e! Luchin ! - Oh! santo iddio! chi mi port i in casa ? - Un bambino che ho trovato sulla panch ina dei giardinetti e che mi ha detto che ha fame . - Oh, che bened etto bambin o/ me ne ne fa di tutli i calori. Pr endi: dagli un pezzo di pane e che se ne vada subilo. - Ma , mamma, io gli ho promesso anche di dargli da dormire questa notte, perch è non ha nè mamma, nè casa sua... Ma tu sei pazzo! Chissà che razza d' un ladrunco lo e quanti pidocchi .. - Ma ... i fratelli del Vangelo non sono du11- n11e i poveri ? Qu ando viene mio fr atello Mario dal col.'egio tu non J.{li dai un tozzo di pane solo e non lo mandi via subito ... - Ma quello è tuo fr atell o.. davvero ... , è rJi casa nostra ... - H o capito: dammi il Vangel o che gli fac – cio la corre zione; se l'avessi saputo prima .. E tu senti, Lu ch in: mi rincresce . ma la mamma non vuo l darti da dorm ire. Abbi pazienza, torna sulle panchi ne... Fa un po' fr eddo.. poverino, mi rin cresce pr opri o.. C 'era il lettin o di Mari o e degli alt ri ar1cora.. Ma la mamma non vuole! .. Il babbo legge ad alla voce: 1( Una retata di minorenni ii . La nolle scorsa gli agenti di P. S. arres tarono alcuni min orenni colt i in fla grante violazione di domicilio a danno del sig. X di cui occuparono un magazzi no pr ovvisoriamente 1woto facendone audacemente un dorm itorio , vero covo di pi ccoli delinquenti ... Tra gli altri arres tati era il fam oso vagabondo conosciuto sotto il nome di Luchin ... - Babbo!.. quel bambina che aveva farne? Che non aveva la mamma .. nè la casa?.. E l 'hanno arr estato perchè ha cercato un posto per dormire? Ma io piu ttosto che star la nott e sull e panchine avrei f atto lo stesso! .. - Vergognati! A lett o senza cenai .. Il bimbo mi confessò di non aver mai tro– vato più leggero da sopporta re un castigo, tanto era vivo il confronto della propria fortuna , anche castiP,alo, coll a sor te del povero Luchin ! Ma il vangelo continua più che mai a trion– fare nel mondo .. VERA. ALLE DONNE Non tr attenere tuo marito per van, paure ,. dal ven ir e con noi, se la coscienza lo vuole. Raccoma ndagli la prudenza, ma .non ali con 4 sigliare la viltà. . . Sono innu merevoli donne paur ose che rn tutt , i tempi ritardar onO il cammino delle idee più grand i e più benefiche. . . Non temere : non in mezzo a noi egli troverà gli amici sciopera ti che lo possono traviare; non siamo noi, povera donna , che vorremo ~trap- parl o al tuo cuore . . Rinunzia a qual che ora della sua compagnia e lascia ch'ei venga: egli torn erà a te più con 4 tento per la coscienza di un dovere . compiuto, e con la mente ri schia rata di nuove zdee e anche col cuore meglio disposto a/l 'affetto , perchè _~el– la compagnia che tu temi gli si apre Io spinto alla vita del pensiero. gli si insegna il rispetto della donna, gl i si inspira l 'amore dei deboli e la pietà per tutti i dol ori uman~. . , . No n contras tarl o, perchè gl z turberesti 1 am– mo senza farlo più tuo; fa che egli si confidi con te. accogli le Sll e speranze, sostieni la sua fede, e una nuoya forza stringerà ins~eme le anime vostre e tu sarai una seconda volta sua sposa. E. DE AM1c 1s. Ci vorrà tempo . ... - Ma cara mia I - disse De/ orge. - Ma caro mio! ripet è la signora De/org e· scotendo il capo - tu sez debole di cuore que– sta sera, caro mio I - Ci vuole troppo tempo! - disse De/orge . - Ci vuole troppo tempo! - ripetè sua mo- glie - qual 'è l 'opera che non richiede tempo? Vendetta e premio richiedono tempo , questa è la regola. - Non ci vuol molto tempo per colpire un_ uomo con un fulmine. - Quanto tempo - chiese la signora occorre per accumulare l 'elettricità di un ful- – m,ine? Parla. De/ orge corrugò la fr onte non trovando la domanda indegna di considerazione. - Un terremoto non ha bisogno di molt o– tempo per inghiottire una città, eh? Ebbene dimmi quanto tempo è richiesto per prepararsi un terremoto. - Un lungo tempo, credo - disse De/orge. - E quand o è pr onto si manifesta e stritola ogni cosa. Nel frattempo t sempre in via di pre– parazi one benchè non si veda e non si senta. ,2lft:,·iv ti ~ sia di conforto nell 'attesa ~--- CH'A"RLES-DJC 1t2~3. lo posso ben concepire un uomo un:.a mant 3enza piedi, senza testa, poichè è in vi r tù del– l' esper-ienza che noì sapp iamo che la ttsta è più necessaria dei pied i. Ma non pouo conc e– pire l 'uomo sen:;;a pensiero , a meno d1 const: derarlo come un minerale o come un bruto. P A~CAL. Perchè le operaie sappiano Ci sembra ut ile. richiamare l'attenzione delle – operaie su alcune disposizioni della legge sviz– zera riguardante il lavoro de!le fabbrich.e. -Se qualche malintenzionato pen sasse di sop– primere , così aill-a chet ichella le poche conc es– sio.ni strappate in altri tem pi, ,l'es empio di ciò che si fa in altre parti a profìtto dei lavoratori vi indicherà l·a via da se guirsi per tutelare i vostri interessi. Nel capitolo: (< La voro adolescenti 1.1 per l 'ar- · ticolo 70 e se guenti , i fanci ulli, che non hanno . compiut o i 4 anni , e che, pur avendoli comp iuti , sono anco ra obbligat i pe r legge a frequentare giornalmen te la scuola, non posso no essere oc– cupati •al lavoro nel le fabbriche. E ' loro vietato perfino di trattenersi nei lo– cal i ove si l:.wora . Per le per sone sotto i 16 anni, che non sono apprendisti, le ore dl'istruzione scolasr ica, som– mate con le ore di lavoro nella fabbrica , non c!evono super are la giornata norma le di lavoro. L 'istrn zione non deve essere pregi udicata dal lavoro nella fabbri ca. Il fabbr icante deve concedere ogn i seMimana fino a S ore d'i libertà alle persone dai 16 ai 18 ann i compiuti, che non sono apprend isti, perchè possano frequ en tar e I' inseg name nto professio – nale che si dà durante le ore di lavoro della fabbr ica. In Italia (per un peri ado che finirà chissà quando) i fanciull i posso no esse re adde tti ai la– vor i nell e fabbri che qualunq ue sia il grado di istruzi one a I 2 ann i purchè frequentino scuo le serali (là dove ci sono) dopo l'orario normale di lavoro . Ad ess i no n si conc edo no nè ore di li– bertà, nè riduzione ,dii orar io. Si pensa forse che i fanciulli italian i sia no forti e res istenti così, da poter attendere al la– voro che dà il pane e acquistare contempora nea– mente le cognizion i ir1dispensabili alla vita ci– vile! Tri ste illusione che incomincia ora a ~ar– sentire le dolorose conseguenze. C. C LER ICI.

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