La Difesa delle Lavoratrici - anno III - n. 13 - 5 luglio 19

Vita proleta ri a P ar lo a Yoi, o la\·oratri ci, che in con sa– peYoli dei vostri dir itti, siete gli ~lru me n– ti ciechi cli pr od uzion e, in mano del cap i– talista. Per mi non c'è ilbertà. Siete tenut e co– me tante schiave. ,1an cal e di lu ce in tell et – tuale perc hè la socielu borghe se anzich é islruirYi, trova più opport uno ten en ·i nel– l' ignoranza. Conosc ete la ras segna zione e l'ass e1Tim ento. E cosi caus at e molto dan– no ali' uomo , ,·ostro comp ag no, e a ,·oi stesse. Già da anni la donna, ne i laYori. ,·a oc– cupando il pos to dell'u omo. :\ on le è r:– sparmiat-0 nessun larnro fat icoso, ch e le 1 pregiudica nella salute e ch e mette a re– pentaglio la salute degli esseri incon sci a cui deve dare ,·ila. Yi sono paesi in cui, larnranùo la don– na a condizioni Yili, le parti, di ciamola co– sì della famiglia, si sono in,·ertit e. Y i posso garantire che ,·i sono uomini cosLretti a casa, mentre la loro moglie, in istato di gravidanza. de,· e recar si al la– ,-oro. Questo per le donne marita le. E le nubili? Ess e prin cipiano la loro Yia Crucis. per arrirnre al punto delle maritat e. ,I olle giunte all 'età di do dici an ni. ab– bandonati i genitori, parenti ed am ici, il pa ese nath- o. si recano a la,· orar e in luo – gh i lonta ni do,·e l'i nd ust ria è più ,·aluta– ta, att irate dal m irag gio d i la ut i gua ìagni. :\la. h·i giunt.e, ,·engono a conos cer e di. essere state turlupinate . ~ on più lauti guadagni , equi traltamen– ti , ma misera paga , caro ,·itto , la dla del– la reclusa in uno stabiliment o o oe!?!?io nel conYitlo delle monache , con di sciplina in– sopp ortabile e multa per ogni lie,·e man– canza. Così trasc orrono i orimi anni di !?iovi– nezza sempr e con 1a $per anza di pot er ,·i– ,·ere meglio in a,·yenire ... Passa qualche ann o e l'operaia torna al pa ese per riYedere i ~enitori. Essi our e la aspettano a bra ccia apert e contenti per chè credon o che abbia un gruzzol o di danaro risparmiat-0. ,!ah' Quale amara de lusi one! Se non Yogli ono che resti ad immi serir e la fami– glia deYono ,con grand e sacrifi cio) pr ov,~e– derla dei mezzi necessari pe r far rit orno colà. o,·e a mala pena guadagnerà il tozzo di pane per la sua Yita grama. E allora rit orna alla ma c.china , 1·asse – gnata , e, non sapendo far altro, si propone di ridurre la sua razione a costo di amma– la rsi pe r den utrizi one , pur di risparmia – re in parecchi anni , almeno quanto è ne– cessario per prepararsi il corredo e mari– tarsi. ,la mentre essa riduce la sua raz ione , ,1 capita lista riduce la sua paga o:iornali era, pe rc hè i su oi affari. egli dice . non eli per– metto no di andar~ oi ù arn nti cosi. E l'opera ia, perchè non organ: zzata . non si se nte il cora2".2"io di fa r Yalere i su oi di– ritt i. :S.-onsa opporsi allo sfruttamento pa– dronale. La scia che l'eo:oista comm etta o.mi sor - ta d'ingiu~ tizie a su o da nno e ra ssee-nala arrirn all'età ma tur a non a\'end o fatto al– tr o che lavo rare e soffri re. Ah ' :\ o. la\'o ra trici. dorete persua der– Yi che non m iz liora te per nient e le vost re con d izioni. togli endo al corp o una parte del necessa rio pel suo nut rime nto. m a co– sì fa~en do vi rovinate fbicamen te Se ,·oJete fan·· mizliori. se no n volete LA !J,Fi,;SA DELLE LA VORATR!Cl con dur re una Yita mesc hina , cloYete unir - 1·i all' uomo nella lot ta con tr o l'in e:ìustìzia. f per una più equ a di stribu zion e del Ja– ,·oro. della ricchezza, della gio ia della ,·ita. La donna , nelle sue condizioni sociali cle,·e ,·edere, quasi dir ei, più dell'uo mo. la salve zza nel socialismo - il so lo par tilo che se1Ta al suo miglioram ento economico e morale, consid erandola , non un a crea – tur a in feriore , ma una comp agna e un'al– leata dell'uomo. B.\TTIST .\ MANTOVANI. VAKIE TA' t; n me dico di sse che in ogni st.1nza do– ,·e :si man gia, si donn e o si la rara ci do– n· ebb e esse re alm eno un YeLro rollo. Yoi ca pite beni ssimo quello che egli intese di– re con ciò, e non \"i sfuggirà certo la p·oca fiùu d a ch 'egli a,·ern nel pubblico rispetto a quel profondo bisogno cli vit a sa na che ognuno dovl'ebbe 'se n tire e che si può chia– mare la coscie nza dell'igiene. L'uomo può ,·i,·ere pare cchi gio rni sen– za pr end er cibo , ma se lo privat e dell'a ria , muo re in poc hi m inuti. Se ci si immerge nell 'olio che è un liquido tanto denso, si pro,·a un grave senso di soffocaz ione. In– somma l'aria è necessa ria ai nostri polmo – ni ove ,·a ad ossig enare il sangue, ed a tutta la nostra pe lle dalla quale porla via molte sostanze tossi che che il nostro corp o rifiuta attraverso i pori. Eppure , confessiamo lo! Abb iamo un po' tutti paura dell'a ria. T emiam o l'aria fissa, l'aria corrent e, e sicco m e è quasi imp ossi– bile non produ rr e un po' di corrente apr en– do la fine stra , cosl si las cia chi uso e si pe1·– m ette che il nostr o sangue stia in contatto coi gas deleteri dei quali si ca rica l'aria di una stanza dop o un po' di tempo che ci si ,·iy e dentro. E d i notte? Voi sape te che il nostro sangue toglie all'aria l'ossige no e le restituisce del gas ca rboni co. Ebbene: si dorme in tre , in quatlro e più , per sette, otto ore respirando aria che in pochissimo tempo si è già spog liala della parte che ci è necessaria. e che si è inv ece ca ricata dei rifiuti del sangue altrui. Riceverest e nella rnslra bocca ciò che è passato in bocca de– gli altri? Se YÌ foste forzati ,·i rib elleres te. eppu re dormendo a finestr e chiuse fate pr ecisamente così. Del resto con un po ' d'art e, una tenda, uno sposta mento di mobili , molto proba– bilmente si po tr ebb e dorm ir lu tti col.;.. 6.– nestra ape rta. Via, non Yi pare che si"a da gonzi prirnrci di un tesoro che non costa .1iente? In ciascuna delle nostr e case c·è quasi stabilmente un odore speciale che è dato un po' dai cib i che si prepa rano solita– mente. un po' dagli odori dei qua li i nostri ab iti si impr egnano all'offici na , un po' dalle emana zioni della nostra pelle. Anche quest o fallo dimo stra che l'aria non si è rinno rnta in tutti gli ango li della noslr a ca..;a_ Pensiamo -che essa riempie og ni pic– colo spazio che noi chiamiamo vuoto : nei rass etti. negli armadi, nelle pieghe delle stoffe, ne l volume de lle nostre capig liatu– re, tra la lana dei materassi e delle coper– te, fra filo e filo delle stoffe stess e c'è l'ar ia ! Spalan chiamo dunque spe sso armadi e casse tti ; scuotiamo abiti , cope rte, materas– si. allontaniamo da noi e dalla nostr a casa tutto riò che può gua stare questo elemen– to della nos tra vita . l'unico , ricordiamoci , r-he non costa ni ent e ! A. Suss. CORISPONDENZE AVVERTENZA Le esigenze tipo grafiche del nostr o giornale cl obbligano ad aver e il materiale pron to per il lunedl precedente alla data di pubblicazione. Preghiamo quindi le compagne che e' inviano artic oli e corri – spondenze a tenern e conto, poic hè se esclusi dal numero in compilazione, a distanza di altri quindici giorni, perdono il valor e di attua lità e difficilment e sono pubblicabili. Da TORINO, Torin o, àom en ica, 28 u. s- ha comba ttut o un a 111ag niftca l)altaglia. Tu tte Je forze socia– liste s1 sono acutizz ate nella. lotta di ball otta g– gio al I V collegio. Contro al nostro candi– dato operaio ~Iario Bunetto, e1·ano scesi in camp o, coalizz ati in un a... fratern a allea.nz ~ liberali-n azion alisti clericali e persino gli ebr e1- israeJit i! Quando si dice coerenza nazionali sta! E domenica, il u giovane alfiere Giu seppe Be,·ione 11, così Io ..:hiam a l'or gano magno la Stam,pa; il con-isponclente Jibico , che a\"e,·a ,1 ·ov.a.to fra le sabbia africane Je rape ,e le C[! rote da un chilo e mezzo l'una, e i grappoli g.igantesch i d'uva e gli olivet i interminabil i, è riuscito a strappare i1 collegio con G7 voti di maggi•oranza sul nostro candid ato! M.a se essi banno il collegio, noi ebbimo la vittori a. P erchè la nostr a candid atura, pr e– sentata sulla piatt aform a. puramente e nett a– mente 1i\"oluzionari a, ha conqui stat o 1200 \"Oti circ a di maggi oranza. dall' elezione scorsa con il compianto Pil ade Gay. /\gl i 11.085 ,·oti della fusi one di tutti i partiti conser\"atori di Torino, si è opposto la ,·a– lang a di 10-991 voti prettam ente soci alisti. E' stato uno sforz o imman e. Tutti hanno la,·o – rato con slanci o, con entusiasmo, con fede, la bella battagli a di domenica. Tutti, uomin i, gio,·ani, donne, ragazz i per– sin o, si sono prestati per il lavoro elettorale. Le innumere staff ette rosse, complelaYano con tutte le automobili lndu stii ali, offerte peT !"oc– cas ione . Ed anche gli operai metal lurgici , tr amvie1i, ferrovieri e tabaccai, han no indet– to sottoscrizioni, ed hanno con queste, messo a disposizione del P ati ito 10 automobili. Di fronte a tant a solidari età, nQi non pos– siarno che dichiararci soddi sfatt i ed orgog liosi della nostra sconfitta . Gli operai del IV col– legio sono con noi e p'er noi1 Essi hanno sfi– dato la borgh e!-ia che ci combatt eva ad ol– tranza. ostent and o lo spaur acchio della teppa e della ri,·oluzi one! !'\on pare alla u Stam – pa,, che 10.991 tepp isti siano troppi, contro le sue 11.058 per sone per bene? E dopo tutto questo, non le pare che sarebbe meglio ta – cere, i1wece di in,·itare, con metodi sornio ni, il nostro Partito alla collaborazione di classe con lei? La teppa rQssa, non scorda troppo fac ilmente i suoi bavosi insulti ,e ride una ,·ol– tà. di gusto a tanta mes chi nità. OD!LU BJOLF.TTO. La seduta ten utas i giorni or sono, ne i lo– cali, gentilm ente concessi dal C. G. S. (t L'A– \·ru1gua1·dia ))' ha an1t o un esito inspe rat o, e le numeros issim e socie acco rse au·ap pello del– la E. E., pro, ·ano quanto sia stato benefi co, pel modmento femminile, l'ave r tras port ato nuO\·amente alla periferia quelle compagne che, per dar tutta l'oper a loro all'acce ntra– mento, lascia Yano quasi trascu rato il movi– mento degli altri gruppi. L'animazi one della discussione, la buona ,·olontà di tutte le donne di Vanchigli3. e Van– chigliett a, trap elarono da quest a sedu_ta, la quale , segna un'epoca nu ova pel monmento fenuninile . Le numerose donne che fin da questo gior– no si fecero inscrh·ere al nostro Gruppo, pro– Yano chiarame nte che , a poco a poco, gli oc– chi bendat i dal pregiudizi o si scoprono, e, al; le fitte tenebre succede lentamente la luce su– blime de lla ,·erità. La nuoYa c. E. dà buoni affidamenti per la vitalità del nostro Gruppo, essendo composta da compagne che sono prati che del moYimen– to, e che da molti anni loti.ano per l'ideale nostro. II Gruppo F. S. ((La Riscossa II sta prepa,.. rando una festa per il 12 lllglio p. ,·., ed in– ,·it a i compagni e le compag ne tutte a prestar l'op era loro ,·olont eros a per la riuscit a di det– ta festa che si terr à alla Vill a Anselmetto , PROPAGANDA nei locali della Società Corale de! 1lartinelto , ed il cui total e proYento andrà a ra,·ore delle Scuole Operaie Serali Fem.m.i11ili. Si avvertono pure i compagni e le compag ne che hanno la volontà di continuare sem pre più la loro istruzi one, che fra poco ,·er rà ap erta, p.er cura del nostro Gruppo, una scuo 4 la sera le di stenog rafia. S'era pure deliberato di far rilasciare L. 0.15 alla setti mana, da tutte le socie del Gruppo , in fa\·ore degli sciopera nti tab accai, l'inc ass o fatto, ,·enne, a causa della cessazione dello sciopero, versato subito al Comit ato d'agita– zione, che farà di questo poco denaro, l'uso che crederà più opportuno. Le compagne deJJa u Riscossa 11, esprimo no tut te il dolore per I jJnmatura perdita d 'u na delle migliori combatt ent i : In. compagn a Rina Bers ano Scotti, ed im·i ano al suo consorte e nostro compagno cari ssimo Giuseppe Scotti, le più ,·ive e sin cere cond oglianze a nome d i tutte le nostre socie. Ed or a, una parola anc ora alle compag ne nostre. Siamo liete che quasi tutte abbiate risp osto all'appell o lanciatovi dalla C. E., e che siate accorse in numero sì grande al.la. nostra riu – nione. Le presenti hanno potuto c6nstata re quanto lavoro ,·i sia da compiere nel nost ro Gruppo , e quanto sia neoessatia l'assiduità delle socie. V'invitiamo a.dunque ad accorrere semp re compatte ad ogni nostra chiamata , ed a·l a,·o– rare indefe ssamente pel bene del Socialismo . p. la C. E. L a Searetaria F ELICITA CHL.\PPJ!',""O. Da SANTHIÀ, InYitata dal F.ascio Giovanile Socialist.a , la compagna Paolina Perron e di Torino venne fra noi per la formazione di un circo lo fem– minile socialista. Numerose comp agne asco ltarono 1a parola della compagna e costituirono un cir colo inti– tolato e, Idea Nuova ,1. Le inscritte sono per ora quindi ci, ma au mente ranno in breve. Le compagne tutte accolsero volentieri la Dif esa che esse non conosce\·a no ancora e d i– mostrarono di apprezzarla. Da VERCELLI. A Vercelli si è costituito un gruppo femm i– nile socia lista composto di una ventina di ope– raie iscr itte alla Camera del Lavo ro. Esse si propongono di intensificare la pro– J)aganda fra le compagne di la,·oro ~ s~erano di poter au mentare i l numer o delle 1scntt.e al Partito. n Gruppo di :\Iilnno inviò a scopo di pr opa 4 ganda 50 1..,0pie della Difesa , 50 copie opusco – lo A- Kulisciof f. Donne pro letarie a ,·oi. Da REGGIO EMILIA. Si sono riunite parecchie delle nostr e donne socialiste per costituire definitivamente anche nell a nost ra città un 'Unione femminile socia – lista. Gli scopi deila associazione sono _cosi formu – lati : appoggio e adesione completa al P . S. I. , alle sue finalità e alla sua azione; diffµsione del pensi ero e dell a coscienza socialista se– gnatamente fra le donne; istituz ione di un com·eg no fest ivo di ricreazione e di cultura aperto con larg hezza anche alle donne non socia Jiste giovani e adulte e specialmente alle madri. Mentre diamo il ben.venuto a qu eslo nuovo nucleo femminile e ci rallegriamo con le com- 7Jag11e che ne fan 7Jarte per il loro programma di lavoro, ci piace ricordare ad esse la neces– sitci di tenersi in rapporto con la Fn ione Na– :::iona le delle donne socialiste e quella aUresì di diffondere questo nostro fo(Jlio a-ve11te lo scopo di costituire u1111unità d'int enti e di la– voro fra tutte le do11ne socialiste italiane. n . r. d. Pa ce dunqur? E sia, ma con la disfin:::ione che già faceva110 au angeli del. pr esepe_di Ge_st~ risaliente al cielo: Pace in terra a(Jl1 1101mm di buona vol o11là. A!}li altri n o. Ai maligni. ai tiranni , aoli oppr essori, agli impostori, guerra, guerro . au erra. G- CARDUCCI- VOCI DALLE OFFICINE E DAI CAMPI }1olti si 1ivolgrJn<Ja ((Lucia" per avere con– sigli sul modrJ di alleva re i bambini. Lucia è lieta. ,· ,Jol dire che il prob lema dell 'alle\"a– mentr1 d~i figli comin da a preoccupare, ~d as– sumere and1e nelle case operaie e Cùntadine tutta la sua gra nd e im porta nza . .\'oi al1biamo ri ~p6~t1J s.éTflf,té, ir1dividua1menté , p~rchè nel– le Jr~ttere d ven ivano chiesti anche consigli, di ind fi:- intima. Ma or:-J Lucia risr1onde a tutti. Ak1Jm mi hanrio chiesto se vi "-ono litJri thé inSf-~m;fJ(J il modo d allevare razionalmente i bamLill, Ve ne sono mù1ti ed and~ r,arecch' periodki. Po:-,siamo indicare un libro _di un" nostra. cara redattrici::: Lu,;ia D ray h 1, p,jit:J daJJa Casa P ere lla, \' ia )-lanzoni, :\lil:wo. Qu::.dche cons iglio d'indole genf:'rale lo pos– sùt.llH.J dare anch e noi, consigli dettati <fai buon ~n<;o i:- da l l:i pratka. L~ rna.mma. cerchi di all:.1tt::.1.res~rnpre, q11an– do l•J r,uv, il s1Jo b;. 1.mt, ino. f:: r,n lui la. rni– glioii:- garan zia di vita P di s:ilute. Sf:' non Jr, puiJ fare, u .',,I;: il medicrJ l:..1con~igli,1 a non far!rJ, ~e lo dà. a b:.11ia, n1:: t.:-erchi tJna. s:-1n/"J P l•1 <-:;on egli molto, badandr1 f;-eI: baml,ilio cre– sce r-t::golarmente, se J1a l':'.' fpr.i nrJrmaIL sP f. tenuto pulito. Anche se fJOTl ~ m:d;1to f'h iPrJ;i ogui tanto il consiglio del wedico. Se lo alleva col Liber0ne si t•if'Ordi: u11rJ dr.– gli elementi diciarn0 indispPnsaLili alh.1 buoH;.1 riuscita dell'allevaroent.J è h pulizia pill ,,.1·u– polosa, la regolarità dei p:.i.sti, l'aumento ~ra– d uale del latte. AnchP trattandoa;i di q11':'.'st!'L f rma d'allattamento é semr,r~ bene con,ulta– re iJ medico. Jl bambino poi va ti:>nuf ai p.ic ;ti e, r, 1.:.:c :;j_t i 1,rimi tnPsi di ,·ita, non deve più mangiare di notte . .\li pare superlluo raccomandri re Ja r,uliz fa, il bag nin o tiepid o, la fascia.tura ·rtlOl• lo lenta , qua ndo non si vuole (e sa rebbe pre– fedbi!P1i Hholirla . Il bambi no lJOi tia bi~ogno di aria P di sole. Bisogna, quand o è molto piccolo, pe,sarlo con freque nza., per vedere se mangia :11J1Jasta nza e se ass imil a bene. Ritor– ner-ewo sull 'argome nto in questa r-ulJrica o in. ,i V&rietà n. Lucia. SrJi yirJ, oui ri:..·aiuhle Ili 8a11lhio areur fo ro - 111i,,riofo i forori irt risr110 f' 1 fJln ufo f'$1;1•r f' P'J.'JIJI~ Cfjn lt1 tariffo r.011,:rufloltt, ,11Ju11rntl irmw a IP, r1 r,nm, d1 voler tlirr.t. crnrn tlf) /Jl1i11mo (an i pP,r "'n1, fo 11;iare chi? alt11• tlofl.r,e 1·1•nyra w doll P 11ttJ11tayw~ a prPttdari il pane loi-CJran d r., lJP f r11w:si ,, m"fo. ddlo tariffa, do1:endo utJi u - 11111/l(•fp $ P11;;;0 /11rr.,ro uri f//P.\1 pi1i fJTO/Ji:i i! f u olts: .~o di UIUJ. ri.\{)0-''la, li ~a{ulitU 11fJ. L" yfo;;am sorir1l1:..U: del rir1;r,lo f 'fJri u irne rom.payru~, \'i ri-.r,ond 1 1 io rit:Jrdo quando forse nor, ;J\·1~t1; fJiù bisogno rfei rniei c,msigli pok /Ji· l;.J st:1gif111e di rnc,nda volge alla fiue. Pu1 tr flpf,o il fatto die ,•ùi Inrn1:ntr1te non P UUù\ "(J aftchr in altl'f: l()calità nvviene qu e.,to <lr1J flJ S<J inC'JflHfli(!-TJÌR. Qu•·'-t ·anr1ù pùi, i padr oni favorii dnlh 3('a.r ~ zz 1 c.l'f'r-L~1 nel ri ~,, trnnno pr,t11t IPt!Zlio sfrutt are il la\"oro delle cn nnir e, di qu este di– sgraziate degne di tutta la pietà e commi sera– zione. Che far e contro di esse? La pa rola persuas iva non vale? !'\on le po– trte ,·oi an·ic ina re? Ebbene, cerchiamo altre vie. Pr ima di lutl -0 bisogllercbbc cogliere i pn– c.lr -011i che le fan 110 lavo ra re in contrn., venzione di leggP specia lmente se Hon hanno i contratt i i11 regola: de11u11ciare e C'hiedere m aga ri l'in – ttnento de ll'l spPt!J,re per Jr ri!:inie i11ra 1·icf1t.o da lla Federazione della terra. Poi hisogne rrbiJe che per J'.1nn o pr Msimo \"Oi JJreparaste la ,·ostra difesa con una buona 1Jq:;:a11izzazione. !n certi paesi della Lomelli na si sono avuti sciope ri pr r ottenere dai pa clro- 111 elle si im1,iegasse tutta la ma no d'o pera lr,cale pri111a d i adoperare le rorastiere. Per t..ile agitazio ne hisop;nere hbe porta rsi n. teiopo ~ui postì da clo,·e ,·engnno le imm_igrate p,,r chie<lerne lv solida rirtà. Ma <..erio non 1· possi bile IJi~ogna i11izi:1re fìn e.l'ora la propa– ~ruHfo pel' assirurnr~i almeno per In. stagio ne 1,11m·i'.I la solida rietà delle locali. Non so se facciate le !) ore come permesse da lla legge o le otto ore, rome in tnnti paes i della Lo1nellinn, ne l pri mo cnso l'agi tazione si dovrf'hbe Pstrndr- re anc·he allo scopo dì ot· tenere le otto ore <-i/Jch r ,,nlorizzerPbbe d i pi u I;1 mano d'opern P ol,l>Jighr•rrhbP gli ng ra ri :Hl nsc;11r11Prr un rnag-,i?inr 1111111rro <li prrc;1,na lP fr11·r <-ornpagne · i• q11r>sti1,ne <li solid arietà 01H""'tP crurnirP rhr- ~0110 dPIIP l:i,·ornfriri più JisgTazLite di ,·oi .i111p,1rPra11 10 d:i ,·oi a lot– h1+-' sP ;.,aprPtP <L-n lnro l'es••rnpio. Orst,triizzatPvi e 1 .. ,·osti-P C.11t1PrP del L:1· voro e la Feder azione del!:'\. Terra di cui è se.. gretarl a la nost ra comp3:gn_a Alto~ell_i di Bo– logna , vi dar u.nn o consigli ed a1ub. L UCIA. S. Gi01•(11111i a Teduccio, 5-6-19H . Cara Lu cia. Perd onam i, se dop o poco lemJJOdi distan:::a son costr ett o a chied erli un. altro consiglio, la colJJa non è mia : è della soci età che non mi ha i struito ahlia stan:a 1H' r poter essere si– curo di quello che aff ermo , p erciò so11 costre t– to a chi edere consi(Jli alle per sone di [l.ducia più i stru ite, J)erciò mi ri vola o a te. Pochi m esi or sono si tm ir an o 1n matrimo. nio du e sociali .\·li . In una polemica co11 un com paan o io sostenevo che. essendo gli sposi tutte P dtt e sori ali sti. non av rebbero dovu to m 1irsi col vin colo lPyal e, 11w lib eramente co– me è professato da tutti i sociali sti , P l'altro co1npay110 diCPVa che l'-attual r sislP11ia sociale cr eava dell e difficoltà, si , per i {t(Jli che even– tualm ent e m,rpbbero pr ocr eal o, sì, 7Jer altre f/UP,~ti oni che m'reblJero col temp o potuto pre– senta rsi. ed io r isJJ011tlevo che queste erano MSP di r ui si sau /Jbr v olut o parlare a suo /Plnpo, 'ma chr, ora si dover an o u11ire Ubera– menl e rom,~ fmrn o lutt i "i soci rai sli. n imrni, rara luc ia, rhi ha ragion.e? io, o lo allr o com paa no? F'ralern i saluti. Eu :c \NTE V INC~ZO. RIGAMONT! GIUSEPPE, gerente. Tip . Editrice della Società « AVANTI I u

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