La Difesa delle Lavoratrici - anno III - n. 13 - 5 luglio 19

An no Ili • N. 13. I 5 Luglio 1 l>!;4• Conto corrente co,la Posta. • • ESCE LA 1." E LA._ 3- DOMENICA._ DEL .MESE ■ a ABBONAMENTO: RED AZIONE ED AMMINISTRAZI O NE : Un num e ro Cent . 6 A nno . L 1.50 Semestre .. L. 0.80 MILANO - Via S. Damlaao, 16 - MILANO 50 copie . . L. 1.50 100 copie.. L . a.- ESTERO IL OOPPIO la fiera ~atta~lia Mi li~ta alla [amera l'appello delGruppo Parlamentare Lavor atori ! Si era prome ssa la gue rra senza debiti ~- senza im poste. Per più di du e anni si .sono occultate le condizioni del bilancio, .si sono spese cent ina ia di mi lioni senza il sindacato e il controllo del Parla mento, si è mutato l'a vanzo più florido nascondendo con deplor evol i artifici •contabili un grave e minacèioso disavanz o. Ricordate che il Governo al primo espe– rim ento del su ffragio universa le afferman– ;:!o il par egg io e promellenq o che gli even– tuali oneri sar ebbero stati sopportati dai ri cchi. Così, il suff ragio è stato contamina– lo da lla reticenza e d all 'inganno , mentre il patto Gentilon i e l'alleanza fra la ma la– vita e la polizia assicuravano anche una volta il prernle re delle corrent i reazio – nar ie. Aperto il Pa-rlà'.mento sotto la pre ssione -delle critiche tenaci del nostro Gruppo , allora come oggi qualifi cate ster ili e so– -{Jraffatrici dai gior nali della borghes ia·, la .1,·erità a poco a poco si è manife stata . La :connivenza del nuovo Governo non per– p ermette tuttaYia ancora di accertare le -responsab ilità, per chè si nega que lla in– .chiesta sulle sp ese della Libia che pot reb– ·bP. m ettere in luc e, a giu diz io dì molti, sperperi ina udit.i. In que ~te condizi Oni -viene presentato un ic omnibus n finanzia – rio che suggell a l'aggra vamento delle tas – §e scolastiche , delle tariffe ferrov iari e, l'ina sprim ento dei tabacc hi, degli spirit i e -rappres enta un comples so di prov vedi– me nti che, mentr e è assolutamente insu-f– iìciente al fabbis ogn o proclamato , col suo ,empiri smo com pr omett e ogni promessa ri – for ma del regime tr ibutario ; opprime la •piccola proprietà , tra scura i bis ogni im – p roroga bili degli enti locali , oppri me in– d ustri e già in crisi e bersagliate dalla con – corr enza est era . facendo int ravvedere nuo– -ve torme di disoccu pa ti, da aggiungere ag li innu me ri che già levano in alto i lo– r0 cenci! Su tale u omn ibus i> finan ziario la mag gioranza e il Governo , in sofferenti della lunga discussione che veniva met– -wndo a nu do le terribili respon sab ili'tà del r egime delle classi bor ghesi, hanno pre~i– pitato con le loro provo cazioni l'osLruzio– nismo . E sia! Il Gru ppo sociali sta è pronto a sostenerlo I Lavoratori l La borgh esia ha volu to la gu erra. La .bor ghesia se la paghi! Ecco il senso ulti– m o della lotta pre sente. Le stesse borgh e– sie estere ha nno con riform e fiscali e con riforme sociali d imostrato la consapevo– lezza di ucoll arsi alm eno una pa rte degl i -on eri de lla politic a del militarism o e del- 1a gu erra. La borghesia italian a, la più pa– rassita ria delle borghe sie 1 vanta ricchezze .quand o si tratta di fare la guer ra e pia– gn ucola m iseri a qu and o c'è da pagar e. Ciò è stol ido, derisori o e iniquo. Il Gru ppo so– ciali sta pa rlament ar e coi dep utati repub– bl icani, che sono con esso solidali in que– st'ora , si ba tte per scongiu rar e il dann o e Ja vergogna . Se siamo un pugno d i depu– tati , se la democrazia non è con noi, que – sta è la sua esp iazione per ave re essa ab– di cato d urante tre an ni ai m ilitaristi e ai .nazionali sti. Le responsabi lità assun te la .soffocano . Lav oratori I Noi lottiamo per imp orr e un ind iri zzo -di gove rno interamente opposto a quello ch e ci ha porta ti all a crisi od ierna , cri si d i bilanc.io e di Pa ese; per im porre un in– di rizz o di pace cont ro il militari smo 1 il pr ote zioni smo , ind irizzo che libe ri tutte le ener gie prod utlr ici del Pa ese anziché fiac– carl e e strema rle. Urgo no riforme sociali in quest'o ra storica del nostro P aese, nella qu al e il legittimo malcontento popolare si manif esta in form e che devono essere mo– n ito severo alle class i dirigenti. Il Gruppo soci alista crede di comp iere il dovere suo ,opponen dosi con tutti i mezzi a qualun- que impo sta, se cont emporaneamente non si pen si alla salute e alla vecchiai a dei la– vorat ori. La loLta che proseguire mo in Par– lam ento è la stes sa che abbiamo inde tta nel Pa ese: per la verità , per la luce, per la vita a buon mercato 1 contro l' inganno, la frode, le ·fiscalità, per la giustizia con– tro il privilegio. Per il Socialismo, ora e sempre! Roma , 23 giugno 1914. IL fiRUPPO ARLAMEHT RE !O[IAlllTA . Questo appe llo che il Gru ppo P arlam entar e socialista ha lancia to al paese, dice troppo chia11ament 1e la rag ione per cui alla Camera si ricorr e al metodo dell'os truzi onism o, cioè a dire si oerca con ogni mezzo di imp edir e che la -magg ioranza, in virtù solo del numero, possa sanziona re quei provved imenti fiscali a.i qua – li il Gover no borghese dimenti co di ogn i _pat to con la classe Ia\·oratrice ric on e per coprire le falle del bitrn cio roYinato dalla gue n a. Sono i nostri una cinquan tina, che coll'a iu– to di pochi repubblic ani si bat.tono contro le rag ioni del più forte. Coi loro discorsi intesi a richiam are le class i borgh esi al dovere dj non di ssa nguare più oltre il paese, e all'urgenza di quelle riforme legislat ive ·che il prol eta rirato attende da un pezzo, essi n on danno tr egua al Goverùo e 1ita 1 1 da no così la vota zione im– ponendosi con la voce del di1itto, con la cam – p~.gna di ,·e1ità scottanti che deve pur t1Jr– bare le coscienze sopite della bor ghesia ! Questi pr ovvedim enti rioadono ancora sulle class i po,·.ere: aume nto di tasse sui bolli, !=-ni tabacch i , sugli spirit i, su certe industri ,e, sui cinematografi persino, colpiscono ancora i più u_mili e possono provocare nuova disoccupa– zione. La rifo"rma fribu taria cl1e dovev a for paga– re gli oneri della guerra alle classi ricche, co– me avvenne in Inghil terra dopo la guerra del Tr ansvaa l, non si è aYuto il coraggio dì af– frontarla, e si cerca ora con questi 1nezz11ci di tir are avant i... 11 Governo è incerto e contradditorio <( Sia– mo poveri? Siamo ricchi? ecco - esçlama l'on. Tr eves - un dato di fatto .che cambia con le. sta gioni. Quando avevate bisogno di scal dare le fant as ie per l'impr ,esa libica avete scoperto e sopr atutt o... inventat o gli ind ici della stra– ordiruar ia iicchezza del nostr o paese . Ora che ave te bisogno di pagare le spese ed in tend ete c.'he l'obbligo di addo ssarle ai ricchi _è venut o alla sua scadenza dite che- .. i ricchi non ci sono, per far pagare ai poyeri la guerra H . :.\1a i n ostri compagni hanno ,anche sentito il dovere di ricordare in quest 'bra le necessità di quelle riforme legislative che furono da ta nto tempo prom esse e non mai mahtenute. Prima fra esse la pen sione di in vali dità e vecchiaia che è in veri tà la più import ante per i suo i be– neficiL L'on. Case.lini 1ha dim ost rato anche la pos– sibilità pratica di att uar la. L'on. Mazzoni ha porta to alla Camera tutta rec o dolor ante delle miserie pToleta rie. Così Dugoni, Benti.ni ed altri ancora . L'assicu ra– zione contro gli infortuni agr icoli, gli istit11ti probi vira.li nell'agric ollur a, la tutela dell a em.if ,ri--.azione, tu tte cose che furon o rich ieste a gr an voce. L'on Cugn olio sugge risce al Governo la con– fisca dei. beni. delle cong regazi oni religiose, l'on. CITiesa vuole che si colpisca no i beni ùel– la Corona che risa lgono a qual.che centinaio . d i mili oni, e persi .no si è giunti a ch iedere l'aboli zione del diritto testa mentario! È insomma un esplodere di veL"ità scotta nti nell'au la d i :.\1ontec itorio , è una sca rica cun– tinua di colpi secchi che va a colpire la h r– ghesia , la qua le non osa esse re del tutt o cin ica. DiJatti il mini stro Sa ian dr a ha promesso la invocata riforr na trih utar~a. Cavaso la, mini– st ro del.l'agr icoltu ra trova gi uste le pr eoccu~ pazioni per il pro letariato della terra , alcuni deputat i dell'alt ra riva si dimostrano teneri della classe d i~ iat a. Saranno essi sinceri ? Pen sera nno essi seri amente n scong iurn.re del le peggiori iatture a l paese ? Se le promes se sa ranno dime nticate, la ~.Jfi– duci a nell 'a zione legislativ a si accresce rà Séffi– pre più neHe 1nf1sse, cd esse si muove rann o per altre vie: lo sciopero generale è pu r stato un moni to ! Onore dun qu e ai com pagni nost ri che han no compiut o il loro dovere alla Camer a, ma ~tte n– t<J bene il p1·0Jeta ri ato a. n on lascia rsi anc 'lr tt tu rlupin are come fin qui è a .. vven uto . E noi donn e in qu esta santa battagli a cl":e vuo le sop ratutto cond ann are qu ello che fu un errore iniziale, la guerra 1 que sta non mai :-1b_ bas tan za depr·ecalia.. e maledetta gu err a, r,oi do/Jbiarn() essere in firirn a fila, anche se pri– \·ate del WJto non sia mo le responsabili dellu zavorra vadamentare. D01nani, quando alla forza elettora le dei no– stri compagni pùtrerno agg iun gere que lla di migliaia di lavoratrici , sa pr emo ancora e viem– meg lio difendere l'interesse proletario fino al– le ultirne conqui~te del sociali~mo ! le vittorie socialiste Molti altri Comuni furono conquistati dai socia listi. E dove la lotta fervev a le donne · diedero il loro contributo di lavoro, d'interessamen– to, r.tentusiasmo. Il suffrag io uni versale, ovunque aumen – tando le schiere pro leta.rie, é aumentata la proLabilità pi vitt orie socialiste. I tempi in cui i socialist i erano conside– rati come degli illusi e degli scalmanati sembra no così lontani e sono di ieri. Ei:>pure oggi grandi città come Milano e Bologna sono dei socia listi e il gruppo no– stro alla Camera s'impone e mina ccia e re– agisce. I soc ialisti r<l!ccolgono nei Comuni , ovun– que, trist i eredità; il popolo lo de ve sapere ed e$igere il ragionevo le. Non si potrà in pochi anni d'amm inistrazione, colle mani legate dalla legge e dai magri bilan ci, rivo– luzionare i Comuni. Ma molto si pot rà fa– re . E indubb iamente i sociali sti Jo sapran– no fare. I moderati e i preti che hanno , pare, il monopolio della saggezza, fingono di sorri– dere e attendono ora i sociali$ti alla prova e sperano · che questa pro·va li diminuirà nell'estimaz ione del pop olo, la condanna d&l loro metodo, la fine delle illu sioni . Ma le illusioni il popolo le coltiverà sem– pre perché sono le speranze d'oggi e le ve– rità di domani E pure incitando lo a. spe – rare<' a volere il socialismo il popolo lo edu – ca e lo edt1cherà sempre più al senso della rag ionevolezza . .Esso negli amministratori d'oggi ·eserèi terà un'opera libera di contro! · lo e di critica che sarà una magnifica a·uto – ed.t'~"D@ , I socia listi le cr itiche non le temono ! Non I perqhé si credono infallibili , ma perché la crit;ca anche dei compagni è uno sp rone, un incitamento, una guida, un aiuto. Colle amministrazioni- socialiste le donn e entreranno in num ero molto mag gior e nel– le opere pie. E dell'efficac ia del loro inter vento par le– remo in un prossimo numero. Per ora le incitiamo ad accettare.. e lavorare. BATTUTA DI CRONACA L'arcidu ca ereditario d'Austria e la mo– glie sono caduti, a Serajevo, vi lli1ne d'un attent ato. Non discu tiamo il fatto . Nessuno può non aver provalo ìl brivid o dell a pietà. Certo l'ottuag enario impera tore callolico deve pensare che Dio non dà nè tregua, nè pietà alla tragica famiglia degli Asburgo. Non saprà certo pensare che vi è nella vita un sogno di libertà più forte della vita e ver cui si dà e si allende la morte, serenam ente .. Lo studen te è stato avvin to da quel soono, vedendo , mentre la folla applaud iva , nelle due teste coronate come l'esponente del suo dolore inguarib ile per /'oppr essione della sua patria. Ma noi non possiam o pensare senz a sof– frire all'arcidu chessa 1norta, 1nen tre era co– sì vicino quello che deve essere stata la sua aspirazione. Ha sposato l'arcidu ca forse per un sogno d'am bizione e d'amore. Ed ha conosciuto le ostilità, la lotta sorda e ingenerosa, le umi – liazioni e il disgusto. Ifa conquistato il ter– reno a passo a passo con la tenace volontà femminile , con la pazienz a, con l'in telligen– za, col perdo no, col segreto desiderio, for– se, di sedere un giorno , sul trono e far ta– cere ogni voce ostile, e imporsi e sentir e che l'invidia e il m alanim o non potevano avere più che il susurro discreto che circonda la vita dei potenti. L'imperato re è vecchio . E il SO(Jno poteva essere dom ani la realtà. Ma il piccol o stu– dente serbo l'ha speczato. Gli arciduc hi tor– nano a Vienna e tace ver amen te, attorno rl loro, O(Jni voce ostile . Solo la mor te nella vi ta, è austera e sere– na. E fa perdonare, e dim enticare, e com – piangere sempre : uni sce nel brivi rlo della pietà e del rimpianto sia il mwr, tore m ise– rabile di Musacea che trovava (Jiorni sono, nelle vie di Milano, la mor te, come qli ar– cidu chi austriaci che invece del trono han– no , ora! la pace. ESTERO IL. C b PPIO Unascappata Genova Il convegno delle maestre di asilo. 2ì -6-19!4. Sono qui nella magnifica città che è tornata nelfe mani dell'Ammi nistrazione piao.lotta. I giornali dericali sono furenti Perchè si è sceL ta Genova loro, come sede dell'umile nostro convegn o. E hanno tuonato e minacciano fulmini. .. celesti alle maestre di as ilo che a– vesse ro la pec cmninosa idea di interven ire al conveg no laico -socialismo -mass onico indetto dalla ancora inno cua ù. N. E. I. Io sono par– ticolarment e presa di mir.a - mi chiamano la vergine rossa. Ombra austera e fia mmeggiante di Luisa Miche]. perdona l'insulto! Ho visto le timide avanguardie del piccolo nucleo che si raccoglierà domani in un an– tico orator io che l'am ministraz ione- bloccarda sca duta h 1 a fatto suo, per convertir lo ìn sed"E! di moderna civiltà. Qui si teng .ono ora confe– renze scien tifiche e di coltura sociale , e llan !l.o luogo tu tte le cerimonie scolastiche della· cit – tà. Mi h a fatto piacer e que sta. constatazione e, per la pr iva volta in vit>ami a, sento chè mi troverò bene anche in un orat ori.o. E' un am– biente speciale: un va sto sa lone a cupola co– gli avanzi delle loggie a grata, e l'organo ino . peroso: l'oro decor ativ-0 vi è profuso a larg à mano; gli affreschi - c_he dicono pregevoli - raffiguranti angi oli e santi sono disseminati lungo l,e pareti e nelle nicchie , e una statua della pudibonda :vergine, coll'insidi .oso serpente ·ai piedi si erg.e al posto dell'"altare, .circondata e qu asi ammantataJ per l'occasione da.i vessill i ~e::iin 0 al!i:~v:~~~::s\ 11 ~~ 11 ~~nfusion ismo gro;:.t-:..,._ __ ~ ,,...,~V Il tutto iJlumin ato a luce elett rica per mez– zo di lampadine elettriche abbastanza civet– tuole. E domani, in questo ~mbiente vibrerà nel– l'aria per bocca di compagni nostri la pa rola della nos tra redenzione ·per la classe opptessa e disconosciuta delle maes tre di· asilo, delle vice-madri d,ei bimbi dèl popolo. 28-6-914. Seduta di inaugm 'azione . Troppo ufficiale, un a delle tante acca demie sociali. Rugi adose a.ffermaz-ioni da parte aeì rap presentanti delle autori tà scolastiche, comunali, provinciali, mi– nisteriali, sullo stato doloroso e... vergogrlo – so in cui vivono e lottano l,e Educatrici dell a Infanzia - pr omesse verbal i di miglioramento - poesia a profusione, retto rica stomacante. La parola nostr a fu porta ta, un po ' troppo confezionata al1 1 ambiente, dall 'on. C-asalini. 11 Prof. Caste llano ri alzò il tono con rucfe e pschiet te paro le rispecc hi ant i i no str i pro – positi - ed io, molto apertanlente, affermai d'essere convinta che lo sta to att uale di cose non si muterà se non per mer ito e forza e impulso dell 'organiz zazi one come · è intesa dal partito socialista. Credevo di esse re asco ltata in silenzio , se non zit.tita, ·e in vece fui spesso e frenet icam.ent e appl aud ita.. Che avviene dunqu e nella paolottica Ge– nova? Non c'è più relig ione .. fra le maestre di as ilci e citta dini simpatizz anti con loTo? Nella seduta del pomeriggio Casallni illu– str ò da pa.r suo il òema: li problema degli A· sili di fronte allo Stato ,i. E nella sua mer avi– gliosa e chi a ra espo sizione ri t.rovai il comp a– gno nostro ,il lotta tore futuro per la dif,esa 110 11 solo di un a classe d i lavo ratrici, rna p.er la tut ela logica e dignit osa degli Istit uti Pr e– scolas tici. F u1·ono poi discussi· e votati vari ordini del giorn o relat ivi a questioni parti cola ri , rig uar· da.nti gli in teressi di clas~ in rapporto alle ammin ist razioni diri g,e-nti e ai disposti delle u!Lime legg i sull'Istruzione Elemen ta re e Pr e– scolastica. Ma il Convegno ebbe que sto ri su ltato : la pa rola sociali sta è entr ata. nel cuore e nel cerve!. lo delle asco ltatri ci, ha svegliato entus iasm i e as pirazioni late nti, ha. lascia to il buon s·eme dell'organizz azione, della. log{ca, della. verità: la giorn ata, a Genova. darà. buoni fr utt i. Giorn ali cleri cali e borgh esi ,fate sempre qu esLo buon ~r vizi o ai n Jstri coonp•~nJi: <t Pr esentate li male ! ,,. Ci perde rete sempre. l.tKDA 1\U.LNATI.

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