La Difesa delle Lavoratrici - anno III - n. 12 - 21 giugno 1

VARIETA' L'alim enta zione. Perm ettete che ,·i pa rli ancora dell'ali– mentazion e, che vi trasmetta qual che gra– nell o di espe rienza !alta. su me ed ispir ata– mi da bu one letture ch'ebbi la fortur,a di poLer far e o da conversazioni con pe rsone coll<i e inte llig enti . . Ho avuto campo di cqnvincermi che tuU1, ri cch·i o poveri , si mangia male: chi può spendere si rim pinza di leccorni e cercan do sopratutto di sodd isfa re la, goh; chi ne ha pochi da spend ere caccia g,iù quello che può aspirando solo a ser.ti rsi satollo. Non voglio dir e con questo che gli operai man– gino troppo, e 1 nè io nè voi, siamo così gonz e da pen sa re che mangiando poco si risolva il problema. econom ico come qual – che ing enuo crede e vuol far cre dere; ma io sono convinta , e vorrei che voi lo foste altrettanto che troppo poco ci occupiamo di rer1d er~ la noslra alimentazione razio– nal e, cioè di dare al nostro corpo le sostan– ze che esso richi ede. Pensate ai grs.ndi vantaggi che gode chi ha un'ottima salut e! Solb chi è sano può verame nte gusta re 1°1Ia vita; solo chi è sano può tro– va.re in sè energia ed equilibrio per lottare con profitto per la conquista. dei propri ideali Mai ,t-0rr.'iamo terra t.erra , e.. fermiamoci alla verdura . I pr eziosi ssimi doni dell'orlo sono qu elli che ci forni scono di sa li min erali come quelli di ferro, calce, soda ecc., luW impor– tantissimi. Vi dirò di più: facendo l'analisi del hlt e che è un alim ento che contiene tutte le sostan ze a noi necessarie, è stato trovato che que sti sal i ci abbisognano ir,' considerevole quantità. Questo afferma la necessità di avere a nostra disposizione della buona verdura fresca. ed abbon dant e. Consigli pratici: 1° lavat ela bene la ver– dura ! Ciò non sarà mai abbastanza ra cco– manda. lo. Pensale ai barbari sistemi di cor,•– cimazion e in uso nelle nostre campagne! I rifiuti più ... luridi si buttano nelle ortaglie per ingra ssa re il terreno. Si otti ene Io sco· po, è vero, ma si innonda di porcherie ciò che noi mang eremo. Speriamo in ur.'a mag– gior diffu sion e dei concimi ch imi ci! Di quanti disturbi intestinali , di quanti tifi. perfino , non è stato ,ccusato l'u so della verdur .ai, mentre si dah·eva in colpa re la S:,C.iJU.f.Ar..iA... della massaia! ;:e- UL verdura, per quanto è possibile, cuocete la senz'acqua. Cavoli , sping, c,i, bi e– tole (nor; solo le coste , ma anche la foglia che molti buttano via) vanno lavati ben e e m essi al fuoco in una pentola senz'acqua, e cori poco sa.le . L'a cqua la fanno da sè. Anzi quando scolate. queste verdur e per condirl e, tenete quello scolaticcio e mette– telo nella minestra : esso è r,u tri enti ssimo ; è un vero peccato buttarlo vi•at Mi pare di sentirvi rid ere... - Ah, ah! ci vuol altro che il brodetto di verdur a pe r sfamare i miei passerotti! LA DIFESA DELLE LAYOilATRIC I l o però \'i fa.crio ossf'rvarc chP non inten– do ullro che porta.re a rni oranelti di espe– rienza; che il mondo delle rose piccole ed umili è quello che noi firdie, sorelle, spose e madri, le regine di questo mondo. Hegna– moci dunque per quanto è possibile, da sovran<' illuminate, e 110n trascuriamo nep– pure il più umile dei nostri sudclili .. nep– pure 1I brodetto di ,·erdural E la frutta? Erco un'altra preziosa ausi · Iiari1 della nostra alimentazione! Ah, per quella, economicamc•nle parlan do son pro– prio guaii 'E; cara, cara, purlroppo! Possiamo dire cho in Ilal ia, salvo rare eccezioni, non ri sono vere coltivazioni di frutta. Si ra.ccoglie perchè l'albero la da; anzi in Brianza , per esempio. le u!Lime ciliege nor,· si raccolgono neppure perchè in quei giorni la gente ha da lavorare per i bachi . Molt e famigl ie, anche fra le borghesi, considers no la frutta come un lusso .. In vece noi dobbiamo darl e il suo giusto valore ; dobbiamo anche pensare che sopra – tutt o l'uso della frult9. è quello che la sen· tir meno il bisogno del vino. COR_RISPONDENZE A MILANO. A voi comp ag ne la,·oratrici che aYete seguito con ans ia febbril e le ultime \"icende de1la vita pro letaria italiana - a voi che avete cooperato alle vittori ose conqui ste del Part ito Socia lista. - a voi, vittime dell o sf1tuttamento borghese e dell'ing iustizi a socia le, par lerà kngeli.ca Bal abano{f su l dovere delle donne socialiste nell 'oro pre– sente . Xessuna di ,·oi man chi alla riunione che si t.enà domenica 21 alle or~ 15 alla Camera del Lavoro in via :\Ianfredo Fanti, 19. Da SESTO S. GIOVANNI. Le com pag ne iscritte alla sezione socialista locale inizir , 1.ru10 il lav oro di propaganda frr, le opera ie per e· stitu ire un forte gruppo fem minile. La diffusione della nostra Difesa faciliterà loro il compito assunto . Da LEGNANO. )foll a matt ina del 7 giugno ne l locale della Camera del Lavo ro di Legnano, fu tenuta, da l seg ret ario Granati, un'assemb lea per le operaie organizzate delle arti tessili, per di• scutere sul risultato degli abboccament i avut' coi principa li dopo lo sciopero. :\Iargherita Bellagente incaricata dal grup– po femm inil e socialista di Milano . nr,.- ~nM,_ do una semplice operaia come lor o, ha porta - to la sua pa rola di incoraggiamento e di plau– so per la Yittoria l'iportata. Spiegò i diri tti e i bisogni dell'organizzazione e termin ò facen– do un ca ldo appe llo al loro spirito di solid a– ri età.. Il compagno Silveslrin i par lò a lun go a queste compagne ed ebbe entusiast ici ap– plausi . Da ABBIATEGRASSO. Sciopero ·vitt orioso di risdiole. Si è chiuso lo sciopero delle risaiole· che du– rava da due settima ne. Le· risaiole hanno ottenuto l'orario di otto È nerP~sari0, pérlar,1.o. tro\·are modo di C"onser\"are l(, uvr~ v~r prJlerlP 1vcre sane e a buon mprr ,1.to: inC"hr! nell'inw•rno: è neces– sari,) aYr,r Jr; zu<·"hr,ro a f)(J<':O prrzzo per fare rlélle cr;n:-,;"'rve µ-~1slo~ee nulrifmli; ~ necessario piantar-~ frulV-ti r~r.'Jaivarli con criteri scir-nliflri pr-r aw·re il mas;;imo ren– dimer,J..o. E noi donne fDr..ciamo prop1ganda f;pic--– riola fra i nostri étmici, spronia.mo i colti– vatori a istruirsi, e lutti a intrressar:;i alle questioni di alimrnlazione. Farriamo que– sto con fode, S<!nza vrelendere di \·edere i ri sult1ti del nostro lavoro, convinte che d buon seme o tosto o tardi dà frulln. Ed istruiamoci cor,tinuamenle noi pure, specialmente in ciò che riguarda le leggi della natura. Uno stu dioso diceva nel Secolo di pochi giorni fa, che O{fni passo della scienca nel dorninio della ragione è contrassPgnato :la un prooresso del popolo nella via della suo emancipazione; e che La civiltà cresce quan– to aum enta il rispel/o alle lerf(Ji della vita. Meditiamo su queste due gnn di verifà. ANGELINA. SCss. E PROPAGANDA ore e mezzo, mentre prima doveyano laYorare nove ore . La solidarietà e la compaU.ezza delle scio– peranti fu ammirevole. Da SAVONA. Isolenni funerali della compagna Rina Bmano Stlltfi Al trasporto funebre della nostra valorosa compagna hanno partecipato moltissime don– ne simpatizzanli e compagne, nonchè un nu– meroso stuolo di operai, di amici e estimatori. .\foltissime erano le associa zioni rappresen– tate con le rispettive bandiere. l\Ioltissime le corone delle leghe, e \·arie sezioni socialiste dei dint orni tra le quali spiccavano quelle port ate a br acc ia delle don– ne socialiste, e delle due sigara ie di Sestri Ponente inten-enute con deleg a di rappresen – tanza. Una grande tristezza incombe\"a su tutti. Il popolo raccolt o face\"a ala rh·erente. Alla salma ha dato l'estremo saluto il com• pagno Zin o Leonardo , che con parola alta e commossa ha tra scinato il pianto . La sa lma fu cremata .Sulla urna che ne ha raccolto le cene ri abbiamo depo sto il fiore del ricordo imperituro. Ancora nei suoi ultimi giorn i di Yita, es.sa era animata dal desiderio di Yi,·ere per la, ·o– rare a pro' del nostro ideale. Otto giorni prima di morire, essa mi chiamò al cape zzale, per parlanni della ricostituzione '· -c-ireolo femminile a Sa,·ona, e nello stesso tempo \'Olle sapere quante fossero le donne inscritte alla nostra Camera del La. ,·oro, e quando apprese che il numero di in– scr itte è così esiguo, se ne dolse, e spronò me al la\'oro, esprimendo per sè li desiderio di presto guarire, per mettersi all' opera di comune accordo . Essa mo1i , dimo st rando sino airu Jtimo suo sospiro l'amore pel nostro grande idea le, pel socialismo! Al_ suo des olato consorte Giuseppe Scotti colpito crudelmente esp rim o per mezzo di que• ste colonne a nome del proletari ato sa \·one se e a nome di quant.i lo stimarono il più \"i\'O e pro fondo compianto. JL\RI.\ LH 'AGX.-\. Oa NAPO LI. \': r ,nnn ;rhin.rn( ) che: in ~Pguito a1 ddiberatn di ,\11r;<J11<J.. ;J':!,ie LJ< rrne S<..:.ci d s~. nr.)ncJ-w per In 1 i'-olut.a qui~t.ione del "ca<-·r.J rw.p:,!et&:10))• il Ur,;f"Jl'J Femminile Soci:.Jist.a di :--.c.q,uli ~ 1 ~ a<forito r1u:-dP II gruppo f":i1mimle ,, a'.la S'?· z:irme 1_;ffirj:-1IP, ?i qui. . . I • Vi UJf'fllJr,i ·h1ttrr.r.,. anrora rhe, :-d ont,J. u~,1 t.entJ.t.iYi f,..1..tU dalJa B,'Jrsa del Lavor•J J. allon – urnarci dal mo\imento rir<1letadù 1.1 :i_ener:i-? e da r1uelfo del1e tabacchi.ne , in i'-! ec:e, n e slrJ.to un <Jstruzionismo, non dici:".1.m,, hor(JhPSP: ma addirittura puli:iescfJ, pure IP r;ompagne '-1 ~mo portate, secondo che fo p1?1 m~t.t-C?v<1no_ le r,r1,priP <Jr.cup,.1.z:ioni,nei e,r.,mizi, e E"pecrnJ~ m1<n~ ili. compagn~ De :\feo Bordiga .- ::tal.a; d! un'attività. ammirevole, perché r-1u:1.~i tutn 1 Sfiorni tia parlato nel con-tizio dPlie tubacc:hl– n~. C<n-.di:Hn<J l 'ùcca5ione per m&nd:J J"P. lJ(I <.j:– lut.o di o/Jlid;Jri.et.a a rnE:-zzo de La Difn,a d,,lle l a1.-oratrici a queste lavoratrici di :--:npoli, ·a r.ui c<Jmp:ittezza è rJltreme,drJ )ode,· J ... , pe~ch~ tutte convinte di combattere una lott.:t pd tnon. ro del sfJci:.diHTflfJ. Bisogna sentirle n;,., comizi, questi:: belle ed int.eJJigenti rag:uz..e. c-h~ si di– chiarano r,gni g.orno per lo scir1r,ero :,d ,:,~– tranza, solo fJerchè deve tri<.>nfare ;t ~t;cia.Jr– smo! Qualcuna. .aggiunge, ~e JJerde%imo b sciopero, ci dispia..cerebLe pH il ~oeh:J;_.:mo'. Ragionamento, ehe ,·i d-escrive tutto il carat– tere di que~te donne, che si pot.rebt.. ~r irri::– gimentare 1 pformettetemi la parola r·ht .:.;;:i di ca.senna) nelle organi zzazioni operaie e f!Jr– marne delle ,ere coscienze. ).Ja, pur trupfJ'J, i diri,t1<nti d-ella. Borsa del Lavoro ..:ono •~J c,.pr– vizio delle loaaie locali, tutti sono per il bloc– c,o e se ci permettiamo di chiedere la pa.rc ,la nei comizi senz'altro ricorrono aJJ'ailiÌCt d~J– la cauwrra, come si È: fatto con due c0 mpc:1.gne del gruppo !emminiJ.e, intervenute ad , . .n co– mizio bloccard<J e con il compauno Berga.'YJa– sco, al quale il H gnJppo femminile " e"pri – me tu tt.a la sua solidarietà. A proposito delle tabacchine, dobbiamo an– che comunicarvi che il fruppo femminile h~. coadiuvato i gfo1:ani SrJcialisti che c:ierano fat – ii promotori di una gita alle di,·er~ r ffictne di :\"'apoli per raccogliere soldi dagli operai all'uscita degli stabilimenti, ma non ha po– tuto continuare tale IaYoro, percht ostci.colata dalla Borsa del Lavoro. :--:on tralasciamo di informarvi cJ-...e nei cir – coli rionali svolgiaroo sempre un'at1iYa pro– paganda e specialmente la· De :\ieo TV.Jn Jascia passare nessuna occasione per parlare e fare della propaganda socialista . Xon Yi nascon• diamo, però, che avremmo bisogno almeno di altre propag1ndisf.e, nel qua le caso i! lavoro sarebbe fatto un po' meglio. NECROLOGIO Anc ora una perdita dolorosa per il socia– lismo e per il movimento prolet<ario femmi– nile. RINR BERS1lN() S<:!()TT ! che fu attiYa e intelligente propaganàista ed organizzatrice. La. u Difesa o si associa al dolore del com. pagno suo e del prolet.ariato saYonese e tori – nese. Possa !"esempio della compianta milite del nostro ideale incitare le proletalie alla rh·er. – dicazione dei loro diritti calpestati. Della compagna Rina Bersano Scotti, tutti i socialisti che ne conobbero le rare qualità e la deYozione 3.l partito serberanno grato e duraturo ricordo. VOCI DALLE OFFICINE E DAI CAMPI l'e ne.:ia, 9 giugno 191-i-. Caro Lu cia, Ho qui sollo ali occhi La Difesa del 1 Giu– t,no p. p., e, nonostante s_ia mo_lto o~c1:1-patCf,, non posso fare a meno di espr~merti il mio pensiero in mt:rito alla tua nsposta sulla questione che li sottom ett eva la compagna Si;v;~o T1}e~}e~~1:i~;ite d'accord o ~on ~e ?i-~di· cando il padre coerente ai suoi pnnci121, e pronta per ciò a rispettare, sopratut to nell~ sua (ìgli ola, il diritt o che ha ognuno alla h· beli~. di ,i:/t~ ensato come, perch e e quando la fìoiia div enne e si conservò r e_lìgios0:? _ Dat o che il vadre e un veccluo ~ocwll.s ta, credo che lo fosse anch e trna ven tnui d an• ni fa, quand o gli nacque questa sua ragq::;. :;a che va ora a niarito. Il vrim o suo c~mpito dunque era quell o di i:n,dirizzar e la ~glw n?n i'Tì una r eligi one a cm non crede, non ~ll a– more di un essere di cui egli n_ega l' e~isten• za, ma be1tsi al wlto per t·ullo ciò che e bello in natura, per tutto ciò che palpita att orno a noji quando la fìglia affac~ia~i~osi <!-Uif: vit_a (Jli avesse chiesto con la cunost ta dei brmbi. che non possono sapere, il 1Jer~hè di tutto alfo~a egli doveva cominciare a SJ?te(Ja!·le che c~sa sia la religion e, su che cosa si bas'l, e quali le as– surdità che implic a. In tanto la fìal iola cr esce; va allq, scuola , comincia a vive re in un altro ambien te, co– mincia a conoscere perch è le sue compa ~ne e la maaa io r parte delle persone eh.e la cir con– dano prof essino quella fede, fa il conf r onto con tutto quello che il padr e le ha insegna to_ ed allora, allora solo, giunta all 'età in. cui meglio si manifestano le no~tre tenden;;;~.. le nostre disposi:;ion.i congeni te od acquisit e, sentirà se abbia il bisogno di un ente _supre~ mo che possa aiusti(ìcarle il perch è di tanti misteri. Ecco: secondo me il dovere di quel padre , ecco ciò che eali non ha fatt o. Sai benissimo che le im pr essioni che si ri• cevano da bambini difficilmente si possono can.. cellare. Penso dunqu e che, questa raoa :..:a deve es– sere stdta ini;;iata alle JJralich e r eliaiose, per• che, in ogni modo anche se. il vadre ,no~i fosse rivscito a nulla ed ella awnta all eta della raaione avesse volu to incamminarsi per quel– la t:ia, sarebbe a parer mio un po' meno bi• gotta. Crederebbe in dio, ma non alla chi esa. Va bene che ognuno nasca con una impron– ta individuale, ma e l' educa::;ione che forma l'in divi duo. Le disposi::;ioni ataviche o conge– nite non si sviluppano se non quando obbe– discono allo stimolo. Se questa raga::.:a era nata con la tend en::;a al sopra-na tu ral e, era alla educa:.ion e della ragi one che il vadre doveva mirare af(ì1ichè questa inte rvenisse ad ottempera re (}li effetti di quella tenden:a! Sono ùnpa :ientissima di conoscer e la tua risposta , e ringra:.iandoti anticipatamente li porgo i miei affettu osi saluti. Tu a 111CHEL VERA CIHSTIN- Cara Jli chel \"era, Rispondendo alla compagna Silvia T. ho dato un mio parere su un caso specifico di cui ella mi parla.,· a.. E i•ipeto ~ I( Un padre non può e non deve mai violen tare in nessun modo la libertà di pens iero dei figli, anche se que– sta liberlà lo condu ce a. interpretazioni del la vita affatto di,·ersi claJle sue,, _ e l'educazione, l'esempio della ,·ita fami– glia.re , l'indirizzo morale che posson~ dare j genitor i, lasc iassero sempre la. loro nnpront a indele bile nell'animo e raggiungessero semp re il loro scopo la maggio,· parte di noi, cresciute in famiglie religiose, inizi ate alle pratic he della fede, non sarem mo nè an ticlericali, nè socia liste. Ad una certa età im·ece è avYenuta in noi la rea zione, determinata da bisogni interior i, da l temperamento nos tr o, da esem pi da fatti, da osservaz ioni, da letture che hanno eser– citato su l nostro spirito una p1ù profonda. suggestione dell'educazione che ci fu data dai genitori . Ind ubbiamente tu hai ragione quando dici che il padr e ha il dovere di crescere i figli educ andoli alla r icerca. della Yreritàt e allo spirito critico che aiuta a sca lzare i pregiud i– zi religiosi. Se non lo facesse sarebbe molto jgnorante, o poco padre, o poco socia lista. Ma se, non osta nt e la sua educazione, la figlio. manifestasse un giorno sp irit o e tenden ze re– ligi ose, secondo me, il pa<lre non ha che da piegare i1 capo, perchè contraddice nd ola e oppon endosi. risYeglierebbe in lei la reazione e farebb~ m,agari d'una cred ente serena, una ascet a ~1?"otta. Xon ti rispondo a. !ungo, per– che, suJl argomento abbiarno un articolo di una coml?agna redattrice che pubbJicherer.io nel prossimo numero. Lt:cu .. Piacen ::;a, giugno 1911-- Cara Lu cia, S~n~o semp re J)ar~are di socialisti e di sinda– ,calt~ t,. e _sento an;;;i gli uni. e gl i aU.ri insul– tarsi. a i:icen da. E sono lavoratori tutti! lo in n~e::;:o a lan~e diScl_lSsioni non ci capisco più niente . Quali sono rnfi.ne coloro che più e me• olzt fann o ~'inte resse della poi·era gente? ~ i_ sa :. noi <!onne che abbiamo appe1ui a. l!~rh gl1 ~c~lu dopo tan_to sonno di rasseana – .,wne _ e ~li t(Jnoran:a, c1 spai·enliamo di que– ste dia_tnbe, abbandoniamo la oraani::;:;.a::;io– nP ~ Cl gua_rµtamo dal frequ,entare i comi::;i. Ci sono aia ta11U auai nella vita/ Perchè a1z.. da,:~ an~ora ad avvelenarsi il sanaue? 1 i saro grata se mi t 1 orrai rispondere. Buona compayna, TERESA. Tu metti il dit o su una pian-a scottante che purtroppo tormenta in molti"' Posti il no: stro proletariato, il quale pur agli inizii del. la sua. asce~lSione, già si clh·ide, e si dilanfa in una lo~ta rntestina ed infeconda. Le poYere donn e rnt1n~o se ne stanno da parte o ritor• nano magan _al prete, il quale sa trO\·are per loro parole cli conforto e di rassegnazione così ~~ont!_nerle ancora lo umili schiave del pa. Socialismo e sindacalismo non sono due ter . mini in oppos izione . Il socia lismo è la teoria che tende ad abo • lir ~ la propri~tà privata, per sostitufr\"i la pro– pnetà collettiva, allo scopo di non pem1ettere lo sfl'~tta.mento del lavoro um ano, di dar e cioè a t1:-tti la ~oro parte. di lavo ro e di pane. Srndacalismo è più precisamente un meto– do per. arrivar~ ~llaf s.tes-.sa 1::neta; metodo che anz1chè serv 1rs1 de l P artito socialis ta al qua le uom ini d'ogni categoria e d'ogn i cl~;e possono fu.r parte, tenderebbe ad asso rbi re ogni lotta nel Sindacato di mestiere che è quanto dire nella L ega. Ad ogn i modo nom ,·ogJiamo d'isprezzare questa teoria. Gli studiosi fanno bene J.. di....~..i– tei_;;:· il guaio e che cul pretesto delle teorie_, si Ya a disfare quel poco di buono cl!e se fatto; si porta zizzania là do,·e non è ancora seminato il grano . Si impiantano magar i in uno stesso posto due Camere del Lavoro di cui runa è tisica, l"altra cronica e non ::i vuò mai disporre di una forza disciplinata . S.e i sindacalisti hanno critiche dia fare, le facciano pure; ma essi deYono restare nella organizzazione lll3dre cioè a dire nella orgru1iz– z,azione unica che mette capo allo Confede– razione del La,·oro. Se le loro ragioni, sono buone oggi o domani si dovra.nno imporre. Se i fatti daranno loro torto essi potranno 1;.. credersi. :\la intanto non de,·ono s1>ezzare le forze se non \"Ogliono serYire magnificamente alla classe borghese . Essi dicono che 'non fanno questione politi – ra e religiosa. E sta bene: nessuna Camera del La\"oro fa distinzione fra i lavoratori. ~Ia quando i f\atti ci dim ostrano che la religione diYenta st rumento cli oppressione pei la,· o• ratori, allora bisogna pur difenderci e diffon • dere principii di libertà per l'emancipazione delle poYere menti ottenebrate dal pregiudi • zio. _E ouando i fatti ci dimostrano che la poli – ltca deUe classi borghesi impedisce o,..ni mo– ,·irnento al proleti:1riato, bisogna pur ,icorre re a un partito che riassuma ogni lotta contro lo stato borghese, Questo è il partito socia list a, il solo che, a pa_rte la perfezione degli uomini che lo costi – tmscono tende a liberare la società da orni forma_ ~i scl~iaxit~,. abbatte ndo i pri\·ilegi ~o – narch1c1, ch1esashc1 e capita listi ci. Io penso. che questi dissidii fra Ia,·oratoì'i e lavorai.on _ces:::eranno ben presto. In una. ~Dica orgau~z zazi~oe troveranno PO· sto le critiche e le d1scuss1oni serene, insoi– rate ol ~ene dell."J. classe proletaria. Le ii-e, s~r3.1:1no _1~vec~ ns~ r? ate soltanto per colpire l mg1ust1z1a e 11 pnnlegio. E le donne sentono queste ire sante e nelle ca.use gi uste non sono mai seconde ai loro compagni! L UCL-\. RIGAMONTI GIUSEPPE, gerente. Tip . Editri ce della Società " AVANTI I ,,

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