La Difesa delle Lavoratrici - anno II - n. 20 - 7 dicembre 1

LA Di~'~SA DELLE LA YORA'fil!CI Convegni socialisti femminili La serva A MILANO. Per cura. del ComiL'lto femminile di propa- 7anda fu tenuto domenica 16 noYembrc alla Camera. dC'l LaY0J-0 di :\fil3110 un co1wegno a I quale intenennero moltissime operaie e tutte le eompagne di :\Ulano e della proYincia. Le campagne Saracchi. Zanetta, Bic:U1chi, hanno trattatto con Yera competenza e gran– de efficacia i di,·ersi lati clelrurgente problema dell'organizznzione economica delle 1a,·oratrici e della Ji,rn ade~ione al partito socialista. :\ler– l'è la trattazione della. questione da di\·er$i puu– ti di Yi~ta e da. tre oratrici, resposizionc ha acquistato g.rande efficacia e Yiiiù di p2rsua– zione. Gli argomenti Yennero sYiscerati a fon– •lo e nes-:;una laYoratrice potè lasciare il Con– Yecmo senza essersi conYinta delr bùligo di j,crfrersi alla lega. professionale e dì· fare pro– paganda. perchè le proprie compagne cli fatica facC'inno altrettanto. Ei ~iamo ,;:icure che nessw1a socialì-:.ta lasciò ;1 Co1n-egno senza sentire il dovere di raddop- 1:.ne gli ~forzi di intensificare il lavoro di J)rlJ· pa!!anda. onde di\·entino forti anche di numero le aderenti al Partito Socialisia. La compngna Piazza cli l\lonza augurò alie lavoratrici milanesi di imitare l'attidtà delle rompa....une monzesi che, costituito un pi-ccoh) !,?ruppo sociali-:.ta. 1·11anno già più che rad– doppia.i.o in un solo anno di Yita. E la. corn– rpagna Guelfo di Legnano espresse il desiderio de1le la,·oratrici di quel1a zona, che da :\lila- 110 qualche orat.rice porti colà la parola di ri– s,·eg-lio femminìle. Chiuc::e il com·egno la cara c1,mpagna Linda ~ralnati. compiacendosi dello schietto fervnre delle iute1Ye11ute,augurio di altre buone lJ:.Jtta. glie per le non lonta11e elezioni amministra– the. E sollecitò le presenti a farsi ,·alere nelb fan1iglia e nella società. non solo come donne, ma anche come individui pensanti e volenti, con la fattiva partecipazione alla vita <-ncialee politica. In una prossima riunione, il Comitato fem– minile di propaganda determinerà il program– ma ili Ja,·oro pel nuo\"O anno. Es.::.oYerrà co– municato alle interessate a mezzo del periodico La Difesa clPlle Lnrnratrici. Cominciando dal dicembre una rnmpagna si tro,·erà nlla Ca– rnera. del La,·oro ogni domenica dalle 1 '• alle 16 JJer rice,·ere cumunicazioni in merito al 1 a }ln•paganda da fai :-i fra. le clon11e. A TORINO. Il movimento femminile nella no~tra Torino 01,eraia v.1.continuamente ris\'egliandosi dan– <l•J ottimi risultati. Le donne })roletarie To– rine:-.i al conve~rno di domenica 16 ottObre di– mo.::.1raron,, di e::$ere ener~che, coscienti, e\'o– lme. .\Ile ore tredici apri il coin·egno la compa– g11a Paisia e si elesse ad unanimità di YOti, pre.::.idente la comp.c1gna Paolina Peron~ ::-:-i diede subito la parola a.U-on. Oddino ?\Jor– gari che con brillanti parole illustrò la bel– lez:w. del rucnrirnenio femminile e rntilità di e"''-O, ~i .f!pflrovò il seguente ordine del giorno: 1 .\<lesioni; -.! .\pprO\·azione dello Statuto; :],,Helazioni delle segi-etarie dei \·ari gruppi: ~ Proposte \·arie ed eventuali. .\.Jerirono: 11 La Fanfara Rossa,,; L'on. Ca– ~alini per tele~afo plaudendo all'iniziativa e l,ene augurando; Carolina :\lorgari ; Circolo .-\vanmiardia; Borgo Vittoria, Case del Pop,,lo: An·. Cagno; On. Gay Pilade; Circolo Carlo :\larx f- Cin·r,Jo Fede :\'uova. Lia Borgumanero la compagna \'ir-ginia :\Ion– zani cun fen·ente lettera plaude al nostro mo– , imer:tr>. -;i p~..... a a!Ja letnJra dei c<,ruu11icati. Emilia :\lariani protesta per una frase ri– ~ardante i M.Jmilati pro ti voto alle donne n dii" il cr,mpa.gno 1.Io11fic:;ani, nella sua relazione di vero socialista, chiama un po· equi,·oci. J I compagno Cal<'ia 1 i r,orta l'adesione del Partito Socialif-a di cui è rappresentante. Lette le numerow relazioni tutte quanle piP11e di buoni propoc:;iti, auguri, plausi, i11- cit:nnPntL J"insta<'abile oratrire dolt. Angelica le trage~ie ella nostra emigrazione. Toidiamo dalla Propaganda di S. Paolo .Bra 0 ile, que,,io triste quadretto che r,,m– pleta il piu 1<rande quadro delle miserie ... patriottiche e c, fa penoare con orrore alla ,;,:,rtr- d1 migliaia di essen rhè scaccia\, dal la J_)ropria terra c-0rrono ciPcam,enle dietro 1I mira1<i,io d1 un pane migliore in t,-rra :--lraniera: x,~ .... ::;uno ignùra qual vita tragica :-.11L ,n San Pao!r, quella de, le,;.sik,11. L•, fablmch,· di (i,_,,uli sono dei veri mar·,•lli d"innorr,n.t,1. I bambini. le donne, gli uomini v1 sonù lral\aU alla ,tregua dei l'aleott, siberiani :.1olia fatir:a. molli insulti mfam, e fJOCI, pane. I bimLi v1 rnuo10no rl1 lavoro; le ra– gazze v·invewhiano di fatica e di sU>nti e anch,~ v·intisichiscrJrVJ in f-J"J<:h1 anni; d~lle ~pc,-,,. hannr, abortito ,u, telai ,. nel11• latn ne: i,IJ uomini vi si abbrutiscono e la loro ,;ta e al di>1,tt,, d1 quella dr·1 rx,lc,ni. la qua– fo è r,iù mhera di qu,~lla dPi muli e cfoi c.a– ,·alli. E rx•n-,are r:h,, nwll anni ,r,,r-, le fahbri– t•hf• <ii •c"-:iul1 hanno r,"'.j()1:1•rfino 1'8CJ per cenfù di int,,,..rf>Sse all'anno .;ui capitai: irn– p1,~flati. Lu vita d~i Lt.>:;itori, ru!llo Stal~> di San Paolo. è assai più tragica di quella d,., tessikiri dell'Hauptmann: poco pam· ,. nr• - sun diritto. E runica cla.s.,e chr, s l '""Juta buttare senza mi.¼ricordia ,sc,\k, i a("1:h1 della pc,liziott.arrlia !, ria.ca e furibc,nrJa. lui• te le mli.e che ha tentato di strappare a, suoi padroni un qualunque sia pur mi--r,rr, mi.zl1orament-0. Jn dir-ri nnn· . proprietari di fabbri- . Balabanoff pronunciò un eloquente e brillnn– ti::simo discorso interrotto da wianimi opplau- ~i. Dopo aver spiegato a proposito <lelle parole Yi è in ogni casa borghese una sor.!,a di del 11anfisani rabiss1) che separa e 111)11 può noli appendice, un essere che è destinala a ser- .;;.eparare le soci:1liste dalle fem111ini~te, pro- · t testa contro il militarismo e la. borghe~io, inci- nre e ernamente da paria. Senza di es.sa la tnndo l'organizzuzicne galda e ,seria. casa non si completa: è la 1< ser\'a ii. E' impossibile non sentire tutta la 11rofonda La ((serva)) fa parte del1'ammobiglia- bet_~zz;0,~1~;•g,~t~!rif,/;ge;)t' i!f,\~~ai;17\n mento, è la su1)pellelLile più costosa e meno articolo del ((Grido del popolo n pubblicato da C.onsiderala, quella contro cui si appuntano la nostra eon1pagna Bioletto pel" ric:;ponclcTe A- assai spesso le ire ed i malumori di chi co- gli insulti della stampa borghese. manda. no7t 1 J~l~1~·e~~:,r:Pf~~~~~! 0 ~:i 1 :on~~~r 0 ~~tro~~~ La :;a da J"IOnha portato rabito nuovo? q:. ma non viene apprO\·ata. quindi ~i passa Dopo 10 minuti Luigina ha rubato ~ulla imme<liatamente all'appro"azione dello Statuto :--pesa. ).lariuccio non è s.tat.o promos~o? il quale subì qualche leggc:t:·amodificazione. La Luigina non ha. voglia di lavorare. E co:-::ì compagna.. Perone in\"ia il saluto nl giornale Yia.. }\"' ;;~~1~~ 1 ; ·~1~ 11 fe~~~~ni~~/;!o pt~~l(f~,\~~~ ~1~: f 1 1 ~ Per chi cono::;ca anche solo superficial- lahoratrice Placidi.a Stefanini. mente la psicologia. isterica e la vanità in- E. Perone mandò un saluto ad ,.\milcare Ci- commensurabile delle nostre buone signo- priani nug-uranclo che 1we-:.to possa esserci tra re da salotto, la condizione di una dOJ1na di noi, protesta contro Giolitti che volle un::i.guer- ra. che è una ,·ergogna per la ei\·iltà italinna servizio costretta continuamente, dalla mat- e costò infinite lac.rime. tina alla sera, ad ogni ora, a ogni minuto, ri~/is~I.andò unanime il saluto ai Deputali So- a ogni secondo, a reslare agli ordini com- La compagna. Bioletto fece la relazione su1 plica.li e spesso contraddilol'i, ai capricci lavoro compiuto nel gruppo u La Difesa>) del immaginosi di una cli esso, deve apparire quale è ~egretaria. semplicemente ... spa.venLevole. Il la.Yoro, forte e costante delle iniziatrici, Facciamo pure, come sempre, le debite ~:~~~1;: 1 s 0 ~oronato dal più felice e lusinghiero eccezioni. Vi sono delle famiglie in cui la La compagna. Giannotti,, segretnrio <lel grup- donna cli servizio è trattala abbastanza be- po ((La Hiscossa 1) potè s,·oJgere il tema sul ne, così come vi sono delle donne di servi- lavoro comph.1to, più largamcntl 1 essendo il 1° zio che non meriterebbero un trattamento gl'uppo costituito in Torino, alla per;feria. migliore di quello che hanno. Pal'iiamo in I.e noc::trerompagne cli detto gruppo in mag- gior numero d"ogni altro e formato quasi escl\1- via di massima. sivnmente di madri cli famiglia, si dimostra- Non ,ri è mai \·enuta alla mente. sponta- ;~~~i?a:i1;?1~i:~~/n ogni occasione dandoci me- nea, la domanda: perchè una donna, nata La compagna. Paisio, segretaria dell'11uausfo di carne e d'anima come tu!,Le le allre. devo Bebel parlò del laYOTodi questo gruppo, che, trovarsi continuamente nella vita in una "!'hbene aJJbia non ancora due mesi di vita, condizione così umilianle, e deve esser co~ i~ mollo nwneroso e ben organizzato. FlreLla ad amare, e a l'ispeUarc, e a servire di~dae?~l~~r!e~~~1t:r~~1acl~~la~r~\;r 0 e< .\\·anti u, come suoi benefattori coloro ehe la umi- li gruppo fece u11 laY01·0forte e audace, al. liano? 1.;unecompagne, le più ardile, sfidando le di- No, non hanno ccuna psicologia c1·ver~a!n ~1~ 1;iep~~{e,b;.ft~~; 1 1 .~ 11 ~ 1 ~ru:~n!~~~~~~-~i acllf~ 1 ir~~! Queste sono cose comuni che dite voi, quan- della \·erità. un forte numero di donne. do avete bisogno di far tacere uno scrupo- La compagna. Perone portò il saluto del lo o cli peJ's-uadervi della giustizia di ciò che ~~-ultli~nc~~e f~~,~-\~;·;isd~i~~ 1 1 !i~:m~~l~dti~:~·i~~~ è ingiusto. La divei·si!à è solo apparente, 0 laYoro del gruppo Centro, che• J:>-er J'impossibi- può apparil'e perchè vi è in noi un formi– lità di ascri\·ere al Partito tante socie, per spc- dabile spirito dì adattamento che ci accon- ciali co1id"izionid'ambiente. hanno la,·orato in- tenta con la tenebra quando abbiamo per- :~~~~!ft~ii~to~-~1~ ~\u~c~~-f no~ fol'mare vari so la luce, che ci fa vivcl'e di dolore quan- La 5,egrc,:a.ria.generale disse alcune parole ri- do non ci è concessa la gioia. :Ma all'infuo- guarda.nLi la donna nella società e nelrindu- ri di quello che è, ora, all'infuori di qU-ello stria. Protestò a nome delle socialiste Torinesi che 1a nostra natura permetle che sia at- contro le prepotenze e le \·e1Hletto govel'native Lualmente, Yi sono delle ragioni più alte e e .bo'.g~es!, contro il militarismo. lo compagnia_ •, . . - .. eh d1sc1phnn. che fa proYare ancora gli orrofì ... Plll p~,e d1 g1ust1z1a! ~elio Spi~ll:ierg i.n questi iiorn_i.ai g:i~'anLJ'if}- i.a... E 1·1tornia1:;o ~J).oi. . . _ • ~ ~ , arno1:it1, :\Tnron1 per reato d1 pensiero! 1Jna La tlomeSbca S'l alza alfe sette o alle sc·f \·ccclna e Ya.lor~a compagna tabaccaia ascritta (quando non sono le cinque no~ è vero? ) da ol_ti-e 20 ann, alla C. d. L. e al Pu,rlilo, pro- . . . ' ... : nunc1ò un buono ed efficace discorso a.nirnan- del maLLmo, e cioe. una. due. tre 01·e pr1- do le più giu,·ani a proseguire nella lotta rol ma che alcuno fiati nella casa. E com.incia corageio !:iereno della età, in cui ogni pensie- da allora la fatica che assorbirà tutta 1a ro è una speranza. · 0 t J f r t· l · La rompa~na Brdahanoff pronunciò un di- g1 rna a. a a ica con mua ec ~PJ?nmen~-:i scor~r, di chiusura per rui non vi fu cuore 6no alla :::era. alle noYe o alle d1ec1 (qua.n- chf' non esultasse di g-inia. di commozione ~ do non sono lr dodici, non è vero? ..) ancil_n di : sd.eg 'lo_, per quella bm·ghe'3ia che Qualunaue operaio. anche il più misero ~nl;tnnn :zii uni. re 11de ~chhwi. Abbrutisce ed il peggio trattalo, ha un orario fisso: ot- Finito il IH illante ed eloquente discorso del- t~, dieci ore di laYoro. Poi ritorna a casa. la Balaba11off, s·intonò l'innebriaute inno dei nposa, si svaga ma~ari. La 11 serYa >) no. lavoratori. :\'on ha orario. Sia al beneplacito Poi le compagne e O.. \lorgari si raduna- D d. ·9 s d. · . ? E I · · rono nella Birreria cJ.elL\. c. T. ed ebbe luogo _ O ic1. e _1c1 OJe. no ate che 1I lavoro una bicchierata. Questo grande movimento di casa non e meno gravoso del lavoro dt rem,~inile in cu~ molte operaie autentiche han- qualsiasi operaio, prima di tutto per la mi- no. d1!11_os~rato ~1 e~sere donne c~nscie dei pr0- nore resistenza fì.::.ira. di un organismo cli pr1 d1ntt1, cosc1enll ed evolute, sia un esempio d . d · . d l di solidarietà nel campo femminile e di fede on nd ' e in ser.on o uo~o pc1·chè è no.to 11el nm-tro sec;c;oe nel Socialismo. che lo star fermi, o quasi, in piedi, stanca Ln., relatrirP aencrale. che di tessuti hanno decuplicato i loro ca– pitai,. fa\to milioni a palate: ma in questi clier, anni la falce del lavoro IJesliale e della fame ha mietuto migliaia cli vii.e di pir·col, tessitori e di fanciulle tr>ssitrici "· E notisi che i padroni cli quelle fabhrichP •·d i loro incettatori sono in buona parte ital1an1 r, c-iò r~'"·rdimostrare C'ome il capi- 1,.alismo 110n ce;ncsr.a ragioni palrioltichf'– :;enLJmentali. ~oti~i pure ehe l'ingagg-iamrnto JWI Bru– :;ile è proibito dalle leggi italian<•, ma l'a– stuzia padronale la fa in !Jarl)a alle if,g~i e l'ingaggiamrnt.o avvir·nc• atlravc~rso altri paesi d'e-migraziont· Il µ-iornalr ~prar.ilato accusa a proposito un ccrlù cavalic•rp il qualé viola ,n tal m0<lo allegramente le IC'~gi d<·I paRsP rht• l'ha insignito di tanta <·r()N!' .\1a lasciamo questR- df•nuncir ai giornali ,·omrx•lf>nfj pr:r p<·nsar,, ilh• pùv('r(• donnr t·he ,.o: loro fig"li :--ono I<· v<·tlimP ma~µ-iori d<·I r<·;cirn<· f,orghPSf•. Xoi \"OJTf•IJl1110 hc·ne ,·hp la nostra parola urrivas~ fino a loro. vor– r<·Inmo rt\'PJ"f• 1 1rn·zzi f>er 1nt.er !:ssarci r11u da \'itinù :tll<• lor<J :,;1:iaµ-ure Purtropp<, non n, iamo dH· inc-it:1r<· i 1·0111pac:;,ii d1•1Ja l'ffJ/Jfl{JtJn'lo a rr:l'tlf•l'· in lut·<• t.ant1· misH·i1•. \fa. n<,n ,·'è un c-c·rlo C1JrnilaltJ d1 ignore JH·r la. t11.!Pla d<•lli-1 1•rnigrazione fùmrninilc ('ht· voglia r>reoc<:uparsi dc·i falli ,·h<! dr· uun!'iarno, iH\'f::'{·~ d1 ]imitarsi ad f!"ftltare, ,-,.m1; m un npu-,:ùll'iki della conlf•s:;a Ca– rnozz1, la bùnta pat'-'rna rJ,., pa<lr1,n1"''1z1.c•ri vE.>rsù 1'• n<1:,lr,~opera1,. ·> Oh, ,·i vu.,J~ un po' ,li {Jtli1111~11111 p<·r ,li- :t-nr h<·IH•' 11. h ugualment.e, se non d·i più. di un la,·oro che richieda del moto. E se vi è fra chi leg– ge qualche donna di casa 1 - e vi sara cc,·– tamenl.e - ne saprà dire qualche cosa. g sì che chi legge avrà cert.ament.e un lavo– ro cli casa tk--Sai meno oomplicalo che non quello occorrente per ~ervirc a puntino quaL tro, cinque persone u bene abituale ! >1 Qualunque openuo. anche il più misero e il peggio trat.\ato. ha clue ore di libertà per la colazione. La clomeslica no. Deve fa– r~ la colazione e il pranzo e la cena in frel– ta e furia, di straforo, fra una portata e l'aHra ! Qualunque operaio, anche il più misrru e il peggio tl'altalo, ha un git11·nodi l'iposo per settimana. La dom0slicu. no: esce due 0re la domenica., quando rst{', e sempre re– ~tando alla padrona il dir1Uo di so~pencll'r– lP l'uscila. Perché la i<'ggo ,ul r11x,:,0 festivo, chr ha riconosciuki 11dmUo inalienalJile rli chi la– vora, ad avere una giornata ogni tanto che ,n!A?rrompa, col ripo,o. il corso falicoso quo– tidiano, non si è 0<·rnpnto affaLki dl'lle don– ne di S(-rvizio'! Son lavorano anch'cs~e, più ,. peggio d<•lle allrc? Xon hanno rliril'o an– ch 'c~sse ad un rip:,so rh,.. <· richiP-:.:.todalla piu elementare nccP.s'.')ita fi-.i1·u·.' :,on parliamo J)OJ riel c11Jo: in certe cast• o,zni IJriciola che si dia alla donna i..• un atrificio, è di trtJppo. 8i ch1ud<' p<·r~ino d ,,ane ! Ma ,·i è dell'allrn: vi sono del! pad1·0- ne " che impon1tono alla doml'stica dei Ja– rnri superiori a-solulamentc allr, forze cli una donPa · f' ,:alga ad é~<·mpiù la ripulitu– ra rlei parnnenti. Se vi proverete ad in'er- 1·ouarc quu!euno d1•uli uomini c:--rh1:•-iYn- menle acldctti, da ,pedali imprese. a queslo la,·oro, vi rotranno cli1·e che è quella una_ fatica che sconquas.sa ,·eramenle le ossa, e tale che dopo una, due ore di larnro, il fi– oico di chiunque ne risente. Ebbene, come mai si ha il coraggio cli imporre un layoro simile ad una donna, tutti i giorni. e qual– che volta per cil1quc, sei stanze? Le nostre buone f:ignore si debbono persuadere che certi lussi quando non si può conc.eder5eli, non si fa.nno sulla pelle di una povera cLia– voJa che lavora tult.o jJ giorno, che non ha forse aHro Lorlo che di essere troppo ob– bediente. Quando si vogliono i paYimenti lucidi, si fan lucidare da chi può farlo '. Ma nei salotli per be.ne si è nnuta for· mando intorno alle donne di sen·izio un'al– rnosfera di sdegnosa incliffe,·enza quando non è di collera. Sono qui, sono lù! .. Panno quc~to. fam10 quello!. .. Ebbene si, è veio. Esse non sono quali do– n-ebbero essere. :\1a di chi la colpa? E' necessario tener conto che queste ra– gazzze vengono sbaleslrale a dodici. o a quindici anni, o a sedici anni, da una cam– pagna qualunquP, - ignare- ed ignol'anti, .;_ in quel vortice spa\·entoso che è una grande città, solo e senza aiuto, senza un conforto disint~ressato. L'ansia dèl n1omen– lo le sopraffà, quel cumulo di insidie ine– sorabili che sì unnidano sempre in una cit– tà mette in moto i ~uoi tentacoli. E finisce .. male. troppo spesso .. \la, di chi la col11a? Le slatistiche della prostituzione dimo– :-i.~rano che un contributo rile,·antio::simo a que.sta piaga è dato dalle donne di ser,izio. Ed in generale, la storia è sempre la stes– sa: prima gli amici, poi l'amante. poi ruo– rno che inganna, e poi .. lo sfruttatol'e. La trafila è quasi sempre la stes.sa . ~1a. di chi la colpct? La colpa è di chi lralla quesl.e aLbando– na.ie c0me esseri dl una carne inferiore, di chi dimentica in loro confronto i più ele– rnenturi ed umani riguardi. Si me.tle una ragazzn ignoi-anle e semplice in un vorlice di lusso altl'ui, le si creano dei desider'i che ron rotra mai appagure, s.e non con un mezzo. Qual meraviglia se ricorrerà presto o tardi, e forse non senza lolle fi,iche e mo- 1·ali. a que~lo mezzo? E perché per qursla categoria di larnra– lrici non si è mai fatto, 110n si è mai nep– pure tentato di far nulla? Forse perchè es– se stesse, nella presente condizione psicolo– gica in cui si trovano, sarebbero le prime a respingere una parola buona, d·aiuto? Giò non può .,..,,._ pnma amicol\à cm vann~ inconU'o 1e ,aee di riparazione sociale è la volontà stessa di coloro che si vogliono elevare. l\1a qu~to non deve costituire un ostacolo. La prima opera deve essere quella. di pe1-suasione. poi ,·errù l'altra, più efficace. di difesa. 'son basta creare degli uffici di colloca– menki; non solo è necessario assislere la ragazza quando è disoccupata: occorre. e principalmente. difenderla ed assisterla– quando è occupata. e più specialmente an– cora. quando è male occupala. occorre im– ron-e a chi se ne dimtntica il rispetki del– le leggi più elernenbl"i di natura e di g-iu– stizia ! r. d. v. (N. d. ~{.). - Ila, i-r,aionP. e. d. v. Tant'è 1,pro che ,n Germania r· ì11 .\w;fna le nostre t·ompaane sono ?"iuscite ad oraani:.:.are le don– /IP di se_r?i:.io. Hipefimnn l'rmyurfo ,. la pro– messa (JtlL 1wa rr,lla fatta su rrueste colonnP: P?ssa, aw·l~r• in Italia ,çoraerf' un pntente 1no- 1Tm.ento di ('[asse <IP/f1• 71ill sfrnlfn.fP fra /P. ,çfnillate. -Soi saJJJ)iam,o, dalla nostra esperi, 1 11:.rt e JJiù cla quella di altre un i•enlcnnio di 1()lfe e di fr~vor? del P1_'0le~aria_tofemminile in Gernw– n~a, i:i Austria, in Finlandia, nei 11ae.1ìiSca11- d!nav1. e nella. s~essa Inghilterra, il vw•se clas– si_c~clcl fen_n!umsmo, l'lte la ri1•endir:o:.ione del diritto 71ol1.tic.o alle donne solo allr1ra -i;ien 1 JJrl!sO sul .~erw, quando esse srrianif'11te com– llaltnnn net loro_ risprftil'i partiti_ " dit'enta110 un~ _for:.a e{Tetlwa _111•l11• ronfl>se ecfJ1H11niche ,. JJoliftche, c_on!e av.mf 'ne per l'af)}Hrnlu nel 1noi·i– wrnfn .(/nr1f1t,st11 mf1,nw:11H1ttlt. Compagne, leggete e diffondete l'opuscolo df f\NNf\ Kl.JLISCIOFF ~onn~ ~rnl~rnr it a voi I Il conseguimento del \:IOlo è una questione \:lltille per noi, una questione di dignili's e di giustizia. L'opuscolo di /\NNI\ KULISCIOFF prepara la donna a sostenere la lolla per la conqulsla del diritto clcllorale. U11numero costa. Centr'iimi DIECI 50 numeri costrmo 100 :,00 lLQO L. 4,- 7,– .. 30,– • 50,-

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