La Difesa delle Lavoratrici - anno II - n. 20 - 7 dicembre 1

f ril pildri e pildri A proposito di un Congresso) 2't.:1 ~eguire lt d\-,ru::::.:iloni, più o meno pr1 lb.~f• ~dio ~li ·11:!Jazzatu Cungre:::-::o dc~ Pudri ai / ,.-,ii:1lia in ~lilano, nel .segnarmi mental- 11i.•11., llh1lti ùei nomi dei partecipa11tj. ho Yi– :-.lll d,~Jinearsi un'organizzazione c.:llepvlra riu– scire utilissima. per la 1·innorn.zione della. scuo– la ,-ec~rnctaria. e ~uperiore, rna che ha u1ia certa 111,11" :l.. C'è tua e là una L~lla tinta borghese, quo.I– d: '-fumatur,1 clenhci-atica e un cornplc~su di 1J!':::. ,1izznzione di classe. L ll:l huona Jlarte della borghesin. ha p1 e.-•u a t: u,1 • in ntudu ::-.peciale la riforma della ~cuo– la .w lia e c·e, :--enon sbaglio, anche la li~lìJ. del Pre~idente clel Consiglio che nun ~a batte– re che ouel 1a,-t·1; ci si è messa clln tale ier– ,or~ che' un ingenuo potr~bbe credere di an•r t1 \·nt,1 il graude. il Yero, il mag~i,,re amore per la ~cuoln, J er L:. c,1ltura dai princ'1,i del– l'alfa.beLo su ~u u1le \·ette ùel :n11ere. '\. i non ci lasciamo prendere. For::,e perclil· ci ~nno ca ~ca.te addosso più YOlte, dalla hocca <l 1aluui dì questi II padri o madri di fami– gli " - più ut -ilit:i.ris 1i che idealisti - certe d c1e, fredde ! n Italia assorbe tutto la scuola popolare, n011 c·t· chL" il popolo, la classe opel'aia, il prole– t.il 'iato. La scuola. media è la. u cenerentola n solo perchè coloro eh.e Ia difendono non cono– -..1..~ono Ie intimidazioni dei comizi, lo sciopero ù 1,rote'-ta .... , ,~r\·ru1do da Yicino i primi moYimenU li ,p :ò=,t'organizzazione - bene imposta.ti da parte le 1 - \·ed iamo che il contenuto ideale· c'è in 1,i'-·f·oladose. ma che 1< il grande problerna na– z:11nale u e.:rnla per ridursi sullo stretto ter– ..~n, dell'intere~se. dell'uWe, del pratico, ciel toruaf"onto, e il :;rra.nde problema ~ un pro- 1,lem . profes::. iona.le. Infatti Tìforma della , ~l. 1,, ma di quella che de\·e formare il r:1- ~ 1 ,'rP. l'ingegnere, l'ay\·ocato. il prnfe~sor,:,. li ·lic,) ecc. E come se tutti dO\·essero arri. '"1 'i. e la \·ita si chiudesse nel hre,·e cerchi,, 11: .., HP.:;te professioni, i buoni (( Padri di fa. 111!::-lia II parlano in nome degli interei-si col- letii\ nazionali per non dire unin•rsali. ::\c,n credo che fra quei H Padri cli famiglia ,, !--Ì ::.i 1 ,~onfu~o H muratore. l'umile contnrlino, l' 1perai,". Fcrse pue1·ile sarebbe dire a que::;ti - fa'.e altrettanto - ma io Ye<lO due riYe -– in 1;:.1.20 a Ile qua li un giorno forse potrà scor– r, r "l. \"era l':\·iltà - guai se il proletariato ~ u:-•te fare la parte dì solo ~pettatore, per– ( cr 1 tert eno, e la swz scuola, resterà. sempre quell -:'.:.•uzione -:proporzionata. debole, tah·ol- 1.1 f ,i,ne. '-pesso incr,mpleta che è pre~ente- n " ~. malg-rado le leggi e i milioni che a.n- e •ion ~ono stati dati. -~·>eia.1..ione t, Padri di famia-lh n nrnle rt_ - J.1.~are tempo e terreno e 'ra bene dal r 1nto di \"i!=-ta. ., i perù non dimentichi.amo il 11o<=•rnche n n roincidP f'Ol suo. Anche Yoi ,uulri r1; ((,. ,u 1lra proletflri a\·ete il y,·,stro pro!?Tamma scn. l 1_-;.tir' ,, che nnn pu;• arriYa.Te n Ila scnola me– dia ,. i a\·etP una scu,)la. bre,·e come, una ~:" ,., ·a di :-- Jc. the Yi -le··e dare tntta la \" 1- ... r .. lllCC intellettuale,. !a ,·ostra f,,r:.a. s11111~– r,,,r1.; di lavo10. Quell1. ~cnoln rloY"'" dift•n– d• .. ~ mizliornre f' guai a \·oi ~e :-i:11" ('()}]P, flJani alla cintola. A ,·oi pr-po!azi, 11i 1·ur·di, a \- ,i padri di famiglia pr0Jetari r c<a:11n1 e 1a \" '."trà univer--ità, il \·ostro polite:{nirn, l ,;inn.a-;;.io, il Ureo che m,1lte \·olte ~i 1i~i ;"'tt• mono in una nii:--era .-:.~ol,·t a. in uu fl<..ilO <l1 là da ,·enire! Dite:.o a yo··e f, Ti", d1e anche qu.:--..•, -.campolo di ~ ·U()!a è brutt,1, d1e ci ~on, --.:uoie fa.C'l'1ltat.h-eche wriu una hur a, ~~ miste :i 70. 80 s.1!unni c-he "')JIC' mo ... ·rw.- Jitelo rhe 2vete f':lpito a11che \"Oi che l'al– fabe e i primi '."emi intel 1et.tualì qe 1 tati in ..._i ndizioni -..onn zer-1.,per la \·ita .. \11d1e voi ,enza u•;eg-rarnmi di r.ìolitti - de:--idf'- ra'"' l°'lffb.tar11~nto fra scuf,la e 1xidri di f::tmi– ~h , n) rruar1d·J il \"!)<:.tr.J fig:ir!IO <le•:e in~~– 'l'llarn a tenne la J>enria e a ,.,;_illaJ,aree ,·oi apparite -..ulla p'>rta di 'SC'lJI ·a, ana.!_f;i1Jeti, quanto il n stro picf'inr, cho te11ete r,er mauo, se.~· ~ ·h~ J affiatamento si fa difficile e rhe vi m;-n 1 una forza per reclamare la hwe di cui f rte fJrl\i. Qui .'-i deJin~a marcato, "ome u, srJ!co d'ari.1- tr, I ~zirrne dPI partit,Q che ,·ive della vita de-I pr .t·ariato, l'azi<,ne d~l partito "-OCiaJ;~ta. f•.,,Jri di f;.1mi:zlia da una parte. padri di f1u '.zli,. dall'altra: tutti pe-r- la --.-uol'.J. epr,urf' E- d u--i la. mano· r-'I• 1m r.,~rto a.nt ..agn-- LA IJ!FESA DELLE LA \"ORA 1'HlCI 111,u10, un d.ualisn1, latente . .'.\ou è il t '.1,11Li"c-..– ~erf' ~11 uui contro gli altri armati, ma t: ur– gt.>nk 1.e<·t'::-Sità. pe1· il proletariato Yigilar~. di– fe11Lit?l'i.; 1a .ma UJtica. scuola, proclam,1re alta e fo.tc uua Yolta anccn•q la Yerg-o;:z-11J. ;1d1'aJ1:11- fabcL:-.111,i~01mai c'è ct,, tk111,wda1·~i se .. 11 11:ht' quet-to ha. la. sua cattedra iu l\;Jlia e i swii c1 padri di famiglia 11 perch~ 11011 an·eng-a più quello che ... ( e n~rifiLato in ta11t· r"muui del– r1talia. ).leridion..ile ùoYc n1olti t·miµ,1anti nord americani paxhwo l'iugle:-.e, rna 11un sann11 11r le!:.:gere ne seri\ 01e nella patria linp;tw.. Due c-01npiti cti\·er-..i. .\i <1 Padri di famiglia)) p1·cpugnare una 111iglinr,,scuoln che dia al pr,)– letari:tto una u1i12liore ,n1Ol.-1 prima.ria. :\on è ,il ca-..v d1 dire - al più forte a.rrid-1 la Yittoria; auguriamo \'ittoria. reciproca .. \ noi le fondamenta :;.icure, u. ,. ;i I Jli~rni unhilt elci gl'ande edifizio della coltura. c\nche in questo iro\·eremo m11wc forze e or· goglio! Lauru. CORRISPONDENZE Dal MANTOVArlO, Durante il periodo elettorale la compagna ~Iaria Goia parlò a fa\·ore dei caudiùaii so– cinlbti nei Ctdlegi di i\la111m·a, di Castiglione o lii Gwizaga. Donrnque ella fu accolta. con molla ~impatia 1 $peciah11ente dalle donne. La ,ua proj)aga.uda più atliYa fu iu una parte del collegio di Gonzaga, il \'iadan(·<ie, dcn·'ella andò parecchie ,·olte. La lotta polHka nel collegio <li Gonzaga era aspra più che 1 ra il panito con.senatore e il socialista, tra El1- ·icu F(.t:ri ed il Partito socialista. Enrico Ferri non rappresenta più in Italia, una col"reute JJOlitica e non ha più affett.-0 nè stima dai la– Yl)ratori: ma nel Gonrnghese è formidabile rin– cora. Da quando ha fatto omaggio alla mon'lr– chia. ha apprO\·alo la guerra, scoperta l'al– monia tra le classi e la coincidenza degli ill– teressi, da quando il suo socialismo ù rimasto nelle rare ù opportune ufferm·12ioni ,·erb <l.li , ma esula dal contenuto de' suoi discor~i e 1·ill ancora, dalla sua azione, molti moderati ~o– no dh·eniati suoi ammiratori e lo esultano e lo Yotano; ma i socialbti e una parte ui tn.– Yoratori si sono staccati da lui. .\vrebbero ClO· n,lo staccarsi tutti i la,·oratori, ma purt1·mp11 ~li affetti sono più forti delle ideo cJ l~lll it,> Ferri ha suscitato. nella tena· in cui e , alo, yi\·i<.:.~imi affetti. Poi i Jayoratori hanno an– cora Ulla a~sai i1nperfetta co~nizione politica: se un unmo a cui creJono da tanti onui. cli cui ric11r,la11t.rlotte e battaglie cRe appan·ero ~lo– ri ,ge, un uomo che è tenuto infinitamente ..upe– rinre a loro a.ffe1ma dì e'-:::.ere !--Ocialista, non \·'è alcuna ragione per l'Ui e-:.si non <lehbon,1 credere. E \"i creclnno e ~i si.::agliauo con fu– rr,re di fanatici cum.ro chi afferma il contrario aiutati. in questo, da an1id ,·ecèhi e nuod di Enricu Ferri, raccolti intorno a lui. più che per amore alruomo, per odio ai socialisti. In queste condizioni la lotta era, in alcuni paesi, tutt'altra che facile e calma. Se nei cen– tri più faYore\·oli ai socialisti, J'onorerole Ferri oJ i suoi oratori erano :iccoJti da di111nsti.:n,– zioni ostili, in altri era quasi• impossibile, ai soeialbti presentarsi nei comizi. :-Ia anche nei centri pii1 11r-e, ri~nne,ite fowi– rr-\·oli u Fe1 ri h 1·on1p:uu1:i ;\[ Grii:1 f)IJtè p:-u·– i,ff:_• a,Ct)l!a.t.a, :.-ipplautliL.l, iudtatu a tornare. I.e dd11w specialmente si mette\·ano :--uhito dn1- J;-:: <=!J:\parte, per le idee e il JH'C)grnm111a che ~O.,;tene,·a c-ontro hl guenn rh~ i snci:di'-ti ,·on– dan1tan,1, J.er un lor-0 ~acro dc1\·ere 11,enire E Ferii Yt1••l'= -..ia accettata. eri11Je 1111 fnttn f'Om piu:n. GH uomini r,ole\ ·a.no , pure a1,11ron111do ,·io chf' la c,,11:p:1g-nanc:.tra dire\··1 nrldurre a giu:--tifi– r:1.zioue del loro voto imminente la \'CCChia e pe,zgio che semplicista affermazione: , :o;ee~li 1 lieP dl" n m ::-i pr,tM--1 r1n1 altri111enti, sarà \ 1 ef1<"1 '·• ma le donne in.~· i'~e, ,!Ili) c·,111tro h g11en·..-. Il parere di un ~nwrlr rn 1110 11011 era. il lor·, f•.iJ.rr-re.e andt':' L1nti,"1 fiiluf·i:1. l'a11tico ~:ffetto ye11i\·ano 111e1iol'f)JJtro la lvro ri!Jel– li<mc: di· rna,Jri d1e pia11s... rn o ,·idero vi:n1- g-ere rhr e< nrlJI 1 10 gioi 1:i d1 ang-osrl'l 0 po– tr.111Ht1co110;,(·erli jn <=eguito, contro la. pie– tà, la gentilezza, il !moli sen!-O dell'anima mu. lirl,re che no,1 pufJ cr,mpiacr•r,i <lei !-;;111guee dr-Ila !-t1· ge e che sente la inutilità di certe glflrie. Se le d,Jnne a\"P:.:'.Pro .:in1t11 il diritto di n>to Euriro FeJTi non ~nrPhhe più· -..i(-uramente il d1~p11t:.1tn rii Gonzaga. Da VENEZIA. (...)ua11temanife!--tazii:ni di ~.i111patia e di ri– crni 1scf11z :1.ha tributata la cln"-se ltl\·orntrke di \·enezia ad ...\11gdic:l B tlab.111< ff. Qua11ti e1,i– sodi gentili si potrebbero narra1e! Tln \·eduta u11a dOJnia d1e ha tanto la\·orato ùi gomiti per fai ,j Yicina alla compagna Bi•– labnnoff che pal'la\·a allora alle dn11ne delle loro mirnrie, delb1 loro dia senza gioi~. :-;enza dolcezze. (!rlla gue.na maledetta che ha ,rapito i 101'0 figli i Jol'O fr.itelli. <Juanti cechi :;,i inumidivano di pianto! Le d, ,Hne che a. ce11ti11aia accu1Tt'Yano a sentire la sua parola cli ~Ì!npa.tia e cli soli– darietà le i.:c rre,·ano into1·no rer fal'ie ~enti re la hJrO appro\"azione e ricouostenza. era11n al• lor;1 frasi d'una. commorenLe semplicità. La ga rason salrt; mi l11 1·1•tl,, go I cavee hionrhi e an sempr1• lribulà. E una ancora aggiungeva: - La veana a reliN1· d1JL'r riti' sl/'1110 .,u dele fa11r cla sorsi. L un·altra a11cora: - Benedetta la !J(L r,u,111 ,,·ala, 11ti u:JIIO sem. J'l'C a s"nlirla da parlulo. Tutte ,·oJe,·ano vederla, tutte n1le\·ano av\'Lci– narla. Sp~ria1_p() era di 1w11 perdere C(mtatto con quelle IJuone e semplici ht,·orat,·ici e .di raccogliete buoni frutti dalla inten~a ipro1,a– ganda fatta nel periodo elettorale. Abbiamo già oostiluito il Circolo Fenuninile con un buon numero di aderenti, fra le quali numerose le operaie. );ella 1• assemblea te– nuta si deliberò di farci venire 25 copie clella u Difesa delle La\·oratrici n e \·enne pure no. minata la corric:.pondentc che \"i terrà infoT• rnata ciel laYoro <!'he si andrà compie11do. Pilfon Ell'ira. Da VITTORIO Tred,o). EbLe luogo clomeuiea !) no,·embre il pTimo Comizi-'.> indetto dalla Camera del LM·oro di 'freYiSO. Oratòri in essJ do,·e,·ano es~ere ~npoleone Porro segretario camerale e la Pror. Carmela Baricelli la quale, nll'ultima ora, doYette es– sere sostituita da .\ngelica Balabanoff. l.'aspettat.iYa era enonne perchè quei laYO· rntori. e quelle laYoratrici a,·e\·a..110già avuto ocrusione, in altra confcrùllza di a11ni fa, di aJ,J>rez.zare Je doti ecoelle11ti della compagna Balahanorr e poi ancora µerc-hè nessuno, su quelle montagne, aYeva mai :--aputo che cosa fesse e che cosa volesse l:i Came1·a del La– ,·oro. .\Ile 15 e minuti, da,·aHti ad una fiumana di popolo in cui face,·a bella mo~tra di sè ru1- che l'elemento femminile. Porro aprì il Comi– zio co11 parole d'occasione c-ecle11dostù1ito la parola alla Balabanoff che e.zii chia1na: ,a donna più iihelle d'[t.alia. Que~ta inc-omincia fra un silenzio solenne e sig-Hifìcati, o e per qua.si w1'ora incatena 1 ·u– dit11rio colla sua forLe orazione che non può far a meno di trascinare, ogni tanto, a qualche fragoroso applau~o. E' impossjbiJe rjassumere la conferenza così clell' a di pcn!=-ie1·11 e fen·ente c1·entusiasrno. Siamo hetissjmi di constatare la profonda impres!'-ione ('he la f'nnferenza fece ~-uHe-&011- ne inten·enute. Parlò poi ~a1,0Ieone Pono accentuando nel– la ~ua lucida es.posizione, il quadro della con~ dizione della. donna L-.n·orat.rice e l'opera di ri– \'Cndirazione che nud fare il socialismo. at– tir:111d,)Ja 1iell'orhih clella \'ila politica. dell'or– f!;•11izz:1zi,,~. - \·itto1io Veneto proletario ma.uda intanto a1. 1;, lrncna compagna Baricelli l'aug-urio fe.rddo di a,·erla, bene rhtahilih. pre..::.to fra noi ed alla valc,ro$a Balabanorr il più ricono'-ceme rin– -'T •-,.inmento. Eù u11rma alle t'1re compagne cli ::\1ilano, che con tanto amore diri,:rono questo giornale, la preghiera cli nn11 lasciar sola la. Camera de1 La\·oro rhc 11011 ha propagandi~U fuorchè il c:.egret..a1io che, re anche \·elesse fa.re , senza l'aiuto dei buoni e dei genel'O.,;i. 11011 potrebbe svolgere tutto quel lasoro di rui la 11ostra di– sgraziata provincia ha hi:wgno. Do111enica pe1· Vittorio fu l'lngresso t1ion– f,1lc e la g-iornatn campale della Camera del La,·oro, e tutti i buoni aiutino ed in hre,·e Yol~e1· di tenlpO sulle no.'-fl'e 1nonk1gne, super– hamente belle, s\·entolerà la rog:">a. noc;:.tra hm1- clie1·a. \'i Ya. il jociali:::-mo! Libera. VOCI DALLE OFFICINE E DAI f ara rQmpa9na, L !. L1. lettkra m·ha fatto mulVJ r,ia.cere, r,e1·– ch,. ;-, una f1rova che Je donne la.v,11·atrici co– mù1c1an'-> arl occuf.>a.1"$i deJJe questioni ecrJTw– rnkh.e ~he \"P,11gonoavitale dal 1,artito socia lista. Cl:"rt.o, a tutto [--'drna,, e ~iudicandù ~uper-fi– d,1.ime1,te Sf:rnbrerebbe che l'abolizione o ,.w– cfie Ja dirl'Unuzione dei dnzi dùga.rn.tli, dùve~ r111rJ'"'dire Ja ,H--ùctvpazi•,ne. E inf,.1lli .-,i dii'~ r,rr .:-.:r.empio:n Se JrJ zucch~r,J I>'Jt.e'-St er1tra1 e J1tJe1<.tJf1ente dall'e:-;ter·o, i 1,0:--tri zuccJ1<•dfic1, suhirelibero un tale c,JntraccoJpo r>er la cou– ttJrr~nza, rhe .. ,.u-,-1,J,ero condannati al falli• rn1>11to.E noi a'H"filmo thi{l.~a rp1:.1nti opeu.U di!ii iCC ;JJ1ati. I',:-r rhptJrJ<lerti, io ti C'ittJ unv degli ,. empi ,·11,011ati nel tuo opu~~oJr., 6d1tl'J dall' t i·mtfi ! su dazi dc,ga.r1ali di Cgo Guid 1 J ~foJirl11lf1 F: clH~ ll r ,JJslg-Jio di )Pµ-gere e di far <·(Jn1J~t1f-' JJer JP, rnvlt-e c•,se rhe t'in~JlTlPrà, !J, JJ::i :-,;J..-.iJia J)<JJ1,ùw:, ù~?LJi ù1111r, CIH11iu:1ta ~ 11ii:!liaia di tonnellate cli limoni t:' di :~rane, in barili r.:.e,rnei.;e ros.-er1J ac·riuµ-he. E i ,-;,mo ruandati in Inghilterra. ,dr,ye :;e 11e e.-,tr-:.u, il ,de, ci ~i :1µ-g--iung:..t. irffece Jo zu,·diero ,. i f.i I.i N1n.<,,er\'t.1. Cosi pure dagli .\b11nzi e <b.llf' P11::!li~,·a.nnr, o, r.mi anno in Jnghilterra va~oni, t1Pni i11teri di frutta, parte d-tlla <1w-de vien , ,nç;urt1ata fresc:1, purte ,·iene lavorata ~11/– l',1~;.dunta di zu,-,r:herfJ e ridùtta J>Ur e c.a li c..,n~erva. Qub~e ('0nc.erve put, ~mruo "vid~11- 1~w~rite fabbrkarle llfJi stes...;i c)JP abbbmo tar,– t,. 'JHa11tità di a.,crrurni e di frutta t: 1,otrernrno n·r,<lerle in tutto i1 mondo f, JJiù a Lu<m rner– ~,• > ""hP,gli in~lesi, j quali lw.1111,., ùi<,o~no •ti iniportare <lall'ltalia la materia priuia. ~la. da noi Jo zucchero costa molto più che in Iug-hil– terra, e quindi le col'berve di frutta vcnebLf::ro a l'O<;t;1reai no!--tri produttori più <lei J>rezzf, a. cui Jh.-;~0110venderle gli inglesi. Quindi Jler effetto <le! maggior costo dello zucchero l'indu– ~fria. delle tonserve di frutta, (!egli s,·iroppi, e,:c. n 1 Jn può prendere gra11dc sviluppo fra. nni: e 8i tratta di industria <·he tJOtreblif><lare occupazL-one a molte migliaia di ùprra.i <.• un [Jrofitto di decine di rnilioJJi all'nnno. Si cal– cr>la che negli zutd1crifki italiani la WJrino i.100 ùQera.i uel periodo della Javoruzio11E- della J,arl,a.bietola 1 rirca 10-75 gi,Jr11i_. S01111duu– qu~ in tutto i.t(J;J.1)()0 c-i1ra µ-ir,n1ate di laYnro ali an11,, irnpiegah• w•lla falJLdcuzio11e tlelli, z1wd1r•r,,, In fu;tliiltf'rra 111\·ece alle industriC' ehe :-.i ~,_.nr11w <if·llo zucchero per i l01'1J pr1,<JCJtti so11<1 ;1ddetli f'irca ;tr.JJ.000 <merai, per tutto J'aJJ– ur,. Suppon.eudo che, <flH..Uido Jo zutehno d r·,J-,t;J..'-r,;e rneno, noi J>Qte'-,;irno pJ'(xJune Jtn<'t1e meno, rJi uw1- _dodice:-.i111,1 pa11~ di 'fUPI clip JJr<)(luf'e ,,ggi I lnghiltena, imJJif•g-arnfo perdfi rir<:~ ;8J.(Jf}() OfJerai, s:ireJJh1•1·0 ;t<,.1,00 x :mr, G rni_li,wi di gi,Jrnatfl J:1,·orafivf' per i 11c,st1iOJ)P· ra1. fJuin<li a11d1e neJla JH•ggi!Jrf>ip,,tf,1.;i, r-!11•c•i1Jè r:1,IJ'aholire la <liffPJ'for1z:1 fra il cfazi<J !-,UJ/1) zuc•. ~-herr, ""'tnr, e la tn.,<.;1 f.11 'JIJPJlr, fo!J!Jrif'at, 1 JJ1 If::ili:1 tutti gli zucd1,·rifld 11 ~t.ri do,·,,,..~Pr<• dii11der:,i te 11,JnsarelJlJe in\'ec,e u,-..iJ poti f'ld1f' tuttavia \'~llil'lle Jl{JJl IIIIJ. ditui11udo11P, llHt IJ/J fortP, u11111 ..nt,> di lavor, r,er t 11ostri ,,pP1-::11 ,,. Senza c<mtare, rnia <'•tra, rl1P il <li111i1 1 uiv 1 <'hst<1 IIPl prezzo 1 1Pllr, 111,·theru, i211ifi<'lir•relJ l,e 1llJ rna~gior c·•m.;urw,. Ora lo zucchero è un cibo \'eramente di lusso, i nost,ri operai lo comperano a etti, Jo 1ni~ura110 e lo nascondono ai figliuoli. Persuaditi pure, mia cara; tutte le leggi che fauno 1;11ca.rare i generi di prima nec~sità, so110 Jeggi che si fanno a vantaggio e~clush·o delle e-lassi agiate e sempre a svantaggio di qualunque rategorio. di clnssi lavort1!1·ici. Ti raccomando uneorf1, le !et.tura dell'opu– '-':ùln del 11ustro ('0111pagno U. C. 1\lo!ldOlfo. E snpnti rbpondere r1 tutte le obbiezioni che pos– sono frure gli avversari pl'I' combattere !a hAta C'Ontro i rlnzi dogunnli intrapresa dal partito sochùisla. Tua viCf' I\I \GOA. rara u Di{Put u, Pur p:.,srwlo s<JciaW,ta c<m.rinla, e sP(Jtteudo rfl11 ri,•fl .,imvalifl il lfWVimenlo pro suffraoio fr·u11,1i111fe,non mi trovo in questo d'accordo 11()11dirfJ colla classe aris/()rralica, 111acolla ]Jflrle anthP dPlle romprty11e a.nhna " vita di dPtl<J m11fl1tll'11tO. tl bilo in u,, ])(U'Sf', 110n prtJprio della \'rmdPa dniro/1•, co110.~ro ,,wttr, 1Jr•11p le donnP " 71Pn– :rn che roi llf'lla ri/la rrrat,• volrnrlo 1,ropl'io /lf'I" nse il rolo. .\li JJftrr• rllr ,'li fnn•blJe una marcia tluliPlro 11(,t(,, id1•p nron:.ttl1·, SfJPrirtln1ntlP .wJcialisle, p,,r,·Jtp l11 rfonrw rlPlla rrn11JH1(J11(f, , ~uno in 111fl(Jf}i 1iron·11 P 1mr:nrr1 trOP7>fJ r//iara dei lJTP- Da CROCE 5, SPIRITO, Domenica 23 fu tra noi la carissima colllJJa– gna a\nda Bianchl, in,·inta dal Comit.atn dl propaga1!ùa femmi11ilf> :-..ociali~t:i. Pe1 lo nel ::.a– lone rna..%imo della i1u~tra C.:i;,a del Popolo, gremitissimo di !01llle e di uomiJii. Con la sua IJarula chiara e persuai.si \·a l'ora– trice seppe teuerç i11cate11ato l'uditorio per più d'una ora e m~zza, ~piegantlo quali siano i ùiritti ed i dovel'i <1e1lep;·oletaùe, quale stra– da de\·0110 balLere per ,nigJiurarc le proprie condizioni e per prepara1·c un avyenire cli giu– stizia e di pace alle generazioni future. incitò le clnnne a combattere a.. fianco degJl uomini sfruttati, la politica. della cl..1.s:,eprivi– legiata e guenafondaia le cui conseguenze He– fa.sle - disoccupazioue, caroviveri, dazi af– famat.od, spese nJililari - \·engono a colpii e a11zitutto le clo1111edel popolo. Seppe così bene ~pie:mrc gli alti scopi che si prefigge l'l'11iu11e SuC'inli-.;ta Femrni11ile da ~trappa.re U1Hllliu1i applau:-.i all'affollato udi- 1-lrio. Den1111zioal ropulo le inrlegne mene dei dE:1 icali che riduc-0110 le chie!-e a. dei ritro,·J di cr11n1fri e a .. ,,~11,. '"~f'11ziP "1f'p,. ·,-ili_ T"'rmi– nò inneggiando al'uuione del }Jroletariato cli ~unho 1 ~-e~s, ver il Ll'.1,01110 <iel ~vc1albU1v. t'r,– ma, di partire la. cura. compagna dovette pro– mette1e di turnaie in 111euo a 11oi non più tai-c.li del mese di febbraio. Da SAVONA. Il gioriu.> 10 con. 111e~egiuH:se u Savona aù <h::;tunere !;1 (;adcu di segretaria ùella no5ll'J c,:u11era. del L·t\·01·0 il ca11:;:-.i1110, e conosciuib~ simo per San;na cumpagno Giuseppe Scotti di Torino colla )•ua cura, ed otLi111anostra co111- pagna Hi11a Bei ::,ano Scotti. Finalme11te! A11che in Sa,·ona a,Te1110 c.,ra unJ. Yalente propagandi::.ta . La nostr~1 cara Hina, d6graziatamente, c:.i tro\·a attun.lmenu• in condizioni cli salute w1 po' tristi che 11(111 Je 1,errnettono per il memento di meuer::-i all'ope1·a n, dare tutta quella aui– \"ità che sarehhe ,ece~,aria JJCr il moYimento femminile! Pur tultavia. e;;sa, ancl1e es!:=endo ammalata, ha t,i-acciato un progran11na di la\·oro che &i don·à intraprendere appena le sue forze fi. siche g-lielo permetteranno. Quindi mentre io e la mia compagna Ione Bianconi esprimiamo il saluto e gli augul'i al nunvo segretarjo ed alla sua cara compa– gna Rina. le inviamo dallc.t. u u·fas.·t J, i più se11• titì auguri di una pront~• e sollecita guari– gione. Jlaria Lavagna . Da FIGLINE VALDARNO, Per l'interessanrnnto della sezione gim·a.iiile e di quella degli adulti, e mercè la buona \ o– lo11tà di alcune ragazze e spose di Figline si è cosiituila un gruopo di donne socialiste. Lo scopo suo è quello di avviare !'loiiltre clo1rne aJla comprensione dell'ideale socialb-tn ~lilltarci scambie,·olmente nel nostro bi.::or-cm~ cli. elevazioni morale e mjgliorame11to ecòno- 1nico. Fino ad ora una quindicina hanno ad~riro e f~·a ~!.eve 1:101te alti-e q_deri1_·~11wpPl~i~– rgse loro, dei loro mariti e dei l~ro Hg m0 ·. On, queste colonne quindi ringraziamo coloro che ci hanno fino ad Oira guidato. e facciamo appello alle do:1ne socialiste <llt.alia, poiche \·e 11e.sono e di ,·alare, a non \·alerei negare il )oro aiuto morale ed intellettuale ogni quah-olta 11J richiederemo. Sappiamo che ~enz'l l'aiuto 11osu·o riesce ,·a– no il sacrificio dei nost!"i mariti e dei nc}.::tri ri:at7lli: sili!l~iamori attorno alla ba.ndiera .. so_ cialista, e diciamo alto e f, ,1 te alle nostre ami– che la,·oratricì che Yengaw1 con noi che 1101 1 ~-ogliam~ più e~"ere 5trumenti superStiziosi ed 1?noranh, 1Je1:s1 -~eri che pensano al pari del. 1 uomo, e pnnc1p1a1110 fino da orn a z1idru·e u Yi,·a il Socialismo >1. ... " La Difesadelle Lavoratrici ,, Milano - via S. Damiano, 16 Abbonamenti: anno semestre. CAMPI L. 1,50 ,, 0,80 (Jittdi:i relig_iosi, oli uomi,1i nulla fanno per elevarle lascrnndola completamente in bali(l del piit astuto, cioè il vrete e il vallrone. Con lulln riò 11011credere che .sia nemica ir– riducibile del sttfff[ra.aio femmilt.ile· A ?J" JJimso invece: che l'aaita:.ione dovrebbe esser diretta all'istru:io111i generale della donna. Le pionir>re drl movimento femmini te do– vrebbero lar<.J1·are a illwninar le donne prima, a le varle du quello stato d'incoscil'n:a e ignoran-:.a crassa per qur{ln che riguarda la vita voliti. ca, perché o l'/tf> uioro un voto che non si sappia tuarP? Ti sara yrnfa cara Difesa :Je vorrai din11.i se ho raoione, oppure lorlu. Saluti affettuo~i. LINA I\OSA. Pur troppo lo ~pazio 11011ci pnmette cli n– s!Jo~lierti oggi esaurientementP. 1-\ I tre volte già c1 ~u-11110 occupate della cosa,ùel resto qualunque nuuwro della Difum tu rilC'gga ,·edrni che hai !orto Hitorneremo sull':11gomento. RIGA)IONTI GIUSEPPE, gerente. Tip. Editrice della Società "AVA!\'TI ! " ?>l1lano Via S. Damiano 16

RkJQdWJsaXNoZXIy