La Difesa delle Lavoratrici - anno II - n. 15 - 14 settembre

LA DIFESA DELLE LAVORATRICI spesso anche fornite di demoraJizzazione ,e di discordie domestiche, 11erchè l'uomo disoccu– pato si dà facilmente aJ Yizio, così in questo ca.so la donna cli\ iene. per snpramerca.to, la martire d la casa, la vittima de'.la brut.a1ità del marito, senza che vi :-ia una legge che la protegKa, come, del resto. 11011 ~bt.ono leggi nel ccdice civile itnliano che difendano h dcn– na da tune le altre innumell ingiustizie che la " ietà commette a suo claJlnO. Eppure, nono::,tant.e que:;to cumulo oppri– mente di miserie mora.1i e materiali, la donna non si. scuote, non fa un p.as.so per m'Ediorare r~~biet!a. s~a. ~<indizione. Im.be\·ut..a di pregiu– dtu rel1g,0s1, ncus.a di far pane delle r,rga.niz– zaziorri, che sarebbero la. sua àncora di salvez. z.a e detesta il socialismo. dove troYerebhe l'ap– paggio per le sue complete rhendicazioni. Co– sì restando as.....c:-eme dalla vita soci~e. ribadi– sce con supina. ra~ •egnazione i ferri alla s:..ia pesante e se·colnre catena di schiaYa. E' Yero peraltro che la colpa p1;ncipale di questo stato di cose è dell'uomo•. O sia dell'uo– mo prete o dell'uomo padrone, dell'uc•mo b,,."ih– bo, fratello o .marito, è sempre l'egoismo del maschio che para.lizza il mo,·imento femmin'le, supponendo che le donne, una ,·olta a<'cruistata la co...~ienza della propria indiYidualità, -si e– mancipino dalla dispotka ~og-gezione mascO– lina. E se ouesto .,_,Yenisse. ncn ~•. ci:mpirebbe così un atto di grande gius1 zia u11,ana? Cn at– to taJe, che tutti g-li uonlini d icle~ l.:bere e, mo- derne, i ~ocialisti in prima line<1, do, rebbero sanzionare? InYece i socialisti - mi permettano i compa– f[ni la frnnchezza - hanno in ~e11e1 ale il gra.– '"e tcrto di non faYOrit\? l'< le,·amento della donna_ E&-i si rendono doppia111ente colpevoJi: e perchè Yanno contro ai eiettami delln. dot– trina che profes~ano, e perchè contrihui:;;cono inconsciamente al loro s!~so danno m ral?. );1111 :-.anno i compagni che quando la donna a,·e%e m1a seria mis..,ione da. compiere neUa socieià, oltre a quella di piacere all'uomo, quando ,ella fosse in grado di comprendere le alte idealità del mai ito e di pa1tecipare al'e lotte per riYendicaro i .dir:tti comuni, nnn sanno che allora la. vita coniugale sarebbe assai più he.lla, p-erchè allieta.la da un'affet– tuosa concordia di pensiero e di azione'? E non immaginano inoltre l'immensa soddisfa– zio11e nel sapei e rhe la madre dei propri figli ne è anche la educatrice illuminata, cl1e in– fonde nelle giovani menti sani prindpi cli one– stà., di fierezza e d'indipendenza.? .\la siC'c(..me gli uomini in generale e i so– ciali~ti in pa1ikolare fingono di non esser con– Yinti di tali risultati. co5i, o donne lavoratrici, provatelo col fatto. Sorgete coraggiosa.mente dal ,·o.stro letargo, serratevi tuU,e in fascio attorno al fia.rnrnante ,e...'5illo del socialbmo, ~egnaco!o d'i vittoria. e incamminate,; serene e compatte per la via ascensionale del YOStro riscatto. YIT'TORIA ::'YL\RIANJ RAì\lBì'.:Lll Corrispor1d.er1ze Da COMO, :-;ella sala della Società di :.\I. S. ed istru- \ zione femminile del Borgo di S. ).fa11ino, -ebbe luogo mercoledì -era 21 CC'rr. una crnferenZ"l. sull'Igiene e Lai·oro. Oratrice !u la dotL Lia Coduri :--;- eda. · Riponare qui iJ discorso dell'oratrice sa. rebbe per noi compito gravoso. perchè non \·orremmo deformare il suo pensiero. Le Ia,·oratrici di S. ).lanina che apnla.udiro– no la dotta compa.gna si augurano lhe pre>to essa abbia a riJ e ere la conferenza tstrutti,,a onde ele,·are il loro spirito e portarle a cono– scenza dei diritti che sono in relazione diretta coll'igiene del laYoro. La compagna :'.\"'osedaterrà altre conierenze su l'eguale tema, nei di\·ersi rioni di Como. Da TORINO, Domenica 24 u s. la compagna di :.\lilano - maestra ...\bi1?ail'e lanetta - tenne una confe– renza nei nostri I ali. sul tema ({La donna laYoratrice rd il socialis.mo o. E fu una confe– renza che la.scierà una traccia indelibile nel cuore e nelJa mente di chi l'ha ascoltata. L'alata parola della nostra compagna, è sce– sa a commuoYere e a far ,·ibrare le fibre del nos ro cuore, ha a,·uto quella forza di cnn,in– cere molte nostre compagne, che, pur simpa– tizzando colLe nostre idee, non trovavano quel– l'impulso che le do,·e,·a condurre fra ìe no– stre file. Ed ora questo numero di incerte, di inde– ci • sono accorse tra noi, si sono schierate entusiaste sotto la nostra bandiera! Bra,·e com. pagne, bra, e ! La nostra ott:ma compagna ci ha additata, in una chiara visione, l'avvenire del giusto e del redento, e noi coll'esempio di lei, che sa co1runuo,·ere la nostra anima. di lavoratrici, con la uu.stra fede e la. n03tra bandiera, avan- ziamo! Idea. Da TRINO VERCELLESE. lnYitata dal Consiglio d'Arnministraz1oae del. la Casa del Popolo di Trino, la compagna ca– rissima maestra :t.raria Giudice, di ritorno da Losanna, 1e11ne ieri 26 agosto una conferenza sul tema - Verso In redenzione del:a donnri. - alla Casa del Popolo. Fu un ,·ero a,·venirnento, un successo com– pleto che la dotta e gentile compagna ottenne, an·enimcnto e .successo perchè è la prima vol– ta elle una donna ha portato la sua parola di propaganda semplice e affascinante in questo popolo un po' troppo dimenticato dai propa– gandisti, e dove è molto es"teso il pregiudizio religioso, e la ,diffidenza al socialsmo e alla Casa del popolo. E la compagna nostra Eeppe vincere tali dif– ficoltà e un numerc~issimo udHorio ascoltò attentamente, religiosanJente la sua bella con– ferenza, interroìl'l spe3so da calorosi applausi. Ed il Consiglio di Amministrazione la. rin– grazia s.entita.mente a nome cli tutti e in mddo spe'."'iale d Ile il.onne, le quali conquise dalla parola calda e sincera, dall;i ~ua affettuo~ità ,·er~ aueste :orti laYoratrici dei campi e del– le risaie, decisero finalmente di la.sciare da parte ogni diffidenza, ogni paura e comincia– rono ad inscrh·ersi nella lega di resistenza. E questo è i"J miglior pre:-nio, la migliore ri– compensa alla cara maestra, alla quale. rinno– Yiamo il ringraziamento e l'augu1;0 fenicio di averla ancora !--pe-=-so fra noi a condurre que ste donne sfruttate, vilipese, ,·erso la vera re– denzio1.e morale e materiale. A.l giornale pure che difende tale causa, e così tanto caro alla buona maestra, il nostro cordiale saluto. Da TREVISO, La \',andea ,·e:ieta si ~gretola; _qua e là .si !---COJ'!NllO bnglinri d·incendio; qui nel Tre,;sano, :rng1~:o d1menUcato, s·o~ono le fanfare di guer– ra. che chiamano i la\·oratori e le lavoratr!ci alla riscossa. .-\ crocetta. TreYisana liOO onerai. fra. cui più di 1000 donne, in un impeto di rabbia divelgo– no i rancel]j, rompono, abbattono ciò che si trova loro clinanzi, e scioperano, sili dopo tan– t'anni di inaudite sofferenze, di fa.me e di mi– serie .. Per la Camera. del Lavoro, io prendo la d:r~– zione del movimento e li conduco alla vitto1ia. e poi comincio l'opera di elevamento morale: ed a loro, uomini e cl.onne, rparlo del! 'Idealo nostro, della fede che anima tante migliaia di creature, ed , ~1 ccmprendono, vogliono sape. re e mi pregano di non lasciarli soli_ Parlo alle donne del YO~tro giornaletto, ò~co loro <li quanta slima .sia circondato e le sprono ad abbonarsi. Carissime compagne, alJbiamo qui a Trevi,;:.o 100 donne org-anizzate; ne aflhiamo 500 a Cr0- cetta; non potreste fare il sacrificio e mandarci qualche buona compagna oratrice? Queste co•npogne hanno b.'sogno di uàire u– na parola arnica di una donna che conosca i loro dolori e le loro sofferenze. Aiutatemi buonissime, e dimcstrererno che il Veneto se fu Vandea lo fu perchè troppo d.i– menticato. 1'APOLEONE POR_RO. (:--.r. d. R.). Ringra:.ìam.o il compa'(Jno 7>er l'o- 7>era.sua a pro delle donne lavoratrici - pro– mettendo di soddisfare a suo desiderio non ap– vena m;remo qualche oratrice a disposizione. Da SAVONA. Come già annunziai nella mia corrispondenza pubblicata nell'ultimo numero della Difesa, per cura de,lla Sezione Socialista di Savona abbia... mo a".uto la sera del 23 agosto la carissima compagna Abigaille Zanetta, la quale parlò in un pubblico comizio tenutosi al Civico Teatro Chiabrera, preceduta dal valentissimo oratore p1 f. Adelchi Baratono di Genova, sul terna: u La cla..~e lavoratrice e il Socialismo o. Numeroosimo fu l'intervento del pubblico nel quale si notava la presenza di molie donne la\"oratrici. Presentata dal compagno operaio Lessard, prese quindj la 1>arola la valorosissima Zanet– ta, la quale se1>pe colla ,sua eloquenza incate– nare per più di un'ora e mezza l'uditorio. L'oratrice dopo di aver parlato a lungo del fallimento della guerra in Libia e delle sue conseguenze. passò a trattare le questioni ri– guardanti le donne laYoratrici, parlando di tutt.O ciò che riguarda le loro condizioni, della loro assenza ancora dal.l'organizzazione e dal nostro movimento ,socialistico, del come si tro– va.no ancora purtroppo tenute schiave deU'uo– mo. Trattò infine molto bene la ouestione del voto alla donna., .ed ebbe in ult1.mo del suo dire una ben n1eritata ovazione di applausi. Detta conferenza, svolta in forma di quella propria e ,•era propaganda elementare di cui VOCI DALLE OFFICINE E DAI ).fagda, oggi, 1.on può riprendere in mano la f nna e contjnuare 1a sua rubrica senza prima aver ric,,rdato, anc• ra alle compagne tutte, il nome immensamente caro e grande di A.ugu,to Bebel. In Lui il sc,cialismo ebhe il s- •Idat,) più degno e più gagliardo; in Lui, le donne lavoratrici ebbero il più strenuo, il più appas5icnato cam– pione e - nel libro da Lui seri to per le donne - hanno la più veraci::, la pili sentita, la più eloquente delle difese. ~oi. n,e insegneremo - aJia prole - con re– verenza, il nome augusVJ e ne narreremo al.le compagne no,.-elle la grande e generosa ,;ta. Cerch~remo - nF>l.epagine che egli vergo - 1'incitament0, la guida E:d H conforto nei mo– menti più difficili ~ dubbiosi della lotta quoti– diana, ed Egli sarà, cosi per noi, continua funte ine.....auribil~ di \ita. Poiche Egli J'.J'Jn ,- morto; gli uo111ini come lui non muoiono, rivivonv, più foni d~I temJJV, \ittoriosi nell'obl:o, nello sr,1rito dei diS<'epoli. Xoi non abbiamo pianto sul '-UO cadavne, non piangererac, Jc, sentiamo più , h·, d1 pri– ma, piu erperarJ~ neJ nostro r,en--,1ero e nella nostra n,lontà, 1ù preseutiamo, uMnortale, nell'oy~ra pr~:.ente e f ura dF>i nus11·i migliori Circvnfusa di inestinguit.il1:.- lure r,uri!i."iirna, fiaccola di fede e di , lizir,n~. lo di-;;tinguiarni:, sf:-mpre O\e e una ingi1.1stizia. una mi~Pria, una lotta, un tr;uifo. Pur ora, nvi, c'md1im~w<., a har.iarr1e la c.er -tna fronti?', pur ra. fis..,1aniu lo µ-ua, dr, af..: fascinatr.1 w:I su,, guarlo Jumirn,sv, 11~ \f'– diamù, [>UT ora, la c;ua t11.Jnr.1 Jar~a "' tianra al ge,,to u~ata · ' :\lane, r<.tLu:,ta " mo, tJ1d-.t 111ite ... f1 sc.,i:-111~ di la\'Orat,HF>. la1g g-"·HfJd1 i:-rwn,1t(Jre Poir-hf: fgli fu tra i r":rdw f1,11 .1 11 ù grande. ir1fat1c<tti1JPe insu1,"ra1, Gigame del p.-n'-1enJ e d,:..11 azi'Jue, s1,arr-e, onmque a j"lran f'Gf,Ja, il 11',1:-llù t..f-f1,e 1 e pr~. sagi - 11pJ~o ,rrétn uore - ..,ur,erl>a J,t fu– tura tfr;.<;,;,,P Fiorira la mpc-..,p, €-d P_uh ri,hra 11€-.:.fa. rou– tinuita della .... ui'.i ~r<Jride folit:.1 wdiwf'.! 'ntira.MJ ~ ed imm 1rfal"' Hn1\,:, rra, nE-l1a ,nr,d1::!>ta r 1 pe– ra nr:.stra. Fiori ressi - compagne - fiori rossi: Fior di vita, e fior di speranza, fior di gioia e fior di tricnfo ad Augu~to Bebel. ~JAGDA. Cara Mayda, Jlai tu lPltO sui giornali di pochi giorni fa, hai tu meditato? il re era alla cat:cia allo stambecco nei suoi domini reali e... si divertiva (!!) mentre i sud– diti suoi, nel suo nome, e per la sua gloria, 1i combattetano, cadevano malati e feriti, gia– cevan morti.. sulle sabbie africane. Che n'! did? Sono impaziente di legaerti. .Tua ELSA. Si lto letto ed ho anche meditato: sul re, n<J;sul por alo piuttosto e su di noi. E mi scmo detta che siamo tutti ~erd e vili, ~enza sangue e se1Jza. fosforo. Quanto al I e, fa il !.UO m-1?-.tiere. Ii me:)tiere di tutti 1 1,:,, e di tutti i coronati della terra. A 11~110,fino a che il popolo sgobba ... e ta– rt; f1~a e tace e le dom,e gli robbrtcano. C;Jrne da ra11ncne ,, gli al,Landonano ... i figli JI 1-.. 11<.,.,,tr<i"' Leve ,..,,,.re I migliore dei re. Ce J"ha dettfJ continu.Jmeute, fino alla ~tan– d1~na, t,itta la 8t;irupa uffkialP pantùl Jona, c,~ lù h<J11n<J d"'ltO an ·ora fino .:illa nausPa, 1 m-t <:hf-r.,tli d1e po a\·ano a i11d1penclenti e bç.,!Ji. Ce i },anno ncélntato in coro P rP io rirnn– f,111r, ,, Ni: In 1ir:::rntPr,111no<H1N.ra.tutti i Jar- 01e rif'ri, ;-,rhdli "· 10s i ,·hç. to 1 ttwrw I HJJH1"'11sa t•1d1a iUtli1 a \fa r•idi rfMe fJfSSNJ,-1e bPati 11oi. ,;;11oi ~11d– <lit1 1 :.ud111.J ri.,1 rnitP chP mai f(,5',,,P esìstit;1 P .d,'.,e ~'"nti1ç., uri :1rrr, orrorP r•rl s:111.iz11P, ,dmt-nc, J,'·l s:rnv11P 1J111anr1 P JiPr la J?1,f"na tùml,;J.tt11t;1, Stlf•f=-rJIH''• i11 'JUh;tt, &I SU(J ):{l'.lfl llflfHJ(J \.1ttùrio Lmw1uf-le Il che quawJr, la iruPJT:J. fPrV"a r•ra 11.'-i~11.e ,.u sudd t s1H1i, t:Jlvo!t: 1 <:ti ';1 .i t,1a.d1à . <.1ILt gu,~Tra. \fa. 'r I P1J1f,• u1 11nJt~'i, 1 ono j11cin- liti, i popoli sono diventati ragioneYOli, i re .. meno feroci, buoni addirittura. I re, ora, la guerra la fi1111ano, non la fan– no; la strage la comandano e la impongono ... non la compiono, a sgO'lzarsi non ci vanno più .. ci ma11dano i.. propri sudditi. Essi non .sono più foschi eroi da tragedia, son piaceYOli e miti, talvolta eroi da farsa.. Xon si squarciano il ventre, si gingLlano. Guerrieri da burla e da. parata~ generalissi– mj (il pennacchio più alto e la àivisa più bel– la) eolo sul campo di marte, o in piazza .. alla rivisia, in tempo di ... pace. Iu tempo di guerra invece, cacciatori infati– cati, terribili ,sterminatori di Eelvaggina.. ter– ror c.legli stambecchi. Tale il nostro re. A 1neno che, un masso non cada (non hai letto sui giornali anche questa e non hai me– ditato?) e non minacci la vita d~lla persona aug11,ta. Che allora, li re sbianca la faccia, arresta il piede, tronca la caccia e serba.. la pancia ai fichi. E l'appan11aggio reale: quattordici· m.i– Uo,u all'anno. Come ~i vede è previdente il re e. ragier lle\'O)f' Prr questo forse, Dissolali, Bonomi, Cabrini e.. coinpa.gnia. gli hanno stretta la mano, al tf'1npo d Allin, e l'hanno congratulato. per lo c.ca ,npato J)('ricolo .,\va11ti, avanti tincora la turba. dei lacchè. l'n'altra ri\'ista JJer il nuo-vo, scampato peri– colo. E JJOÌ rnagari. un rno11umento, là o,·e il uws-~o radd" e cadde il reale cor11ggio e fu intf'n<it10.. il divfrt1mento L II qur.>Jr11011umPnto la ,;;rritta im1>eritura 11 lJui gli ;:111g11-..t1 pa~<;j moveva, mentre i "uni -.;udditi -;i rnacf'Jl;n :1110in Afr:ra f' sulle pi:.1uP it~;i<'he 111turJi,, l,al'iYann di fame. I alla ca<'c1a, 1I ~ra11 nipfJl1• 1 li r,ilui a cui Ga ribalrli rPgalò un rt>gnO ,. L nruli<1111hava la fon~lt.1, P. fuj'.l'jllvan !--lllar- I riti e ,.trern~l,undl. .. gli stwubecchi, e la strage I era d mtor110 e la ,llloria .. era ne l'aria. a. Savona si se11t.fra tanto il bisogno, lasciè nell'ud,itorio l>uona impressione, col deside,;o fervido di poterla. aYere al più vrooto possibile altre ,·olte tra noi. Prese in seguito la parola il compagno pro– fessore Adelchi Baratone, il quale pronunziò un breve ma fOI"!issimo discorso pieno di fede s.ocinli~ta, trattando prima clell'accentnumento de,lla ricchezza e del conseguente aumento della miseria nelle claG9i 'lavoratrici, ic1;ti– ca.ndo poi con vivacità. l'utopia sindacalista nei s.uoi metodi che vogliono la lotta ristretta solo al campo economico. Osservò che il proletariato per poter conse. guire delle , it.torie, de"e essere animato dalle alte idealità. Egli pure termina il suo pocler o discorso fra i più scrosci:inti applausi. Detto comizio fu per Savona una Ye1·a pro– paganda. socialista. per tutti. Per la organiz~azione femminile ad onor del Yero la Sezione Socialista Savonese non mancò di fare tutta la propaganda necessaria, distri– buendo morto largamente un manifesti'JlO e ri– volgendo per mezzo del giornale il (1Lavorou di Ge1iova un fervido appello alle lavoratrici. .lfaria Lavagno. Da NAPOLI, Le sezione s0eialista femminile <li Xapoli riunitasi sere fa alla Borsa del LaYOro volle discutere ampi:,mente sull'attuale situazione delle cose su ciò che avviene nel mondo no– stro civile. Le battaglie .succedono a. battaglie, una guerra ne chiama un 'altra, le carneficine non si contano più. Le potenr.e si r:unisc.ono per decidere la pace ed attuano la guerra. I popoli ne sono già stanchi. A Napoli un mese fa una. donna, una povera vecchia, alla not"'zia del figlio suo morto in guerra morì per istra– da.. Non si potrel)be da noi donne sociali(;te promuovere un'agitaaione seria ·con comizi, manifesti, p,er la cessazione d.elie guerre pre– senti ~ futru.re? E quest'agitazione dovrà esten. .ctersi non so!amente in Italia, ma al di ~à dei :}Onfini, in Francia, in Germania,~ .• ecc. dap– pertutto. l\oi della sezione sociali3ta femmi– nile di Napoli ahbia.mo abbozzato un piccolo manifestino da distlibuirsi a tutte le donne. Non so se voi lo approvate. Attendiarn.o quindi w1a vo3tra risposta per metterci a lavorar~ sul serio. Per la S. S. F. di Kapoli La Segretaria. ADELE BARB.-UIOSSA. (N. d. R.). Non possiamo clie lodare la Se– :.ione di Napol·i per l'attività che va esplicando. Crediamo tuttavia che la migliore lotta contrc:,.– la guerra sia quella di unirci nella battaglia· elettorale, imposlata bene a proposito dal par– tito come vrotesta alla guerra libica ed alle– pa:.;ie governative e come afferma:;ione· dei -principi socialistici che sono la nega:.ione del JJatriottism.o borghese. " La Difesa delle Lavoratrici ,, Milano • via S. Damiano, 16 Abbonamenti: anno semestre. CAMPI L. 1,50 "0,80 Quanti ne caddero sotto il piombo 'real? dica la storia, dica quanti ancora ne sarebbe– ro caduti. ~·la cadde il masso e.. s'arrestò la storia. Tacque il fu-cile reale e fu.. degli s1a1nbecchi la salvezza. Però non tacque - in Libia - il fucile def sudditi. Che se qualcuno mite e sgomento ..-- ane– lante ancora al sorriso della madre e dello fi?anzata, pauroso di morte. pulsante di gio– vrnezza, assetato di vita - arr03tò il pi~e e volse il passo, malfida gli fu la ritirata. E l'accolsero, in nome del suo i-e (l'hai letto– anche questo?) le patrie galere . Così ca.sa. Savoia, incide nella stcria le sue novelle, gloriose pagine. Lo ricorderanno, un giorno forse le future madri. Or no, siamo servi e ,·ili, e proni tutti. Addio. Tua. 1'1AGDA. Ricevo ancora, da una compagna una le:ter;1. per la solita questione dello sposalizio in .._ chiesa. questione che abbiamo già tratlJta pa– recchie volte. Ora io, per rispondere, non avrei che da d– pe:ere quello che già ho scritto su questa ru- 1.Jrica. u Ci ci SJJez:.a,m.a non ci si spiega 11. E pr€go la compagna che mi ha posto di nuo,o la questione, a sfogliare la prima an– nata d-ella. Difesa: trO\·erà la. .soluzione al suo p-roblema. Sol~zione che non le piacerà forse troppo, rhe .1addolorerà. :\la. noi non abbiamo, non pO!-Siamo aYere altro parere. Per l'idea hi<-ogna sapere affrontare il do– lnre. l giovani GOpra.tutto hanno il dovere del– la coc·rPnza, ad ogni costo. ('(lra Jllrrnchette. Pazienta un po'. La volta Hmtura rispondo a te. Intanto coraggio e fede. Tua :\IAGDA. RIGAMONTI GIUSEPPE, gerente. Tip. della Società Editrice « AVAN TI~ t

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