La Difesa delle Lavoratrici - anno II - n. 14 - 17 agosto 19

La donna e... il codice L'inferiorità della donna dinanzi alla leg– ge si rispecchia nei codici di tutti i paesi cosidelli civili, non solo in Italia. r\nche in l"rancia, nel paese lr~dizionale della liber– Là e dell'uguaglianza, la legge impone alla donna incondi:.ionata ubbedien:.a al nzarito. Così, per esempio in molli paesi. la don– na non è padrona nè del suo patrimonio nè del suo guadagno. Un marito poltrone ha il diritto e la possibilità. di sciupare ciò che rappresenta il frullo del larnro delle mo– glie. Un po' meno reazionario è, dei.que:::;to punto di vista la legge danese, mentre in }svizzera, in Ungheria, in Grecia, in Bul– garia, in Inghilterra, negli Stati Linili 1 ed m alcune parli del!' .-\uslralia la donna nn– ritala può disporre, secondo 11 proprio be– neplacito, del suo patrimonio e del ~uo guadagno. /son parli,mo della Russia, il cui codice prescriYe alla moglie d1 nutrire Yer::ìO il ma– rito, quale capo della famiglia e della cas1. ubbedien:.a, amore, vcnera:iont e ~confina– ta devo:.ione. L1 stessa infenonla dei diritti della don– na si riscontra m tutto ciò che riguarda 1 Iigli. \·ige il diritto delraulorilà paterna, che tah·ol!.a ,·iene accordata anche quando 1 la colpa della d1,·isione legale fra marito e moglie Yiene attribuita al marito. Altrettanto dica:::1 della disuguaglianza ira marito e moglie dinanzi all:1. separnzio– ne legale. Solo in bdzzera, in Bulgaria e nella 2\uoya Zelanda bastano gli stessi mo– tivi per il cti,·orzio sia che si tratta del– l'uomo u della donna. Come m Italia, cosi pure m Francia. in Ingh1lterra, in Irlanda e m Grecia l'adulterio della donna è moti– vo sutlic1ente per lo scioglimento del matn– monio, mentre da parte del! 'uomo Il solo adulterio non basta perche alla donn1 sia ridata la liberta il modo d1 dividersi dal marito. Crudele, a.:::.:::urda e guida!a dai ::;oliti cri– t-eri d1 cla::i~e è la distinzione fra figh legit– timi e illegittimi. Basta ricord1re il fam1- gE:ral-0 codice .\apoleonico. E. proil.Jùa la ricerca della paternita ,,. La madre u ille· gitL1ma \·iene la:::ciata in baha del c:a:::o. s~rebbe staro do,·ero,u per lo stato d1 me, tere le madri in cond1z10ni economiche lal1 da non doYer t::isere preoccupat.i della na– scila e dellanemre della loro prole. In realta im·ece, anche laddove la ricerca del– la paternila e autorizzala e secondata dalla legge. la donna si trova in cond1z1oni di rande inferiorità materiale e morale. Ec– co perché tra i figli cosi detti illegittimi si reclutano.. i delinquenti, e le stes,e madri sono talvolta cos!relte a sopprimere o ab– bandonare 1 loro figli: è una ,·endella que– sta che la ,ocieta capitalistica merita e su– bi::;ce rierchè non fa il proprio do\·ere Yer– so chi pm degli altri ne avrebbe bi::,0gno. Per a\"E:.re il dintto alla vita - bi::,ugna se- 1 condo la morale e il codice della società 1t– tuale - che il citl:1.dinD non ancora nato, s1 ~ia assicurato una parie di pr1nlegio o per lo meno che abbia la sicurezza, che per m1- ::,ura di precauziunE: e di previdenza, la propria madre abbta contratti lE:garni uffi– ciali e indistruggibili col fJadre del nasci– uro figlio. Xe c'e, naturalmt::nte da meravig-liarsi ::,e alla donna, che h legge mette sollo tutelo, non f..lUS.::ia cht in misura lim1ta.t.a l:::,s1;:re nominata tutrice. CA)~im Francia, in Olan– da, in .-\.u;:;tria, 10 Cngheria ~ m 0rf·•·ia al– la donn, e vietato e,,er_e tutrice d1 figi! nùn ::-u01, cume fJtr c10 r:he riguarda la t -1tela dei figli propri, in alcuni paesi, per e.empio in Au,tria cd rn I nghillura. le vedove po,,c,no b,trt n<Jrnmale tu!rn:1 d• 1 loro figli ::-010, quandr., dtcanto ad é!'I~ cun parila di diritti sia nùrninatù r,un.! un tu– t<.Jre. Quelle da noi e!enc1u: svn,J una. r,atlicdl& minima delle d1:;uguaglianz.- u1ud1nch<: fro i .se.-,::i a!trr~, rna~gwr1 fJIU ml!IU'-'t1: piu orrE:nde anC<Jra si fJ0trebb1::ro rioordare Pt; ro ... tu~te que:::,te di~uguagUanz,. hannù ori– _g-ineE: retro.-,uma H:ùnornico. S0lo' 1 miùfJi, 1- supPrficiali € vii ingenui n0n lo vedono. mr:ntr<: glt ,. fo intE:rl:ssate non lt vogliùno vedere. Tutte 1,, rblrizion della lltierta e dr:lla qutonrJmta. dt:lla donna qua1'! membro dt famir,dia e df•lla :-:OCH tu. sonr., <JpraYincnzr; d"un ~ pa::;sato remo.!ù, e ~ono nalé allor– quando il y,atriarcatu e il duminio dr:lla r,roprir.ct.a privata hann,., Hr:>tituito il ma triarcat-0 e lf' forme prirn tive d1 ,·omumsrno. ~1an mano c·h,~ il car,tfali~mo co=,trinw !a dfinna ad abbardr nar 11 f<iNJlHrf! per LA DIFESA DELLE LAYOHATHJCl il duro campo della lolla per resislenza, essa acquista di fatto quella indipendcnz<.t economica che è condizione prima cli ogni autonomia e uguaglianza famigliare, giuri– dica e sociale. Le leggi rimangono e si applicano anco– ra in slridenle contrasto col posto che la la\'Oralrice si sta acquistando nella socielA, ma non la !rasformazione del codice, come intendono le femministe, abolirà. le ingiu– stizie e le disuguaglianze di sesso, bem.;1 la trasformazione della società, sl1bilirà nuovi rapporti. di assoluta uguaglianza so– ciale fra i sessi. La proletaria - che anche dalla disugua- glianza giuridica dei sessi viene colpila più della borghese - e che ne comprende il controsenso - inquanlochè mercè il proprio layoro acquista la coscienza di non essere seconda a nessuno e di non aver bi– sogni di tutori - la prolet'tria che i1nplicita– mente già sta trasformando il codice e si sta conquisLrndo clil'itli cffctliYi, trac an– che dal cocl1ce un'efficace insegnamento- dt cla:::;;:,e. Schi,·a la Goliaborazione e Il con– tat!o col /enuninisnw, colla così delta neu– tralità politica, e lotta con il partito politico del proletariato per zl ;:,Otiall:>mo. Le sufrageHe inglesi aftraverso la lente socialista Oramai nessuno pili. si rneraYiglia per le gesta delle suffragiste inglesi : esse clevasla– no cose pubbliche, provocando clisordlni, incendiano palazzi. E da noi tanto sc·1ndalo perchè durante uno sciopero generale è vo– lato pu!a caso un ciotolo 1 Che differenza tra la \ ila inglese e la no– ;:;lra ! le nostre suffragiste si limitano :1. YO– tare qualche ordine del giorno ed a questa .stagione corrono ai monti e al mare ove ::ìÌ sta bene anche senza ,·oto. Del resto es.se hanno ragione: lan~o in ltali:1 il YOto ci capilera per strenna da un momento alraltro, circondato s·intencle, da certe cautele che sa mollo bene 1mJro11 Giolitti, come è av\·enuto del suflragio uni– ,·er~alE:. ln ,·erità i nostri uomini sono piu ca,·alieri che non quelli del H.egno Brit– tannico. Le nostre donne dunque non dimagriran– no con lo ;:,ciopero della fame, non d1rt~ .. la vita come miss Da,·ison sotto le zampe dei ca,·alli cli corsa. Si dice a proposito che questa sia un'e– roina: è ,·ero se si considera l'eroismo co– me i! sacrificio per un.idea qualunque essa si1. L"eroe può essere tah·olta un pazzo, un allucinalo; re::::.taa vedere in quale conto lo tiene la socieia dell oggi e la stona del do– mani! La ::,lona vaglia cose e fatti : gatdica e ,aanda come .\linosse. Rivendica coloro che furono chiamali pazzi, ma. dimentica coloro che non furono ~e non dei fall'itic1. Scommello che a miss Davison i posten non erigeranno monumenti: se a voto con– qublalo nes:;un cambiamento sO.:::ilanzialesi :;ara verificato. miss Davison saril. dimen– icat1. Il voto per se stesso non ha valore. Sta bene che m Inghilterra srn mollo quotata la CO::,idc,U a dign1.ta di cittadino . .\la siamo sempre nel campo della retorica. 11 volo ha valore ;-;oll'..Lnto come ::,lrumenlo d1 clas– :-:e: !Jùrcio ha valore il :;uffragio univer::;ale 1n cunfronlo a que1lù nslrelto a calegone uriyilcgiak. _\lc1 lf· dunnc: rngle:;1 ce lo dice anche .\.larghc:rii.a Sarfatti in un ::;uo articolo sulla Li•ttura. chicdrJno il voto come mc.:zzo per ,nungere ad allrè conquiste I loro g1ornal! e gh :::tatuti delle loru associazioni nnmdi– cano altri diritti ch'r·~sl" ritengono raggiun– aib1li c:<Jl\'Vtu · il rniglioramc.:nto delle con– d1ZiùOI rl1 Iavo1·0 della donna, la pro\ez10ne ddl'rnfanzm, !a nsoluzione del problema dr,lh trulla dellr, bianche ecc. Oltune cose t 1tle quante programma quc.:sto di demo– crazia nt JJJU nc !IJl'fl<J ~la cume la dcrnotruzia che: non muore nec s .anarnwlt ,ull1 I,a 1 dr•lla lolla d1 da i, ~1 tr<Jva rH!ll'aU.uaziune del -:;uo pro– gr•.nnrna in un gro\'Jtdio dt inl1-rcss1 Ché non \'WJl' "'P'J tnrr• t pr-r,·iò i rnette nE::llc condiziuni di turluprnare ~e stc.: :t 1• tri e gli avvH11m ·nt1 ddla vita politica 1talrnna ce lu diccmo ehiaramH1teJ cosi an– che 11sufirac11J fc:mmrnllc p<·r ,L tr ..)o non pU'J l'!:-:{JJ\'l:f'f• qur.clle qucs.tion1 di cui parla– nù h uffrag1::,le ~tù:)~.: e che inv,~tonf> es nz1cdrn<·ntP 1! 1,r()b!N11a ec<Jnom,e,, vollJ fornmimlP r,uo ri~j(Jlv,·rnl:! CIJrne aUrmlanarn(• la ri'.-,oluz1one a SéCùnda. che il votù -ia daki ali~ borrth<'<1 o allr· proleta– rie ,-d a ~:.<:CCJnda chr• qùest.e rn· --appiano o mnw hrr• frurnn1tù d1 classe .\nche le nostre ::;ignore che \":lnno ai con– gressi femminili (chi non le ricorda?) ca– dono nello stesso enore. 1·ogliono il \'oto. ad esempio, perchè credono che il proble– ma della ricerca della palernitù non possa esser risolto the dalla donna. Ì\'on è \·ero. Le nemiche più grandi cli una legge simile saranno le signore bor– ghesi che difenderanno l'integrila del pa– trimonio della loro hmiglia legalmente co– stituita. Le suffragiste inglesi qualche anno fa erano contro quel ministero che stava per lrasformarc la camera ereditaria in eletti– va. Una rifornn cli somma irnpo1·tanza. Ciò non inleressava affatto queste suffragette che Y0lernno la caduta del ministero. Eb– bene, esse non mi danno serio affidamento. J.\listerioso paese quest'Inghilterra! Essa ha delle c1rallerisliche iulle sue speciali come ha un sottosuolo privilegiato. Si po– lrebbe dire che essa partecipa ciel duPmila quanlo del medioevo. Così le più ampie li– bertà legislative, una forte organizzazione operaia e nello slesso tempo la medioevale ereditarietà del primogenito. 11. nessuna an•ersione al principio mon'lrchico e un profondo spirito religioso che invade la vita tutta. .-\nche il fenomeno delle suffragette che non vediamo nel movimento femminista in Francia in Germania e in Italia ha in sè. nelle sue proporzioii e nelh. sua imposta– zione qualche cosa cl i anormale. \"on si può dire che sia questo un mQvi– rnenlo pul'amente idealogico poichè un fai– !ore econon1ico ci deYe essere. ~1a ti devo– no essere cause d'ambiente che spostano la lotta dalle basi della lolla di tl-lsse a quel– la di se.:,so. Forse la condizione della donna borghese nella famiglia clO\·e ,·ige il diritto di ere– ditarieta del primogenito; forse la dispa·rità di numero delle femmine e dei maschi più grande che negli altri paesi forse le stesse leggi prole.tti ,·e della donna che la proteg– gono .troppo fino a rendere più difficile il matrimonio. ~~e viene da ciò un terzo ses– so che è certa men te quello che dà il mag– gior contingente al suffragismo più spinto. .\la siamo cli nuoYo al traguardo: il pro– lJ!e111adell"1rnore come quello della fami– glia non si I'isoh·ono a colpi cli legge, ma e.on lo stabilire rapporti diversi tn1 i! dare e l'a,·ere e perciò con la risoluzione del pro– blema economico. Ecco perchè le donne che vogliono il voto non per pura metafisica, nè per capriccio, ma per un <:ontenuto ideale di giustizia do– vrebbero ·11J1Jracciare anziluUo il socialisnw che comprende e risolre ogni altro pro– blema. Quanto alle donne inglesi. se sanno darc– la ,·ila. la clo\"J·ebbero dare p2r il sociali– smo. Certamente rarrebbe meglio la spesa. GISt~LDA BIU:881.\. Cose semplici. Questa mattina s·è sposala la figlia Jel mio padrone e noi tuLte compagne ct1 1a,·o– ro, CI sentivamo m ìe::;ta, come se una bri– ciola della giorn. dei nostri µactron1 fosse giunta. nnu u noi. 11 pnnc:ipale all'ora propizi1 ci fece usci– re in corlue e dopo qualche minuto com– imn·e la sposa al balcone e con un cenno ciel caJJO Cl salutò. Com era Lella! divmamente Lella, nel suo alJi..to di raso bianco. col rclo punt1lo sui capcll1, coi fiori d'urancio: ::;em!Jril.\'U. una d1 quelle facc delle quali c1 parlavano le nonne quando eravamo bambine . :--01 J·1vplaud1mmo !Jallcndo r1pelula– menle le mani, ccl essa ci salutò cli nuo\'O e svari. .. \oi rùmlra1111110 a lavorare commentan– do: .\lcune cu111pagne dissero: anche noi ti vestiremo cosi quando c1 sposeremo!. .. .\ quc::;tl: parole tutte scopiammo 10 una ru– rnoru;-;a risala .\11 in n.:altà. è 111u degna lei di portare l 'alJito bianco o ::;iamu tJJù degne noi che lo guadagniamo and1e per lei'! Sfrultanclu continuamente centinaia di opera.i i suoi genitori li- JJrocurarnJ una vita Iclicc: l'han– no mandata Ili colll•g-io, mentre noi ·11Jhia– mo dovuto andare rn l,,nera età allo slal.J1 luuc.:nlo e lavorare dicci e dodici ore, per cinquan.ta Cé'nle::;1mit E noi c:1crecJrnmu in– feriori a lei verche non siamo islrwle e g-c·nt ih <:{)melei, che s1 è btruita e mgen– lilita col frutto del nost1·0 lavoro!. .. l 1 'or::;1• dH• la no::;lrl intellif(em:a sarebbe mrnure df'lla ·ma, s<• i no~tri genitori aves– sl'NJ potut,J 111andare1 a scuola? E pen:--arc· ehe siamo tutte donne di car– ni:! e d'lJ--;sa f• che rlo\'rr·mmo tutte lavorare. c:orn<•)'<xlr,re quanto n i, di bello e d1 I.Juo– no ru·lla vita [i: noi abb1·1mo applaudilo! ... mentre quel l11sso. frullo dd nostro lavoro mal rc·lrili111- to ,. rau--;a fli tanta e tanta misrria, a\Tf>b– lJP donlfo suscitare in noi la più µ-r:tnrfr indignuzionP \ DELA lDt: fJ /Jf>TO.itl. A PROPOSITO DI DONNACCE L'n giornale di .\,lilano chiamava_ donn~c~ ce le donne che partecipavano a, Com1z1 in questi giorni di sciopero . .\bbiamo ·wvicinalo queste donne e_ le abbiamo conosciute: sono mogli, madn d! scioperanti che vivono in questi giorni di sacrificio e di astinenze; sono donne pro– ,·ate alla diuturna lotta oer la. ,·ita, che senlono, sia pur confusamèn.te, la poesia. _di solichrietà che sempre emana da uno scio– pero comunque sia. . . . Una di esse ci rac.:contava le m1sene di casa sua: le era da poco morto un biI?~o~ non godendo il beneficio delle med1crne gratuite dal comune (perchè considerata come privilegiata, dovet.te curarlo alla me– glio e così non potè salvarlo. -:\veva 8:n– cora vivo il ricordo della fisonom1a del pIC– colo morto, ed ancora i debiti da_ pagare per la triste !ragedi1. Un'altra d1 _queste donnacce ci racconta\·a che suo manto be– veva e che essa sola coi figli doveva far fronte ai bisogni della famiglia. Jl marito si Lrovavs. certamenLe all'osteria ed ~lla eta venuta al comizio e guai ;:;e quello lo avesse saputo! . l{icorclava di aver sentita Linda .vJalnal1 or sono ven.t'anni. Ne era ancora entusi:1- sla. Ci ha ripetuto per filo e per segno quanto aveva allora sentilo. Essa nella vi– ta non aveva più speranze, ma 3.lrneno per i figli sperava. E pronta a qualsiasi sacri– fizio accorre,·a al comizio intuendo vaga– mente che colla loll1 e solo colla lotta a– ,-rebbe potuto conquistare un migliore av– \'cnil'e alla sua prole ... Donnacce, già! le signore per bene ct:e dalle ville dove si son messe in ~alvo 111 questi giorni un po' burrascosi, leggen– do il loro giornale, an·an senlito un'oncia di nobic sdegno per queste donne che lr1n la– sciato la casa ner andare al comizio. :.\la tosto qlleste signore ver bene saran corse alla quarta pagina per cercan·i l'ap– puntamento con qualche ammiratore in sostituzione del marito impegnato in ci.t– là nelh reoressione dello sciopero in qua– lilà di sah:alore della Patria e della pro– prietà privata. Dove sono !e donn1cce? " La Difesa delle Lavoratrici ,, 1\1\ilano - via S. Damiano. I6 Abbonan1enti: anno semestre. Eredi socialisti L. 1,50 ,, 0,80 2\oi ':::.Ociali;:;l1siamo irre\·ocabìlmente conlran a qualsiasi genere dt eredita, ep– pure asµ1riamo con ogni no::;d'o aHo. c.:on ogni pa1p1to nostro act accumulare e dif– fondere una larga eredità e moltiplicare il numero dei nostri eredi. Disprezziamo, combattiamo l'eredita ma– teriale quella cioè mercé la quale ·11posteri di gente ricca si dà la possibilita cli vivere senza lavor-ir Curiamo inYece con il mas::;iino :::crupolo l'eredità dei beni morali e intellettuali. che vorremmo lrama.ndare a chi dooo di noi uccupera il posto di ball1glia. · Il socialtsmo per trionfare ha bisogno di grande preparazione e trasformazione di condizioni sociali e di uomini. Spetta a noi e a chi succederit a noi, sollecitare questa benefica trasform·1zione, agognata. dagli sfruttati e dagli assetati di giu::itizia e di uguaglianza. 1 giovani, le generazioni che alla no::;lra succederanno sono eredi delle nostre ~neran– zc, delle no;:;lre aspir'lZioni, sono gli eredi di quel poco che a noi sarà dato conqui– .:,tare neirinteresse delle classi oppre::;::;e; e~– si giovani devono creare ciò che noi abLrn– mo seminalo, diffondendo quel poco che dal no;:;Lro la\"oro potranno raccogliere. So no essi lutti volenterosi e ca9ac1 cli farla'? K qucst·.t la domanda che noi an::;1osi ci Iaccrnmo! ~on solo nell'erecli!are beni ma– teri'lli, ma andrn ncjl 'eredire il patnmon10 sublime di lolle per un ideale, e antipatica, anlisocialista godere clt ciò che si credila. ::il'nza fare nessuno sforzo, nes::;un s'lcrificio per meritarlo. I giovani ercdila1w da chi II ha vrecedu– ti la visione chiar~ e netta dei principi L della tattica socialista, ereditano re,emp1u d1 tenaci'! e cli idealismo, la fierezza dei propositi rardon• dPlla fede che supera n I ostacolo e trascina, convincendole e redimendole, le ma~se ver::;o il Socialismo. I giovani così ereditano un patrimonio im– menso, 1mtnmon10 è• stato conquistato con sforzi mentali e morali, con costante co– nggio, po1chè si lra 1lò di ribellar51 contro tutto e di inaugurare un nuovo modo di concepire e•di vivere la vita, di combattere distrug_g(.>nclo I privilegi e pregiudizi, l~ battaglw per la nuova umanità. E le madri socialiste dicono ai loro figli : La vera via e lraccrnt1, ma il lavoro vi aspetta Siate eredi nostri sorpassandoci pc·r !"amore dell'Idea, per l'ardore dell'a– postolato. L,e masse vi aspettano' .~1 lworo al lavoro!

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