La Difesa delle Lavoratrici - anno II - n. 14 - 17 agosto 19

ne. n;cchi e bambini furono an11nazz·1li a gruµµi. senza pena di :;celta co::;i come ::,1 pre::ienlaYano ::;otto il fucile. Era la l'actia all'uomo nella sua più selY'.lggia. brulalitù. E nello st.essu lernpo si distruggeva tutlo ciò che poteva e::;:::;ere segno d1 ,·ita: uomini, animali. piante, ca::;e. Ogni e.s;-;ereanimato era dislrullo dal fuoco di fila delle armi, ogni villaggio, ogni ca:;'l dell ·oa::;1 erano di– stru•li dal fuoco delrincencl10 e della m1- traztia. Uopo tre giorni l'oasi di Tripoli, la rigo– glio::;a terra prome::;::ia dag-li araldi nazio~a– lbli, il ,·aslQ giardino ove fiuri, .. 1 l'aran1.:10, era un murthiu di macerie l'd un mrn:chio di cadaYeri. Tremila creature umane ,·1 a,·(•,·ano trovata la morte, pcrchè era pa~– sah la civiltà italica. E quando tul!a l'Europa indi.-nala levò un zrido di orrore contro tanta barbarie, lo nuoya Italia gridò all'inYidia straniera. E qu'lndo noi protestammo proprio in no– me della dignitù nostra di popolo ciYile contro quegli a.ttì. ancora una \·olla ci si chiamò .turchi. E non ci offC'ndernmo: me– zlio esser turchi che italiani re~pon~abili dell'a~-:assinio di migliaia di innocenti Ed eccoci alla più bella d1la della .e:lo– ria italica. Il 6 dicembre noi ci affermiamo ,ul ,uolo libico col più puro simbolo della 110:;tra rh·iltà. ln Piazza del Pane ~no al– limate quatlord1ci forche: e quattordici ar,– bi rr•i dì aYerr amato il -..uolo della patria .;ono conctott.i al cape.;trn orridono e so– no ,erenamentta comno.:-ti. La morte non li .... paYenta anche se ;ano innocenti. Hanno q:::=:i::.tito al :•n,, idt, · prnrt•-.:--o ron tranquil– la inrliff:·n•nz·i , ,·on nari indifferenza ~i !a,f'iano ,trin~:rre il nodt .;cnr,oio attorno aP 11·,i!r- collr Gli italiani a~--idettero ali, :-.pettacolo con ~'oin infernale P la notizia fu tra:=:rnp~~-ri. in llAlia f'On lr niù \"Ol!?ari r.;nrr..;-:ioni contro 1 ,•,;nrJannati L'rrPzio!l1' dC'l rape$lrn fu t 1 nn ,·r-r1ro1rna rJ.,JrT!::ilia tJffìrinlP ma le mn– ,, '°f,.. 1 ·1zioni rli !!iuhilo f> i hn:::...;ic;;entimr,nti r1 ...:f"l<lcti,fnzinnr-chr rJurl111 imm·ecn7ioni 1 r<n- , .. rll'(l'10 fnrnn'1 le\ \"f'J'!?i"•!?n:1 rfpll'T1·1l;,, t ifhi rlPll 'llrdin ('hp ~nnn0rtò i1 _~·1,l,·:-i ~;, liric- rtz!!in rhf' in n11Plh. nrrac::ione fn arln- 1 ,, •. f Err.t'\IO Gr\RINO. VARIETÀ I nostri bambini !! J.JallllJin<• dL:n.- fare l'e::;ame di malu– nta. E 1nt,•llizt·ntt:. ha =,lud1ato con arnore ed atltndt• :--erenamente il a:iorno della pro– n1 .\l Papa - uno d1 qu(•1 Papa che :,em– Lrur1 iat'1 a puntino per nun capire mai i J1r,>1•r1 fi!!ll - non piace la l.> Ila sicurezza del ::uo fhdiolo e !?li tiem· o!!n1 E""iorno lun– ..:·h1di:-cc,r...:i onde dimo.;trare-li the alresa– me anthP i più braYi po:--sono fallire. E r·onclude. ~la bada, le ,·eh. bada a quel– lo .-·he iai. Guai se non fo~si promosso guai! \' rn·i dartp}o io. un castigo esemplare ~lancherebbt) altro - aggiunge la mam– ma ,·he ne capisce quanto il papà - rhe non fo:::--" nromo...;.;o dono tutti i ~-:i.rrifici <'omriiutì da noi per fario -.,tlJdiare. Digli rhP nrnYi a tornarp dall 'P:-amp con una hoc– ,.iat ~ ra P mi sPntirà !A D~FESA DELLE LAYOJU'l'RICl 11 tanrmllo tace. stringe le lalJIJra e nei -.;uoi occhi va~::;a un lamµu l'he .. non è 1 .l'a– mun• I gl'n1ton non se ne •1ccorguno. P~r loro fortuna, u IH:'I' loro disgrazia, non han– no 1rnparatu a leggere negli occ.h1 dei loro figliolo. Oh'. v1• ne ::;uno tanti genitori che ragio– nano ,'! l'USL E c·e da meraYigliar-.;i ::;e: nel periodo degli esami la cronaca deYc regi– strare ~l•mpre qu1lche suicidio cli piccoli scolari bocciati '? Oh! mamme pensale alla tremenda re– sponsabilità che: yj addossate! E st• i vos!ri mariti non capiscono, dite YOi, ai vostri fi- 2"li, la parola buona dell'inclul,sr(•nz·.L ~\11che questo bambino deve dare le~a– me: l'esame di pro::;i.;io 1 rJimentu. E' intelli– gente, è studioso, mu. è timidis::;irno e I a.– ,·enta Il giorno della pronL La mamma lo incoraggia, lo confort-.1, lo distrae eon mille discorsel!1 allegri e affettuosi. Se sarò promosso, mamma, - chiede il piccino sarai contenta? }) .\la certo! Che domanda l.rnffa m1 fai! ,, E :::.eYenissi ,·i mandato'? ti dispiace– rebbe?>> .\li dispi·.icercbbc per te che non ~o– trest1 godl'rL' in pace le tue vacanze, non per 111{'.. pazienza ... non ci farei una ma– lattia. sta sicuro"· .\ qul'sto punto in'en·iene il papit che sta. \·a leggpndu il _giornalr. Dite· Se sarai promo~so andrai in campagn't dalla zia e ci starai ~ino all'otlobl'(.'. Se no, ti manderò lo stesso 1>erchè ne hai bisogno ma ci re– sterai soltanto un me~P. Dono tornerai e li preparerai all'('sarne di - ottobre. Ecco tu!to Sa, ro:--a faremo l'0nclude la 111'1m- ma se• non otlel'l'ai la nromozionc? Stu- dieremo assieme! Sei cont€nlo? u Oh! sì, il bimbo è contento. e lo dice but– tando le braccia al collo della mamma che lo ,trine:e appassionat:1111ente al seno. lo 11011 ho paura 11er te. bimbo! Se fal– lirai la nroYa non ti abba.Uenu. non li sco– raggl•rai-, non li butterai allti disperazione perche s1i che nella tua casa c'è !ler le il rifugio tranquillo; c'è 1 'amore illuminato 1 , c'è l'indulgenza che solle\·a e conforta e in– nalza e redime. Così oggi nelle piccole pro– \·e delrinfanzia. così domani nelle più rudi battag-lie della gio\'inrzaz. co~1 pili tardi nelle a.;nre lotte riell"C'lù \·irile. La v0Str1 mano. o mamme, dr,·e sempre e:,sc 0 1'l' pronta a ~o4cncre il· figlio nei passi diffkili Ll'JS.\ Oit\lìlll .\l\lff1'~lì\NI. ;\. d. R. Fo,t1111ati I ge11itcri la cui vih este- riore e i11tima tonccdc l'aatodisriplina e la cal– ma 11cc,•_çsario p.:,· .~c.~11irl' i prc;,iosissimi consigli della 11Mtra compa_{f11a ! Fort1111ati i gc11i/ori per i quali 1111 rislag11tl negli .studi <!ci fi.f.!.li. "?11 ra,;er~• sc11fc1 il tinwrt• angosnoso tl, ;.•cd1·rf1111cap11,1 a guadagnarsi le, ·vita, " venire in aiuto al'a jumi• ~lia ! Fortunati i gc11ilori che possono concedere ai loro ba111bini il tanto 11eccssario riposo e risto– ro delle 1,aran~e passate all'aria aperta.' 0.t.!..t.!.iginr– nn sono delle ccce::.io11i,e quei poclii ((t•nitori pro– l!'!ari ,, cui è datn fare ciò r come la compa_(!11a J)rac:1,i -~11.f!f!erisce. ;<1 ldoppino i loro sfor-:.i, il lo– '" fc1.• •rt· di propaganda socialista perchè si c1~•– <.•ici11i il énrn,, in ;ui In possibililù di edHcare i fi,(!li ra::.innalme111l' .\Ìa diventato a/lrc>ttanto poco prit•ile.1:J,1 q1u111/f' flnc,1 /o do<•rebbr rssere - i11 111io ,,;nciclll appc"a apprna ci..•ilc la possibilità pa t11tti i ba111bi11ii11di~tmt,w1e11tc di trovare iu (asa, pre.s~o i gi:11il11ri non c-,tt:nuati dalla fatica, non abbrutiti dalla mi-,tria, non allontanati dal bi~ugno di guadagn.::r...,i un pcao <li pa_n~, _no~l ina-,priti <l~lll· ingiu-.tizic e <lalk um1haz10111, q11d rifugio 1ran4ui\lo, qud/'amore illl~minato, q111•/l'in<lulgenza dw solle,·a e conforta e inalza l' n.:diml·, i: ,!ti quali i bimbi lw1111vbisog,w 11011 111c110 che ,ld/'aria, dw di:fla l11n·, che <id pa,H' q11otitlia11u . . Ha fa sucictà capilCl/i.stica pri;.•a /'i11 fanzia prolduria cli questo ,. ili 1111l'ilo. Cara IJt/r'sa, Ti faccio una proposh: Tu sai che son e 111 piccolo numero le laroratrici che pus~o– no u~ufruin• di un corso d1 cultura prolc– tana, e questo è insufficiente a portare !ut– ta quella elasticit.à di mente che noi vor– remmo otlenere nelle nostre compagne, elusti(;ità chr, è inutile dirlo, permetterà loro di comprendere bene molle cose. che rnnno dai cancelli chiari della nosln dot– trina. ·1gli infiniti. perclu' del mondo che è dentro e fuori di noi. Molte compagne del corso di cultura leggono. IC'ggono dopo cto– dici ore di laYoro. quando la loro povern mente è pre:;a dal .torporC' del corpo esau– :,to. Si sforzano: è tanto il desiderio cli sa– pere'. Si proc·u1"1no un cli;,;ionario, lo sfo– gliano. cercano la parola il cui significato non conoscono e che dà loro la chiave del pensiero: ma quante parole cliffitili. anche in un periodo semplice' E' una fatica improba, che non ~i può assolutamenle inco, ..1ggiare eia noi, che sap• piamo comr la salute sia !)PI' r.-.se pane. I I.~ allora? Ecco la mi~l proposta:_ lslitu!a– mo sul giornalP una p1ceola rubnca. ch1a- . m·itrla come volete, ed anthr semplicemen– te piccola posta. pcrthè della piccola posta dp,·e a,·err il formato ed il carattere. ln essa, ::;i dsponcle nel modo piu. sem– plice, pill chiaro a tuUr le domande che ci possono ,·enir dalle nostre L'0mpagne ope– raie. Domane!(' cli qualsi·1si genere: una parola udita o letta e dPlla quale non cono– ~cono il sìgnifitato. Cn nome per esse oscu– ro. Il orrchè di un fenomeno clell'atmosfe– ra, di ·un fenomeno chimico. fodco. cli un effetto meccanico. Una domanda sull'igie– ne del nostro corpo. la ~piegazionc di ·tlcu– ne abitudini l'eligioso. che lurmcnlano cosi ~pesso la mente di chi. nur ragionando non ha l'aiuto sia nur se1'l1plic:e ed elcmen– larc della scienza. -Insomma, tutte IL· do– mande ch'cssc crederanno cli fare. come aiuto :llfo loro letture domenicali, o per vi– ,·o e sentilo desiderio di sapere. Sarebbe una rubrica sul tipo dì quelle di alcuni giornali scientifici professionali. - !lai inteso'? Quest'idea ,·enutarni durante l'ultimo corso di cullurn. ed approvata pie– namente d1lle compagne di ~lonza. non ha bisogno che della lua app1·0\·azione e del– l'adesione di tutte le lavoratrici che \"Ol'- 1·anno approfittare. Una tirala suita necessi\à della cultura? Oh. no! Tu S'..li più di me ch'essa è pel' lo spirito, l'ù1quietucline ed il malcontento. sprcialmenle quando è forte il contrasto f,·a i bisogni di questo e la condizione del cor– po. e che. è l'inquietudine ed il malconten– to dello spirito colle\lirn che ro,·escia le so– rirlil ingiuste: per questo, credo YOrrai ap– pron11·-e i piccoli sforzi .. Tua ENRIC.\ AGOSTINI. VOCI DALLE OFFICINE E DAI r 1/agda co11/inua e termù111 la ri1posta alla lettera su iitole da ima madre in merito all'alfe.:amtnto ra:.ùmale dei bambini . :-,aliamo ancor.:. <lue p1aui. di-Ilo :.tb:.0 ca-,c.;g– "'iat(.; e1.:c,)c1~ugli 1Lbaim, -.pingiamo un u-,civ, .., oc? iP \In.e. H:n1 tana, dw pagliericci pt:r t<:rra, \.'U:1<.~U cc,nfu-,ic .. e, <li,,,ordir.•, -.µo.-cizia. In un ant:, ,,,eG.uti sul pavimento • e ragazzi mangia– no, ·1i~ticciand,,.. d<:lla mim•-.fr di fagi1Jli fr(:dda 11era, densa. I rag:aui :.•Jno gi<J,,rni uno non h,1 ancora d~<: nni - 1 sono am:ht gracili, lo dicono il ;tall r,; ~1;:rreo di-i loro _,.oit J,. gambuc~ie -.tri rni1,.-;te, i ,..~ntri ,;normi. ,. lt-r" 1 0 quel cibo non t: ada•·o per k,ro, nvn 1: r,;_wnalc. \la ia mamma r.ùn JJWJ darlo migliori':, non può n1;mm~no darlo caldo, L • rima~ta vedoq,, or non -,on,, ancvra St"i me-.i, mancatogli l'aiuto del marito e rima~ta :.0la a pen~ar(· per qur:11,. cr,:a •. ir,; mistrelk f:"d h.:i. dovuto turn ..r1· alla fabhric 1. l ndici c.,r.,. rJi laH,rr, al giorno, una lin ,. cin– quanta centt-simi di pag:1, t Jltone- le d<Jm,-nichr·, i giorni di malattia, Jr• mulf P. La pow~r~tt::ii.'::tlz::t J:,. rn:1ttina ~11':ilb:i, t:1 ... qutllo ch1:: può, alla Y·ra cuf.1'•' I:,. p<A-'f•ra mml e.tra ,-; la cu<)Cf':anchr• p,-r l'indomani. quanrln, 1·ll.1 é: -sent,;-, i rngau1 dovrnnnc r,un· pn·ndi-rP in un mor.lo o nf-ll'altro 1: cif,<, · E fr•lic ,.s..,i quando di qui-Ila brorla nc-ra, fr,~Jda, d•·n .. cc n·;. at,ha– c.1:in2a' '.fa lw•,damo il trisr,., fF< 1 ro !udidr, ra....eggiaro, .&U.andoniamù l'o<; rn via nfi iamo qur•;t'altrn di mi~lion.: appar,-r /a, ,x:e<, una casa d;,11 :.1.ppa– r~n;.,~, dr·o·ntr•. '-;ali: mo I~ scale; su, u, fini 1I quinto piano, pingiamo un u'>rio. St:J.n/ 1~ t. pk– rinf" cnm1: l1U§Ci rii nor•,. ,m,bili picdni, rJ,,t,0)1 r'1 1· r ,n un pugn<' i sconqu::is;..r•rr•hb,·ro, b po,.·1:rt 1 □- co--t::i sotto Jna pan.·r·n/a di puli;.,ia, <I ortlin<·, ~L. qua,;i ,.Jpg;1n73 '>i·,mc, n,·lh casa di ur im1 ii t1atm di Cf•ntc c:•u~uanta franchi al mr~t E' ~•ora dPI pac;to, ,-rr()("1 n r ;cin, rag·ini m:tngiano a11•~1n~nlr, d'::1 lilV ic f• la 01;,rlr<· li ;:!unrda, li r Jr:l. li ~n·eglin. \lan;:!ia1t ·;na 7upr,a ,11 latti· P fannr b1.ruc.-·e: f)(·rchi- l.1 marirP al fin1: di fark ba~tan rl4·"' tulll l'ha allunc:aro ron nnto, tanto r· rH· di rirori:'I, !l;I d.· forlr, diw·ntarP nPro r·d h· m1~sc un sol pn7,-, di /ucchero, t;ikhl- (. rima~to :1marr-.. f' raffi• ,, l:1ttr• cr,~J ;. un cilin poco n1innrdP. lo ...,a anche la madre ,. gliene piange il cuore, ma per quanto es:.a -.i sia messa ;1 fare tutte le 1·rnnomie po-;-.iLili, tutti i sacrifici immagina bili non ha trO\'ato ancora il meuo di nutrire m<'glio le proprie cn·ature. E1 , reo giù in p11rti1wria: l'ultima bambinetta dtl µorti11;1io che ~ucchia, .... uu:hia nr•I bibcrum il lat– te di \'acina. E' una bimbi-Ila pallid;1, linfatica, a\'n·bbe b\. sogno ... <li una buona !,,di:,, lo sa l;1 madre· che la gunrda <.,ucchian· collf· 1:igrimc ;1gli occhi c·d il c-u<,n· -;tr,·tto come da una morza di ferro. ~l.1 k IJalit• co .... tano tr<·nta lire ;ti mf'<.,1·al mi– nimo, f• la portinain chi• h;1 il marito dic..occupato da <.r•i mP'ii gu:1dagna .... 10 lire ;al m('S<' f• \"aflit10: Sp<·...,..,od<·w· rinunciar~ alla cenn JWr <.erhare 1 c;,-,Jr!idr,l\o zucch<·ro r· d1•I lnttc•.. di ,·arina al\;\ pow·ra c.un . ultimn nat,1 Ed f•ccoci in un pa, ...,. rii c:unp;,gn:1, in una r;iv•tl::i. ruc.tira, una rnnf;1dina. il m:1rito ha r,mi- grnto pf•rchl'· in p:t<·-.,· non c'r·r;1 l;,voro L1·rmani-1, ,. rlnlb Gr·rmania scrivi· <li non pott>n manrfon· anrnra null.i pnrhi• In m:1110d'opf'rrt <:o– \'rnbbanrl<ina, nranwi, anrhr· in Gr,rm;1ni,1, Ni Pt'li non ha anror:"' 1 rn,•:lfr, la\'Qro. E la c•rf><lr•nr• P. vuota, ,. il ·u-r ,Jr·lld hrina ;. finito. , n<m d c..ono soldi E i raJ!;tni "oglion() m:mgiarf'. Ora ,.!i..,i, dH· ~mno gi;'1 un po' g"ranrlic,•lli. ..,i !iono sp!!r!il p1•r i r,1mpi, ruh<·rann<i ,lt-111·%llf"che ],: p•,rlf•r .,nn 1 e t<iri. l.'l marln· Ira r•1on·rh n<·ll'nc- qna I c.-- .,: 'i ,/i1·r·inno, 11 rii,n non , 1/i<in:-11' ri:, 1: famr• •• , :inrora m, no nvionafr·. I· t'O'-Ì di mill1 madri 1· t ,s. di mili1,ni di crC..'l· 1urin1• ~,. ho visti nu ir,.i cli pani· ~iallr , cipol la, 141 p<,l1•nta ,. ac,·to, di p:m1· 111-rn ,. frutt,1 già in rlr•r,,rnposi;.,ion(·. ..._;,_. ho ,ii;tì rul,:1r I lf· 1n,stf• di f11rmaggio, I,· cot<·nn•· di l:1rdn, l:i.. i,1•\11di i>:1lam1•. -..;,. ho vi– s.ti ... m:1 1hiunqu1• vogli:1 n·dr·n· <.rf•nda tr:1 il pop<, h,, n1•l11·f.1mi~li1• rlr•J,!liimpir•J:!:1tuffi, 1!,·gli Op<--rai ron ~l;iri di fom<·, ,J,.i con1:idini 1,1:iJth•irri~.rj,._ ,·:1 rfa. nr•l11•cav- <l"I di oc-r 1paf clf•i?"liinahili al l:i.· \'0rfl, rfr·llc· vr-rlo,·1> E \fdrà il ma•1irio rlf·ll, rn;,dri ,. oni·ll• df-i fi~li, E vi pr·ri.u:1df•r;1 d1(' la ,;rn11d1 rnlpPw,f,, i quc•...,ta matrigna società, co' suoi pri\'ilegi, le sue disu-1 guagtianze, le ~LH; mi:.erie. E si con\'inccrà della nel."t·~~ilù di ::;eminare la ribellione nc.-1cuor1.: delle madri, e spronarle alla lotta per la tr.u,formazione di questa :.ocietà che fa -.pe:-.~odelle madd Il- im·olontarie canwfici dei figli in un'altra socictù O\·e a ciascw1 11a/fl di donna .rnr,I assicuralo il pane. Salutandoti con afTenn tu.i \I.\GII.\. C<ira .\lagda, Desidero 11110 schiari,111.:11/u pt.'rcltè 1111 piaoh> dubbio fa si che la mia Je<le 1,ocia/isla 11011 sfa perfetta. Cioè: Se il 1·m1gdo i• ~torù1, percl1i.• 110,1 doi.irt·bbe 1.·s· sere vero qu,111/0 lii esso si co11tie11i:?Cit•ca111e11te Cr"dicrnw alla sturill di (;a,ibClldi, Sapolev,w ecc .. com'è 11011 si crede al 1·a11gelt1;,, lùco, 11cppurl' io rri•cln al l'twgdo; ma se mi si chiedesse. u Per d1è 1w11 Crl'di cii l"angc/u;,, 1, io 11011 saprei ri– spo11dt•rl'. li.d e pa q111·sto ch'io desidero, buo11a \lagda, da Il' ,·chiarimenti. ni.,/i11ti saluti. I.(:. ( ara compagna, I,a tua domanda mi piaci· pnchè dimo.,tra in ~e qu(·l bi.,ogno di saprre dw t· la molla pili f< rtt per l'1·l<•vam1·n10 umano. La '>tori,1 di fiaribaldi, di '\apolt·on(> ceh tu citi i· vcr:rnwnt(• .Horia, e· non -.,i tratta quiodi di una rredcn/a cicca, pc·rrhl· e-.i-.tono don1m<·nli l' te– -.timonianzf• eh<· d1·t1·rminano fatti 1· circo-.tanz1.:. \'1·i vangi•li invece <.,iparla di miracoli t· di fatti soprannatur;ili d1e sfuggono al n,ntrol\o della ra– gione> umann ,. contraddicono la nriti, ... dentifica nonch(' il '>f•r,<.() comun<·. \la pn•-..findc•ndo da questa pnrtl', anclw in :1ltre afll·rrnazioni d1·l ,·anf!f•lci nnn po.c;,;;ono f:tr p:1rtC' d1•IJ,1 ~torifl. h1·n"'I rlr•lla leg(f1't1da. lli..,:1l1•ndo a11rh1· più in II ndla storia dalh· c– podw eia lf· dt;11f·, abbiamo la \Iorio fin d,in: monumt·nto, i-.cn1/Ì••11i. ric<·rdi lÌ dannn m;1l1·ria p1·r ~1.iiblirr· l'aul1·ntic-ilh d, J!]i ;1,·,·,,ninwnti. !}1 dovr ri() m:rnrn i· la lc-gg:1•nda <.torica, In quale– va -.pif•~at:-1, inl!·rpn•tat:1, m:1 non nr·dut:1 alb IHtera. <·o-.l,, d1·I \ :1n~1·ln, an/i d,; \'ang,·\i, pi·rrhi, tu sai c·h1· la C'hi1·-.a lrn c;rf'\tr, i au;1ttrt\ nan,:!f'li fra cinquanlaqualtrn V:tll~P]i 1procrifi. Il più an tico m.1no-.c·ri110 non <· ,nt1•rion· al .r c;Pcoln dopr, C'ri'-lo. \"i i• <hmqur· un intrrnllo di tn· sC'cnli do CORRISPONDENZ Da TORINO. Ecco \ 'l'~ito dt.'lla ,·ut;1ziunc an1lo luogo ::;ere fa al ( ;ruppo femminile u I.a Oifr-.a 11 :. • Co:-.n11ss10:-.·1_ E~l:kl ·11\.\: Biolelto /11/fa, Caval– lo JJn•:iusa, Vassclto Luigia. Crn_Lu•rn S1:-:oA– cA1.1~: Lattarulo .!,md/"· \lag1111_~/11 l•ra11ce~·ca, Paf;ll~ 01~~~1 ~f~: 1 i~ne E~ecuti,·a l.:'.d il Cull1·g:io Sin– dacale si riunirono to~to p1.·r la nomina delle due Segretaril·, l· furono nominate : .)egre/uria. p_olill– lìca: BIOLETTO 8111. \ Segretaria .I m1111111stra– /j;_,(I: l)\SSt-:no LUCI\. ;\ corri-.pondentc del giornale loc:1\c e dell;.i H Difesa delle La,·oratrici)) fu nominata lden. Co-.ì tulle stiamo l:i\"orando di lena, per far1.· dt·lla buona propaganda socialista, sperando c)1: In no-.lra p::trola- trovi eco nelle menti la.voratnc1 e ci foccia far<' molt1.• e buone pro~elite. lnE,\. Da SAVONA. Cara /)i.fesa, I \·rnwlli che dupu un lungo -.i!cnziu, io uccupl :.ulle lm· prt·ziosl' colonne, un po· <li ~p,uio, per t•-.purre alla mcgliu 1.:1,mc ..u, le cvn<li,-:ioni attuali d<.:lledonne lavoratrici di :"'la\·ona. :\egli anni addie>1ro LJUando iii rwllc ;1...,...,cmblee della nostra Camera <ll'I La\'oro, come pure nelle as-.emblc-c ddia Seziom· SocinJi...,la Sa\'unc-.l· incita– ,-<Jad orgtmizzan· li- don1w, mi fu ~mpre ri-.po-.tO che p.-ima bisogna pt•11"';1fl',1d organizzai-e gli uo– mini, che n quanto alle donne, ~a,·ona non era ancora la città <l<.:llc indu~trit: femminili e che quin • di ogni tentati,·o snrebbe -,uno inutilt· . .\la ora, i tempi -,ono alquanto mutati, oltre le innumerevoli lavoratrici sane, ed orlatrici, chl' lavor~n·Hno e la vorano a domicilio oltn· a quelle pure alt1·e nume– rose dell1.:due fabbbrichc di canditi, si ,-ono aggiun– te da qu~tlclw anno a qu<·sta part(•, ;:ltr1.· categorie di mcstit:re come ad csl·mpio le lan,ratrici della nuorn fabbrica Singcr, Il· J;.,·oi-atrici dt•llf' due fab· bric!w e.li \·ado Ligure ~to, iglie, c.- d<•lla \\'estin– ghou:,e, le lavoratrici dd treno occupate nella no– -.trn -,idt:rurgica di Sa,·ona e lc \a\'0ratrici di fabbriche di minore importanz:i. \"i -;ono anche cen. ciaiuoll.· t.: Il' ininfermier<" del \'icino paes<• di Cogo leto. l. na parte di qubtC ultime 01·ganizz,nesi in Lega mista fra infermi('ri ed inftrmic.-n·, cbb(•ro dopo unn lunga agitazione, acqui<.tato non Jie,·i mi– g_horamenti di paga e orario, più il diritto ,1\la pen_ -;ione e numero~i benefici morali e materiali di -.e· condaria entità. Detti miglioramenti tan10 gli in– fermieri che le infermiere, li hanno avuti ~mercè la loro forte organizz«zione. ,\la ... c'è un ma, ed è che secondo una corrispon· <lenza ricevuta da me dagli :.tessi infermiL·ri di Co. goleto, su un numero di So e più for-.c·, di addette al '-ervizio <lei .\lanicomio, le organizzate· ri-.;ultereb bero c::olodi 34 in-.critte nlla Lega. E 11· altre? Come -.i \'ede da questa mia bre,·c t....po-.izionc di cose. il proletariato femminile, t:into in Sa\'on:1, che nel Circondario lrn bisogno d'essere organiz– ;.,;uo. Sento il dovere di lnn~iare con aue-.tà mi.i cniTi-.pondf•n;.,a un appello al nostro e: D. dc·ll:i C':1mer;i del I ,n\'oro di Sa\'on:i perchì• pro, Hda Cl1n -..o\k·l'itudinc. Occorre che c;i faccin un <•lenco ec;atlo (i('l\e ch,n– nc.-t,wornnti nelle di\'erse fabhriche ond(' procecl1 1 re ~ubito :1113 loro org-anina;.,ione mere(• l:1sgn di/Tu. -.ione di manifesti (' c-C'nferenze di propn~:1nda. Solo co-.ì i no~tri organi77atori potr:i.nno dirf' di :i.vere :1-.-.olto tlllto quanto il loro comoitn n:-r'-O il prolet:1rinto -.fruttntÒ ! Pc·r nir:1 dC'll:i.Se/ione· ~nciali-.ta S:1v011('-.(·,rffrc_ mo tra poco fra noi :1 Savona la in-..tnncabile e– gre~i:1 confc:renziern .\bigaille Znnnf'tt:1. t: \'ivo il de-.iderio di udirb. CAMPI po la ..,upp~ta morte di Cri~to, il chL· ba,ta In un 'epoca di oscurit::1 t: di rni-,tici-.mo a fabbricare leggendt e<l a propagarle. Cli ~lorici poichè è il fallo loro, hanno ricer. cat: documenti intorno alla leggenda di Cri!,,lO, ma 4ue-,li non sono tali da far as<,urgere la di. gnità di storia la leggi:nda crisliana. Pen~a poi cht: là dove ~i sarebbe wolta la tragedia di Cristo nb-.un ricordo, ne-.-.un segn·o tangibile esiste: là don- il cri-.tiane!,imo nacque, si svc,lc:;(•in\'ece la r~ligione maomeitan:1. E-,:uninando i \":1ngeli, qua_ li non i:::onoche una forrn:i letteraria di quel tem– po, vediamo che e,,-i con,tano dì dm• elementi : la tentata rico-.t1·u/iOnP ddla \·ila di Cri,;;to e il sistema morale-filo<iolìco cri<.;tiano eh<• ,i svolge in pnrahole f•d esempi. Orbene altri lihri prima del \"ant:::<·lo hanno lo sll•-.;-,o contenuto. Ln h•g:[!i•nda di Cri..,to ripcle nè pil1 ntl meno nei "iuoi particolari che [;.\ leg:~encla buddi-.tica ante– rion· di -.ei <;ccoli. la m1:1le :1 qm ,·olr;1 è tolta alla n•li(!ion<" dt>i l"t•do · uno dei primi popoli che l:1 t·i, ilrù regi,:;;tra. r\-r quel che rif:!tmrd:1 il contenuto morale dei \"angc•li ricord('rÒ come dapprima lt· reli~ioni -.o– ..,,itui,cono la c.;rie111r1 e J)l:rc-iò i prin,i codici reli ~iu,-i h:inno per contenuto norme if:!ieniche le qun. li \'l'n~ono r< 0 golnte dngli ntti liturJ:!ici e rituali. Co...,l l.1 Bihbb dei r.iudei. ril1 t:mli l:1 mor:11'· -.i r·-.tende ai do\'eri sociali. '\e•\ libro dei \forti (n·li~ione C'gi;.,iana) ci c;ono in– '-f'j:;nam1·nti n10r:1li clw non ,ono certanl<'ntc infe– riori a our,lli dei \'angi•li. \lti-i filosofi prima <h·l cri,tianf''-imc, <l"'tt:lrnnn leg~i morali che "ediamo riprodntl1' rwi \"·1wif'!i. \n;.,i, ,i polrf'hl){> dirt' eh" la mnrnl1, cli Bwl,I -.i:1 'l'-<ti nil1 ·ilt:1 rii Quf'lla cri-.fi:111:1, p,.,. uw· 1 clw rit!u·trch h crf'denr1 -..ul\a pro,-.i– m:1 fini• ,1,,J mo•1rl11, la n:irt<> cio(' ahnralillica dC'lb prr<lic•;uiorw rri-..1ian:, i.!li aoo,tnli '-i riff'rPro qi]h reli1iiP11f' <li Pn,i:1, \In di ow•-.to n:11..<,omi !1rrorc-o rlw ruhn troppo '-on·i" ·1 \J:ip-,l-1. Ti 1·0,,-..ir11iodi 1,·(!fff'rf' ;1 lihr0- <;ci1·n7:l ,. r,.1:nion1• rii \lah-<>rt. E' 11n w,lumett< hriJ,. :,hh:i-.1 111/:, u(•1-chf•ln on-.-.a c:lni•·r, nnche c-hi non h:1 una nr1>oar:vionr <J; rollur:1 storic:1. Ci <IO\·n·hhf' (',,,..,.,, in r,111,.. IP hihliot.,rlw ,v,nnhrl. Tu1 r'ire \I Af':OA. RIGAMO TTI GIUSEPPE, Kerente, Tip, della Società Editrice .-:AVANTI!> Via S Di.miano. 16.

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