La Difesa delle Lavoratrici - anno II - n. 12 - 6 luglio 191

LA DIFESA DELLE LAVORATRICI rn dalla mattina alle 6 alle 12 di sera con t~n~ora al massimo di intervallo per la pu– lizia, per,sonale. Dunque un totale di ore 17 con a,ppena 7 ore di riposo compresa l'ora di pulizia. Soggetta ad un la.-oro gravoso ed estenuan– te b. cameriera. cle.-e passare continuamente da un piaJ10 all'altro, da una stanza a\– l'a'ltra per la pulizia di locali abitati da più giorni da persone di dubbia salute. In– fermiera cliYenta. quando la. malattia .si fa palese e allora per non essere scacciatn. vil– lanamente è co:5tretta a compiere un laxoro che non è il suo. In .-ia a..ssoluta smentisco che le cameriere .-,iano ben p.agate. Tro.-atmn1 .-oi, egregio consulente degli albergatori, una cameriera che abbia dal proprietario una. paga fissa superiore alle -!O lire al mese.! Yi è la. mancia, di.rete 'rni La. mancia, egregio aYYOCato, oltre essere menournz~:me della dignità nosha, è come il tempo, ,-iene e non ,iene a seconda l'um_o· re <leo-li a,,entori e secondo il ser,izio p1ù o me~o s11upatico che- de-re compiere lai ca· meriera. ed e per questo che lo sfruttamento a base della mancia incerta dinmta. eia pa.r– te dell'industriale più odioso e indocent . La ma.o.eia poi è la continua umiliazione di chi compie il proprio doYer~ (ed io mi au· !!Ul'O che sparisca. presto) percbè chi la.-ora li:1 il diritto cli aYere il pane sicuro e di non lloYere mendicare. _ Il. ,--itto,_ fatto q~~lche raJ'a. ec~ezione, e cli pe,s..-:;uua.quahta per tutto 11 per– sonale. per le cameriere Yi è di più, e cioè che manaiau<lo quasi sempre in quelle to– paie che ~ono i laboratoi delle guardarobiere rie;;;cono a manaiare il rancio qua.si sompre trelato (immagi ;o.te un pezzo di carne unta e fre<lda che effetto può fare ne-llo stomaco cli una donna'.) non solo, in moltissimi am· bienti cleYono mangia1e e nel medesimo tem– po ri::.pondere ai campanelli delle camere con g-r,:n·e d::tnno certo della salute. ~ In quanto all'all?g-gio non parl~am?ne a lungo. sarà e-erto più de:cenk: per_ tutti. Ca– mere ~enza aria ~ luc-e, 1 leth a ridosso e le be.~tioline in f!rande quantitil e qua!ità no~ mancano in nei)sun albergo. Smentisco poi che il bsoro cft que~te- la.-oratrici sia di na· tura <l~lieata e piace,ole. Continuamente do. un piano all'altro oon delle secchie pie– ne d'acqua, scopare stanze, pulire gabinetti e per lÙtimo deY~mo_po~·tare ii~ guwrdaroba dei o-ro&.i involti eh biancheria sporca da far invidia. acl un facchino di p1 1 ofeS!-ione ma da for pict~1 :.i qualunque persona. che ba ancora. nel fondo del suo cuore un lan– tiuo di umanità. Gli albero-hi in Italia sono forae diven· Liti an tican~cre di reClusori o gabbie da far impazzire o amrnalru·e qualunquo tempra di uomo o donna? Riucniuse per una. lunga. se1:ti1)1ana in ambienti insal,u.bri le camerieTc .-engono pri– Yate anche de-lle meschine dieci ore di riposo. E a chi protesltl per aYere intera la sua li· berlit si aclditn la porta e con fare mina<..:– (:ioso l'immediato licenziamento. Egregi ,aJbergntori, non gongolate h'op– po percbè il regime del tern~re e della pre– potenza sparir~\ nnche pel' ,01. Egreg-io aY..-0<·ato deg·]i albergatori, vi sembra umano. igienico. decente, opprimere, si::tipm· ai1n1ver~o il giornale "?S~ro, u~1aca– teo-oria che ha 11 sacrosanto cl1r1tto cli esse– rc0inc1usn. in questa tardiva legge sulla cas· ~a di maternità? Dal canto mio credo ozioso dilungarmi in di,ao-azioni inutili richiamo però }'.attenzio– ne d 0 ella 1( Difesa delle La,·oratrici n ~opra una clas.~e abbandonata da tutti o il prole· tariato della- men~a. quello toscie.nte. sarà certo con noi per fa.vorire la ren<lenzione di questo laYorafrici. Gioranni Nicola. N. d. R. - .Yon troria,1110parole per qua– lificare chi osa sostenere che le Ntme1·iere stanrro bene. Biso,qna essere o cinici o per: fettamcnte cretini per affermarl~- Ringta– ziamo l'amico .Yicola, del SU() gradito m·fico– lo e lo <U•~icuriamoche la (( Difesa u non .wlo jal'à del lutto perdiè. per lo meno. la legge uteli la salute delle cameriere, wa considera bensì ,uno dei suoi compiti culr> non facile, perla propC1ganda socialistrifra chi. nella in· fame sorietà capitalistica Ì! condan1wto <r sen·irE'. E che coloro che .rnno cosh'ffte a sen·ire sono trrrttate peqgio delle be.~tie da .~oma, lo dimostra ap7nwtQ l'a1'ticolo forca• iolo citato dal nostro .V icola. Nelle manifatture dei tabacchi. Oràmai non è più necessario fare a.ppo· site indagini statistiche per sapere che fra tutti i focolai delle malattie professionali, la 1Ianifatru.ra Tabacchi. è uno dei più pe-– ricolo-.i. più micidiali. E sono tanto evid~n· ti le c:onseQ'Uenze deleterie di quell'ambien· te e di qu:l la,oro che anche le più gio-– ,ani e più spensierate de11e ,~itti~e, se ne risentono e rercono il modo di dif~nclere i! proprio organismo contro il sistemat:co an--elenamento. Ed è ,eramente caratteristico per la no– qra So<-ietà che si chiama ciYi1e e pretende c1·~sere umana, il fatto che i più deboli fra i '-uoi componenti e i più denutriti ha più biso2ni di riguardi e di cura, debbono, per uno .sr-arso tozzo di pane, e::;por~ialle più pe-– ricok,se condizioni. non solo, ma debbono anche prolungare il loro martirio, facendo < 1 €-lle ore srraord·narie. Da più di 15 giorni dura a }filano la compatta lotta delle siga· rai"' eontro il lavoro -.traordinario, sapendo e-on che caparbietà. sarebbero tate combat– tutf' le 1 ro più che modeste ri,endicazioni. _-,i limitano a c-h:edl'>rel'abolizione del lavo– ro ~traordinar·o durante i mesi estivi. Più n.1od te e ra..:. ..;,.e_!!nate cli c0-:>ì? .. .Altri bi.wgni urgenti c·he riguardano la qualità del hn-oro e il cottimo s'impongono, ma sanno be111e le sigaraie che per fare trion• faro i 1oro diritti ci v1.10le1a1compatta vo· lontà di tutte le dipendenti delle 1Ionifattu– re. Un buon segno è certo che lo agitazioni delle sigaraie scoppiano in tutta Italia, a Bari~ a Napoli, a Venezia, a ~!il.ano. Val· gano queste lotte a cimento i rapporti di so· lidarietà fra le sigaraie di tutta l'Italia. Facci.rumo seguire una dettagliata narra· zione delle diYersi frasi dello sciopero delle tabacchine a }filano. A Milano. Da una quindicina di giorni oltre quat· trocento s:garaie della )Ianifattura <lei ta– bac-.cbi di :.ìfilano si sono poste in isciopero. La ragione c:he le determinò all'agitazio– ne è così palese, così evidente, così umana e giusta, che noi c:redev~uuo - fin dall'ini· zio del movimento - che i desiderata delle lavoratrici sarebbero stati subito a.ccolti e che lo -sciopero, di conseguenza, Ìlon avrebbe più a.-uto motivo cli sere. La locale direzione prima. il ministro poi - non sap1>iamo se per malavoglia o per caUiv"ria, forse più peT questa, che per quel· la - non banno voluto accedere alle riehie– ,tP delle tabaccai<· ed le hanoo costrette ad intensificare l'agitazione. Ma diamo un'occhiata,, sin. pur rap.i<la, al· le domande ::n·anzate dalle scioperanti. 'l\1tti ~li anni - anche i più recenti, an· ehe quello ultimo passato - era stata con· cessa. alle siga.raie rabolizione della. così det– ta ora di lavoro straordinario (dalle 16.30 alle 17.30) per i me.si di giugno, luglio, a– gosto e settembre. E' questo il quadrimestre più caldo e nel quale, per i locali impossibili (su cui ci sa· rebbe molto da dire) insalubri, antiigienici e per l~ esalaizioni pestilenziali e te-1:_1·ibilmen• t? tossJCho emanati dagli scol.i clelìa h1vora– z1one de] tabacco; per l'atrnosfera, quincli 1 in.sopportabile e Tesa anche più ,,rave e fa· ticosa cl.aJ1'intensa temperatuxa, 0 le poveTe la,·oratrici non pos~ono adempiere all'ora in– dicatn di lavoro oltre l'orario norma.le , senza un ,~ero e proprio cd assodato preo·iudizio alla propria salute. 0 A tale proposito occorre anche rilevare cbe le sigaraie, giunte dopo -'.'eU-eore cli opera faticosa alle lG.30 sono già talmente sian· che per cui anche 1a loro produttività è di gran lungr31sco,nata e lo straordinario frut– ta ·]oro, in ragione parall-eb, poco o nulla. Di più molte di esse hanno una fami["l'lia - il marito o questo e i figli insieme - ~ui at– tendere e cui dedicare con assai mag:g-iore profitto rnorailo, non foss'altro. l'ora <li la– voro d~lla. qua.le domanda.no la. temporanea sospenswne. Occorre infine ricord:11-pche lo st1·a1·ordina• rio fu istituito dal ministro Lacava, a11or– quanclo, anni sono, il personaJe delle mani· b~tture tabacc.hi c-b.:ecleYaun migliora.mento d1 merccd~. richiesta cui si ri.spose non es– se~· possibilt> consentire per r:agioni .... econo~ rn1cl1eed alfo quale ~i f.ece fronte, appunto, c·.on]a troY11ta delì'ora di bYoro in più. ri– numrTata s'intende, ma cli impossibile at– tuazione per le ragioni che abbiamo esposte. In conseguenza di ciò le sigaraie doman· darono e,. doma.udano l'abolizione te1.11por,ai-– nea (per I quattro me~i indicati) dello stra– ordinario, con unita ad or~rjo unico del perr· son~1le. comprese Je an•enfaz1e 1 al1e 16.30 an– z:C'hè alle 17.30, la sistemazione igienica dei locali maggiormente emananti esaJazioni to.'i– sich~ e la sistemar.ione del cottimo di ma.· gazz1110. ..\. così .giusta domanda la Dlr~zione rispo· -:e dappnrna con ... la, serrata cleda manifai– t ura e poi con dei dinieo·hi. Soltanto ieri l'altro, Per iuteroosamento dell'on. 1 .l\1Tati, il ministro ha. dato qualche affidamento per cui è sperabile rhe la. ver– tem~a possa essere risolta. Xoi. lo a.ugurlamo di cuore, perchè le ta– baeclnne sono dalla parte del diritto e del dovere quando intenc1ono tutelare la propria sa~t~te e ,rerchè tratta~i_ di quistione di giu– st1z1a e di vera uman1ta. .E rileviamo m~~inconicamente che la: qui– t,hone sarebbe gia stata certamente nsolta nel senso desiderato dalle sio-a,raie se parec· c-hie comna.gne ]oro, e quasi tutta la mae– stranza rnasç;hile, refrattarii come si sono dlmostrati ad ogni sano e b~l principio di solidarietà pro.Jetaria, non ave.5Sero fatto o· pera indegna di crumiraggio e di tra– dirnento. A Torino. )Ientne in altre manifatture d'Italia ope-- 1,ai ed operaie lavorano per mfr,.liorare Je proprie condizioni, }[ilano ad ~empio, il persona.le della manifattura tabacchi cli To rino, invece, si perde a fare feste carneYa· ]esche nell'interno della manifatt//.lra in oc– ca~ionc della. madonna della Consolat'a. Dipencleuti di manifatture tabacchi che hanno laYorato in tliverse manifatture d'I– tnlia, si 11Jeravigliano di veclere certe pa– µ-lin.cciate di cui mai hanno visto l'uguale. e ~-ioè le madonne, !!li altari, i santi, ecc. 1n<;omma tutte cose le quali passano inos· ~rva.te ai dirigenti poic-hè sanno che ciò va lutto a discapito delle operane stesse. 1-'er chi non lo sa, è bene dire che in quc· VOCI DALLE OFFICINE E DAI }fo qui -.ul ta.,,·olo, parecchie lettere di compagni che, inn:1morati di una donna crl·dente e trovan– <l1,-.i al brivio di <J.onr rinunciare alla donna df'l lùro cuorr;, di dr,vf:'r commHtere l'incrrren7.a di an. ,fari':' in ,:-hjP .. a, mi ch:,.-d1JI\I-> cùn ... iglio sul da far5.i, Ora, siccr.1me qubt<.1 pr•)blf:'ma mi fu gia po.... ro 1->:1- recchir~ vc,ltr~. e parc."'<:chievùlte io hr1 rispo~tr.1, pn 111Jn ripr:termi e per nrJn rub:-irf:' spazio a qur•stioni nurive, pr1-g,, quti cr,mpagni e qur-llr: compagnr- che mi ~ivr1no a au1:--to pmp,,-'.to di vrh•rf: :Jvere la pazif~r,,.a di far ·paL-arr; la collr•ziùne dr'.lla Difesa; troveranno n1-lle \'oci la ri fJfr,l<:1 ali.a d0manda che: Ci rin.ilg:rmr.1. Ripeto, ad ogni morfo, ,1no,ra una volta eh.-• la migliùrr; ddJf; virtu e la coerenza, eh<: quando si f;. profo,..,ionr'. di un <hto principio, r, si rinneg::ino dati".: crt:di ;r.zr : bisogn·i, n,:-lla prn:ica dr-Ha vita qm,. ridi11r;a, teneri:: fo,Je ai principi, non cidattan,i in nul!a e per nulla a qu;:ilsa.,i :.itto cht potrr'.bbr: !>f·m l:,rarf-'.riedizione a ouell,:- d:1te crr:denzr•. Specif• qu.tndo ;i t: gi,.,v:,ni, v.ipratutto qu:1nrfo ,: soffrirne c;i:1mo noi soli. Pur trr">r,posonù arri. \'ati i tempi ddla manie:. 1:Jrga, in cui tutto i- vr– me-.-.,o, in cui '-ifJf>~S'J la cc,r~rf>nc1 i~ mf'."':ia in ri dir-olo, e coloro chf:: le sono fodeli passano per. .. pcw-ri di ~pirito, ~e non addirittura per ::.quilibrati o pani. E \'i -,or.o purtrvpp() and"H: tr;,. noi e ~pecie trn i gio\'ani, coloro che si att(--ggi..lno a .•• sU[1(:rur,mi– ni e, po-.,rndo a pratiri, si rid<mo dt:llf:tcoerf:n7..:i. Sono gli smidollati figli dell'ep1,ca cui san:-bl>e hene strappare la tessera sul muso ed adittare b paria. Sono gli ignari, i vili, gli scettici, dal cer– vello vacuo e dall'arido cuore, quando non sono g:li arrivisti che mal celano, sollo la finta vernice del 5-enno della ponderatezza e della praticità, il marciume dell:.i loro giovinr·u..a infrollita ,. dell.1 Io. ro precoce ... decn·pitezza. Contro la Vile schir•ra di costoro, ad impedirne l"ingro~~an,i, a libr~rar'>c-ne, si oppongano i giovanr n·rau:mlmte E.ani, col loro éSC•mpio e coll:1 loro virli',. E dicano chl' il socialismo non i; solamt:nte kori:1, ma anchf: a~ione, non pura e s(·mplice e, mag:;irl cùm(xl:1 profh:;sione di frdf•, ma apr1licazi1J– n<:, nr:lla vit.t vis-.uta, di quei principi che il so– ci,1Ji,,m,, prod:1ma; chl' il sociali~mo addiviene nrm c,J!lr• sole parolr: ma coi fatti 1..: .1fai {alti e ncm dallr; parnlr• si valutano gli uomini e... an. eh,; j so<:ialii;li. Cr.)(•ffm✓ • .t adunqur•, non mi suinche:rò rn.ti di ri peterlo ,: ai giovani, ai gir1vani sopratutlCJ. Cara Jlagda, llai 11islt.J lo sciopero generale ge11rrafr ri .\lila– ntJ? ,.\'oi ci siamo in un dato mnme11to coricato sul. le rotaie pr:r non lasciar pauarc t:li ultimi tram crumir~. Ci ha11110dettu che !.i~1110 date pazze, eh,· ne dici tu? E' vt·ro che la vwlrnza e empre ri– provevole, e certi atti tra,cendono? Fammi il piacere di rispondermi. ('.an ima, L'n Op1•rai:J, non ho il cultù della \'iOlf•n,,a, ma credo che tal– v,Jlta, quando e adùpr:rata al trionfo di una ~u~ prema idea di giustizia o d'umanità, essa sia le– gittima e doverosa. Le donne, nello sciopero di .\l ila no, sono state poche, ma coraggiose e riso– lute e si sono imposte. Ciò fa bene sperare, lo penso che in questi anni, gravidi per le ma .. dri specialmente, di strappi e di dolori innumera– bili, in questi anni nei quali la frenesia militari \tica parp impervvr'lnre, e si pensa a moltiplic<1re le <Jrmi micidiali, nel rtllc.-.tirc le navi dic;truggitrici, ;id accrescC'rc il numero d<'i soldati, a prolungare la durata del tempo sotto le armi, ad ubbriacanw il cervc•llo di fumi (•d inf<.rocirnc• il cuore di odii '-' di crud<·!tà, penso che un grande, superbo com– pito a<;pet!a alle donne socialiste. In nomC' drd sociali<,mo e della umanità, pel sacro e profondo <;entimPnto della maternità, per b u– man;, fc:licità. l'nirci, con tenacia, c0n\'inzione e: dt·vozione p('r propag,,rc l'odio alla guerra, a tutto ciò che la favorisce, la pr<·par~, e la \'Uole. C nirci <· pn•pararci falange compatta, co- scic·ntc e voh·nle alla difr·sa del sangue del noc,tro s,,ngur•, dell<" visccr~ rlc·lle nostre viscere, rlf'.lla cnrne dr•lla no..,tra rarnC'. Crescano e si moltipliC'hino, per meno nostro, le drmm• dc•cist· n difonrlr·n· la matc•rnith dalle mo– struoc;c• bmnche del militarismo, deci'-ie, con ogni sfor70, t·d ogni mrzzo a contendere i figli alla ca– ,r•rma, alle :1rmi, alla gw·rra. D<:ci-,r.:r1 combattr•re questa trista, menzognera d infau<st:1 ~!·mlnagionr~ di o li tra popolo (• pnpo sta regia .... manifattura tabacchi aà ?gni la– boratorio si tro".a un altare, ed ogn1 a,ltotr~ l1a la sua. ma.donna o santo. Se si tratta eh santi mettono per lo più santi che portano il nome del direttore o di un altro pezzo arosso. Come iad. esempio: San Vitt?rio (PTampo1ini), San Pietro, ecc.; poi viene la madonna della Consolata, quella di Lom– des (chiamata. dalle operaie, non cattoliche. Santa. Bernardina). Quest'Wtima venne, que-– st'anno addobbata in modo speciale cla un certo capo ... il quale fece venire candelieri speciali dalla chiesa di Santa (Jiuhai. 'l'utte que..ste madonne e santi Yengono festeggiati il 20 giugno (festa della Consolata). Si nominano ogni anno, per ogni laborato– rio le rispettive p1·iore (prese fra1 le gonze o– peraie). i priori (scelti fra i capi) e così ,e– stiti coi rn.igliori abiti, si fa una festa. ge-– neTale nell'1,ite1'no della manifa,tl1.n·a, un va" e vieni continuo e si termina per •0<.le,l'e c/uai: che festante, qualch'e priore o priora al egn pei Laboratori e all'uscita finire poi all'oste· ria e... (amen ... ). Quest'anno però è succe.sso di più: Yi ~ un Jaborntorio nuovo, ove si confe;,,ionano l sigari toscani da g-iova.ni operaie novizie, le– quali percépi:scono una paga di ciroai 4 lire alla settimana. Questo laborato-rio era senza madonna e senza ,qanto. epperciò bisogna.va ci fosse stato qualcuno che ci asessc pen:-:ato; 111a ecco che viene una m:1estra, moglie del locale sacrestano, la quale inizia tlna sotto– scrizione e fa paga.re una quota a. queste bambine, si· può dire (che percepiscono L. 4- alla settimana) e, fm queste giovani ope· raie, le alt.re l)rnestre di quel laboratorio e qualche capo. raccolsero una 80n.m1a di 150 ]ire, dolìe- quali se ne -spesero 12:5 per l'ia,c· quisto della matlcnna '. Tut.ti quesli abusi Yengono fa.Ui in stabÌ– limenti dipendenti dal gon.::-rno. Se an~ssero ~orpresu quakuuo a Taccoghere denaro pro scioperanti metallurgie]. cosa- ne sarebbe a,_ venuto? Una maootra, abusando de!L.1. sua a.utorità, ha. pòtuto raccogliere im·ece questo denaro per i'acquisto d'llna ma<lonna e de11e sua clipéndenti 1.noltissime a,·ranno venato l'obolo: non per fede, ma per non farsi pr-en– dere in odio da.Ila loro maestra bigotta . I dirigenti uon Yeclono queste cose, met· tono la disciplina. dove non importa, ma la· sciano correre doYe invece cloYrebbero repri– mere. Del resto non fanno male; le ino•euue operaie ci tengono a queste cose; grida~1 for– te _quando la fogtlia è cattiYa, quando rice– ,·ono qualche punizione od osser,azione in– giusta. ma, passato quel rnorneuto non ~i ri– cordano più di niente. Lo sanno però che la,·orano molto e si .rovinano l'esistenza, iu– ,.,.ecch-i::rnoP!'1m.a1del tempo. ma _non pensa· no ad 0Tg::in1zzarsi e, far Yalere i loro diritti. Fino che fanno le feste cli madonne, ecc. non possono cw·arsi dei loro interessi ed è per– ciò che i dirigenti tollerano certe p3:gliac· ciate. Si sv~gli110, dunque, queste donne, quelle che non banno la te$taJ piena di va– nità, ma che_ sono delle serie rag-azze e se– rie madri di farn.iglia, pensino che mentre. loro fanno l'interesse della vergine .... Aste– sauo, capi ed impiegati in g-enere sono or· ganizznti, e non è molto che .... hauno ottenuto– d~i miglioramenti, mentre a loro, pm-ere d1aYole, tocca lavorare da mane a seTa 1a foglia. marc~a1 e rovinnrf-i la salute. l?inchè andrete di questo passo, non faTete alfro che ciò che fa il somaro. La Segretaria dell'Unione delle Lavoratrici ~or– vegesi telegrafa al Segretariato Internazionale deL le donne socialiste: u L'undici giugno i! Parlamento :--:orvegese ap– provava ad unanimità, senza discussione, la legge; pro suffragio femminile politico. Possa questo atto. di giustizia compiuto dagli uomini norvegesi tare sl che anche voi, compagne degli altri paesi, pos. siate conquistare il vostro diritto al voto e usarneo per il trionfo del socialismo ii. CAMPI lo, tra figli di donna e figli di donna. Decise a protestare che coloro cui noi doloran– do, diamo la vita, non possono e non devono di. ,·entare strumenti di morte, essere loro stessi vo– tati alla morte. Decise ad ag;re per scongiurnre il fatale peri– colo, il mostruoso delitto. Con ogni mezzo, anche con quello della violenza se sarà necessario. ' ~lai violenzo. sarà stata pil.1 legittima, pili san. ta, più feconda di civiltà e di amore. ~letliamoci adunque ali 'opera tutte. con un sol cuore ('~ una sola yolontà; non pili fucili, non più cannoni, non più guerre. Vogliamo pnrtorire i figli pel lavoro fecondo ap– portato:e di pace e di fratellanza tr,a gli uma~i. Vogliamo inculcare ai fili nostri i sentimenti dtl. la solidarie~à ~mana, dell_:t fratellanza fra i popoli. Questo sia ti nostro grido di guerra. A\l'opc-r: 1 compagne! In_ ci~scuna patria tutte le compagne si uniro.n– no, !Il ciascuna. lingua eccheggierà il grido di guer. rn che annunzia la gran pace, ed ovunque cJiven. ttremo falange e 6arà ui1 sol grande cuore il no– stro, la nostra, una sola possente volontà. E c'im– porremo. . S;;~rà il trionfo dell.'.l maternità sulla morte, sad 1 il trionfo del socialismo. All'opera. MAGDA, RIGAMONTl GIUSEPPE, gerent;-- Tip. d~-lla S.Jcictà Editrice ,, A\' A KTI ( ,.

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