La Difesa delle Lavoratrici - anno II - n. 12 - 6 luglio 191

Anno Il. - N. 12. 6 Luglio 1913 Cnnto corrente cnltn Po.sto. • • :ESCE LA l!!I • Un numero Cent. 3 Anno ~ ABBONAMENTO: L 1,50 Scme5trc .. L. 0.80 REDAZIONE ED AMMINISTRAZIONE: 50 copie .. L. 1.00 100 copie. L. 2,00 ESTERO IL DOPPIO MILANO - Via S. Damiano, 16 - MILANO -------- ------~ LE DONNENELLOSCIOPERO GENERALE Qualcuno (·i domanda perchè nei nurue– rosi commenti l'he la. stampa ha fotto in occa.;;.ione dello :;cìopero generale non si è parlato della grande pro,a di Goliclarietà e di ,ero coraggio c·be in quell'occasione hanno dato le lavoratr:ici e le com– pagne inscritte al gruppo femminile so– cialisb .. milanese. Koi riteniamo naturalis– simo che. parlando cl 1 un a-,venimento così g-rancle e solenne, in cul è manifestalo sia Pure per pochi attimi, lo &pirito cli generosa ribellione. la Yirtù della solidariet.1 di clas– ~- ìa sensibilità morale e JK)litica d<'l pro– le-tar:ato. non t:-isia fatto cenno speeiale al1e donne. Era lo scil.no di tutto quanto il pro· letariato nella dief..;a dei suoi più elemen– tari di1·itti e sarebbe stato da rimane-re me– rnYi!?liati non solo. ma profondarn('n!C' umi– liati e adclo:orat i. :-.f' ie t-fruttatc- non 51 to:--,è'TO unite agli ,fru'ttati. L'inC'aricah. dalle c.01np,1gne di pm·!nn, al Co111izio degli scioperanti esprimeYa ap punto que.;.1:1 concetto, e perciò in rispo~h allP dnmande- che ci vennero l'i,·oltn. pub blirhhrno il bre,e discor..;etto. Lal'nratori e lai-oratrici.' Sl" l'Cnione delle Donne Sociali~·tc e le pro!darie scioperanti hanno 1;oluto che in que$fO comi;;io risuonasse a.,whe la 1,·oce d1 una donna che più direttamente parlasse dellt don,ie e alle donne, certo non L perchè i riuniti qUl pos.~ono ammettere o tollerare che si pensi che fra gli sfr1.dtati di auibo i ses.,i vi po.~.~anon essere piena, a-s.~oluta identità di sentimenti, di redute, di apprez– =amenti, di aspirazioni. dn::,i. durante 9li scioperi politici 'liiene suggellata in modo evidente a tutti, quel patto ,di allean;;a che il capitalismo sta deter,nznando e s111luppa11- nano contro i fratelli per servi1'e il capi– talismo ... -tlllu lotta per l'abolizione del capitalùmo, del privile9io siano dedicali tutti 9li sf01·zi del zuoletariato. I fatti Bono noti. Le donne 60110 state fra i prìrn-i e più energici militanti clelln. causa proletaria. Xon solo le la,oratr.ici diretta– mente coinvolte nello .'-.ciopero, ma anche le moglie cloi trann-ieri titubanti. ma anche le compagne del g-ruppo che i::i sono reca.te rrN1te tnnto nolle, rim€'5Se dei tram, quanto vicino agli stab:limenti, portayclo ovunque la parola del caldo, entusiastito ineitamento allo sciopero. L'U. X. delle donne socialiste ~i riunì alln. Camera del Lavoro ~r aiu– rore il magnifico slancio delle proletarie. Xell<' dimostrazioni le socialiste e le ooeraie furono in prima fila. Tutto ciò lo regi~tria– mo. più rbe altro per procurai·e alle compa– g-nP che ci sPg-uono <ln lontano una profonda <• ;{'p:ittima c.i.oclclisfazione, per dail.·eun inco– Tag-giamenio alle timide, per vincere le pre– n•nr.ioni f' i timori di ehi ritiene che la don– nn J)('rchè tale non sja capace di lotte, di e-n_h1sini::mi,di eroièa abnegazione. Ln epi5oclio lo volgiamo narrare allo no– stre lettrici, perchè riteniamo sia ~tato cl'i uua eloquenza sorprendente, e sia stata quol- 1:.1. c.i.cintilla che ha acczy:.o o ~limentato il fuoco della proteala, che ha segnalato il pas– saµ-gio dello sciopero da puramente econo– -miro C' di categoTia allo sciopero politir•o, qenerale. di eia ---e. Quando In fel'oce ,endelh della borghe– sia. fu consumata. e organizzatori. sciope– r1nti e semplici spettatori del comizio fu– rono condannati a pene e-;orbitani.i, mentre gli av..-ocati della dife6a manifestarono il lo~ sde~no per l'enormità della condantHt 1 e il pres1cJe11t.e AIJara non o:;ava att.rnversare il corti-le del tribunale, e nelle vicinanze d~l tribunale gruppi di operai facevano ama .. r! co:mn~en~i, si ucli1·011_0 delle grìda stra– nanh, si vl{lero delle donne cuclcre in ter– ra,. strnpparsi i capelli e i w~stiti. piangere ì(\frnre e maledire. Qu'al1era il dolore che le aveva colpite? Er.ano rimaste chi per un anno chi per più pro.-~ .de~l'nffetto e clell'appoggio dei ]oro uon11111. 1 loro figli erano stati tondi:wnati a con<lune la vita di orfani. Se la dis~-razia. fo~se frtata. cagionala da ·ma malattia, o se la. m01·te fos~e venuta a dividere gli spos~ e privare i fi'gli del loro padre. certo, le gnda. di dis.perazif!n.° dell.e lonne a.,,.eboero tro-n :i.to eco m tutti 1 cuor . E si sarebbe imprecato all'ingiustizia. della natura, alla. sua cn1delU1. lfa chi venint in quel caso a getbare nella disperazione le mo– gli e ìe- madri noi~ era nè dio, nè la na– tura.: Cl_'1: ~'emauaz~one .c1·u11 yotC'rC'Ipiù fe roe_e e piU 1mplacab1le eh tut-t1 1 poteri natu rnh e soYranaturali eh.e ci si poss~1 immafl'i naTe. E la legge esecutrice della ,·olontà 0 e delle vendette dello c;asse capitalista. Di qu0\l~ ~lasse cbe oggi rnercè il possesso dei mezz.1 eh produzione dispono della vita., del– la hbertà del destino stesso di innumeTi masse. Una .for:-a sola. può v-incere l'onnipotenza del cap1tahsmo: il proletar·iato solidale. con– sapcYole. Le grida di quelle donne tr0Yar011<.1 appunt~ m~'eC? nei cuori e nelle menti degli sfruttati eh :lhlano. Alle minaccie e iutimi– da;,.ioni della. borghesia. alla sua. tru('o ven– detta, ha risposto il popolo che lavora, che ~un1e. c11~ :stnte, che comincia. a capire. Qua!1te nuove coscien7,e avrebbe dovuto co~qu1sta:e il socialismo attraverso quella lez.one d1 cose! -----"·~~iù,._fra i V.!,g_letari e_ l! P'J~Je!l!,_ie. F1iJTi"' .... della stessa miseria, vz.tt1m.. 'e tf'et{~ • .stesse 1ngiU-Jti:..ie. protagonisti della stessa tragedia del lavo,·o, di quel lai;oro che nella soeietà capitalista sfrutta. opprime e devri– me fisicamente, moralmente e intdlettual• mente - 9li uomini e le donne del popolo tOTTÈ. E- DIFESA DEt LAVORO .Sl untono legati da mille -,,;incoli indissofo- b li. Jla questi 1Jincoli dù.:entano più evi– denti. più /orli più solenni nei giorni in cui att ra-,,;erso una fase acuta del/a lotta i lai-oraton di ambo i sessi di1;entano consa• pei·ol i d'essere an tesi9na ni della grandiosa battaolia della redenzione proletaria, della abolizù:,ne della ,chiantù. -.Yes.,uno di voi. o pr<>letari, può mera1,-i– glwrsz. che le i;ostre compagne di lavoro ab– b;auo fatto anche in que .,:o 9randioso scw· pero il "loro do1;ere, e chP l'abbiano fatto 1n modo eroico, sfidando le ire e le vendette dei pohziotti e della borghesia. formando le .,quadre di vigilanza ver impedire che si la• tQr~L.<(se in tempo di sciopero, gettandosi in.~ieme ai fig 11, .,ulle rotaie dei lrams onde ostarolare il rrumira9g10. roi che cono.,cetr il quotidiano martirologio e l'eroismo dello df)nn11 del popolo, .rnpete quale vita faccia alr ,,jficiM e a casa, di quanti sacr1fiz1.. .no ropart> - i.-oi non 'lii merari9liatP rh' essa !'appw es,ere eroica. La.(cw111r.1que,tr.i mera1:i9l1a alla itarnpo ,errile e prezzolata chP dPdiro rl"ilonnP dri 9lr.1rnrdi ufftr-ioli all'e,r1ltt1:io1te dl uaa don1•rJ.. ,.,,,, rÌCNl e r:r,1rOnatfl. r.ilV1tta i ,11r,1 fi!J'l. Que– drJ itr,va ,tampri pru.sa 1..ndif/ere,1..fPdinrw:, all'crr,i.,·m(j di rnil1oui ih dfJuTU' r-!t" .,·i fo9r,– ,onr, MllP ruaiP r nelle offir·i11,p pPr pr'ir11- r11rPun pPzzo di po1tP ollr, prr.1lP, P n~la Jo· twfl diurna a99iun9onr1 le n..olti d'u1MJU11 •fl ondt ,,frappr1rP ri/lo m.aV,ttio i' alla morte i f,9/, r•fip durrutfP il 9iorrio non po.,lffJno rv• .~ orlirP.' l"i era un.. tempo in cui la don~a, ,ftrrr·t la dii:ùifJnf' dd laruro fra uomo P donna rhf! i·igPra r, quell'epoca, era ron..f,rwlfl at.. JorrArirP. ai lo1:ori domestir~. il rap1..tahsmfJ !tn mp1no la drmfta al pari dell'ul"imr.1!11lram– po rùl loi:r.1ro P dello fotta per l'ni fPllZfl. l'9uai1 dorPri P u9uali diriffi agi, -frut– trzh d, n,nl;r.1 i mii, - erco r,"i, rltr· r/,q1/la daflp ~fp1,_·pcondizioni dPI lo.,rr,1rofftr.1dn1v1. A11r/,r d11 q11P1dn. lotta le prolPWriP saprtut· no trnrrP ,'Ili 1r1.(e911r1rnPTdi nerP.~.,nn. Sr1rfJT1- no lr vlt1111r'r1 tr.1rrll"lrP al lacoro. Torua/Pn, i·, porterrrn,w. il _rirorrfo di r,ò r/a, ù1, q,,,,. ,ti ,r1P111ornndtgwrru hannl) ,·oto ,, ri,,. ,·uf11. E .-, ricordPrfluno rhe qvnta (J 1 Qr/QJUt fot 1 fl n,,n fu rhP un rpi.,l"Jdfo dPlfo, .,Prr,1lfltPfof fo fra {__,'r1p1ffl/P P La,·oro. E !i rirnrrJr,rrJ/t1lf,1 r-1,r nelle xtrodP p, ru~lle dimo troz l"Jni riti N'rf'Ò d'i111perlirP r•oll<' ormi in mano 1l fr1onfo rhi diritti dPi forr, figi .. w,w .irfnt1 fir1lt rÙ/lfJ .(le. w /r.,r()r·la.,.vc. Trr1 i 8()ld-0tl q111,lru1111 n ,<:orrì . lafrJ rh'fJ·P .,fe.'(.,e a1:ronwJ r1Jrof1J rJ,, picrim prr .,r.1.,tifu;re ln madrP 11 ·PrdP pPr rn.nion, dt lrfr 1 .1ro. E Cl"J.'"Ì i frafPlli .,i (rof,-,• Le donne chiedono l' appllcazlone della legge sul lavoro donne– fanclulli. Le lavoranti presso lavanderie paterne, non a,~endo potuto ottenere l'iscrizione alla Cassa Xazionale di }Iaternità, sottopooero al Cons';glio t;uperiore del la,-oro questo que– sito: Le donne ed i fanciulli della famiglia del proprietario di una azienda, che prendono parte al la"('oro, sono soggette agli obblighi della legge sul la,oro delle donne e dei fan· c·iulli: cioè, limitazione ai ora.rio, presenta– ;.:ione del libretto del laYoro, -iscrizione ,alla Ca<,sa -S azionale di 1foterniHt? Il Con~iglio Superiore del lavoro, u con– u Bi<leranclo che anche le persone <li famigìin. n concorrono a formare il uumero cli operai 11 necPssario per a'5Soggettare un opificio al– « la legge, ritenne logico e doYero'iO che sin– (< g,oli individui non siano esclusi dai be11e- 11 fici clc-lla leq-ge ste:;sa 11 • Da og~i tlnnque la moglie e le figlie, the la,·orano n<·.lle azif"nde paterne, aog-g-ette al- 1:i legg-e, ,aranno protette da essa come, tutt1: le altre operaie .-stranee alla famigli:1. .\ v·vi..:o ai padri troppo avidi di g-uaclagno P pn<·o tenrr1 drll'int.Pgrit:t fo,ir·'\ clf'lla mn– µ-lie e Mllo ,viluppo fisic·o i11telleltualc• clei fir.tlioli. Lr donne a,rJclette alla lavorazionr <li cssi– r·amr-nto, ri:·rnita P imballament.o <le.I tal)ar·– N) ,;;ollN'.itarono il Con~iglio Suprrior<' rle-1 lavoro a stabilire_> se ']UPStP. opera...:ioni en– trano nf'lla cat,-goria df'i lavori agriroli 1 non r·ont<-mp,nti rlalla legge sul lavoro Mlle don– ne e d,,i fanciulli. Il Coni,ivlio, dopo nna dotla f'fl intPrf''"au~ t :(;-.imn di-.,:uS:;i,111'•, sostenuta dayli ~tudio:-.i di ,.,.if>JJZP ograriE.• e<l N:ono1ui,·liP) -.;,('gnoun· dirrtti,·a di maqsima r,orne prineipio foncln mPntalr atto a ,lii">tinguerf• l'nzi(>ncla indn trittlP clall 'a~rir·o!a. In hai.;"a tnlP prinr:ipio ;i delihPri, r·he le· "op<•r.1zioni di <~ssir-amf'nfo, r.rrnita p lm 1( ballamr-nto rlf•l tabar·CJ), quando 11011 son<> ,e fatt~ direttam('nte dagli st~ssi r·olt i va tori, 1 rna avYeng-ono- r-ou -mac•-.tranzP -o.pN·iali (J ff Yf'll,!!0110 esPg11it<• da imprenclitori divt•r·i ",h ,t.di irnpr<>nrlitori agrir•oli, d1~ fanno ,li ,e quMl.t• 01wrazion'. lo s<'opo dP1h loro atti- I u vità, sono assoggettate rilla leg.'}e s·ul la· 0 VO'l'O delle donne e dei fanciulli 11. 1 Per questa. seconda. deliberazione moite altre donne/ escluse finora dai benefici della legge, perchè considerate addette a la.vora– ziDni agricole, saranno d'ora, innanzi dalla legge protette e perciò isci;tte alla Cassa Xazionale di 1faternità. E di un altro quesito assai delicato si oc– cupò il Consiglio Superiore del Lavoro nella sessione del 25 giugno p. p. Basta enun– ciarlo per comprenderne l 1 importanza. ((Come e<l in quale mi6ura si possa. appli· cc care la. legge sul lavoro ai fanciulli esi- 1« stenti presso gli istituti dj ricovero, di edu– tt rn...:ione e cl' istruzione. 1 l1ale importanti,,;simo argomento coinvol– gendo tutto il problema educnt.iYo, di assi– stenza e beneficenza. pubblica e pr·ivata, non poteva essere risolto dal Consiglio del LaYoro <:he ha attribuzioni circostriU~•. Il Con~i– glio del Ia,-oro dovette limitarsi a. far voti (I p~rcb~ ~l Governo o con provvedimenti lc-– u g_i.-;lat1v1o con provvedimenti regolamenta– " r11 previo ace:ordo col :.llinis~ro d'~\gricol- 1< tura lnclustna e Commercio, dC!i 1 lntcr110 11 e della Istruzione, detti lo normo da oss{'r– u varsi nelle oJlie-me dipendc-nli dn luoghi cl, 11 educ-azionc, ricovero cd assisten...:a e nelle 11 scuole profo .. ,sionali nel scn6o d1 stabilire « obbligatorio per tutli l'osservanza dPlle <li– << -..posizioni sostanziali della i<'ggc- "1907 sui 11 lavoro delle donne e dei ta,wiulli, conson– u tendo solo che in detcnuinali cnsi i fan– u ciulli fWSsano essere ammPssi n<'ll'oflieina pn insegnamento p1ofc•s..sio11alc.., a 10 anni « di età. Su questa concessione, ('hc polrC'bhC' a giu– ,li;,;io cli qualcuno tornare danno..,a allo sv:– lu_rpo complet-0 dell'inte-llig<'nza infantile. 1..'nnpeg110 una <liscus....,ioncdirl'Ha a.d afYc•r– llHH'P la necessità. e-ho i laoriulli non siano innanzi t<'mpo adibiti a la\'ori pC'Ì qunli è duhhio a.;,ai ('hl' nhhiano manif~tato spo– (·iuli atliludiui, ritenendo 1>il1Tispondc•nte alle• p:-·ig~nzP rc·onon1iche di tali istituti <•d ai fini ('{lucativi <lei fanc·iulli rie-ove-rati la. freqn<>ntazionf' clr,l corso popolare nCl!C>i scuo– i<• J)<Jpolari e-01nuna"li. Il q1wsito è an<"Ora sul tappdo rd è rlesi– cle-r..ih.l" che su tale quistio11P !,Ì vog-lia ri- pron1lere la parola. C'AHLOTT\ C'Lr~u1c1. ESTERO IL DOPPIO IN RISAIA Il r_irnltato delle nostre agitazioni. - 50.00ù lire. di ?tlaggiori .wla,ri. - Gli Ispet– tori impotenti a far rispetla_re la legge. - La colvevole noncuranza delle A-utorùà. _Il lavoro <li monda ,·olgc alla fine. Pochi g-wrn1 ancora e, 1e mondiue torneranno alle loro ?ase a curare i malori contratti in causa dell 'rnfa.me lavoro di risa.,a. Noi c1 siamo l1~Uuti asprarnenW per impedire che il can– nibalismo padronale s'av\'-ent..l.$se ferocemen– t.e ~ulle pm-ere donne. che piegano 11 dol'So fah~os~lllen~o per eshrpa1:e J :erba maligna che 1nf~ta _ 11 r;so. l uostn sc10peri e lo no– stre ag1_ta21on1 hanno vai-so alla mass.ai dei :110n<lariso della proYincia. di 1Iilano circa DU 1~I1a lire di magg10r1 salaTi. Senza il no– stro 111ter~5amento questai somma sarebbe 1·ì- 111asta n~1 portafog1i degli ag1· icolt.on . Si SJH.ega l'ira furibonda dei f:it.lnbdi contro di noi .e contro le organizzazioni nostre. .01. duole di nou aver a.vuto 1110-tzi suffi– c1en~1 p~r arr_ivare ~n.ppertutto. In pare<;chi paesi glt ag-ncolton !tanno potuto 1111puue– lllC11~e ~crubare e m..1Hrattal'o le schiave del– la risaia. . Se non fossimo stati quasi soli nella lotta si. sar~bber? potute strappare almeno 100 ~ila. lir~ d1. ruaggiori salari nella. so1a pro– vrnc1~ d1 1Iila.no. E l'orario di 8 ore sarebbe stato 11:11po,:,to. 111~t~tta la risaia milanese cooì come siam~ 1:1esciti ad imporlo in buona par– te del lodigiano. Sarà per l'unne venturo. ..l._bbiamo per<luw anche quel poco <li fi. cl,,~cia che aYeYam_o _neda legg.e s1;1l1arisaia. B come se non c1 fosse. 1 titlabdì 1a. igno– rano, i t;in~l.aci la ign~rano, i ca1rabinien la ignorano. Si Ya avanti colle usanze antiche pre)~gg~. ~ ,·ett: un bei da fare a denunciare 1 C":151_c.l.1 v10lazwne ai ca,rabinier1 ! Ma che c~s1 i:' La vi~lazione è generale. J carabi– n_1er~non capiscono niente della, lego>e 6u1la nsarn. Non sanno nemmeno se esi~ta.. Co– munque non desideTano di essere dist.urbaiti anc~e pe_rchè non chiedono di meglio che d~ lasc~ar~ 1n santa paoe gli ag,•jcoltori, i quali eosti~u1~co~o. ~e .o..1:1tont~.P. civili (sUuebbe me?l.10 rncrvil1) 1 <!~1pa~~ d1 campagna. Gh Ispetton. l o\·en Ispelton. t.Josa YO– l~te mai che facc.ia~ o? Sono in due ad ispe– zwnare t:utta la nsa1a delle provincie di No. vara, ~ila:10 e. l'avia, dove bvora.no non meno eh ?~ù mila. mo11d111e. Non bastereb– bero. venti ispettori, se si volesse fare una ,· spez1one. sohan_to mediocre. :Net.ate anche questo: 1 d_ue l:,pet.tori non sono autorizzati a stendere 1 ,·erbali di contravvenzione! De– YOno _perdere u~1a. infinità di tempo a<l ain– dare lll cerca _d1 qualche guardia municipa– le - se p~tr .riesc-0110 a, scovarla - per farle ste,'.dere Jl Yerbale. Roba do. chiodi! .La leg. ge e t~na_t1:1.riuprnatura. solenne e l'Ispetto– rato di nsaia un'altra turlup.natura. più so– lenne della prima. J?ec_i.same1~tenon c'è che l'org·anizznzionb e l azwne diretta delle mondariso. cho pos t,ano tut:eiare ]a ::.alule e i diritti della rrente che fatica e sanguina. in risaia. 0 Carlo . -1.zi ,nonti. Lodevole quanto utile deci– sione. ~ome ~e llO!:ilre. letlrici già probnbilmcnlc sanno e!:itslono 11.1 .\menc.:1 dei tribunali in cui ~i di~cu– t0no,esl~s1~ame.nte le c~,u~c che riguarcktno la gio– v~~tu. E: d1fau1 -:- .10 1.ns ~gnano purtroppo i pae– si m .cu.1 que~te 1sl1tuz1on1non esistono - i tri– b~mali~ in cui ~nza ncs~un desiderio o capdcità d1.capire I~ ~'lu!:ieper le quali tnnte giovani sono spmll al aelmo que::.ti si giudicano e si condan– nano sono dei .veri focolari d'ingiustizia f' di dc– l111quenza. A11z1chè comp11:nderc: e compatire. si 1.;u1,da11na. Ora. a Chicago si è i.stituito un riparto femminil(; del tribunale per la gioventù cioè il delicato com– pito di giu~icare delle ragaae viene affidato a delle: don.ne, e .c•ò perc.hè le imputate non abbiano sog– gezione d1 chi le rnterroga e le <leve giudicare. .\ prop?sito <li tribunali, ci rallegriamo colln. dt.lt– tore<;sa .:-,;oi;;t•dn. per il dotto e n<:l medesimo tcm. po brillante <li...,corsoche c1,sa nella sun. qualità di perita pronun/iÒ alla Corte <l '1\ssise di J\Iilano contrib.uend~ in gran pa,:te ad assolvere una po: vera <l1sgr:wata che neJll1mpeto <lei dolore e della di1,perazione ..,parò sull'amante che l'nveva abban– donata. 11 di...,corso d"lla dott. ;\oseda e il risul– tato da .cs~o .ouenuto. hanno appunto dimostrato quant? s~a 1;1d1spensab1lc ~apire certe situazioni per poteri, giudicare e fare giudicare dagli altri.

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