La Difesa delle Lavoratrici - anno II - n. 7 - 6 aprile 1913

PROPAGANDA A Milano, La compagna Bnlabanoff portò al Congresso dei postelegrafici il saluto augura.le della. di– rezione del partito. Improvvisando un discor– so vibrante cli fede e d'entusiasmo, dimostrò come solo nel socialismo e col socialismo il pro– letariato tutto potrà emanciparsi da. ogni schiavitì.1, conquistare ogni diritto e raggiun– gere la sua completa emancipazione. .\ bbiamo notato, con grande conforto, che la calda parola della nostra cpmpagna e l'on– data di socialismo ch·essa portan1., r1uscl a. rianimare e sollevare e commuoYere il con– ~re~so, pur g-ià affaticato e stanco dal lungo lav('lro della giornata. Abbiamo \'lste molte impiegate applau<lire da prima. contornare di poi l'oratrice. Xe traiamo buon augurio. Esqe, ne siamo cute non scorderanno. ripenseranno alh pa– rola che tant-0 scosse e le riempì d'emozione e ci ::;a.rnnno così non solo compagno nelle lotte del la\"Oro, ma ancora in tutte le altre. del pari sacre e sublimi che conducono al so- ciali no. - Xoi le attendiamo. E' questo rau$urio mi- 2lior1'! che facciamo ad esse ad a. noi. N. G. Domenica 30 corr. alla Camera del Lavoro ebbe luogo una riunione delle lavoranti in bretelle. l'>arlò loro la compagna Zanetta per– c:.uadendo le iniziatrici della nuo\"a lega di mt:s;tiere a farsi apost-0lè di organizzazione pre'\So le loro compagne di la\-oro e in tutto il campo del la\"oro femminile. Speriamo che bt•n pre~t-0 la lega si affermi numerosa e d– gnrosa. Alle La\·oratrici in gomma dello Stabilimen– ti Pirelli. nella. pubblica \·ia Cardano, nelle \"icino.nze dello Stabilimento stesso. ha parlato la compagna. A. Balabanoff. Alle lavoratrici in Cartonaggi degli Stabili- 11wuti Betti Fernè, G. Poiret e Bono. ha par– lato dan1.nti agli Stabilimenti stessi la Com– pa!?na. A. Bianchi. Pure alle La\·oratrici in Cartonaggi dello :::,tabiluuento l[inerva. ha parlato d:ixanti al– lo "tabilimento stesso la compagna Giselda Brebbia. A Binasco. Il 16 marzo. contemporaneamente ad altre borgate della zona. risicola lombarda, si tenne a. BIUfl.~co il primo comizio per la difesa del la,·oro io risaia. Degli organizzati della lega Cuntadini e l[uratori e del Circolo socialista nessuno manca"·a_ Le donne interessate parti– colar1ll€nte all'argomento che era oggetto del comizio \"i figuraYano largamente. nonostante l 'ostruzionis.mo del parroco, organizzatore di crumire che avel"a. adunat-0 per suo conto e non a pubblico comizio lo scarso drappello fodele. alla sfe8t;a ora, .... forse- .. per isfuggire al contraddit-0rio a cui i conipagni nostri lo nve\·ano in\"itat-0. Il compagno A.zimonti tratteggiò con genia– le competenza e chiarezza i punti precisi sui quali i lavoratori della risaia debbono impo– .;:are la loro opera di solidale resistenza con– tro lo sfruttamento padronale, il mediatorwto, le frodi alla legge. Dopo bre,·i parole del Loca.telli, parlò A. Zanetta mettendo dinanz1 alle risaiole le ra– gioni urna.ne della loro lotta per la. conquista di migliori condizioni di \"ita e di la\·oro. piegò come difendendo la propria salute ed il proprio benessere, compiano attrM·erso al– l"organizzazione un grande doYere \"erso i pro– prii figli che dovranno continuare l"opera dei padri per la ri,·endicazione proletaria, com– piano un'opera doYerosa e bella di solidarietà verso le compagne ed i compagni di lavoro. V in,·itò a per~,·erare nella loro solidarietà, LA DIFESA DELLE LAVORATRICl a conquistare alla lega anche le indifferenti o le crumire; ad istruirsi, a leggere }a uDifesa delle La\~oratrici ,i che porta loro la vooo sin– cera della solidarietà delle donne che lavora.no e, delle compagne socialiste. U comizio riuscitissimo si sciolr.e fra le dimo– strazio_ni piì:1 entusiastiche di simpnlia. aiili ora ton. CORRISPONDENZE Da Abbiategrasso. Gna. intensa propaganda. è st.ata. In~ta in questi giorni dai nostri compagni e compagne. Domenica 16 marzo la. compagna. Brebbia parlò alle risaiole intorno a.Ila richiesta mo– dificazione della legge. Nella aduna,nza una, vecchia conta.dina prese la parola per cspri mere la propria solidarietà con le ideo espres– se darla nostra. compagna e per incita.re lo do1lnc alla buona bat.taglia. Urande impres– sione nel pubblico il quale ha voluto riudire la nostra compagna.. Domenica 30 poi, ebbe luogo un numerosis– simo comizio affollato anche di donne: parlò ancora una \·olta la compagna Brebbia, susci– tando entusiasmo e commozione. Notammo molti i.nten·enuti uomini e donne con le lacri– nl<l agli occhi e sentimLilo neg-li applausi fre- td~1~cia1ìi~~~~ni~~\;:.'~~oi~~~!aco~!b~~l~t:rr1~ cacia i compagni LeYi e Azimonti. Xello stesso giorno ebbe luogo il convegno dei giovani socialisti in cui dopo la relazione della compagna. Brebbia intorno al movimento femminile, venne votato un ordino del giorno, in· cui si fa obbligo ai gioYani socialisti di fare della propaganda. sociaJista nel proleta– riato femminile e di curare la diffusione della ,, Difesa delle La\·oratrici n. Da Fontanellato (Parma). 11 Lunedì 24 a,·emmo un grandioso comizio por festeggiare il dodicesimo anniversario del– la nostra organizzazione. 11 proletariato fem– minile intervenuto era una folla: circa 500 donne! Parlò primo Ruggeri, segretario della Ca– mera. del Lavoro di Parma, ricostruendo la storia. dell'organizzazione di Fontanellato. Fu salutato calorosamente dal comizio. In– di prese la parola la compagna Abigaille Za– netta che tenne incatenata l'attenzione del– l'imponente _uditorio trattando particolarmen– te il tema u La donna e il socialismo 1,. Con lucida rapidità di linee rice.rcò nella dpttrina socia.lista la ragione dell'organizza– zione proletana per la loLta di classe; ripre– sentò vi,·arnente alla coscienza di classe le fi– nalità socialiste della lotta. E si chiese poi come la donna proletaria poteva logicamente. onestamente disinteressarsi come lavoratrice, come donna, come madre di lavoratori. come cittadina civile del rnond.o dell'epico movimen– to a.soe.nsionale che agita la sua classe e l'inter– nazionale socialista. Incitò il proletariato femminile a votarsi solidamente alla causa socialista. E additò alle compagne i mezzi per prepararsi una coscienza degna del compito. La sua sincera parola fu salutata da. un'o– ,·azione di simpatia. Parlò ultimo applauditissimo il compagno avv. Ghidini mettendo in rilievo eloquentemen– te il beneficio della coltura proletaria. Il comizio si chiuse con la votazione solenne di un ordine del giorno contro le compagnie di ?isciplina, validamente illustrato da llug– gen a. Da Salerno. Nei giorni 3, 4, 5, 6, 7 aprile, la compagna Laura Oasart.elli, terrà una serie di conferen– ze nel Salernitano, insieme ad Alessandro Gal. I i, segretario della Federazione delle arti Tes– sili. Da Torino (Borgo Vanchiglia). I bravi giovani ciel Fascio Giovanile Socia– lista Operaio (Avanguardia) si sono messi con fodc ed entusiasmo al lavoro per la propagan– da fra le donne. lndirono una prima riunione alla quale interYennero le compagne: /J.I. Ban– chino, T. Da11,iicco, Glementi11a e JJaolina Pe– rone, Jl. Bori, B._ Canderci; aderfrono (impos– sibil.itate ad intervenire) C. Casale . . Il. Mila• 110, R. D'alberto; M. Jlartinotti, G. Sandri, .A. 1"i'cM11a. Si deliberò di indire un comizio nei loca.lj del Circolo SociaJist,a. 1c li Seme ,i. TI comizio, anche mercè il buon lavoro prepa– ratorio fa,tto dai nostri giovani compagni, riu– scì numeroso, oltre ogni 1:rcvisione. Parlaro– no, insistendo sulla necessità di costituire un Gruppo Socialista femminile, nel popoloso sobborgo di Vanchiglia il giovane ed altivo compagno Antonio Monfisani e la compagna Paola Perone. Appena terminato il comizio si raccolse l'a– desione. di ben quattordici donne, per cui la costituzione del Gruppo Femminile Socialista può dirsi un fatto compiuto. Un fatto compiuto, sopratutto perchè, alla sera stessa ci si mise al lavoro. Si deliberò di tenere ogni settimana: conferenze, riunioni, conversazioni famigliari e curare tutto ciò che può attirare l'operaia al nostro movimento. I compagni del fr'ru;rfo Soc1alista 0-iovcmile e quelli del Circolo u Il Seme 1, si misero a nostra completa disposizione e misero a nostra disposizionii i loro loca] i. Noi ci siamo messe al lavoro con buona vo– lontà e sommo entusiasmo, e speriamo di fare molto e bene. L/Ovrraia. N. d. R. - Registrimno co,1 vivo viacere la pro-va di attività delle nostre compagne! lli– mrtne ùnplùito, naturalmente, rh'e11.~e prima o contemporaneamente all'adesione al Gr11,vpo fe!mm"nil~. _d~uonoinscrii.1cni_al partito. l grup– pi Jemm1-mb hanno il comrnto di specializzare la vropaganda fra le donne, rioè de1JOnoes,-:cre dedicati. allo studio di speciaU vroblemi, devo– no servire a preparare per ht lotta e per la propaganda le singole compagne. Ma l'iscri– zione e la varteeivazione al Gruppo Pemmini• li'_110?1' vuò sostit~n"re l'isc1·i::ione o la parte– cipazwue allct Sezione del Pnrtito rr.nzi quel/(l è subordinata a queRta. · Alle -compogne 'l'orineRi mandiamo un cor– dia_lissimo sc~luto e a~ig_urio, ai gi01,ar1i compft– gni che le a1.uta110diciamo bravi di t-utto c110- re. verrhè e.~sl rulempiono tutto quanto il loro dovere di socialisti e di or_(Janizzatori. Da Miagliano (Biella). Fina.lmente le operaie del cotonificio Poma che per molto tempo subirono l'ascendente dei preti ed erano iscritte alla lega cattolica sti– pendiata dai proprietari dello stabilimento, cominciano a risvegliarsi. Seguendo l'invito del Comitato centra.le delle arti tessili e della Camera del Lavoro di Biella, accorsero in buon numero a due comizi di propaganda, aderendo non solo con segni di approvazione, ma anche con la propria adesione all'organiz- ::r!0n~n <libt~~8:~;u~~~~tt~lisi n~~o~: 0 is~~f~~ ! 0 ~ un ambiente industriale come quello del Biellese basta una scintilla. per riani!Tllare la coscienza di classe che non può non albergare nell'animo di chi, come l,o nostre operaie, su– biscono lo sfruttamento dissanguatore, palese del capiitalismo. E con questa scintilla tanti sentimenti e tanti pensieri sorgono nelle sfruttate da ren– dere impossiblle la loro permanenza nelle le– ghe guidate dai cattolici. Basta che lo nostre compagne e gli organiz– zatori del luogo, ·sappiano tenere acceso il lu– me.. della coscienza di classe, alimentandolo con tenacia e cosianza profonda. Da Seravalle Scrivia, Fu tra noi per parlare della u Do1111a • e del u Socialismo 11 la compagna Sofia Avoni. La– .~ciòottima impressione nel numeroso pubblico. Dalle Valli Strona e Ponsone. Nelle Valli Strona e Ponsone ove lavorano circa due mila tessitrici a cottimo, in una nu– merosissima assemblea di tessitrici, tenu_tasi domenica coll'intervento della Federazione delle Arti Tessili, si è ,d.eciso di pre:se~tare agli industriali un memor~ale con la nch1est~ di un salario di L. 4 al giorno, tanto per gli uomini quanto per le donne. Attualmente le donno Percependo per il lavoro a cottimo, lo stesso salario degÙ uomini, sono },nvecc! quan: do lavòrauo a. giornata., pagate a rag~onc d1 L. 2.25 1 mentre gli uomini sono pagati a ra– O'ione di L. 3. rrutto lascia sperare che le mo– deste o più che giustificate rivendicazioni delle tessitrici verranno appagate. Totto sta nella loro compattezza e nella so– lidarietà d0\ 1 erosa dei compagni di lavoro. Da Como. Nel Comasco, in seguito ad intese fra la. Fe: derazione Tessile e la Camera ciel Lavoro, s1 è istituito un segretariato di propaganda fem– minile. La compagna Meroni, aiutat!-1 da noi, ~a già ini1.iato il suo lM·oro, raccogliendo segni ma– nifesti di viva simpatia. N. d. R. - Slamo Met'issime dell'iniziativa presa dalle organizzazioni per facilitare la pro• pagauda nel proletariato fe111.111inile ci auc,u: riamo e/te 1 i risultati dello sperime11to che si sta facendo a Como, siano tali da fare sorgere :,;imili segretarioti ùi tutte le zo11e ove V'i sono delle lavoratrici. Da Jesi. A Jesi le operaie del Cascamificio (circa 500) sono da diversi giorni serrate, in seguito a richiesta di aumenti di meroede da parte di alcuni uomini e in seguito a proteste in causa di licenziamenti arbitrari. La ditta intenderebbe vincere gli uomini 0~1tt.ando sul lastrico le donne. Quelle operaie però sono provate al fuoco della. prepotenza padronale o. protette dalla. Camera del Lavoro e dalla Federazione Tes-– sile, sapranno resistere degnamente. Tutti la. nostra solidarietà alle valorose la– voratrici. Diano esse una buona lezione a:gli industriali non prestandosi al loro giuoco ! Sa. rebbero delle vere traditrici della propria causa quelle opl?raie che, anzichè sostenere i Ia– vorat.ori nella loro prot<:sta contro i licenzia– menti, si schierassero dalla parte degli indu– striali. Sarebbe un danno ed una vergogna incancellabili I Da Bo.-go S, Donino, Ricordiamo che al congresso Camerale del 10 febbraio u. s., il congresso stesso faceva ob– blig'O ad ogni organizzato di fare organizzata la propria donna. Lo ricordiamo pc.rchè sappiamo benissimo che molti compagni pur avendo approYata la delibera. si guardano bene di attenervisi, tau- f~v:! 1 di 1 :~1~1!~f~!n~e :oici~ 0 df!i~~is~.onino Quando si decideranno gli uomini a fare il proprio dovere 1 Non basta lamentarsi dell'in– coscienza delle donne, necessario è lavorare per renderle coscienti. Se lo ricordino i compagni: le nostre lotte non riesciranno mai bene se al fianco nostro non staranno anche le donne, nè senza. di esse potrà raggiungersi il socia– lismo. Il brontolone. Da Cava Manara. Argia Bianchi ha. parlato sulla necessità del– l'organizzazione. Persuasiva. e piana fu ascol– t~ta attenta.ment~ d.all 1 udit-0rio numeroso, spe– cialmente dalle risaiole, per le quali era. tenu– ta, in modo speciale la conferenza. 'La nostra compagna fu molto applaudita. VOCI DALLE OFFICINE E DAI CAMPI l'ara .11 agda, Vedendo la tua corte,ia ed imparzialitit, nel riapondere a tutti i queiiti che ti propon- 9onr, le comp<.19ne, lto deci,o, dovo, qualche tempQ, di tcriverti ant:h'io; e ad onor del ve• rl), a d11rmi l'ultimo 1,mpul,w, vallle non poco l'artit;l)letto rii,, indirizzai•i alle compw;ne ti– mlde, ndl'ult,mo numero della Difesa. Ilo .r:mprl-: temuti) di non sape:rmi e~primere chia– ram1-nt,-, data anche /,a dif/icolta e la delica– t~zz,1 del l)Ur:,,,to che 1 intendeva proporti. Er– r,Jfo: /Ja quale/te auno wno fidartzata ad un !i''"t·,111,, a,riali,t", cli.e mi dichiariJ, e dichia• ra tuff·l)fj[Jl, rlte non contrarri,, mai il 1'fV.Ltri- 1ru,n10 reh( /u.no LtJ m1a "jt:i.m,9lia all'incontro, e mia mQrlrc w i,p,.,cte, e reli9io•iuima, ed in8i,te 01tiua~ tamente nel rrv.Ltrimonio relic,io,o ~teuo. Dal canto mir.,, ,e non ,6no pronunoialamente 10 7 cta!11/IJ, 1euto pe,:0, me.rcè il ml_(,J fidanzato (e ,tato lui a formi ronoacert:, la Difesa) dt rlt– u~11forfo ouni giorno in viU. Gio non 03tt;inlf' ,ni J.'-nll) molto afiezionQ.la alla mv.i Jam1olia f::. nùn vorrPi .1t1,1r.,.armi bruscamenle da lei. Orri ,·ume /art 1 f.Jol mtJmerifo che io ,te~. 'la 1:ado au11forQn– do,ru delfo ,teua fede del m.io fidanz 1 Llo, comf' potr~· ,ntlurfo al matrimonio reh{/io~ol J::' r;/Jm" u,durrP mir, m11rfr,,., wl arr1J,ia1·nltrr citi il) r.otdra{J{J'J il M.1fo r,ir1tr1mon11)rivi/e, !IP , r.c,,, () 11 tiw.1tal Def.Jbo ahl.,andonarP. il fid,,nzntr,f f'r,1nr,u,,1-,,I,- m, ,entirei int:apo,:e, Al11111T1rlt1 w.1re la fa,.,;iuliaf Parm1 rr,,drfr 11 i11i J,;,1 11/lor11 ·' Puoi I u wdtr11rmi lo. retto 1,:ia r!u~ rlo·vr,,t 11•11re in 11urAlofrangente? f•onfidu i11 Ufla tua r11positJ rl)rf,: r P 1op1l'n te w11ieme, ,-d i11 tale afl,-~o m1 d1ro fU11 com pagrv.t Carissima. Nena, ~essun dubbio, nessuna ,~!Utazione nel tuo CA80 " .. nessuna debolezza, ama. il tu() fidan– zaw P ,;il coerPnte a quPlla chi"' h la ima P diverra hen r,re@to la tua. fede. I c?Ìo\a1:Ji 1 pur .rispettando _il paaeato dd?bo~ no guardare ~mpr~, da\'an.h a, l.lJro, nPII &\· Hniri:_, ed ali av,·entre sa.cr1ficare,1, ,. quando i• CJl•('f'Ssario, per quanto pos<5a.riu1cire d'Jlo r1 .. -.,J e crudele - sacrificare chi vorr,-bbe t,– nerh - anche ~e in nom" dell'amicizia o df"Jla parentela, avvinti a quelle che sono per noi le roonzogne, ed i mali del pasiato. E lo debbono senza alcuJJa iattanza,. ma col– la massima fermezza e franchezza, cercando di rendere la cosa jl meno tragica. ed il meno dolorosa possibile, ma. non ammettendo nem– meno la possibilità di retrocedere. Evitando, con cura, ogni, anche più lontana apparenza di puntiulio, tanto meno di dispetto, ed agen– do con naturalezza e serietà,. Tu a tua madre puoi spiel?are la cosa sem– plicemente e dignitosamente: c1 Amo il mio fidanzato e lo stimo, credo. ancA'io come lui, clte il matrimonio religioto, sia inutile, com– metterei un'ipocrrisia contraendolo. Per te, che rredi, que1ta ipocrisia dovrebbe euc.re un sa.– rrilflgio. Io, per lo mia se-rietà non devo vole• rr l'ima, tu per la tua fede non de.vi volere l'altro. I o per la mia 1erirlii. ,u;,n ~olo, mo anc!tf' p,er qu,.Ua dtl mio /ut uro N1mpagno clie non solo rft.'11111 amare, mo, d.e/A10anche ri1pettnre e per /,, po,re della rr1:1.°a futura /atntolia . .lii rincre- rr· di. doverti procurare uu dispiacere, ma 11fJ11 p01fffJ o.88otulamnité evitarlo >1. Cht: se tua madre - il che accade quasi co– stantmnente in simili casi si addirassc e ti offendesse - non rispondere alle ~me of(eqe, rJ<H1 JJ'Jh·rnizzare, n()n adirarti tu pure. Per– d,ma alla sua età, al suo affetto td al suo do– lr1n• ogni trasctndenza, ed opponi la calma r,iu seu~na (indizio della tua convinzione pro– fonda e df'lla tua. tranquilla cottcitnza) e la pill tranquilla lunganirnità a qualsia!:ii provoca– zione. Qursto mfJ,fo di agire che è quello di ogni J>'•r!;<Jna clu· ha cuore e IK'nno t comprende e Ai ri,spetta., ti innal1J'.•rà. agli occhi df'l tuo fi– da.m·.atQ che cnto t6 ne Ba.rà grato, t:1'iwpùrrà alla. stc-:;~a tua madr.P e a' tuoi parenti o farà S('.ntire i suoi henf'fici effetti nt:ll'avv<'nirc Varrà. a.d irnp.-·dirr forse, oert<J a rendere me– no dolorORO mono aspro, meno profoud,J e meno durat.u'ro quel distacco da tua madre che tu t,•wi ~ pav<:nti e vorrCBti evitare. Chi~ ricordatelo bern· le madri eh<' a- mano davvtro i propri figli. ntlll si ataccano mai r,<:alrnent<:, definitiva.men~ da. loro, Spf•cio &e J.l'tr una ',<'.ria.divergtnza. d idee. 1 Talora, qua.~i M!mpre anzi, appart così ~la I se b,:n si 06strva e riflctt:R, COrtJ('. accad(Jno le cos.e, (acile i: constala.re chP i dista.cclu a.vvcn- gono e si approfondiscono e si inaspriscono, per le liti che purtroppo (per la mancanza di educazione, di tolleranza o di autodominazio– nc) la divergenza di idee fa nascere e per gli insulti spesso sanguinosi cho nelle liti sfuggo~ no dagli animi esaoorbati. Tu la lite puoi evitarla, non rispondendo ad alcuna provocazione. cd evitando ogni pa– rola che possa sembrare insulto; e già che tu, a tua madre, avrai già perdonato, preventi– vamente ogni cosa), già che essa, poi pensan– doci a mente calma, non avrà nulla a rim– proverarti, fuorchè la tua franchezza e la tua fermezza, ben presto torneranno - Fra di voi - i buoni rapporti. Che se ciò non avvenisse, il torto sarebbe di tua madre, e tu non avresti - ed è quello che sopra.tutto preme - nulla a rimproverarti. Coraggio adunque, aITronla e supera la pro– va, per quella fede che il iuo fidanzato ti ba. fatta conoscere, che diventerà definitivamente la tua e che sarà il fmgcllo c1cl vostro amore, p<'r quella fede che - pur esigendo un bat. tesimo di dolore r di onorifici r pur (per chi v('ram<'nte l'ha nel ccnello e nel cuore) fonte di ro11!!01azioni profonde e sublimi. Coraggio! sarà. il tuo battesimo. Io ti man– do per allora il mio abbraccio affettuoso di compagna e di sorella Saluti al tuo fidanzato f' grazie per aver, pur nell'amore, pensato nlla fNlf' e saputo far(' di tf' una proc;c,lit.f' ccl una. compagna. MAOOA ('arfL Jfa.gdo, Sn 01on1i /esl11.•1, vriwrndomi del diverli– mo,t(), in •ir'!'r " pnr(('rh1r mii' rom]}fl{l71f',or– ruw, le ore lil,rrr n ltq{Jrrr r111f/&imrnliro (JÙJr- 1mle r!te;, u La Difrsa clC'lh•L1tvora.trici 11 rltr ti 11iene r/Ùfrif,uif() or1111 q111nrlirina. Tir,_ lrtt,, nrll'ultimn num,ro l(I prrohierçi {/(I, ft> rt.1•olt11,Mir romp11ynP rifrou• n timidr, di f'i-prnnrrr lr loro ida e ,fom,111dflrr IJUf'.i r011Ai– r,li tltr ff!nfo lJtnt ArtirlrJn. .lii ~f'.11fo rr>Hi 111rorr1rlf1iota,dopo m,frmiri pr01•otr1 lonlr 11olt,, !irnzrt mai riAolvermi di /or/() ,, rliinlrrti 11t1 frwore, !()? vromotrire di un rirr()/o &Of!Ì(l,!Ùta /rm– m1111lrlrmr1 r/1 mnnrr1rf' fVl un mio t10Vl'rf' ri– fiutrn11lomi d_i omnrr·; nrl lrmvo Atr.•1w mi um– lJra llf'N-Att.11r 1 rJrlt non nmarf' 71rr non rlù,enirr la, 8rl~lfl1J" r?i un uomo, pf'r non llo•permi chi- 11.rrvrnta d1.n1111nzi r1' iufJi t•olcri e per timorf' d'esse:re impedita, come tante altt·e. di seguire ta mia coscienza dJi socialista. Pa!·ecch,ie mie comvaune loda,no questo mio convrncimento, altre i11vece dicono che è con– (ro lei vita. Dimmi tu, il tuo parere e consigliami per il megl'io. Salutandoti mi dico tua devotissima V. F. bracciante. Carissima V. F. La tua lettera, al pari di tante altre rice– vute in questi giorni, mi è di immensa soddi– sfazione. Vuol dire che la u Difesa )1 è letta con simpatia. e fiducia. Questo incoraggia. me e tutte le altre volonOOrose che per la oDifesau lavorano, grazie I Il parere che mi chiedi eccolo: Mi pare che tu esageri e che volendoti im– porro il sacrificio di non a.mare ti metti con~ tro le lecrgi stesse della vita. Se sul tuo cammino - ed io te lo auguro di tulto cuore - Lrovi l'uomo che t'inspira amore e del tuo amore degno, amalo. Poi trova. in le stessa e nella tua fede la forza, conservando intera la tua individualità divtnlargli di compagna., noJ senso pil1 elevatO del termrne. Non è impossibile, nè così difficile come si crede, basta volerlo fortemente, seriamente serenan~ent-e. Gli uomini devono imparare ~ stimarci ed a. rispettarci. E noi dobbiamo a– marli, pur restando libere. . La l<:>ttaper la nostra libertà sl, la rinun– cia mai; quella la lasciamo ai cattolici. Noi dobbiamo esser per la vita tutta inte– ra. con tutl<! le sue lotte. i suoi sacrifici maga-– ri, e tutti i suoi diritti. E nessuno più della donna. socialista ha il diritto intrgralc alla. vita, il diritto all'amore ed alla maternità. Spetta a lei preparare gli uomini nuovi e dare all'avvenire- la novella umanità. A<l<lio, ti stringo la mano e ti saluto uni– tà.mente alla tue. oompagne. MAGDA. RIGAMONTI GIUSEPPE, gerente Tip. della. Società. Editrice 11 Avanti/ 11 Via San Damiano, 18

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