donne chiesa mondo - n. 57 - maggio 2017

DONNE CHIESA MONDO 38 DONNE CHIESA MONDO 39 La fama di Umiltà, delle sue doti profetiche e taumaturgiche, si diffuse rapidamente. La sua cella cominciò ad attirare donne desiderose di seguirla e di riceverne gli insegnamenti. Furono costruite altre celle accanto alla sua, fino a che, nel 1266, accettò di lasciare l’eremo per fondare, fuori Faenza, il monastero di Santa Maria No- vella. Badessa, maestra di vita e madre spirituale scrive i Sermoni, fonte diretta della sua spiritua- lità e della sua esperienza mistica, opera, che seppure paragonata per levatura a quella di An- gela da Foligno, ha avuto poca diffusione, rima- nendo a tutt’oggi poco conosciuta. La sua scrittura ispirata, fluente, altamente al- legorica, ricorda Ildegarda. Umiltà si rende conto che quanto scrive sgorga direttamente da Dio: «Le cose che egli mi dice nel segreto del mio intimo, io le rivelo a voi apertamente. Egli mi ammaestra in silenzio nello spirito, e io dico a voi con voce spiegata e con cura scrupolosa le divine parole che riesco a comprendere. Fate bene attenzione a non ricevere inutilmente quanto la lingua esprime per dono dello Spirito santo». Fulcro della sua teologia è l’incarnazione co- me possibilità di tutti coloro che amano Cristo: «Come entrò nel grembo chiuso della Vergine, così Cristo [...] rinnova nei suoi santi le opere che compì in terra». Contemplare l’umanità di Cristo permette di partecipare del suo amore che guarisce e trasforma: «Gli amanti di Cristo, sole di giustizia, sempre portano il loro cuore lì dove l’incarnazione di Cristo rimane oltre ogni amore». Solo l’amore promuove l’unità tra car- ne e spirito: «La carne e lo spirito sono una co- sa sola non divisa in coloro che vogliono amare Cristo e donargli il cuore puro sigillato per amare. Cristo stesso è integro, non è diviso». Ogni umana creatura, «creata alla maniera degli angeli», «simile alla figura del dolce Gesù», ha in sé l’anima e lo spirito ricevuti per nascita. È destinata per natura alla gloria, ma poiché è ca- duta, può essere condotta verso la pienezza solo partecipando alla divina umanità di Cristo: «La sua clemenza opera ogni bene in tutte le creatu- re formate a sua immagine». Umiltà nel 1281 fondò a Firenze un nuovo monastero dedicato a San Giovanni Evangelista. Qui, il 22 maggio 1310, alla venerabile età di 84 anni, passò a nuova vita. Fu beatificata il primo marzo del 1721 e canonizzata il 4 marzo del 1948. Come afferma Claudio Leonardi: «Prima di Caterina da Siena si può definire Umiltà, al- meno per l’Italia, la prima “dottoressa” cristia- na». L UCA 1, 39-45 «I n quei giorni Maria si alzò in fretta e si incamminò». Ma- ria, che il saluto dall’angelo ha appena riempito di grazia, fa visita alla cugina Elisabet- ta: ella, che era sterile, nella sua vecchiaia ha ri- cevuto la misericordia di Dio, la promessa di un figlio, colui che sarà «profeta dell’Altissimo» ( Luca 1, 76). I loro grembi sono fatti fiorire dal- la presenza del Signore, Parola affidabile che è sempre promessa di vita. Maria, grembo accogliente in cui viene pla- smato il volto del Dio-con-noi, l’Emmanuele, è la figlia di Sion che compie l’attesa del popolo d’Israele (cfr. Zaccaria 2, 14), e insieme figura della nuova Gerusalemme che scende dall’alto (cfr. Apocalisse 21, 2). Maria, la vergine di Naza- reth, si muove «in fretta» in vista dell’incontro, appare sospinta, protesa, mossa da un’urgenza che svela una nota qualitativa del suo intimo: porta già Cristo in sé, nel silenzio, nello stupo- re, nella gioia. Giunge nella «casa di Zaccaria»: dell’anziano sacerdote e della moglie Elisabetta l’evangelista M EDITAZIONE Incontro promessa di vita a cura delle sorelle di Bose Pablo Picasso «Le due sorelle» o «L’incontro» (1902) Nella pagina successiva El Greco, «La visitazione» (particolare, 1610-1613) Antonella Lumini Vive un’esperienza di silenzio e solitudine nella città di Firenze ispirandosi alla pustinia (“deserto” in lingua russa), vocazione al silenzio della tradizione ortodossa. Guida gruppi di meditazione. Fra i suoi libri: Memoria profonda e risveglio (Lef, 2008); Dio è Madre (Castelvecchi, 2016); insieme a Paolo Rodari, La custode del silenzio (Einaudi, 2016).

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