donne chiesa mondo - n. 56 - aprile 2017

DONNE CHIESA MONDO 36 DONNE CHIESA MONDO 37 «S taremo nell’ascolto pelle- grino / all’incrocio fra stelle e zolle / dove l’inaf- ferrabile stormisce / e guizza altrove». Così, in Le giovani parole , Mariangela Gualtieri ci invita a uscire dalla solfa dei dolori. La sua quinta rac- colta uscita per Einaudi (2015) è un libro che osa la gioia di mondo. Se la lingua della poesia, come scrive Agam- ben, nel Novecento si sviluppa nel campo di forze tra l’inno, il cui contenuto è la celebrazio- ne, e l’elegia, il cui contenuto è il lamento, que- sta è poesia che osa la «meraviglia dello stare bene», un canto che contiene «l’antica vibrazio- ne musicale / forse la prima, quando dal buio immoto / per traboccante felicità / un gettito innescò la creazione». Ché la cifra inattuale della poesia di Marian- gela è qui, come nelle sillogi precedenti, un alle- luiare che in occidente abbiamo perso. Termine che reca un’alta segnatura teologica. «Sacra scrittura», lei chiama la poesia. Ed è con il sa- cro che la poeta si fa ponte, «per sollevare il mondo e la mia specie», come scrive. È il gran- de compito che detta Simone Weil, quell’«esse- re nient’altro che ponti», mediatori tra l’uomo e il dio, tra l’uomo e l’altro uomo, tra l’uomo e le regole segrete della natura. Poesia che coglie l’alta legge che opera nella stella così come nell’ala di un insetto – ma «bel- lamente». Qui c’è la chiave di quello stile semplice cita- to nella quarta di copertina; che va inteso radi- calmente, come quell’unità che costituisce la no- stra vocazione e il nostro bene supremo. Per Mariangela, la «concordanza d’esserci con tutto il resto». In una francescana simplicitas che al canto di celebrazione del mondo unisce la cura per il mondo, e tutte le sue creature. Qui l’attenzione, per citare Cristina Campo, raggiunge forse «la sua più pura forma, il suo nome più esatto: è la responsabilità, la capacità di rispondere per qualcosa o qualcuno, che nu- tre in misura uguale la poesia, l’intesa fra gli es- seri, l’opposizione al male». Opporsi al male. Nominare il bene. Quello che — continua la Weil — solo è «sacro» per l’uomo. A RTISTE Per sollevare il mondo e la mia specie di L ORELLA B ARLAAM Il rito sonoro di Mariangela Gualtieri

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