donne chiesa mondo - n. 53 - gennaio 2017

DONNE CHIESA MONDO 2 DONNE CHIESA MONDO 3 L’ INTERVISTA di G IULIA G ALEOTTI All’inizio non c’era nessuna gerarchia Per il cardinale Oswald Gracias è importante per la vita della comunità ecclesiastica che le donne abbiano ruoli di responsabilità C hiamiamo più volte Santa Marta: chiediamo di parlare con il segreta- rio del cardinale Gracias, che è a Roma per le riunioni del consiglio dei cardinali che aiuta Papa Francesco «nel governo della Chiesa universale». All’ennesimo tentativo, uno degli addetti alla reception ci spiega la difficoltà nel trovarlo: «Sua eminenza è solo, nessuno lo accompagna». Una prima, sonora lezione: a settantadue anni, dopo aver affrontato gravi problemi di salute, l’attuale presidente della Fe- derazione delle conferenze dei vescovi cattolici asiatici, nonché presi- dente della conferenza dei vescovi cattolici latini dell’India e uno tra i cardinali più vicini a Francesco, fa frequentemente (pochi giorni prima del nostro incontro era venuto per partecipare alla canonizza- zione di Madre Teresa) avanti indietro tra Roma e Mumbai (l’antica Bombay) da solo. Lo stiamo cercando per un’intervista in previsione DONNE CHIESA MONDO Mensiledell’OsservatoreRomano acuradi L UCETTA S CARAFFIA In redazione G IULIA G ALEOTTI S ILVINA P ÉREZ Comitatodi redazione C ATHERINE A UBIN M ARIELLA B ALDUZZI A NNA F OA R ITA M BOSHU K ONGO M ARGHERITA P ELAJA Progettografico P IERO D I D OMENICANTONIO www.osservatoreromano.va dcm@ossrom.va perabbonamenti: donnechiesamondo@ossrom.va Vassilij Kandinskij «Montagna» (1909) Donne e diritto canonico Anche se dal di fuori sembra che la Curia romana, cioè l’organismo che dirige la Chiesa cattolica, sia composta solamente da ecclesiastici, ovviamente maschi, al suo interno ormai lavorano molte donne. Ma non si vedono, e non contano niente al momento di prendere delle decisioni, perché svolgono solo, a parte pochissime eccezioni, ruoli subordinati. Davanti a questa realtà, sorge ovvia una domanda: que- sta emarginazione è causata solo da fattori culturali — come una in- veterata abitudine al potere maschile — o ci sono anche delle ragioni giuridiche che rendono impossibile per le donne, ovviamente laiche, svolgere ruoli apicali nei quali sia possibile prendere decisioni e assu- mersi responsabilità? La questione, per dirla in altre parole, sarebbe questa: le donne sono considerate inabili a questi ruoli per una loro debolezza intrinseca o c’è un sistema giuridico che non lo permette? Nel cercare di rispondere a questa domanda, centrale per capire le prospettive che si aprono alle donne nella Chiesa, abbiamo chiesto il parere a esperti di diritto canonico che hanno inquadrato la questio- ne nel più generale problema del ruolo dei laici quale previsto dai codici. Problema che però per le donne assume un profilo decisivo, in quanto esse non hanno altra possibilità di partecipazione, non po- tendo contare su una presenza consacrata come gli uomini. Nel get- tare uno sguardo al passato, abbiamo visto come il diritto canonico prevedesse una sorta di protezione delle donne rispetto alla vita ma- trimoniale e che, anche per quanto riguarda la partecipazione dei lai- ci al governo della Chiesa, il processo di clericalizzazione sia di origi- ni più recenti di quanto a molti piaccia credere. A questo si aggiunge un’altra realtà che emerge nettamente dai nostri articoli: le possibilità di intervento aperte ai laici dal concilio Vaticano II sono decisamente più ampie di quanto molte gerarchie ecclesiastiche vogliano ricono- scere. Il problema allora, a guardar bene, non sembra tanto giuridico ma soprattutto culturale o, per dirla più chiaramente, clericale. Con questo numero iniziamo a presentare le figure femminili del Nuovo Testamento, sempre sotto la sapiente regia di Nuria Calduch Benages. ( lucetta scaraffia ) L’ EDITORIALE

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