donne chiesa mondo - n. 51 - novembre 2016

DONNE CHIESA MONDO 34 DONNE CHIESA MONDO 35 Ci sono analogie anche tra Giuditta e Rut, l’altra vedova senza fi- gli, in passi che sembrano un’eco del libro di Rut: Oloferne dice a Giuditta «il tuo Dio sarà mio Dio», le stesse parole che Rut dice a Noemi e si legge che «si radunarono tutte le donne d’Israele per ve- derla e la colmavano di elogi e composero tra loro una danza in suo onore», eco di quanto avviene alla fine del libro di Rut. Se poi ricor- diamo che il nome di Giuditta evoca quello della moglie ittita di Esaù, l’analogia con Rut appare ancora più evidente, visto che que- st’ultima era moabita. Giuditta è ebrea, ma ironicamente ricorda ed evoca due donne straniere che contribuirono a costruire o edificare la casa di Israele. Giuditta inoltre, come fece Rut con Booz, si adagia ai piedi di Oloferne e non dimentichiamo che, alla fine del cantico che le donne dedicano a Giuditta, vengono menzionati i sandali che evo- cano la ratifica del rito di Booz come go’el . Degne di menzione sono anche le analogie con la storia di Debora e Barak e di Gioele e Sisara. Giuditta finisce con l’eclissare Achior, come fa Debora con Barak. Ma il parallelismo più interessante sta nella funzione profetica di entrambe le donne rispetto ai capi del po- polo. Giuditta, come fa Debora con Barak, rimprovera i capi del po- polo per la loro scarsa fede. E, leggendo le imprese di Giuditta, è impossibile non ricordare Giaele (e anche Dalila). Giaele, come lei, conquista la fiducia di un generale nemico, lo seduce e lo inganna È un’eroina, una guerriera, un personaggio che può misurarsi con i grandi eroi biblici Vedova senza figli è lei a dare vita al popolo sconfiggendo il nemico per sconfiggerlo più facilmente. Come Giuditta, anche Giaele era sta- ta lodata dalle donne e, se Giuditta dà una pace duratura a Israele, di Giaele si diceva che aveva offerto quarant’anni di tranquillità al popolo. Concludiamo menzionando un altro aspetto di Giuditta riguardo ai ruoli di genere. Achior, uomo atipico, evolve come personaggio verso una progressiva femminilizzazione, mentre Giuditta, donna ati- pica, in determinati momenti si adegua al prototipo femminile utiliz- zandolo come strumento d’azione. Tutti e due mostrano un certo grado di trasgressione. Entrambi si collocano al confine del genere culturalmente assegnato loro e superano i limiti socialmente stabiliti.

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