donne chiesa mondo - n. 49 - settembre 2016

DONNE CHIESA MONDO 36 DONNE CHIESA MONDO 37 I l mito di Ulisse è un mito della solitu- dine. L’inesaudibile desiderio del ritor- no diviene, nel XX secolo, la narrazione dello sradicamento di interi popoli, dell’indefinito errare in cerca del sentie- ro di casa. «Quanti confini si devono attraversare, prima di ritornare a casa?» si chiedeva all’inizio degli anni novanta il regista greco Theo Anghelopou- los (1935-2012), a proposito del suo film Il passo sospeso della cicogna (1991). L’anno della dissolu- zione dei confini — il crollo del comunismo, l’esplosione dei Balcani, il tragico inizio di un movimento di popoli ancora in atto che ridefi- nisce le nostre idee di tradizione, di nazione, di casa — è l’inizio di un’odissea di cui ancora non scorgiamo l’approdo. Il filo che con alterna riu- scita il regista greco ha cercato di dipanare — dal Volo (1986) allo Sguardo di Ulisse (1995) e L’eternità e un giorno (1998), fino a La sorgente del fiume (2004) e La polvere del tempo (2009) — ha trovato una voce non episodica nelle colonne sonore di Eleni Karaindrou. Di questa musicista appartata, nata in un paesino della Focide nel 1941, che ha saputo toccare con levità e poesia corde profonde del dramma del tempo che viviamo, vorremmo dire qualcosa — un invito all’ascolto e insieme alla ri- flessione. Se la musica da film è considerata un genere leggero, che deve evitare i problemi co- struttivi, esecutivi e formali della musica colta, la scrittura della Karaindrou trascende le con- venzioni del genere: il cinema e il teatro sono in realtà lo sbocco naturale di un percorso che ha sempre cercato di stabilire un clima emotivo con l’ascoltatore. Il sodalizio con Anghelopoulos non fu solo una felice collaborazione (la Karaindrou ha la- vorato anche con Christofis, Xanthopoulos, Marker, Dassin, Margarethe von Trotta), ma un’affinità elettiva. Esuli entrambi dalla Grecia dei colonnelli (1967-1974), i due si sarebbero co- nosciuti solo nel 1982 al Thessaloniki Internatio- nal Film Festival. «Uno dei miei lavori [ Rosa , del 1982] gli aveva “parlato”», racconta la com- positrice: «Theodoros non è un professionista, è un poeta». Eleni Karaindrou Musica, ostinata promessa di rigenerazione di A DALBERTO M AINARDI A RTISTE

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==