donne chiesa mondo - n. 26 - agosto 2014

donne chiesa mondo women church world mujeres iglesia mundo femmes église monde donne Helen Kyung Soo Kwon racconta chi era la martire della prima comunità cattolica coreana beatificata da Papa Francesco Il tesoro di Columba «C olumba Kang Wan Suk, ca- techista e martire della prima comu- nità cattolica coreana nasce nel 1761. Nella provincia di Chun- gcheong». A parlare è Helen Kyung Soo Kwon, donna elegante e dai modi gentili, che parla un ottimo inglese ed è molto impegnata nel sociale tanto che solo dopo due mesi rie- sco a ottenere un appuntamen- to. Basta uno sguardo al curricu- lum per farsi un’idea dello spessore dei suoi impegni. È stata presiden- te dell’Organizzazione delle donne cattoliche dell’arcidiocesi di Seoul, vice-presidente del Consiglio dei laici dell’arcivescovado di Seoul, membro del sotto-comitato per le donne per l’Apostolato dei laici, presidente dell’Organizzazione del- le donne cattoliche coreane, mem- bro del comitato direttivo per l’atti- vità pro-vita della Conferenza epi- scopale cattolica della Corea e at- tualmente membro del Consiglio permanente dell’Unione mondiale delle organizzazioni delle donne cattoliche. Non ci sono molti scritti sulla storia del cristianesimo in Corea, ma ancora meno sul ruolo svolto dalle donne: come mai? «Per molto tempo, fino all’apertura del Paese alla fine dell’Ottocento — ci ri- sponde Helen Kyung Soo Kwon — la Corea era una società molto Colomba Kwang Wan Suk sarà beatificata da Papa Francesco pro- prio questo agosto. Ci può raccon- tare la sua storia? «Columba era fi- glia illegittima ma di nobile fami- glia. Si sposò con Hong Ji-yeong, il quale aveva già un figlio da una passione religiosa e finì con il pre- ferirle una concubina. A questo punto Columba si traferì a Seoul dove aveva saputo che i cristiani erano molto numerosi. Qui — dopo essere entrata in contatto con la comunità di fedeli grazie al suo status sociale e quindi al suo forte potere finanziario — prese a “spon- sorizzare” l’invio di messaggeri in Cina affinché dei sacerdoti potes- sero finalmente raggiungere la Corea». In quel periodo — prosegue nel suo racconto Helen Kyung Soo Kwon — «non esisteva alcuna co- munità cattolica propriamente strutturata. Fu solo con l’ingresso nel Paese di padre James Zhou Wen Moe, ossia il primo prete a mettere piede nel regno di Choson, che cominciarono i primi battesimi per mano di un prete ordinato: Columba fu tra i primi battezzati. Fu quindi scelta da padre James come catechista, e infatti per tutta la sua vita si occupò dell’insegna- mento del cattolicesimo. Tra l’altro si occupò di ospitare padre James nella sua casa di Seoul durante il lungo periodo in cui il prete era perseguitato dalle autorità locali che erano venute a conoscenza del- la sua presenza in città. Al tempo le ispezioni nelle case il cui pro- prietario era una donna erano vie- tate. Fu così che il primo sacerdote a entrare in Corea riuscì per diversi anni a scampare a una sicura con- danna a morte». La scelta di ospitare un uomo in casa, seppure un prete, era un forte segnale di rottura con le conven- zioni del tempo, se si pensa che le donne di classe nobile non poteva- no neppure uscire di casa durante il giorno, si aspettava la sera quan- do le strade erano deserte. Ancora nel 1897 Elizabeth Bird scriveva che circa alle otto di sera la grande campana al centro di Seoul risuo- nava, era il segnale per gli uomini di ritirarsi nelle loro case, e per le donne di uscire. Helen Kyung Soo Kwon sorri- de: «Certo, Columba fu infatti una vera leader e precursore dell’eman- cipazione femminile. Penso anche alla sua scelta di abbandonare defi- nitivamente un marito che le aveva preferito una concubina. Molte donne allora sopportavano in silen- zio la presenza di un’altra donna in casa. Fu proprio grazie a questo suo grande carisma se poi, con- giuntamente al lavoro di padre James, si realizzò l’ingresso della famiglia reale nella Chiesa catto- lica». Helen Kyung Soo Kwon prose- gue nel suo racconto: «Il fratella- stro del re, Mary Song e la sua fi- glia adottiva Mary Sin — imparen- tate anch’esse con la famiglia reale — tutti ricevettero il battesimo dal padre James. Con il cristianesimo poi si sono avute le prime presi- dentesse di associazioni cattoliche. Prima ancora che la Chiesa corea- na si desse una gerarchia struttura- ta e organizzata dai missionari stra- nieri, le donne avevano creato una propria associazione femminile con appunto a capo una donna. Erano i primi segni che un’emancipazione era possibile». Conosciamo già la fine della sto- ria, ma chiediamo a Helen Kyung Soo Kwon di raccontarcela: come è morta Columba? «Durante la per- secuzione Sinyu del 1801, Columba fu denunciata per le sue attività re- ligiose. Venne arrestata il 6 aprile, insieme ad altri fedeli che si trova- vano in casa sua. Venne torturata a lungo affinché rivelasse il luogo dove padre James si nascondeva, ma non cedette alle torture. Il 2 lu- glio dello stesso anno fu condanna- ta a morte. Venne decapitata fuori la porta occidentale di Seoul. Ave- va appena quarant’anni». ( cristian martini grimaldi ) Il coraggio di Columba Kang Wan Suk è l’emblema dell’impegno delle donne coreane a favore dell’evangelizzazione del Paese Torturata, non parlò e fu decapitata a quarant’anni chiusa, non a caso in occidente era conosciuto come il Regno eremita. La società a quel tempo era regola- ta da un’ideologia politica, il con- fucianesimo, che non lasciava gran- di spazi alle donne a livello sociale, soprattutto se le donne appartene- vano a una classe agiata». Già durante la prima persecuzione nel 1791 si occuperà della salute dei cristiani finiti in prigione. Fece ap- prendere il cattolicesimo al figlio adottivo che diventerà poi martire anche lui durante la prima grande persecuzione. Il marito al contrario criticava costantemente questa sua precedente unione. È solo in questo periodo — ci spie- ga Helen Kyung Soo Kwon — che Columba, attraver- so la lettura dei li- bri scritti dai ge- suiti e provenienti dalla Cina, viene a conoscenza della religione cattolica. Cofanetto in legno rivestito con fogli di corno di bufalo dipinto (Corea, inizio XX secolo, Collezioni etnologiche dei Musei Vaticani) Helen Kyung Soo Kwon

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