Critica Sociale - anno XLI - n. 18 - 16 settembre 1949

392 CRITICA SOCIALE lo svolgùmentp regolare del/-etlezioni. {Ciò non cwviene, o,ra m nessuna scuola, sta.tale o non statale, per l'insegna,mento della relrgione, che finisce p,etr'ditventare non facoltalwo, per il modo in cui è introdotto, sia perchè non si richiede per esso nessuna domando da par~ dei ge-nita,ri,sia anche perchè è intercalato nel!'orario delle altre materie). Non solo il Ministro però non desidera e non ha bisogno di norme in proposito, ma sèguita a mantie:nerele scuole non statali già legalmente riconosciute ,e a concedere nuov·i rico– noscimenti lega!,i con le norme già i111 uso col fascismo, usate .tnche con opportuna 12.rghezza ( ! !) ; quìndi di giorno in giorno, dopo oltre un· anno e mezzo dalila promulga:cionie della Costituzione, lo sfregio alla norma costituzionale (art. 33) per cui q: la legge deve fissare ,i-diritti e gli obbl,ighi delle scuole non statali» va facendosi sempre più grave. V'ha di più: il Ministro ha presentato un disegno di leg– ge, quello sugli esami di Stato (dì cui si discorrerà nelle righe segu,enti), in cui senz'altro si riconosce, direi più e– splicitamente che implicitamente, l'esistenza ... legale di scuole... lega1mente riconosciut_e (4). Mi sento tranquillo, per quel che precede, di non fare nè del demagog-isn'lo nè del:'anticlericalismo. Chiedere alcuni miliarrli per i•l mantenimento nei convitti nazional,i di tutti i meritevoli bisognosi, chiedere che questi s-iano riconosciuti e indicati con tutte le garanzie possibi-li, chiedere che una scuola, per essei:_econsiderata pari ad un'altra, debba essere veramente pari è agire su un ,terreno realistico e non set– tario. Aggiungo poi, per quanto riguarda l'aspetto politico della grave questione, che la lealtà e l'intere.rse del Paese impongono a tutti quei parlamentar-i che nel programma espo– sto agli eLettori sul problema scolastico enunciardtlo idi!<! anche molto pitì democ~atic:1e di quelle da 'u1e sovraesposte, di riconoscere che è ormai giunto il momento di non più l'ergive,-sar~. * * * Sti altre questioni, pur esse importantissime, si J,uò essere d'accordo !'enz'altro con le çonclusioni della Commissione ministeriale: purchè alle parole seguano ì fatti. C:osì, che sia veramente assicurata la pos.sibi1ità a tutti i ,ragazzi di fre– quentare una scuola eiementare veramente funzionante, e che sia istituita dappe~-tutto la scuola per gJ.i adulti analfabeti e semianalfabeti. Così è da approvare che siano, tanto per la scuola elementare quanto per la media, costituiti coH~gi pro– vinciali. o regionali di ispettori, nominati tra insegnanti an– z-iani, per concorso, del quale siano rese pubbliche le moti– vate decisioni e le graduatorie. Quanto al.J'assi:-tenza scolastica, si può essere perfetta– mente d'accordo sulla richiesta di aumentare i mezzi finan– ziari e l'efficacia; facendo però notare che, mentre per quan– to riguarda strettamente la scuola (assistenza, locali, ora:r-i, igiene scolastica, doposcuola) essa deve ·essere diretta pre– valentemente dalle autorità scolastiche, per quel che riguarda la valutazione del bisogno e l'amministraz-ione del fondo (de– cisione de11ag-ratuità, finchè non si potrà offr.ire a tutti re– fezione, vestiario, cure a domicilio ecc.), la direzione e la responsabi.Jità devono invece ·essere delle autorirtà cit– tadine: responsabili verso i propri amministrati, anche perchè sono in definitiva i soldi della comunità che si spendo.no. E si deve anche notare che quell'infelice D. L. del 24.1.47, al quale le varie relazioni fanno continuamente riferimento (e (4) La ·parità dovrebbe rignardare il valore degli esanìi di ,passaggio da una classe a un'altra. Per quel che riguarda il passaggio •da una scuola ad un'altra superiore, che si deye. ottenere con esamf speciali, cioè con gli esanii di Stato, la cosa è da esaminare a fondo. Per ora accetto la posizione net– ta assunta da-Ila Federazione insegnanti medi. Per i sussidi statali (-pe~ a-ssl<1tenzà, borse, ecc.) alle scuole non statali (neHe quali si possono _fa•r pagare tasse scolastiche ,più elevate delle normali)· sono ,nettamente contra,rio: sarà da considerarsi a pa,te,-la questione (Per le. scuoi.e che sa,ranno_.mantenute e am– ministrate dalle Regi-0ni, Provincie e Comuni - che son.o in un certo senso a sgravfo degli obblighi statali -, quando si trat– terà delle leggi ,per questi Enti. · BibliotecaGino Bianco che è da abrogar.si) , dà addirittura facoltà amplissima ~.i Provveditorati di occuparsi di tutte -le cure igieniche e pro– filattiche (colonie ecc.) dell'intera popolazione infantiOe e giovanile, invadendo il campo in cui ben altre autorità locali, no,n burocratiche, hanno dovere, più che dfritto, di provve– dere. Lascia molto p,erplessi la proposta di istituire una scuo– la superiore specifica per :a formazione dei maestri elemen– tari, auspicata dalla maggioranza dei commissari, e che si chiamerebbe liceo pedagogico, invece derl'attuale istituto ~-– gistrale, che ormai si ritiene abbia fatto cattiva prova. Sorge il duhhio - i.n molti vecchi insegnant•i - che con quell'in– sistere fin dal principio che in questo ·liceo si dovrebbe pen– sare a:Ha formazione dell'insegnante, si faccia risorgere quel– la certa corrente pédagog-ica di trient'anni fa, in cui- sembra– va che tutto dovf.'sse risolversi nello studiare come si fa a studiare, nell'insegnare come si fa ad imparare e ad insegnare, e così via, e in cui si faceva uso ad ogni momento del verbo inverarsi. Per insegnar bene, occorre an.rritutto aver studiato più a fondo che si'.a possibile quello che si deve insegnare. La questione de.Jla formazione del maestro elementare è una delle più importa111ti.E io cimango del parere, già e– spresso altre volte e che da:lla pubblicazione ministeriale •;i comprende essere seguito da molti: si istituiscano pure questi licei magistrali (non pedagogici), poco dissimili dagli a\.tri due licei in tutte le materie importanti di carattere forma– tivo e informativo, in modo anche che non sia soverchia– mente difficile -in ogni momento -ilpassaggio dall'uno all'altro tipo, dopo vi sia un corso di pedagogia, di didattica e di ti– rocinio. Nessuno dovrebbe insegnare in una scuola pubblica avendo meno di ventun anni. Ewmi di Stato. Infine poche righe a parte su questo argomento. Anzitutto perchè ·è diventato di vera attualità per la presentazione del disegno di legge ministeriale, poi perchè è il solo :?.r6 omento m cui abbiamo avuto parecchi articoli di g,iornali poJi.tici letti da tutti, e principalmente perchè g.Ji insegnanti su-i,giornali scolastici reclamano ormai çon [nsistenza questi esami, proprio come il principale toccasana per il ripristino deU.a dign.ità della scuola, Ho già scritto (S) che, secondo me, non sarà proprio il rimedie taumaturgico (si badi che quasi tutti di– cono di ridare piuttosto che dàre dignità alla séuola) ; ma il fine è così importante, grande e nobile, che ben v.enga questo rimedio. La Federazione nazionale delle scuole medie fia preso una netta posizione su questo argomento, p-ropo– nendo importanti emendamenti al progetto ministeriale.- E' forse ancora possibi.Je mig\.iorare questi emendamenti : per esempio, i giovani liberi docent,. non saranno proprio i più adatti a presiedere le commissioni di esath-i. Ma la impor– tanza della presa di posizione della Federaz:one sta nel so– stenere la impossibilità:, direi anzi la incostituzionalità, <li parlare di scuole ,leg,i<lmente riconosciute, come si fa con di– sinvoltura da parte del Ministro nel suo progetto. Senz,a dubbio la mancanza di insegnanti adatti (anche dal lato tecnico) porterà delusioni per pa-recchi anni ai sinceri sostenitori degli esami di Stato (niella grande mMsa degii insegnanti, anche stata,li, è pur sempre forte la percentuale di coloro che sono stati vittime del malcostume e del mal– governo de!aa scttola, voluti, coscientemente o no, dal fasci– . smo); ma insomma, se è necessario, si deve pur cominciare, la soma si aggiunsterà per strada. Importante è che vi siano buoni e capaci 'Jpettori( non si potrà relegare in servizi ~i secondo ·ordine quelli che lo diventarono solo per meriti fascisti?); e che vi siano provetti presidenti,, mettendo, come per i commissari, anche per essi l'o-bbligQ, di prestarsi a questo incarico, il quale - sarebbe bene all'occorrenza ram– mentarglielo - è uno dei più importanti, delicati e nobili che il paese possa ..affidare. GIUSEPPE BONFANTIN~ , (5) E ripeto che noi vecchi insegnanti ci ricordiamo de.LI.a s-erietà degli ~tudi e degli_ esami nelle scuole medie fino ai 1918; purtrÒppo dalla fine della prima guerra ~on.diale co– mincia li decadimento -negli studi: le guerr.e, specialmente le grandi, s-0no proprio fonti ... di progress-0 e di civiltà!

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