Critica Sociale - anno XLI - n. 18 - 16 settembre 1949

CRITICA SOCIALE 387 in questo momento, a parlar di un'intesa con la iinistra democratico-cristiana per un'azione comu– ne, fino all'eventualità di un accostamento che so– miglierebbe assai ad una fusione, è ereare un osta– colo ad un'intesa e un legittimo :pretesto a tutte le possibili ·riserve. E se anche è vero, come noi pure affermiamo, -che il movimento sindacale deve es– sere autonomo da ogni az'ione di partito, è certo tuttavia che condurre in questo momento trattà– tive :l'equali potrebibero sfociare in una assai pros– sima -fusione fra la F.I.L. e la Libera: Confede– razione significa creare l'impossibilità di un pron– to accordo di tutte le forze socialiste democratiche sul terreno sindacale, che non può non. riflettersi anche sulle trattat'i:ve per l'unificazione politica. Abbiamo creduto nostro dovere di .parlare aper– tamente ai compagni dell'una e dell'altra parte, appunto perchè sentiamo imperioso, per la nostra coscienza <lii socialisti, il desiderio e il bisogno che la speranza, de:ll'unificazione non vada delusa. Sa– rebbe veramente deplorevole che coloro che sono stati collocati ai posti di maggiore responsàbilità non sapessero interpretare la voce che viene dal gran numero dei..compagni di tutti i gruppi ora esistenti. In più luoghi del Veneto già da più mesi si è sentita l'insofferenza degli indugi e si sono costituiti aggruppamenti autonomi dei socialisti provenienti dai diversi partiti. L'esempio è stato imitato qua e là anche altrove. A Ferrara e ad Alessandria escono già due settimanali ad opera di -comitati misti di compagni del nostro partito, dell'U.S.I e degli autonomisti. Se no•i non conclu– deremo• presto ire nostré trattative e non daremo la certezza che il congresso d'unificazione si farà, e si farà in maniera conclusiva, probabilmente que– ste iniziative si diffonderanno anche altrove e por– teranno alla costituzione di un infinito numero di gruppi autonomi, i quali manterranno in uno stato di disgregazione il movimento socialista democra– tico italiano, perc,hè non riusciranno facilmente a coordinarsi in un'organizzazione unitaria nazio– nale. Oppure avverrà che un a:ltro gran numero -di compagni, stanchi della mancanza di orienta– mento, dell'impossibilità di essere associati ad una azione organica e fattiva, si ritrarranno in disparte come tanti altri hanno fatto nei tre anni decorsi. Possiamo noi restare indifferenti di fronte a si– mili eventualità? Non è un fatto interno di parti– to quello che noi dobbiamo risolvere, è un proble– ma della vita nazionale, minacciata da due op– posti totalitarismi, tra cui fa lotta, co_mea:hbiamo detto sopra, sta per raggiungere un acme perico– losissimo per il paese, per cui la vittoria dell'uno e dell'altro significherebbe, se anche in misura e in maniera notevolmente diversa, la perdita delle condizioni in cui soltanto può reggersi la democra– zia. Solo noi possiamo offrire l'ancora di sa:l'vezza contro questo naufragio. Vogliamo, per meschini bizantinismi e per incapacità di affrontare le 'rego– le del gioco, mancare a questo ufficio che il pre– sente momento storico ci assegna 1 U. G. M. Biblioteca .GinoBianco Le limitazioni I a ~on ~~:~ ~,!;:.,.~ :u,~~ ~ ~.:;~ soluzione dei problemi sindacali -previsti dagli arti– coli 39 e 40 della Carta costituzionale, pernhè la ca– pacità produttrice del Parlamento, come l'esperien, za ha dimostrato, i: di gran lunga inferiore alla mole delle leggi che esso dovrebbe sancire. Esso in.fatti, nel ,suo primo anno di vita, nonostante l'alto nume– ro delle udienze tenute, non è riuscito a votare i bi– lanci in. tempo utile e ha dovuto ricorrere all'eserci– zio provvisorio per un quadrimestre. La lentezza nel legiferare in mate-ria sociale e sin– dacale non è tuttavia da imputarsi unicamente alla mancanza del tempo materiale, ma benanco al fatto che regna ancora molta incertezza sulle decision.! da prendere. Non è che siano mancate le dis-c.ussio • ni in argomento da parte .dei congressi e della starr. pa professionale, ma esse hanno servito più che '1!• tro a confondere le idee ed a lasciare perplessi i '•> gislatori su ciò che convenga fare. Tanto ciò è vero che il Ministro del L·avoro, <m. Fanfani, è venuto ultimamente nella determinazione di rivolgere un questionario alle organizzazioni più direttamente interessate, perchè faccian.o conoscere ,il loro pensiero sulle disposizioni che, secondo il Ministro, dovrebbero .formare la base sia della leg– ge sul riconoscimento giuridico dei sindacati, sia di quella concernente l'esercizio del diritto di sciope– ro. Il ,questionario supplisce momentaneamente al– la mancanza del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro, per la cui istituzione è già pronto il disegno di legge, ma è ancora in sofferenza per le stesse ragioni che abbiamo detto sopra. Ad ogni mo– do, siccome s1 eonoscono i concetti fondamentali a cui .il Ministro intende ispirarsi per disciplinare gli scioperi, almeno per quel tanto che ne hanno detto i giornali, se ne può parlare senza preconcetti e con la volontà di fare •della critica costruttiva. Le idee fon.damentali del governo possono essere così riassunte : 1~) E' obbligo che prima di dare inizio ad un'a– gitazione, la parte che la promuove notifichi all'al– tra parte le sue richieste, concedendole un termine mi-nimo -di dieci giorni. . 2°) Quando una parte de.Ila categoria ritenga lo sciopero non giustificato o dann.oso, può richiedere il refenendum a mezzo del quale sarà decisa a mag– gioranza l'effettua1ione, o la continuazione, o la ces– sazione dello sciopero·. 3°) Dopo dieci giorni dall'inizio dello sciopero può essere -richiesto l'arbitrato, sia dalle parti sia dal Governo, per la composizione della vertenza; per esso ·viene adita la magistratura ordinaria, la quale lo esercita attraverso collegi composti di esperti scelti in. appositi albi. Oltre che per. qi.testo èasor l'arbitrato sarebbe previsto pe·r le agitazionJ che, da– te le circostanze, possono causare danni aila collet- 40) Per i dipendenti dello Stato si richiede che in caso di sci.opero venga assicurato il mJnimo in– dispensaibile dei servizi, con pena detentiva sino :i tre anni in caso di infrazione. 5°) Il progetto Fanfani prevede il r.iconoscimen– to giuridico per le sole organizzazioni di cat.egoria, sia provinciali, sia interregionali e nazionali, esclu– dendo gli organismi di collegamento, tanto sul piano locale quanto sul piano generale. Il primo punto dello schema ministeriale non può avere altro significato che questo: la legge in pre– parazione lascerà sussistere il diritto di sciopero, purchè allo sciopero si ricorra soltanto come ex– trema ratio per far cessare un conflitto, tra o:perai ed imprenditori. di natura strettamente salariale. Gli

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