Critica Sociale - anno XLI - n. 18 - 16 settembre 1949

396 CRITICA SOCIALE partito. La discussione libera ed aperta sul. marxismo è e– spressione del carattere democratico e liberale del movi-• mento socialista, ed è nello stesso tempo una prova di fer– mezza intèriore. La risonanza che questa discussione ha tro– vato nella stampa borghese e comunista. non ha naturalmen– te nulla a che fare con un apprezzamento oggettivo del se– rio dibattito spirituale che si s·volge nel. movimento soçialista. I comunisti condannano ogni socialista che non si sotto– metta incondizionatamente al loro diktat politico e teoretico. Chi non accetta senz'altro i- loro dogmi è qualificato tra. ditore del marxismo. D'altra parte il Partito Popolare Au– striaco rimprovera ai socialisti di essere dei dogmatici mar– xisti. Sia i comunisti che i popolari confondono gli argo– n~nti in discussione e si trovano, di fronte ai processi ideo– logici, nel campo socialista, completamente inetti a com– prenderli. Dog11w e scienza. I comunisti si trovano al di là del dibattito ~cientitlco: essi si definiscono marxisti ortodossi. Tuttavia la sola pa– rola « ortodosso» contiene il germe della degenerazione dog– matica antiscientifica. La parola «ortodosso» significa cre– dente, fedele alla lettera di una enunciazione, e perciò il concetto di ortodossia si trova in diametrale contrasto con ogni posizione scientifica. Ogni scienza deve infatti essere fondame1italmente critica e oggettiva. s~ si cons!dera il marxismo come 11na ,cienw fondata da Marx ed Engèls bisogna respingere ogni concetto di ortodossia. Abbiamo ac– cennato più sopra alla fede dei gruppi progressisti nel mar– xismo. Il marxismo, fondato da Marx ed Engels come scienza, è divenuto nel corso del suo sviluppo, attraverso la sua popolarizzazione e diffusione fra le masse, anche una ideologia. Questà ideologia ha acquistato una forte efficacia storica, mentre contemporaneamente si è posto il. problema, nell'atmosfera di libertà spirituale della democrazia socia– lista, se il marxismo sia un'ideologia, mentre 1 nell'atmosfera soffocante della dittatura di apparato comunista non è pos– sibile alcuna aperta discussione. I comunisti definiscono il marxismo quale scienza, ma in realtà esso è divenuto per loro la religione di stato russa. Marx ed Engels vengono considerati infallibili, alla stregua di papi della Chiesa bol– scevica; gli scritti di Marx, Engels, Lenin e Stalin costi– tuiscono la sacra scrittura. In luogo della discussione si ha l'esegesi biblica. Le contraddizioni fra la realtà e ·i dogmi bolscevichi vengono semplicemente ignorate. I comunisti abu– sano dei concetti di scienza e di marxismo, allo stesso ruodo come abusano dei concetti di libertà, di umanità, di ·demo– crazia e di socialismo. Come il concetto di democrazia serve ad ammantare la loro dittatura, così i-1 concetto di marxi– smo serve ad ammantare il loro sistema dogmatico-teologico. Gli stessi Marx ed EngeJ,s non hanno mai considerato le loro teorie come immutabili In tutta la loro attività essi hanno sempre sviluppato le loro teorie, ne hanno lasciato cadere senza esitazioni gli elementi sorpassati e vi hanno apportato le correzioni necessarie. Proprio questi vecchi maestri si sono schierati contro ogni cristallizzazione dog– matica delle loro teorie ed hanno respinto ogni apriorismo che sempre dovrebbe essere eliminato da qualsiasi discus– sione scientifica. Se la definizione «marxista> fosse ammes– sa nel dibattito scientifico, non vi sarebbe nulla di pi.ù an– timarxi-sta che il restare attaccati ad una concezione dog– matica fossilizzata che pretendesse di essere stata fondata da Marx. I comunisti col loro abuso della definizione di mar– xista hanno screditato il marxismo, così come screditano in permanenza il socialismo. · In realtà non vi è scienza che si soffermi ai risultati rag– giunti una volta, che non muti in permanenza, ulteriormente sviluppandoli, i suoi metodi di ricerca e d.i lavoro. H con– tinuo sviluppo critico fa parte dell'essenza stessa di ogni scienza. Ciò vale senza restrizioni anche per il marxismo. Propriò la scuola austro-marxista ha dimostrato con µna serie· di eccellenti lavori teoretici· che il metodo marxista può èssere applicato ai nuovi fenomeni, (ed è quindi suscet– tibile di sviluppo), e che la permanente trasformazione e il fruttuoso sviluppo del marxismo hanno confermato questa scienza nei suoi elementi essenziali. BibliotecaGinoBianco Dopo il crollo del fascismo nel 1945, tutti gli sforzi do– vevano convergere sulla ricostruzione del movimento s,ocìa.-· lista. Esso si trovò di fronte a compiti immensi. Sotto la spinta delle circostanze e di fronte alle difficoltà economi– che e di politica estera della Seconda Repubblica, i compiti quot,idiani di ordine pratico si ponevano in primo_ piano mentre i problemi teorici non assumevano tanta urgenza. IÌ movimento socialista venne ricostituito nel 1945 dai vecchi quadri dei tempi prefascisti. Era naturale che ci s1 r.ifacesse alla vecchia tradizione austro-marxista, ma le vec– chie teorie non sono sempre consone ad un mondo comple– tamente trasformato. Di pari passp col consolidamento della Seconda Repubblica, col miglioramento della situazione eco– nomica, col rafforzamento organizzativo del Partito Socia– lista, è sorta anche l'esigenza di una chiarificazione teort– ca. Nel quadro di questo dibattito per l'orientamento teo– rico del movimento socialista si inserisce anche questa no– stra discussione sul marxismo. Questa discussione viene condotta nella « Zukunft » sin dalla fondazione della rivista nel 1946. Sin dalla pubblica– zione del p-rimo numero di « Zukunft » un gruppo di com– pagni ha preso posizione sulle più diverse questioni del mar– xismo. Queste discussioni non sono state prese troppo in considerazione dai nostri avversari. Ora, improvvisamente, essi si sono appropriati della discussione· e agiscono come· se qu;lcosa di molto importante fo~se avvenuto in seno al Par• tito Socialista. « L'Osterreichische Mona,tsschrif.ten », rivi– sta del Partito Popolare, si occupa della discussione marxi~ta che si svolge sulla « Zukunft »' per dire che se i soda listi abbandonassero almeno in parte il marxismo, si potrebbe giungere all'unione fra loro e· il Partito Popolare. Alla m,– lemica si aggiungono naturalmente i comunisti, i quali af– fermano nei loro giornali che la Direzione del Partito So– cialista vuole abbandonare la dbttrina marxista invisa ai ·suoi mecenati americani, ma che allo stesso tempo finge di apri– re una discussione sul problema per non offendere troppo duramente la .sua base operaia socialistn Non esistono conflitti interni nel Partito Socialista e non vi sarà alcuna scissione; vi è solo una discussione teorie;. seria e oggettiva. Per un· capo comunista evidentemente ogni discussione appare fittizia, ma il Partito Scicia1ista si di– stingue appunto per le I-ibere discussioni in cui ognuno può esprimere la propria opinione. Tali discussioni sono bandite sia pre56o i comunisti sia presso i catto1ici, non avendone essi nè lo spirito nè la libertà, dato che sono entrambi par– titi dogmatici e non possono capire che si abbia fra noi la possibilità di discussioni-. Constatiamo tuttavia una cosa: il Partito Socialista non ha abbandonato il marxismo nè lo abbandonerà. Pfr noi socialisti il marxismq è una dottrina scientifica alla auale non si può nè si deve imporre un dogma. Una scienza non ammette un _dogma ma la: ragioni,: La oritiro marxista di Ditschek. Il compagno Duschek nel suo articolo respinge comple– tamente il marxismo, ma nel suo studio parte da tanti equi– voci che è difficile poterli rettificare. Egli !)aragona il mar– xiomo alle dottrine religiose. affermando che. come è cri• stiano sol9 colui che accetta tutta· la dottrina cristiana, così è marxista solo chi accetta integralmente la dottrina mar– xista. Tale atteggiamento falsa i termini della discussione, in quanto il marxismo è una scienza e non un dogma. D'al– tra parte non si può giudicare la dottrina marxista solo 'in base ali'« Anti-Uiihring » c\lme fa Duschek. L'« Anti-Di.i– hrirÌg > •è una geniale popolarizzazione della dottrina mar– xista, ma è in alcune sue parti decisamente superato. Que– sto anche perchè Marx ed Engels dovevano porre l'accento sui principi fondamentali della loro dottrina ·per confutare g!Ì' avversari, e non potevano scendere al particolare. Un giudizio sul marxismo e la sua critica dovrrobe fondarsi su una conoscenza più va:sta e approfondita delle principali opere di Marx e di Engels. · Duschek trascura nella sua critica del marxismo i punti più importanti ed essenziali, e, pur ritenendo g,iusta la ·con– cezione del materialismo storico, si sbaglia nella sua 'vaJuo tazione. Parla del materiàlismo storico che considera debba « rientra re quasi nel campo della filosofia » é pensa che la

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