Critica Sociale - anno XLI - n. 13 - 30 giugno 1949

' . CRITICA SOCIALE 2_97 Questo è un progetto che avvantaggia, caso mai, certi lavoratori ; ma lo .fa col rilprovevolissimo sistema di av– vantaggiare i la,voratori oggi occupati a danno di quelli che oggi occupati non sono. I primi godrnnno di sistemazio– ne !IJCrmanentementre i secondi resteranno permanentemen– te spostati. In un paese ricco di braccia come •l'Italia tutto ciò mette paura. La stà!bi:leaggiudicazi-one degli imprendito– ri e dei lavoratori alle aziende è un fatto che contrasta, fra l'a,ltro, anche con 50 anni di prassi sindaca!le basata 3ui turni dai quali -solo si Ticava la possibilità 0 di vita per tutti, perchè a tutti vien concessa l'occupazione. Si è seguita per 50 anni la !POiiticadel,Ia solidarietà e sotto un'insegna cristia– na si 'VUOIinstaurare la po1i.ti' Cadel privilegio. Privilegio (se esiste) iper gli imprenditori che hanno in mano un con– tratto, prwilegio l!)er ,i la'Voratori che hanno l'occupazione. Che ne facciamo degli esclusi? · Feudalesvmaa rl)'IJescia. E' un nuO'Vodi-ritto che il progetto di riforma dei con– tratti agrari viene a creare. Diritto stabilito a favore del,le persone che hanno in mano un contratto cui corrisponde una servitù che grava su1 -fondo e sull'azienda. Quale nome dare a questo istituto giuridico non sapremmo. Per restare neH'ambito delle moderne istituzioni dovremmo ricordare i:I condominio, ricordare i due dir.itti che sorgono con !'enti- . teusi, inventare un nome qualsiasi per una servitù che gr\l-– va su di un· ·fondo ma è a fa,yore di una ·persona e non è l'usufrutto. Ma riesce ,più facile stabilire un parallelo con le istituzioni ,feudali deHa ser,vitù della gleba e del colonato, salva, naturalmente, ]'.inversione dei termini: mano d'opera Jega,ta a quel fondo, non più a vantaggio del fondo ma a vanta,ggio di quella mano d'opera. E si l!)llrlerà in avvenire di fondi liberi e di fondi ,vincolati come un tempo si pati!ava di allodi e dr benefici. E si avrà per essi la stessa situazione che si ha oggi per gli appartamenti di città; altissimi valori per quelli liberi e ,bassi valori 11>er quelli affittati. Ciò in– fluirà ~mila commercial.ità delle ,terre; così si riaffaccerà, se non l'istituto, la realtà della manomorta cioè la sua es– senza e le sue conseguenze, poichè nessuno (all'infuo 1 ri dei contadini) si orienterà verso la tena per investi-rwi rispar– mi. -Non ·si può far questo nell'ambito dell'ordinamento ca– pita-listix:o. Che molte cose possano a·vvenire in llalia l!)Crchèmai è esistito un .forte e sano movimento liberale, a radici e tra– dizioni profonde e feconde, è noto. Ma che per coltiivare la terra ,oggi che ,il paese è sovrapopolato ,si debba ricor– rere al ripristino delle istituzioni del Basso Impero e del– l'a,Jto Medio Evo, di eipoche cioè in cui la popolazione era ~rsa e ,la Rivoluzione francese era ancora di là da venire, ci sembra un 11>asso ,indietro ,un ~o• troppo spinto, molto più che vien fatto con intenzioni progressiste. Questo nuovo dir-itto di •stabilità sul ,fondo, oltre che ope– rare una cristallizzazione _didassi e di categorie, cristalliz– zerà anope lo spiTito di iniziativ~ e il ,fervore -1>erl'aggior– namento della capacità tecnica degli individui : è il con– tratto ohe assicura J'impiego e non le capacità morali o tec– niche. Addio ,allora, processo di selezione degli imprendi– tori! Addio preparazione professionale delle maestranze. Chi è sul fondo non ha bisogno di tutto questo per conti– nuare a Testarvi : a chi è escluso dal ,fondo tutto questo non ser,ve. Come non intraivedere da questi fatti (sia pure atte– nuandoli quanto si vuole)· il regresso della nostra agricol– tura? I,J legislatore che ,propone questo progetto di .riforma dei contratti agrari a,f,ferma che fra gli scopi sta la volontà di « contr.ibuire al ristabilimento della normalità nella vita agraria del paese» -(Relazione al progetto). In verità que– sto dev'essere stato il principale motivo per cui si è in– ventata -la formula delia stabile permanenza degli impren– ditori e lavoratori sul fondo. Dopo tanti anni che vige il blocco, e dQpo tanti avvenimenti che hanno turbato i rap– porti fra le persone, è facile prevedere un vasto movimento di disdette in caso di r¼>ristino della Hbertà di iniziativa specie nel-la mezzadria e nel piccolo affitto. Chi confessa di aver così agito per timore di simili complicazioni merita lo– de .per la sincerità, ma non si sottrae al biasimo per la so– luzione proposta. E' incongruenza chia~are ri,pristino della BìbliotecaGino Bianco normalità la trasformazione .in permanente della disposizio– ne di blooco sorta solo per fronteggiare la situazione tran– sitoria di momenti delicati. Ed è contr01)'Toducente ricor– rere al-la forza delfa legge per penpetuare una situazione di <li-sagioche sarebbe ,yiceversa, assai meglio risolvere al più presto e in modo definitivo. Il ristaibilimento deHa 11ormalità (cioè della situazione di partenza) lo si ottiene in un solo modo: con. la libertà di disdetta. .Come non capire che bloc- . cando permanentemente le disdette si per,petua la situa– zione contraria, cioè queHa anormale? Controsensi e inccmgruenze. I controsensi e le incongruenze sono come le proverbiali ciliege. Solo il prog,ramma chiaro e la decisione vigorosa possono permettere un'azione efficace. Ma qui si tentenna e tutti si accorgono che il pilota naiviga nelle nebbie... I contratti agra1'i richiedono la collalborazione e il con– tinuo contatto dei contraenti. Se manca l'accordo è da in– genui ,pensare di st11p-p"lire con la :forza della legge. Tentativo ingenuno e pericoloso perchè l'obbligo di legge può soffocare i dissidi, ma ,può anche esa:ltarli in rancori a soluzione vio– lenta, quando non C<ld)itanofra le lungaggini della magi– stratura ciivile. E tutti questi guai ,perchè -si vanno a cerca• re? Per evitare gli abusi nelle disdette si dice; come se il grande problema deli'agricoltura italiana consistesse nel fatto che J'af.fittuario di un fondo sia Tizio piuttosto che .Caio o che il mezzadro di un podere sia Menio piuttosto che Sempronio. Al buon andamento dell'agricoltura son neces– sari imprenditori e lavoratori caaiaci e laboriosi ; la strada scelta allontana da questa mèta. Qui si è caduti nell'errore di trasiformare in istituto giuridico la legge eccezionale, e proprio nel momento in cui cessano le ragioni di eccezio– na:lità che ne giustilficano l'esistenza. E si dà dimosòrazione di incongruenza fino al punto di pretendere che il provve– dimento serva agli opposti scopi di « contribuire al ristabi– limento della normalstà » e di costituire la base del nuovo ordinamento della vita agraria del paese. Nè riforma agraria nè ristabiliniento deÌla normalità, questa è la -conclusione. Quale riforma agraria è mai quella che pretende di de– molire e non demolisce, di ricostruire e non ricostruisce? Colipisce i proprietari che affittano e passi. Colipisce i concedenti delle conduzioni parziarie e passi. Col,pirà- tutti gli imprenditori quando anche ai salariati sarà riconosciuto il diritto alla « su:Uiciente permanenza» sul fondo, e passi anche questo. {Per tutte queste brave persone non saremo noi a versar lagrime, specialmente d<!;pO che esse hanno con– tribuito a raJfforzare la corrente politica che una tal -rifor– ma ha sempre detto di avere in prog,ramma). Ma come pas– sar sopra al fatto che, se non deprime la produzione (ma a lungo andare la deprimerà) non si può sperare che l'e– salti? Come passar 1SOpraal fatto che non risolve ma acui– sce i'l problema sociale, perchè favorisce solo certi lavo– ratori e calpesta gli alt1'i, mentre poi a lungo andare li dan– neggerà tutti? La situazione che si verrà a creare nel campo del lavoro non è prevedibile l[leTChèancora non sono annunciati in modo definitivo gli indirizzi che si seguiranno. Si è parlato di riforma agraria articolata in due ,Jeggi (contratti agrari e regime .fondiario). Poi, accusato il colpo grave 1 della la– cuna riguardante i contadini 11>iù bisognosi ,si è· cominciato a i)arlare anche di interventi nelle conduzioni a salariato puro. Non si sa con quali criteri. Ma si può esser certi che si sbaglierà ancora .se si continuerà come si è iniziato. e se in particolare non si vorrà .tener conto di un fatto ~pli– cissimo finora trascurato: in agricoltura non si corre peri-·. colo (come 111elfindustria)che l'azienda chiuda o limiti la produzi9ne. L'occupazione contadina è assicurata comun– que : si tratterà della misura. E' inutile quindi il blooco del ,personale. La-sciamo che si selezioni la massa; raffor– ziamo la politica della solidarietà; distogùiamo l'attenzione del legislatore dal favorire sempre e solo i contadini ricchi. Se non si esce dalle formule vaghe, daUe soluzioni di com– promesso, dalle incongruenze si .finirà col rendere impopo– lare la riionna agraria... (Ma noi, personalment~ su que– sto abbiamo non pochi ti.mori). Ar.oo PAGANI

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