Critica Sociale - anno XLI - n. 13 - 30 giugno 1949

290 CRITICA SOCIALE mocratico• italiano e delle forme in cui si poteva e doveva condurre l'opera per l'unificazione. ••• Nonostante le difficoltà che tuttora sussistono, noi siamo convinti che l'unificazione socialista si farà ; ma si farà in un modo Idi.verso e .con risul– tati diversi da quelli che noi avremmo desiderati. Come. aveva molto opportunamente proclamato il compagno Fara velli in una delle ultime riunioni del– la vecchia Direzione del partito, dalle trattative condotte per l'unificazione avrebbe dovuto rima– ner lontano ogni più 'piccolo accenno di quella mentalità mercantile, per la, quale le parti che trat– tano, invece di cercar di raggiungere nel miglior modo il fine ·comune; si mostrano soprattutto pre– occupate di assicurarsi qualche particolare vantag– gio, a cui essi condizionano il conseguimento del fine comune .Questa mentalità si è affacciata pur– troppo, dall'una parte e dall'altra. Si è avuta la preoccupazione da una parte di evitare che dal– l'unificazione possa esser turbato quell'equilibrio di forze che -nel P.S.L.I. si era venuto delineando nei mesi scorsi e si è rivelato al recente congresso; dall'altra parte si ponevano riserve suggerit~ in gran parte nel timore che, nell'equilibrio attuale delle forze, l'uniffoazione non potesse condurre alla prevalenza di quelle tesi politiche sulle quali unio– nisti e autonomisti si trovano in questo momento concordi.. Bisognava porsi al di sopra di queste preoccu– pazioni. La vita non finisce domani: Chi ha· fi– ducia nella bontà delle proprie tesi non può e non deve preoccuparsi di una loro temporanea scon– fitta. Si potrà riprendere la lotta domani e otte– nere la vittoria per quei principii che tempora– neamente siano stati vinti. Così pensano e fanno gli uomini che sono animati da una forte fede. Se con quest'animo fossero state condotte le trat. tative e si fosse tenuto pertanto sin d'ora il con– gresso d'unificazione, si sarebbe potuto• profittare di un complesso di circostanze che ben difficil– mente si manterranno o si ripeteranno fino al pros– simo autunno. C'era un'aspettazione che occorreva non deludere e che non si può sperare di mante– ner ferma ,in tutta la sua intensità, per uno spazio di più mesi, specie in questo perioldo estivo, in cui ogni forma di vita pubblica si palesa in maniera astratta e inefficiente. C'era un senso di disorientamento e di disagio in tanta parte degli appartenenti al P.S.I., che bi– sognava saper coglieré tempestivamente e risolu– tamente per arrivare a quella che è la condizione essenziale di una vera unità socialista: la crisi del P.S.I .. che porti ad un netto distacco dai cripto– comunisti che ne tengono il dominio, di tutti co– foro che vogliono restar fedeli alla concezione de– mocratica del socialismo. Questa crisi poteva es– sere avviata rapidamente a maturazione in questo mo:µiento; ma quando coloro che sembr~no ora sulla via di uscir da,ll'equivoco, dietro l'esempio. del _gruppo degli autonomisti, si saranno invece adagiati a rimaner".i per mancanza di coraggio o di risolutezza, potranno trovar nuova forza per ri– bellarsi ad una situazione che li rende strumenti di una ideologia che non è la loro1 La possibilità di questo dipenderà in gran parte da quelJ.loche noi sapremo fare. Occorre che in– vece di -bizantineggiare nella ,ricerca di formule che si ri~engallO più convenienti all':una o all'altra Biblioteca Gino Bianco corrente noi mostriamo di sentire con forza di con– vinrimento e di volontà l'importanza politica del– l'atto che ci avviamo a compiere, l'influsso che esso può avere, non solo sulle sorti del socialismo democratiço, ma di tutta l'azione del proletariato, di tutta la nostra vita nazionale. Se noi riusci– remo veramente a creare un partito in cui le pre– occupazioni particolaristiche dei singoli gruppi sia– no distrutte, per il calore della fede comune e per il senso della missione ·da cui noi ci sentiamo ispi– rati, noi potremo veramente determinare un rapi– do rivolgimento nella situazione interna dell'Ita– lia, noi potremo sottrarre le sorti del proletariato al dominio di un partito che si serve di esso come di una massa di manovra per i suoi particolari in– teressi politici ; noi potremo tornare a quelle tra– dizioni di movimento politico e sindacale che co– stituirono la forza animatrice della vita italiana tra ·il 1901 e il 1911 e determinarono quel grandioso sviluppo della nostra attività economica che è uno dei più notevoli fatti della storia europea nel se– colo XX. ••• E'' implicito in tutto quanto abbiamo detto il presupposto che alle no~tre file accorra un sem– pre maggior numero di autentico proletariato ma– nuale. Noi non siamo certo di quelli che, per ridi– co-la o ingannevole demagogia, attribuiscono alla elasse operaia singolari virtù che la pongano al di sopra di tutte le altre classi. Sappiamo che sono anche- in essa egoismi ed altri impulsi deteriori, aggravati anche dalla mancanza di educazione po– litica e dì ogni altra forma di preparazione in– tellettuale. Ma riteniamo che s<flo il proletariato manuale sia forza capace di determinare quel ri– volgimento deHa struttura economica e sociale senza cui non si procede verso Ì'avvento del so– cialismo. Dobbiamo invece riconoscere che trop– po piccola parte di proletariato operaio costitui– sce oggi la forza del P.S.L.I. E' t110,ppo forte ancora nel nostro partito la percentuale di bot– tegai e di altri simili ceti piccolo-borghesi, i cui interessi sono pienamente legittimi e degni di ri. spetto, ma possono trovare la loro soddisfazione in accorti adattamenti che lasciano sussistere in tutta l'integrità, e indirettamente rafforzano, 'L'attuale struttura sociale. Ed è qui la ragione più forte de] « partecipazionismo » di tanta parte degli iscritti al nostro partito, à cui sarebbe ardito attribuire una verà coscienza socialista. Solo la classe dei sa– lariati non può cercare in quegli adattamenti la soddisfazione dei suoi interessi -ed ha perciò un carattere costituzionalmente rivoluzionario. Spet– ta a noi di fare che questa sua natura non si espp.– chi in incomposte e infruttuose agitazioni, ma si attui in un'opera costruttiva, che venga creando l'impalcatura di un nuovo ordinamento socia:le. Con questo animo noi riprendiamo e continue– remo fino al pieno suo successo l'opera nostra per la unificazione socialista. U.G.M. Leggete e diffondete il quotidiano del P. S. L. I. L'UMANITA'

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=