Critica Sociale - anno XLI - n. 13 - 30 giugno 1949

300 CRITICA SOCIALE Ai margini • della riforma agraria Carlo Ka1Utsky ha giustamente aiffermato che non si dovrebbe -mai parlare di « Rifornna Agrari.a» su piano nazionale in quanto, mutando le condizioni economiche colturali non solo da regione a regione, ma anche da zona a zona -della stessa regfone, uno schema di riforma unico e rigido minaccia di riu– scire negativo. Questa è appunto la causa del mar,chiano errore compiuto dal partito comunista il quale, giunto in Italia con. un modello di vestito aJlà moda slaiva, cioè di nazioni ,dove alle enormi estensioni di ter– reni fertili.ssimi corrispoll'de scar,sità di mano d'o– pera, ha voluto applicarlo sulle spalle dell'ItaUa do– ve, viceversa, ad un numero esuberante di lavora– tori della terra corrisponde grande scarsità di suolo coltivabile. E. questa è anche la colpa della Demo– crazia Cril.stiana la quale, grande assertrice delle au– tonqrnie r~gionali, ha voluto presentare al Parla– men:to un 1Progetto di rifo.r,ma agraria, che, volendo conciliare p,·ofonde ·differenze tra regione e regione, fini,sce .per s·contentare tutti e quel che è ,peggio per non soddisfa.re a.J.le più modeste esigenze dei con– tadini e della produzione. Mi riforisco alle zone che meglio, conosco, cioè quelle liguri piemontesi ed all'Oltre Po Pavese, dove la r1forma non ha possibilità di appHcazion.e in quanto la piic1cola ,proprietà è predominante per e– stensione di coltivo e despota assoluto per numero di proprietari, mentre non esiste la grande pro– prietà od un demanio pubbHco che permetta, non dilco di creare nuova piccola proprietà, come è nel– lo spirito della ri.forma, ma neppure- di integrare il pi,ooolo predio in modo da renderlo capace di soddisfare alle !possi1bi!ità di lavoro ed alle necessità di vita della famiglia contadina. Riassumo in queste due tabelle i· dati statistici deHa proprietà terriera nella regione Hgure-pie– montese: 1° . PROPRIF;TA' DA2 ha A 5 ha Provi noia N• Propri·etari Est. terreno Alessandria 99,801% 85 % Asti 95,701% 68,70% Cuneo 92,70!% 33,60 % Novara 95,30% 42,40 % Torino 96,80;% 39,50 % 'Ve!'c-elli 94 % 44,20% Genova 93,70% 44,301% Imperia 98,40 !% 77,10% Chiavari 90,30 '% 44,20% Spezia 93,10 % 52,50% Alto Bobbiese 93,901% 46,10 % II 0 • PROPRIETA'DAOLTRE 500 ha Alessandria 0,20% 2,05% Cuneo Demani comunali 32,60% Novara idem 3,801% Torino idem 27 % Vercelli Pro:pr. Op. Pie 9,30% Genova Demani comunali- 21,401% . Spezia idem 5 1% Alto Bobbiiese 1dem 6,401% In Piemonte, compresa la valle di Aosta, le pro– prietà. montane da me.no di due a cinque ett. rappre– sentano iì 95,10% del numero dei proprietari e il BibliotecaGino Bianco - 36,80% della ,superficie: meno di 10 ett. il 47,60 del– la superficie e tra esse predominano quelle di meno di due ettari. · La zona collinosa è prevalentemente a piccola proprietà anche •per l'estensione. Ecco qualiche dato: DA MENODI 2 A 10 ETT. Collina tortonese 77,201% » valle Erro 67,50 % » Bergamasco 69,60% » medio Monfer. 74,50 '% » basso Monfer. 78,30% con assoluto pr,edominio di parcelle inferiori ai due ettaf'i. Per esempio: a RivaHa Bormida su mHle pro:prie– tà ben 812 sono di un e.tt ., 127 di due ett. e solo tre arrivano a 50 ett. La zona alpina, per una sup-erficie di ett. 467.454 ha ben 156.377 proprietari ,che, da un massimo di 88,4()% nella media montana canarvesana, va ad un minimo ,del 70% nella alta vaUe Maira; e riguardo alla superficie : merro di due ett., da un massimo del 27,31% (sub-montagna valle Stura) ad un ·mini– mo di 5,70% (valle Roja); più di mi:Jle ett.: da un massimo del 66,21% (alta montagna alta valle di Su– sa) aid un. mirn1mo del 22,70% (sub-monta,gna valle Stura) tutti Demanio pu,bbliico. Per queste condizioni di fatto in tutta la regione Hgure-pie.montese la riforma agraria ·co,sì come fu concepita evidentemente è inoperabile. D'altl'a par– te una grave crisi è in corso -e minaccia di riportare i nostri contadini, pfocoli coltivatori, nelle condi– zioni di miseria dei loro nonni. Il pl"ezzo dei cereali nel Hbero mercato internazionale è di almeno 2700 lire inferiore ai .prezzi di ammasso e non saremo certamente noi socialisti a favorire una politica doganale di ammasso che aumenti di 50 Hre il prez– zo del pane. Il meroa1o del riso .è in istato di vero marasma in. qua,nto, mentre •si sta procedendo al trapianto per il nuo·vo raccolto, è ancora invenduta gran parte del raocolto, precedente. Ma lo spavento maggiore 'è nel settor,e viti-vinkolo dove per la pros– sima vendemmia si ,prevede un crollo dei prezzi che no:n compenseranno le spese. Le esportazioni di vi– no sono enormemente ostacolate, men.tre i dazi in– terni altissimi favoriscono in modo sfacciato la più sfacciata fabbrì,cazione di vini artificiali. Di fronte a questa situazione il compa.g,no prof. Saja, che i lettori ,della « Criitica » cono,scono ed ap– prezzano, ha av,uto u,na Mea geniale. Per superare la crisi, per imipedire che il contadino nostro -pel'da tutti, i vantaggi aicquisiti negli anni passati, per aiu– tarlo a conservare il migliore tenore di vita raggiun– to non esiste che un mezzo:· metterlo in condizione di produrre di più, produrre meglio-, rinnovare le colture. Quindi: iùdustrializzazione della agricol– tura, uso di macchine agricole, razionali coltivazioni, concimazioni, semine. Ma la macchina agricola r,i– chiede ·due cose: srufficiente estensione di terreno, assistenza teoniica. Per ·superare queste dif.ficoltà il prof. Saja ha in– vitato la Mutua Cooperativa Comba1ternti Reduci della Provincia di Alessandria e il sottoscritto, nel- 1"1 sua qualità di Presidente, a rendersi inizi,atori per la creazione in un comune della prov.in.cia di un « Centro Coo,perativ-0 Tecnioo Agricolo di Làvo.ro e Produzione » per oMrire ai piocoli còltiva•to•ri del– la zona, insieme alle indispensabili macchine, un tec– nico agricolo il quale, sentito il parere della mag– gioranza degli utenti, dia un indiri-zzo preciso allo scopo di alleviare la fatica del contadino e di au– mentare la produzione. Il prof. Plosa, Ispettore agr,a– ri-o ,provinciale, meglio ancora della sua adesione

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