Critica Sociale - anno XLI - n. 7 - 1 aprile 1949

CRITICA SOCIALE 167 sul fronte occidentale; e prima di tutto separare la Polonia dalla Russia: questi gli obbiettivi di Hitler, di fronte a cui ogni concessione appare ragionevole. Questi obiettivi « qua– drano l> con queJli della diplomazia sovietica, dove Stalin sostituisce il societario Litvinov· con il «duro» Molotov. La Russia non intende lasciarsi coinvolgere in una guerra in funzione di una « sicurezza collettiva» che s'opponga all'ag– gressivltb. hitleriana (.le trattative con ie missioni occidentali proseguiranno, schiva.ndo ogni impegno, ,per influire su Hi– tler e strappa.-gli più consistenti contropartite) : ma dal suo - comportamento intende ricavare tangiblll benefici. SI giunge in tal moào, attraverso complicati giochi dLplomatici, al patto dell'agosto negoziato da Ribbentrop a Mosca con Molotov e lo stesso Stalin. Esso ha come presupposto la già predispo– sta e francamente ammessa aggressione contro Ja Polonia, e la Russia non esita a lasciare al riguardo « via libera » alla Germania. In tal guisa questo ,patto di non aggressione germano-sovietico si risolve in realtà in un patto di aggres– sione contro la Polonia, anche se l'aggressione sarà con– dotta dalla Germania soltanto, beneficiandone pa,ssivamente la controparte. Infatti un protocollo segreto (a cui s'aggiun– sero in seguito altre int,egrazioni), reso ormai noto in tutti i suoi particolari e nel suo stesso testo autentico dai processi di Norimberga, C(!l pretesto di ,:regolare la sfera d'in,fluenza reciproca, ris,erbava alla Russia il domin1o sui tre Paesi bal– tici e sulla Bessara,bia romena, e divideva in due la Polonia, assegnandone la parte orientale alla Russia._ Il comportamento della Russia, <il.J.rante l'invasione tedesca della Polonia, è una dura applicazione di questi Impegni: la Russia non soltanto interviene su richiesta del Governo e dello Stato Maggiore tedese9 a prendersi la zona riserva– tale, in modo da favorire la catastrofe flna 1le dell'esercito po– lacco, ina ad essa si deve il rifiuto alla costituzione di uno Stato-fantasma polacç_o ed il 4>revalere della tesi di una tota– le 51pa11.izione della Polonia. L'atteggia.mento deUa Russia sarà per molti mesi G'i piena e leale collaborazione: non soltanto larghissime fo·rniture e– conomiche, per sventare og,n,i tentaUvo di bi occo economico della Germania, ma un a,ppoggio alla manovra hitleriana diretta a conseguire la « pace im-mediata » dopo avere fa– gogitato la PolOnia, e l'ostilità cbntro la « guerra imperia– lista » attri•buita alle democrazie occidentali, e soprattutto l'Insidiosa 4>ropaganda disfattista delle quinte colonne co– muniste, dir-etta a minare ·la •resistenza militare. Blso~a giungere sino all'estate 1940 - ,più esattamente al– la constatazione del fallimento del sogno di una immediata invasione dell'Inghilterra - .perchè le cose comincino a mu– tare. E mutano esclusivamente da parte <i'i Hitler, chè la Russia prosegue i•mperterrita a farsi attribuire ciò che le era stato assegnato : Lettonia ed Estonia, e poi, attraverso una permuta coatta, la Lituania, e infine la Bessarabia. E' in questa situazione che Hitler, esaltato dalle gran.di conquiste territoriali conseguite, si allarma dell'espansionismo del so- ' cio e rlva1e e decide di resistere ad ogni sua ulteriore pre– tesa i,n Europa, specie se riv,olta a quella zona sud-orienta– le e balcanka che ridiventa cruciale. Un episodio poco noto di questo primo nascere di sospetti e <i1 riserve è il ten– tativo (agosto 1940) di un riavvicinamento con la Russia da parte di !llussollni, Insofferente della posizione di « quantlté négilgeahle • in cui Hitler lo aveva relegato. A base di esso stava il progetto di un accordo secondo il quale la Russia a– vrebbe riconosciuto l'egemonia italia,na nel Mediterraneo e l'Italia l'egemonia •russa nel Mar Nero. Ma la Germania, ,pre– occupata ormai di ulteriori pretese ed interferenze russe nei Balcani e sugli Stretti, pone all'Italia un risentitissimo «veto». Il 27 settembre 1940 viene sti,pulato li patto ·tripartito tra ~rmania, Italia e Giappone, che, mentre conferma la guer– Ta ad oltranza contro l'Inghilterra, sollecitando il Giappone ad un'azione antil}.glese nel possedimenti orientali, rappre– senta un diretto monito contro l'America. E' in seguito aci' esso che la diplomazia tedesca intavola un nuovo giuoco con quella sovietica. Da·ndo come scontata la disfatta finale del– Plnghilterra e la &R,.artizione dell'Impero britannico, s,inci– tava la Russia a parteciparvi, in vista della I spartizione in 1:one d,lnfluenza, con la mira di indurla a rinunciare ad o– gni pretesa in Europa contro l'offerta di una zona d'influen– za nel Medio-Oriente in direzione dell'Oceano Indiano. E, ap– punto per l'esame di queste prospettive che Molotov si reca a Berlino il 12-13 novembre 1940. e Il patto germano-sovie– tico, ricorda Rlbbentrop all'ospite,_ ha recato grandi van– taggi al partecipanti, che hanno fatto l'uno e l'altro del buo- Biblioteca Gino Bianco ni affari. Si tratta ora di vedere se, con la liquidazione del– l'Impero britannico, non sia possibile continuare a fare dei buoni affa,ri insieme >. Di rincalzo Hitler spiega di fronte a,l– l'os,pite taciturno i grandi sogni di conquista, e le prospettive di espansione eh-e la Russia avrebbe potuto vedere attuarsi. Ma Molotov, per quanto non ripudi progetti avveniristici, non si lascia prendere all'esca di rinunciare per essi agli inte– ressi attuali. Nessuna obiezione di principio sull'adesione della Russia al patto tripartito, ma a condizione di un pre– ventivo accoglimento <i'i alcune sue esigenze immedlat~: li– bero transito dai Darda1nelli, garantito con basi navali; In– teressamento diretto alla Bulgaria con un patto di amicizia; ritiro delle truppe tedesche dalla Finlandia, riconoscendola appartenenente alla zona d,influenza russa. Ed è qui che si produce una rott\l'I"a, che per la Germania avrà incalcolabili conseguenze. Essa non può e non Intende accettare questi Interessi russi In Europa (si badi: gli stessi identici interessi della Russia zarista) e specie in una zona per es~a di essenziale im,portanza e già ,prevista come zona d'occupazione. Per la prima volta Ja Germania hitleriana non subisce le richieste della grau<i'e potenza orientale e non risponde alle p.-oposte. Già sognata nella mente forsennata di Hitler come e&pansione della Germania verso uno spa– zio vft.ale, resa inò:ispensabile dal,,,.proseguimento della guerra contro l'Inghilterra e come ellmi,nazlone di una delle due po– tenze su cui l'Inghilterra poteva ancora contare, la guerra con la Russia diviene con ciò Inevitabile per l'antagonismo tra due programmi imperialistici. La Russia ben ,presto si rende conto di ciò. Non le pote– vano sfuggire i 1preparativi mUitari, nè il mutamento di con– tegno. E da 1parte russa si fece ogni tentativo, anche in extre– mis, :per dimostrare alla Germania la sua volontà di pace, di intesa e ci'i collaborazio'ne: ,persino quando già -ali~ fron– tiere dell'est si addensavano le divisioni corazzate tedesche conUnuarvano da ,paTte russa ad essere &peditl ,treni speciali sovraccarichi del caucciù, tanto necessario alla continuazio– ne delJa guerra ... Persino il trattato di non aggressione russo– giapponese del 13 'i,prile 1941, frettolosamente compilato, e che tanta Importanza avrà per la salvezza· della Russia, vie– ne stipulato come garanzia ,per il Giappone di ,potere sguar– nire le frontiere terrestri, per ,portare a fondo la sua e– spansione nei mari del Sud. « La guerra teòesco-sovietica », conclude quindi l'A., e è stata H risultato di una decisione unilaterale della Germania-, che la Russia ha fatto tutto Il possibile ,per evitare. Se la Rnssia è entrata, nel giugno 1941, nel fronte delle demo– crazie, è unicamente iperchè la Germania ve l'ha sospinta, con la s•pada nelle reni ». g. p. LIBRI RICEVUTI FANFANI AMINTOR.e: Economia - Brescia, ed. Morcellia.na, 1948, pagg. 165, s.l.p. F10RQUI: Premesse alla pace - Milano-Brescia, ed. Mondo Uni– to, 1948, pagg. 132, L. 250. RoBBINS L10NEL: L'economia pianificata e l'ordine internazio– nale - Milano, ed Rizzoli, 1948, pag. 212, L. 450. CHAMBERLINWtLLIAM H.: L'utopia del collettivismo - !lli– lano, 1948, ed. Rizzoli, pagg. 150, L. 300. I TtVARONI JACOPO: Compendio di scienza delle l(nanze - Bari, ed. Laterza, 1949, pagg. 420, L. 1200. URCIUOLI CARLO: Aspetti d,e.l supercapitalismo - A cura della Camera ci'i Commercio di Roma., Roma, ed. Tipografia - dei Senato, 1949, pag. 82, s.i,p. Direttore: UGO GUIDO KONDOLFO Vice-direttore respons.: ANTONIO GREPPI Autorluazione Tribunale Milano 8/10/1948 n. 646 del Registro Tlpognula Plnelll - K!lano _ Via Farnetl, 8

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=