Critica Sociale - anno XLI - n. 7 - 1 aprile 1949

166 CRITICA SOCIALE consid·erazione di primaria importanza e molti an1ericani altolocati hanno capito questo scm·plice .fatto. M..entre ben poco è •successo per dar corpo ai precedenti ti– mori ci'ei socialisti circa possibili « legami politici » colle– gati all'aiuto americano, vi è un aspetto ché conHnua ad essere causa d~ •profonda ansietà e oltrepassa tutti gli altri ,per un crollo americano. Se la crisi avve1liss1e in America. trascinerebbe con sè l'Europa rendendo assurdo tutto ciò che l'aiuto americano sta ora cercando di compiere? Qua-le sarebbe la sua ripercussionie sulla Russia e su tutti coloro che .pensano in termini di lotta di classe internazion-ale, e che considererebbero una crisi neg.Ji Stati Uniti come la prova che il loro atteggiamento intransigente ed anticooperativo è giustificato? La politica estera americana ha subito un cambiamento rivoluzionario: le forze che in America rappresentano o si orientano verso un cambiamento ugualmente rivoluzionario nel pensiero economico e sociale av,ranno la meglio e sii.I– veranno il mondo dalle devastazi.oni di· una crisi americana? I socialisti europei seguiranno gli svilu.ppi in questo sen– so con la più acuta attenzione. Se gli Stati Uniti p9tranno adottare una politica economica responsabile ies,si contribui– ranno aUa 1pace in un modo che potrà rivelarsi più i·mpor– tante a lungo andare ò.'i qualsiasi aUeanza miUtare che essi siano desider·o&i di promuovere ». Neheruper l'unionedell'Asia. La II'iVi'Sta inglese SociaUst Comme,ntçay--di, ,marzo pubblica aikune •parti di un disco.r.so ·pronundato da Nehru, primo miJ1i1Stro dell 'lnJd,ia, ad una con.fe :renza che si è tenuta su ln.i– zia·ti va à:eHo stes,so Nehru a New Delbi dal 20 al 23 gennaio per « di'Scutere •l'aziooo d,i polizia deJ.l'Ola ,n.da in Indonesia ». AUa conferenza ha,nrnio pa•rtecipato i raipjp•res·enitanti d•i nove nazi-0ni, che ,ragg,rlljppano più del'la metà deHa popo,lazi.one del mondo: Atgaind•stain, Au.stnailia, Burm 1 a, Ceylon, Cina, Egit– to, Etio,pia, Ind-ia, ,I,rain, Lraq, Li.bano, Nepal, Nuova Zelanda, Paki,s,tan, ,F,iUippinie, Aorabia Saudita, Sita.m, Stria le Yemen. « E' dilfficHe, ,scriive l,a ,ri,vi,sta,, di.re se l'appello di queste n-azi ,o.ni 8:1 Consiglio di Sicurezza deI,le Na .zi.on ,i Unite per una azione tn favore tiella repubblliCa indonesiana potrà giovare a seda,re H eon.flitto. Ma la loro deci-si,one di saggi-aa-e le poss,ibilità di istituì.re un orga ,n.is ,mo -permaneillle per Ja co-oiperazi,one s,ulle– ques,ti,oni di ,comune f.nteresse .JH1Ò a,vere una, notevo,le i•m– portanza. Essa può segnare ,}',inizio di una associazt.one re– gion.ale nel:l'Es-tiremo Oriente ,ed un opipo.rtuno ra.fiforzamento dei tentativi per una Terza Forz.a nel mondo ». ' Ecco 11edi1c-hiall'azioni di Nehru. ' « Noi d riuniia•m·o oggi :perchè• 1 la, Ubertà iu una nazione no– stra soreH,a è stata posta in p-erico,lo, ed H moTente colonia– Ulsm-o del pais-saito ha di nuov,o levato '1-a. testa e sfidato tu1:tc le forze che sta1l/Ilo J,ot-tand,o •per daire un nuo.vo ord,i,naairentD aJ 'lnon<i·o. Questa sifiida ha un isigniififcato più (Profondo di qua,nto può .appari.re in super.fide, •p-e-rehè è una sfld-a aH'Asia nuovamente r,isvegliata·s-i, che ha ,sof,ferto cosi a lungo sotto le varie forme di. coloni,ali,s,mo. Essa è anche una sfida ÌtHo s•p,iirirtoumano le a tutte le .fo,rze progres·siive di questo mondQ div-is,o e. sconvolto. Se questa ,s.fida non è -effettiveJI11ente con– trobattu\a, a•llora le ccmseguenze non ri-gua,rdei·anno soltanto Plndonesiia ,ma il' .Aisia ed il mondo intero. « Noi rB.Jppresentiamo •le antLche - ciiviltà <Wl-l'Oriiente eo.si come -la di,na-m,ica civUtà dell'Oecidente. Politic.a,mente, noi simbolegg!am,o, i.n particolare, lo ~J?i.rii·o della Libertà e deHa democrazia che è una ,caratteristica sig-ni,ficatirva OOHa nuo,va ksia,. L' As,ia, ,trcxppo -a iun,go is·ottomessa e à.'ipenrdente, un gii.o– carttolo di a.Itri paesi-, ,n:on sopporterà più a lungo interferenze ,nella sua 'ld•bertà. e Noi ci uniamo aH'i-nterno delle Nazioni Unite, -co·-ndava,nti a .noi le nobili 1pairole d~l 4-o,ro Statuto. Questo Statuto stesso iri,conos-ce gU ~ccordi, regi,on-aH come un ,mezzo ,per una ma,g– f§Ì•Ore 1p,ace e &icu..re.zza internazionale. Noi vogUa.mo contri– b:u,i.r:ee:gli sforzi del Cons-igUo di Si<Curezz.a e non sostituirci ad es·so. « Vivi,amo i.n un'epoca ri-voluzi·ona1riia di transizio1;1e. Da una pa.rte vediamo un mondo diSLntegra·to e dliv-i-so, con una mol-1 titudi:ne d-i conflitti e •la paur,a .sempre ipres-ente di una guer– ra •moncld,a:le. baJ.I'ailtrra 1pa-rte, vediamo · im:pulsi creativi e eooperat.ivi alla ri,cerca di una -uuov,a integrazione e ci'i una nuova unità. Le .Aimer,iche ha.nino già ric~nosiciUto una certa comunità di imteressi e hann,o creato org-anis,mi .per proteggere e 1 promuovere· i comuni interessi. Un movimento soi,mile è in 1progresso in EurO!pa. Non è naturale che i liberi pae&i del– •l',A,sie.cominci,no a pensare a qua,lohe accordo permanente per una effetti,va m:utua consultazi·one? « LI mondo è chiuso ,in un·icircolo viziooo di paura, di odio e .di violenoo.. Ess; ·non potrà usicire da questo circoilo vizi·oso _Biblioteca Gino Bianco se non cercherà 8.iltre vie e non pra.ticherà altri mezzi Accet– tiamo quindi i mezzi giusti, con la convi.nzione eh; giusti mezzi oondut1rann.o inev.i:tabUmente a giusti fi.ni. • Non cl siamo uniti qui ,per ostilità verso una nazione o un giruppo di nazioni, neppure verso l'Olanda che ha fatto ingiustizia all'Indonesia. No.i credia,mo che sin urgentementc– necess'ario e desiderabile ehe questa i,ngiustizia sia corretta, o ne verra-nn,o altre pessime conseguenze. Perchè il ma,le ge– nera i1l -1na,le, ed u,n.a cattiva azioni.e conal.1,ce a cattive conse– guenze. « L'Europa e l'Amer.Lca hanno avuto una grande parte nella storia del mondo, e, senza dubbio, continueranno ad avere una g,rande pa,rte. Ma bisogna caipill'e chie anche l'Asia Yuole avere la sua parte, ed intende feritnaimente. aver-la. Sarà ln parte della ,p,aice e della cooperazionre ». Ciò che si stampa Carcer-i, esperienze e documenti, fascicolo speciale de Il Pon– te, marzo 1949 - pp. 226 - t. 450. « Il Ponte » la rivista IQensile diretta <i'a1l compagno Ca-la– mandrei, dedica il fascicolo speciale di marzo a « Esperien– Zie e documenti » della vita carceraria. Un magnifico volumie di 226 pagine, in cui sono raccolti documenti e memorie sulla vita carceraria italiana, nel complesso più organico e vasto che finora sia stato raccolto su questo scottante argo– mento. Se ol'intento è quello di con-tribui,re, o anzi di stimo– lare una riforma carcer.aria in Italia, tanto necessa.ria e di cui anche la nostra rivista si è occupata, si •può dire che asso è pienamente raggiunto. Gli scritti di Calamandrei (H suo intervento ali" Camera del 27-28 ottobre 1948), d-1 illauer, cii Ernesto Rossi, per non citare che alcuni, dànno un serio e meci'itato 8.pporto· all'azione che in questo delicato settore deve esser-e perseguita dagli or,gani res,pons·ahiH. Ma nel fa.sci-colo c'è un valore· umanio, ies.press·o da chi la vi-ta del carcere. ha es·peri~entato, dalle nobili figure che l'e– sperien.za carcer.ari, flecero per tenei- fede alle loro idealità pt,litiche, in ·scritti. che danno uni carattere tutto part-iicolare e inconfondibile alla raccol1a. Sono uomini di diverse fedi politiche, sono esperienze ò.'iversie, che tutte simboleggiano iii calvario deH'antifascismo italiano. Una rivielazione per molti saranno i di-segni estrosi di Ernesto Rossi, che •rivela uno spirito satirko non comune (e non ignoto) e le strof'ette meneghine di Riccardo Bauer. E' un ,peccato non poter citare ampiamente. p. g. ft,.NGELO Rossi: Deux ans d'alliance germano-soviétique. Pa– •ris, Libr-ah•ie Arthème Ff!,yard, 1949, ,pag. 222, fr. 250. S'otto il consueto pseudonimo, Angelo Tasca ha dedicato que– sta sua lucida, documentatissima ~ -rivelatoria opera, agli strètti rapporti, s~nz'altro di at.Uva collaborazione, i.sMtuitiai tr•a la Gérma,nia nazista e la Russia Sovietica col trattato <ii non aggressioné del 23 •agosto. 1939 e durati, pur nel mu– tare della situazione politica e militare, si.no alla aggres– sione tedesca contro la Russia. La conclusione che anche il più modesto -lettore deve ricava,rne è che, qua.uto a spre– giudicatezza, a egoismo nazionalista, a politica aggressi·va ed es,pausionista ai danni altrui, gli uni valevano esattamente gli altri. Perfettamente v:ano è ricercare nella politica estera e nella diplomazia sovietica qua,Isiasi ispirazione interna– zionalista, suipernazionale · o semplkemente pacifista. E' co– sa del tutto trascurabilè ohe termine finale di quest'azione diplomatica sia una nazione che si prevale dell'aggettivo « so– cialista »: ai suoi Ta·ppr~sentanti si sarebbero potuti sosti– tuir-e, senz'a,lcun sostanzia.te divario, quelli della Russia za– rista. Ma se a queste conclusioni è tratto il lettore, L'autore, astenendosi da qualsiasi commento, si limita a narrare e so– prattutto a documentare, valen<i'osi di un vastissimo e si– curo materiale. L,idea di un sostanziale accordo ,politico con la Russia muove Hitler, già verso il marzo 1939, quando egli si pet_'– suade deUa impossibilità di una sistemazione amichevole con la Polonia iper la defi.~izione della questione di Danzica e del Coll'ridoio. Pochi giorni dopo, il trattato di assistenza bi– laterale con,cluso tra le; Potenze Occidentali e la Polonia con– ferma l'inevitabilità della guerra. Assicurarsi d·a~ pericolo di d'aver condurre la guerra su due fronti, procurandosi un atteggiamento amichevole della Russia; liquidare la Polonia con la « guer,ra lampo » per poi portaore tutto il .peso militaTe

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