Critica Sociale - anno XLI - n. 7 - 1 aprile 1949

156 CRITICA SOCIALE Il socialismo americano < 1 > Dopo quarantotto anni di vita onorevole, il Partito so– cialista come strumento politico nella vita americana è fi– nito. Gli scarsi voùi che Norman Thomas ha avuto nel no– vembre scorso, in un momento m cui si poteva prevedere l'opportunità per una rinascita dello spirito socialista, segna– no ovviamente la fine del partito nella campagna elettorale. Così, la domanda già posta all'inizio del secolo dell'econo– mista tedesco Werner Sombart nel titolo del suo libro Per– chè non vi è socialismo negli Stati Unifi, ci si ripropone oggi e chiede una risposta prima di ogni .ulteriore deci&ione sulla parte futura dei socialisti democratici nella poliùica statunitense. Sombart nel suo libro pose in rilievo tre considerazioni fondamentali sulla ragione per cui un movimento sociali– sta non ,era riuscito fino a quel momento a prender radice negli Stati Uniti. Esse erano: 1) la frontiera aperta del - paese- e la possibilità di sfuggire alla propria sorte andando verso ovest; 2) la pos&ibit!itàdi un'ascesa sociale mediante sforzi individuali; 3) l'elevato livello di vita del paese. Ora, nel primo quarto 1 di questo secolo, il primo fattore è scom– parso e gli altri due sono venuti Sel'iamente' riducendosi. Quando Selig Perlr;,an vent'anni fa nella sua Teoria del m<nJÌ,,nento del /av()ro cercò rii rispo,,-iere alla domanda ,;ul– la m'lnc211za di una coscienÙ di classe presse, i lavoratori americani, citò pure tre fattori che riprendono in parte fe tesi di Somhart: 1) L'a,se:iza cli U'1a classe di salariati ben definita. In questo case,, definita ha due significati, spaziale e sociale, cioè, i lavoratori godevano <li una notevole possibilìtà di movimento e mancavano quincli di radici, nello stesso tem– po era possibile anche la mobilità di tutta la classe. 2) La spontanea concessione del voto. Negli altri pae– si dove il movitnentc del lavoro si era organizzato politi– camente, i lavo,ratori non avevanc avuto il suffragio, e si era così cre'lto con tangibile evi:knza un problema di clas– se. Negli Stat-i Uniti, im·ece, 1, linee di divi,sione fra le clas&i no!1 ecano pc,litiche o socia:li, ma economiche, e non tanto rigi<le. 3) L'ilT'mi,~-razione. Ondate di nuovi ,immigratì avrebbe– ro ritarrlato !o sviluppo <lelle trade-unions con l'allargamen– to de! mercato del lavoro e creando gruppi non organizza– bili. Nello stesso tempo, l'esistenza di diversi• gruppi etnici, religiosi e linguistici creò una eterogea classe lavoratitice ed alzò barriere alh sua unificazione culturale. A queste spiegazioni. gli storici generali della politica ame– ricana ne harmo aggiunto una quarta. Dato il groviglio de" gli intere5si s~z;onali eri economie-i negli Stati Uniùi, essi affermano che un partito ideologico è un mezzo troppo rir stretto per unire e servire i g~npt,i di interessi iTIconf;!itto, Que~•,.· risposte servono come punto di riferimento. Non è qui il luogo per un esame particolareggiato, e forse ne– cessario di queste premesse. Jno!tre, simile analisi riguarda largamente le condizioni generali della vita americana mentre il -problema più immediato - è un esame del movi: mento sn-:i:ilista ste»o .. E poichè nessuna decisione può es– sere presa senza far riferimento al contesto generale, prag,,– m,iticamente, la p:tma domanda è; perchè il Partifo socia– lista non è riuscito a comprenrlere il mondo circostante t ad adattarvisi? • Se dai risultati si può vedere la natura del partito so- ' cia!lista e la sua immagine come movimento sociale, bisogna rilevare che il Partito socialista non è stato un partito po– litico, certalT'ente non negli ultimi dieci annL Qui, io cre– do, è la ragione della. stla fine. Pe1- quasi tut-to il periodo della sua storia, il partito non ha potuto risolvere il dilem– ma, che gli stil di fronte oggi, se essere. un partito politko e un !110vimento eticc E il suo ondeggiare e non essere nè una cosa nè ,l'altra ebbe come risultato una serie di sci– smi e dt posizioni ambigue che lo lasciarono in definitiva imt,otente L'uso dei due termini può essere definit9 nel modo se– guente: (1) Da Modun Review del gennaio 1948. BjbliotecaGino Bianco in senso largo la società è un sistema organizzato per la distribuzione di t:,,ng,ibili rm1l!neraziom e privilegi. Entro questo schema, l'etica interferisce nelle necessità della di– stribuzione, e ciò implica una teoria della giustizia. La po– litica è il modo concreto di distribuzione che implica una lotta per <i potere tra gruppi organizzati per determinare la distribuzione dei privilegi. In qualche periodo della sto– ria, generalmente nelle ~ocietà chiuse, politica e etica hanno proceduto la mano nella mano. Ma una delle caratteristi– che maggiori della società moderna, è la separazione delle due cose. Nel nostro tempo, la politica è diventata una lotta per il potere da parte delle classi spossessate, con una ideologia messa insieme dopo gli evenùi per giustificare' i cambiamenti rivoluzionari. O spesso; malgrado una ideolo– gia che era formallT'ente integrante nella struttura di un movimento politico, il risultato finale della lotta per il po– tere è di rendere l'ideologia un mito e una maschera sotto la quale compare la nuda iotta. Tale è il senso genuino <lèl Marxismo e della teorie delle élites. Se si cerca una redistribuzione dei• vantaggi e dei privi– legi sociali - secondo la baldanzosa frase di Lasswell che domanda « chi è che riceve, cosa, quando e come - allora è soltanto nel campo della politica che tale lotta può svol– gersi. E se ci si affida alla politica come al mezzo per dar corpo all'ideale etico, allora si debbono accettare i .ischi di male che sono impliciti nella politica ed eV'itare gli uto– pismi. La politica diventa allora accettazione dell'altra al– ternati;a, Si deve praticamente saper vivere con una reaa listica accettazione della divisione delle forze istituzionali co,sl co;,,e esse si presentano. Ciò significa lavorare all'in– terno del movimento operaio accettandone l'arretratezza ea' i compro!:ne~si che esso è costtetto a fare. In quel senso, il vafore fondamentale del partito laburista inglese non con– sisteva nella sna funzione come partito indipendente, ma nel fatto che gli inte !JP.tt :.ialideila società fabiana e del partito la]:mrista indipendente entrarono in esso èon piena coscienza. '* * * Il costituirsr del partito socialista americano fuori riel partito socialista labunsta e senza gli elementi populisti oc– cidentali fu un tentativo di creare un movimento politico. Il Socialist Labour Party aveva fini remoti e mezzi puritani. Esso si separò dalla corrente principale del proletariato a– mericann e finì in un gruppo settario. Il Partito socialista, proponendosi un certo nulT'ero di fini immediati, cercò di raggiungere il gran fiume della V'ita politica. Durante « l'al– ta marea» del socialismo, dal 1904 al 1912, esso elesse 56 sindaci-, più di 300 consiglieri municipali e un deputato al Congresso. Ma, mentre pure esso accettava la politica co– me una arena, mai, in pratica,- il Partito si adattò all'im– pegno politico. E' vero che il Partito socialista americano - durante il periodo febbrile della sua crescita prima della prima guerra mondiale - non fu un partito del tutto utopi– stico ner suoi appelli all'elettorato, ma non fu neanche un partito politico.· Non meno che su Marx, la ' retorica_ del partito era forgiata snlle utoi:,ie di Gronlund e di Bellamy e sull'insurrezione agraria dei Greenbackers e dei Populi– sti. Agendo dal suo interno, i nazionalisti alla Bellamy e gli· utopisti alla Gronlund cercavano di legare ìl partito a schemi astratùi. Questi ed altri gruppi diedero origine ad una serie di lotte di frazioni. Fin da principio il partito socialista fu inficiato da proponilT'enti slegati. Esso aveva nel suo seno i resti degli « impossibilisti » che rigf;ttavano per principio le riforme immediate; i sindacalisti che di– sprezzavano l'azione politica; i rivoluzionari agrari che a un certo momento, nell'Oklahoma, tentarono effettivamente un'insurrezione armata, la famosa « ribellione del grano ver– de» ed altri, fino ad arrivare al programma dell'ala sinistra comunista del 1919, che proponeva di preparare una rivo– luzione immediata. L'incapacità di risolvere questi conflitti diede spesso or·i– g,ine ad aHucinanti discussioni scismatiche sulla purezza del partito, d;_scussioni che rivaleggiavano in intensità e futi– lità con le discussioni scolastiche dei dottori medioevali. In uno dei primi congressi naz10nali del partito, ad esempio, si perdettero quasi due giorni per decidere se accettare o no un delegato che era impiegato dello Stato capitalista. Le credenziali di un vecchio ingegnere, che occupava una sine-

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