Critica Sociale - anno XLI - n. 5 - 1 marzo 1949

CRITICA SOCIALE 105 giuntura. E' Iodabile il Ministro Scelba <f)er avere aV!llto lil tempo di fare attenzione a!I'aumento dei prezzi, che non giovava certo a!Ila massa dei consu– matori salaTiati a II"eddito f.i-sso, ma ha sbagliato a ritenere di ,poter riso'lvei-e ,problemi di questa na– tura con provve'dimenti di polizia. L'aumento dei prezzi non ,può essere ostacOllato con gli arresti e coil le paternaJ1i, ma potrebbe essere affrontato. con riforme ,ai struttura, ,rafforzando il movimento coo– perativo, e cioè crearndo I'or.ganizzazione coopera– tiva ,dei ,consu,matorà ed eliminando qui<n,di strut– turalmente, a.Jmeno in questo settore, il contrasto fra ,profitto liberei dei deten.tori dei beni e salario fisso della massa dei consumatori. Anche il Cardinale Schuster ha trovato i.J tempo, sospendendo le sue ami invettive centro iÌ demo– nio marxista, ...di voogere il suo sguardo e fare at– tenzion.e a[ ,pro.blema dei nu.Jlatenenti senza tetto. Questo atteggiamento è altamente encomiabHe, per– chè, finalmente, anche il Cardinale Schuster si è convinto che non basta opporsi ahle conseguenze, ma che occorre risa1lire aUe ,cause e ,cercare di eli– minare Ia base ,delJe ,pericolose• di-fferenze. sociali, assicu,ran,do a tutti im minimo di esistimza: casa e lavoro. lfa anche il Cardinale Schuster, pure avendo d.i– mostrato la sua sensibi,Iità per un ,grande e uma– no ,problema sociale, cerca ,di affrontarlo e risol– ver<lo, non certo 1pro·spetlando riforme di struttu– ra, ma rkorrendo unicamente a;d un aprpello aHa carità. Questo aippello, altamente umano, è stato dal Cardi-nale Schuster rafforzato dal si,gnificativo contmibuto personale di mettere a .,disposizione del fondo ,per fa costruzione di case il suo anello pa– storale ,di Arcivescovo. Ma crede :davvero il Cardina 1 le Schuster · di po– ter risolvere in questo modo e con questi mezzi il· problema ,del,la casa <per tutti? Crede proprio che i ricchi risponderanno ali'appeHo a.Jla ,cartità in mo– do adeguato, così ,da assicurare a tutti un'abitazio– ne? Non ha presente il Cardinale Schuster che i detentori del carpitale si deddono a dare e a inve– stire i,l loro carpita'le solo nel caso in •Cui questo investimento presenti il carattere d,ella sicurezza e di un largo adeguato reddito e, possibilmente, in modo meno appariscente nel conf\ronto dei terzi -ed in particolare nm confronti ,del fisco? Sì, quakhe ricco farà la carità: .sì, i Milanesi ec– cellono in questo ·carripo e non sono infrequenti gli atti di generosità della ricca borghesia 'lombarda, ma anche il Car.dinafo dovrà ,purtroppo riconoscere una volta di più che la sola carità non basta per risolvere prob'lemi come quello di assicurare la ca– sa a tutti gli itadiani. E' ,già molto, e ·diamo la no– stra ape•rta lo,de, che il Ca11dinale Sch11.1,ster abbia richiamato l'attenzione su questo problema e che abbia tentato di portare il suo sassolino rper la so– luzione dello stesso, ma la via scelta e i mezzi sug– gerili costitui~cono .puramente e semp'li-cemente un altro panniceJ1lo ca~do. Quando si convincerà la ,parte migliore della De– mocrazia Cr1stian.a, quella che proviene •dal ·popo– lo, che vive in contatto con chi trae i propri cespi– ti ,di vita unicamente dall'attività lavorativa, che l'ammalato è .grave, che si rende necessario l'inter– vento •chirurgko, e cioè •che si rendono necessarie le modifkhe di struttura soci31le, e che a ben poco servono ile camomiJ.le, i ,pannicelli cal,di e cioè il richiamo a destra verso la carità ed a sinistra verso la rassegnazione? Proprio poche ,settimaine addietro Truman, Pre– sidente degli Stati Uniti, tenendo fede 3\1 .program– ma es.posto durante la campagna elettorale e ri– mettendosi nella scia del grande Presidente Roose– •elt, si orienta decisamente, non verso una rigida difesa degli interessi e dei privilegi •della classe ric– ca, ma verso un concreto programma; se non pro- BibliotecaG·inoBianco prio di riforma di struttura sociale, almeno di lar– ga assistenza sociale. Per ora :l'Italia può ancora procedere con prov– vedimenti di ordinaria ammi-nistrazione, !l)erchè al– le déficenze organiche dell'economia italiana prov– vede la grande America, la quale è mossa non tanto e non soltanto da un concetto di carità umana, ma da una larga visione ·dell'interesse generale e de,J proprio interesse. Ma quando l' Amerka cesserà di dare farghi aiu– ti gratuiti agli altri popoli, saremo in grado noi italiani di procedere da soli, con Ie sole nostre for– ze, se manterremo intatta l'attuale struttura socia– le, trop·po arretrata nei confronti dell'America e de– gli Stati del Nord-Europa? Non è invece necessario ,predisporre fa struttura economica sociale italiana in modo da mettersi al– la ,pari, non soltanto tecnkamen1e, ma soprattutto sociaÌlmente, con i più moderni Stati del mondo? Non è forse necessario ·che sia superato l'urto sto– rico fra i privilegi della detenzione del capitale e la insufficiente partecipazione all'economia del fat– tore ,lavoro, cercando di portare il lavoro ad un livell9 superiore nei c·onfronti del capitale, e pre– cisamente non soltanto ·coll'aumentare la misura del salario, ma modifkando il rapporto di salario e trasfol'mandolo in un rapporto associativo e coope– ra,nte e togliendolo quindi allo stato attuale di sog– gezione al caJpitale, ,con ·danno ,dei lavoratori sala– riati e del'la collettività? Attiviamo pure la carità, che sarà sem,pre un uti– le elemento superiore di umanità anche quando sa– rà attuata la massima giustizia sociale, ma non osta– coliamo l'avvento di questa giustizia sociale, limi– tandoci a predicare semplicemente la carità. La carità è preziosa in aggiunta alla giustizia, ma non in sostituzione di essa. ARTURODETASSIS Sulla disoccupazione II terzo ,dei congressi arnnuali, che la Confede– razione ,de'.tl'lndustrLa ha ,promosso per mettere a contatto gli studiosi di materie economiche con gli uomini della pratica, ha avuto quest'anno per tema unico il problema spinosissimo della disoccupazione. Unico il tema ed unico il relatore, !'on. Corbino, che nel suo denso e applauditissimo discorso di arper– ·tura, e ancor più nella replica finale ai 56 interven- · ti sulla sua relazione, ha confermato le sue qua– lità eccezionali ,di ,p,arlatore arguto, bri'llante, efflca– c-issimo, ma neMa sostanza ha soprattutto insistito nel ,cantare le lodi della •situazione del mei,cato in– ternazionale ,prima del 1914 e nell'invocare un'azione politica che valga a .ricondurci ,al più presto a quella situazione. · A questa i<nvocazione, alla qÙaile con calore anche maggiore ha aderito Lui,gi Amoroso, potremmo as– so.ciarci anche noi, sia ,per:chè riconosciamo in pie– no la superiorità ,di una economia fondata su lla pie– na libertà .di mov imento delle persone, delle mer.ci e ,dei capitali f.ra tutti i paesi del mondo, ·•sia perchè vediamo tutti i d anni materiali e morali degli osta– coli che si frappongono a questo movimento col si– stema delle licenze, dei contingentamenti, delle com– pensazfoni bilaterali. Ma, purtroppo, in queste nostre nostalgie del pas– sato si dimentioa trOfl)po spesso ,che la causa prima,. e .fol\Se unica, di ,tutte queste disgraziate limitar.ioni è il controUo dei ,cambi, a cui, già. dopo. la prima guerra mondiale, come del resto in epoche assai più remote, han d()IV-uto fatalmente ricorrere, non meno dell'Italia, tutti quegli Stati che, i-n conseguenza del– le distruzioni e del'le enonmi spese •di •guerra, son passati dalla situazione di creditori a quella di de– bitori, e •si son trovati neM'impossibiltà di saldare

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