Critica Sociale - anno XLI - n. 5 - 1 marzo 1949

CRITICA SOCIALE 117. ed il rrilanese Carlo Cattaneo, che fonifavano entrambi Id loro fede sulla .considerazione della prosperità cui erano giunti gli antichi Comuni e le repubbliche marinare. Il Mon– tànelli, poi, risentiva degli influssi del sansimonismo, men– tre il Cattaneo, studiando la struttura dell'industria e <lel– l'agricoltura lombarde, e tessendone l'apologia attraverso l'analisi particolareggiata dei mezzi di produzione (ruote idrauliche, fusi dei cotonifici, telai adibiti alla tessitura Jel– la seta, ecc.), giungeva a presagire un avvenire migliore per l'operaio e per il contadino. · : Di diverso parere era invece Giuseppe Mazzini, il solo assertore di unità assoluta. Egli, pur di portare !'Itali~ a nazione, non disdegnò di rivolgere appelli a Carlo Alberto ed a Pio IX. Anzi, per rassicurare quest'ultimo sulle sue ottime intenzioni, gli scriveva: « Io non sono sovvertitore, nè comunista, nÌ! uomo di sangue, nè odiatore, nè intol:e• rante, nè adoratore esclusivo di un sistema o di una forma escogitata dalla mente, ma adoro Dio e un'idea che mi pare di Dio: l'Italia una,' angelo di unità morale e civiltà 1frogressiva_d'Europa. -Credo profondamente in un princi;>iò ie!igioso, supremo- a tutti gli ordinamenti sociali; in un or– dine diviqo che noi oc_bèiarro creare qui sulla terra». E altrove (Italia del popolo del 15-7-1848), aggiungeva che < il comunismo non può ordinarsi in paese alcuno e .men che altrove in Italia~- La situazione economica e la divisione del 'Italia. Ma, a parte le opinioni e le aspirazioni di uomini colti e ai classi ricche ad un'Italia nazione, aspirazioni che trova– yano ccrrprensicne e adesicne anche negli strati più ele– vati dell'artigianato, della classe operaia e peFsino neJ.ie c.ampagne, la divisione voluta da-Ila Santa Alleanza avev3 rizzato tante barriere doganali, per cui ogni singolo Stato si veniva a trovare, in tempi di carestia, .nell'impossibilità di approvvigionare· Je popolazioni. Ciò creava un'anacrom– stica situazione, i cui riflessi nel campo economico costi– tuivano i presupposti naturali di moti insurrezionali. In– fatti, gli anni che vanno dal r8r5 al 1848 furono anni ben tristi. Difficili. gli. approvvigionamenti, cari i prezzi <iei generi di consurro. Per contro, i provvedimenti presi dai vari governi furono ccntradittori, ~mpirici; un'intesa co– mune non vi fu mai. E le opere di beneficenza organizzate da Municipi o da singole persone erano evidentemente ,n– .sufficienti. Molti dei provvedimenti, poi, vennero presi tar– divamente, quando si cominciò a temere l'insurrezione ,Ii pòpolo (1). La partecipazione ope1'aia m moti insurrezionali. I libri di storia si occupano poco della partecipazione de- ~ g_li opeFai ai moti insurrezionali, salvo per qualche figura di particolare rilievo. Tuttavia è un fatto che, soprattutto ip conseguenza della situazione economica che abbiamo .1b– bozzato, l'impulso all'insurrezione era sentito vivamente dal– le classi più povere. Già Cesare Correnti vide chiaramente che, senza la partecipazione al movimento nazionale delle genti del lavoro, la causa dell'Italia avrebbe fatto ben po– chi passi. Licenziando l'alrranacco li nipote del Vesta verde per l'anno 1848, egli sentiva l'obbligo di rivolgersi ai fra– telli operai e li incitava ad unirsi in società di mutuo soc- (1) Senza pr.etendere di .fare qui un elenco completo dei provvedimenti in parola, ne rfcord,iamo alcuni dei più ca– -i!atteri.stici e notevoli: 1 dicembre 1846 - notificazione <i'el cardinale Gizzi per , regolare il commeroio dei gi-anti_ nello Stato pontificio, ondr evitare l,a carestia; 16 gennaio 1947: da questa data a tutto giugno è abolito jn Toscana Jl dazio sui cereali; 30 gennaio 1947': è abolito per la Sardegna il dazio sui ~rea-JJ; 5 febbraio 1947: è vietata in tutto il regno delle due Si– aiMe Pesportazione del grano; 25 marzo 1848 e 14 giugno 1848: il governo provvisorio fil. Lombardia abolisce i'l dazj-0 sui cereali e sulle farine e riduce li prezzo - de-I sale. • Pe.r acquietare le popolaz.ioni misere del Lombardo Veneto Radetzky, già in marcia Il 6 agosto 1848 per rioccupare Mi– tabo, ruoù<:!l Il prezzo dèl sale. Biblioteca G. o Bianco corso per provvedere agli infortuni della vita, e a studi-i~e per migliorarsi. Lo stesso almanacco constatava che gli operai tessili della seta, che pure erano ritenuti dei privilegiati, guadagnavano, le spolatrici da 1 lira a 1,10 al giorno ed i lavoranti pro– vetti da 2 a 3 lire. E osservava che molti operai, dato lo scarso salario, avevano la consuetudine di indebitarsi presso. il padrone, alienando così la loro libertà di vendere a mi..:,· gliori condiziopi l'unico loro bene: la forza di lavoro. E notava ancora che i contadini, « distribuiti in una' :,pe– cie di cos\ituzione gerarchica, ncm disponenti' liberamente.' delle loro braccià, ma obbedienti ogni giorno, ogni ora alla voce del capo, e in questo veramente schiavi, recano l'i,n– magine della famiglia feudale, e ci tramandano con la loro ignoranza, coi nomi, con le disposizioni tutta l'impronta <lei servi della gleba». Ma la miseria, l'abbrutimento servile, l'ignoranza dei la-· voratori dei campi e delle nascenti industrie non irrpedì che· il rralèontento si rranifestasse durante la crisi annonaria del 1847, con agitazioni e tumulti, segno certo che le clasòi povere non sarebbero state assenti nel grande dramma na-. zionak -Infatti, anche dei moti nati spontaneamente, se al– cuni erano dovuti a questicni purami:nte annonarie (2), al– tri avevano un carattere più propriamente sociale (3). Così, mentre le classi ricche e colte si facevano sosteni– trici dell'unione nazionale in nome del patriottismo e :!ella libertà economica che solo attraverso l'unità di sarebbe po– tuta raggiungere, esse trovavano in ciò valido appoggio nelle classi lavoratrici. I tre no che correvano tra i ceti commerciali lombardi: niçh per Kasier, nich per Austn,1,; nich per panina (nulla per l'irr·peratore, nulla per l'Austria, non comperate i panini di Bcemia), erano quindi validi per tutti. E il fatto che, cci-ne scrisse il Cattaneo. i sudditi ita– liani della Casa d'Austria pagavano un terzo delle spes~ dell'impero, benchè fossero solo un ottavo della popolazio– ne, e che oltre a ciò le Comuni italiane dovevano, con altre spontanee sovrirrposte, provvedere a quelle opere di pubbli– ca utilità che un governo tanto avido quanto spilorcio '.le– gava di compiere a spese dello Stato, sì che in sole strade vicinali le Corruni lcrr barde spesero più di quaranta mi– lioni, gravava su tutta la popolazicne, suscitandone i sen– timenti di rivolta. Ciò. spiega la partecipazione di tutti i ceti all'insurrezione. Facchino del pensiero altrui, quella parte del popolo che sperava dalla cacciata dello straniero di ri– trarre tangibili benefici materiali si gettò nella fornace della rivoluzione con entusiasmo e fede. Il popolo minuto e g-li artigiani lottarcro sulle barricate ubbidendo, fino al sa>crificio, alle necessità della guerra e costituendo il nerbo della rivoluzione del 1848. FELICE A.Nz1 (2) Ne ricordiamo alcuni: 1'11 febbraio 1847 una banda di incettatori cerca d,i svaligiare i depoSiti d.i grano di Chi.asso, Mcndrisio, Capol,ago; 23 febbl"aio 1847: ad Ancona viene assal– tato un forno per presunto occultamento di grano; 30 agosto 1847: si tumultua ad Arezzo per timore di un « trasporto d,1 gr-ano ». (3) 15 marzo 1847: a MaJ.a,Jhergo, S. Pi-et:ro di Casa]e e in pl'ovinci-a d-i Fl('Trar-a ci sono scioperi di contadini per au– menti di mercede: gli scioperanti sono caricati O:a!la poli- 7..ia; 29 ottobre 1847: per ragioni di concorr.~nza facchini e vetturlni rovesciano la diligenza Empoli-Firenze; 23 dicem– bre 1847: tumulti a F:trenze contro un negoziante che im,por– tava merci dalla Francia; 5 maggio 1848: a Milano .dimostra– zione di sarti contro un magazzin!) di abiti a prezzo fisso, 10 maggio 1848: tumnlti dd disoccupati a Torino. E' uscita la seconda edizimre del « ·v°izfrnrario politico», compilato, a cura di Antonio Basso, da vari e noti studio.s>i, la cui prima ediiione &a sfata rapidamenlle e.iattrita. Il ffrezzo del volume è di L. 8oo salvo le consuete facilitazioni ai nostri abbo,nati. Per richieste ri~ol– ger9i ,alla nostra amministrazi.one.

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