Critica Sociale - anno XLI - n. 5 - 1 marzo 1949

CRITICA SOCIALE 115 la situazione "in tutta la Russia .soprattutto sul terre– no socia,le. I decreti diretti ai contadini e agli ope– rai" non trovano opposizione neppure nell'Ucr.aina, perchè dappertutto le masse lavoratrici reagiscono contro le aHre classi. La .nostra è infatti una rivo– luzione sociale che non si potrà facilmente distrug– gere per effetto di reazione interna, in quanto non sarà facile sottrarre nuovamente la terra ai conta– dini e vrivare gli operai della partecipazione all:;i gestione delle officine. e E non pensate che la Russia socialista costitui– sca un'« anticipazione» nel mondo, isolata e quindi soggetta à mi-nacce gravissime?» « Certo, è la risposta, le principali difficoltà stan– no nella contemporaneità di regimi borghesi tutt'at– torno alla Repubblica socialista russa, ma quanto 'perdureranno essi? Vi sono sin.tomi confortanti di trasformazioni anche in essi ». Passiamo di volo sui cittadini fucilati i quali, ci dicono, sono cosi pochi - 3000 vittime in un paese di 120 milioni di abitanti - per cui la si può chia– mare, quella russa, dicon essi, una Révo'/u/.ion fleu- 1i·e; e osserviamo: e Cosi, dunque, le vostre previsioni sono ottimi– ste?». « Per quel che riguarda l'interno, sì," ci rispondo– no. Non vi è di fronte ai bolscevichi, rappresen– tanti del proletariato, alcuna forza organizzata ca– pace di contrapporsi ad· essa vittoriosamente» Ci bastaflo sei mesi per consolidare l'opera di riorga– nizzazione della !Russi:;i quale fu lasciata in eredità al popolo dagli zar. « E dall'esterno, incalziamo, non credete di avere a temere?» « Quanto all'esterno, noi non escludiamo affatto che, ad un certo momento, i diversi belligeranti tro– vino un punto di convenienza ad accordaÌ·si per spegnere l'incendio della rivoluzione antiborghese russa, date le rispettive. e reciproche preoccupazio- _n i interne». · E così ci lasciammo senza far profezie. Dei tre - interlocutori, di Zahlkind non abbiamo mai p,iù sentito parlare; Kamenev, nel 1936, insieme a Zinòviev e ad altri quattordici membri def c cen– .tro terroristico » sottoposti a processo, aveva, come loro, confessato di essere colpevole di atroci delitti, ed era stato, con essi, condannato e· giustiziato. Atroci e « impossibili » delitti, scrive Alessandro Barmine, « uno che sopravvisse » (1) dei pochissi– mi della vecchia guardia, insieme a Litvinov, il qua– le, egli nota, « in questi ulltmi anni è vissuto in .co– stante pericolo, sopravvivendo inesplicabilmente a tutti i suoi amici e collaboratori. Stalin ha ancora bisogno di lui, Litvinov è un buon gi9catore di poker». « Due dei quattro collarboratori di Litvinov furo– no uccisi; ìl terzo imprigionato e il quarto scom– parve. Suoi vecchi amici e protetti, come gli amba– sciatori Yurenev e Rosen•berg, scomparvero anche essi. Quasi tutti 'i capi dei dipartimenti del suo mi– n_istero e i maggiorenU idei personale diiplomatico all'estero, scelti e iniziati da lui durante quindici ann.i, furono fucilati. Ma Litvin,ov continuò a sorri– dere in modo enigmatico : - << Erano traditori, va bene così! ». e Che cosa avverrà a Li tvinov, si domanda il so– pravvissuto bolscevico, nel caso di una imprevista svolta della politica russa? Nessuno lo sa. Una cosa è certa: nella Russia di Stalin nessuna personalità politica, che sia stata al corrente di tanti segreti di Stato, sègreti più strani che le invenzioni dei ro– manzieri, ha mai J)otuto dimettersi e finire i· suoi giorni in un tranquillo rifugio. Non esistono negli Stati totalitari rifugi tranquilli per gli uomini che Ul Dal libro pubbliçalo con- questo tllolo dal· Laterza. BibliotecaGino Bianco hanno servito il dittatore, e poi -sono stati messi fuori». Questo non lo prevedeva, quattro mesi dopo la rivoluzione bolscevica, il gentile Kàmen.ev e nep– pure noi... allora. Ma c'era ,un altro incontro che la nostra curiosità sollecitava a Londra, cioè colla « coppia di stelle» che, come quella italiana di Filip,po Turati ed Anna Kuliscioff, quasi nello stesso trentennio e agli stessi fini collaborava alla formazione di una nuova so– cietà più giusta con metodi fabiani ben diversi da quelli bolscevichi, e che oggi riposa, honoris causa, nell'Abbazia di Westminster: Sidney e Beatrice Webb. Ci recammo in.fatti in devoto pellegrinaggio, nella antica loro abitazione di Grosven.or Road 41 - cui fa riscontro, nel ricordo dei socialisti, Portici Gal– leria 23 a Milano - e fummo ricevuti con l'affa– bilità misurata e cordiale. dei due storici -del movi– mento operaio inglese. Proprio un mese prima, nella Conferenza di Not– tinghàm, dà quello che prima era un piccolo grup– po, cop. qualche organizzazione sindacale, qualche società socialista e .qualche cooperativa, era nato il Labour Party quale tuttora esiste, -composto, in ba– se a una nuova costituzione, in parte di aderenti individuali, in parie di sindacati affiliati. Così, il ,partito divenne un'organizzazione politica · adulta ,pronta a •sfidare uno o entrambi i due vecchi partiti: conservatore e liberale. Ma chi dette l'anima politica al Labour Party, fu quello stesso che con Bernard Shaw e aitri quattro amici aveva composto originariamente la Societi1 fabiana, cioè Sidney Webb, coll'opusc-olo dapprima anonimo LaboÙr and the New Socz'al Order, e quel– l'anima politica fu socialista e con essa il partito fu in grado di far la propaganda nel paese e di còmbaitere nelle elezioni che dopo poco seguiron.o. Di ciò si discorse e delle speranze e delle pro– spetti ve -del Partito socialista in Italia, e, natural– mente, della rivoluzione russa -della quale, proprio come noi, i due ospiti avevano ricevuto in quei gior– ni, a colazione, da Litvinov e Kàmenev, le notizie accolte da loro con « cortese incredulità», come scrive un biografo di Beatrice (1) • E questa incredulità doveva tramutarsi tre an.ni dopo in indignata protesta, quando, avendo P hilips Price in un suo libro ·di « Reminiscenze della rivo– luzione russa », scritto che il partito comunista rus– so nella sua or.ganizzazione post-rivoluzionaria «ave– va qualcosa in comune coi fabiani inglesi », Beatrice obbiettò che Lenin poteva andare .benissim'o per i russi ma che « è ben difficile che possa andar bene ,per la -democrazia occidentale di trapassare per un esperimento simile di carestia, di malessere, di guerra civile, e di rapida decadenza della vita urba– na, .per sboccare in quello che il signor Price, piut– tosto scortesemente, crede essere il programma del– la Società fabiana ». Fatto si è :però che i due storici del tradunioni– smo, ,della cooperazione e della vita municipale in– glese, furono in seguito lusingati dall'intravvedere o credere di intravvedere applicati nell'U.R.S.S. pro– prio i postulati ,della loro d,ottrina sulle cooperative e sulle industrie e fattorie agricole nazionalizzate e lo mostrarono nel loro grosso libro comprendente i risu ltati della loro visita in Russia, compiuta negli an.ni 1931-32, e che portava per titolo: Sol!Ìet _comu– nism : A New Civilization? Sopravvennero l'assassinio di Kirov, nel .1934, i " processi dei generali », la nuova Costituzione che i Webb, tornati in Russia nel 1934, seguirono nelle discussioni che la prepararon.o e ·che troppi, anche in Russia, si illusero segnasse il sorgere di una nuo– va era; e, nella loro edizione ,del 1935, il titolo: Una nuòva civiltà? scomparve.

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